Commentario del 28.02.18

IN PRIMA PAGINA
Napoli, caos neve (Corriere), l'emergenza treni blocca il Paese (Stampa). Processo alle Ferrovie: "Abbiamo sbagliato" (Repubblica). L'odissea treni si poteva evitare con un milione (Messaggero). Libero: Delrio tifa ius soli e si dimentica i binari.
Il caos legato al maltempo si divide le aperture dei quotidiani con la politica. Di Maio fa le prove per Palazzo Chigi e manda la lista dei ministri al Colle (Stampa, QN). Gentiloni: "E' surreale" (Repubblica). Berlusconi rilancia Tajani premier, carta per il centro sud (Sole, Messaggero). Il presidente dell'Europarlamento al Foglio: "Cosa deve fare una destra di governo". Sul Messaggero parla la Meloni: "Nella Ue diremo no all'asse franco-tedesco". Sul Mattino intervista alla Carfagna: "Legge Fornero da rivedere, sconto alle donne per ogni figlio a carico". Grasso cerca i voti grillini: "Tornate a sinistra" (QN). Tutti cercano gli indecisi, ma sulle urne pesa anche l'incubo gelo (Stampa).
Sul Sole i dossier del prossimo governo: Ilva, Alitalia, tlc. Calenda ad Avvenire: "Serve un governo vero. E per le imprese c'è il fondo anti-crisi". Il Fatto contro Gentiloni: ecco i suoi flop. Libero contro Padoan: è una frana ma da lezioni a tutti.
Auto, la Germania dice stop ai diesel in città (Sole, Giornale). La Raggi fa altrettanto: stop a Roma dal 2024 (Sole, QN, Messaggero). Il Sole: ora l'industria deve adeguarsi.
Scalata mondiale a Sky, trema lo squalo Murdoch (Giornale): Comcast offre 22 mld di sterline (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Ilva, Alitalia, ma anche Tlc – lo scontro tra Telecom e Mediaset – Fincantieri – per l'alleanza italo-francese sulle navi militari – ed Embraco: sul Sole i dossier industriali "congelati" in attesa del voto, la cui soluzione è ora affidata al futuro governo. Calenda ad Avvenire: "All'Italia serve un governo effettivo. Per Ilva Taranto l'investitore c'è ma c'è da superare il vaglio dell'Antitrust europeo, il ricorso al Tar degli enti locali e l'accordo sindacale sui 14mila lavoratori. In Alitalia i commissari hanno fatto un eccellente lavoro di ristrutturazione ma i potenziali acquirenti vogliono aspettare le elezioni. Quanto alla Embraco c'è il tema della delocalizzazione all'Est dove si offrono condizioni strutturali che mai potremmo eguagliare, e il rifiuto di 10 mesi di cassa integrazione a spese nostre per trovare una soluzione alla deindustrializzazione". Per Calenda "dobbiamo continuare in un'azione seria per una crescita basata su più investimenti, più lavoro, più reddito. Non si da crescita in altri modi, non ci sono scorciatoie". E per le transizioni industriali Calenda rilancia il fondo anti-delocalizzazioni: "Il Cipe dovrebbe deliberare un fondo gestito da Invitalia con congrui finanziamenti per consentire di prendere un'azienda in crisi, ristrutturarla e rivenderla sul mercato".
Sul Fatto tutti i flop di Gentiloni in politica economica: nei conti pubblici più deficit e rischio di manovra correttiva ad aprile; sul fronte banche, Mps non è guarita, le Banche Veneto in regalo a Intesa con un sostegno miliardario dello Stato. Alitalia e Ilva lasciate nel limbo. Contestabili anche le nomine, a cominciare da quella del banchiere Profumo a Leonardo-Finmeccanica (nell'ultimo anno il titolo è crollato del 28%)  la conferma di Mazzoncini alle Fs (emblematico il caos di questi giorni), la nomina di Nava alla Consob (sarebbe molto legato a Tajani). Libero attacca invece Padoan: il debito cresce, i nuovi occupati sono precari, i giovani fuggono ma lui continua a dare lezioni.
Napoli, caos neve (Corriere), l'emergenza treni blocca il Paese (Stampa). 43 treni cancellati per gli scambi gelati. Delrio: "Mai più fatti simili". Oggi garantito l'80% dei convogli ad Alta velocità. L'Authority dei Trasporti minaccia sanzioni. Camanzi: "Neve e gelo non possono ridurre i diritti e la ttela dei passeggeri" (Corriere).

Su Repubblica il "processo" alle Ferrovie. L'ad Mazzoncini chiede scusa: "Sono stati commessi errori che non ripeteremo – dice a Repubblica - Dobbiamo delle scuse ai passeggeri. Pronti a investire 100 milioni". Traffico nel caos per il blocco delle scaldiglie di Orte e Termini. "La legge vieta l'overdesign ovvero gli investimenti ingiustificati e il grande freddo nel Lazio non era considerato sistematico – si difende Mazzoncini - Ma ora abbiamo deciso di inserire nel contratto di programma tra Ministero e Rfi l'attrezzaggio di tutta la rete laziale con i sistemi anti neve e antighiaccio. Un investimento di 100 milioni a regime, che metterà la rete in condizioni di parità con il resto del paese".
Sul Corriere parla Gentile, ad di Rfi: "La nevicata attesa su Roma era debole, su questa base abbiamo commesso un errore, non abbiamo ridotto l'offerta dei treni". E sulle scaldiglie: "Ne servono altre 150, per coprire tutto il Lazio serviranno 100 milioni. Il governo ci ha detto di procedere. Per Termini ci vorrà un anno, per il Lazio due".
Libero attacca Delrio: pensa allo ius soli e se ne frega dei binari. Meno di una settimana fa aveva annunciato che nel 2017 l'Italia era tornata a spendere 290 mld in investimenti per le opere pubbliche: ci spieghi dove sono finiti questi soli visto che cantieri in giro non se ne vedono e che la paralisi ferroviaria di questi giorni è dovuta al fatto che 150 scambi su 300 nei pressi di Roma sono privi di scaldiglie.

ITALIA-POLITICA
Di Maio fa le prove per Palazzo Chigi (Stampa e tutti). Il leader M5S nomina i ministri, li riunisce e manda via mail l'elenco al Colle. Nella squadra dei 18 Lorenzo Fioramonti al Mise, Giuseppe Conte alla Pa, Pasquale Tridico al Lavoro, Alessandra Pesce all'Agricoltura (su tutti). Restano coperte le caselle più importanti: Economia, Esteri, Interni e Difesa. Gentiloni attacca:  "Un governo ombra. Surreale" (Repubblica e tutti). La replica di Di Maio: "Quale governo ombra, questo è alla luce del sole. Gentiloni pensa già agli inciuci post voto". L'economista Tridico, indicato per il Lavoro, alla Stampa: "Il livello delle personalità è altissimo. E non è stata violata nessuna norma".  Conte, scelto per sburocratizzare la Pa, a Repubblica: "Prima votavo a sinistra, ma gli schemi ideologici del '900 non sono più adeguati. I movimenti si giudicano sulle proposte utili ai cittadini". Ma la lista non ha nessun valore istituzionale per il Colle scrive il Messaggero; Mattarella non prenderà in considerazione la mail fino a dopo il voto (Corriere). Il Costituzionalista Luciani al Corriere: "è solo un'iniziativa politica, i giochi per il governo si aprono dopo il voto". Per Franco (Corriere) quella del M5S è una mossa d'anticipo che rischia di essere una forzatura. Ferrara sul Foglio definisce "pericoloso" il placet di Mattarella al M5S
Centrodestra, nuovo scontro a distanza tra Berlusconi e Salvini sul nome di Tajani (Stampa). "Aspetto il suo ok" dice il leader di Fi (Corriere e tutti), anche se, in caso di stallo, vorrebbe tornare al voto tra un anno e ricandidarsi premier (Giornale e altri). Sul nome di Tajani, nuova chiusura di Salvini, che alla Stampa dice: "Fa egregiamente il suo lavoro all'Europarlameno e continuerà a farlo. Perchè il 4 marzo vinciamo noi". Per il Messaggero la scelta di Tajani serve a Berlusconi per recuperare il Centrosud – dove Fi teme il flop del Pd che potrebbe aiutare il M5S - perchè il suo profilo euromediterraneo rafforza il messaggio anti-Lega sulla premiership. Tajani, in un colloquio col Foglio, si smarca: "Parliamo di come deve essere una destra di governo. Serve una cura da cavallo per il Meridione, poi un abbassamento delle tasse, un'economia sociale di mercato. Poi sicurezza e controllo del territorio. Le riforme? Il modello presidenziale e le riforme istituzionali sono da sempre un nostro obiettivo". Sul programma, Salvini alla Stampa dice: "Stiamo già lavorando sul post legge Fornero, sulla flat tax, sulla legittima difesa e sull'immigrazione". La Meloni al Messaggero: "L'Italia, se vinciamo noi, dovrà dialogare con il gruppo dei Paesi Visegrad piuttosto che con l'asse franco-tedesco: l'Europa dell'Est si sta impegnando a difendere i confini dell'Ue dall'immigrazione incontrollata. Per questo oggi sarò da Orban". Intanto, in dubbio la presenza di Berlusconi alla manifestazione di domani.  Per il Corriere non ci sarà, ma per Repubblica e altri Berlusconi si. Salvini alla Stampa: "L'Atlantic di Roma è prenotato, io ci sarò. Gli altri, non so". La Meloni al Messaggero convinta della presenza degli alleati: "Finalmente uniti sul palco, i continui distinguo rischiavano di confondere i nostri elettori".
Centrosinistra, Gentiloni avvisa Renzi: "Nessuno strappo a sinistra" (Stampa). Il presidente del Consiglio conferma che "il Pd ha tanti candidati premier, l'importante è che confermi il suo ruolo di partito guida". Renzi e il premier alla kermesse romana con Zingaretti: "non ci divideranno". Ma Orlando e la Bonino insistono su Gentiloni: "Deve essere lui il nostro candidato" (Messaggero). Sul Corriere l'apertura di Bersani, che ipotizza un bis del capo del governo per fare la riforma elettorale. "Il Rosatellum era l'unico compromesso possibile. E' possibile migliorarlo, ma con due Camere e tre poli non basta la legge elettorale a garantire la governabilità. Potevano votare sì al referendum costituzionale" accusa Rosato al Sole. Grasso (Leu) intervistato dal QN: "Il Pd ha smesso da tempo di parlare alla sua gente e ha fatto cadere le bandiere della sinistra. Dal 5 marzo daremo vita a un partito di sinistra. Noi siamo la vera novità dopo 25 anni di Berlusconi, 3 di Renzi, le pericolose valanghe populiste".

ESTERI
Diesel,la sentenza tedesca scuote l'Europa: in Germania il tribunale di Lipsia autorizza le città a mettere al bando le vetture a gasolio per ridurre le emissioni. La sentenza, molto attesa, ha stabilito che i piani per la qualità dell'aria devono essere attuati a livello locale anche in mancanza di modifiche alla normativa quadro federale. Normativa ferma ai divieti per le Euro 3. La sentenza si applicherà da subito alle auto Euro 4 e da settembre 19 alle Euro 5. A rischio un parco macchine di 12 milioni di auto: introdurre filtri alla flotta esistente potrebbe costare fino a 29 mld. Un colpo all'industria già in crisi e alle politiche del governo Merkel (Sole). In allarme la Spd, contraria al bando (Stampa). Immatricolazioni di diesel in caduta libera. Opinione pubblica spaccata a metà: il 43% a favore dei divieti. Edoardo Croci (Bocconi) a QN: "I combustibili fossili hanno la strada segnata e indietro non si torna, ma l'elettrico non basta: meno auto più salute, puntiamo di più sui mezzi pubblici".
La Raggi dal Messico durante il Convegno C40 sul clima, annuncia: "Via i diesel dal centro di Roma dal 2024" (Messaggero, Giornale, Sole e tutti). La sindaca anticipa di dodici mesi la sua "collega" di Parigi, Hidalgo, che qualche tempo fa aveva già fissato al 2025 la data-limite e dice: "Insieme alle altre grandi capitali mondiali, Roma ha deciso di impegnarsi in prima linea". Ma serve una regia comune e incentivi dello Stato (Corriere e altri). Nel parco-auto del Campidoglio, solo 378 bus sono ecologici, mentre 1500 mezzi sono dotati di motore diesel, così come i 150 in arrivo (Messaggero Roma). Resta, inoltre, da chiarire quale sarà il parametro esatto della zona in cui il bando verrà pubblicato.
Slovacchia, sul delitto del giornalista Jan Kuciak l'ombra della 'ndrangheta (Stampa, Messaggero, Fatto). Nella redazione di Aktuality, il giornale per cui il cronista lavorava da tre anni, c'è il sospetto che mandanti e killer d Jan e della fidanzata siano italiani, i fratelli Sebastiano, Antonino e Bruno Vadalà. I tre, in Slovacchia, erano destinatari di fondi europei su cui il giornalista aveva cominciato ad indagare per un vorticoso giro di società fittizie e per i rapporti con il Partito Socialdemocratico.

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Commentario del 27.02.18

IN PRIMA PAGINA
L'Italia dei treni ferma per gelo (Stampa, Corriere, Repubblica). 20 centimetri (previsti) di neve bloccano i treni in tutta Italia. E Delrio finisce sul binario morto (Fatto). Il Corriere: ci devono rimborsi e soprattutto spiegazioni. Per la Stampa possibili ripercussioni anche sul voto di domenica. Messaggero, Giornale e Libero contro la Raggi: neve e sindaca, Roma ko. Ma c'è pure chi con sci, slittino e sole si diverte (Corriere).
Spazio anche alla politica, a cinque giorni dal voto. Sul Corriere parla Di Maio: "Ecco la mia squadra". Renzi: resto anche se sconfitto (Repubblica). Il segretario blinda la poltrona al partito, ma il Pd rischia grosso nei collegi (Giornale, Fatto). Sul Messaggero intervista a Salvini: "La Ue brutta è Juncker, Tajani ok". Su Stampa e QN l'offerta di Casa Pound: "Appoggiamo un governo di Salvini". La Lega non chiude. Berlusconi difende la flat tax: "Così mai più casi Embraco" (Giornale). Meloni dice sì al lavoro delle donne e alle privatizzazioni: "ma non le Poste" (Sole). Su QN l'sos della bella Italia: "Nei programmi elettorali cultura ignorata".
Sul Sole le rassicurazioni del Tesoro alla City: "Italia in ripresa". E Del Conte (Anpal) promette aiuto a chi perde il lavoro (Sole).
Dalla Ue. Merkel stile Macron rilancia sull'Europa: "Decidiamo noi il destino della Ue" (Repubblica). In Slovacchia reporter ucciso con la fidanzata. Indagava sui paradisi fiscali (Corriere, Fatto). Dal mondo. La Apple si piega a Xi Jimping e accetta di condividere i dati dei clienti cinesi con il regime di Pechino (Fatto). Negli Usa la Corte Suprema dice no a Trump sui baby-migranti (Avvenire). In Siria bombardati con i gas sulla Ghouta (Avvenire).
Su tutti la morte di Gian Marco Moratti, l'imprenditore vicino agli ultimi (Sole, QN, Corriere).   Ricco, serio e lavoratore. Moratti era come Milano (Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
"Giorno nero delle ferrovie tra guasti e rotaie ghiacciate" (Repubblica p.2): tagliato il 20% dei convogli a lunga percorrenza e il 70% di quelli regionali nel Lazio (Messaggero p.5). Disagi anche oggi (Corriere). Il ministro Delrio: "Le Ferrovie spieghino" (su tutti). A Orte il guasto a una motrice di Italo ha bloccato la circolazione. Una delle situazioni più critiche a Roma-Termini: problemi causati dai "deviatoi", molti dei quali sprovvisti delle "scaldiglie". Per il Messaggero (p.5) Rfi ha sottovalutato l'allerta meteo: non applicato il piano neve che avrebbe ridotto i treni programmati. "Lo 'snevamento' non va: Delrio finisce sul binario morto" accusa il Fatto (p.8), secondo il quale il ministro del Trasporti fa finta di non capire perchè, in campagna elettorale, non può criticare il capo delle Fs, Mazzoncini, scelto da Renzi. Ma il Fatto mette nel mirino anche Padoan, che come ministro del Tesoro è azionista di Fs, ma è troppo impegnato a chiedere il voto ai senesi.
Sul Sole la missione del Tesoro a Londra per rassicurare la City: un appuntamento annuale stavolta focalizzato sulle elezioni di domenica. Tra i 200 tra investitori, operatori e rappresentanti di hedge found e banche d'affari la domanda principale era "cosa accadrà dopo?". Da Pagani (Mef), Di Noia (Consob) e i rappresentanti del comune di Milano e dell'Agenzia delle Entrate l'assicurazione che "i segnali di ripresa sono a prova di urne". E sulla possibilità che le riforme possano essere annullate Pagani è stato categorico: "No. Le riforme strutturali hanno posto le basi per una crescita. La ripresa è reale e concreta e basata su imprese e imprenditori: l'Italia è uscita dalla crisi potenziando i suoi punti di forza". Ma il Paese ha bisogno di capitali e di investimenti. E per quello "serve un po' di stabilità politica".
Meloni al Sole: "Nessuna preclusione" verso le privatizzazioni per ridurre il debito ma non su Poste: "Restiamo fortemente contrari". E sulle pensioni "si ad una riscrittura del sistema previdenziale purché non si penalizzino le nuove generazioni". Sul fronte fiscale Meloni punta "all'ampliamento della no tax area. Quanto alla tassa piatta, per noi deve essere sotto il 20%, perché solo così alleggeriamo il peso del fisco sulla classe media. Ci vorrà del tempo ma già al primo consiglio dei ministri vogliamo introdurre un'aliquota ad hoc per i redditi incrementali pari al 15%". Difende la flat tax anche l'economista Nicola Rossi, presidente dell'Istituto Bruno Leoni: "La combinazione di una quota esente fissa e di una aliquota proporzionale crea un'imposta progressiva. Fino a 12 mila euro di reddito annuo non si pagano le tasse, a 13 mila euro si paga l'imposta su 1000 euro. L'imposta netta è di 230 euro, pari al 3%. Se si guadagnano 20 mila euro l'aliquota del 23% si paga su 8.000 euro. Sono circa 2.000 euro, pari a una tassazione del 10%. L'aliquota sale fino ad arrivare a un massimo del 25% per i redditi più elevati. Il vero regalo ai ricchi – dice Rossi – è il sistema attuale. Conviene iniziare a ragionare su un sistema fiscale diverso". Ma per trovare le coperture servirà un'altra spending review – "almeno di 27 mld" – e una sforbiciata alle tax expenditures.

ITALIA-POLITICA
A destra è un caso l'offerta di aiuto del leader di Casa Pound Di Stefano a Salvini: "Se ci porta fuori dall'euro e dalla Ue e blocca l'immigrazione siamo pronti a sostenerlo. Dovrebbe essere un governo che non ha Tajani premier e Brunetta all'Economia, ma Salvini premier e un Bagnai all'economia" (Stampa e tutti). Salvini non chiude la porta ma intervistato dal Messaggero dice: "La Ue brutta è quella di Juncker, Tajani è diverso. Il sostegno di Casa Pound? Siamo robusti, possiamo farne a meno". Salvini bolla come "scenario impossibile" un'intesa Pd-Fi e Lega-M5S: "A noi la gente ci chiede chiarezza e ci vota perché siamo allergici ai giochetti". E sull'Europa: "Con Berlusconi siamo d'accordo che deve cambiare tutto nella politica europea, sulle banche, sull'immigrazione, sul piano delle decisioni monetarie. Se alcuni poteri marci europei ci temono fanno benissimo. C'è modo e modo di stare in Europa. Noi ci staremo da liberi e non da schiavi".
Intanto Berlusconi boccia la manifestazione unitaria del centrodestra. Per il Messaggero la cerchia azzurra più ristretta sconsiglia il Cav di essere a Roma il primo marzo con Salvini e Meloni: "Non ci porta nulla".
"Berlusconi non ha eredi, non c'è nessuno che possa sostituirlo, né come leader né come federatore del centrodestra" dice Tajani, ma è pronto all'investitura a premier (Corriere). Il presidente dell'Europarlamento continua a negare ogni suo impegno su scala nazionale ma Berlusconi potrebbe lanciarlo per il ruolo di premier alla fine della campagna elettorale. Su Repubblica le trattative già in corso per il governo di centrodestra nel caso FI fosse primo partito della coalizione. La guida del governo dovrebbe andare a Tajani, la presidenza del Senato a Calderoli, quella della Camera alla Gelmini. Quanto ai ministeri A Salvini andrebbero gli Interni, a Giorgetti l'Economia, all'ex presidente Consob Vegas lo Sviluppo Economico, a Brunetta la Funzione Pubblica, alla Bongiorno la Giustizia, alla Meloni Salute e Famiglia, alla Carfagna la Pubblica Istruzione e allo Sport Galliani. Sul Messaggero le ipotesi-governo in caso di pareggio: è il piano B che tutti negano ma a cui molti lavorano. Tra potenziali ministri "tripartisan" il Messaggero fa i nomi di Bonino, Calenda, Cottarelli, Dassù, Giovannini, Gallitelli, Minniti, Massolo.
Il M5S punta alla presidenza della Camera – "la carica spetta al primo partito" – e Di Maio lavora alla lista del governo. "Ci saranno donne di grande competenza ed esperienza, allo Sviluppo Economico avremo un eccellenza italiana come il professor Lorenzo Fioramonti. E avere il generale Sergio Costa al Ministero dell'Ambiente dovrebbe essere un motivo di vanto non per polemiche sterili". Di Maio nega irritazione con il Colle – "la mia scelta di comunicare la nostra proposta di squadra di governo è stata un atto di cortesia" – e sulle alleanze post voto dice: "La nostra squadra di governo la presentiamo ai cittadini giovedì, e prima ancora al Capo dello Stato. Con le altre forze politiche discutiamo di programmi, non di poltrone". Idem Bonafede (M5S) a Repubblica: "Per noi c'è solo un governo a fuida 5Stelle.Pronti a ragionare di programma ma saremo noi a dsre le carte: niente mercato delle vacche sui nomi". Repubblica parla però di paletti del Quirinale a Di Maio: la lista dei ministri ora è inutile, per il Colle impossibile prenderli in considerazioni. Intanto è giù totonomi per il governo: in casa 5Stelle si parla di Pier Paolo Sileri alla Salute e Nathalie Tocci agli Esteri. Per il Messaggero i massiccio ricorso a personalità esterne per i ministeri serve a garantirsi sponde a sinistra, tra Leu e la minoranza Pd.
Renzi si prepara alla resa dei conti nel partito: "Comunque vada non lascerò" (Corriere e tutti). "Non ci sarà nessun passo indietro" il messaggio alla minoranza dem, anche in caso di batosta. "Il 5 marzo faremo i conti" ma a chi ipotizza un congresso anticipato se il Pd scenderà al 22-23% manda a dire: "Non c'è una soluzione alternativa". Ma per Repubblica se il Pd va sotto il 20% o se si va a un governo duraturo del centrodestra il passo indietro è già deciso: Zingaretti e Franceschini i nomi che girano i nomi che girano. Per il Messaggero la soglia-resa dei conti è al 25%, e se il partito dovesse implodere scenderanno in campo i padri nobili. Leoluca Orlando a Repubblica: "A Matteo lo dico da mesi, è ancora in tempo a farsi da parte e lanciare Gentiloni premier". Ma per Italia Oggi, con l'intervista a Repubblica di domenica Gentiloni si è bruciato: e ora riprendono a salire le quotazioni di Minniti. Santagata al Messaggero: "Il partito torni a lavorare per l'unità del centrosinistra. Quando l'ha fatto si è vinto.Non so cosa succederà dentro al Pd dopo il voto ma non ci sono persone buone per tutte le stagioni: un ricambio dei dirigenti sarà necessario e auspicabile". Da Insieme la proposta "non di un governo di larghe intese ma un governo del presidente, con compiti ben precisi, di cui il garante sia il capo dello Stato".

EUROPA
Cdu, via libera alla Grande Coalizione (Messaggero): il partito della Merkel approva a larga maggioranza l'accordo con la Spd e lancia la delfina della cancelliera, Annegret Kramp Karrenbauer alla guida della Cdu. Su Repubblica l'asse Merkel-Macron: "Decidiamo noi il futuro Ue". "Abbiamo dinanzi a noi sfide completamente nuove. C'è bisogno di un nuovo inizio per l'Europa" a partire dalla sicurezza esterna delle frontiere, la difesa comune, la politica estera, l'euro e la collaborazione. Temi su cui la sintonia con Macron è piena.
Corbyn attacca May: "Ora unione doganale tra Europa e Londra" (Messaggero, Sole). Per il leader dell'opposizione laburista la Gran Bretagna deve restare in una Unione doganale permanente con l'Ue anche dopo Brexit. Gli scambi senza tariffe devono continuare, ha detto Corbyn, dato che il 44% delle esportazioni britanniche va verso la Ue e il 50% delle importazioni arriva dalla Ue". La May risponde picche: il governo esclude di restare in qualsiasi tipo di unione doganale perché intende "riprendersi il controllo" sulla politica commerciale. Ma la strategia di Londra resta confusa e ostaggio di profonde divisioni.
Reporter slovacco assassinato con la fidanzata per le sue inchieste (Corriere, Fatto): Jan Kuciak, 27 anni, aveva indagato sui Panama Papers e scritto e indagato su imprenditori giudicati vicini al governo Fico. E' stato ucciso con un proiettile al petto insieme alla fidanzata Martina, freddata con un colpo in testa. Il primo ministro Fico parla di "attacco alla libertà di stampa" e promette un milione a chiunque darà informazioni sul caso. Stesso copione per la morte di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese uccisa in ottobre. L'ultima inchiesta di Jan era sulla probabile presenza della mafia italiana nella Slovacchia orientale. Tajani: "L'Ue non può accettare che un giornalista venga ucciso per aver fatto il suo lavoro".

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Commentario del 26.02.2018

IN PRIMA PAGINA
Negli ultimi giorni di campagna elettorale, freno dei leader alle larghe intese per il governo (Corriere). Veltroni e Renzi: "Con Berlusconi nessun accordo" (Repubblica). Nel giorno dei no alle larghe intese, scontro Veltroni-Berlusconi sulla legge elettorale (Messaggero). Berlusconi al QN: "in caso di stallo si va al voto". Poi ai partner, dice: "Non vengo in piazza". Di Maio lancia segnali a sinistra a propone il "governo delle donne", ma Renzi alla Stampa dice: "Mai con i grillini". Giornale si concentra sul vento del Nord che spinge il centrodestra: sondaggi segreti e piazze piene fanno tremare anche le roccaforti rosse. Sul Fatto l'analisi sul voto: i giovani non contano più.
Ampio spazio anche all'emergenza climatica in Italia:  ondata di gelo. Venezia isolata dopo la caduta di un pilone (Corriere e altri). "Burian" a Roma, scuole chiuse (su tutti). E' polemica per l'ordinanza della Raggi, scarico di responsabilità tra Comune e Regione (Messaggero).
Dagli esteri in primo piano la Cina: Xi Jinping come Mao, la presidenza è a vita (Stampa e tutti).
Da segnalare anche l'annuncio choc di Fca, addio al diesel dal 2022 (Giornale, Messaggero e altri).

ITALIA-ECONOMIA
Fubini sul Corriere (p.9) dedica un focus al debito pubblico, che oggi grava come un onere da 100mila euro per ogni lavoratore, ma è destinato a salire fino a 180 mila nel 2040 a causa della crescita del debito e del tasso negativo di nascite. A pesare potrebbe essere il mancato rispetto del rigore dei conti e la mancata approvazione delle riforme necessarie, il margine di errore oggi della politica è pari a zero.
Pensioni pubbliche, parte la caccia dell'Inps ai contributi di oltre 1 mln di statali (Messaggero p.9): operazione straordinaria per ricostruire le carriere incerte, saranno digitalizzati tutti i dati storici che riguardano i settori dell'istruzione, della giustizia e della sicurezza. "I lavoratori possono stare tranquilli – avverte Gabriella Di Michele, dg Inps, al Messaggero -. Le anomalie sono precedenti al 2012: mentre la posizione assicurativa del dipendente privato è puntualmente aggiornata con riferimento ai contributi versati, non altrettanto si può dire per i dipendenti pubblici, ciò può tradursi in ritardi nell'erogazione del trattamento. Ma tutte le posizioni verranno tutelate, e nessun versamento andrà perso".
Bollette, maxi aumenti sulle seconde case (Stampa p.19): dal 2012 a oggi rincari del 14,5% per circa 68 euro in più a famiglia all'anno. Ma la vera stangata è attesa per il 2019.

ITALIA-POLITICA
In primo piano il no dei partiti alle larghe intese. Veltroni: "Senza maggioranza si torni al voto, ma prima via il Rosatellum. Berlusconi è l'avversario – ha detto ieri al teatro Eliseo di Roma -, niente pasticci con lui" (su tutti). Gentiloni in tv: "Mai larghe intese con gli estremisti". E Renzi,  intervistato dalla Stampa (p.3), aggiunge: "Smentisco in maniera categorica che ci sia un dialogo con Fi per le larghe intese. M5S? Mai un governo con gli estremisti". Anche Berlusconi, intervistato dal QN (in prima e p.4) chiude agli accordi post-voto: "In caso di stallo si torna al voto, ma non accadrà. Mi rivolgo agli indecisi e ai delusi degli altri partiti: solo noi possiamo garantire 5 anni di stabilità". Poi si oppone alle proposta di Veltroni di cambiare legge elettorale in caso di stallo: "Il Rosatellum non si tocca – dice -. E' un buon sistema" (Messaggero).
M5S lancia segnali a sinistra: Di Battista loda Minniti, mentre Di Maio annuncia altri nomi per la possibile squadra di governo. Il generale Costa all'Ambiente, mentre Esteri, Interno e Difesa andrebbero a tre donne (Stampa in prima e p.2). Ma è polemica sul nome di Costa: per Libero (p.9) spingere il generale che accusò il governo di favorire le ecomafia imbarazzo l'Arma. Di Battista, intervistato dal Fatto (p.8), torna a parlare del caso rimborsi e di antifascismo: "Siamo fieri delle restituzioni, ma siamo incazzati con chi non ha rispettato i patti. L'antifascismo? In alcuni casi bisogna evitare strumentalizzazioni. Organizzazioni come Casapound e Forza Nuova si bloccano dando lavoro e risposte alle esigenze, non con i minuti di raccoglimento stile Boldrini". Dal Movimento, intanto, tornano a chiedere a Mattarella di affidare l'incarico alla forza che arriverà prima, "oppure non c'è più democrazia" ha detto Di Battista dalla Annunziata. Per il Corriere (p.6) il M5S ha iniziato il martellamento nei confronti del Colle, che però è irritato dal pressing.
Centrodestra, Berlusconi al QN (p.4) dice no alla manifestazione unitaria del primo marzo: "Non andrò a nessuna manifestazione di partito, tranne una di Fi. In campagna elettorale non dobbiamo parlarci tra noi, ma con gli altri". Il leader di Fi propone il referendum per la scelta del Presidente della Repubblica (Giornale p.2 e tutti). Giornale (in prima e p.4) parla di "nuovo vento del Nord" che spinge la coalizione: dalla Liguria al Friuli, crollano le roccaforti rosse. Gli ultimi fortini del centrosinistra sono Trentino e Valle d'Aosta. Mentre il M5S resta forte solo al Sud. Per la Stampa (p.5) la Campania è l'Ohio d'Italia: M5S e Fi si giocano il futuro contendendosi pochi collegi. Intanto, scoppia la polemica tra Salvini e la Curia.
Centrosinistra, Renzi alla Stampa, intanto avverte: "Chiamerei vittoria essere il primo gruppo parlamentare. Penso che il Pd sarà il primo partito, io lavoro per questo: tutti i dirigenti Pd dovrebbero fare questo sforzo". Sui temi di questa campagna elettorale, Renzi torna a premere su quanto fatto dagli ultimi governi: "Abbiamo lavorato sull'art.18, l'Irap, il costo del lavoro, Industria 4.0: la concretezza del lavoro fatto meriterebbe un riconoscimento diverso. Mentre Berlusconi, come in ogni campagna elettorale, rispolvera una flat tax credibile come Babbo Natale".

ESTERI
Cina, via il limite dei due mandati di 5 anni: il presidente Xi rimane in carica a oltranza. Ormai è più potente di Mao (Corriere in prima e p.13 e tutti). L'accentramento dei poteri, però, non ferma il processo di apertura ai mercati mondiali (Messaggero p.13).
Germania, la Merkel fa spazio al "nemico" Spahn: la Cancelliera gli affida il ministero della Salute, una mossa per accontentare l'ala conservatrice della Cdu per smorzare l'insofferenza verso la sua leadership (Corriere p.12, Repubblica p.16). Per la Stampa (p.12) l'ala dura entra nella squadra di governo.
Usa-Corea del Nord: Kim apre al dialogo con l'America (Corriere p.13). Ai Giochi invernali successo diplomatico per il capo di Stato sudocreano Moon, che è riuscito a raccogliere la "piena disponibilità" di Kim Jong-un al dialogo con gli Usa. E alla cerimonia di chiusura dei Giochi, Ivanka Trump incrocia gli inviati di Pyongyang (Messaggero p.13).
Siria, bombe di Assad sulla tregua Onu: diluvio di fuoco sui civili di Ghouta (Stampa p.12): raid aerei del regime e dei jet russi poche ore dopo il voto unanime del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Aspri combattimenti anche a Damasco e Afrin.

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Commentario del 25.02.18

IN PRIMA PAGINA
"Questo voto è una scelta di campo" dice Gentiloni a Repubblica: "Di qua la democrazia, di là populismo e sovranismo. In discussione i capisaldi europei". Sulla Stampa la tentazione di Di Maio: un governo a sinistra. Grasso: "Sostenere Di Maio? La vedo dura" (Corriere). Ieri sabato "fascio-comunista" (Libero).  Tensioni al corteo di Milano, a Roma sinistra unita per un giorno (Sole, Corriere). Salvini in piazza Duomo col rosario. E ora la Lega spaventa Berlusconi (Stampa). Renzi con l'Anpi, antifascista per cinque minuti (Fatto). Berlusconi contro i centri sociali (Giornale). Mercati in allerta voto ma azioni e spread per ora non superano i livelli di guardia (Sole).
Dall'estero. Sul Corriere la guerra segreta tra americani e russi sul fronte siriano. L'Onu intanto vota la tregua per Ghouta ma solo per 30 giorni (Avvenire). Su Repubblica reportage da Idlib: "Sotto le bome non c'è più vita". In Corea si chiudono in Giochi olimpici: riparte la tensione (Sole). Dalla Ue. Su Repubblica l'appello di Tony Blair: "Dubbi su Brexit, serve un altro referendum". Su Corriere e altri gli sviluppi del Russiagate. Manafort: pagò ex politici Ue per fare lobby a favore dell'Ucraina pro-Putin. Prodi nega ogni coinvolgimento.
Salute, sul Messaggero il richiamo dell'Oms all'Italia: "Troppi parti cesarei, la metà ingiustificati". Su Repubblica l'inchiesta per doping su Alex Schwazer: "Nel Dna la verità sulle provette manipolate". Su tutti l'addio a Folco Quilici: raccontò per primo segreti e meraviglie degli abissi marini (Messaggero). Sul Corriere la sua ultima battaglia: "Ora salviamo le balene".

ITALIA-ECONOMIA
Mercati in allerta voto (Sole in apertura). L'incertezza politica finora non ha avuto ripercussioni importanti sulla Borsa ma con l'avvicinarsi della scadenza elettorale gli investitori sono sempre più in allerta. Possibile una impennata della volatilità e una crescita dell'attenzione sull'Italia degli speculatori. La Borsa di Milano resta comunque ancora la migliore d'Europa con un rialzo da inizio d'anno del 2,7%.
Su Repubblica, Gentiloni difende il lavoro del governo su banche ed economia: "Mettendo in sicurezza le nostre banche di sistema, da Mps alle Venete, e spendendo un decimo di quanto speso dalla Germania, abbiamo evitato al Paese uno shock finanziario. Siamo riusciti a dare struttura alla ripresa economica: basta vedere i dati del manifatturiero. Solo la Germania è competitiva come noi. E poi abbiamo rasserenato il clima: lo dimostrano i rapporti con i sindacati, i contratti del pubblico impiego". Ma questo non sembra tradursi in consensi per il governo: "La traduzione di numeri positivi in migliori condizioni per famiglie e lavoro è un processo lento. Ancora non siamo tornati al pil pro capite del 2006. Poi, certo, ci sono anche motivazioni politiche come la sconfitta del referendum".
Sul Corriere parla Tommaso Nannicini, già consigliere economico di Renzi, che sulla necessità di una manovra correttiva dice: "L'equilibrio dei conti dipende anche dall'avere un governo credibile dopo il voto. Da noi nessuna promessa irrealizzabile, né abbiamo mai detto che nel mercato del lavoro tutto va bene". E sul piano fiscale "vogliamo una riduzione dell'Irpef per le famiglie con figli, per favorire natalità e occupazione femminile. La flat tax costa 60 mld l'anno a vantaggio dei più ricchi".
Per Repubblica la flat tax di Berlusconi "regala 21 mld ai ricchi". Per Petrini il sistema è iniquo e costoso: i veri benefici sono solo per chi dichiara più di 75 mila euro l'anno. Alberto Bombassei, Mister Brembo, a Repubblica: "La flat tax è solo una propaganda elettorale. E al di la di questo trovo che sia una soluzione iniqua ed inefficace". Pagare le tasse "è moralmente giusto se si guadagna", "e aggiungo che non condivido il principio in base al quale un aliquota unica più bassa per tutti sia la soluzione per combattere l'evasione fiscale. Chi non è serio e ha questo vizietto lo farà a prescindere dall'entità dell'aliquota che paga". Per combattere l'evasione fiscale "meglio una semplificazione delle aliquote della gestione di tutta la materia fiscale. Inoltre serve certezza dei tempi e degli accertamenti fiscali, in modo che sia chiaro e facile capire chi sbaglia e in che proporzioni".
"La Torino-Lione superata e dannosa: ripensiamoci": sul Fatti l'appello di scrittori, giornalisti, scrittori e studiosi che tornano a contestare l'opera e alla luce del documento dell'Osservatorio per il Tav chiedono l'apertura di un tavolo di confronto su opportunità, praticabilità e costi dell'opera e su eventuali alternative. A corredo il documento dell'Osservatorio istituito presso la Presidenza del Consiglio, che parla di previsione fatte quasi 10 anni fa ormai smentite dai fatti, e di numeri che non giustificano l'opera. "La domanda che i decisori devono farsi è: ha senso continuare come previsto allora o è meglio rimettere tutto com'era prima?".

ITALIA-POLITICA
"Voto utile contro il populismo o si torna al passato": su Repubblica intervista a tutto campo al premier Gentiloni. Nel suo ufficio nessuna aria di smobilitazione: "Il mio impegno era concludere ordinatamente la legislatura, il resto è nelle mani degli elettori e del capo dello Stato". "In Europa c'è la percezione che il voto di domenica sia molto importante. Le forze che hanno avuto la meglio su populisti e sovranisti ci guardano con preoccupazione, con la speranza che anche l'Italia eviti quel rischio. La posta in gioco è altissima". Gentiloni parla di due palcoscenici: "Sul primo vanno in scena promesse mirabolanti, sul secondo, un po' oscurato, la sfida sul futuro. C'è il rischio i mandare all'aria tutti gli sforzi e i sacrifici di questi anni". Stessa dicotomia sul piano politico, tra "valori democratici, liberali, di una società aperta al dialogo con popoli diversi e antieuropeismo e sovranismo. E riaffiorano vecchi fantasmi del passato". Gentiloni dice di non essere spaventato dalla coppia Berlusconi-Salvini: "Mi preoccupano le posizioni populiste nel centrodestra e nei Cinque Stelle che mettono in discussione capisaldi democratici ed europei costruiti in 60 anni. C'è una saldatura tra destra moderata e estremista. Berlusconi dice che sarà lui il garante, ma i rapporti di forza con la Lega non sono paragonabili a quelli del passato". Quanto ai dem, "noi chiediamo il voto per il centrosinistra a guida Pd, non per questa o quella intesa. Anche la Merkel non ha mica fatto la campagna elettorale sventolando la bandiera della Grande Coalizione".
Prove da premier anche per Salvini che via in piazza Duomo col rosario e giura su Vangelo e Costituzione (QN). Maroni diserta: "Questa non è più la mia Lega" (Repubblica). La metamorfosi di Salvini è evidente: in cravatta, "buono e sereno", cita Pasolini e Pertini, e soprattutto il Vangelo: "Con me gli ultimi saranno i primi. Prima gli italiani". Berlusconi rischia un finale senza botti e teme di restare in ostaggio della Lega (Stampa): anche il dire e non dire il suo candidato premier lo sta mettendo in difficoltà con gli alleati e con l'elettorato. Meloni al Corriere: "Vorrei che tutti i nomi fossero sul piatto prima del voto. Per la Lega è Salvini, per Fdi io. Non si è capito il nome di Forza Italia. Se dopo il voto arriva un nome nuovo non assicuro i nostri voti". Meloni stronca senza appello l'ipotesi Bonino come pure quella di un Gentiloni-bis: "Col Pd che finirà terzo sarebbe un colpo di Stato". E per il governo "o ci siamo noi con un governo di patrioti o sarà il caos".
Sulla Stampa la tentazione di Di Maio: "Contratto di governo alla tedesca". Nello staff si ragiona di ripetere l'esperienza di Cdu e Spd, guardando a Pd, LeU e Bonino. In pubblico il leader Cinque Stelle comincia a parlare di contratto: l'idea è di farne uno con gli alleati proprio sul modello tedesco. Una condizione: col M5S primo partito il premier dovrà essere Di Maio. "Sostenere Di Maio? La vedo difficile, noi ai nostri principi e valori non rinunciamo, loro su Europa, immigrazione, diritti civili cambiano sempre idea e su troppi temi guardano a destra" dice al Corriere Pietro Grasso. Da Grasso apertura a Zingaretti come uomo del dialogo, meno a Gentiloni. E sulla sua "debolezza" di leader di LeU: "Berlusconi, Salvini, Renzi e Di Maio vanno in tv a promettere cose mirabolanti. Poi emergono corruzione, affarismo, familismo. Io non sarò mai così. Con me serietà e concretezza". Sull'apertura al M5S discutono anche i dem: Emiliano favorevole – "Vorrei evitare un'aggregazione con Berlusconi" - ma Orlando dice no: "Si può valutare un Gentiloni bis con un appoggio esterno di FI". (Stampa).
Su tutti i nuovi guai del M5S: cacciato un altro candidato, il pugliese Antonio Tasso. In passato era stato condannato per cd taroccati (Stampa).

ESTERI
Siria in primo piano su tutti. Sul Corriere il reportage di Cremonesi sulla "guerra ombra" tra americani e russi combattuta in Siria. 100 i morti di siriani filo-Assas e miliziani russi per le bombe e i missili sganciati dagli americani tra il 7 e l'8 febbraio. Un piano preparato da tempo, rivela un ufficiale di Kobane, "lo scontro militare più grave tra Usa e Russia dalla fine della guerra Guerra fredda". Al centro dell'alleanza tra siriani e russi gli interessi su petrolio e infrastrutture energetiche. Intanto l'Onu vota una risoluzione che fissa 30 giorni di tregua a Ghouta. Ora i convogli umanitari potranno soccorrere i feriti e assistere la popolazione. Ma non sarà un cessate il fuoco totale: i russi hanno ottenuto un'eccezione per continuare le operazioni mirate contro al Qaeda. Per la Stampa Erdogan vuole il Nord della Siria: "La battaglia di Afrin è solo l'inizio".
Su tutti i giornali gli sviluppi del Russiagate, che ora investe anche ex politici Ue. Dall'ex manager di Trump Paul Manafort 2 milioni per finanziare un gruppo segreto di eminenti politici europei perché facessero azione di lobby a favore del governo ucraino legato a Mosca. Secondo il Guardian e il sito Politico della rete faceva parte anche Romano Prodi, che però smentisce. Indaga il procuratore americano Mueller. Quello che è certo è che Mosca si è mossa a vari livelli per condizionare le scelte dei Paesi occidentali. Sulla Stampa Putin e l'Italia: "Ottimi rapporti personali con Berlusconi e con Prodi", disse a gennaio, enfatizzando anche i buoni rapporti con i servizi segreti nel campo della sicurezza digitale.
"Un errore tagliare il bilancio Ue, può penalizzare anche l'Italia": sulla Stampa parla la commissaria Ue Cretu. "Tagliare il bilancio europeo è come tagliare ospedali, scuole e ponti. Oggi il budget è l'1% del pil, io vorrei che salisse all'1,1%". L'Italia sotto tiro per l'incapacità di spendere i fondi sociali e dello sviluppo regionale (3,6 mld ancora da impiegare del bilancio 2014-2020). "Non è un segreto che la politica regionale è sotto attacco e continuerà ad esserlo. Il mio primo viaggio da commissaria è stato proprio nel Mezzogiorno. So dove sarebbe senza l'aiuto dei fondi europei: abbiamo creato opportunità e lavoro, Ma non è andata come volevamo. Colpa di un'inadeguata capacità amministrativa".
"Dubbi su Brexit, serve un altro referendum": su Repubblica nuovo intervento dell'ex premier inglese Tony Blair. Ci sono due visioni diverse di Brexit all'interno del governo e almeno quattro all'interno del Parlamento. Il dilemma centrale per Londra è questo: se vuole rimanere vicina all'Europa, e quindi continuare a seguire le sue regole, oppure liberarsi di queste regole, ma con barriere al mercato europeo da cui dipendiamo. Il governo dovrà scegliere una di queste versioni, ma l'unico modo per sapere se è anche il tipo di Brexit immaginato dai britannici è lasciare loro l'ultima parola con un nuovo referendum. Dobbiamo sapere che cosa comporta realmente Brexit, discuterne in Parlamento e se non si raggiunge un accordo rimettere la decisione nelle mani dei cittadini.

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Commentario del 24.02.18

IN PRIMA PAGINA
In Europa nessun rischio-Italia, titola il Sole in apertura, dopo il passaggio di Gentiloni a Bruxelles insieme a Merkel e Macron. Sul Sole parla Weidmann, capo della Bundesbank e candidato alla successione di Draghi: "I problemi dell'Italia? Non tocca a Bce risolverli". Berlusconi invoca il "voto utile" contro gli speculatori (Giornale): "Senza stabilità mercati a rischio". Padoan, sulla Stampa, mette in guardia dal clima di tensione: "Sbagliato sottovalutare". Su Corriere e Messaggero l'allarme scontri tra voto e cortei: Roma in trincea. Libero e Giornale contro gli antifascisti-killer. Su Repubblica e Messaggero i guai del M5S.  Caiata indagato viene espulso. Ma il patron del Potenza non si ritira (Messaggero). "Vado avanti anche senza M5S" (Repubblica). Sulla Stampa il passo falso di Di Maio al Quirinale. Sale al Colle e Mattarella se ne va (Giornale). Il Fatto parla di Mattarella in allarme: col Pd in picchiata, niente inciucio. Su Libero parla Sgarbi: "Sarò io il numero uno di Forza Italia. Vedrete". Sulla Verità esplosiva intervista a Giorgia Meloni "Oggi vado in piazza e sfido i violenti. E con il primo decreto chiudo i centri sociali".
Sul Sole l'accordo per la sanità: 85 euro di aumento. Sul Messaggero chi guadagna di più con i rinnovi: in testa i Vigili del Fuoco.
Sulla Stampa reportage dalla Siria: Quirico racconta l'ecatombe silenziosa di Ghouta.
In cronaca le giornate del grande gelo: dalla Siberia arriva il Burian (Corriere, Stampa)
Sul Corriere e tutti il record di Soldini sulla rotta del tè: Hong Kong-Londra in 36 giorni. Il navigatore a Repubblica: "Un'avventura non un viaggio. E quanta plastica".

ITALIA-ECONOMIA
In Europa nessun rischio Italia, titola il Sole in apertura riprendendo le parole di Juncker. La Borsa rifiata (Milano a +0,93%), spred in rialzo da 137 a 140 punti. Gentiloni, ieri a Bruxelles a braccetto con Merkel e Macron, spegne le polemiche: "L'Europa lavora insieme  ed è il modo migliore per battere populismi e anti-europeisti" (Sole). Ribadita una "leadership condivisa" su migranti e bilancio. Sul Sole lunga intervista al governatore della Bundesbank Weidmann e il botta e risposta ad un forum a porte chiuse ieri a Milano sul debito italiano ed una eventuale nuova recessione in Europa: "I problemi dell'Italia? Non tocca alla Bce risolverli. Deve risolverli la politica di bilancio. Perché non chiedete ai vostri politici: cosa potere fare perché ciò non accada più? Le responsabilità sono dei politici". Siri (Lega) al Sole: "Basta con questa ossessione del debito, l'unico modo per ridurlo è puntare sulla crescita ed è quello che faremo quando saremo al governo". Ma intervistato da Matrix Berlusconi rilancia: "Comprensibile la preoccupazione dell'Europa. Se mancasse una maggioranza e un governo stabile ci saranno delle speculazioni su di noi come è successo nel 2001" (Giornale). Padoan, intervistato dalla Stampa, mette piuttosto in guardia dalla flat tax promessa da Berlusconi: "I conti pubblici sarebbero davvero a rischio e sarebbe un pericolo per il Paese, i mercati cambierebbero in fretta umore". Quanto a Bruxelles "rispetto a mesi fa ci sono meno preoccupazioni. I mercati sono calmi perché non c'è l'impressione che il nuovo governo cambi rotta e c'è la convinzione che l'economia italiana sia più solida di dieci anni fa". Padoan nega trattative in corso per una manovra correttiva, si dice tranquillo su Mps e promette: "Bisogna rafforzare il Jobs Act, ridisegnare gli incentivi fiscali e fare un piano pluriennale sulla formazione professionale". Ma la Stampa, riguardo a migranti, manovra correttiva, cessione dell'Ilva e rischio infrazione per lo smog parla di "moratoria pro-Italia" in attesa del voto. L'ordine non scritto della Commissione Ue, anche sul caso Ema, sarebbe: "Niente bacchettate fino al 4 marzo".
Rinnovo dei contratti, sul Sole la pre-intesa per il comparto sanità, 550 mila lavoratori tra infermieri, tecnici e amministrativi: in busta paga aumento medio di 85 euro lordi in busta paga (da un minimo di 80,50 a un massimo di 94,80 euro) più gli arretrati, che ammontano mediamente a 480 euro. Le indennità rinviate alla contrattazione decentrata. Ora nella sanità restano da rinnovare i contratti per la dirigenza medica e sanitaria e quella tecnica-amministrativa.

ITALIA-POLITICA
"Così governerò l'Italia": sul Dubbio intervista a Berlusconi, che avanza l'ipotesi di FI al 20, 25% e frena le aspettative di Salvini: "Salvini è giovane, arriverà anche il suo momento". Su Tajani non conferma e non smentisce: "Chiunque sarà il premier resto io il garante degli impegni verso gli elettori". "Parafrasando Nenni potrei dire che questa volta la scelta è Forza Italia o il caos. Sono convinto che gli elettori, anche quelli in fuga dal Pd, rifletteranno su questo".
Voto e cortei, allarme scontri (Corriere e tutti). Ieri ancora tensioni tra centri sociali e polizia a Pisa per l'arrivo di Salvini. "C'è un clima da Anni '70, molti partiti sottovalutano o giustificano le gravi violenze di piazza, è molto pericoloso" dice Padoan alla Stampa (in prima e p.7). L'allarme del Viminale per i cortei di oggi a Milano, Roma e Palermo. "Qualcuno vuole destabilizzare" avvertono dal ministero degli Interni. Capitale ostaggio di cortei e antagonisti (Messaggero p.2): si teme il pericolo infiltrati al raduno di partigiani e Cgil. Sulla Verità (in prima e p.5) parla Giorgia Meloni: "Oggi vado in piazza e sfido i violenti. E con il primo decreto chiudo i centri sociali". "Se vinciamo, mai più teppisti rossi. Se non ci fossero le violenze di piazza, in primo piano ci sarebbe il cado Embraco. E' solo l'ultimo caso di delocalizzazione, bisognerebbe mettere al primo posto la difesa dell'interesse nazionale. L'Ue non ci tutela contro concorrenza sleale e dumping salariale".
M5S, passo falso di Di Maio al Quirinale (Stampa in prima e p.3): il leader grillino sale al Colle, ma fallisce la richiesta di avallo ai superministri. Il segretario generale: "Non è questo il momento". Per Franco (Corriere p.6) il vero obiettivo di Di Maio era corteggiare Mattarella perchè sappia sin d'ora che il M5S non vuole essere escluso dalle trattative per il governo. Di Maio ha ribadito i "segnali di disponibilità a un governo con Pd e Leu". Tra i dem, è Emiliano ad aprire al governo con il M5S, ma viene snobbato anche dai fedelissimi (Messaggero p.11). In un'intervista a Sky, il leader grillino: "Agli altri partiti dico di incontrarci e contrattare il programma della prossima legislatura. Poi contiamo i voti e facciamo un contratto sul programma che li vincoli" (Corriere p.6). Nel frattempo, arrivano altre defezioni nella possibile squadra di governo: si sfilano Magri e Becchetti. Nel Movimento tiene banco anche il caso Caiata: il presidente del Potenza calcio – indagato per riciclaggio - è stato espulso  (su tutti). Nel mirino degli investigatori dieci anni di compravendite fittizie dell'imprenditore su quote di ristoranti e bar a Siena (Repubblica p.2). L'ira di Di Maio: "Non ci aveva informato", l'inchiesta è del 2016. Ma lui tira dritto: "Non mi ritiro".

EUROPA
"La Bce non può sostituirsi ai governi": sul Sole intervista al governatore della Bundesbank Weidmann, dato in corsa per la successione a Draghi alla guida della Bce. "Tra Draghi e Merkel è stato più facile lavorare con Merkel: ha un approccio molto analitico. Alla fine è lei che decide ma fino a quel momento si può discutere ottimamente. Con Draghi è facile conversare, è una persona colta, si può parlare di tantissime cose con lui". Risposta diplomatica che sorvola sui duri scontri di questi anni tra i due e più in generale sull'opposizione della Bundesbank alla politica della Bce: "La fiducia deriva dalla comprensione ma anche dalla personalità. La discussione sulla nazionalità di un candidato alla presidenza della Bce è assurda. Non dovrebbe funzionare così. La Bce è indubbiamente un'istituzione che funziona bene ma questa non può essere una ragione per sostituirci ai governo".
Su Stampa e altri il Patto Roma-Berlino sui migranti: "Più fondi Ue a chi li accoglie". Al momento è solo un "paper" che gira ai tavoli del Consiglio Europeo dove sono iniziate le discussioni sul prossimo bilancio Ue. La proposta italo-tedesca avrebbe trovato il sostegno di altri big ma non dei Paesi dell'Est. Altro tema di discussione i "beni pubblici europei" da finanziare con entrate comuni (per esempio la web tax): si tratta della gestione delle frontiere, difesa, sicurezza, investimenti comuni, clima, cultura e giovani. Ma le priorità sono tante e le risorse meno che in passato, ora che dal bilancio verrà meno il contributo britannico,provocando un buco da 10-15 miliardi l'anno. Sempre sulla Stampa l'orientamento italiano sulla riforma della Ue: Roma punta a un'Europa più forte e integrata: a Bruxelles dovrebbe esserci un unico presidente, e anche l'esecutivo andrebbe rivisto; il bilancio dovrebbe essere più ricco e attento a temi come il sociale e le migrazioni.
Minacce turche e la nave piattaforma Eni-Saipem lascia le acque cipriote (Foglio in prima e p.4, Corriere e altri): navi da guerra turche hanno minacciato l'uso della forza per fermare Saipem 12000, l'imbarcazione per l'estrazione petrolifera di Eni diretta nell'area di mare a sud-est di Cipro, dove Eni vorrebbe esplorare riserve di gas. Perforazioni rimandate, la Saipem 12000 ora sarebbe diretta in Marocco. Il caso è stato ieri al centro dei colloqui tra il presidente cipriota Anastasiadis, Juncker e il premier greco Tsipras (Sole p.6). Al centro della contesa le esplorazioni di idrocarburi nella zona economica esclusiva, parzialmente rivendicata dalla Turchia e al centro dell'interesse di molte compagnie stranieri, non solo Eni.

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Commentario del 23.02.18

IN PRIMA PAGINA
"In Italia rischio di governo non operativo" (Sole). Junker spaventa i mercati (Corriere) e dà uno schiaffo all'Italia (Messaggero). Spread su, frena la Borsa di Milano (Avvenire, Fatto). Il Sole parla di intervento a gamba tesa. Il Fatto: è il solito Juncker al quarto whisky. Intanto l'industria riparte: + 5,7%. Più occupati ma è boom precati (Messaggero).
Politica, Berlusconi come Zorro: "Demolire la burocrazia per far ripartire l'edilizia". Il Fatto: B. se lo conosci (e ricordi) lo eviti. Renzi in fuga dalla sua Toscana (Fatto). M5S con un nuovo indagato in casa: il candidato patron del Potenza calcio indagato per riciclaggio a Siena (Corriere e tutti). Sul Fatto la squadra di Di Maio: Tridico per il lavoro. Su Repubblica le ricette dei partiti per il lavoro. Sul Corriere i programmi per la scuola. Su Avvenire il richiamo di Boeri: "Serve un piano serio per gli anziani".
Tra cronaca e politica gli scontri di Torino tra polizia e antagonisti per Casa Pound (Stampa). Anche a Roma incubo cortei, pericolo antagonisti: droni e 3500 agenti (Messaggero).
In cronaca,  a Roma la rivolta degli immigrati per i telefonini scarichi (Messaggero, Giornale). Clima, arriva il vento siberiano, mezza Italia sotto zero (Messaggero).
Sport, Arianna Fontana bronzo nello short track: triplete per lei, decimo podio azzurro per l'Italia (Corriere, Stampa). "Orgoglio Italia. Ora a votare, facciamolo tutti, svegliamoci" (Sole). E' tutta rossa la nuova Ferrari anti Mercedes (Corriere). "Nata per vincere il Mondiale". Vettel: un'auto fantastica (Stampa). Su Avvenire, QN e Messaggero "la meglio gioventù": Mattarella premia i suoi alfieri, baby eroi e volontari under 18.

ITALIA-ECONOMIA
Corrono i ricavi dell'industria, ai massimi dagli ultimi 10 anni: sul Corriere e tutti i dati Istat sull'industria italiana. Il 2017 va in archivio con un rialzo del 5,1%, spinto dalla crescita di export e dalla domanda interna. In crescita anche gli ordini, che a dicembre salgono del 6,5% rispetto a novembre. I dati Istat indicano inoltre un indice destagionalizzato al livello più alto dall'ottobre 2008, il mese del crac Lehman Brothers e dell'avvio della recessione. "L'Italia spa viaggia a gonfie vele e con meccanica e tessile aggancia l'Europa" titola Repubblica. Il boom è trasversale e viaggia dalle grandi imprese alle pmi. Mameli (Intesa Sanpaolo): "I dati sono buoni e la tendenza è positiva. Fino a qualche tempo fa a correre erano auto e farmaceutica, ora la ripresa è uniforme". Antonio Marcegaglia: "I nostri ricavi sono cresciuti del 30% a quota 5 miliardi. L'acciaio anticipa i trend e noi siamo un buon termometro congiunturale". Merito anche degli incentivi di Industria 4.0.
I dati Istat danno in risalita anche inflazione e costo della spesa. Dall'Inps i dati sull'occupazione: mezzo milione di nuovi posti ma con più precari (Repubblica). L'Osservatorio sul precariato certifica un saldo tra assunzioni e cessazioni nel privato pari a 488 mila posti di lavoro. Ma solo il 23% delle nuove assunzioni è stabile: i contratti a tempo indeterminato calano di 117 mila unità, i tempi determinati salgono a 537 mila.
Su Avvenire intervista Boeri: "Il dibattito pubblico mi preoccupa, non solo si ignorano i temi veri ma ci si allontana dalla soluzione dei problemi". Problemi che per il presidente dell'Inps sono essenzialmente due: "L'azzeramento dei flussi d'immigrati e l'aumento della spesa pensionistica. Ambedue riducono gli spazi per la non autosufficienza, che è invece un problema da affrontare per tempo per non trovarci spiazzati dopo". Per Boeri "serve un piano di legislatura per il sociale, per usare meglio le risorse e dare di più a chi ha bisogno. Troppo forte il peso scaricato sulle spalle delle famiglie".
Su Repubblica le proposte dei partiti per il lavoro a partire dal caso dei rider – "nessuna tutela e una paga oraria di 8 euro l'ora" – e di giovani donne licenziate subito dopo essere rimaste incinte.
Sul Corriere le proposte ei partiti sulla scuola. Tutti promettono più fondi ma c'è il nodo coperture.

ITALIA-POLITICA
Tra politica e finanza l'allarme di Juncker sull'Italia: "Dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un governo non operativo", ha detto durante una riunione del think tank Ceps. "Una gaffe" per Avvenire, un intervento "a gamba tesa" per il Sole che manda giù Piazza Affari e fa volare lo spread oltre quota 130 (Messaggero). Gentiloni tranquillizza: "I governi sono tutti operativi, i governi governano". Junker corregge il tiro: "Qualunque sarà l'esito elettorale sono fiducioso che l'Italia rimanga un attore centrale in Europa e nella definizione del suo futuro".
Stampa e Sole parlano di intervento a gamba tesa di Juncker e rimarcano l'irritazione di premier e Colle: evidentemente tutti i segnali di rassicurazione partite da Roma all'indirizzo di Bruxelles e dei mercati non sono state colti.
Le reazioni politiche sono durissime. Salvini ironico: "Quando parla Junker di solito si verifica il contrario". Berlusconi: "o noi o il caos". Renzi: "Resto anche col 20%, gestisco io i negoziati dopo il voto" (Avvenire). Il M5S parla di grave ingerenza negli affari interni, il centrodestra di timori infondati perché con la maggioranza darà subito un governo al Paese, Leu di "parole a ruota libera".
Per Giornale e Messaggero dietro l'affondo di Bruxelles c'è in realtà la nostra incapacità di ridurre il debito pubblico. Juncker è un noto gaffeur ma è anche un profondo conoscitore degli "euro-umori". La Bonino: "Juncker dice quello che dicono tutti. Non è che stiamo facendo una grande figura di serietà".
Galli (Pd) a Repubblica: "Probabile una pressione forte della Commissione perché siano mantenuti sotto controllo i nostri conti pubblici. Chiunque governi si dovrà confrontare con debito pubblico e fiducia dei mercati. L'Italia deve raccogliere 400 miliardi e ciò impone disciplina a chiunque governi".
Sul Messaggero le previsioni degli analisti finanziari sul dopo voto: un exploit di M5S e Lega può portare lo spread al massimo a quota 210. Attesi livelli stabili nell'ipotesi di governo di larghe intese. Da Morgan Stanley a Unicredit, le banche d'affari escludono effetti sistemici.
M5S, indagato il candidato patron del Potenza Calcio (Corriere e tutti). Salvatore Caiata indagato per riciclaggio in Toscana e Umbria. Caiata era il candidato spinto da Di Maio, scrive la Stampa: adesso spetta al leader del Movimento doversi esprimere sulla sua candidatura.
Ma Di Maio pensa al governo: "La squadra di governo è pronta", scoperta solo una casella; donne nei ministeri chiave, "ministri designati come se Mattarella fosse al tavolo" scrive Repubblica. Su Interni, Esteri ed Economia il Movimento fa sapere di puntare su nomi non divisivi e potenzialmente condivisibili. Con il Quirinale il canale è aperto: Di Maio preme per essere ricevuto e Mattarella potrebbe accontentarlo già da oggi. Per Repubblica l'unico nome certo è Bonafede alla Giustizia. Al Mise potrebbe andare Laura Castelli, mentre non si parla più di Fioramonti all'Economia, per il quale si starebbe ragionando su tre nomi (tra cui quello di Leonardo Becchetti). Probabile un ex Prefetto agli Interni; per gli Esteri sarebbe stato sondato Paolo Magri (Ispi). Il Fatto, oltre a Bonafede, dà in squadra Fraccaro e Toninelli. L'ecomomista Pasquale Tridico dovrebbe andare al Lavoro e Fioramonti al Mise. "Al Mef ci sarà un profilo di livello internazionale".
Renzi in fuga dalla Toscana (Fatto in apertura e altri). Ieri la visita ad Arezzo, nel collegio del crac Etruria. Una dozzina di persone lo contestano, lui li snobba: "Sono sempre meno. E comunque sulle banche li abbiamo salvati e non abbiamo fatto sconti" (Stampa).
Tra Berlusconi e alleati ora la sfida è sulle piazze (Stampa). Salvini domani a Milano senza Forza Italia e Fdi: una piazza "sovranista" per replicare a distanza alla manifestazione nazionale dell'Anpi a Roma. Ma per Repubblica è un segnale di forza anche per Berlusconi e Meloni: "Il candidato premier? Decide chi prende più voti".
Berlusconi snobba le "adunate" – "sono vecchia politica" – e va dai costruttori dell'Ance: "Mi sento uno di voi. Pronto a demolire la burocrazia e il codice degli appalti" (Giornale). Giannini, su Repubblica, mette in guardia dall'eterno ritorno di Berlusconi: ora veste i panni di chi può evitarel'Apocalisse ma i suoi 25 anni in politica sono segnati da promesse fallite, leggi ad personam e il trucco su Ruby. Sul Fatto il lancio del nuovo libro di Travaglio su "tutti i disastri di Berlusconi": "se lo conosci (e ricordi) lo eviti".

ESTERI
Ema, Olanda in contropiede: sarà lo Stato ad accollarsi le spese extra per il trasferimento e la sistemazione dell'Agenzia del Farmaco (Sole). Aggirata così la mina dei costi gonfiati, dai 320 euro al metro quadro a 433. Dal governo olandese anche la garanzia di consegnare l'edificio provvisorio entro due mesi. Weber (Ppe) al Sole: "L'Europarlamento deciderà sui fatti, serve trasparenza. Sosteniamo Tajani nella sua battaglia". Ma per la Stampa il sopralluogo di ieri cancella le illusioni sull'Ema. La visita della commissione europarlamentare guidata dall'italiano Giovanni La Via ha sentenziato che la soluzione dello Spark Builiding "è buona" - anche se bisogna verificare i tempi per l'adeguamento – e soprattutto è realizzabile. Restano le perplessità sulla realizzazione del Vivaldi Building, la sede definitiva: "Nel caso non fosse pronto entro il 15 novembre 2019 non c'è un piano B". Il sindaco Sala, nonostante il Consiglio Ue abbia bollato come irricevibile il suo ricorso, non si rassegna: "La partita è ancora aperta". Maroni attacca il governo: "Serviva una azione più incisiva". Gentiloni: "Basta battute elettorali":

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Commentario del 22.02.2018

IN PRIMA PAGINA
Coltelli e agguati spaventano il voto (Stampa). In primo piano il picco di violenze che fa crescere la tensione in vista delle urne (Messaggero e tutti). Appello del Viminale: "Ora giù i toni" (Corriere). Minniti: "Nessuna impunità" (Repubblica). Intanto, arriva l'investitura di Napolitano: "Gentiloni essenziale per la stabilità, non solo nel breve periodo" (Sole, Repubblica e altri). Per il Giornale, Napolitano silura Renzi: "Meglio Gentiloni". Relazione dell'Antimafia: "I partiti hanno liste sporche, le mani delle mafie sul voto" (Fatto).  Giornale apre con l'appello di Weber, leader del Ppe: "Non fate inciuci".
Ancora spazio al caso Embraco, la Vestager (Ue) chiede di "creare lavoro, non spostarlo" (Sole). Intanto, appello delle imprese Ue: no al dumping sociale (Sole).
Fisco: nuove regole per i controlli sulle società (Sole).
Caso Ema, Tajani: "Dateci tutte le carte" (Corriere e altri). Via il segreto dal dossier Olanda, pressing su Juncker, e Milano spera ancora (Repubblica).
Olimpiadi invernali, oro per Sofia Goggia nella discesa libera (su tutti).

ECONOMIA
Garanzie del governo sulla forza della ripresa (Avvenire p.21): Gentiloni a Milano spiega: "Siamo tornati ad essere competitivi, il piano Industria 4.0 ha prodotto ottimi risultati e c'è un nuovo made in Italy contagiato dall'innovazione digitale". Anche Padoan ottimista: "Il debito pubblico calerà". Avvenire intervista l'economista tedesco Guntram Wolff, direttore dell'Istituto Brugel di Bruxelles: "L'Italia sta meglio ma ha bisogno di continuare le riforme: formazione dei giovani ed efficienza dello Stato sono due punti necessari. Non si possono toccare misure come la Fornero, oggi è uno di forza dell'Italia. Non si può aumentare ancora il debito, altrimenti di comprometterebbe la credibilità tra gli investitori internazionali".
Ancora in primo piano il caso Embraco: si muove Invitalia, in campo per favorire la possibile reindustrializzazione. Intanto, prosegue il braccio di ferro con Whirlpool (Corriere e tutti). In corso una ricerca per trovare investitori interessati allo stabilimento di Chieri, Calenda: "Stiamo incontrando alcune aziende interessate" (Sole p.2). Intanto, il commissario Ue per la Concorrenza, Vestager, ha dichiarato che i fondi Ue "servono per creare lavoro, non spostarlo". Su Repubblica (p.31) reportage da Spisska Nova Ves, in Slovacchia, dove si trova lo stabilimento Embraco che diventerà l'unico polo europeo del gruppo: salari sotto mille euro, operai giovani e aiuto agli investimenti fino al 35% sono i motivi che hanno portato in quest'area tante aziende.
Contratto statali, via agli aumenti per 467 mila lavoratori pubblici (Messaggero p.10). Scatti da 81 a 92 euro e fino a 606 euro di arretrati, in arrivo anche nuove indennità per mansioni rischiose. Anci soddisfatta: "Restituiamo dignità ai dipendenti dei Comuni". Intanto, al via il rush pre-voto per adeguare i contratti anche nel settore sanità (Sole p.8).

POLITICA
In primo piano l'ondata di violenze in vista del voto: aggressioni, blitz e arresti (su tutti). A Palermo fermati due antagonisti, un gruppo di Fn entra a La7, accoltellamento a Perugia. Sono settanta gli episodi di violenza nell'ultimo mese e mezzo, e adesso Viminale in allerta per i prossimi cortei: oggi Casapound presenta programma e candidati a Torino. Ma si teme anche per la marcia anti-razzismo dell'Anpi a Roma e il corteo di Fn a Palermo (Corriere p.3). "Non c'è nessuna emergenza, ma tolleranza zero con i violenti" avverte Minniti, che a colloquio con Repubblica (in prima e p.3) chiede di "misurare le parole" per evitare di "lanciare un allarme che finirebbe per farci cadere in una trappola mortale". Corriere (p.5) evidenzia però il ritorno degli estremismi: scuola, occupazioni e disagio sociale rappresentano il terreno di scontro tra antagonisti e gruppi di destra. E anche il tema immigrazione infiamma il duello rosso-neri (Stampa p.3).
Verso il voto. "Gentiloni è un punto di riferimento essenziale per la governabilità e la stabilità politica dell'Italia, non solo nel breve periodo": l'investitura di Napolitano nei confronti dell'attuale premier ripresa da tutti i quotidiani. Altro endorsement per Gentiloni dopo quello di Prodi (Repubblica p.6). Per la Stampa (p.6) è uno "sgambetto" a Renzi. E anche per Giornale (in prima e p.6) Napolitano si schiera nel fronte anti-Renzi. Fatto (in prima e p.5) polemizza con il "coro" dei cantori per l'inciucio di coloro che puntano sulle larghe intese. Il vice-segretario del Pd, Martina, al Corriere (p.6): "Gentiloni sarà fondamentale in questa partita: noi offriamo al Paese una squadra e personalità di spicco". Negli scenari post-voto: Di Maio accetta la linea Mattarella: "Se Berlusconi fallisce, incarico a me" (Stampa p.7). Il leader del M5S sarebbe pronto ad un governo di scopo con chiunque ci stia. Secondo Repubblica (p.11) il Quirinale, per evitare lo stallo, vuole coinvolgere il Movimento nel gioco delle intese. Il Capo dello Stato vuole evitare un ritorno a breve alle urne: in caso di pareggio elettorale, si andrebbe verso un governo di scopo per la Finanziaria e una nuova legge elettorale. Ritorno alle urne non prima di un anno.
Centrodestra, il leader del Ppe Weber al Giornale (in prima e p.3) lancia Berlusconi: "Se vince lui, la voce dell'Italia sarà più forte in Europa". Per Repubblica (p.12) l'incontro a Roma con Weber è per Berlusconi una nuova mossa anti-Salvini: il cav vuole lanciare Tajani premier. Nel frattempo, Salvini e Meloni dicono "no" all'apertura di Berlusconi agli esclusi del M5S (Corriere p.8). Berlusconi rassicura: "Verso gli ex 5S era solo ironia". Ma anche gli espulsi grillini si tirano indietro: "Con lui non andremo mai" (Repubblica p.11). Per il Messaggero (p.7) Berlusconi ha un piano B in caso di vittoria risicata: offrirebbe una Camera al Pd, si parla di Franceschini verso la presidenza di Montecitorio.

EUROPA
Caso Ema su tutti. Anche Tajani in campo: "Vogliamo vedere i dossier riservati". Il presidente dell'Europarlamento ha chiesto a Juncker di rendere pubblica tutta la documentazione dell'offerta olandese (su tutti). Ora l'Italia spera davvero, possibile ultimatum all'Olanda (Repubblica p.30). E, intanto, l'euroburocrate olandese, Italianer, che segretò le carte, lascia a sorpresa il suo incarico (Corriere p.21). Ma il vero scontro che contrappone l'Ema e Amsterdam è il costo dell'affitto del Vivaldi building, l'edificio che dovrà ospitare l'Agenzia in maniera definitiva: l'Ema chiede, attraverso una lettera, l'intervento dell'Ue. Ma dall'Olanda sono già pronti ad uno sconto (Stampa).
La Francia chiude ai migranti economici (Messaggero p.13): il governo presenta la riforma voluta dal presidente Macron che prevede l'accoglienza per chi ha diritto all'asilo. Pugno duro con chi non è in regola: arresto per chi entra senza averne i titoli. Il 66% dei francesi approva. Intanto, in tema migranti, la Germania propone un documento, in vista della discussione sul bilancio comunitario, per assegnare maggiori fondi Ue ai Paesi che accolgono migranti (Sole p.7): la Germania vuole introdurre condizionalità su riforme, Stato di diritto e solidarietà. Moavero Milanesi sul Corriere (in prima e p.32) segnala l'importanza del vertice dei leader sul bilancio dell'Unione: bisogna prestare la massima attenzione al quadro per il periodo successivo al 2020, c'è da evitare che si escludano gli incentivi per le nostre regioni, compreso il Sud.
Brexit, la May punta ad una "finta" uscita senza scadenza. La proposta britannica alla Ue non prevede una data certa per l'addio all'Europa (Corriere p.12).

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Commentario del 21.02.18

IN PRIMA PAGINA
Politica, Berlusconi apre ai ribelli M5S: "Non dico no, si faranno avanti loro" (Corriere).  Offerta ai candidati espulsi da Di Maio (Messaggero). E il suo candidato premier lo svelerà su Canale 5 il primo marzo (Stampa). Larghe intese più lontane (Repubblica). Meloni a QN: "Io contro l'inciucio. Gli alleati? Chi lo sa". Su Avvenire l'allarme degli 007 sul voto. Su Stampa e Sole le mosse di Mattarella per evitare il voto bis. Tra cronaca e politica. A Napoli Gomorra, tangenti e monnezza. Le ecoballe di Renzi&De Luca (Fatto). Nella società di rifiuti dimissioni e spese folli (Mattino). Roma, per la Raggi accusa archiviata (Corriere): nessun illecito su Romeo. "Adesso basta fango". Resta il processo Marra (Repubblica). A Palermo militante di Forza Nuova legato e pestato per la strada (QN e altri): "Siamo pronti alla vendetta" (Repubblica). Libero: i veri picchiatori sono i comunisti. Il Fatto: la violenza va condannata sempre, soprattutto contro chi non ci piace.
Ancora in primo piano il caso Embraco: ora la partita si gioca in Europa (Avvenire, Sole). L'Ue a Calenda: "Saremo intransigenti". Ma per il Foglio delocalizzare non è un tabù. Su Libero "via dalla pazza Italia". Non è un Paese ospitale per chi lavora.
Altra partita Italia-Ue. Milano ricorre per avere l'Agenzia del Farmaco: "Ecco le prove dell'imbroglio dell'Olanda" (QN). L'Ema: "Amsterdam scelta inadeguata" (Sole).
In cronaca "la peggio gioventù" (QN): pestano un vecchio disabile solo per filmarlo (Libero).
Staffette show ai Giochi coreani: per l'Italia altre due medaglie (Stampa)

ITALIA-ECONOMIA
Il dossier Embraco sul tavolo della Commissione Europea: "Saremo intransigenti sulla chiusura dello stabilimento" (Stampa e tutti). Calenda: "Il governo non molla di un millimetro". Roma pone a Bruxelles due questioni: verificare se c'è stato un uso di aiuti di Stato illegittimi a favore di Embraco e, più in generale, la fattibilità del piano Calenda su un fondo per la deindustrializzazione dei siti abbandonati. Ma nello specifico, le possibilità di stoppare il trasferimento in Slovacchia delle attività dello stabilimento di Chieri sono ridotte ai minimi termini. Per questo il governo è al lavoro con la Ue per contenere i danni. Calenda ha esposto alla commissario Vestager il suo progetto di un fondo anti-delocalizzazioni, ma per la Stampa sarebbe meglio chiamarlo fondo post-delocalizzazioni, perché mira a favorire la reindustrializzazione di siti già colpiti dalla delocalizzazione. Trattenere le multinazionali non si può e nemmeno offrire condizioni più vantaggiose per evitare che se ne vadano, perché in contrasto con la normativa degli aiuti di Stato. Il governo pensa dunque ad un intervento postumo, per gestire la fase di transizione e trovare alternative per salvare i posti di lavoro. La Vestager non ha chiuso la porta ma è presto per parlare di via libera. Tajani: "Serve un'armonizzazione fiscale che non riguardi solo i giganti del web". Prodi: "L'Europa non c'è perché ogni Paese fa i suoi interessi". Sulla Stampa il retroscena sulla Embraco Europe srl: l'azienda ha avuto 13 milioni di fondi pubblici, attraverso un'intesa con Regione ed enti locali, in cambio della garanzia di salvaguardare i posti di lavoro. Per Libero il caso della Embraco-Whirlpool che va in Slovacchia è solo la punta dell'iceberg: centinaia di imprese hanno trasferito la produzione per sfuggire a burocrazia e balzelli. Feltri: l'Italia non è un Paese ospitale per chi lavora. E il governo non è in grado di trattenere quelle aziende che fuggono dall'Italia. Preferisce obbedire all'Europa piuttosto che alle leggi elementare dell'economia.

ITALIA-POLITICA
Berlusconi spiazza Di Maio: "Gli esclusi 5Stelle? Saranno loro a farsi avanti. Sono stati presi a casaccio, è gente che non ha mai lavorato. La nostra coalizione sarebbe molto conveniente per loro: potrebbero trattenere per intero l'indennità parlamentare". Le dichiarazioni al Corriere Tv in primo piano su Corriere e Messaggero e su tutti. Di Maio: "Peggio della Camorra". Di Battista: "Mercato delle vacche preventivo". Nell'intervista ripresa dal Corriere Berlusconi rimanda ancora l'annuncio del suo candidato premier, parla di un tecnico all'Economia, nega che Ghedini sia in corsa per la Giustizia e nega anche sue ambizioni per la presidenza della Repubblica. E sulle larghe intese dice: "Non credo che i nostri programmi siano compatibili". Poi lancia lo Young Act per spingere le assunzioni a tempo indeterminato.
Per la Stampa Berlusconi rivelerà il nome del suo candidato premier il primo marzo a "Matrix" su Canale5. Meloni inflessibile sull'inciucio - "Io mi fido solo di me stessa e dei miei candidati" – stronca un Gentiloni bis e invita Berlusconi a fare chiarezza sul suo candidato premier: "Deve dirlo prima del voto. Va bene la regola che decide il partito che prende più voti ma non possiamo accettare chiunque a scatola chiusa".
Repubblica dà per sepolte le larghe intese: troppo deboli i dem. Berlusconi: "Questo Pd non tiene più". Spaventano anche gli impegni a cui sarà chiamato il nuovo governo: subito una manovra correttiva sui conti e in autunno una legge di Stabilità lacrime e sangue.
Sulla Stampa la strategia di Mattarella per evitare di tornare alle urne. Il faro, scrive Magri, è la prassi costituzionale consolidata negli ultimi 50 anni. L'incarico non andrà necessariamente al primo partito ma a quello che ha più chance di portare a casa una maggioranza parlamentare per il governo. Le larghe intese, qualora si realizzassero, sarebbero frutto di lunghe attese. Ma Gentiloni, per quanto apprezzato, difficilmente resterà a Palazzo Chigi.
Anche il Pd si prepara al dopo voto: la Stampa rilancia sul ruolo di Zingaretti per la successione a Renzi. Su Repubblica le tensioni dentro Leu. Ieri Grasso a Londra per giocarsi la carta Corbyn, ma Leu è delusa dal leader: venti di scissione tra ex dem e Sinistra Italiana. Dopo il 4 marzo diventerà prioritario ricostruire il centrosinistra. Bersani al Corriere: "Vogliamo costruire una grande area progressista che si basi su una sinistra sociale di governo. Discuteremo con tutti quelli che sono disposti a parlare di lavoro vero, fisco progressivo, sanità e scuola".
Campania,sul caso rifiuti cade un altro uomo legato al governatore De Luca (Stampa, Repubblica e tutti). E' Biagio Iacolare, presidente della Sma. Con lui nel mirino anche Rory Oliviero, che nel video diffuso da Fanpage tratta una tangente da 50 mila euro per lo smaltimento di fanghi tossici. Di Maio: "Allucinante, sembra di vedere Gomorra". De Luca parla di operazione squadristica e camorristica contro di lui.
Sulle urne l'allarme dal cyberspazio: "Gli 007 contro le manipolazioni". Sul Corriere e tutti la relazione annuale al Parlamento dei servizi di sicurezza. Il pericolo non viene solo dagli hacker: c'è il timore che il cyberspazio "diventi sempre più un agevolatore di attività di influenza realizzate attraverso la manipolazione e la diffusione mirata di informazioni, per orientare le opinioni pubbliche ed alimentare le tensioni socio-economiche". Una minaccia che si fa più concreta avvicinandosi alle urne. Alessandro Pansa (Dis): "Pronti ad evitare che la votazione subisca influenze negative". Non cala il livello di attenzione sul terrorismo, in particolare sulle infiltrazioni grazie a sbarchi occulti e sul rientro dei foreign fighters. Guardia alta anche su spionaggio industriale e finanziario:"Occorre difendere i nostri asset strategici" ha spiegato Gentiloni. "Lontano da chi interpreta questa protezione in chiave nazionalista e da chi propone dazi ma non siamo anime belle". Sul rischio eversivo dice: "Non può mai considerarsi superato". Nella relazione dei Servizi focus anche sull'estremismo politico: tra eversivi rossi e neofascisti, torna l'incubo dei nuclei armati (Stampa). Preoccupa la deriva dell'ultradestra contro gli immigrati e la propaganda filo Br di alcuni gruppi di antagonisti.

EUROPA
"Ema, Amsterdam ha cambiato le sedi" (Corriere): cade il segreto sul dossier olandese per avere l'Agenzia del Farmaco e trovano conferma le rivelazioni del Corriere, e cioè che le due sedi indicate alla Ue come temporanee in realtà non esistono. E sulla sede definitiva, lo Spark Building, pesa la sconfessione dell'Ema: "Amsterdam scelta inadeguata" (Sole). Prende corpo l'ipotesi di slittamento di un anno del trasferimento da Londra. Milano al contrattacco. Sala: "I nostri sospetti erano fondati, pensate se avessimo fatto noi una cosa del genere" (Corriere). Pronto il ricorso anche alla Corte dei Conti Ue "per danno per i cittadini europei e anche per le nostre tasche". Ma Berlusconi attacca Sala: "A Bruxelles al momento delle scelte non c'era il sindaco, non c'era il ministro non c'era il premier. Con noi al governo l'Agenzia tornerà all'Italia perché in Europa ho vinto tante battaglie". Gelido Sala: "Prego Berlusconi di astenersi da facile battute. Io lavoro".
Italia-Francia, sei saggi al lavoro per il Trattato del Quirinale: sulla Stampa il via al tavolo che dovrà ridefinire le relazioni tra Roma e Parigi a partire da industria, difesa, ricerca e cultura. La settimana scorsa il primo incontro, da qui a fine aprile la stesura della proposta, firma finale in autunno se il nuovo governo vorrà mantenere l'impostazione data da Gentiloni. A cimentarsi col Trattato dell'Eliseo per parte italiana Paola Severino, Franco Bassanini e Marco Piantini.

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Commentario del 20.02.18

IN PRIMA PAGINA
Gentiloni toglie il canone Rai a 350 mila over 75 (Corriere, Sole). Renzi frena l'ira di De Luca dopo le dimissioni del figlio: il Pd teme la slavina al Sud (Repubblica). Berlusconi contro Di Maio: "Se vincono i grillini c'è la patrimoniale" (Giornale). Bonino con Gentiloni: "Via alle larghe intese, senza Lega e M5S" (Stampa). Politica sempre in primo piano, ma a pochi giorni dal voto solo un elettore su tre sa chi è il suo candidato (Messaggero). Sulla Stampa il piano contro il rischio brogli sul voto estero. Su Corriere e Fatto le manovre del dopo voto per assicurarsi una maggioranza con "delusi" e "responsabili".
In primo piano anche l'emergenza lavoro, con l'Embraco che avvia i licenziamenti. Saltano 497 operai, l'ira di Calenda: "Gentaglia" (Stampa e tutti). Per le aziende in fuga Ue sotto accusa (Messaggero).
Italia meno uguale per cure e salute (Avvenire). Al Sud si vive meno: tra Firenze e Napoli tre anni di differenza (Messaggero). Studiare fa bene: i laureati vivono di più (Giornale)
Dalla Ue. Lo spagnolo De Guindos numero due della Bce (Sole). Per l'Italia non è la migliore delle soluzioni possibili (Stampa). Negli Usa la marcia della "generazione basta armi" sulla Casa Bianca (Repubblica). Trump: "Più controlli sulle armi". Ma poi fa i super sconti sui fucili (Fatto).
Il Qatar sfida Alitalia con il progetto Air Italy (Sole). Pronte 2000 assunzioni e nuove rotte per l'ex Meridiana (Stampa).  

ITALIA-ECONOMIA
Il gruppo Whirlpool fa rotta sulla Slovacchia, Embraco non ritira i 500 licenziamenti, salta il tavolo col governo. Calenda: "Gentaglia" (Stampa e tutti). Il ministro aveva proposto di non licenziare i lavoratori ma utilizzare la cassa integrazione il tempo necessario per reindustrializzare lo stabilimento piemontese di Chieri ma la multinazionale ha risposto picche: temeva le conseguenze in Borsa sul titolo. Licenziano qui per assumere in Slovacchia: crescono i casi di dumping fiscale nella ue (Messaggero). Calenda: "Non possiamo avere Paesi con una fiscalità enormemente differente che prendono aziende da altri Paesi. E' dumping interno al mercato europeo". Sul Corriere intervista al ministro: "Non possiamo obbligare le imprese a rimanere in Italia. Si possono obbligare a restituire i finanziamenti pubblici se deindustrializzano. E su questo la Finanza sta facendo accertamenti. Noi abbiamo l'obiettivo di tenere le multinazionali in Italia ma la situazione sleale dell'Est è intollerabile. C'è un tema di alcune vertenze, se sono state violate le normative sugli aiuti di Stato; e nel caso queste normative non fossero state violate, c'è il dupming sociale e ambientale". Oggi l'incontro con la commissaria Ue alla Concorrenza Vestager. Calenda punta ad attivare la clausola dei Trattati che consente a uno Stato membro di bypassare le norme sugli aiuti replicando un pacchetto di agevolazioni offerto ad un impresa presente sul suo territorio da parte di un altro Stato. "In questo modo potremmo combattere ad armi pari". Se rimanesse ministro? "Lavorerei a un globalization adjustment fund, un fondo di deindustrializzazione che prevenga le delocalizzazioni. Siamo in continua transizione, abbiamo bisogno di strumenti più forti".
Su Corriere e tutti la mossa di Gentiloni sul canone Rai: la fascia di reddito per gli over 75 esentati dal pagamento sale e salgono anche gli esentati, dagli attuali 115 mila a 350 mila. La Rai apprezza -  "E' inclusione sociale" – la politica no. Calderoli: "Vi promettiamo tutto, anche la luna".
Su tutti i giornali il focus sulle disuguaglianze di salute dell'Osservatorio Nazionale della Salute promosso da Walter Ricciardi. Quello che emerge è che al Sud Italia si vive meno a lungo che al Nord: Caserta e Napoli le città peggiori, Firenze, Rimini Monza e Brianza le città dove si vive più a lungo. Alle diseguaglianze di salute si affiancano quelle di accesso alla assistenza sanitaria pubblica. Solipaca (Osservatorio) al Messaggero: "Stili di vita diversi e stipendi più bassi, per questo i meridionali sono a rischio". "Una laurea è l'elisir di lunga vita" (QN).

ITALIA-POLITICA
Ipotesi Gentiloni-bis. "Sono pronto a compiere il mio dovere" dice il premier (Repubblica p.8). Dopo l'endorsement di Prodi, D'Alema e Bersani attaccano: "Prodi vota Insieme per non votare Renzi, ma se la lista non prende il 3%, il voto va al Pd". La replica di Renzi: "Chi vota D'Alema, vota Salvini" (Corriere p.5). Santagata, padre della lista Insieme, a Repubblica (p.8): "D'Alema non si preoccupi, arriveremo al 3%. E comunque preferiamo sommare i nostri voti al centrosinistra, non alla destra". Bonino alla Stampa (p.4): "L'Italia ha bisogno di essere rassicurata, Gentiloni potrebbe restare. In un governo di larghe intese non ci vedo Lega, FdI e M5S". A favore di un Gentiloni-bis anche Beatrice Lorenzin, che al Corriere (p.10) dice: "Il centrosinistra ha dimostrato di essere la coalizione che si è contrapposta al fronte dell'irrazionalità composto da M5S e Lega. Un governo di larghe intese con Fi? Non sarebbe uno scandalo". Libero prospetta un'ipotesi in cui gli anti-renziani del Pd, insieme a Leu, potrebbero sostenere un governo Di Maio, sotto il controllo di Prodi.
Verso il voto, Mezzogiorno sempre più decisivo. Con sessanta collegi in bilico, il centrodestra ora crede alla possibilità di raggiungere la maggioranza (Stampa p.6). Berlusconi prepara la campagna del Sud, mentre Salvini avverte: "Con lui ci vogliono non due ma quattro occhi" (Corriere e tutti). Secondo il Messaggero (p.6) è nel Meridione che si gioca il duello tra Lega e Fi per la premiership.  E Salvini apre a Tajani premier: "Ma – avverte – solo se Fi avrà più voti di noi" (Libero p.5). Giornale (p.2) riprende l'intervista di Radio Etna a Berlusconi: "La vittoria dei 5 Stelle sarebbe un incubo: fuga dei capitali e tassa patrimoniale. Ma non accadrà, perchè noi avremo la meglio". Friedmann sulla Stampa (p.7) torna a spingere l'ipotesi di un Berlusconi-Renzi per sconfiggere i populisti nel caso in cui, dopo il voto, non ci fosse una maggioranza chiara.
M5S a lavoro sulla squadra di governo: l'idea è una compagine più snella di quella attuale (Corriere p.10). Ma Repubblica (p.9) evidenzia le difficoltà di mettere insieme la squadra: anche Ciocca (ex Bankitalia) e l'ambasciatrice Mirachian hanno respinto la proposta di far parte di un esecutivo 5S.
Voto estero, per evitare brogli e polemiche, la Farnesina ha introdotto un sistema di codici a barre per garantire la sicurezza del voto per corrispondenza (Stampa in prima e p.2). In palio ci sono 18 seggi, 12 alla Camera e 6 al Senato, che potrebbero diventare decisivi.

ESTERI
De Guindos numero due Bce (Sole e tutti). Per l'Italia non è la migliore delle soluzioni possibili, anzi, scrive la Stampa. Berlino, con l'appoggio di Parigi, mette un suo uomo vicino alla poltrona di Draghi e così facendo fa un ulteriore passo verso il suo obiettivo: piazzare il governatore della Bundesbank Jens Weidmann al posto di Mario Draghi. (Giornale). La nomina di De Guindos, ministro in carica, era insidiata dalla "concorrenza" dell'irlandese Philip Lane, che godeva anche del sostegno italiano oltre che dell'europarlamento, che aveva apprezzato la sua audizione. Ma ieri l'Irlanda ha fatto un passo indietro lasciando il passo allo spagnolo. Italia in disparte fino all'ultimo: i rapporti con De Guindos non sono eccellenti. Di De Guindos Libero ricorda il passato ex Lehman: lasciò la banca Usa a causa del crac.
Il Sole riprende la notizia dello scandalo che scuote Bce e sistema bancario in Lettonia: l'arresto per corruzione del governatore della Banca centrale Riimsevics. Avrebbe chiesto una tangente alla terza banca del Paese, la Ablv, in difficoltà gravissime perché sospettata di riciclaggio e finanzamenti a Pyongyang.
In Germania Angela disegna il dopo Merkel: il partito alla fedelissima AKK, Annegret Kramp-Karrenbauer, governatrice della Saar, designata ieri a Berlino alla segreteria generale della Cdu (Corriere). Una mossa che ha spiazzato tutto il partito e che vede la cancelliera pilotare in prima persona la sua successione. Per stile, carattere,toni pacati e a volte noiosi le due donne si assomigliano al punto che la Kramp Karrenbauer è state definita una mini Merkel, e questo potrebbe essere un problema in un partito che sembra anelare a una leadership più carismatica.

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