Commentario del 20.10.2019

PRIME PAGINE
Conte, altolà a Renzi e Di Maio (Corriere in prima e tutti). "Chi critica lasci il governo" dice il premier (Stampa). Palazzo Chigi e dem sfidano gli alleati: l'alternativa è il voto (Messaggero). Verità parla di "resa dei conti per Conte". "Conte rischiatutto" titola Repubblica. Il centrodestra in piazza a Roma: governo a casa (Messaggero). Finalmente riuniti – scrive il Giornale – avviso di sfratto a Conte. Libero: Conte arrenditi. Premier sconfessato dalla piazza e dai suoi soci.
Alta tensione sui conti della manovra, in gioco 2 mld (Sole). Il premier avverte: "Sul carcere agli evasori e i contanti, indietro non si torna" (Fatto).
Brexit, slitta ancora il voto sull'accordo (Sole). Il Parlamento vuole rinviare la Brexit e Johnson fa muro (Corriere). Bini Smaghi alla Stampa: "L'uscita potrebbe riunire i due Stati irlandesi".
Barcellona, il sesto giorno nelle strade. Accuse alla polizia: "Troppa violenza" (Repubblica).

ECONOMIA
Caos nel governo per gli attacchi alle misure della manovra. Conte frena: "Questo è un governo orientato ad abbassare la pressione fiscale complessiva – ha spiegato ieri il premier -. Se qualcuno pensa che stiamo qui ad aumentare le tasse si sta sbagliando. Il piano antievasione non può essere né smantellato né toccato" (Corriere p.5 e tutti). "Su carcere agli evasori e limiti al contante indietro non si torno" chiarisce Conte (Fatto). Il ministro dell'Economia Gultieri apre, "ma solo a piccole modifiche" (Stampa p.5). "Ma i fondamentali restano uguali" spiegano i tecnici del Tesoro, che studiano se rialzare il limite ai pagamenti in contanti e pensano a criteri meno severi per le partite Iva (Repubblica p.8). Si lavora alla mediazione sulla "battaglia del contante" che non piace a M5S e Italia viva (Corriere p.7). E il Sole (in prima e p.3) evidenzia: le liti nel governo valgono almeno 2 mld di coperture, ma il valore delle tasse che sono al centro delle liti nella maggioranza raddoppia a 4 mld nel 2021. Sulla Stampa (p.2) la ministra renziana Bellanova dice: "C'è un'esagerata esasperazione: Italia viva vuole fare quello che fa un partito riformista, partecipare alla tenuta di un Governo con proposte avanzate". Poi la Bellanova lancia l'affondo: "Quando si introducono imposte è un colpo a prodotti e posti di lavoro. Per questo abbiamo sempre detto che sarebbe opportuno eliminare quota 100 e destinare le risorse alla riduzione delle tasse e alle famiglie". E il capogruppo di Iv al Senato, Faraone, al Sole (p.6) dice "no" ai balzelli del fisco, "ma – specifica – sosterremo l'esecutivo". Il sottosegretario dem all'Economia, Pier Paolo Baretta, al Corriere (p.5): "Qualcuno pare aver già dimenticato che l'Iva non aumenterà; che quota 100 e il reddito di cittadinanza non vengono toccati; che per le partite Iva si mantiene l'aliquota al 15% e si introducono solo dei correttivi per evitare abusi; che ci sono tre miliardi per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro dipendente e che altri 3 miliardi verranno redistribuiti nel 2021 a chi avrà utilizzato la moneta elettronica, mentre partirà il fondo per l'assegno unico sui figli. Possiamo concordare modifiche, ma chi le propone deve presentare proposte alternative con le relative coperture". Tra gli aggiustiamenti in arrivo, intanto, c'è quello sulla flat tax: sotto i 30 mila euro spese deducibili del 22% (Stampa p.5). In sostanza – scrive il Messaggero (p.9) – la flat tax piena resta fino a 30 mila euro, mentre il governo studia modifiche alle misure: possibile ammorbidimento per gli autonomi.

POLITICA
Proseguono le tensioni nella maggioranza. Conte avverte Renzi e Di Maio: "Fuori chi non fa squadra" (su tutti). Il premier, dopo gli attacchi sulla manovra, stoppa 5S e Iv: "La Finanziaria non si tocca". Ma cede sul vertice di maggioranza (Messaggero p.6). Di Maio spiazzato dall'uscita del premier: "Questa volta ha esagerato" (Corriere p.6). Un comunicato sul blog delle stelle apprezza il vertice convocato dal premier ma evidenzia il "dolore" per "i toni usati in questi giorni" (Stampa p.2). Da Italia Viva arriva l'affondo della Boschi contro il Pd, definito il "partito delle tasse" (Stampa p.3 e tutti). I dem sono stufi degli attacchi: Zingaretti pressa Conte, per questo il premier – che ormai si affida più al Pd che al M5S – ha deciso di offire una sponda ai dem (Corriere p.6). Ma si può andare avanti così? - chiede Fontana sul Corriere (in prima e p.7) -. Questo esecutivo può durare solo all'insegna della moderazione e del buon governo. Messaggero (p.7) evidenzia l'asse premier-Zingaretti: l'unica alternativa alle continue tensioni è il voto. Palazzo Chigi mette nel mirino i due leader "guastatori": non possono permettersi le urne. E sul rischio del voto, nel M5S sale la tensione e si torna a parlare di "neo responsabili" filo-Conte. La deputata grillina Ruocco al Mattino: "Le posizioni di Luigi non sono di tutto il M5S. Lo sforzo di Conte va sostenuto con fiducia". Secondo Ciriaco (Repubblica p.6) Conte scommette sui responsabili forzisti e sfida Di Maio sulla leadership 5S. Già partiti i contatti tra Gianni Letta e i ministri Pd in chiave "stabilità".
Intanto, ieri a San Giovanni a Roma, la piazza che incorona Salvini e riunifica il centrodestra (Sole p.6 e tutti). Il leader leghista ha rinsaldato le relazioni con Berlusconi e Meloni: "Vinciamo tutte le regionali e mandiamo a casa Conte". "Avviso di sfratto al premier" scrive il Giornale. E Libero aggiunge: "Conte, arrenditi". 200 mila persone per il tridente Matteo-Giorgia-Silvio, che fonda una nuova coalizione basata sullo scontro popolo-élites e sulla difesa di sicurezza, famiglie e identità (Libero p.3). Ma al centrodestra – scrive Verderami sul Corriere (p.3) - serve il tempo per strutturare un progetto di governo, come ammesso dallo stesso Salvini. Intanto Romeo, capogruppo leghista al Senato, al Sole (p.6) dice: "L'Italia dei moderati è con noi per cacciare il governo delle tasse". Zaia alla Stampa: "La manifestazione è un successo della Lega, gli altri erano solo ospiti". Una lettura che non piace alla Meloni, che al Messaggero (p.5) dice: "Matteo guida la coalizione, ma non lo faccia pesare. Il nostro popolo vuole vederci uniti e vederci vincere". E una parte di Forza Italia è contro "l'egemonia" leghista. Brunetta al Corriere: "Non era la piazza del centrodestra, ma quella di Salvini. Non mi arrenderò al sovranismo".
In corso in questi giorni anche la Leopolda di Renzi, dalla quale arrivano cannonate contro i democratici (QN p.6). Pd definito dalla Boschi "il partito delle tasse". Ma Renzi si smarca, con Bonifazi che corregge la Boschi: "Un'affermazione sbagliata" (Corriere p.8 e tutti).
Sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.8): per il 63% degli italiani Italia viva potrebbe lasciare l'esecutivo. Il progetto di Renzi è mosso – secondo 69% degli intervistati - da ambizioni personali.
Intanto, il sondaggio di Noto sul QN (p.8) evidenzia come la proposta di Grillo di consentire le urne solo agli under 65 non cambierebbe nulla, ma è bocciata dall'88% degli italiani.

ESTERI
Brexit, Johnson cade nella trappola: costretto al rinvio sul piano di uscita dall'Ue (Repubblica p.10 e tutti). Passa in Parlamento, con 322 voti favorevoli, l'emendamento che blocca la nuova intesa e obbliga il governo a presentare le leggi applicative dell'intesa con l'Europa. Premier costretto a chiedere una proroga (Sole p.2). Dalla Scozia all'Irlanda del Nord, il 'no deal' minaccia il Regno. "Non ci sono alternative al patto siglato con l'Unione – evidenzia Bini Smaghi alla Stampa (p.8) -. La questione dell'unificazione fra le due Irlande tornerà presto sul tavolo del governo".
Spagna, Barcellona torna a protestare e accusa la polizia violenta: sesto giorno per le strade dopo la condanna ai leader indipendentisti catalani (Su tutti). Rivolta permanente catalana: "Non lasceremo la piazza" dicono i manifestanti (Corriere p.10). Alfonso Dastis, Ambasciatore spagnolo in Italia, parla al Fatto (p.14). Si dice "ottimista" ma "preoccupato", e spiega: "Ora sta prevalendo la rabbia, ma noi in Spagna abbiamo sempre parlato del buonsenso dei catalani. Bisogna ritrovarlo. Se vogliono modificare la Costituzione o cambiare la legge possono farlo però in modo democratico".
Siria, Erdogan minaccia nuovi bombardamenti (Repubblica p.12). La Turchia sta piazzando almeno una dozzina di posti d'osservazione in Siria con l'obiettivo, annuncia lo stesso Sultano, "di estendere la zona di sicurezza a 440 chilometri". Dunque, quasi quattro volte tanto del patto raggiunto l'altro ieri con gli americani, che prevedeva 120 chilometri di lunghezza e 32 di profondità. Intanto, i Paesi europei, a cominciare dal Belgio, sono pronti a riportare in patria i loro combattenti dell'Isis, custoditi dai curdi nel Nord-Est della Siria – segnala la Stampa (p.10) -. La tregua concordata fra Turchia e guerriglieri delle Forze democratiche siriane servirà anche a questo. Ma il tempo stringe perché da martedì è probabile che l'offensiva turca riprenda con la massima intensità e i curdi non potranno garantire il passaggio.

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