Commentario del 25.01.2019

IN PRIMA PAGINA
Riesplode il caso della Diciotti. In primo piano su tutti la richiesta dei giudici: "Processate Salvini" (Repubblica). La replica del ministro: "Mi farei processare" (Corriere). "Vogliono farlo fuori" titola il Giornale. Per il Fatto il leader leghista ottiene il suo processo e sfida i giudici su Sea Watch. "E' bersagliato" secondo Libero. Tav, Tria al M5S: "Sblocchiamo gli investimenti" (Stampa). E Salvini alla resa dei conti con il M5S sulla Torino-Lione: "Ora basta politica dei noi" (Sole).
Il premier Conte al Corriere sulla polemica Italia e Francia e sul caso del seggio Onu: "Francia e Germania prendono in giro noi e l'Ue".
Tra i temi economici, ancora spazio a reddito di cittadinanza a quota 100: pensioni, chi matura i requisiti può usarli anche dopo il 2021 (Sole). Repubblica fa i conti della riforma: 48 mld in più per le modifiche alla Fornero, il conto nei prossimi 10 anni.
Venezuela sull'orlo di una guerra civile (Messaggero). Battaglia sul Venezuela, Putin sfida Trump (Stampa). Russia e Cina con Maduro. Ma Trump tratta l'uscita del dittatore (Corriere). In Italia i gialloverdi si dividono (Stampa). Lega, Pd, Fi e FdI con il golpista Guaidò, il M5S con Maduro (Fatto).
Eurozona: Draghi vede rischi in aumento per la crescita. La domanda di credito? Rallenta solo in Italia (MF). "Più rischi, pronti ad agire" dice il governatore della Bce (Sole).

ECONOMIA
"Economia europea in frenata, pronti a scendere di nuovo in campo": Draghi, nella prima conferenza stampa del 2019, interviene sulla situazione dell'eurozona, evidenziando i rischi legati alle incertezze della Brexit e alla guerra dei dazi (Messaggero p.16 e tutti). Il governatore della Bce sottolinea il rallentamento della crescita, ma assicura: "Non è recessione "(Corriere p.6). Ma la tendenza registrata dal consiglio Bce è in peggioramento: "Se fino al mese scorso i rischi erano bilanciati, ora sono aumentati". Di fronte ad uno scenario economico in rallentamento, la Bce conferma i tassi d'interesse ai livelli minimi. La richiesta della Merkel di normalizzare presto la politica monetaria per ora è accantonata, "ma – ha detto Draghi – possiamo reinvestire i titoli già acquistati e fare nuove aste per la liquidità" (Stampa p.20). Il numero uno della Bce respinge al mittente le critiche mosse dal governo italiano: "Per ora solo in Italia il credito resta difficile" (Messaggero p.16). E la Stampa (p.20) riporta i dati di un sondaggio condotto dalla Bce tra le maggiori banche Ue: nell'ultimo trimestre 2018 i requisiti per concedere il credito alle imprese sono stati meno restrittivi in Germania e Olanda, rimasti stabili in Spagna e Francia, sono peggiorati sono in Italia. Stesso scenario per quanto riguarda i finanziamenti per l'acquisto della casa alle famiglie.
Su Repubblica (p.4) il focus sulle pensioni alla luce della riforma introdotta con quota 100: è sperimentale e dura solo 3 anni, ma gli effetti di tutte le nuove norme peseranno – secondo la relazione tecnica – fino al 2028, con un forte aumento della spesa pubblica. Oltre 48 mld il costo complessivo. Per il 2019 previste 290 mila uscite in più, un terzo sono dipendenti statali (Messaggero p.9). Prevista un'adesione dell'85% nel settore privato e del 70% tra i lavoratori pubblici. Intanto, il Sole (in prima e p.2) evidenzia come nel testo – che oggi sarà trasmesso al Colle – è prevista la possibilità per chi matura i requisiti per quota 100 entro il 2021 di andare in pensione anche dopo.
Intanto, nuovo taglio al reddito di cittadinanza: il sussidio va a 3,5 mln di poveri (Repubblica p.4). Anche per il Messaggero (p.8) la versione definitiva del decreto riduce leggermente la platea totale del reddito di cittadinanza, si parla di 4 mln, il 20% agli stranieri: per il 2019 ammonta a 5,6 mld la spesa complessiva per l'erogazione del beneficio. Escluse 87 mila famiglie non italiane prive del requisito di 10 anni di residenza.

POLITICA
Diciotti, l'atto d'accusa: "Sequestro di persona, Salvini va processato" (Repubblica p.2 e tutti). Il tribunale dei ministri di Catania chiede l'autorizzazione a procedere contro il ministro per aver impedito lo sbarco dei migranti. "Rischio 15 anni ma non mi fermo – replica il vicepremier leghista –, ho difeso l'Italia". Ora sarebbe tentato di andare fino in fondo: "Potrei farmi processare, la nostra è forse una Repubblica giudiziaria?" (Corriere p.3). Ora tocca al Senato decidere entro 60 giorni. Secondo il Tribunale dei ministri di Catania, le ragioni politiche hanno condizionato il corretto iter amministrativo della procedura, non c'era nessun motivo di ordine pubblico che giustificasse l'altolà allo sbarco (Messaggero p.2). "La direttiva data per ribadire la sfida alla Ue" proseguono le toghe in merito all'ordine diretto arrivato dal ministro (Corriere p.2). L'ex presidente della Corte Costituzionale Flick alla Stampa (p.6): "Spetta alla politica valutare se il ministro ha difeso l'interesse nazionale o meno. Se Salvini ha abusato dei suoi poteri sarà la magistratura a sancirlo".
Ora, il voto in giunta imbarazza il M5S: per i pentastellati difficile rifiutare una richiesta dei giudici, c'è il precedente Giarrusso. Salvini è un vulnus per il governo (Messaggero p.3). Ma Di Maio ai suoi dice: "Nessuna decisione scontata". Per il Fatto (p.2) con l'alleato nei guai, il M5S dovrà decidere chi salvare. La linea dei 5S è sempre stata quella di "assecondare" i magistrati, ma qui c'è di mezzo il governo. Per Repubblica (p.3) c'è la tentazione dell'immunità, anche i 5S pronti a votarla (Repubblica p.3). La senatrice Nugnes al Corriere (p.3): "Trattati internazionali non rispettati, voterò sì alla richiesta non perchè lo considero colpevole o meno. E' un fatto di principio, noi 5S abbiamo sempre valutato che l'autorizzazione a procedere fosse un atto dovuto". Pronta la "solidarietà" di Fi per Salvini (Messaggero p.3). Il senatore Malan al Corriere: "Non succederà nulla, è un non caso. Quello di Salvini è stato un atto nell'esercizio delle funzioni ministeriali. Voteremo contro la richiesta e il gruppo sarà compatto".
Intanto, si avvicina alla Sicilia la Sea Watch: "In molti sul ponte nella burrasca" (Corriere p.4 e tutti). La nave della Ong tedesca in mare da sabato con 47 naufraghi. La storia si ripete ancora: il Viminale non autorizza lo sbarco (Fatto p.2). "La nave avrà aiuto medico e sanitario – dice Di Maio -. Poi la invito a dirigersi verso Marsiglia" (Stampa p.7). E Salvini conferma la linea: "Gli italiani mi pagano per difendere i confini di questo Paese e continuerò a farlo". Ma il sindaco di Palermo Orlando dice: "Siamo pronti a d accogliere i naufraghi e chi li ha salvati". 
Rapporti con l'Europa, Conte – di ritorno dal forum di Davos - a colloquio con il Corriere (in prima e p.5): "L'Italia non è isolata in Ue, ma certo i nostri alleati non possono pensare che ce ne stiamo seduti a tavola in silenzio, a sottoscrivere decisioni presa da altri". Nel mirino del premier il trattato di Aquisgrana siglato da Merkel e Macron: "E' dall'inizio degli anni '90 che abbiamo aderito all'idea di un seggio all'Unione europea, e non a uno degli Stati membri, all'Onu. Invece, qualche giorno fa ci siamo ritrovati con l'accordo tra Berlino e Parigi che stabilisce che il seggio permanente va alla Germania, un tema indicato come priorità. Ma è un impegno di politica estera che emargina l'Ue". Conte denuncia "una retorica europeista che nasconde il perseguimento di interessi nazionali – dice – è che abbiamo colto Francia e Germania con le mani nella marmellata". Fubini (Corriere p.6) evidenzia il rischio di diventare marginale che l'Italia corre, soprattutto dopo gli scontri con i francesi, che bollano come "infantili" le dichiarazioni italiane in merito alle polemiche dei giorni scorsi.

ESTERI
Battaglia sul Venezuela, i militari blindano Maduro, ma la rivolta si estende alle favelas (Stampa  prima e p. 2-5 e su tutti). Il leader bolivariano, "scaricato" anche dalla gente più povera, rifiuta l'offerta di esilio in Messico, mentre "le forze armate nazionali – dice il ministro della Difesa Vladimir Padrino Lopez – non riconosceranno alcun governo parallelo al presidente legittimo" facendo quadrato intorno a Maduro. Dagli Stati Uniti arriva l'offerta di una via d'uscita pacifica che garantisca incolumità fisica sia al leader, che alla sua famiglia: Trump ha messo sul tavolo una serie di opzioni, inclusa quella di tipo militare, ma il consigliere per la sicurezza nazionale Bolton, chiarisce: "Credo parli per sé, noi ci stiamo concentrando per disconnettere il regime illegittimo dalle sue fonti di ricavi economici". Intanto via twitter Guaidò rivendica il sostegno internazionale, mentre Putin, Xi ed Erdogan sono chiari con gli Usa: "Stia alla larga, un intervento armato sarebbe una catastrofe" (Corriere prima e p. 10, Repubblica p. 6), mentre il Papa e i vescovi in piazza gridano: "Difendiamo il popolo" (Corriere p. 12). Macron: "Elezione Maduro illegittima, l'Europa appoggia la restaurazione della democrazia" (Messaggero p. 11). Sul fronte italiano, invece, il ministro degli Esteri Moavero alla Stampa (p.5) annuncia: "L'Italia si impegna con l'Europa perchè Caracas scelga una via democratica". Ma l'effetto-caudillo spacca i gialloverdi (Messaggero prima e p. 11): Salvini non si allinea a Conte – che segue la strada intrapresa dalla Ue di sostenere l'Assemblea nazionale incluso il suo presidente Guaitò – e si schiera "col popolo venezuelano, affamato da Maduro: un dittatore" (Stampa p. 4). Lega, Pd, Fi e FdI stanno con il golpista Guaitò, mentre il M5S con Maduro (Fatto). E scoppia il caso anche dentro la Cgil: un tweet condanna l'autoproclamazione di Guaidò, poi dal congresso di Bari la precisazione: "Né con Maduro, né con le ingerenze esterne..." (Corriere p. 13 e altri).

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