Commentario del 16.02.18

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano, con gli ultimi sondaggi sul voto prima del black out elettorale: nessuna maggioranza possibile. M5S in testa, cala ancora il Pd (Repubblica). Indecisi e astensionisti quasi al 40% (Sole). Gli indecisi, se votano, scelgono il M5S o il Pd (Fatto). La Stampa: cresce il centrodestra ma nessuno avrà la maggioranza. Cinque Stelle senza pace: i "furbetti" sono 14 (Fatto), via anche tre massoni (QN). A Napoli tangenti sui rifiuti: indagati De Luca jr e un candidato di Fdi (Messaggero, Fatto). Intanto sulle larghe intese Minniti gela Renzi e apre a un governo di coalizione con Forza Italia (Stampa). Ma Berlusconi si sfila: Pd troppo debole. Confindustria: "Serve continuità per aiutare le imprese" (Stampa). D'Alema: "In politica servono esperti come me. Non sto correndo per cancellare Renzi".
Tra politica ed economia l'affondo di Libero contro Gentiloni e Padan: primatisti mondiali del debito, perdono 100 milioni al giorno. Su Repubblica il contro del programma di Lega e FI: sogni per 310 miliardi. Sulla Verità l'arma contro l'euro ideata dalla Lega.
Su tutti il blitz di Antitrust e Guardia di Finanza contro le compagnie telefoniche per le bollette ogni 28 giorni: "Un cartello dietro i rincari telefonici" (Messaggero).
Tra Italia e Ue. Milano spera nell'Ema. Tajani riapre i giochi: "Decide l'Europarlamento" (Sole). Sul Messaggero intervista al commissario per l'Energia: "L'Italia acceleri sul gasdotto Tap". A Roma salta il tavolo anti-declino. Calenda: "La Raggi rema contro". La sindaca: mossa elettorale (Messaggero). Sulla Stampa il "contrordine" sugli ogm: una ricerca dice che non nuocciono alla salute. Para-guru sconfitti (Giornale).
Sul Corriere e altri l'addio a Bibi Ballandi, il produttore delle star. Alle Olimpiadi in Corea super Brignone, bronzo nel gigante: "E' il mio riscatto" (Stampa)

ITALIA-ECONOMIA
Su Libero affondo contro Gentiloni e Padoan, "primatisti mondiali del debito": dai dati aggregati diffusi ieri da Bankitalia emerge che il debito delle amministrazioni pubbliche al 31 dicembre 2017 ammontava a 2.256,1 mld (erano 2.219,5 l'anno prima). Il che significa un aumento di 36,6mld in un anno, cento milioni al giorno. Aumento anche delle entrate tributarie, 72,44mld, pari a un volume complessivo di 447,3miliardi (erano circa 9 mld in meno a fine 2016). Questo significa circa  e 24 milioni al giorno di nuove tasse.
Repubblica torna sulle pensioni anticipate, con un'intervista a Leonardi, consigliere economico del premier Gentiloni: "Tra il 2017 e il 2020 andranno in pensione prima dei requisiti più di 100 mila persone. E con criteri più giusti e obiettivi dlle salvaguardie del passato". Intanto si scommette sull'Ape volontario: "90 mila le simulazioni in due giorni, 2.400 domande di certificazione". Quanto al lavoro "abbiamo reso strutturali gli sgravi sui contributi per gli under 35 quest'anno e under 30 dal prossimo. Ma gli incentivi non funzionano senza il Jobs Act". 
In primo piano su tutti i giornali il caso delle bollette telefoniche a 28 giorni: Antitrust e Gdf ipotizzano un "cartello" contro il ritorno alla fatturazione mensile al posto di quella da 28 giorni; ispezioni nelle sedi di Tim, Vodafone, Fastweb e Wind-Tre e di Asstel: si vuole accertare se si siano messe d'accordo per comunicare con gli stessi tempi e le stesse modalità il cambio imposto dalla normativa, in modo da ridurre al massimo la possibilità per gli tuenti di confrontare le offerte ed eventualmente esercitare il diritto di recesso.  Le principali aziende tlc si difendono e si dicono estranee da qualsiasi comportamento anticoncorrenziale. Consumatori sul piede di guerra. Gli operatori rischiano una multa fino al 10% del fatturato. L'Antitrust indaga anche su Asstel - associazione della Confindustria cui fanno parte le società della telefonia – come la sede in cui avrebbe preso vita il cartello. Asstel ha assicurato massima collaborazione agli inquirenti. Già nel 2015 l'AgCom aveva segnalato "una possibile intesa tra i principali operatori con le stesse modalità" ma il Garante per la concorrenza "non rilevò alcuna criticità". L'Antitrust ha tempo fino al 31 marzo per chiudere il procedimento.

ITALIA-POLITICA
M5S primo partito col 27,8% nonostante il caso rimborsi, Pd ancora in calo al 21,9%, la coalizione di centrodestra al 35%, ma quasi un elettore su due non ha ancora deciso per chi votare. FI continua il suo recupero: ora è al 16,3%, dato migliore dalle Europee del 2014; nel centrosinistra mini-balzo della Lista Bonino che supera il 3%. Questo il sondaggio Demos di Repubblica.  "Niente maggioranza" titola il Corriere in apertura: anche il sondaggio di Pagnoncelli fotografa una situazione analoga: fatte le proiezioni, al centrodestra andrebbero 283 seggi, 152al M5S, 158 al centrosinistra. Salvo larghissime intese non ci sarebbero i numeri per una maggioranza. Per il Messaggero decisivo sarà il voto del sud: è lì che sono i collegi ancora incerti. Maggioranza-miraggio anche per il sondaggio Cise-Sole 24 Ore. Qui il campione è di ben 6000 elettori, e non di 1000 come gli altri e il sondaggio dà gli scenari di voto anche per area geografica: al Nord centrodestra al 38,4%, centrosinistra al 31,1%, M5S al 21,9%, altri all'8,6%; nel centro-regioni rosse centrodestra e centrosinistra a pari merito al 32,8%, M5S al 26,1%, altri all'8,3%; al Sud M5S al 38,1%, centrodestra al 32%, centrosinistra al 21,6%, altri all'8,3%. Il complessivo Italia vede il centrodestra prima coalizione al 34,7%, seguita dal M5S al 29,4%, centrosinistra al 27,4%, altri all'8,5%. Ma indecisi e astensionisti sono al 38%, 6milioni di persone che probabilmente voteranno ma ad oggi non sanno per chi. Ma matematica elettorale e tendenze di voto dicono che l'esito più probabile sarà lo stallo. Per Noto (Ipr) che firma il sondaggio del Fatto, gli indecisi se votano scelgono il M5S o il Pd. La coalizione di centrodestra avrebbe fatto già il pieno. Su Avvenire e Corriere l'indagine del "Toniolo" sul voto dei giovani: M5S primo nei consensi, ma prevale la sfiducia nella politica.
Larghe intese, Minniti gela Renzi (Stampa in apertura): "Farei parte di un governo di unità nazionale? Assolutamente sì, purché ci fosse anche il mio partito". "Ora siamo in piena competizione elettorale ma dal 5 marzo la partita è in mano al presidente della Repubblica e spetterà a lui dare una soluzione alle grandi questioni". Fedelissimi del segretario infuriati: "Evidentemente Minniti pensa già al domani, vuole continuare a stare al Viminale e pianta una bandierina per comunicarla ai possibili partners". Ma Berlusconi si sfila: "Pd in caduta libera, troppo debole per siglare accordi". E parte la gara tra territori per averlo ai comizi finali. Possibile la chiusura della campagna elettorale a Napoli (Stampa).
M5S sempre in primo piano per le rivelazioni delle Iene: "I furbetti dei rimborsi sono 14, non otto" (Repubblica, Fatto e tutti). Spuntano anche altri due massoni. Sul Corriere parla Davide Casaleggio: "Mi sento preso in giro da queste persone. Al minimo dubbio bisogna intervenire". Ma la delusione più cocente è quella per l'addio di Borrelli: "Nessuno se l'aspettava. Non abbiamo compreso appieno le motivazioni che stanno dietro la sua decisione. Non è chiaro quello che farà ma le cose che farà al di fuori del Movimento non mi riguardano". Il deputato Ivan Della Valle, appena espulso: "Baravo sui bonifici, chiedo scusa a tutti ma non a Di Maio. Nel Movimento di Di Maio delle battaglie delle origini non è rimasto nulla". Intanto David Borrelli, l'europarlamentare che ha rotto col M5S, tesse la sua rete nel Nord Est tra piccole aziende ed ex leghisti (Repubblica).

EUROPA
Ema a Milano, Tajani riapre i giochi: "Decide l'Europarlamento" (Sole in apertura). "Dal punto di vista giuridico la decisione in favore di Amsterdam può essere cambiata – dice il presidente dell'Europarlamento - La decisione assunta è stata solo politica, è avvenuta in modo strano con un sorteggio ma non ha alcun effetto. La Commissione ha scritto nel Regolamento Amsterdam come sede. Il Parlamento Europeo deciderà in piena autonomia". Il voto a metà marzo. Il Sole pubblica il parere del servizio giuridico dell'Europarlamento a cui si rivolse  Tajani subito dopo la scelta di Amstedam e Parigi come nuove sedi di Ema e Eba. Nella risposta, rimessa a stretto giro il 12 dicembre ma mai resa nota fino ad ora, si rimarca che la decisione assunta dai rappresentanti degli Stati membri non  limita i poteri del Parlamento, che chiede ora di poter votare previa consultazione dei due dossier, comprese le parti secretate. Per i giuristi di Strasburgo, non essendo Ema e Eba istituzioni europee assimilabili alle altre ma semplici agenzie, non spetta ai governi degli Stati membri determinare le sedi.
"L'Italia acceleri sul gasdotto Tap" dice sul Messaggero (in prima e p.16) il commissario europeo per l'energia Sefcovic: "L'opera è strategica e di interesse comune, il Corridoio Meridionale del gas è fondamentale per la sicurezza energetica europea, permette di diversificare le fonti e le rotte di approvvigionamento". Sefcovic precisa che l'opera è dannosa dal punto di vista ambientale, è sicura e supporta il piano di decarbonizzazione in atto in Europa: "Il nostro obiettivo è assicurare che si trasformi in un'opportunità anche per la Puglia in termini di crescita, occupazione e ed emissioni inquinanti". Sefcovic non vede un "rischio elezioni" sull'opera: "È completata al 65%, ormai non può essere cambiata neanche una virgola, anche se c'è chi contesta l'approdo a Melendugno". Riguardo le indagini della Procura di Lecce sull'iter autorizzativo per la mancata applicazione della direttiva Ue "Seveso", spiega: "Non si applica perché non i gasdotti non possono essere considerati siti di stoccaggio".
"Chi non investe il 2% nella difesa europea mette a rischio l'unità dell'Occidente": su Repubblica (p.10) parla il primo ministro polacco Morawiecki. "Il mondo si è capovolto, Trump difende i valori occidentali e i tedeschi hanno più fiducia nella Russia che negli Usa. Chi è a mettere a rischio la coesione, chi sostiene la necessità di versare tutti il 2% per la difesa o chi versa solo l'1% ma vive lo stesso protetto dallo scudo? Sono questi ultimi che mettono a rischio l'unità dell'Occidente, come passeggeri che viaggiano senza biglietto". E sul caso delle sanzioni di Bruxelles alla Polonia per la riforma della giustizia dice: "Entro febbraio presenteremo un libro bianco sull'argomento. Molti dubbi sollevati dalla Commissione Ue sono frutto di equivoci". 

©riproduzione riservata



Nessun commento:

Posta un commento