Commentario del 02.02.2018

IN PRIMA PAGINA
Verso il voto del 4 marzo. "Se vinco aggiusto tutto". Libero intervista Silvio Berlusconi. Intanto, Salvini dice "mai al governo con Di Maio" (Stampa). Senato, candidati M5S in affanno, e nella Lega scoppia il caso Veneto (Repubblica). Tra i temi economici, in primo piano l'intervista di Padoan al Sole: "Rendere strutturali gli incentivi di Industria 4.0". In apertura sul Corriere e tutti la polemica per l'esperimento dei braccialetti per gli operai in Amazon. Gentiloni protesta. "Mattarella apre il dossier treni" (Messaggero): faro sulla manutenzione dopo i deragliamenti di Milano e Roma. Delrio convocato al Quirinale: più sicurezza e attenzione alle esigenze dei pendolari.
Dagli esteri, la Polonia si assolve per l'Olocausto (Messaggero e altri). Legge bavaglio in Polonia. Israele: "Nega l'Olocausto" (Repubblica).
Su Stampa, Corriere e tutti il manifesto anti-violenza di oltre cento attrici italiane: "Basta molestie, non dobbiamo avere paura".
Terapia genica, leucemia vinta (Avvenire e altri): successo al Bambino Gesù con i linfociti riprogrammati.

ITALIA-ECONOMIA
Padoan, intervistato dal Sole (in prima e p.9): "La defiscalizzazione è un'operazione strategica va resa strutturale, così come gli incentivi Industria 4.0. Nella legislatura che si sta concludendo, la detassazione è stata importante ma in molti casi è a tempo. All'inizio di una nuova legislatura c'è lo spazio per pianificare una riduzione permanente delle imposte". In tema di politica economica e dei rapporti con l'Ue, il ministro spiega: "Il quadro di finanza pubblica continua ad andare nel verso giusto, cioè verso la riduzione del deficit e il sostegno alla crescita, ma anche della riduzione del debito. Adesso aspettiamo le valutazioni di Bruxelles sul quadro macroeconomico". Spazio anche alle considerazioni sulla tassazione sulla web economy: "L'Italia è stata all'avanguardia, introducendo delle prime norme che andranno completare: è un tema importante, bisogna recuperare terreno per riportare una tassazione equa".
Programmi economici. Berlusconi torna a premere sulla flat tax: "Nel 2019 si vedranno gli effetti della nostra riforma fiscale. La flat tax, insieme a tagli di spesa, recupero dell'evasione e razionalizzazione di deduzioni e incentivi ci consentiranno di tenere in ordine i conti senza agire sull'Iva. La flat tax – continua – assorbirà l'intera tassazione: progressivamente scomparirà la tassazione su patrimoni e immobili, si tassa solo il reddito". Sul tema pensione, Berlusconi conferma di voler mettere mano alla Fornero, "ma senza mandare in dissesto i conti Inps".
Più categorico sulla legge Fornero, Salvini, che alla Stampa (in prima e p.5) dice: "Va abolita, è nel programma di centrodestra: o salta lei o salto io".  Sulle proposte, il segretario leghista spiega: "Spingiamo sui dazi nei settori agroalimentare, calzaturiero e mobile. Dobbiamo investire sulla cultura, rilanciare la natalità, controllare il fenomeno dell'immigrazione".
Oggi Renzi svelerà il programma: allargamento del bonus di 80 euro per ogni figlio minorenne a carico e alle partite Iva con reddito inferiore a 26 mila euro, 400 euro per ogni figlio nei primi tre anni di vita, salario minimo, riduzione strutturale del costo del lavoro (su tutti). In arrivo anche un bonus anti-bamboccioni: 150 euro di bonus a chi va fuori di casa (Stampa p.6).

ITALIA-POLITICA
"Sto bene, mi sono solo preso due giorni di risposo". Silvio Berlusconi rassicura, in un'intervista a Libero (in prima e p.2-3), sul suo stato di salute e rilancia la campagna elettorale: "Ho spiegato agli interlocutori europei che sarà il centrodestra ad impedire che l'Italia finisca nelle mani di ribellisti e pauperisti: sarebbe un danno per il Paese e per l'intera Ue". "La resurrezione di 'San Silvio": nella "big red" del Financial Times (p.7) approfondimento sulle elezioni italiane, dove viene evidenziato il ruolo di Berlusconi - "ritornato sulla scena politica dopo l'oblio" - che rappresenta l'unica solida alternativa contro i populisti del M5S. La Stampa (p.4) segnala come Berlusconi sarebbe pronto a scaricare gli alleati dopo il 4 marzo se il centrodestra non ottenesse la maggioranza. E il Fatto (in prima e p.2) registra un "patto di desistenza" per i candidati tra Renzi e Berlusconi per non favorire il M5S. Accordo Pd-Fi che è considerato lo scenario più probabile dagli Usa: "Sarebbe il risultato con cui ci troveremmo più a nostro agio" dicono fonti americane che si occupano di Europa, che confermano però di non avere pregiudizi nei confronti del M5S (Corriere p.4). Un sondaggio Swg sul Messaggero (p.2) evidenzia come le larghe intese siano uno scenario che prende sempre più piede anche tra gli elettori: il 45% dice sì ad un accordo Pd-Fi, i favorevoli salgono del 4% rispetto a dicembre. Anche se le proiezioni di Repubblica (p.4) sui seggi evidenziano come anche una convergenza Pd-Fi non garantirebbe il numero minimo per la maggioranza alla Camera. Intanto, la rilevazione Swg sul Messaggero sulle intenzioni di voto conferma il centrodestra prima coalizione al 36,2%, il M5S sarebbe il primo partito con il 28,4% mentre il Pd si attesterebbe al 23,7%. Repubblica (p.13) segnala la speculazione internazionale sul rischio Italia: scommessi 4 mld, in molto puntano sull'instabilità e sul ribaddo della Borsa.
Salvini alla Stampa: "Mi auguro che il centrodestra abbia i numeri per formare un governo di dieci anni. Se prendiamo più voti di Fi sarò io il premier, altrimenti spetterà a loro indicarlo. Esteri, Giustizia, Pubblica Istruzione e Agricoltura sono i ministeri a cui puntiamo, in questi campi dobbiamo recuperare".
Pd, Renzi ringrazia Prodi per l'assist, anche se il Professore frena: "Non faccio campagna elettorale" (Corriere p.6). Ma nella minoranza dem cresce la corrente del 5 marzo: "Resa dei conti con Renzi" (Repubblica p.8).
M5S, Di Maio ha parlato ieri davanti agli imprenditori di Assolombarda: "Propongo un patto tra tutti i partiti per una manovra che abbia un piano condiviso" ha detto il leader del Movimento, che ha ribadito il ruolo di prima forza del suo schieramento prima di ricordare che "senza convergenze bisognerà tornare a votare" (Messaggero p.2). Per Palmerini (Sole) il leader grillino "spegne i toni anti". Ma per la Stampa (p.7) gli imprenditori non sono entusiasti delle parole del leader grillino. Intanto, dopo le polemiche sulle parlamentarie, Davide Casaleggio al Fatto (p.5): "Dati in ritardo perchè c'è la privacy. Trasparenza, competenza e onestà sono i valori fondamentali e  hanno guidato la scelta dei candidati. Grillo? Sono 5 anni che dite che è defilato, ma è accanto a noi".

ESTERI
La legge sulla Shoa divide la Polonia dal resto del mondo (Repubblica e tutti). Approvata in via definitiva dal Senato polacco la legge che punisce chi si riferisce a "campi di concentramento polacchi".  La reazione polemica di Israele: "Così si rischia di negare l'Olocausto". Gelo degli Usa. Il viceministro polacco Magierowski alla Stampa (p.9): "Accusare lo Stato di aver collaborato è da ignoranti. La reazione dei politici israeliani è stata troppo emotiva". Gervasoni sul Messaggero: così un Paese scrive una "verità di Stato" per creare una nuova identità nazionale. Gli storici Gross e Beevor a Repubblica: "La destra estirpa il passato, così la retorica xenofoba funziona. Ma, con il web, riscrivere la Storia è sempre più pericoloso".
Brexit, i cittadini europei tornano pedine di scambio nella trattativa per l'uscita di Londra. May "tiene in ostaggio" i cittadini Ue: niente garanzie nei due anni posto Brexir (Corriere p.13). La mossa della premier su chi arriverà dopo il 2019, con questa mossa Londra prova a ottenere più
margine nella trattativa con Bruxelles. Per Repubblica, la May fa la dura per sfuggire alla congiura dei Tory.

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