Commentario del 07.10.2019

PRIME PAGINE
Russiagate, sfida Conte-Renzi (Messaggero). Bufera sui Servizi, Conte resiste (Stampa). Tra Renzi e Conte è guerra di spie (Verità). "Chiarisca sugli 007", Renzi contro Conte, cede sull'aumento Iva ma pretende i Servizi (Giornale). Conte difende i vertici: "Caccerò le talpe" (Repubblica). Spy story tra Roma e Washington, il pasticcio che inguaia il governo (Giornale).
Doppio fronte nel governo (Corriere).  Di Maio a colloquio con il Fatto: "Stop a litigi e annunci. E basta correre dietro a Renzi". Vertice Salvini, Meloni, Berlusconi: il centrodestra torna unito (Giornale).
Economia: lotteria anti-evasione (Corriere). La manovra rilancia tagli dei bonus e fisco semplice (Sole). Intanto, spunta il bonus ai lavoratori "poveri", mentre sulla Sanità, il Tesoro frena sui tagli del ticket (Messaggero). Per Repubblica, gli 80 euro di Renzi diventano bonus famiglia.
Portogallo al voto, socialisti di Costa verso la riconferma (Messaggero).

ECONOMIA
Oltre all'attacco sui servizi segreti, prosegue il pressing di Renzi sui tagli al cuneo fiscale in manovra. L'ex premier ha criticato la proposta dei "mini-tagli", invitando il governo a spostare i tagli al 2021. Repubblica (p.2) segnala la possibile "tregua armata Renzi-Pd": subito il cuneo fiscale, con iI leader di Italia Viva che dice: "Siamo d'accordo a ridurre le tasse, purché il governo non alzi l'Iva". La dem Fedeli al Corriere (p.2): "Abbiamo la responsabilità di fare la legge finanziaria e dobbiamo discutere di merito, senza sgambetti. Il cuneo fiscale? Era una priorità del programma di governo che Renzi ha votato. Non si può dire 'facciamola tra un anno', si rischia di dare un vantaggio a Salvini". Repubblica (in prima e p.3) evidenzia i ragionamenti nel governo per trasformare gli 80 euro del "bonus Renzi" in sostegno alla famiglia:  mossa Pd, d'intesa con premier e 5S, per neutralizzare l'offensiva di Italia Viva sul cuneo fiscale. Intanto, sul taglio del cuneo fiscale, il governo propone un bonus per lavoratori incapienti (Corriere p.6). Nel cantiere della Legge di Bilancio spunta a sorpresa un nuovo bonus per i lavoratori che guadagnano meno, per lo più giovani, a cui sarebbero destinate tutte le risorse previste nel 2020 per il taglio del cuneo fiscale ai lavoratori dipendenti (Messaggero in prima e p.6): un assegno di 400-500 euro in media all'anno da fare arrivare in busta paga a quasi 4 mln di lavoratori con uno stipendio medio di circa 4.000 euro l'anno. Il segretario Spi-Cgil Pedretti a Repubblica (p.6): "Nel programma di questo governo non c'è nulla per i pensionati, niente per i non autosufficienti. E di cuneo fiscale si parla solo il relazione ai lavoratori dipendenti, quando i pensionati oggi pagano più tasse dei lavoratori. L'80% dei pensionati non arriva a 1500 euro lordi, 1200 netti. Così non va".
Conte chiede al Tesoro una bozza di riduzione Irpef (Stampa p.4): il premier vorrebbe nella manvora i primi mattoni della riforma del fisco e chiede al Tesoro di studiare i possibili ritocchi alle aliquote. L'idea sarebbe quella di abbassare le percentuali asciugando le detrazioni.
Piano anti-evasione dell'Inps per recuperare 7 mld (Repubblica p.6): il presidente Tridico propone un'unica piattaforma con Inail e Agenzia delle Entrate per smascherare le compensazioni fiscali fraudolente. Oggi vertice alla Ragioneri per verificarne la fattibilità. Sempre per combattare l'evasione, si torna a parlare della lotteria degli scontrini: estrazione a premi fino a 1 mln di euro. Più chance per chi paga con carta elettronica (Corriere p.6).

POLITICA
Doppio fronte nel governo: dai servizi segreti alla manovra, il muro di Renzi agita il governo (Corriere in apertura e p.2). Il leader di Italia Viva sfida Conte su 007 e contatti con gli Usa: "Chiarisca e lasci la delega a un professionista". Anche Casini alla Stampa (p.3) invita Conte a cedere la delega: "Servono competenze specifiche e un impegno al 100%. La preoccupazione è che questa situazione possa indebolire il governo". Per Bonini (Repubblica p.4) il capo del governo ha preferito finora prendere tempo senza spiegare nulla di quello che è successo, ma nelle sue scelte è evidente un certo nervosismo e l'allarme di chi, in ritardo, ha compreso che il Russiagate può trasformarsi in una garrota. Il Russiagate congela i Servizi, ma il premier non cede la delega (Messaggero p.3). Conte difende i vertici, ma annuncia: "Caccerò le talpe" (Repubblica p.4). Intanto, il primo nodo da sciogliere è la guida del Copasir: poker di leghisti in corsa, con Salvini che propone Volpi, Giorgetti, Candiani o Molteni. Mentre la Meloni vuole l'incarico per Urso (Stampa p.2). Il ritardo nell'elezione del presidente ha indebolito il capo del governo.
"No all'annuncite e ai litigi e basta rincorrere Renzi, ora diamoci regole di ingaggio" dice Di Maio a colloquio con il Fatto (in prima e p.3). Anche Zingaretti al Messaggero (p.4) prova a calmare le polemiche: "Un leader non deve dire parole divisive, ma avere tra le mani una bussola, che è quella dell'unità. Ll'Italia ha bisogno di concentrarsi sui problemi e capire come risolverli. Lavorare uniti".
A sperare nelle divisioni della maggioranza è il centrodestra, che torna unito in vista delle Regionali dopo un vertice tra Salvini, Meloni e Berlusconi (Corriere e tutti). "Pronti a liberare l'Italia dal governo di Palazzo" dicono i tre leader in una nota congiunta. Ma, in vista delle elezioni regionali in Umbria, Zingaretti definisce "un'opportunità" l'unione con i 5S (Repubblica p.8).
Intanto, si vota domani il taglio dei parlamentari: modifica dei seggi elettorali e dei regolamenti delle Camere, si vota la riforma 5S (su tutti). E' l'ultima battaglia anti-casta (Fatto p.2). Ma è alta tensione (Repubblica p.11): Di Maio teme le defezioni nella maggioranza. Via un parlamentare su tre, ma il risparmio è solo del 10% (Messaggero p.5). Il centrodestra, in una nota congiunta tra Salvini, Meloni e Berlusconi, annuncia il sì (Giornale in prima e p.7).
Ma nel governo si apre anche il fronte degli F-35: ira di Di Maio per la fuga in avanti, poi il premier apre sulla "rinegoziazione" (Corriere p.5). Le promesse di Conte a Pompeo di rispettare gli impegni sui cacciabombardieri scuote i 5S. "Io da sempre contrario, ma quando governi accetti comrpomessi – dice il senatore grillino Lucidi al Corriere (p.5) -. Se ci sono contratti, penali da pagare, non puoi fare nulla. Se si scopre che il progetto F-35 è rinegoziabile a delle condizioni accettabili, è giusto intervenire, senza compromettere le scelte geopolitiche".

ESTERI
Vincono i socialisti di Costa, Portogallo ancora a sinistra  (Messaggero p.9 e tutti), il suo partito al 36,7%, non avrà la maggioranza da solo. Opposizione al 28% (Corriere p.10). Crollo dell'affluenza alle urne: "La priorità è dare stabilità al Paese", così Costa dopo le elezioni (Stampa p.10)
Usa, spunta una seconda talpa sulla telefonata Trump- Zelensky: un membro della comunità d'intelligence avrebbe assistito alla conversazione con il presidente ucraino. Il nuovo testimone potrebbe aggiungere dettagli imbarazzanti all'inchiesta sull'impeachment (Stampa p.10).
Francia, Repubblica (p.17) intervista al sindaco di Parigi Hidalgo: "Cambiare le città: ecco il cuore della sfida per il clima ". Un passaggio anche sugli attentati vissuti da sindaco: "Nessuno di noi è  preparato per questo, c'era il rischio di spaccare la società",

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento