Commentario del 28.01.2019

IN PRIMA PAGINA
Il caso migranti ancora in primo piano: inchiesta Sea Watch, sequestro vicino (Messaggero). C'è un piano per il sequestro della nave (Corriere). Intanto c'è il blitz di alcuni deputi sulla nave. E Fico dice: "Devono essere sbarcati" (Repubblica). Per il Giornale è show sugli immigrati. La Verità attacca: Fi soccorre i migranti.
Intanto, M5S pronto a votare sì all'autorizzazione al processo di Salvini (Messaggero, QN). Tra i temi politici spazio anche al congresso Pd, primarie finite: quadrumvirato con tutti i big tranne Renzi e i suoi (Fatto).
Esteri-Venezuela, Maduro contro la Ue: "Nessuno ci dà ultimatum"(Corriere). Gli Usa a Maduro: "Nessuno deve toccare Guaidò" (Messaggero).
Bufera sulla Rai: "Offre a Grillo 30 mila euro" (QN e tutti).
Cronaca: orrore in casa, ucciso a 7 anni a mani nude (Corriere).Ucciso di botte a 7 anni, racconto choc della sorella (Mattino).

ECONOMIA
"Quanto si rischia a non crescere": Di Vico su L'Economia (in prima e p.4) mette in luce tutti gli allarmi che il sistema delle imprese segnala dopo la raffica di revisioni al ribasso sulle prospettive future dell'economia italiana: opere infrastrutturali, costo del lavoro, stretta al credito. Ma resta da capire – evidenzia Di Vico – come poter far convivere una strategia anti-recessione con la mancanza di fondi. Il sottosegretario all'Economia Garavaglia al Corriere (p.5): "C'è stata questa grossa frenata dell'economia a livello internazionale e quindi bisogna fare di tutto per raggiungere gli obiettivi. Abbiamo inserito nella manovra nuovi stimoli, come il Tfr per gli statali, che nel bilancio non c'era. Poi servono investimenti immediati: per questo abbiamo dato 400 milioni ai Comuni e 250 alle Province".
Sul Corriere (p.7) un ampio intervento di Pasquale Tridico, ideatore del reddito di cittadinaza, che spiega come funzionerà il sussidio contro povertà e attivazione del mercato del lavoro. Quando finirà la sterile polemica e si comincerà  a leggere il provvedimento come misura di reddito minimo in Italia e di riattivazione verso il mercato del lavoro – scrive – allora si apprezzeranno gli obiettivi, i mezzi attraverso i quali agisce e le risorse che mobilita.
Infrastrutture e grandi opere, nove italiani su dieci dicono sì, mentre una minoranza si arrocca nel No. Sulla Stampa (p.9) un sondaggio del Centro Studi Community Group da cui emerge una contrapposizione tra i cittadini: per il sì laureati, imprenditori e studenti. Mentre la sindrone "non nel mio giardino" seduce chi ha titoli di studio più bassi. Ma la visione all'insegna della decrescita è minoritaria nel Paese raggiungendo appena il 15,6%. "La Tav sta in piedi, difficile negarlo" così il sottosegretario Garavaglia nell'intervista al Corriere (p. 5). "Deciderà Matteo Salvini come dovremo comportarci. Siamo in attesa di vedere l'analisi costi-benefici per confrontarla con i dati ma è molto difficile dire che l'opera non stia in piedi. Non sarebbe un bel segnale bloccare la Tav. Dobbiamo far ripartire i cantieri". Su A&F (in prima, p. 4) l'analisi di Boitani sugli errori delle analisi costi-benefici sulle opere pubbliche: il problema è che andrebbero fatte prima di appaltare i lavori e non a giochi fatti e a cantieri spesso avviati.

POLITICA
Caso Sea Watch, Di Maio: "Sequestriamo la nave e mandiamo i migranti in Olanda" (Messaggero e tutti). Ma arriva il blitz di alcuni deputati, che salgono sulla nave e dicono: "Fateli sbarcare". Da oggi staffetta di politici Pd a bordo della nave fino a quando non saranno tutti sbarcati (Repubblica p.2). Salvini all'attacco: "I parlamentari hanno violato la legge". E ora vuole denunciare la Ong.  Il ministro leghista Fontana alla Stampa: "Assistiamo alla nave di una Ong tedesca battente bandiera olandese, con equipaggio tedesco, recuperata in acque libiche e per giorni in acque tunisine e maltesi, mi chiedo perché sia sempre l'Italia a dover essere accusata di non fare la propria parte. Secondo la legge quindi questa nave non dovrebbe approdare in Italia. Ciò detto era doveroso sincerarsi delle condizioni delle persone a bordo, il Viminale ha fornito cibo e medicinali e lo stesso procuratore di Siracusa ha assicurato che non ci sono emergenze".
Intanto, la procura apre un'inchiesta: l'ipotesi di sequestrare la nave (Messaggero p.3). Informativa della Finanza sulle condizioni a bordo e sulle rotte delle Ong, i pm potrebbero contestare l'omissione di soccorso e indagare sul comandante. Per il Corriere (p.3) è la strategia del governo: informativa della Finanza per forzare la mano ai pm. "Non sono di sinistra, ma là sopra soffrono – dice a Repubblica, Corriere e altri quotidiani la deputata di Fi Prestigiacomo, autrice del blitz sulla nave -. Anche Berlusconi è con me. Sono stremati e con un solo bagno, non si può essere indifferenti". Libero la attacca: la nonna del Parlamento parteggia per i migranti. Per il Giornale (p.3) la posizione della deputata azzurra apre un caso in Forza Italia. Toti al Corriere (p.6): "Fi ormai è in ordine sparso, si tirano sassi alla Lega e invece ci vogliono i ponti. Con esponenti di Fi che salgono sulla nave insieme a politici di sinistra si confondono gli elettori e si spinge di più Salvini verso il M5S". Martina, segretario dem uscente, al Corriere (p.8): "E' nostro dovere esserci perchè si sta commettendo un atto inaccettabile. Ci sono persone e minori che devo essere fatti scendere subito". Anche il M5S è diviso sull'emergenza: il presidente della Camera Fico in pressing per portare tutti a terra (Repubblica p.3).
Intanto, sul caso Diciotti, M5S pronto a dire sì al processo a Salvini: ma il leghista tira dritto (Messaggero p.5). "Pronto a testimoniare che tutto il governo negò lo sbarco" ha detto Di Maio, ma Di Battista incalza: "Salvini rinunci all'immunità". Di Battista lancia la sfida in tv al leghista: "Abbia il coraggio di affrontare i potenti" (Corriere p.5). Messaggero (p.3) evidenzia la ricerca di un centro di gravità permanente da parte di Dibba, ombra scomoda di Di Maio e nemico di Salvini.

ESTERI
Continua il caos in Venezuela.  Gli Usa a Maduro: "Nessuno deve toccare Guaidò" (Messaggero in prima p. 7): il presidente chavista Maduro attacca l'Europa: "Questa Europa è arrogante, non accetto ultimatum", mentre la Casa Bianca minaccia: "Gli Usa risponderanno in modo significativo se in Venezuela ci saranno attacchi contro i suoi rappresentanti diplomatici o lo stesso Guaidò". Guaidò esorta l'esercito: "Non reprimete le proteste". Anche papa Francesco chiede una soluzione "giusta e pacifica" e vuole la mediazione dell'Onu prima di entrare in gioco (Stampa p. 3). Sospeso l'ordine per i diplomatici americani. Braccio di ferro sul nuovo voto. Sempre sul Messaggero (p. 7) l'intervista al politologo americano Lawrence Korb che dichiara: "La neutralità dell'Italia non è uno sgarbo Trump non usa logiche da guerra fredda. Capiamo i Paesi che hanno lì migliaia di cittadini  e familiari. Il Venezuela non è una crisi esistenziale per il governo Usa che non ha alcuna voglia di intervenire militarmente e ha l'interesse a risolvere questa crisi in modo pacifico. Serve il voto". "Rubio, il regista anti-Maduro. Dai generali primi sì a Guaidò" (Repubblica p. 12): il senatore della Florida di origini cubane, sfidante di Trump nel 2016, si afferma come il grande suggeritore della politica Usa verso l''America Latina. Crepe sul fronte esercito: l'addetto militare a Washington giura fedeltà al ribelle. Sulla posizione della politica italiana Salvini mette all'angolo Di Maio: "Non puoi stare con il dittatore rosso" (Stampa in prima, p. 2): scontro nel vertice a Palazzo Chigi con il  ministro dell'Interno che teme  che prevalga il fronte terzomondista dei grillini e che reputa troppo morbida anche la posizione Ue. Sempre sulla Stampa l'intervista a Spadoni, deputata M5S,  che si allontana dalla posizione di Di Battista: "Le sue sono idee personali. Vogliamo nuove elezioni e non sosteniamo i chavisti. Sono preoccupata dell'ipotesi di un intervento militare dei Paesi europei in Venezuela". Sulla posizione italiana il sottosegretario agli Esteri M5S Di Stefano nell'intervista al Fatto (p. 5) dice: "No all'ultimatum europeo. Maduro sconta l'embargo. In Venezuela servono nuove urne ma niente forzature. Conte e Moavero sulla stessa linea. Per fortuna non spetta a Salvini occuparsi di politica estera. Le transizioni politiche devono avere il tempo necessario per maturare".

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