Commentario del 02.10.2019

PRIME PAGINE
Verso il taglio al cuneo fiscale in manovra: sotto i 26 mila euro in busta paga da luglio 200 euro in più (Stampa). Sanità, ticket in base al reddito (Corriere e tutti): pagano i redditi medio-alti (Messaggero). Ceto medio nel mirino (QN). Giornale attacca: Conte nuoce alla salute. Intanto, sull'Iva la 5S Castelli alla Stampa dice: "Non ci sono tabù, il Parlamento è libero". Sole: più tasse ambientali per 1,8 mld.
Italia-Usa. Vertici segreti tra Usa e 007, sui dazi si tratta con Pompeo (Corriere). "Grana dazi" titola QN. Stampa parla di "test a stelle e strisce" per il premier.
Caso Lega-Rubli: i pm trovano sull'iPhone di Savoini gli screenshot dell'accordo sul 4% (Fatto e altri). Roma invasa dai rifiuti (Corriere e tutti). Terremoto Ama: l'emergenza rifiuti travolge la Capitale (Messaggero).
Esteri-Hong Kong, la polizia spara sui manifestanti. Un ferito grave (Stampa e tutti).

ECONOMIA
Manovra, via libera da Bruxelles: approvati 14 mld di flessibilità (Repubblica p.5). Trovato l'accordo di massima tra la Commissione europea e il governo già prima della Nota di aggiornamento al Def. Ma i partiti – M5S, Pd, Italia Viva e Leu – vogliono più fondi e chiedono un decimale in più, ma il ministro Gualtieri resiste perchè non vuole irritare l'Ue (Messaggeri p.4). Per la Stampa (p.4) ci sono ancora 6 mld di flessibilità da negoziare: trattativa serrata tra l'Italia e l'Ue, che esaminerà il 15 ottobre le misure della bozza di bilancio. Verderami sul Corriere (p.8) evidenzia il possibile ritorno del "numerino" 2,4%: Conte proverà a ottenere dall'Ue quella quota di deficit che non fu concessa lo scorso anno. Il leghista Borghi alla Stampa (p.5): "Il deficit previsto è al 2,2%, noi lo avevamo programmato al 2,04%. Questo governo può violare le regole europee, perchè con noi scattavano le procedure di infrazione? Le regole o ci sono per tutti o non ci sono, e non possono dipendere da chi sta al governo". Intanto, è caccia alle risorse mancanti: si punta sui tagli alle detrazioni fiscali per i redditi più alti (Messaggero p.4). E torna l'ipotesi di una scure sui sussidi considerati dannosi sul fronte ambientale. Lotta all'evasione, il governo punta a recuperare 7 mld: linea dura contro le frodi sui carburanti e la spinta per l'utilizzo di carte di credito e Bancomat (Repubblica p.4). Previsto anche il daspo per i commercialisti e il carcere per i prestanome. La vicemininistro 5S dell'Economia, Laura Castelli, alla Stampa (p.6): "La sola lotta ai prestanome fra i distributori di carburante potrebbe valere 6 mld. Pagamenti? E' ora di muvorsi, siamo tra gli ultimi in Ue su quelli digitali, molte aziende vengono in Italia perchè la lotta all'evasione è giudicata blanda. E' ora di dire basta". Il ministro dem Boccia ad Avvenire: "Chi difende il contante è in malafede. E per quanto riguarda le rimodulazioni Iva, si faranno perché oggi in questa imposta ci sono situazioni ingiuste. Cosi come rimettere a posto il catasto entro la legislatura, sebbene non in questa legge di bilancio, è un dovere". Il Sole (in prima e p.2) evidenzia il record di leggi collegate nell'aggiornamento al Def: sono 22. Dal cuneo fiscale agli investimenti verdi, da codice civile a sanità, agricoltura e autonomia regionale, il governo aggancia alla manovra progetti di riforma a tutto campo. Sul taglio del cuneo fiscale, da luglio 200 euro in busta paga, dal 2021 lo sgravio aumenterà a quota 500 (Stampa p.5): ma ad averne diritto saranno i lavoratori dipendenti con un reddito non superiore a 26 mila euro lordi l'anno. Il governo propone anche un aumento del costo del ticket sanitario per i redditi più alti (su tutti). "Chi ha di più, deve pagare di più" dice il titolare della Sanità, Speranza. E si studia la cancellazione del "superticket". Giornale all'attacco sia di Conte - "nuoce alla salute" - che del ministro Speranza, che "imita Robin Hood". Sulla manovra, il giudicio di Cottarelli (Stampa p.7): non ci sono scelte avventate, ma la ripresa è vincolata al treno europeo. Ma ci sono delle incognite: alcune misure prese al posto dell'aumento dell'Iva sono di incerto risultato, come i 7-8 mld dalla lotta all'evasione fiscale. Inoltre – scrive Cottarelli – l'andamento del rapporto debito/Pil potrebbe essere peggiore di quello previsto perchè le previsioni di inflazione sono ottimistiche.

POLITICA
Taglio dei parlamentari, ok in commissione. Ma il Pd chiede garanzie sulle riforme (Messaggero p.8). La commissione Affari costituzionali vota a favore, ma - ad eccezione del M5s - a votare sì è chi fino ad agosto aveva sempre votato no: Pd, Leu e Italia viva che, in virtù dell'accordo di governo, si esprimono a favore. Fi e +Europa contro e Lega e FdI decidono di disertare i lavori. Il sì del Pd, finora contrario alla riforma, resta condizionato all'approvazione di un pacchetto di mini-riforme: avvicinare il sistema elettorale del Senato a quello della Camera, equiparare l'elettorato del Senato a quello della Camera, far partecipare i presidenti di Regione alle sedute del Senato quando si parla di autonomie, valorizzare il Parlamento in seduta comune, ridurre i delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica (Sole p.8).
Intanto, Teresa Meli sul Corriere (p.9) segnala la "strana coppia di ex nemici" Di Maio-Renzi, che ora fanno asse sul fisco: la loro offensiva anti-Iva avrebbe spiazzato Zingaretti e Conte. Messaggero (p.7) si concentra sull'alta tensione tra Conte e Renzi: il premier è stufo delle interferenze del leader di Italia Viva, e pesa anche il braccio di ferro permanente tra Pd ed ex dem. Franco (Corriere p.8) evidenzia come Palazzo Chigi si trovi di nuovo nei confini stretti di una mediazione affannosa: Conte non deve affrontare tanto l'invettiva di Lega e FdI, quanto piuttosto quella dei guastatori 5S o di Italia Viva, che condannano la maggioranza a una precarietà di fatto.
Accordo Pd-M5S nelle regionali. Il presidente 5S della Camera, Roberto Fico, alla Stampa (p.8): "In Umbria si è trovato un accordo fra Movimento e centrosinistra per sostenere un candidato civico. E la prima volta che succede. Parliamo di un metodo differente rispetto al passato, che stiamo sperimentando nel rispetto della volontà degli iscritti al M5s. Ragioneremo caso per caso nelle altre realtà: ognuna ha caratteristiche differenti che vanno valutate".

ESTERI
Italia-Usa, ci sono stati almeno due incontri tra il ministro della giustizia statunitense William Barr e i capi dei servizi segreti italiani (Corriere p.5). Riunioni segrete che avevano come obiettivo la raccolta di informazioni sull'origine del Russiagate e in particolare sul destino di Joseph Mifsud, il professore dell'università Link Campus di Roma che nel 2016 avrebbe informato George Papadopoulos — all'epoca consigliere della campagna elettorale di Donald Trump — dell'esistenza di «migliala di mail imbarazzanti su Hillary Clinton», in possesso dei russi. È nel pieno della bufera sul possibile impeachment di Trump che arriva a Roma il segretario di Stato Pompeo per conoscere il governo italiano (Repubblica p.13 e tutti).. Ieri, è stato ricevuto da Mattarella, poi da Conte. Dalla sicurezza agli investimenti fino ai possibili dazi statunitensi all'export europeo i temi sul tavolo. Terna centrale della visita in Europa, a quanto spiegato dal Dipartimento di Stato, è "riaffermare la forza delle alleanze e partnership di Washington, sia dal punto di vista economico che da quello della sicurezza. L'Italia è un alleato chiave, un leader e un partner affidabile". Oggi, il simposio congiunto, organizzato da Usa e Santa Sede, poi Pompeo sarà ricevuto in udienza privata da papa Francesco. A mezzogiorno incontrerà il ministro Di Maio, con il quale parlerà dell'adesione di Roma al progetto cinese della Nuova Via della Seta e dell'apertura alla tecnologia 5G di Huawei. "Più spese per la difesa e garanzie sul 5G" è quanto chiederà Pompeo al ministro degli Esteri (Sole p.21). Perchè, per gli Usa, "con il 5G cinese è a rischio tutta la Nato" (Stampa p.11). E Conte confessa a Pomepo: "Sulla sicurezza digitale non ci dormo" (Stampa in prima e p.10).
Hong-Kong, spari durante la manifestazione nel 115esimo giorno di protesta (su tutti). Per la prima volta gli agenti usano armi da fuoco, grave un manifestante. "Ora il mondo ci dia una mano - dice il leader del movimento degli ombrelli, Joshua Wong, a Repubblica (p.3) -. Hong Kong è di fatto caduta in uno stato di polizia, proprio nel giorno della festa nazionale cinese. Ma deve essere chiaro: non arretreremo". Intanto, la Cina mostra i muscoli all'Occidente: in parata il missile che raggiunge gli Usa (Stampa p.12 e altri). Droni e ritratti di Mao sfilano a Pechino per i 70 anni della Repubblica Popolare.

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