Commentario del 31.01.2019

IN PRIMA PAGINA
Economia in primo piano. Italia in recessione, tagli in vista (Messaggero). Allarme di Conte sulla recessione: economia in calo (Corriere, Sole). Conte anticipa la recessione: "In arrivo un altro calo del Pil" (Repubblica). La rabbia degli industriali: "Basta con il clima d'odio" (Stampa). Oggi i dati del Pil, ma Conte e Tria minimizzano (QN, Tempo). Reddito, le Regioni bocciano i navigator (Sole). Quota 100, così le date per andare in pensione (Sole). Quota 100 può scendere a 94 (Italia Oggi).
Tra i temi politici, in evidenza la richiesta di processo al ministro dell'Interno. O Salvini o morte del governo: se M5S vota per processare Matteo, addio esecutivo (Libero).  M5S per il no in Giunta. Di Maio teme divisioni in aula (Messaggero). Silvio Berlusconi: "Nel caso di una crisi di governo pronti a far rinascere il centrodestra con i fuoriusciti dai Cinquestelle" (Repubblica).
Sul caso Sea Watch, L'Europa si piega all'Italia: via libera allo sbarco (Notizia Giornale). La nave a Catania rischia il sequestro (Corriere).
Intanto, è caos alla Camera sulla Tav: Toninelli blocca l'audizione del prof che disse no alla Tav (Messaggero). Altra inchiesta su Aspi: da Genova a Canosa: "Controlli truccati su cinque viadotti" (Stampa). Ponte di Genova, altri dieci indagati nell'inchiesta (Sole).
Esteri, Venezuela: Maduro cerca il dialogo, no di Guaidò (Corriere). Maduro apre al dialogo, Guaidò:  non basta, elezioni subito (Messaggero). Caracas, Maduro marcia con l'esercito, ma l'opposizione riempie le piazze (Stampa). Brexit, Juncker gela May: non si tratta (Messaggero).
Il ministro Bussetti: "Maturità impossibile? Non sarà così. Ma i ragazzi vanno allenati alla fatica" (Repubblica).

ECONOMIA
"Il Pil sarà in calo, ora rilancio dei cantieri": il premier Conte nella sede di Assolombarda anticipa i dati Istat del quarto trimestre 2018, in uscita questa mattina, ma esprime ottimismo per il futuro in vista del secondo semestre del 2019 in cui ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto e ripartire (Sole in prima e p.6 e tutti). A pesare sono la frenata globale, la guerra dei dazi, la Brexit ma anche le scelte dell'esecutivo (Repubblica p.2). Mentre il premier parlava ad Assolombarda e Piazza Affari, l'Ufficio Parlamentare di bilancio metteva in evidenza i rischi e le incertezze sui target di finanza pubblica (Corriere p.2). "In Italia torna la recessione, con più deficit rischio tagli" titola il Messaggero (p.2), secondo cui si va verso 4 mld di maggior disavanzo a fine anno e l'Upb segnala il rischio tagli nella sanità. Il ministro dell'Economia Tria, in viaggio negli Usa, resta ottimista: "Il Pil in calo a fine 2018 non è un dato drammatico. Credo che la fiducia degli investitori sull'economia italiana, e quindi la fiducia che ripongono nella sottoscrizione del debito italiano, non venga meno" (su tutti). Lo spread ieri è sceso ai livelli più bassi da settembre e anche la richiesta dei Bot è in aumento. "Insieme alla fiducia dei consumatori italiani – dice Salvini – sono ottimi segnali, lavoriamo per migliorare ancora". Per il Messaggero (p.2) il governo prova a tenere il punto, ma avanza lo spettro di una manovra bis, anche se i tecnici del Tesoro smentiscono l'ipotesi (Corriere p.2). Per la Stampa (p.3) gli imprenditori lombardi, che ieri hanno incontrato Conte, sono delusi dal governo: "Non ci ha convinto, serve un progetto a lungo termine e sbloccare i cantieri". E il presidente di Assolombarda Bonomi al Corriere (p.3) spiega: "Ho apprezzato la disponibilità al confronto. Ora sulle grandi opere basta con le analisi tecniche, partano i lavori". Su Repubblica (p.3) una serie di proposte per uscire dalla crisi. Alberto Vacchi, leader degli industriali emiliani, dice: "La recessione tecnica non è allarmante se spinge ad una reazione, altrimenti c'è da preoccuparsi. Si torni a mettere al centro impresa e lavoro". Il segretario degli edili della Cgil Genovesi punta sulle grandi opere: "Sbagliato fermarle, con l'attesa delle analisi costi-benefici 7 grandi aziende edili su 10 sono in crisi". "Senza investire non si cresce" è l'avvertimento dell'esperto di politica economica De Romanis, mentre l'economista tedesco Daniel Gros invita a puntare sul rilancio dell'export: "Non mi fascerei la testa in anticipo, l'Italia mantiene forti potenzialità di recupero anche se entra in recessione".

POLITICA
Ancora in primo piano le spaccature nella maggioranza sulla richiesta di processo a Salvini: il documento di Conte fa sponda per il no e spacca il M5S (Sole p.7). Di Maio e i vertici pentastellati sperano che da qui al 23 febbraio, deadline per il voto in Giunta per le immunità del Senato, riescano a far passare la linea del voto contrario non come uno scudo per salvare il leghista ma come un modo per esprimere il consenso alla linea politica del governo. "La maggioranza cerca salvezza nei tempi lunghi della Giunta" titola il Giornale (p.2). Grillini al bivio: o salvano Salvini o il governo muore (Libero in prima e p.2). Ma i 5S restano in bilico. "L'esecutivo non è a rischio" spiega Di Maio, ma l'area Fico è pronta a dire sì al processo (Stampa p.6). Bocciata l'idea di Casaleggio di un voto tra la base su Rousseau (Repubblica p.4). La deputata 5S Sarli a Repubblica (p.4) avverte: "Non tradirò i miei principi solo perchè governiamo con la Lega". E ora il M5S non sa come cambiare idea (Libero p.2). Ma Giarrusso, senatore 5S in Giunta per le autorizzazioni, al Corriere (p.6): "Il Movimento voterà compatto, è una scelta politica. Bisogna valutare se vi sia interesse nazionale o meno nell'azione di governo, non stiamo parlando di singoli, di gruppi o di partiti". E arriva l'avvertimento del premier Conte: un sì del M5S creerebbe un cortocircuito, Di Maio parlerà alla base (Corriere p.7). E nel Carroccio parte la raccolta firme (Libero p.3).
Intanto, arriva lo sbarco per i 47 migranti della Sea Wach: dopo 6 giorni di blocco a Siracusa, sono sbarcati a Catania (Stampa p.4 e tutti). "Saranno accolti in sette Stati europei" e il ministro delle Infrastrutture Toninelli esulta: "L'Italia rialza la testa in Ue". Intanto però è sfida tra il Viminale e il comandante della nave: Salvini ha indicato Catania come città di approdo con la convinzione che il pm Zuccaro sequestrerà la nave, per questo ora il comandante temporeggia prima di lasciare Siracusa (Messaggero p.6). Ora il governo lavora alla norma per bloccare le navi Ong(Stampa p.5).
Repubblica (p.7) intervista Silvio Berlusconi, che si schiera contro il processo a Salvini - "sono da sempre contrario all'uso politico della giustizia" - e difende la linea leghista sui migranti: "Fa bene Salvini a fermare un traffico vergognoso di esseri umani". Poi il leader di Fi guarda agli scenari futuri: "Invito a porre fine a una formula di governo innaturale e negativa per gli italiani. Al voto dopo le europee? Noi siamo pronti, ma in molti dicono che ci sarebbe una maggioranza diversa in questo Parlamento, in grado di sostenere un governo di centrodestra senza passare dal voto".
Pd, ora la sfida è sull'affluenza. Appello dei leader: "Votate" (Repubblica p.10). Dopo il dato basso delle votazioni nei circoli, arriva l'invito a recarsi nei gazebo il 3 marzo. Nelle votazioni tra gli iscritti, Zingaretti è al 47,95%, Martina al 36,5% e Giachetti all'11,2%. Ma Giachetti a Repubblica (p.10) spiega: "Sono stupito del risultato, se Renzi mi appoggia sorpasso gli altri due. Finora l'ec premier si è tenuto fuori dalla partita, ho ottenuto questo risultato a mani nude". Poi dice: "Se diventassi leader, non farei mai intese con il M5S".

ESTERI
Maduro marcia con i militari, ma l'opposizione riempie le piazze (Stampa e altri). In Venezuela situazione ancora delicata: il leader del regime ha detto di essere pronto al dialogo con l'opposizione ed ha inviato lettere a vari Paesi fra cui la Santa Sede per avviare una mediazione, oltre ad essere disposto a convocare le elezioni legislative per l'Assemblea nazionale, cioè il Parlamento.  Ma Guaidò non ci sta, si appella all'Europa ed aspetta le sanzioni. "Chiediamo le presidenziali" (Messaggero). Il capo dell'opposizione risponde a Maduro sostenendo che "qui non si tratta di destra e di sinistra, ma di una questione umanitaria". Intanto il regime continua ad arrestare bambini: finora 77 minori sono finiti in carcere "picchiati tutti i giorni", per gli oppositori si tratta di una strategia per incudere paura (Corriere). Dall'Italia il ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, ha chiesto che dopo un periodo di "vera riconciliazione nazionale si arrivi a un rapido ritorno alla legittimità democratica, garantita da nuove elezioni libere e trasparenti".
Brexit, May esulta e vede Corbyn. Gelo Ue: "Verso il no deal" (Giornale e altri). La premier, dopo settimane di rovesci politici, si è presa una piccola rivincita ricompattando il suo partito: ora il pallino torna in mano ai Tory, ma i negoziati si prevedono in salita a 57 giorni dall'uscita dalla Ue. E da Bruxelles, Juncker gela la May: "Le possibilità di un'uscita senza accordo sono aumentate: prepariamoci al peggio". Tusk conferma, ma gli euroscettici britannici insistono: "Alla fine la Ue cederà" (Messaggero).

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Commentario del 30.01.2019

IN PRIMA PAGINA
In primo piano resta lo scontro tra Lega e M5S sul processo a Salvini per il caso Diciotti. Allarme Conte: il governo traballa (Stampa). M5S in tilt e arriva il soccorso di Conte (Messaggero). "Io responsabile" dice il premier e i 5S si piegano ancora a Salvini (Repubblica). Toghe rosse in campo (Giornale). Il leghista chiede al Senato di salvarlo (Fatto). Al Senato, 5S pronti all'ok al processo in Giunta per dire "no" il Aula (Messaggero). Sulla giustizia vacilla il totem dei grillini (Giornale). "Tutti i ministri sotto processo" titola Libero. Intanto, sulla Sea Watch, il premier annuncia: "Migranti, patto con 5 Paesi" (Corriere). La Corte europea: "I migranti hanno diritto alle cure, non a sbarcare" (Fatto).
Ritiro delle truppe italiane dall'Afghanistan, la ministra Trenta al Corriere: "Non ho obblighi verso Moavero".
Tra i temi economi, spazio al via libera alle domande per le pensioni. Già arrivate mille domande per quota 100 (Messaggero e tutti). Siri al Sole: "Flat tax per tutti, tagli all'Ires e al primo scaglione Irpef" (Sole). Reddito di cittadinaza, con il via al sussidio arrivano le prime truffe (Stampa).
Brexit, rivincita della May: "No a un rinvio". Ora Londra vuole riaprire le trattative (Sole). Vince May ma sale il rischio no deal (MF).
Mercati: l'asta BoT fa il pieno: i tasse a sei mesi tornano sotto lo zero (Sole, MF).

ECONOMIA
La crescita 2019 si ferma a quota zero: la previsione sul Pil arriva dagli analisti del Ref, in attesa dei dati sulla fiducia delle imprese e sul Pil del quarto trimestre 2018 che l'Istat renderà noti oggi (Corriere p.27). Le stime di Ref Ricerche per il 2019 vedono la crescita allo 0,0, una stima pessimistica anche rispetto al non esaltante 0,6% contenuto nel bollettino di Bankitalia. "E' il peso negativo dell'economia tedesca che ci ha indotto a fare questa previsione" spiega Novellis, direttore di Ref Ricerche, che stima un Pil in territorio nel primo trimestre 2019, prima di una leggera ripresa nei successivi due trimestri. Anche il Sole (p.2) riprende le stime di Ref Ricerche che prevedono una risalita del debito sia nel 2018 (131,5% contro il 131,2% del 2017) sia nel 2019, dove si prefede una salita al 132,3%, per arrivare al 132,9% nel 2020. Tria in missione negli Usa prova a rassicurare sulla stabilità dell'economia italiana, incoraggiando gli investimenti nel nostro Paese (Messaggero p.16). "Il nostro debito pubblico non è oggi meno sostenibile rispetto al passato" ha detto il titolare del Mef, incontrando il collega americano. "Speriamo di non entrare in recessione, le banche sono solide" ha spiegato Tria, che ha difeso a spada tratta la manovra, ribadendo che "non ci sono ragioni economiche che giustifichino lo spread alto".
Sole (p.4) intervista il sottosegretario alle Infrastrutture e consigliere economico di Salvini, Armando Rixi, che annuncia: "Flat tax per tutti entro tre anni, abbiamo cominciato con le partite Iva, la strada maestra è stata imboccata. Poi il quoziente familiare con una deduzione fissa per ogni componente del nucleo familiare per assorbire in modo equo le attuali tax exprenditures. L'economia è ciclica, in questi momenti si può aumentare il deficit per abbassare le imposte e finanziare gli investimenti pubblici". A proposito di tasse e imprese, Rixi spiega: "Il nostro obiettivo è ridurre significativamente l'Ires e abolire progressivamente l'Irap. E abbiamo il dovere di semplificare il lavoro delle imprese riducendo l'ingerenza della Pa".

POLITICA
Tensioni nel governo su Salvini (Corriere p.2). Sul caso Diciotti, Conte esprime i suoi timori: "Il governo traballa" (Stampa in prima e p.2). Poi si assume la "responsabilità politica". Ma il "no" alla richiesta di processo al vicepremier leghista scuote i 5S: i vertici aprono, "altrimenti – dicono – dovete giudicarci tutti". Ma Di Battista frena. E Salvini preme perchè la richiesta dei magistrati di Palermo sia respinta (Messaggero p.2). Ora i sette senatori 5S sono nella morsa della Giunta: "Si decide insieme", ma sono pronti a dire "sì" (Corriere p.5). M5S a un bivio: salvaguardare l'alleanza di governo o rimanere fedeli ai propri principi. Per il Messaggero (p.2) è panico tra i grillini, dall'autodenuncia al voto online: "Stavolta rischiamo di scendere sotto il 20%". La senatrice 5S Nugnes a Repubblica (p.2): "Sui principi nessun compromesso, dirò sì". "Vacilla il totem dei 5S sulla giustizia" titola il Giornale. Secondo il Corriere (p.3) Di Maio è irritato per il cambio di linea espresso da Salvini nella lettera in cui si ipotizza il ricorso all'immunità. "Ci ha messo con le spalle al muro" si sarebbe sfogato Di Maio (Stampa p.3): ora tra i 5S c'è l'ipotesi di votare sì al processo in Giunta per poi lasciare libertà di coscienza in Aula.  Il leghista Rixi al Sole (p.4): "Salvini ha agito nel pieno rispetto delle prerogative di ministro, con il pieno appoggio di Governo e maggioranza, che in Senato ha il dovere per coerenza di respingere l'autorizzazione a procedere, altrimenti sconfesserebbe se stessa. Non credo accadrà, ma se dovesse succedere è naturale che ci saranno delle conseguenze". E il sottosegretario leghista al Lavoro Durigon al Messaggero (p.3) aggiunge: "La magistratura non può giudicare un esecutivo, sarebbe un precedente pericoloso. E' una battaglia di civiltà, dobbiamo essere compatti. Che faremo quando approveremo la riforma della giustizia? Sarà bloccata dal primo magistrato?".
Secondo Repubblica (p.2) Salvini ora fugge dai giudici: dopo il consulto coi legali è emerso un alto rischio di condanna. La Stampa (p.2) analizza il cambio di prospettiva di Salvini, prima pronto a farsi processare mentre ora chiede di negare l'autorizzazione a procedere. Un cambio di prospettiva dato dal fatto che il leghista è riuscito ad appiattire i 5S sul tema migranti e ora prova – secondo la Stampa – a stanarli sul loro rapporto con la magistratura. Ma l'offensiva anti-toghe ricompatta i pm, il tutto mentre resta l'imbarazzo per il silenzio del Guardasigilli Bonafede. Per il Giornale (p.4) le toghe rosse sottoscrivono l'appello contro il governo.
Intanto, il Giornale (p.2) riprende le carte dei giudici che accusano Salvini: per il tribunale sarebbero stato violate le norme internazionali per "finalità politiche". Mentre dal Viminale affermano: "C'erano terroristi a bordo".
Intanto, sul caso della Sea Watch, Conte annuncia l'intesa e lo sbarco è più vicino (Stampa p.4 e tutti). Cinque Paesi europei pronti ad accogliere i profughi: sono Romania, Francia, Malta, Portogallo e Germania. Ma la Corte europea di Strasburgo dice no allo sbarco: "Assicurare cure mediche, cibo e acqua" (Repubblica p.5 e tutti). Intanto Conte cerca solidarietà nella Ue, ma con Macron si conferma il gelo (Messaggero p.5).

ESTERI
Corriere (p.11) intervista la ministra Trenta sul ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan: "La decisione è mia. Ho informato i responsabili. L'Italia ha altre priorità. I tempi sono tecnici e competono al Comando interforze, ma sa cosa mi sorprende? Che persino una missione militare, in Italia, riesca ad essere trasformata in un tabù. Siamo lì da 17 anni, abbiamo avuto 54 morti, speso quasi 7 miliardi di euro, il nostro contributo è stato notevole ma ora c'è una evoluzione in corso, si va verso un'intesa, che mi auguro arriverà, e noi come Paese ne prendiamo atto. La mia decisione rappresenta un atto di responsabilità istituzionale, verso il Paese e verso i nostri militari".  La notizia ha generato uno scontro nel governo e diventa un caso politico. La Farnesina: non sapevamo del ritiro (Corriere p. 10). Scatta la protesta dei diplomatici, con il ministro degli Esteri Moavero che ha espresso il suo stupore per la decisione e in una nota la Farnesina ha sottolineato di non essere stata messa al corrente. Anche palazzo Chigi avvertito all'ultimo. La rivolta delle opposizioni e Renzi attacca: "Non è la decisione privata di un ministro". La Lega: "Nessuna decisione è stata presa. Si tratta di una valutazione da parte del ministro per competenza". "Sul ritiro resta il gelo fra Moavero e Trenta" titola La Stampa (p. 8). Ma i grillini rispondono: "Le critiche risultano incomprensibili perché sarebbe stato irresponsabile da parte sua non attivare subito le procedure formali interne. Per le quali non c'è bisogno di informare la Farnesina". Intanto il ritiro resta un'incognita soprattutto per Kabul (Fatto p. 9-10).
La Brexit è un caos senza fine. Il Parlamento a May: "Rinegozia" (Corriere p. 12). Sempre più vicina la possibilità  di una uscita catastrofica di Londra dalla Ue con May che sfida l'Europa e chiede di rinegoziare l'accordo raggiunto lo scorso novembre. Ma gli europei con Macron in testa rispondono: "non è rinegoziabile, perché è il migliore possibile. Il no deal è una situazione che nessuno vuole ma per la quale ci dobbiamo tutti preparare". L'impegno di Downing Street: "Ci sono margini per garantire alcune modifiche all'intesa". Ma l'Europa per ora sceglie la linea dura: "Siamo disponibili soltanto a discutere di un eventuale slittamento". Anche l'Irlanda chiude a revisioni". "Il backstop è parte di quell'accordo, e quell'accordo non è aperto a nuovi negoziati", ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk (Stampa p. 9)
Venezuela, Washington valuta l'invio di truppe. Espatrio vietato a Guaidò (Messaggero p. 12): revocato il passaporto al leader dell'opposizione a Maduro. Secondo gli Stati Uniti la base della forze armate è ormai pronta ad abbandonare il dittatore. Gli Usa mettono in campo una strategia per strangolare il regime e bloccano i conti esteri e vendite di greggio: ammonta a 7 mld la somma depositata sui conti Usa dalla società petrolifera venezuelana Pdvs e a 11 mld delle importazioni di greggio venezuelano negli Usa nei prossimi 10 anni. Ma il Paese sudamericano potrebbe rivolgersi alla Cina.

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Commentario del 29.01.2019

PRIME PAGINE
Politica-Migranti, Governo alla deriva (Giornale). Salvini: il processo non va fatto (Corriere). "Processo Salvini, governo in gioco". La Lega avverte M5S (Messaggero). Forza Italia va in tilt sul barcone (Tempo). Pd buoni ultimi sulla Sea Watch, ma primi dai pm (Tempo). Sea Watch, Mattarella in pressing su Conte: "I migranti in Olanda".
Manovra. Quota 100 e reddito: parte la corsa (Sole, Italia Oggi). Visco apre al reddito di cittadinanza: garantirà i periodi di povertà relativa (Sole e altri). Draghi: il Pil dell'Italia cresce meno, ma è presto per parlare di manovra bis (Sole, MF). "Reddito" azzerato per chi non spende. Novità su Quota 100 (Messaggero). Dl semplificazione, tutto da rifare (Fatto e altri).
Infrastrutture. Lo stop alla Tav può costare fino a 24 miliardi (Messaggero). La Lega: le ragioni del Sì alla Tav (Stampa). Giustizia. "La giustizia italiana è incivile, troppi processi senza prove". Parla il presidente del tribunale di Torino (Giornale).
Esteri. Afghanistan, via al ritiro italiano. Il patto Usa-talebani contro l'Isis (Corriere e tutti). Ritiro da Kabul, un caso in Italia (Messaggero). La Trenta: entro un anno via dall'Afghanistan. Di Battista esulta, Moavero: non ne so nulla (Stampa). La guerra a Kabul ci è costato quanto 1 anno di reddito (Fatto). Finalmente andiamo via dall'Aghanistan: ci è costato 53 morti (Libero). Venezuela: petrolio, olio e affari. Il Papa: "Niente più sangue" (Fatto). Papa Francesco, la svolta: parlate di sesso nelle scuole (Stampa e altri).

ECONOMIA
Manovra, Quota 100 e reddito: parte la corsa (Sole, Italia Oggi). Dopo la firma di Mattarella, il decreto con le nuove misure è arrivato ieri in Gazzetta Ufficiale. L'iter di conversione inizierà al Senato: diverse modifiche sono già in rampa di lancio. Visco apre al reddito di cittadinanza: garantirà i periodi di povertà relativa (Sole e altri). I soldi che restano sulla carta azzerati dopo 6 mesi (Messaggerto). Nel testo firmato ieri da Mattarella, la spinta a non risparmiare i fondi del sussidio: l'obiettivo del governo è incentivare i consumi. Intanto Boccia, da Confindustria, rilancia su lavoro e crescita. "Il governo dovrebbe metter mano ad un piano B post manovra senza deficit e prepararsi a un rallentamento dell'economia. Occorre uno "sblocca cantieri", un decreto immediato". Quanto ai sindacati, secondo Boccia "i tempi sono maturi per un vero Patto per il lavoro insieme a Cgil, Cisl e Uil" (Sole, Stampa e altri).  Draghi: "Il Pil dell'Italia cresce meno ma è presto per parlare di manovra bis" (Sole) Il governatore Bce ha sottolineato come l'economia italiana vada peggio degli altri Paesi, ed è tornato  a lanciare l'allarme sul debito, con un pesante monito: "Quando il debito di un Paese è troppo alto, la sua sovranità viene meno, dato che iniziano a decidere i mercati". Draghi ha anche concesso uno spiraglio al Reddito di cittadinanza: "Può garantire contro un periodo di povertà tra un lavoro e l'altro". MF invece, evidenzia la possibilità rilanciata dal governatore di riaprire il Qe: possibili nuovi acquisti netti, qualora la ripresa dovesse bloccarsi, non quest'anno comunque. "Sugli Npl si deve trovare equilibrio", ha concluso Draghi, rilanciando come prioritaria la regolamentazione dello shadow banking.
Dl semplificazioni, dal Colle stop al decreto: tagliati 62 emendamenti (Messaggero e tutti).  Dopo aver inzeppato il decreto sulle semplificazioni di norme su Rca auto, farmacie, divise della Polizia, Cda dell'Enac, Xylella, trasferimenti nella scuola, etc, leghisti e 5Stelle si sono visti sforbiciare ben 62 emendamenti su un totale di 85 dalla presidente del Senato, Casellati. La motivazione: "Norme estranee alla materia del decreto". Mattarella: "Norme disomogenee, così non firmo la legge".
Infrastrutture. Lo stop alla Tav può costare fino a 24 miliardi (Messaggero). La Lega: le ragioni del Sì alla Tav (Stampa).

POLITICA
Migranti, Salvini: il processo non va fatto (Corriere). In evidenza, su tutti i quotiriani, la questione dei migranti ancora fermi nella Sea Watch. Il ministro Salvini scrive al Corriere sul caso Diciotti e parla di decisione prese "nell'interesse pubblico" e per questo "va negata l'autorizzazione ai giudici". E agginge: "Io non nego nulla, ho agito nel rispetto del mandato da ministro". Dall'opposizione, mentre Martina e Orfini salgono a bordo della nave accompagnati da un gommone (Tempo), l'ex premier Renzi fa sapere che voterà l'autorizzazione al processo per Salvini. Sul fronte centrodestra, invece, la Gelmini dice che il vero problema "sono i clandestini in città", ma all'intero di Forza Italia è caos: Ronzulli furiosa con la Prestigiacomo. Da Palazzo Chigi, una nota fa sapere che il caso verrà sottoposto alla Corte europea dei diritti dell'uomo ritenendo la vicenda "di giurisdizione olandese, paese di bandiera della nave in questione". Mattarella auspica una soluzione breve e va in pressing su Conte, mentre la Lega avverte il M5S: il processo a Salvini è il processo al governo (Corriere, Messaggero e tutti). Toninelli al Corriere, replica: "Sulla Diciotti dedicemmo tutti insieme, la maggioranza non rischia. Ciò che conta è ch prende in carico i 47 migranti. In attesa che la Ue si svegli, sia in Olanda, che in Germania devono intervenire". Di Maio invece, accusa Sea Watch: "Ha messo a rischio i migranti". E attribuisce alla stessa nave "l'incidente diplomatico con l'Olanda" (Stampa). Oggi intanto, incontro a Cipro tra Macron e Conte: spiragli di dialogo dopo gli attacchi. In agenda immigrazione e sicurezza energetica (Corriere). Intanto i dati del Viminale, riportati nel focus della Sarzanini sul Corriere, parlano di 341 sbarchi fantasma e quasi 6mila migranti arrivati in un anno sulle coste italiane.

ESTERI
Ritiro della Nato e lotta all'Isis, intesa vicina fra Usa e i taleban (Stampa). Definito e pronto alla firma l'accordo tra gli Stati Uniti e i taleban per mettere fine ai 17 anni guerra in Afghanistan dove le vittime complessive sono stimate fra 110 e 150 mila: 53 i caduti italiani e in totale 3.540 i soldati alleati rimasti uccisi negli scontri con gli insorti o a causa di attentati e incidenti. Previsto il ritiro delle truppe Nato entro 18 mesi e rottura totale dei taleban con Al-Queda e Isis, con l'impegno di combatterli e impedire che l'Afghanistan ridiventi un 'santuario' dei jihadisti.
Sull'intesa Usa-Talebani la ministra Trenta, in accordo con gli alleati Nato, pianifica il ritorno del contingente "per una questione di sicurezza dei soldati italiani". Ma il governo è diviso: entusiasti i 5S, fredda la Lega, le opposizioni chiedono chiarimenti in Aula (Repubblica), Conte chiede di "valutare la pianificazione del ritiro" e Moavero: "Non ne so nulla". La risposta della Difesa: "Scelta inevitabile" (Corriere). Sul Messaggero intervista a Tricarico, ex capo di Stato maggiore: "Lì c'è ancora molto da fare e ad ogni annuncio declamato aumenta il numero dei morti".
Nel focus del Corriere in risalto la posizione degli ambienti militari italiani: "Lasciare è una disfatta. Gli Usa non hanno consultato gli alleati. Dalla caccia ad Al Quaeda all'addestramento delle forze locali, siamo qui da 17 anni".
Venezuela, su Repubblica parla Guaidò: "Via l'usurpatore e poi elezioni libere. Vorrei ringraziare tutti i governi che chiedono democrazia. Questa presa di posizione è importante per noi. Viviamo in una dittatura che viola la Costituzione. Siamo in una situazione senza precedenti: un'iperinflazione di un mln per cento. E' una tragedia che provoca la morte di bambini  per denutrizione. I venezuelani vogliono un cambiamento". E la Ue ha pronte le mosse per il negoziato (Repubblica). L'idea non è mediare, ma favorire il dialogo tra le due parti per evitare violenze e arrivare a elezioni: novità entro fine settimana. Intanto cresce la rabbia degli italiani dimenticati a Caracas: "Così Roma non ci aiuta. Il governo riconosca Guaidò" (Repubblica p. 12).

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Commentario del 28.01.2019

IN PRIMA PAGINA
Il caso migranti ancora in primo piano: inchiesta Sea Watch, sequestro vicino (Messaggero). C'è un piano per il sequestro della nave (Corriere). Intanto c'è il blitz di alcuni deputi sulla nave. E Fico dice: "Devono essere sbarcati" (Repubblica). Per il Giornale è show sugli immigrati. La Verità attacca: Fi soccorre i migranti.
Intanto, M5S pronto a votare sì all'autorizzazione al processo di Salvini (Messaggero, QN). Tra i temi politici spazio anche al congresso Pd, primarie finite: quadrumvirato con tutti i big tranne Renzi e i suoi (Fatto).
Esteri-Venezuela, Maduro contro la Ue: "Nessuno ci dà ultimatum"(Corriere). Gli Usa a Maduro: "Nessuno deve toccare Guaidò" (Messaggero).
Bufera sulla Rai: "Offre a Grillo 30 mila euro" (QN e tutti).
Cronaca: orrore in casa, ucciso a 7 anni a mani nude (Corriere).Ucciso di botte a 7 anni, racconto choc della sorella (Mattino).

ECONOMIA
"Quanto si rischia a non crescere": Di Vico su L'Economia (in prima e p.4) mette in luce tutti gli allarmi che il sistema delle imprese segnala dopo la raffica di revisioni al ribasso sulle prospettive future dell'economia italiana: opere infrastrutturali, costo del lavoro, stretta al credito. Ma resta da capire – evidenzia Di Vico – come poter far convivere una strategia anti-recessione con la mancanza di fondi. Il sottosegretario all'Economia Garavaglia al Corriere (p.5): "C'è stata questa grossa frenata dell'economia a livello internazionale e quindi bisogna fare di tutto per raggiungere gli obiettivi. Abbiamo inserito nella manovra nuovi stimoli, come il Tfr per gli statali, che nel bilancio non c'era. Poi servono investimenti immediati: per questo abbiamo dato 400 milioni ai Comuni e 250 alle Province".
Sul Corriere (p.7) un ampio intervento di Pasquale Tridico, ideatore del reddito di cittadinaza, che spiega come funzionerà il sussidio contro povertà e attivazione del mercato del lavoro. Quando finirà la sterile polemica e si comincerà  a leggere il provvedimento come misura di reddito minimo in Italia e di riattivazione verso il mercato del lavoro – scrive – allora si apprezzeranno gli obiettivi, i mezzi attraverso i quali agisce e le risorse che mobilita.
Infrastrutture e grandi opere, nove italiani su dieci dicono sì, mentre una minoranza si arrocca nel No. Sulla Stampa (p.9) un sondaggio del Centro Studi Community Group da cui emerge una contrapposizione tra i cittadini: per il sì laureati, imprenditori e studenti. Mentre la sindrone "non nel mio giardino" seduce chi ha titoli di studio più bassi. Ma la visione all'insegna della decrescita è minoritaria nel Paese raggiungendo appena il 15,6%. "La Tav sta in piedi, difficile negarlo" così il sottosegretario Garavaglia nell'intervista al Corriere (p. 5). "Deciderà Matteo Salvini come dovremo comportarci. Siamo in attesa di vedere l'analisi costi-benefici per confrontarla con i dati ma è molto difficile dire che l'opera non stia in piedi. Non sarebbe un bel segnale bloccare la Tav. Dobbiamo far ripartire i cantieri". Su A&F (in prima, p. 4) l'analisi di Boitani sugli errori delle analisi costi-benefici sulle opere pubbliche: il problema è che andrebbero fatte prima di appaltare i lavori e non a giochi fatti e a cantieri spesso avviati.

POLITICA
Caso Sea Watch, Di Maio: "Sequestriamo la nave e mandiamo i migranti in Olanda" (Messaggero e tutti). Ma arriva il blitz di alcuni deputati, che salgono sulla nave e dicono: "Fateli sbarcare". Da oggi staffetta di politici Pd a bordo della nave fino a quando non saranno tutti sbarcati (Repubblica p.2). Salvini all'attacco: "I parlamentari hanno violato la legge". E ora vuole denunciare la Ong.  Il ministro leghista Fontana alla Stampa: "Assistiamo alla nave di una Ong tedesca battente bandiera olandese, con equipaggio tedesco, recuperata in acque libiche e per giorni in acque tunisine e maltesi, mi chiedo perché sia sempre l'Italia a dover essere accusata di non fare la propria parte. Secondo la legge quindi questa nave non dovrebbe approdare in Italia. Ciò detto era doveroso sincerarsi delle condizioni delle persone a bordo, il Viminale ha fornito cibo e medicinali e lo stesso procuratore di Siracusa ha assicurato che non ci sono emergenze".
Intanto, la procura apre un'inchiesta: l'ipotesi di sequestrare la nave (Messaggero p.3). Informativa della Finanza sulle condizioni a bordo e sulle rotte delle Ong, i pm potrebbero contestare l'omissione di soccorso e indagare sul comandante. Per il Corriere (p.3) è la strategia del governo: informativa della Finanza per forzare la mano ai pm. "Non sono di sinistra, ma là sopra soffrono – dice a Repubblica, Corriere e altri quotidiani la deputata di Fi Prestigiacomo, autrice del blitz sulla nave -. Anche Berlusconi è con me. Sono stremati e con un solo bagno, non si può essere indifferenti". Libero la attacca: la nonna del Parlamento parteggia per i migranti. Per il Giornale (p.3) la posizione della deputata azzurra apre un caso in Forza Italia. Toti al Corriere (p.6): "Fi ormai è in ordine sparso, si tirano sassi alla Lega e invece ci vogliono i ponti. Con esponenti di Fi che salgono sulla nave insieme a politici di sinistra si confondono gli elettori e si spinge di più Salvini verso il M5S". Martina, segretario dem uscente, al Corriere (p.8): "E' nostro dovere esserci perchè si sta commettendo un atto inaccettabile. Ci sono persone e minori che devo essere fatti scendere subito". Anche il M5S è diviso sull'emergenza: il presidente della Camera Fico in pressing per portare tutti a terra (Repubblica p.3).
Intanto, sul caso Diciotti, M5S pronto a dire sì al processo a Salvini: ma il leghista tira dritto (Messaggero p.5). "Pronto a testimoniare che tutto il governo negò lo sbarco" ha detto Di Maio, ma Di Battista incalza: "Salvini rinunci all'immunità". Di Battista lancia la sfida in tv al leghista: "Abbia il coraggio di affrontare i potenti" (Corriere p.5). Messaggero (p.3) evidenzia la ricerca di un centro di gravità permanente da parte di Dibba, ombra scomoda di Di Maio e nemico di Salvini.

ESTERI
Continua il caos in Venezuela.  Gli Usa a Maduro: "Nessuno deve toccare Guaidò" (Messaggero in prima p. 7): il presidente chavista Maduro attacca l'Europa: "Questa Europa è arrogante, non accetto ultimatum", mentre la Casa Bianca minaccia: "Gli Usa risponderanno in modo significativo se in Venezuela ci saranno attacchi contro i suoi rappresentanti diplomatici o lo stesso Guaidò". Guaidò esorta l'esercito: "Non reprimete le proteste". Anche papa Francesco chiede una soluzione "giusta e pacifica" e vuole la mediazione dell'Onu prima di entrare in gioco (Stampa p. 3). Sospeso l'ordine per i diplomatici americani. Braccio di ferro sul nuovo voto. Sempre sul Messaggero (p. 7) l'intervista al politologo americano Lawrence Korb che dichiara: "La neutralità dell'Italia non è uno sgarbo Trump non usa logiche da guerra fredda. Capiamo i Paesi che hanno lì migliaia di cittadini  e familiari. Il Venezuela non è una crisi esistenziale per il governo Usa che non ha alcuna voglia di intervenire militarmente e ha l'interesse a risolvere questa crisi in modo pacifico. Serve il voto". "Rubio, il regista anti-Maduro. Dai generali primi sì a Guaidò" (Repubblica p. 12): il senatore della Florida di origini cubane, sfidante di Trump nel 2016, si afferma come il grande suggeritore della politica Usa verso l''America Latina. Crepe sul fronte esercito: l'addetto militare a Washington giura fedeltà al ribelle. Sulla posizione della politica italiana Salvini mette all'angolo Di Maio: "Non puoi stare con il dittatore rosso" (Stampa in prima, p. 2): scontro nel vertice a Palazzo Chigi con il  ministro dell'Interno che teme  che prevalga il fronte terzomondista dei grillini e che reputa troppo morbida anche la posizione Ue. Sempre sulla Stampa l'intervista a Spadoni, deputata M5S,  che si allontana dalla posizione di Di Battista: "Le sue sono idee personali. Vogliamo nuove elezioni e non sosteniamo i chavisti. Sono preoccupata dell'ipotesi di un intervento militare dei Paesi europei in Venezuela". Sulla posizione italiana il sottosegretario agli Esteri M5S Di Stefano nell'intervista al Fatto (p. 5) dice: "No all'ultimatum europeo. Maduro sconta l'embargo. In Venezuela servono nuove urne ma niente forzature. Conte e Moavero sulla stessa linea. Per fortuna non spetta a Salvini occuparsi di politica estera. Le transizioni politiche devono avere il tempo necessario per maturare".

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Commentario del 27.01.2019

IN PRIMA PAGINA
Venezuela, tra scenari internazionali e politica italiana. Ultimatum Ue a Maduro (Corriere). "Elezioni subito" dicono i Paesi europei, governo italiano diviso (Repubblica, Messaggero).
Intanto, sulle tensioni Italia-Francia, sul Corriere, interviene Boone (Ocse): "Roma e Parigi si parlino".
Tra i temi italiani, Tav e migranti in evidenza. Salvini: "Tav va fatta, tagliare i costi. Entro febbraio il governo decide" (Sole). Per il Fatto il contro-dossier della Lega sulla Tav  è un frullato di dati già smentiti. Migranti, vescovi in campo: "Accogliamo noi" (Avvenire). Grillo: "Serve durezza" (Corriere). "Polizia sulla Sea Watch" chiede il Viminale, e Salvini sfida Di Maio sull'immunità (Messaggero). Tra i due vicepremier è duello finale (Libero). Intanto dal governo ungherese si schierano con la linea della Lega: "Noi e Salvini difensori dei confini d'Europa" (Stampa).

ECONOMIA
"Roma e Parigi si parlino": Sul Corriere (in prima, p. 8) l'intervista al capoeconomista dell'Ocse Laurence Boone che per l'Europa che sta rallentando chiede: "Italia e Francia si parlino, hanno gli stessi interessi". Nel clima di sofferenza economica che attraversa l'Europa e che mette gli investitori in attesa, Boone vede nelle recessioni italiana due elementi che hanno inciso: l'incertezza nella politica di bilancio e l'aumento dello spread. "All'Italia serve una riforma dell'offerta e quindi della produttività nei settori dell'istruzione, del digitale, delle infrastrutture e soprattutto nelle regioni meridionali  - dice -. Ma anche una spinta sul che rafforzi gli incentivi all'occupazione". Sulle evidenti tensioni tra Francia e Italia, Boone risponde che "dopo la crisi, fino al 2012 abbiamo fatto uno sforzo notevole per consolidare e rafforzare l'area euro. È vero che da anni fatichiamo a finire questi lavori, perché non tutti i Paesi hanno le stesse idee su ciò che serve e sulla sequenza della cose da fare. Mi pare una debolezza dell'unione monetaria che va superata. Bisogna completare ciò che avevamo lanciato sull'Unione bancaria, sul bilancio dell'area euro o su un sistema di assicurazione contro la disoccupazione".
"Italia, vent'anni di crescita zero. Così la crisi lascia i redditi al palo" (Stampa p.16). Secondo i dati emersi da uno studio della Banca d'Italia il benessere medio dell'Italia non aumenta dal 1992 per colpa del debito pubblico e la recessione con una diminuzione del tenore di vita. Per la Cgia di Mestre la media del nostro Pil nel ultimi 20 anni si attesta al +0,2%. Giovedì l'Istat dovrebbe confermare iil rallentamento del Pil del Paese.
"La politica che nega la realtà": Alesina e Giavazzi nell'editoriale del  Corriere evidenziano come recessione sia ormai un'eventualità probabile dato che a frenare sono i mercati di sbocco delle nostre esportazioni sulle quali si è fondata la mini-ripresa degli anni scorsi. Ciò che meraviglia è il dibattito, se così si può chiamare, che ne è seguito – scrivono Alesina e Giavazzi - Matteo Salvini si è scagliato contro il Fondo monetario e Luigi Di Maio ha definito l'Istat inaffidabile. Minare la credibilità delle istituzioni è una strada pericolosissima. Se la recessione arriverà, gli imputati saranno la Germania, la Bce, la finanza internazionale, sentiremo ripetere che la recessione non ha nulla a che vedere con i comportamenti e le scelte di politica economica di questi ultimi mesi. La recessione sarà evitata o attenuata solo se le imprese che esportano e guardano all'estero riusciranno ancora a tenere a galla la nostra economia. Recessione? Così il Nord proverà a reagire (Corriere in prima e p.28). Le ansie di Torino e la corsa di Milano e dell'Emilia mettono evidenziano un Nord scomposto e contraddittorio. Da una parte Torino che ha visto scendere in piazza il partito del Pil e che teme di rimare tagliata fuori dalle nuove geografie dello sviluppo , dall'altra il nuovo triangolo industriale Milano-Bologna- Treviso che ha fatto il pieno della ripresa 2015-2018. Le trasformazioni hanno come base la reazione delle imprese all'imprevedibilità dei cicli economici e il peso che hanno guadagnato mobilità e flussi.

POLITICA
Migranti, caso Sea Watch: "Accogliamo i minori migranti" dice la Cei. Ma il Viminale vuole indagare sulla nave (Corriere p.4). E dal ministero dell'Interno sono pronti a mandare la polizia a bordo (Messaggero p.2). Anche Beppe Grillo sposa la linea dura sui migranti "Serve rudezza" (Corriere p.6). Premier e M5S sposano la linea di Salvini: ora dobbiamo essere compatti (Messaggero p.3). "Né espulsi né respinti, l'ho scritto al ministro: i giovani devono sbarcare" dice al Corriere (p.4) il procuratore del Tribunale dei minori di Catania, Aiello. E il Guardasigilli Bonafede: "I diritti vanno rispettati". Sul tema migranti arriva l'offensiva dei magistrati all'apertura dell'anno giudiziario: "La pietà è morta" (Repubblica p.4). Alla Stampa (p.3) parla il ministro degli Esteri ungherese Szijarto: "Insieme a Salvini difendiamo i nostri popoli e tutta l'Europa. Alle Europee il sovranismo si imporrà. L'immigrazione non è la risposta giusta, sia in materia demografica che sui temi del lavoro".
Intanto, resta in primo piano la richiesta a procedere nei confronti di Salvini da parte del Tribunale dei ministri di Catania. Salvini: "Toghe si sinistra in azione sul caso Diciotti ma il governo non cade" (Messaggero p.4). I senatori 5S per il sì al processo, ma Salvini è tranquillo: "Voglio vedere" (Corriere p.5). La grillina Fattori al Messaggero (p.4): "Niente tentazioni, dobbiamo dire sì. Già troppi cedimenti sui nostri principi. L'abolizione dell'immunità è nel programma del Movimento". Ma si scatena la fronda grillina e nel M5S si spera che Salvini rinunci all'immunità (Stampa p.2). La Lega spacca gli alleati, crescono i pro-Matteo tra i 5S. E Salvini avverte: "Se si schierano contro di me, la maggioranza può scricchiolare" (Messaggero p.5). Sulla richiesta di processare o mneo Salvini l'ago della bilancia rischia di essare il Pd: Fi e FdI in giunta non bastano (Messaggero p.5).
L'ex ministro dell'Interno Minniti a Repubblica (p.6): "Chi nega i porti attenta alla democrazia. Grillo dice che c'è continuità tra me e Salvini? Assolutamente no. Il governo di cui facevo parter io non ha mai disgiunto la sicurezza dall'umanità. Quando il telefono squillava e scattava l'allarme per un salvataggio, rispondeva la Guardia costiera italiana. Oggi non risponde nessuno".
Su Repubblica (p.13) il sondaggio sul Congresso che vede Zingaretti al 51% nei circoli, Martina al 32,6%, poi Giachetti. Pranzo tra il governatore del Lazio e Romano Prodi, ma non c'è stato nessun endorsement dallo staff dell'ex premier (Messaggero p.9). La Stampa (p.8) evidenzia il piano di Zingaretti per salvare il Pd: Gentiloni presidente e Martina vice. Nell'organigramma tutte le anime del partito verrebbero rappresentate. Il governatore laziale, segretario in pectore, potrebbe correre alle Europee nella circoscrizione Centro.
Minniti a Repubblica (p.6) sul Congresso: "Il mio impegno è per il massimo della partecipazione alel primarie e un segretario che superi il 50%. Ecco perchè voto Zingaretti". Calenda al Messaggero (p.9): "Andrò ai gazebo. E ho proposto di portare il Manifesto alle primarie per mobilitare i cittadini su qualcosa che non sia solo interno al Pd. La nostra credibilità dipenderà dalla qualità delle liste e dalla capacità di mobilitare. Per rinnovare non bisogna nascondere. L'importante è che la lista rappresenti mondi differenti e non solo il Pd".

ESTERI
L'Ue: "Venezuela, elezioni subito". Governo diviso, Italia senza voce (Repubblica in prima, p. 2-3, Messaggero in prima, 6-7, Corriere in prima, p. 2-3). Sulla crisi in Venezuela, Russia e Usa allo scontro, mentre Germania, Francia e Spagna sono con il presidente autoproclamato. Italia bloccata dalla lite Lega-5S: l'attivismo del leader grillino, che rimane isolato dal gruppo di testa europeo, irrita anche Salvini: "Così rischia di far saltare tutto". Sulla Stampa (p. 6) Mosca all'Onu: "Un golpe degli Usa" Europa dà ultimatum a Maduro" con i leader  pronti a riconoscere Guaidò. Pompeo: libere elezioni. Ma Caracas: non deciderete il nostro futuro.
I gilet gialli non mollano scontri e manifestazioni a Parigi nuove violenze (Messaggero p. 10 e altri): Undicesimo sabato di protesta nella capitale e in altre città francesi. Il movimento verso le europee diviso tra l'ala radicale e i moderati . Intanto Macron e il governo riguadagnano qualche consenso dai minimi degli ultimi mesi. Il Corriere (14) scrive che la novità di oggi saranno i foulard rossi che hanno raccolto l'appello di Soulié, simpatizzante del partito di Macron.

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Commentario del 26.01.2019

IN PRIMA PAGINA
Migranti, in primo piano il duello pm-Salvini. Di Maio per il sì al processo (Messaggero). Per la Stampa invece Di Maio sarebbe pronto alla scudo per Salvini e il M5S si spacca. M5S: "Sì al processo Salvini" (Fatto). Il leghista se ne infischia: "Processatemi pure" (Libero). Sea Watch, i pm: "Fate sbarcare i minorenni". Ma Salvini blocca la nave (Repubblica). Giornale riporta le carte segrete che inchiodano le Ong sul caso Sea Watch.
In politica, il Sole si concentra sulle spine della maggioranza: Tav e trivelle, alta tensione nel governo. Ma i nodi riguardano anche le nomine - Inps, Consob, Invitalia e Snam: è ancora stallo -, il credito - sul futuro di Mps e Carige le posizioni sono contrapposte – e l'autonomia.
E sulla Tav arriva il dossier della Lega: "L'opera va fatta, lo stop costa troppo" (Messaggero).
Sondaggio choc sul Giornale: un italiano su due non sa ancora per chi voterà. Disperazione tra i grillini per il calo dei consensi (Libero).
Esteri-Venezuela, pressing europeo: "Ora servono nuove elezioni" (Messaggero). Guaidò alla Stampa: "l'Italia e l'Ue ci aiutino".
Caso Regeni. Fico a Repubblica: "Al Sisi ha mentito, solo lui può dirci la verità sulla fine di Regeni".
Usa, Trump: fine shutdown, ma a tempo (Messaggero). Il presidente americano spinto al compromesso. E l'Fbi arresta il suo consigliere (Corriere).
In cronaca, in primo piano su tutti la tragedia in Val d'Aosta: elicottero e aereo si scontrano sul ghiaccio: cinque mori, due feriti e due dispersi (Repubblica e tutti).

ECONOMIA
Reddito di cittadinanza, arriva il bonus doppio per chi assume al Sud (Messaggero p.10, Sole p.4): si potranno sommare sussidio e sgravi, alle imprese un vantaggio fino a 12 mila euro. Il premier Conte: "Abbiamo fatto un altro passo avanti nella riduzione del cuneo fiscale".
Il governatore dell'Emilia-Romagna Bonacini a Repubblica (p.7): "Sulla riforma dei centri per l'impiego c'è il rischio boomerang. Se l'unico obiettivo sono le europee di maggio, sarà un fallimento. Se invece vogliamo collaborare penso che in pochi mesi si possano fare grandi passi in avanti. Ancora non ci sono i bandi per le assunzioni e non si è scelto come connettere le banche dati. Il decreto non dice neanche chi gestirà fisicamente le persone". Il sottosegretario al Lavoro Durigon alla Verità (p.17): "Il governo ha scelto di mettere soldi per ristrutturare quel disastro totale che erano i centri per l'impiego. Noi siamo ancora carenti oggi di un sistema informativo lavoro. Una piattaforma che possa essere intercomunicante tra tutte le varie regioni. Oggi la condivisione dei dati non c`e perche ognuno ha il proprio sistema informativo. Ci deve essere una cabina di regia nazionale che permetta ai centri una forte interazione. Sono sicuro che le nuove assunzioni di personale specializzato che si faranno la differenza. I tempi saranno più lunghi di quanto preventivato. Prima che tutto vada a regime servirà almeno un anno, anche se tante cose si possono mettere in piedi sin da subito". Caf allarmati dal Reddito di cittadinanza: più lavoro stesse risorse (Avvenire p.21). I due coordinatori della Consulta dei Caf, Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, chiedono lumi su compiti e dotazioni. "Nel 2018 – dicono – con i 102 milioni stanziati da Inps (82) e dalla manovra (i restanti 20), abbiamo elaborato 6 milioni di Isee: ora come faremo con più pratiche e l'aggiunta del Reddito di cittadinanza, senza una somma superiore?". Giornale (p.8) all'attacco del sussidio: non soltanto rom e clochard, il reddito andrà anche ai ladri. Furto e rapina non rientrano tra le cause di decadenza, le sole restrizioni si applicano alle false dichiarazioni.
Per quanto riguarda le pensioni, retromarcia sull'anzianità: scatti congelati per 7 anni (Messaggero p.11). Blocco solo temporaneo dello schema di adeguamento all'aspettativa di vita. Invece per le uscite anticipate ripartirà nel 2027 l'incremento dei requisiti. Il sottosegretario Durigon alla Verità (p.17): "Chi sceglie quota 100 nel corso della vita incasserà l'8% in più. All'inizio gli assegni sono inferiori fino al 15% per chi va in pensione 5 anni prima, ma nel complesso ci si guadagna perchè si hanno anni in più di pensione da percepire".

POLITICA
Caso migranti, parte la conta sul "sì" al processo, ma Salvini insiste: "Non mi serve protezione" (Corriere p.7). In giunta per le immunità sarebbero già 6 i favorevoli: diventerebbero 13 contro 9 con l'ok del M5S. Il vicepremier leghista se ne infischia: "Processatemi pure" (Libero p.5). Poi chiede lealtà, ma è pressing dei suoi: "Mantieni l'immunità" (Messaggero p.5). Salvini a processo, i 5S virano sul sì. E il leghista dice: "Pronto a fare l'imputato" (Repubblica p.3). Secondo la Verità (p.4) per le elezioni sarebbe un jackpot. "Vuole il processo? L'avrà" dicono i 5S (Fatto p.2). Ma per la Stampa (p.6) Di Maio sarebbe pronto ad andare in soccorso di Salvini. L'ex presidente della Consulta Mirabelli al Messaggero (p.5): "L'immunità non è un privilegio da parlamentare, ma una garanzia per il libero esercizio della funzione e per questo andrebbe rafforzata".
Intanto nuove tensioni anche sulla nave Sea Watch. I pm: "Fate sbarcare i minori". Ma l'Italia apre il fronte con l'Olanda (Corriere p.6 e tutti). Nuovo braccio di ferro sulla nave Ong ferma davanti alle coste siciliane. "Non sbarcherà nessuno" è la linea dura del Viminale, con il vicepremier leghista che rilancia: "Provocazione deliberata, erano in acque maltesi e hanno puntato verso di noi" (Messaggero p.3 e altri). Per Libero (p.4) per portare i migranti in Italia si sono buttati nella tempesta: potevano attraccare in Tunisia, ma per raggiungere le coste italiane hanno messo in pericolo i profughi. I due vicepremier allo scontro con l'Olanda: "La nave ha la vostra bandiera, prendeteli". Ma arriva la replica olandese: "Non spetta a noi". Sospetti di contatti tra la Ong olandese e gli scafisti: ipotesi favoreggiamento (Messaggero p.3). E Giornale (p.6) evidenzia le carte segrete in mano al governo che dimostrerebbero i reati commessi dalla Ong.
Non solo i migranti tra le spine del governo: contro-analisi della Lega sulla Tav: "Costa meno finirla che fermarla" (Repubblica p.8 e tutti). Un team di esperti reclutati dalla Lega è pronto a contraddire le conclusioni della commissione Toninelli sulla Torino-Lione. I due ministri a muso duro (Giornale p.9). Governo sull'orlo della crisi (QN p.10). Su Tav e immigrati nel governo volano gli stracci (Libero p.2). Salvini, che la prossima settimana visiterà il cantiere, dice "basta alle perdite di tempo", mentre il titolare del Mit Toninelli rimanda l'analisi costi-benefici: "Ne devo prima parlare con Parigi e l'Ue" (Messaggero p.13). Maggioranza alle prese anche  con le nomine di Inps, Consob, Invitalia e Snam ma è stallo. E il Sole (in prima e p.3) evidenzia le tensioni anche sul futuro di Mps e Carige e sull'autonomia delle Regioni del Nord. Scontro anche sulle trivelle. Il ministro Costa: "Non firmerò nulla". Di Maio lo appoggia e spinge sulle rinnovabili, ma per i leghisti così salta l'intesa (Sole p.3).
Nell'Osservatorio di Mannheimer sul Giornale (p.5) il sondaggio in vista delle Europee: caccia aperta agli indecisi, il 53% degli elettori non sa per chi votare. In vista del voto di maggio è tutto aperto, il 44% è totalmente incerto, mentre il 9% è in bilico tra due partiti. Intanto, il calo nei sondaggi preoccupa i grillini: Conte confessa le difficoltà (Libero p.3). M5S a picco perchè non sa governare e sull'Europa è confuso. Ma Salvini teme il ribaltone Fico-Pd.

ESTERI
Venezuela, primi contatti tra Maduro e Guaidò (Messaggero e altri). Comizi contrapposti dei due presidenti, ma intanto si tratta per un incontro. Stampa intervista Guaidò, il presidente che sfida Maduro: "Farò scendere il popolo in piazza, l'Italia e la Ue ci aiutino". Vuole cacciare "l'usurpatore che ha messo in prigione i suoi avversari politici – dice – per non parlare delle decine di persone uccise durante le manifestazioni pacifiche. Il regime ha fallito, la maggioranza dei soldati la pensa come noi, il nostro obiettivo non è la vendetta: vogliamo un esecutivo ad interim e nuove elezioni". Poi fa un appello ai Paesi europei che "dovrebbero aiutarci a sollevare la questione dei diritti umani nei Tribunali internazionali". Maduro risponde dalla tv rivendicando gli accordi con Putin che gli danno la forza per resistere: "Se devo incontrare questo burattino dell'America, lo farò (Messaggero). Ho parlato col presidente russo – dice – e mi ha ribadito, semmai ce ne fosse stato bisogno, il suo appoggio". Mosca teme il crollo dell'alleato, col quale ha accordi su petrolio, armamenti e banche, mentre dall'Europa, Francia e Germania in coro: Guaidò o elezioni. La Merkel: "L'Europa parli una sola lingua" (Messaggero). L'Italia adesso rischia di restare sola (Stampa e altri). Anche Spagna e Olanda contro il regime Maduro: Conte resta in silenzio.
Su tutti i giornali la fine della serrata americana: accordo per lo stop allo shutdown fino al 15 febbraio, ma il Russiagate torna a minacciare Trump (Stampa). L'Fbi arresta il suo ex consigliere Roger Stone, lo "sporco imbroglione" che si è tatuato Nixon e lanciato The Donald (Corriere)
In Gb, la Regina rompe gli schemi sulla Brexit: bisogna trovare un terreno comune (Stampa e altri). Parlando, come da tradizione, al Women's Institute di West Newton, Elisabetta non ha citato esplicitamente il processo di divorzio dalla Ue, ma ha richiamato i valori dell'unità e del rispetto di punti di vista diversi. Elogi dal cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond per "l'enorme saggezza" della Regina.

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Commentario del 25.01.2019

IN PRIMA PAGINA
Riesplode il caso della Diciotti. In primo piano su tutti la richiesta dei giudici: "Processate Salvini" (Repubblica). La replica del ministro: "Mi farei processare" (Corriere). "Vogliono farlo fuori" titola il Giornale. Per il Fatto il leader leghista ottiene il suo processo e sfida i giudici su Sea Watch. "E' bersagliato" secondo Libero. Tav, Tria al M5S: "Sblocchiamo gli investimenti" (Stampa). E Salvini alla resa dei conti con il M5S sulla Torino-Lione: "Ora basta politica dei noi" (Sole).
Il premier Conte al Corriere sulla polemica Italia e Francia e sul caso del seggio Onu: "Francia e Germania prendono in giro noi e l'Ue".
Tra i temi economici, ancora spazio a reddito di cittadinanza a quota 100: pensioni, chi matura i requisiti può usarli anche dopo il 2021 (Sole). Repubblica fa i conti della riforma: 48 mld in più per le modifiche alla Fornero, il conto nei prossimi 10 anni.
Venezuela sull'orlo di una guerra civile (Messaggero). Battaglia sul Venezuela, Putin sfida Trump (Stampa). Russia e Cina con Maduro. Ma Trump tratta l'uscita del dittatore (Corriere). In Italia i gialloverdi si dividono (Stampa). Lega, Pd, Fi e FdI con il golpista Guaidò, il M5S con Maduro (Fatto).
Eurozona: Draghi vede rischi in aumento per la crescita. La domanda di credito? Rallenta solo in Italia (MF). "Più rischi, pronti ad agire" dice il governatore della Bce (Sole).

ECONOMIA
"Economia europea in frenata, pronti a scendere di nuovo in campo": Draghi, nella prima conferenza stampa del 2019, interviene sulla situazione dell'eurozona, evidenziando i rischi legati alle incertezze della Brexit e alla guerra dei dazi (Messaggero p.16 e tutti). Il governatore della Bce sottolinea il rallentamento della crescita, ma assicura: "Non è recessione "(Corriere p.6). Ma la tendenza registrata dal consiglio Bce è in peggioramento: "Se fino al mese scorso i rischi erano bilanciati, ora sono aumentati". Di fronte ad uno scenario economico in rallentamento, la Bce conferma i tassi d'interesse ai livelli minimi. La richiesta della Merkel di normalizzare presto la politica monetaria per ora è accantonata, "ma – ha detto Draghi – possiamo reinvestire i titoli già acquistati e fare nuove aste per la liquidità" (Stampa p.20). Il numero uno della Bce respinge al mittente le critiche mosse dal governo italiano: "Per ora solo in Italia il credito resta difficile" (Messaggero p.16). E la Stampa (p.20) riporta i dati di un sondaggio condotto dalla Bce tra le maggiori banche Ue: nell'ultimo trimestre 2018 i requisiti per concedere il credito alle imprese sono stati meno restrittivi in Germania e Olanda, rimasti stabili in Spagna e Francia, sono peggiorati sono in Italia. Stesso scenario per quanto riguarda i finanziamenti per l'acquisto della casa alle famiglie.
Su Repubblica (p.4) il focus sulle pensioni alla luce della riforma introdotta con quota 100: è sperimentale e dura solo 3 anni, ma gli effetti di tutte le nuove norme peseranno – secondo la relazione tecnica – fino al 2028, con un forte aumento della spesa pubblica. Oltre 48 mld il costo complessivo. Per il 2019 previste 290 mila uscite in più, un terzo sono dipendenti statali (Messaggero p.9). Prevista un'adesione dell'85% nel settore privato e del 70% tra i lavoratori pubblici. Intanto, il Sole (in prima e p.2) evidenzia come nel testo – che oggi sarà trasmesso al Colle – è prevista la possibilità per chi matura i requisiti per quota 100 entro il 2021 di andare in pensione anche dopo.
Intanto, nuovo taglio al reddito di cittadinanza: il sussidio va a 3,5 mln di poveri (Repubblica p.4). Anche per il Messaggero (p.8) la versione definitiva del decreto riduce leggermente la platea totale del reddito di cittadinanza, si parla di 4 mln, il 20% agli stranieri: per il 2019 ammonta a 5,6 mld la spesa complessiva per l'erogazione del beneficio. Escluse 87 mila famiglie non italiane prive del requisito di 10 anni di residenza.

POLITICA
Diciotti, l'atto d'accusa: "Sequestro di persona, Salvini va processato" (Repubblica p.2 e tutti). Il tribunale dei ministri di Catania chiede l'autorizzazione a procedere contro il ministro per aver impedito lo sbarco dei migranti. "Rischio 15 anni ma non mi fermo – replica il vicepremier leghista –, ho difeso l'Italia". Ora sarebbe tentato di andare fino in fondo: "Potrei farmi processare, la nostra è forse una Repubblica giudiziaria?" (Corriere p.3). Ora tocca al Senato decidere entro 60 giorni. Secondo il Tribunale dei ministri di Catania, le ragioni politiche hanno condizionato il corretto iter amministrativo della procedura, non c'era nessun motivo di ordine pubblico che giustificasse l'altolà allo sbarco (Messaggero p.2). "La direttiva data per ribadire la sfida alla Ue" proseguono le toghe in merito all'ordine diretto arrivato dal ministro (Corriere p.2). L'ex presidente della Corte Costituzionale Flick alla Stampa (p.6): "Spetta alla politica valutare se il ministro ha difeso l'interesse nazionale o meno. Se Salvini ha abusato dei suoi poteri sarà la magistratura a sancirlo".
Ora, il voto in giunta imbarazza il M5S: per i pentastellati difficile rifiutare una richiesta dei giudici, c'è il precedente Giarrusso. Salvini è un vulnus per il governo (Messaggero p.3). Ma Di Maio ai suoi dice: "Nessuna decisione scontata". Per il Fatto (p.2) con l'alleato nei guai, il M5S dovrà decidere chi salvare. La linea dei 5S è sempre stata quella di "assecondare" i magistrati, ma qui c'è di mezzo il governo. Per Repubblica (p.3) c'è la tentazione dell'immunità, anche i 5S pronti a votarla (Repubblica p.3). La senatrice Nugnes al Corriere (p.3): "Trattati internazionali non rispettati, voterò sì alla richiesta non perchè lo considero colpevole o meno. E' un fatto di principio, noi 5S abbiamo sempre valutato che l'autorizzazione a procedere fosse un atto dovuto". Pronta la "solidarietà" di Fi per Salvini (Messaggero p.3). Il senatore Malan al Corriere: "Non succederà nulla, è un non caso. Quello di Salvini è stato un atto nell'esercizio delle funzioni ministeriali. Voteremo contro la richiesta e il gruppo sarà compatto".
Intanto, si avvicina alla Sicilia la Sea Watch: "In molti sul ponte nella burrasca" (Corriere p.4 e tutti). La nave della Ong tedesca in mare da sabato con 47 naufraghi. La storia si ripete ancora: il Viminale non autorizza lo sbarco (Fatto p.2). "La nave avrà aiuto medico e sanitario – dice Di Maio -. Poi la invito a dirigersi verso Marsiglia" (Stampa p.7). E Salvini conferma la linea: "Gli italiani mi pagano per difendere i confini di questo Paese e continuerò a farlo". Ma il sindaco di Palermo Orlando dice: "Siamo pronti a d accogliere i naufraghi e chi li ha salvati". 
Rapporti con l'Europa, Conte – di ritorno dal forum di Davos - a colloquio con il Corriere (in prima e p.5): "L'Italia non è isolata in Ue, ma certo i nostri alleati non possono pensare che ce ne stiamo seduti a tavola in silenzio, a sottoscrivere decisioni presa da altri". Nel mirino del premier il trattato di Aquisgrana siglato da Merkel e Macron: "E' dall'inizio degli anni '90 che abbiamo aderito all'idea di un seggio all'Unione europea, e non a uno degli Stati membri, all'Onu. Invece, qualche giorno fa ci siamo ritrovati con l'accordo tra Berlino e Parigi che stabilisce che il seggio permanente va alla Germania, un tema indicato come priorità. Ma è un impegno di politica estera che emargina l'Ue". Conte denuncia "una retorica europeista che nasconde il perseguimento di interessi nazionali – dice – è che abbiamo colto Francia e Germania con le mani nella marmellata". Fubini (Corriere p.6) evidenzia il rischio di diventare marginale che l'Italia corre, soprattutto dopo gli scontri con i francesi, che bollano come "infantili" le dichiarazioni italiane in merito alle polemiche dei giorni scorsi.

ESTERI
Battaglia sul Venezuela, i militari blindano Maduro, ma la rivolta si estende alle favelas (Stampa  prima e p. 2-5 e su tutti). Il leader bolivariano, "scaricato" anche dalla gente più povera, rifiuta l'offerta di esilio in Messico, mentre "le forze armate nazionali – dice il ministro della Difesa Vladimir Padrino Lopez – non riconosceranno alcun governo parallelo al presidente legittimo" facendo quadrato intorno a Maduro. Dagli Stati Uniti arriva l'offerta di una via d'uscita pacifica che garantisca incolumità fisica sia al leader, che alla sua famiglia: Trump ha messo sul tavolo una serie di opzioni, inclusa quella di tipo militare, ma il consigliere per la sicurezza nazionale Bolton, chiarisce: "Credo parli per sé, noi ci stiamo concentrando per disconnettere il regime illegittimo dalle sue fonti di ricavi economici". Intanto via twitter Guaidò rivendica il sostegno internazionale, mentre Putin, Xi ed Erdogan sono chiari con gli Usa: "Stia alla larga, un intervento armato sarebbe una catastrofe" (Corriere prima e p. 10, Repubblica p. 6), mentre il Papa e i vescovi in piazza gridano: "Difendiamo il popolo" (Corriere p. 12). Macron: "Elezione Maduro illegittima, l'Europa appoggia la restaurazione della democrazia" (Messaggero p. 11). Sul fronte italiano, invece, il ministro degli Esteri Moavero alla Stampa (p.5) annuncia: "L'Italia si impegna con l'Europa perchè Caracas scelga una via democratica". Ma l'effetto-caudillo spacca i gialloverdi (Messaggero prima e p. 11): Salvini non si allinea a Conte – che segue la strada intrapresa dalla Ue di sostenere l'Assemblea nazionale incluso il suo presidente Guaitò – e si schiera "col popolo venezuelano, affamato da Maduro: un dittatore" (Stampa p. 4). Lega, Pd, Fi e FdI stanno con il golpista Guaitò, mentre il M5S con Maduro (Fatto). E scoppia il caso anche dentro la Cgil: un tweet condanna l'autoproclamazione di Guaidò, poi dal congresso di Bari la precisazione: "Né con Maduro, né con le ingerenze esterne..." (Corriere p. 13 e altri).

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Commentario del 24.01.2019

PRIME PAGINE
Scontro Italia-Francia, lite continua. Conte: all'Onu seggio europeo (Repubblica). Conte, la sfida alla Francia (Corriere). Italia-Francia, sfda sul seggio Onu (Messaggero). Moscovici: "Dannose le polemiche Italia-Francia (Stampa). Macron nasconde i terroristi: "Niente richieste dall'Italia". Replica Bonafede: "14 sollecitazioni" (Fatto). Mattarella: prendiamo i latitanti (QN). 
Infrastrutture. Trivelle, nuovo scontro Lega-5S. Costa: preferisco dimettermi che autorizzarle (Repubblica). Caos trivelle, c'è il no di Costa: il dl è a rischio (Messaggero). Costa resiste a Salvini e alla lobby petrolifera. Di Maio: "Non si molla" (Fatto). Toninelli: "Al ponte per lo stadio ci penserà il governo" (Tempo). Metro 4 Milano, la crisi Astaldi fa slittare l'aumento di capitale (Sole).
Manovra. E' ufficiale, il reddito anche a rom e clochard: lo conferma Di Maio (Giornale). Decreto sicurezza. Legittima difesa, il nuovo rinvio allarma la Lega (Messaggero e altri).
Economia. Conte fa il populista anche sul pil: l'Italia può crescere dell'1,5% (MF). I contributi e le tasse dimezzano lo stipendio: fisco e previdenza incidono sui salari netti per quasi il 50% (Libero).
Landini leader della Cgil (Corriere e altri). La sfida di Landini, tenere insieme le anime diverse del sindacato (Repubblica). Landini, ieri l'intesa, domani la nomina, poi la manifestazione contro la manovra di governo. Martina: "Reddito, errori nostri" (Fatto). Sanità. Chi vigila sui farmaci prende soldi da Glaxo (Verità). Caso Regeni. Così l'Egitto lo ha spiato: quando sparì c'era un agente (Repubblica e altri). Fico: su Regeni l'Egitto deve dirci la verità (Stampa).
Eurozona. Ecco quanto prendono i partiti Ue: al Ppe di Juncker 15 milioni solo quest'anno (Notizia Giornale).
Esteri. Il delitto Regeni senza risposte e il muro d'Egitto (Corriere). Venezuela, rivolta anti Maduro. Guaidò: sono io il presidente (Repubblica). Ora il Venezuela ha due presidenti: scontri e vittime (Corriere). Spallata a Maduro, svolta in Venezuela (Messaggero).
Bce, il mercato chiede a Draghi una nuova Tltro per le banche (MF).
Carige, banche interessate ma aspettiamo il piano. Parla Lener (Sole). Carige ha un mese per trovare marito: a metà febbraio partner e piano (MF).

ECONOMIA
Tria: "Non ci sarà una manovra-bis, sui conti faremo il punto tra sei mesi" (Messaggero). Il ministro ha voluto ribadire questo concetto a Davos, specificando che "prima di sei mesi non siamo in grado di giudicare l'andamento dei conti pubblici e non siamo in grado di giudicare neppure la vera natura del ciclo, quanto rallenta o no. Il nostro obiettivo di deficit, concordato con la Commissione Europea, è un obiettivo sul deficit strutturale e quindi che non tiene conto degli effetti delle variazioni congiunturali sul livello del deficit".
Statali, sconto Tfr per tutti: ok Ragioneria sul decreto (Repubblica). Rush finale per il decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza. La Ragioneria generale, a cinque giorni dal Cdm, che ha varato il provvedimento, ha terminato il lavoro di drafting e si accinge a dare il suo via libera alle compatibilità tra norme di spesa e risorse, come stabilisce l'articolo 81 della Costituzione. Il testo potrebbe arrivare al Quirinale tra oggi e domani. La capo economista di Citi, Cahterine Mann: "Sul Pil lontani i target del governo, ma l'Italia può crescere" (Repubblica).
Corsa all'anagrafe per rientrare nel reddito (Corriere). La tentazione dei cambi di residenza e dei finti divorzi per ottenere l'assegno. I controlli della Guardia di Finanza: 6 furbetti ogni 10 verifiche.

POLITICA
Scontro Italia-Francia, lite continua. Conte: all'Onu seggio europeo (Repubblica). Conte, la sfida alla Francia (Corriere). Italia-Francia, sfda sul seggio Onu (Messaggero). Continua il duello a distanza fra Roma e Parigi. Da Davos il premier Giuseppe Conte accusa di "ambiguità" su Fincantieri-Stx e attacca su un altro fronte, suggerendo di affidare il seggio permanente della Francia nel Consiglio di sicurezza dell'Onu "nel contesto europeo" e non più "a un singolo Paese".  Conte tratta con la Merkel invocando "l'Europa del popolo" ma smentendo una manovra franco-tedesca (Repubblica). Moscovici alla Stampa: "Dannose e assurde le polemiche Italia-Francia: per entrambe un destino comune. Non ci sarebbe stata l'Europa senza l'Italia e l'Ue sarebbee debole senza un'Italia forte e determinata". Il commissario agli Affari economici: "Esame della manovra dopo le elezioni europee: il patto franco-tedesco deve essere aperto anche a Roma". Moretti Polegato: "E' un'escalation di tensioni che espone a rischi le nostre aziende" dice il fondatore del gruppo Geox (Corriere). L'analista americano Edward Luttwak al Messaggero: "Ampliare il Consiglio adesso è impossibile, però Parigi può rinunciare a favore della Ue".
Intanto sul terroristi Macron ribadisce: "Niente richieste dall'Italia". Replica Bonafede: "14 sollecitazioni, tutte negli anni '80: mai avuta risposta" (Fatto). Mattarella alla commemoriazione di Guido Rossa, affonda il colpo: "Prendiamo i terroristi latitanti" (QN e tutti). 
Infrastrutture. Trivelle, nuovo scontro Lega-5S. Costa minaccia: Me ne vado" (Repubblica e tutti). Salvini fa saltare l'intesa sullo stop alle ricerche, Di Maio non vuole un'altra sconfitta su una delle misure bandiera: senza accordo, a rischio l'approvazione dell'intero decreto semplificazioni. E su Palazzo Chigi c'è il pressing dei petrolieri: in pericolo il piano di investimenti (Repubblica).
Pd, affondo di Prodi sulle primarie: "Mancano leader e prospettive" (Corriere, Repubblica). L'ex premier bacchetta i dem, sostenendo che "abbiamo un'opposizione, ma non una vera alternativa", mentre le prime proiezioni provenienti dai congressi dei circoli parlano di uno Zingaretti che sfiora il 50% delle preferenze. Letta, al Corriere: "Servono nuovi partiti con al centro l'idea di un'Italia europeista". E la Boldrini dice: "Calenda ci ripensi, i veti a sinistra non servono: bisogna unire i progressisti" (Repubblica).
Fondi Lega, Salvini grazia i Bossi: condannato soltanto il tesoriere (Repubblica e tutti). Umberto e il figlio Renzo assolti a Milano nel processo d'appello perchè il ministro dell'Interno ha deciso di non querelarli.
Alla Cgil il metalmeccanico Landini. Lo sfidante Colla sarà il suo vice (Corriere p. 24, Fatto, Libero, Messaggero e altri). Raggiunto in extremis l'accordo sulla segreteria e l'ex numero uno della Fiom oggi a Bari sarà ufficialmente eletto. Lo sfidante Colla sarà al suo fianco come vice.. La sua frase di ordinanza: "La Cgil è dalla parte del cambiamento e del miglioramento delle condizioni di lavoro, ma sarà sempre autonoma dai governi, giudicandoli per quello che fanno" (Messaggero). Rebaudengo, ex Fca: "Con questa scelta, nel sindacato ha vinto l'ideologia" (Repubblica).
Legittima difesa, il nuovo rinvio allarma la Lega (Messaggero e altri). La legittima difesa torna in Senato. Bonafede ha fatto avere alla commissione bilancio un parere in cui si evidenzia un errore sulle coperture della legge della Lega. Ma Salvini attacca: "I grillini vogliono utilizzare la legge sulla legittima difesa come merce di scambio. Rimandano il provvedimento in Senato per la terza lettura, in modo da poterci tenere per le palle sulla questione delle trivelle, quando il decreto Semplificazioni andrà alla Camera".
Consiglio di Stato, indagato il candidato alla vice presidenza (Repubblica, Corriere e tutti). Sergio Santoro accusato di corruzione in atti giudiziari: potrebbe diventare il numero 2 di Palazzo Spada.

ESTERI/EUROPA
Venezuela, rivolta anti-Maduro (Messaggero e tutti). Il capo dell'opposizione Guaidò si autoproclama capo di Stato ed ottiene anche la "benedizione" degli Usa. Tusk: facciano lo stesso i Paesi Ue. I manifestanti chiedono nuove elezioni, Bolivia e Messico appoggiano il leader in crisi, che dichiara: "Ci difenderemo". Dalla Casa Bianca, Trump pronta a giocare le sue armi diplomatiche, ma non pensa ad interventi diretti: il regime ha perso il sostegno di Brasile e Cuba e nelle caserme scoppiano le prime sommosse.
Migranti, scontro su Sophia (Messaggero e tutti). Tensione Italia-Ue sulla missione anti-scafisti. La Germania prende tempo, ma ferma la sua nave, anche se da Berlino chiariscono che "non siamo ancora usciti, ma a Bruxelles bisogna cambiare le regole". L'ammiraglio Credendino: "Così c'è il rischio terrorismo". Il Viminale: "Abbiamo le prove sui rapporti Ong-trafficanti".
Caso Regeni, tre anni dopo: i magistrati al capolinea. Ora tocca alla politica (Corriere, Repubblica e tutti). Intanto dalla confessione del capo degli ambulanti emergono verbali che inchiodano i servizi segreti egiziani. "Ho denunciato Giulio come sospetto delatore" dice l'ambulante. Smascherate le bugie del regime, che dopo il ritrovamento del corpo disse che l'italiano era "ignoto" all'intelligence. Ma prima che sparisse, Regeni era seguito da un poliziotto.

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Commentario del 23.01.2019

IN PRIMA PAGINA
In primo piano le questioni legate all'Europa e ai rapporti tra Italia e Francia.Difesa, asse rafforzato tra Francia e Germania (Sole). Patto Parigi-Berlino per la nuova Europa: "Fermeremo i populisti" (Stampa). Merkel e Macron si fanno l'Europa privata (Verità).  Migranti, schiaffo tedesco all'Italia (QN). Le accuse di Berlino (Corriere). La Germania si sfila dalla missione Sophia (Messaggero). La replica del Viminale: "Non importa" (Repubblica). Ma il commissario Ue Avramopoulos al Messaggero: "La Ue non resti a guardare, basta scaricare il peso sugli stessi Paesi". Il Fatto all'attacco della Lega: non gli basta chiudere i porti, vuole anche privatizzarli.
Francia: la gelata di Parigi sul governo italiano, rischi per Alitalia e Fincantieri (Repubblica).
In politica: via alla campagna M5S. Di Maio: il "reddito" misura anti-recessione (Sole). 5S show: tanto reddito e zero Salvini (Fatto). Polemica per la nomina di Lino Banfi ambasciatore Unesco. "Non sono di parte, mi sento Lino di Mameli" dice il comico (Repubblica). Per Libero diventa protettore di Di Maio. Nonno Libero all'Unesco (QN).
Tra i temi economi, in evidenza sul Messaggero l'intervista il viceministro Garavaglia: "Tfr agli statali, 5 mld di spinta al Pil".
Brexit, Corbyn apre a un secondo referendum (Sole).

ECONOMIA
Dalla Commissione europea all'Ocse, nuovi tagli alla crescita del Pil italiano (Messaggero p.8 e tutti). Il segretario dell'organizzazione con sede a Parigi Gurria: "A marzo potremmo rivedere al ribasso le stime". "L'incertezza frena la crescita" dice il segretario Ocse, che poi sull'attacco di Salvini a al Fmi: "Una cosa che ho già visto". Ma il ministro Savona replica a chi segnala il rischio di una manovra bis: "Mi sembra la solita malattia mentale". L'ad di Intesa Messina alla Stampa (p.5): "Le previsioni del Fmi sono esagerate, spesso si sono rivelate sbagliate. A Davos ho descritto l'Italia come un paese solido, anche nel confronto con le principali economia del mondo. Essendo una potenza esportatrice, siamo esposti alla frenata del ciclo mondiale. E inevitabile il rallentamento se la Germania cresce meno e se Cina e Usa si sfidano sui dazi". Poi Messina aggiunge: "La manovra italiana ha cercato di ridurre le disuguaglianze, ma si poteva evitare il rialzo dello spread. Da evitare anche lo scontro con la Francia, non ha senso alimentare lo scontro con un Paese che è sbocco naturale per le nostre esportazioni". Licia Mattioli (Confindustria) a Repubblica (p.3): "Francia fondamentale, è il secondo partner dell'Italia per l'export, il primo per il Piemonte. Per noi quella europea è l'unica prospettiva possibile". Ma di fronte al taglio delle stime sulla crescita italiana,  il presidente di Confindustria Lombardia, Bonometti al Corriere (p.9) dice: ""Nessuna sorpresa. L'avevamo detto che sarebbe finita così. E ora la recessione è già qui. Ma la cosa è che mi sento un don Chisciotte, uno che predica davanti ai mulini a vento".
Intanto si punta sugli effetti della manovra, nello specifico reddito di cittadinanza e quota 100. Messaggero (p.8) intervista Garavaglia, viceministro dell'Economia: "Nei prossimi giorni il 'decretone' in Gazzetta Ufficiale. Nessun problema con la Ragioneria: vale 16 mld, non ci devono essere sbavature nella stesura". Sugli impatti di reddito di cittadinanza e quota 100 sull'economia dice: "Con il sussidio, la propensione al consumo è vicina al 100%. Quota 100 avrà impatti sulla sostituzione della forza lavoro. E con l'operazione Tfs anticipato agli statali ci saranno 5 mld in più di consumi". Ma l'ex ministro Giovannini alla Stampa (p.16) dice: "Abbiamo già vissuto nel passato manovre che avrebbero dovuto generare chissà quale impulso, dai tagli alle imposte delle famiglie di Berlusconi agli 80 euro di Renzi. E sappiamo che i consumi, su cui punta il governo, hanno un moltiplicatore più basso degli investi menti. Non mi aspetto molto. Il reddito di cittadinanza non servirà con la recessione. Il decreto corregge molte delle aspettative negative che avevo. Va nella giusta direzione, ma la misura resta difficile da attuare, implica il coordinamento di Regioni, Comuni, Centri per l'impiego. Ci sono molti meccanismi che possono inceppare l'attuazione".

POLITICA
Su Panorama ampia intervista a Salvini, che parla dei rapporti con gli alleati di governo: "Di Maio è una persona seria, coerente e corretta. Ogni tanto litighiamo, mi inalbero quando viene messa in discussione l'onestà dei miei ministri. Di Maio e Conte non sono miei amici, sono colleghi con cui ogni tanto vado a magiare una pizza. Di Battista? Persona di valore, con idee diverse dalle mie, ma che rispetto. Lo aspetto per dare una mano al governo". Poi su trivelle, Tav e Tap dice: "Sulle trivelle non ho cambiato idea, sono solo contro le trivelle sotto costa. Per quanto riguarda la Tav siamo sempre stati a favore. E il Tap abbiamo lavorato perchè si facesse".
Italia-Francia, le polemiche bloccano il trattato del Quirinale siglato con l'Eliseo da Gentiloni (Stampa p.2): così il governo si allontana da Parigi. "Dai vicepremier parole da campagna elettorale" dice Moavero al ministro francese, ma Di Maio non ci sta e parla di "una battaglia di civiltà". Per Repubblica (in apertura e p.2) lo scontro Italia-Francia potrebbe avere come prime vittime Alitalia e Fincantieri: il gioco c'è la collaborazione in settori strategici e un flusso commerciale di quasi 80 mld. Conte prova a smorzare i toni, ma avverte: "Non medio all'infinito" (Corriere p.3). Il premier è stretto tra le campagne elettorali dei due vice. Colle e Farnesina temono l'isolamento, gli argini dei mediatori scricchiolano di fronte alle bordate dei giallo-verdi. A rischio il piano di stabilizzazione della Libia, ma anche gli accordi commerciali e i partenariati industriali importanti (Messaggero p.5). L'ex ministra francese Filippetti al Corriere (p.2): "E' una crisi molto grave. Certi politici usano la demagogia per fare della Francia un capro espiatorio, la brutalità di certi politici italiani è ingiustificata, scorretta e inutile. Conte sembra il padre di famiglia che richiama all'ordine i bambini".
M5S, parata di big per il reddito di cittadinanza. Di Maio esulta: "In caso di recessione i deboli saranno più sicuri" (Messaggero p.6 e altri). La kermesse sul reddito apre la campagna elettorale (Sole p.4). Per la Stampa (p.6) il M5S si auto-celebra. E' la giornata dell'orgoglio dei 5S e sul reddito rispuntano le slide (Corriere p.8). Intanto, Di Maio nomina Lino Banfi all'Unesco (su tutti). Polemica e ironie, Salvini: "Avrei scelto Bocelli" (Corriere p.6). L'incarico alla commissione italiana dell'ente Onu. "Mi sento Lino di Mameli. Non sono un giullare di corte" dice il comico a Repubblica.  "Studierò per capire, vorrei Canosa di Puglia patrimonio dell'umanità" aggiunge al Corriere (p.7). "Sono da sempre per le cose anomale – dice alla Stampa (p.7) -. I nonni saranno patrimonio dell'Umanità".
Un sondaggio rianima i dem, secondo la rilevazione Swg il 60% degli elettori sarebbe deluso dall'operato del governo gialloverde (Repubblica p.12). E Calenda rilancia: "Si può arrivare al 30%". Centomila adesioni al progetto dell'ex ministro, e Renzi sul listone dice: "Saggio unirsi". Intanto, nel Congresso, Zingaretti è al 50,2% tra gli iscritti, ma Martina contesta.

ESTERI
Difesa, asse rafforzato tra Francia e Germania. Accordo più stretto nella Difesa (Sole in prima, p. 2-5). Merkel e Macron, indeboliti sul piano interno, rinnovano il trattato dell'Eliseo puntando su una maggiore integrazione economica e politica dei due Paesi per tenere testa a Usa, Cina e alla globalizzazione. Il trattato di Aquisgrana prevede la creazione di una zona economica franco-tedesca. "Patto Germania-Francia per la nuova Europa: fermeremo i populisti" titola La Stampa (in prima, p. 2-9): "Il nostro è un contributo alla nascita di un esercito europeo, dobbiamo sviluppare un'industria degli armamenti comune. Vogliamo fare dell'Europa uno scudo per proteggere mi nostri popoli dai cambiamenti del mondo". Ma per La Verità (in prima e p. 2-3) Merkel e Macron si fanno l'Europa privata: il seggio Onu con Berlino è lo specchietto per le allodole e il trattato di Aquisgrana permette ai due Paesi di scavalcare Bruxelles.
Migranti, schiaffo tedesco all'Italia (QN e tutti). Mentre Conte prova a ricucire con la Francia dopo le polemiche sui migranti, la Germania annuncia la sospensione della partecipazione alla missione Sophia nel Mediterraneo, è la risposta alla chiusura dei porti voluta dall'Italia. "Facciano pure" è la replica di Salvini. Molteni, sottosegretario all'Interno, al Messaggero (p.2): "Più navi in mare significa più sbarchi, quindi se loro si sfilano a noi non dispiace. Sophia serviva contro gli scafisti, ma è stata usata per portare gli immigrati". Messaggero (p.3) intervista il commissario Ue all'immigrazione Avramopoulos: "È impensabile che di fronte a queste tragedie gli Stati membri restino a guardare. E non possono essere sempre gli stessi  Paesi a fornire risposte. Abbiamo bisogno di soluzioni europee strutturate e realmente condivise. Ecco perché mi impegno a continuare a lavorare per una riforma complessiva del Sistema Europeo di Asilo, Dublino inclusa. Ma finché non troveremo un accordo sulla riforma del Regolamento di Dublino, siamo pronti a lavorare con gli Stati membri per degli accordi temporanei".
Brexit, la sfida di Corbyn: referendum bis (Messaggero p.9): arriva la mossa del laburista anti-May che chiederà un rinvio delle scadenze e un ritorno alle urne sull'uscita dalla Ue. Una parte dei deputati conservatori potrebbe votare gli emendamenti dell'opposizione.  "Il nostro emendamento permetterà ai deputati di votare alcune opzioni per superare lo stallo della Brexit e evitare il caos di un 'no deal'". Bruxelles avverte che nel caso di no deal ci sarà una barriera fisica al confine irlandese. Emersi dati positivi sull'occupazione con una crescita dei salari superiore all'inflazione.

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Commentario del 22.01.2019

IN PRIMA PAGINA
L'Fmi taglia allo 0,6% il Pil 2019 dell'Italia (MF). Per il Fondo, la frenata italiana è un rischio globale (Sole). Tutto il governo la attacca: "Fa solo disastri" (Repubblica). Lega-M5s, il nemico è la Francia (Stampa). Salvini contro l'Fmi: "Il vero pericolo siete voi" (Corriere). Tria attacca, mentre Conte spiega: "Noi freniamo le tensioni sociali" (Messaggero).
Reddito di cittadinanza, mentre il Messaggero segnala gli scogli del provvedimenti, con pochi posti di lavoro e collocamenti al palo, il Sole intervista il consigliere economico di Di Maio, Tridico, che annuncia: "1 mln di posti di lavoro in tre anni". Al Fatto parla l'ad di Poste Del Fante: "Così Poste darà le nuove card per il reddito". Libero prosegue la sua battaglia per un referendum contro il sussidio: il 60% voterebbe per eliminarlo.
Italia-Francia: scontro sull'Africa (QN). Lite Roma-Parigi (Corriere) su euro, difesa e immigrati (Verità). La rottura di Di Maio (Repubblica). La Francia convoca l'ambasciatore: "Da Di Maio parole inaccettabili" (Sole). I 5S attaccano Macron, ma scivolano sul franco (Giornale). Per il Fatto, Macron se ne frega dei morti in mare e attacca l'Italia per avere la Libia.

ECONOMIA
"Italia e Brexit rischi globali": allarme del Fmi sui conti italiani, a preoccupare sono i rischi finanziari legati al debito sovrano che sarebbero una minaccia per l'economia globale (su tutti). Dopo Bankitalia, anche il Fondo monetario internazionale taglia le stime sul Pil 2019 a +0,6%. Ma il governo italiano non ci sta. "Sono loro il pericolo per la crescita" attacca Salvini, mentre il ministro dell'Economia Tria spiega: "Non siamo né un rischio globale né per l'Europa, il rischio viene dalle politiche del Fondo". Il governo italiano vede conti migliori: con lo spread sotto i massimi un "risparmio" di 1,6 mld (Corriere p.8). Intanto, dall'Ue il via libera alla manovra italiana, ma a maggio finisce la tregua e Bruxelles potrebbe chiedere ulteriori interventi dopo il voto (Repubblica p.18). Ma il titolare del Mef respinge l'ipotesi di una manovra-bis (Sole in prima e p.3). L'economista Véron al Corriere (p.9): "Non penso proprio che il mondo sia preoccupato dalla politica fiscale di Roma, né che l'Italia rappresenti uno dei maggiori pericoli per il pianeta. Le stime sull'Europa sono peggiorate a causa del deterioramento dello scenario globale e per l'incertezza legata alla Brexit. Ma pesano anche le politiche nazionali di Francia, Italia e Germania. In Italia, la legge di Bilancio è molto meglio di quanto si temesse in estate. L'esecutivo non vuole uscire dall'Ue e anche il caso Carige mostra l'allineamento tra governo, Banca d'Italia e Bce. Anzi, c'è meno opposizione oggi verso la Bce che con i governi Renzi e Gentiloni. Qualche anno fa il settore bancario italiano metteva a rischio l'eurozona, oggi non è più così". Repubblica (p.5) segnala come debito italiano ed export tedesco rappresentino due fattori di debolezza dell'Eurozona: entrambi i Paesi alle prese con il calo delle stime di crescita, ma per motivi diversi. Da noi pesa lo spread, per i tedeschi il tema è la dipendenza dai consumi di Usa e Cina. Conte, domani al forum di Davos, pronto a spiegare la via italiana contro le tensioni sociali, sottolineando l'importanza della "redistribuzione della ricchezza" e di reddito e quota 100 per "rinsaldare il patto di fiducia tra istituzioni e cittadini" (Messaggero p.7). "Con il reddito di cittadinanza 1 mln di posti di lavoro in tre anni - annuncia il consigliere economico di Di Maio, Pasquale Tridico, al Sole (in prima e p.4) -. Le imprese si affideranno ai centri per l'impiego per assumere visti gli incentivi consistenti che, dopo aver pubblicato i posti vacanti, assumono a tempo indeterminato da Cpi". Ma arriva l'avvertimento delle Regioni a Di Maio: "Il reddito è fumoso e indefinito" (Stampa p.7). Le Regioni temono il caos: criticità sull'assunzione di operatori e navigator. Criticità anche per i tempi, soltanto 5 giorni, che l'Inps avrà per verificare le domande (Messaggero p.8). Intanto il Decretone è ancora fermo, manca il bollino della Ragioneria sulle coperture (Repubblica p.18). Libero (in prima e p.2) prosegue la battaglia per un referendum contro il reddito di cittadinanza: un sondaggio di AnalisiPolitica darebbe i favorevoli all'eliminazione del sussidio al 60%.

POLITICA
Scontro Italia-Francia, gli attacchi dei 5S aprono la crisi (Repubblica p.2 e tutti). Di Maio e Di Battista attaccano Macron: "Sfrutta l'Africa" (Stampa p.2 e tutti). Ira di Pargi, che replica: "Inaccettabile". Convocata l'ambasciatrice italiana. Ma il vicepremier grillino rilancia: "Abbiamo acceso un faro di verità". Nel mirino dei 5S è finito il "Franco coloniale", attraverso il quale la Francia affama l'Africa. Per il Giornale (p.4) l'argomento usato dal Movimento è una bufala, perchè arrivano pochi migranti da quei Paesi. Anche per il Sole (p.6) la polemica sulla valuta risulta pretestuosa. "Il franco africano non "genera" migranti ma frena lo sviluppo di quelle economie" segnala il Messaggero (p.2).
Di Maio, Di Battista e la strategia per creare il nemico (Repubblica p.2-3): parole anti-Macron decise a tavolino per lanciare la volata alle Europee. Il Fatto (p.3) si concentra sull'attacco concordato a Macron: i 5S contro il presidente francese, come Meloni e Salvini, ma vogliono marcare le distanza dalla Lega sui barconi. Per la Stampa (p.3), l'attacco al governo di Parigi entra nella logica del "nemico a ogni costo", i giallo-verdi puntano a screditare Macron, con il M5S che cerca di entrare nelle simpatie dei popolari tedeschi. Il sottosegretario 5S agli Esteri, Manlio di Stefano, al Messaggero (p.3): "Non è una questione di incidente diplomatico, abbiamo semplicemente detto la verità. La Francia ha il diritto di chiamare la nostra ambasciatrice se non le piacciono le cose che diciamo, ma sono incontrovertibili. E' assurdo che la Francia eserciti ancora il controllo monetario delle sue ex colonie". Monito di Conte al M5S per fermare lo scontro: la misura è colma (Repubblica p.3). Palazzo Chigi, Quirinale e Farnesina al lavoro per mitigare gli effetti dello scontro che mette in serio pericolo i rapporti con Parigi. Per il premier è stato un errore aprire una polemica che chiama in causa un intero Paese. Conte e Moavero provano a derubricare la tensione a "questione di politica interna"

ESTERI
Nello scontro Italia-Francia in evidenza i possibili risvolti in Libia. Lo scontro con l'Eliseo complica il dossier Libia (Messaggero p.3). Il ministro Toninelli al Corriere (p.6): "La forte destabilizzazione della Libia ha una causa precisa, che risale alle bombe di Sarkozy nel 2011. Il tema sollevato da Di Battista è sacrosanto ed è legato alle responsabilità storiche dei governi francesi e alla necessità di una solidarietà Ue che oggi a Parigi non si vede. Forse solo un incidente diplomatico può far capire la necessità di occuparsi delle cause dei flussi migratori e non solo degli effetti". Intanto, il Fatto (p.4) evidenzia tutti gli impegni con la Libia non rispettati da Italia e Ue: il presidio alla frontiere con il Niger, i gommoni necessari al nord, gli hotspot per gestire gli arrivi. La "lista della spesa" europea è rimasta sulla carta e ora ricominciano le partenze. Il premier Conte attiva gli 007 per salvare i migranti, in arrivo nuove risorse per trattare con la Libia (Corriere p.4): dobbiamo essere noi – ha avvertito il premier – a gestire l'emergenza, non le Ong. E al Corriere (p.6) Toninelli dice: "Pronte le motovedette promesse a Tripoli: entro poche settimane saranno a loro disposizione, così si ridurranno le partenze e i morti". Poi il ministro spiega: "Da inizio anno solo 200 sbarchi, contro i 2700 dello scorso anno. Meno barconi equivale a meno morti, dobbiamo azzerare questo dato". Ma nella lotta ai trafficanti, l'Italia sa chi sono, ma in Libia nessuno li cerca (Repubblica p.14): a 4 anni dall'inchiesta "Tokhla" la Procura di Catania non ha mai chiesto una rogatoria.
Brexit, May presenta il suo piano B, che però somiglia molto a quello bocciato da Westinster (Stampa p.13). Corbyn attacca: "Non è cambiato nulla". Tra le novità c'è l'eliminazione della tassa per il permesso di residenza. Piano B bluff, torna l'ipotesi elezioni (Messaggero p.5): le lievi modifiche proposte dalla premier non convincono. Resta il "no" all'ipotesi di un referendum bis e al rinvio dell'uscita dalla Ue, ma ora la premier è in bilico.

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