Commentario del 31.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Via Marino, a Roma il prefetto Expo (Messaggero). Il sindaco licenziato accusa il Pd: "26 pugnalate, un solo mandante" (Repubblica). "Accoltellato da Renzi" (Stampa). Ma Renzi volta pagina: "Roma può ripartire" (Messaggero). Il Vaticano benedice il cambio ma teme per l'Anno Santo. Ed è già totosindaco. Berlusconi pensa a Marchini: "Può unire il centrodestra" (Giornale). Per QN Renzi non vuole le primarie e pensa alla Lorenzin. Libero: cerca un nuovo Rutelli per perdere. Rutelli che al Mattino dice: "E' finita un'agonia, il Pd apra una fase nuova". E' finito anche l'Expo ed è stato un successo. Per il Corriere la fiducia che serviva, per Libero una lezione che divora i No Expo. Un esempio per il turismo, con l'Italia che si scopre efficiente e tedesca, titola il Giornale. Ma il Fatto tiene il punto: il boom finale non copre né i debiti né le previsioni sballate. Sul Sole parla Draghi:"In quattro anni è cambiato tutto". Superato il rischio di frammentazione dell'eurozona. E per il futuro "faremo tutto il necessario per prezzi e inflazione". Dal mondo del lavoro dati contrastanti: disoccupazione giù all'11,8% ma calano anche gli occupati. Dal mondo della finanza il caso Telecom, ora sul tavolo del governo (Messaggero). La scalata francese prosegue, Niel al 15,1% verso il 20%. Parigi parla di conquista (Corriere). Dal mondo la svolta  di Obama,che invia l'esercito in Siria, mentre l'Italia resta ancora in Afghanistan (Libero).Gli Usa: prima battere l'Isis, poi via Assad. Ma Mosca non ci sta (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
"In quattro anni è cambiato tutto" dice Draghi in una lunga intervista al Sole (in apertura e a p.2 e 3), riandando ai giorni drammatici del 2011. E come nel 2012 ripete: "faremo tutto il necessario", non più per salvare l'euro – "il rischio di frammentazione dell'eurozona è quasi sparito" – ma per portare l'inflazione vicino al 2% e favorire una ripresa ancora fragile. Ai governi il compito di fare "le riforme strutturali necessarie per aumentare occupazione e produttività". "Non bisogna ridursi a risanare il bilancio pubblico quando le condizooni di mercato sono disperate perché si fanno errori". Alla Bce il compito di tenere la barra sull'inflazione: "Vedremo se un ulteriore stimolo è necessario. La questione è aperta". Draghi non si sbilancia sul "menù" delle misure da attivare ma chiarisce che "non c'è un legame diretto tra quello che fa la Bce e quello che fa la Fed". Ieri dall'Istat i dati sul lavoro: disoccupazione in calo sia nel tasso generale (11,8%) che tra i giovani (40,5%) ma diminuiscono anche gli occupati e aumentano gli inattivi (Sole p.10). Renzi: "Merito del Jobs Act". Squinzi: "Cambio di tendenza ma per una ripresa vera ci vuole ancora qualcosa" (Sole p. 8). Il Sole (p.10) parla di una fotografia fuori fuoco rispetto alla ripresa: il risveglio dell'economia fatica a trasformarsi in nuovi posti di lavoro. Libero (p.7): "Tanto Jobs Act per nulla: crescono gli inattivi". E il governo non riesca a sfruttare i "regaloni" di Draghi. In lieve crescita l'inflazione (+0,2%) ma il carrello della spesa più caro dell'1,5% preoccupa le associazioni dei consumatori (Sole p.14). Intanto il mondo della finanza è scosso dalla scalata francese a Telecom. A Niel il 15,1% di azioni (ma il Messaggero parla di obiettivo 20%). Anche Vivendi pronto a incrementare il 20% in suo possesso: "Resteremo azionisti di riferimento del gruppo italiano". E dopo la Consob anche Antitrust e governo in campo. De Vincenti: "Azienda strategica, seguiamo l'evoluzione della vicenda". Renzi a consulto con Padoan e Giacomelli.

ITALIA-POLITICA
Marino decade e si scaglia contro Renzi (Stampa p.2): "26 coltellate un solo mandante" (Corriere p.5). Renzi spiazza tutti e sceglie per Roma il prefetto Tronca, uno dei registi del modello Expo (Corriere p.3). Probabili nuove polemiche – Gabrielli puntava a Frattasi – ma il premier per Roma e il Giubileo tenta il modello Expo (Stampa p.3, Sole p.6 e tutti). Rosato al Messaggero: "Marino se l'è cercata". Orfini a Repubblica: "Non so se resterò, ma non ho mai litigato con Renzi". Bagnasco: "Serve un'amministrazione all'altezza" (su tutti). Ed è già toto sindaco. Berlusconi a Repubblica (p.10): "Il nostro candidato a Roma sarà Marchini. Proporre un nostro nome alternativo porterebbe a una sconfitta certa". Quanto alla meloni "punta alla Regione: sarebbe un buon governatore. Al Comune c'è già Marchini". Ma la Meloni "resta in agguato" (Libero p.3). Grillo scommette sulla vittoria, mentre tra le file del M5S rispunta il nome di Imposimato (Corriere p.9). Rebus anche a sinistra . Per QN (p.4) Renzi lavora a una soluzione che sia per Roma che per Milano non prevede le primarie e guarda al centro e alla società civile, nell'orizzonte del partito della Nazione: uno scenario per cui si fanno i nomi della Lorenzin e di Marchini. Ma Orfini in tv nega entrambe le "opzioni politiche". Rutelli al Mattino (p.5): "Il Pd apra una fase nuova.Non mi candido ma non mi tiro indietro, pronto a dare una mano per il riscatto". Parisi a QN (p.6): "Tanti errori sul Campidoglio ma no al partito della Nazione". La sinistra dem approfitta del caos romano e lancia l'ipotesi di un congresso straordinario "per dire no al Partito della Nazione" (Messaggero p.7, Corriere p.6). Renzi: "Io mi occupo di cose serie" (Corriere p.6). Ma la sfida nelle grandi città che si profila in primavera sarà cruciale per Renzi, col Pd che ha problemi ovunque (Stampa p.5).
Su Repubblica (p.10) i piani di Berlusconi raccontati da lui stesso, da Marchini candidato a Roma ad una "figura di alto profilo, fuori dalla politica per Milano: Salvini mi sembra d'accordo, lo presenteremo a giorni". Berlusconi conferma la presenza a Bologna: "Vado, il centrodestra deve essere unito, anche per evitare fughe in avanti di Salvini. I dettagli concordati mercoledì tra Pini e Fontana". E sull'Italicum: Renzi lo cambierà perché gli conviene". E sui diritti civili "lascio libertà di coscienza". A destra Salvini "rapito" dal Marocco: "Qui bisogna investire. Ci porto anche Zaia e Maroni" (Corriere p.16). E' con Fi che manca il feeling. Martedì l'incontro con Berlusconi: per il Giornale (p.6) sul palco di Bologna salirà anche il Cavaliere. Ma il Tempo (p.10) parla di rivolta azzurra contro questa scelta.  

EUROPA
Torna a far parlare la Grecia che sta lavorando sulle riforme per portare avanti il percorso di ripresa previsto nel piano di salvataggio: presentato ieri il piano di ricapitalizzazione da 15 mld per le banche, oggi attesi i risultati degli stress test Bce (Sole p.5). L'intervento della troika ha favorito la partecipazione dei privati che ha permesso di ridurre l'impegno dello Stato mentre c'è stata una corsa contro il tempo per evitare il bail-in, la direttiva Ue entrerà in vigore dal 2016. Se la situazione greca non preoccupa più l'Ue, un tema che rimane caldo è il possibile addio alla Comunità europea da parte della Gran Bretagna. Una eventuale Brexit però non crea apprensioni solo alla Ue, ma anche alla stessa Londra che potrebbe perdere la tripla A - secondo quanto evidenziano le agenzie di rating – che avrebbe conseguenze dirette sul costo del debito (Sole p.5). Anche dagli Usa arriva un avvertimento: in caso di allontanamento da Bruxelles, Londra perderebbe la condizione di favore di cui gode nei rapporti commerciali. Enzo Moavero Milanesi al Foglio (p.3): "la posizione psicologica di Londra sembra quella di chi vuole rimanere nell'Unione, E' una buona notizia, ma politicamente e giuridicamente non è semplice trovare una quadra su possibili riforme significative". A preoccupare l'Europa anche la questione migranti. Nuova strage di bimbi, doppio naufragio nell'Egeo. Tsipras attacca: "Europa ipocrita" e Berlino cambia politica limitando gli accessi (Corriere p.12 e tutti). Intanto si inceppa il sistema di redistribuzione dei migranti . Juncker agli Stati: "Sulle quote non fate abbastanza" (Stampa p.10). La premio Nobel, Malala, a Repubblica (p.21): "Aprite il cuore ai profughi. I governi devono fare di più".

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Commentario del 30.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Marino sfida Renzi: resto sindaco (Repubblica). Ma è indagato per gli scontrini a Roma (Repubblica) e per truffa nel caso Onlus (Corriere). Il Pd: è finita (Messaggero). Marino-kamikaze per il Giornale e il Foglio, l'ottavo re di Roma per l'Unità. Sul Corriere la caccia ai consiglieri Pd per farlo dimettere oggi. Sul Messaggero il sogno del Marziano: "Io, l'anti-Matteo al congresso dem". In primo piano su tutti anche l'ultima inchiesta per tangenti, stavolta a Palermo sui sensori per i treni: il capo di Rete Ferroviaria Italiana agli arresti. Il Corriere: ma è un Paese marcio? Intanto Messina è senz'acqua da 6 giorni per un frana sulle tubature. L'ira del premier: "E' una vergogna" (Stampa). Su tutti anche il raid francese su Telecom (Sole): Niel all'11,2%, Consob indaga (Messaggero). Dall'estero l'addio al figlio unico di Pechino (Repubblica). Bremmer: "E' poco. E in ritardo" (Corriere). In cronaca la donna uccisa dalla figlia di 17 anni: le vietava cellulare e pc (Messaggero). In dirittura d'arrivo l'Expo: domani l'ultimo giorno. Sul Giornale la Moratti si toglie qualche sassolino – "Eravamo i soli a volere l'esposizione" – su Repubblica la sfida del dopo: salvare un'eredità da 21 milioni di visitatori. Su MF e Italia Oggi uno speciale con il voto delle imprese – 10 e lode – e il bilancio del ministro Martina: "Oltre 24 mld di export alimentare in otto mesi".

POLITICA
Marino ritira le dimissioni e sfida il Pd:"Non accetterò mai la porta di servizio" (Repubblica p.2). Ritirati gli assessori dalla giunta, scatta la conta dei consiglieri necessari a sbarrare al sindaco l'aula del Campidoglio: per il Messaggero (p.2) le firme ci sono già (oltre a quelle dem, quelle di Marchini e Onorato, del Ncd e di due fittiani) anche se saranno consegnate solo oggi. Ora più che mai, l'ago della bilancia diventa Marchini (Repubblica p.6), Causi sull'Unità (in prima e a p. 3) parla di una scelta contro la città. Speranza al Corriere (p.2): "Sbagliato chiudere il dialogo, così ci si fa del male. Renzi e Marino si vedano e provino a costruire un'uscita dalla crisi". Ma la linea di Renzi è quella di andare fino in fondo con il sindaco e di regolare quanto prima anche i conti con Orfini: "Poteva fermarlo prima" (Repubblica p.6). Marino sta diventando infatti un'altra arma della minoranza dem per attaccare il premier. Per il Messaggero (p.3) Renzi vuole subito le dimissioni necessarie per evitare il passaggio in aula e con lo scioglimento del consiglio Gabrielli potrebbe immediatamente avviare la fase commissariale nominando, con ogni probabilità, Bruno Frattasi. Su Avvenire (p.8) la "preoccupazione Oltretevere": il Vaticano tace ma l'evoluzione del caso Marino preoccupa e molto per la persistente confusione politica che si respira in città e questo non solo per quel che riguarda il Giubileo (per il quale "garantisce" Gabrielli) ma "soprattutto per la vita ordinaria della città. L'analisi dell'Osservatore Romano del 9 ottobre "potrebbe essere riproposta pari pari, anzi, con maggior vigore". Per il Sole (p.10) si prospetta una diarchia Gabrielli-Frattasi. con pieni poteri a Gabrielli per il Giubileo, affiancato dal "dream team" di Renzi (Fuortes, Malaga, Lettighieri tra i nomi). Squadra che, insieme all'Anac di Cantone, dovrebbe restituire smalto all'immagine disastrata della Capitale.
Nel centrodestra attesa per la manifestazione dell'8 novembre della Lega a Bologna. Salvini al Corriere (p.15): "Berlusconi è il benvenuto. E io penso che ci sarà. Sulle cose più importanti, dice Salvini, "con Berlusconi ho già parlato: flat tax, aliquota unica, immigrazione, giustizia. E siamo assolutamente d'accordo". Per il Corriere (p.15) la decisione è presa: Berlusconi andrà e in piazza ci saranno anche i pullman degli azzurri. Intanto però chiude la sede di San Lorenzo in Lucina: entro l'anno uffici e dipendenti saranno trasferiti a Palazzo Grazioli.

ECONOMIA
Effetto Draghi, BTp ai minimi storici (Sole p.2): in asta il tasso del quinquennale allo 0,53%. Una performance che come quella dei Bot non aiuta i risparmiatori – "adesso chi li compra finisce sempre in rosso" (Giornale p.2) – ma i conti pubblici sì. "Il debito ora costa meno", titola Repubblica (p.14): con zero interessi per il 17%, risparmi attesi per 6 miliardi. Un fenomeno, quello dei tassi zero, che sta investendo l'intera Europa: a monte c'è l'enorme liquidità del qe della Bce. Saccomanni a Repubblica (p.15): "La corsa ai bond in perdita è frutto dell'eccesso di liquidità mondiale. Ma in Italia c'è pure una lenta ripresa dell'economia reale". Nel mondo della finanza tiene invece banco il raid francese su Telecom (Sole in apertura e a p.35): dopo Vivendi (al 20%), spunta Niel con l'11,2%. Consob in azione per verificare eventuali azioni di concerto con Bolloré. Il Sole (in prima e a p.33) stigmatizza il silenzio del governo di fronte ad un'operazione dai contorni misteriosi che investe il primo player italiano di tlc. Nessuno si sognerebbe di scalare un incumbent europeo delle tlc senza avere il gradimento del Paese.  Plateroti (sul Sole in prima e a p.30): "restituire stabilità al futuro di Telecom". Anche senza invocare la golden share, il governo dovrebbe convocare le parti, pretendere spiegazioni su comportamenti e obiettivi, esigere spiegazioni sui piani e sulle cordate per la compagnia. Sul Giornale (in prima e a p.3) affondo contro Renzi per la gestione "pop" delle privatizzazioni: con Fincantieri prima e Poste ora fa perdere gli italiani in Borsa.

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Commentario del 29.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Fiducia di imprese e consumatori a livelli pre-crisi (Sole). Il pil cresce dell'1% (Repubblica). Renzi: ed è solo l'inizio, l'Italia ci crede (Avvenire). Visco: ora affrontare il nodo sofferenze bancarie (Sole). Sul Giornale in prima pagina e su tutti il buco da incubo dell'Inps: brucia 10 mld all'anno (Giornale). Ma le prime pagine sono monopolizzate dalle parole di Cantone:  "Milano capitale morale, Roma no" (Corriere, Repubblica, Sole, Avvenire). Una "Cantonata" per il Tempo. Il primo passo di Cantone in politica per Folli (Repubblica). Per il Giornale Cantone riaccende il derby d'Italia (Giornale), ma per la Stampa non esistono primati di buona condotta. A Roma tiene banco il "rebus Marino" (Sole): quattro ore e una cena con Orfini ma la pace non arriva (Fatto). Marino resiste e punta a ritirare le dimissioni (Corriere). Renzi: questione chiusa, il sindaco se ne vada (Stampa, Messaggero). Ma il sindaco vuole una resa onorevole in aula (Tempo). Su Repubblica Orlando rilancia le unioni civili: subito la legge, e dico sì anche alle adozioni. Alle frontiere preme il problema emigranti. Mogherini al Sole: "Sui migranti si gioca l'integrazione Ue". Schulz al Corriere: "Sui migranti l'Europa sta rischiando di frantumarsi". Gozi sa QN: "Sui migranti c'è chi si defila" (QN). Intanto l'Austria alza un muro per fermare i migranti e nell'Egeo ancora naufragi: tra le vittime 5 bambini (Repubblica). Ma l'Europa è alle prese con i problemi dell'auto – con i conti Volkswagen per la prima volta in rosso dopo 15 anni e la Fca che rischia multe da 600 milioni negli Usa – e del cibo: via la carne rossa, arrivano alghe e insetti (Giornale).

ITALIA-POLITICA
Continua la guerra di posizione intorno alla manovra. Renzi avverte la sinistra dem: "Martedì riunione franca. Non è possibile continuare a mettere più soldi e avere un coro di polemiche" (Corriere p.6). Mineo lascia il Pd: "Ora sinistra unita e Renzi ballerà" (Repubblica p.12). E alla Stampa (p.5): "Dervia plebiscitaria". Rosato (Pd) al Corriere (p.8): "Sul calo delle imposte e gli investimenti per crescere la legge di Stabilità non cambia". E a Mineo e D'Attore, in uscita dal Pd, ricorda: "Il gruppo è partito con 293 deputati, ora ne ha 307". Sul Sole (p.7) intervista alla relatrice Zanoni (Pd): "Si discuta su tutto ma niente fiducia". Il testo si può migliorare "ma rispettando i saldi e senza stravolgimenti". Sul contante niente ritocchi, "al limite una sperimentazione". E scoppia il caso delle Province: mancano 500 milioni, ha denunciato Fassino al congresso dell'Anci, molte rischiano il default (Sole p.7).
Unioni civili, Orlando accelera e a Repubblica (p.10) dice: "C'è una sentenza e l'Italia deve rispettarla. E personalmente sono favorevole alle adozioni". A prescindere dalle battaglie ideologiche, "L'Italia ha un obbligo giuridico ad intervenire su questo tema, perché l'attuale assetto normativo non tutela i diritti di una parte dei cittadini". Pesa la contrarietà di Alfano, riconosce Orlando, "ma nel nostro Paese sui diritti civili le maggioranze parlamentari sono sempre state diverse da quelle che sostenevano i governi". E Zanda accelera: "Ddl Cirinnà in aula subito dopo il varo della legge di Stabilità" (Repubblica p.10). Prima Renzi avrebbe in mente di riunire una direzione ad hoc. Anche Forza Italia è divisa sulle unioni civili: Berlusconi frena i contrari (Corriere p.12) ma valuta lo schema della libertà di coscienza. Gasparri: "Siamo contrari a qualsiasi estremizzazione. Fi deve avere una sua linea rispetto alla quale ciascuno potrà muoversi secondo coscienza". Per il resto, invece, la linea di Berlusconi è orientata allo scontro su tutta la linea con Renzi. Obiettivo: "Una crociata che impedisca che al ballottaggio delle politiche arrivino Pd e M5S".

ITALIA-ECONOMIA
Torna la fiducia, mai così alta da 13 anni, certifica l'Istat (Corriere p.8). Consumatori ottimisti come nel 2002, imprese come nel 2007. E Bankitalia: pil in rialzo al ritmo dell'1%. Renzi: "L'Italia ci crede, ed è solo l'antipasto". Mattarella: "Crisi ormai alle spalle, ora aggredire la disoccupazione" (Messaggero p.6). Visco: "Il Pil è tornato a crescere a ritmi intorno all'1,5%: alla  spinta della domanda estera si è unita quella delle componenti interni. Il significativo aumento dell'occupazione, grazie ai provvedimenti del governo, continuerà a sostenere i consumi delle famiglie". Gay (Giovani Confindustria) all'Unità: "Gli italiani hanno toccato con mano la ripresa, che non era scontata". "Si compra, dunque si produce: ecco la svolta", l'analisi del Sole (p.13). Ma sul nostro export pesa la crisi degli emergenti, scrive Ricci su Repubblica (p.6). Da Visco anche un riferimento al caso Spoleto – "Il nostro operato legittimo e corretto" (Corriere p.9) – e l'allarme per le sofferenze bancarie (Sole in prima e a p.5): "Presto la decisione sulla bad bank". E Padoan lo blinda: "Assoluta correttezza, Visco non è revocabile" (Repubblica p.22). Contro Padoan per l'innalzamento del tetto dei contanti il Fatto(in apertura e a p.2): c'è un documento del Tesoro che smentisce il ministro. Risale al 2011, lo commissionò il ministro Tremonti e lo stilò Giovannini, all'epoca presidente dell'Istat. Intanto scoppia la "bomba" Inps: "L'Istituto rischia di perdere 10 mld l'anno" l'allarme del presidente del consiglio di vigilanza Iocca (Giornale in prima e a p.2, Repubblica p.7 e altri). Pesa l'invecchiamento della popolazione e le difficoltà per i giovani di avere continuità contributiva . Su Libero l'allarme di Belpietro per i "giochi pericolosi" di Renzi in Cdp, ora in soccorso a Saipem: con gli ordini in picchiata, i conti in rosso e 9 mila posti da tagliare, a che scopo entrare nel capitale? Sulla Stampa l'allarme per i tagli alla sanità: "Sempre più anziani malati. E' colpa dei tagli alla sanità". Intanto dopo i i CTz anche il BoT sprofondano sottozero (Sole p.2 e su tutti): per la prima volta il Tesoro guadagna dal rifinanziamento del proprio debito. Merito di Draghi e del suo quantitative easing: ora la liquidità si parcheggia a pagamento (Sole p.3). Ma i mercati già guardano alla Fed, che lascia intendere che l'atteso rialzo dei tassi ci sarà e sarà a dicembre (Sole p.3).   

EUROPA
"Muro anti-migranti, ora tocca all'Austria è il primo in Schengen" (Repubblica p.18 e tutti): la barriera sarà costruita al confine con la Slovenia. "Sui migranti si gioca l'integrazione Ue" avverte Mogherini intervistata dal Sole (prima e p.11) che parla di "sforzo straordinario sul fronte migratorio" da parte dell'Italia e assicura che "il bilancio sarà analizzato anche in quest'ottica". Sul rapporto con la Russia ammette che "le sanzioni per la crisi ucraina restano ma in alcuni campi siamo partner". Il Corriere (p.16) invece intervista Schultz: "Italia beffata sui migranti. I Paesi Ue mantengano i patti". Anche per il tedesco "è giusta la flessibilità sul deficit, il Trattato europeo prevede esenzioni per casi eccezionali e l'emergenza profughi è tra questi". Dall'Italia parla il sottosegretario Gozi, intervistato da QN (p.8), che sferza l'Europa: "Nessuno Stato può nascondersi. Redistribuzione troppo lenta ma non è ancora un flop. Alcuni Paesi fanno poco. La Germania? Diamo per scontato che prenda tutta la sua quota".

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Commentario del 28.10.2015

IN PRIMA PAGINA
L'Ue apre all'Italia: "Emergenza sbarchi, conti più flessibili" (Stampa, Sole, QN). Arriva lo sconto Ue: Italia, altri 3 miliardi sul deficit (Messaggero). Ora manovra da 30 mld: taglio Ires anticipato al 2016 (Unità). Il Giornale: Renzi ci fa invadere per denaro. Sul Corriere la beffa dei profughi: un flop le quote e i trasferimenti in altri Paesi. Ma la manovra resta il tema caldo del giorno: è la manovra di Confindustria, attacca il Fatto. Camusso: è priva di investimenti pubblici (Unità). Morando la difende: "Casa e contanti. Il governo non arretra" (QN). Speranza: "Inaccettabile un governo che dà ai ricchi" (QN). In primo piano anche l'annullamento delle nozze gay all'estero deciso dal consiglio di Stato. Ma è bufera sul giudice "no gender" tra i relatori. Foglio, Giornale e Libero lo difendono: "fango sul giudice". Sole e Stampa: la colpa è della politica che non decide. Su tutti anche il dietrofront di Marino: resto (Messaggero). Sfida al Pd: "Ritiro le dimissioni, no all'ignominia" (Corriere, Giornale). Ma Renzi va avanti: il sindaco? Ormai non ha i numeri (Corriere). Il Foglio parla di disastro Capitale. Su tutti anche l'allarme carni rosse, Lorenzin frena: "Sistema italiano controllato e sicuro" (Messaggero). Ma i consumi già giù del 20%. "A rischio 180mila posti" (Repubblica). Gli allevatori: "L'allarme sulla carne ci distruggerà" (Stampa). Sul Fatto "Ecco come sarà il nuovo Twitter: video e notizie".

ECONOMIA
Bruxelles apre sulla flessibilità migranti (Sole p.5 e su tutti): "Se un Paese fa uno sforzo straordinario, interpretazione in linea con questo sforzo", le parole di Juncker, che per il Corriere (p.2) "concede flessibilità all'Italia". Per l'Italia altri 3 miliardi sul deficit (Messaggero in prima e a p.2). E con la manovra a 30 miliardi taglio dell'Ires anticipato al 2016 (Unità in prima e a p.3). Morcone all'Unità (p.2): "Misura necessaria, ho già pronti tutti i conti". Ma il Sole (p.5) è più cauto: l'Italia ha chiesto flessibilità anche per le riforme e gli investimenti pubblici e sarà difficile strapparla su tutti e tre i fronti in un contesto di debito elevato, scarsi tagli alla spesa e senza aggiustamento del deficit strutturale. Renzi: "L'Italia esce in mare per salvare vite, la vecchia Europa chiude le porte e alza i muri" (Sole p.5). Il Giornale (p.3): Renzi ci fa invadere dai migranti in cambio del sì Ue alla manovra. Manovra da domani al Senato: il Sole (p.5) parla di possibili mini-ritocchi su contante e pensioni. Poletti rinvia al 2016 la riforma delle pensioni: "Il prossimo sarà l'anno dei pensionamenti flessibili" (Repubblica p.4). Da Camusso bocciatura senza appello: "Questa manovra non cambia verso. Mancano gli investimenti pubblici, crescita affidata solo alle imprese" (Unità p.4). Morando a QN (p.5): "Non ci sarà assalto alla diligenza. Su casa e contanti non si torna indietro. E sul fisco la Orlandi va aiutata". Ma Speranza insiste: "Serve vera progressività, non vorrei che ci ritrovassimo a non pagare la Tasi ma poi a dover pagare la Tac" (QN p.8). Anche Brunetta critico: "Renzi compra il consenso col deficit. Le tasse aumentano e la ripresa non c'è" (Corriere p.5). La Stampa (in prima e a p.3) lancia l'allarme sui tagli alla spesa per l'innovazione nella pa: dimezzata la cifra per informatica e tlc. Protesta anche Confindustria digitale (Repubblica p.4). Per il Fatto (in prima e a p.4) è la manovra di Confindustria: Renzi ha annunciato 25 mld di tasse in meno ma i tecnici parlamentari lo smentiscono. 17 sono virtuali e il resti finisce nelle tasche di imprese e redditi più alti. Briciole agli statali – che il 28 novembre sciopereranno – tagli a servizi e pensionati. Da Bankitalia allarme sui debiti della Pa: troppo lenti i tempi di "smaltimento", serve un taglio di 50 miliardi (Corriere p.6, Sole p.7 e su tutti). Tajani al Giornale (p.5): "Adesso tocca a Bruxelles battere un colpo". Per Libero (p.2) nessuno paga più nessuno: solo un'azienda su 3 salda senza ritardi e Renzi si è messo in tasca 60 mld delle imprese. In realtà dallo studio emerge che Regioni e enti locali hanno usato il denaro avuto dal governo per saldare vecchi debiti per fare nuova spesa. Intanto dal fronte del Sud il Rapporto Svimez segnala il ritorno alla crescita, seppur dello 0,1%. Renzi: "Finalmente, è una buona notizia". Ma il divario con il Nord aumenta (Stampa p.3, Sole p.11): gli investimenti continuano a calare (-1%) a fronte di un recupero dell'1,5% nel centro nord il che "non giustifica entusiasmi". Dal 2008 il Mezzogiorno ha perso il 34,8% della produzione manufatturiera, gli investimenti sono diminuiti del 38%. Migliori i dati sull'occupazione, cresciuta più al Sud che al Nord grazie all'effetto della decontribuzione. Dalla Svimez una serie di proposte per sostenere il Sud, tra cui decontribuzione piena, reddito di inclusione sociale, fondi di private equity specifici. Anche Confindustria incalza: "Serve un piano" (Stampa p.3), "nella legge di Stabilità non c'è traccia del Sud" l'accusa di Laterza.
Ma su Poste in Borsa il governo ha sbagliato i conti, attacca il Giornale. Al debutto il titolo prima schizza del 3,65% poi scivola in territorio negativo chiudendo a -0,7%. Per il Sole (p.2) il mercato sembra fare fatica a mettere a fuoco le effettive potenzialità di sviluppo di Poste e quindi resta cauto sul prezzo. Caio: "Per il lungo periodo Poste è un investimento solido". E a gennaio entra a Piazza Affari Ferrari: "Arriverà in dual listing, come è stato fatto con Fca" dice al Sole Jerusalmi (Borsa Italiana).

POLITICA
L'annullamento delle nozze gay all'estero da parte del Consiglio di Stato e il dietrofront di Marino sulle dimissioni da sindaco di Roma scuotono la politica. E' polemica per le posizioni cattoliche tradizionaliste di uno dei relatori della sentenza, il giudice Carlo Deodato e il presidente della sezione, scrive il Corriere p.8 è dell'Opus Dei. "Quel giudice è prevenuto" (Repubblica in prima e a p.10 e 11). Foglio, Giornale e Libero lo difendono: "Fango sul giudice". "Mi accusano solo perché sono cattolico – dice Deodato a Repubblica p.10 – se vogliono i matrimoni cambino la legge".  Il Sole (p.22) parla di polemica inutile contro le toghe: la "colpa" è della politica che non decide. Alfano soddisfatto: "Le nozze gay in Italia non esistono, abbiamo vinto". Soddisfatta anche la Meloni: "I Comuni non possono fare quello che vogliono. Questa sentenza è una lezione a chi si ritiene al di sopra della legge" (Corriere p.8). Lo Giudice (Pd): "E' la dimostrazione che serve una legge" (Stampa p.5).  Marcucci: "Approveremo il ddl Cirinnà". Ma il partito resta diviso sulla stepchild adoption. Anche FI spaccata (Corriere p.8). Il sindaco di Bologna Merola: "Decisione ideologica, i sindaci danno risposte a gente vera" (Corriere p.9). "Questo fa l'assenza della politica, che resta indietro rispetto alla società". Berlusconi tra "due forni": apre alle unioni civili ma incontra i cattolici di Rotondi e pensa di scendere in piazza con Salvini e la Meloni (Libero p.6). Il Giornale (p.6) parla invece di un Berlusconi pronto alla spallata contro Renzi, insieme a Lega e Fdi, mentre continua il pressing di Salvini per averlo in piazza a Bologna. Fedriga: "Non faremo un V-day alla Grillo: spero che Berlusconi ci sia".

EUROPA
"Profughi, la beffa delle quote": in primo piano sul Corriere i numeri che dimostrano il flop del piano di accoglienza della Ue, che prevede il trasferimento di 40 mila migranti in due anni. Ma dall'Italia invece degli 80 stranieri al giorno, ne sono partiti 90 in un mese: 40 per la Svezia, 50 per la Finlandia. Gli altri in lista d'attesa che rischia di durare per sempre visto che i "nulla osta" sono solo 525. La Germania ha dato disponibilità per 10 posti, la Francia 20, la Spagna 50, 100 la Svezia, 200 la Finlandia. Olanda e Portogallo non possono prendere nessuno. E l'Italia frena sugli hot spot: ne avrebbe dovuti aprire 5, funziona solo quello di Lampedusa. "Li apriremo tutti solo quando andrà a regime la redistribuzione", la posizione di Alfano. Per l'Italia non tornano neppure i conti economici: a fronte di una spesa di 1,1 miliardi, avrà dall'Europa 310 milioni.

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Commentario del 27.10.2015

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Prosegue il "duello nel governo sul Fisco" (Corriere): Padoan difende Orlandi e Zanetti chiede chiarimenti. "Evasione, è scontro nel governo" (Repubblica), "Padoan difende l'Agenzia: Fiducia nel direttore Orlandi" (Sole) ma il "caso fisco scuote il governo" (Messaggero), "governo spaccato" (QN). Per il Fatto "Il governo bombarda il fisco". Altro fronte, quello dell'Italicum con ricorsi e referendum: "legge incostituzionale, va abrogata" (Repubblica), "Raffica di ricorsi contro la riforma elettorale" (Corriere). Libero e Giornale all'attacco sulle pensioni: "Tagliano ancora le pensioni", "Furto sulle pensioni", rivalutazione bloccata sopra i duemila euro. Dagli esteri, la vittoria della destra in Polonia - "La Polonia e il peso della storia" l'editoriale di Sergio Romano sul Corriere – e il primo turno in Argentina: "Così Macrì vuole archiviare l'era Kirchner" (Stampa). Su tutte le prime pagine l'allarme Oms sulla carne: "Rischio tumora da quella lavorata" (Corriere) ma gli oncologi dicono "no agli allarmismi" (Messaggero). "Il nemico nel piatto" commenta Veronesi, "Una questione di quantità" sottolinea Petrini, entrambi su Repubblica.

ECONOMIA
"Il Tesoro difende Orlandi. Ma Zanetti: serve un chiarimento" (Corriere prima e p.2 e tutti): ancora polemica nel governo dopo le dichiarazioni del sottosegretario di SC che intanto chiede un incontro a Padoan e al premier. Per il Sole (p.3) Padoan "conferma" Orlandi ma Zanetti, in un'intervista al Sole (p.3), rincara la dose: "In gioco la credibilità del Governo. Necessario chiarire che stiamo facendo morire l'evasione, non le Agenzie fiscali". Il sottosegretario, in un'altra intervista a Repubblica (p.7), aggiunge: "nessuna smentita, dare stime in una nota non è una difesa. La Orlandi è incompatibile e il ministro condivide. Ho ottenuto un chiarimento di governo. Se cambiano linea Scelta Civica uscirà". Secondo il retroscena del Corriere (p.3) Renzi ha dato il via libera alla dichiarazione del Tesoro ma "mantiene intatte le sue riserve" e ribadisce che "gli evasori si scoprono con le banche dati". Il Messaggero (p.2) parla di "rapporto incrinato" tra premier e Orlandi "ma ora gli attacchi l'hanno blindata". Per Repubblica (p.3) "Renzi pensa ad un addio soft della direttrice" anche se "Zanetti cerca solo visibilità". Il retroscena della Stampa rivela l'umore della Orlandi: "Resto, ha già parlato lui (Padoan) per me". "L'Agenzia funziona, vogliono smontarla" accusa Vincenzo Visco, intervistato dal Corriere (p.2): "Scelta civica cerca visibilità. La Orlandi applica le direttive del governo come fanno i funzionari dello Stato". "Bisogna creare le condizioni affinché l'Agenzia possa tornare rapidamente ad operare. Ma con altrettanta urgenza bisogna ridefinire ruoli e competenze" suggerisce Padula nell'editoriale del Sole (prima e p.2). "Chi incassa le imposte non può avere indipendenza" avverte però Giannino nell'editoriale del Messaggero (prima e p.22). Intanto è ancora "scontro sugli 800 dirigenti" (Messaggero p.3): prosegue il pressing dell'Agenzia sul governo per avere posizioni "speciali" per i funzionari degradati ma P. Chigi spinge per il bando pubblico e la vigilanza passerà dall'Economia a Renzi. Notizia Giornale (prima e p.2) fornisce una lettura alternativa dello scontro: "un grillino al fisco, l'ultimo passo falso della Orlandi". La nomina di un simpatizzante grillino a capo della sicurezza informatica delle Entrate "la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Su Repubblica (p.8) l'inchiesta: "dai dirigenti in rivolta al flop di Big Data, rivoluzione a metà nella lotta agli evasori".
Intanto sulla Legge di Stabilità "un milione di assunti con gli sgravi 2016" (Sole p.11): alzate le stime per il 2015 mentre sui contanti si fa largo l'ipotesi di un ritocco a tempo. Botta e risposta tra Franceschini e Alfano sull'innalzamento del tetto del contante a 3000 euro (su tutti). Il Sole (p.11) intervista il presidente della commissinoe Bilancio al Senato, Tonini (Pd): "Serve uno stop alla pioggia di microemendamenti". Per le pensioni, "resta il taglio oltre i 2000 euro per alzare la no tax area" (Corriere p.5 e altri). E Boeri insiste: "Ci aspettavamo qualcosa di più. Nella stabilità anche elementi positivi" (Messaggero p.2 e altri). Laterza sul Sole (p.11): "Per il Sud serve un credito d'imposta sugli investimenti". Sul Sole (p.10) intervista al ministro Franceschini: "si torna a investire in cultura. Quadruplicate le risorse per Roma e Firenze e per gli istituti culturali altri 45 milioni. L'art bonus agevola le imprese, spero che crei voglia di mecenatismo".

POLITICA
I consiglieri Pd scaricano Marino (Sole p.25 e tutti): firmata una nota in cui si parla di "unità e sintonia con il partito" . Dubbi sulla sfiducia. Il sindaco pronto alla conta ma non ha i numeri (Messaggero in prima e p.8). Dem divisi chiedono a Renzi di "metterci la faccia". Per Meli "il premier non vorrebbe intervenire" (Corriere p.15) mentre Franco parla di "ombre sul Pd nazionale" (Corriere in prima e p.6). Il Fatto (p.5) parla di un colloquio Marino-Bersani: "Fai quello che senti - ha detto l'ex segretario - ma non dare al caso peso nazionale". Marino ha deciso: "Ritiro le dimissioni, solo così è possibile una vera discussione" titola Repubblica (p.13) ma Orfini è convinto che non lo farà. Barca all'Unità (p.6): "Spetta a Marino decidere ma basta confusione". All'attacco Esposito a QN (p.14): "Partito innocente, sindaco incapace". Intanto Marcello de Vito (M5S) annuncia: "Pronti alla sfiducia e a fare una mozione con Pd" (Repubblica p.13). E alla Stampa (p.13) dice: "Contiamo al 100% di conquistare Roma".
"Referendum e ricorsi, offensiva anti Italicum" (Corriere p.6 e tutti): tra i sostenitori del "comitato di giuristi" anche esponenti della sinistra Pd mentre il M5S rivendica la paternità dell'idea. Renzi difende la legge: "serve per dare stabilità e certezza". L'avvocato Pellegrino, tra i promotori dei ricorsi: "Creare un votificio. Ma la Corte non può stravolgerlo" (Corriere p.6). Il costituzionalista Barbera al Messaggero (p.11) replica: "non vedo incostituzionalità, il premio è ben definito e solo i capilista sono bloccati". Altre interviste su Repubblica (p.11): il giurista Besostri definisce l'Italicum "pericoloso" mentre il costituzionalista Cecanti lo difende e sostiene che "le Corti d'Appello non possono intervenire ora" che le elezioni sono lontane. In ogni caso, secondo Repubblica (p.10) Renzi ha un piano B: "la legge può cambiare ma dopo le comunali".
Novità in vista per gli Enti Locali. Il Corriere (p.16) pubblica il "taglia Regioni" proposto dal Pd che ne ridurrebbe il numero da 20 a 12 "ma c'è subito lo stop di Serracchiani". "Io per primo direi sì, loro non avranno il coraggio. Una farsa senza federalismo" attacca il governatore Zaia e sottolinea il fatto che "le competenza contano più del numero" (Corriere p.16).
Nel centrodestra Del Debbio "pronto a correre per Palazzo Chigi" (Repubblica p.12): il giornalista insiste sul no alla candidatura per Milano nella convinzioni di poter essere in corsa per la presidenza del consiglio nel 2018. "Se mi devo sacrificare e lasciare la tv, allora lo faccio per la premiership". In vista della manifestazione della Lega a Bologna, Calderoli lancia l'ultimatum agli alleati in un'intervista sul Tempo (p.8): ""Chi non vuole Renzi venga a Bologna. Ultima chiamata per ex Ncd e FI. Per Roma la Meloni candidato migliore". E secondo la Stampa (p.15) Berlusconi è "tentato" di condividere il palco con Salvini e Meloni l'8 novembre "ma non si fida".
"Nozze gay, i giudici bocciano i sindaci. 'Le loro trascrizioni sono illegittime" (Corriere p.21 e altri): così il Consiglio di Stato sui matrimoni celebrati all'estero.

EUROPA
Polonia, dopo la vittoria del partito euroscettico Pis, Kaczynski e Beata Szidlo, preparano la svolta (Corriere p.10). Il nuovo governo chiederà a Bruxelles più autonomia, il rafforzamento Nato sul territorio nazionale in funzione antirussa e la riduzione dei limiti alle emissioni inquinanti per rilanciare il carbone. Mosca e Berlino preoccupati. La Merkel però assicura: "Restiamo alleati" mentre Putin si rammarica dei pessimi rapporti "ma non possiamo costringere nessuno all'amore". Il vicepresidente dell'Europarlamento, Ryszard Czarnecki a Repubblica (p.15): "Sbagliati i pregiudizi, resteremo affidabili. Siamo grandi fautori dell'idea di Ue, non abbiamo niente a che fare con altre forze euroscettiche e filorusse. Chiediamo un ruolo più importante ma siamo contrari agli Stati Uniti d'Europa. Vogliamo una Ue delle Patrie". Timothy Garton Ash su Repubblica (p.14) avverte: "E' la destra populista, ma l'Europa sbaglia a isolare Varsavia. E' la prima potenza regionale tra la Germania e una Russia dilagante. Eppure parte del Paese è rimasta estranea ai benefici della democrazia di mercato". A spiegare l'ascesa dei populismi in Ue è Jan Zielonka, docente di Politiche europee a Oxford che al Corriere (p.10) dice: "L'Europa finto super-Stato li favorisce. Finchè l'Ue non reagirà, questi movimenti continueranno a capitalizzare il vuoto d'iniziativa e a bollare qualsiasi cambiamento come un'imposizione. L'Ue va ripensata con uno sforzo che coinvolga tutti: serve una integrazione polifonica e decentralizzata". Preoccupato Manfred Weber, capogruppo Ppe all'Europarlamento, che al Messaggero (p.13) dice "C'è un vento di estremismo che mette a rischio l'Europa. In discussione quello che abbiamo costruito per 60 anni ma niente paragoni con il leader ungherese Orbàn". Sergio Romano sul Corriere (in prima e p.29) intanto analizza la vittoria del Pis sottolineando come "la storia abbia un peso decisivo nella vittoria dei nazionalisti per un desiderio di rivalsa dal passato che non si è mai sopito".

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Commentario del 26.10.2015

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su Corriere e Messaggero il caos all'Agenzia delle Entrate: dirigenti "illegittimi" in rivolta contro Palazzo Chigi, la direttrice Orlandi sotto assedio: "Resisto". Ma Zanetti su Repubblica torna a chiederne le dimissioni. Ieri Mattarella ha firmato la manovra, che da oggi inizia l'iter al Senato: sul Messaggero tutti i tagli a ministeri, partiti e sindacato. Sul Sole le novità per autonomi e Partite Iva. Sull'Unità la prossima mossa del governo: e ora tocca alle Regioni. C'è una mozione per ridurle a 12, per eliminare burocrazie e sprechi e migliorare i servizi. Su tutti il caso Roma, con Marino che ai sostenitori in piazza dice: "Non vi deluderò". Sul Messaggero lo stop di Renzi: "Deve lasciare". Ma Repubblica parla di uno scontro nel Pd, con Marino pronto a restare sindaco. Sul Corriere gli scenari di Pagnoncelli su Milano: Sala davanti a Del Debbio, milanesi spaccati sul giudizio di Pisapia. Su QN novità sull'inchiesta sui Marò: gli indiani hanno imbrogliato sulle rotte. Sul Giornale parla il "pensionato-simbolo": "Perché ho sparato al ladro". Su Repubblica intervista ai genitori del ragazzo ucciso: "Rubare è sbagliato ma chi ha ucciso nostro figlio ha sbagliato di più". Su tutti la vittoria dei nazionalisti anti Ue in Polonia: Beata Szydlo sarà premier, crolla la sinistra (Corriere, Stampa). E sui migranti l'Europa prende tempo (Stampa): un piano per accogliere altri 100 mila profughi spacca l'Unione.

ITALIA-ECONOMIA
In primo piano sul Corriere il caos all'Agenzia delle Entrate, scossa dal caso dei dirigenti declassati e dall'assedio alla direttrice Orlandi. Quattrocento su ottocento dirigenti declassati  hanno fatto ricorso contro la sentenza della Consulta che ne dichiarò illegittime le promozioni citando in giudizio Palazzo Chigi e la direttrice Orlandi: chiedono il riconoscimento dello status di dirigente a tempo indeterminato o un risarcimento danni (valore, 60 milioni ). Orlandi finita nel mirino anche del governo. "Orlandi si deve dimettere – dice a Repubblica il sottosegretario Zanetti – e il governo è con me". "Non può continuare a dire che l'Agenzia muore: sono parole incompatibili con qualsiasi collaborazione col governo che l'ha nominata. Se si sente messa all'angolo è solo perché vuole risolvere in un altro modo il nodo dei dirigenti illegittimi. Ma lei difende i suoi uomini più fidati, non l'istituzione. Faccia i concorsi e se non si sente in grado lasci". "Nel governo qualcuno vuole che io faccia un passo indietro ma sono tranquilla e resto al mio posto" la posizione della Orlandi (Corriere p.3) che ieri sarebbe stata rassicurata da Padoan ma non da Palazzo Chigi. Anche le Regioni in fibrillazione per una sentenza della Consulta (quella sui prestiti usati per fare debito): a fronte di un buco potenziale tra i 9 e i 20 mld di euro il governo prepara una sanatoria ma per decreto (Corriere p.5). Ieri intanto Mattarella ha firmato la legge di Stabilità e la manovra arriva in Senato: contanti e Tasi già nel mirino di minoranza dem  e opposizioni (Messaggero p.4). Ma la manovra divide anche gli economisti alla Bocconi (Corriere p.5). Sul Messaggero (p.5) il quadro dei tagli alle spese di ministeri, sindacati e partiti. Sul Sole (in apertura e a p. 2 e 3) le misure per partite Iva, autonomi. Novità rilevanti anche per i Comuni, per i quali si profila l'addio al Patto di stabilità (pur nel pareggio dei conti): si va verso lo sblocco di pagamenti per almeno 2,2 mld (Sole p.9). Sul fronte del contratto agli statali interviene Barbagallo sulla Stampa (p.9): "I 300 milioni di euro che il governo vuole stanziare sono una mancia più che un rinnovo. Ci offrono le caramelle. Sul triennio andrebbero recuperati 7 miliardi". Qn (p.4) torna sui "furbetti del cartellino": da gennaio solo 15 segnalazioni. Brunetta : "La legge c'è, tacere fa comodo, Cgil e sinistra complici" (QN p.5).

ITALIA-POLITICA
Roma "ritrova" Marino – "Ripensarci? Non vi deluderò" (Corriere p.9 e su tutti) – Milano cerca il suo sindaco. Su tutti il bagno di folla del sindaco dimissionario ieri in Campidoglio. Orfini su Repubblica (p.3) lo attacca: "Ma quale rivolta, balletto ridicolo, lo sfiduceremo". Anche Renzi chiude tutte le porte: deve lasciare (Messaggero p.3). Ma non sarà semplice. Intanto la Meloni si affaccia sulla scena del Campidoglio: "Io candidata sindaco? Perché no, non escludo alcuna ipotesi e se Renzi perde a Milano e a Roma dovrà andare a casa" (Giornale p.6). Sul Corriere (p.10) gli scenari di Pagnoncelli su Milano: su Pisapia milanesi divisi a metà, tra soddisfatti e delusi, due su tre chiedono un cambio sostanziale di contenuti e modo di governare. Senza nomi certi in campo difficile fare previsioni ma il gradimento vede Sala in testa, seguito da Boeri, Del Debbio e Sangalli. Ipotizzando un confronto tra Sala, Lupi, Passera, Di Pietro e un candidato del M5S, Sala prevarrebbe ma tra un'alta percentuale di incerti e di astenuti. Quanto al voto ai partiti il Pd è attestato al 27,6%, M5S 23%, FI 14,1%, Lega 13,4%, Italia Unica 6,4%, FdI 4,5%.
Sul fronte giustizia-politica, ieri disgelo tra toghe e governo promosso dalla ministro Boschi (Messaggero p.7). Ma le reazioni continuano. Davigo: "La politica ha delegato alla magistratura a ripulire la classe dirigente del Paese ma a farlo dovrebbe essere la politica, selezionando i suoi uomini e chiarendo che non tutto quello che non è reato può essere accettabile" (Fatto in apertura e a p.2). Violante a Repubblica (p.4): "La politica attacca i pm ma li usa come riserva". Duro anche col premier: "Toni sbagliati per affrontare problemi seri. Ne va di mezzo la sua autorevolezza".

EUROPA
Polonia, i nazionalisti anti Ue vincono le elezioni (Corriere in prima e p.6 e tutti). Beata Szydlo sarà premier: secondo gli exit poll gli ultraconservatori di Diritto e Giustizia sarebbero al 40% e avrebbero i numeri per governare da soli. "Nonostante gli scenari apocalittici dei media occidentali, dopo questo successo non cambierà molto - spiega a Repubblica (p.11) Marek Magierowski, consulente del presidente Duda -. Non siamo contro l'Europa ma contro l'Unione perchè sappiamo che non funziona e vogliamo cambiarla". Restano fuori dal Parlamento la Sinistra Unita di Barbara Nowacke e molti partitini. Per Natale (Corriere p.6) "la sinistra è stata vittima del passato". La vittoria è soprattutto di Kaczynski, il vero candidato ombra del Pis: uomo anti Ue e anti migranti, che si ispira all'Ungheria di Orbàn. Il regista polacco Krysztof Zanussi spiega al Corriere (p.6): "L'Ungheria non è un modello. Kaczynski è un uomo abile ma non ha grandi visioni del futuro: speravo fosse costretto a fare delle alleanze". Nava sul Corriere (p.31): "l'avanzata della destra euroscettica evidenzia sia un'omologazione alle tendenze dell'Ue progredita sia a quelle dell'Europa più povera. Società polacca riassume malessere dei nuovi europei e disaffezione dei vecchi".
Emergenza migranti sulla rotta balcanica, la Ue trova l'intesa (Corriere p.13 e tutti): in arrivo 100mila nuovi posti. Si punta ad aumentare la capacità di fornire rifugio temporaneo, acqua, cibo e assistenza sanitaria a quanti ne abbiano bisogno attivando il meccanismo di Protezione Civile Ue. Juncker: "Ora si tratta di mettere in pratica l'accordo". Intanto è polemica per "l'ennesimo vertice sui migranti senza Italia" - scrive il Giornale (p.8) - e nel quale non è stata presa alcuna decisione.

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Commentario del 25.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Il Sinodo apre sulla comunione ai divorziati (Corriere, Messaggero, Mattino). La parola chiave è "discernimento", affidato a vescovi e sacerdoti. Ma il sì passa per un voto (Stampa). Il Papa: superiamo i complotti (Repubblica). Avvenire: "Con tutte le famiglie, senza condanne". Il Giornale: divorziati sì, gay no. In primo piano anche l'economia, con la manovra promossa dall'Unità – Se 18 miliardi vi sembran pochi – e bocciata da Libero:  il governo confessa: 54 miliardi di tasse in più. Panetta (Bankitalia): "Passo positivo tagliare le tasse. Adesso il debito" (Corriere). Su Repubblica il flop della spending review e lo sfogo della Orlandi: noi isolati contro gli evasori. Sul Mattino la Lorenzin rassicura: "ticket sanità, non ci saranno aumenti". Sulla Stampa l'allarme di Rossi (Toscana): "Il governo ci ripensi". Su tutti il confronto tra giudici e governo. Alfano sfida i pm.Orlando lo gela: "Serve il dialogo" (Repubblica). Legnini: "La cultura del sospetto indebolisce magistrati e politici" (Messaggero). Scarpinato: "Questa politica aiuta i corrotti a farla franca" (Fatto). In prima pagina anche le grandi città. Mattarella sul Sole promuove Milano: capitale europea e motore dell'Italia. La Stampa promuove l'Expo: esserci stati conta di più di quel che si è visto. Roma ancora alle prese col caso Marino: il sindaco non cede, Pd pronto all'espulsione (Messaggero). A Napoli Bassolino scuote il Pd: "Senza primarie perdiamo al primo turno". Dall'Europa: Polonia al voto, destra favorita sull'onda del populismo (Unità, Stampa). Dall'estero: In Egitto le elezioni più lunghe del mondo, 47 giorni (Corriere). In Cina, i prossimi 5 anni decisi nell'hotel dell'esercito (Corriere)

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni, Tasi, contante: i nodi della manovra approdano in Parlamento, dove martedì parte la sessione di bilancio (Sole p.2). Panetta (Bankitalia) al Corriere (p.7): "L'avvio del calo della pressione fiscale è sicuramente da condividere, in prospettiva serve ridurre il carico fiscale sui fattori produttivi. Importante l'avvio della riduzione del rapporto debito-pil". Panetta difende anche l'operato di Bankitalia sulle banche, annunciando per martedì un documento sull'azione di vigilanza degli ultimi tempi: "Siamo totalmente impegnati per la tutela dei risparmiatori e la difesa della stabilità del sistema finanziario". Su Repubblica (p.10) lo sfogo della Orlandi sempre più isolata: "Le agenzie fiscali rischiano di morire, lotta all'evasione legata solo alla dedizione dei funzionari". Il Messaggero (p.7) parla di governo sempre più freddo verso la dirigente, con Zanetti che ne ha sostanzialmente chiesto le dimissioni. Su Repubblica (p.10)il flop della spending review: previsti tali alle spese per 7 mld, oltre 3 dai Ministeri e altrettanti imposti alle Regioni (tra fondo sanitario e obbligo del pareggio). Boccia (Pd) lancia l'allarme disavanzi nelle Regioni e nei Comuni. E per gli statali si profila un congelamento del rinnovo contrattuale, con la legge di Stabilità che prevede il blocco dei fondi per il trattamento accessorio fino all'attuazione della legge Madia (Sole p.3).
Su Stampa (p.4), Messaggero (p.6) e Corriere (p.6) il dettaglio dei tagli ai ministeri, quasi 1,5 mld di spesa in conto capitale e 1,6 mld di spese correnti. A perdere di più è l'Economia (2,4 mld), per tagli largamente lineari e non mirati. Modesti gli effetti della stretta sul turnover. Il problema è in prospettiva, con le clausole di salvaguardia: 15,1 mld nel 2017, 19,5 mld nel 2018 e 2019. Per Libero (in apertura e a p.3) alla fine il governo ha confessato: a partire dal 2017 54 mld di tasse in più.  Per il Giornale (p.3) con le tasse "rinviate" tra il 2017 e il 2018, è lecito pensare ad una manovra da fine corsa ed elezioni anticipate, per poi governare con una maggioranza più solida.
Fanno discutere i tagli in sanità. Lorenzin al Mattino (p.7): "Nessuna frenata, i risparmi rimangono per intero nella sanità. Stiamo studiando meccanismi premiali per le Regioni virtuose e per quelle che si sono impegnate per uscire dal deficit. Proporrò un fondo dedicato alla stabilizzazione del personale precario, un fondo extra rispetto ai 111 mld. E i ticket non aumenteranno: le Regioni lo hanno escluso". Rossi alla Stampa(p.5): "Il governo ci ripensi. In sanità spendiamo meno che nel resto d'Europa". "Con il fondo a 111 mld invece che a 113 resta fuori il rinnovo del contratto degli operatori e gli investimenti sanitari".

ITALIA-POLITICA
Giustizia e politica, prove di dialogo (Corriere p.10). Orlando apre: non siamo avversari. Alfano: devono fare autocritica per quanto è successo a Palermo. Legnini (Csm) al Messaggero (p.3): "Corruzione priorità di tutti, un errore pensare che il rapporto tra giustizia e politica sia quello di 5, 10, 20 anni fa. La magistratura vive un suo travaglio, le divisioni ci sono ma il conflitto e l'estremizzazione indeboliscono tutti". E sui grandi eventi, a Roma come a Milano, "il malcostume si contrasta con la prevenzione". "Per Expo deliberammo la copertura degli uffici con 25 giudici. In vista del Giubileo un'operazione analoga può essere fatta a Roma". Ma sul Fatto (p.4) Scarpinato parla di "deficit democratico: la politica continua ad aiutare i corrotti". Dal Cile arriva il Renzi-pensiero: "Facciano il loro lavoro e meno politica" (Corriere p.10). Sul Corriere (p.11) i magistrati insofferenti verso Cantone. Flick al Corriere (p.11): "Basta con i giudici factotum".
Su Repubblica (p.13) le tensioni interne al Pd. Monaco lancia la provocazione della "scissione amichevole": "Nel Pd c'è una reiterata distinzione su tutti i temi del dibattito politico. Meglio dividersi tra buoni amici e domani, se ci saranno le condizioni, allearsi sulla base di un programma condiviso".
Sul Corriere (p.13) i dubbi di Forza Italia rispetto alla piazza di Salvini: "Noi diversi, un rischio". Il Giornale (p.7) parla di "trattative in corso" col Carroccio sul comizio di Bologna. Per Berlusconi vale il "mantra": il centrodestra unito vince, divisi avremo un ballottaggio Renzi-Grillo. Da Salvini bordate a Berlusconi: "Chiunque collabori con la Merkel non fa l'interesse dell'Italia" (Corriere p.13).

EUROPA
Oggi Polonia alle urne ma "il boom non convince chi vota" e si teme la vittoria di compagini sorte dal nulla, con forti venature populiste (Messaggero p.13). Pis, il partito conservatore dei gemelli Kaczynski, rimane in testa nei sondaggi, guidato dall'antropologa Beata Szydlo, ammiratrice delle politiche di Orban e decisa a difendere l'importanza del ruolo dei cattolici e dei valori patriottici dallo strapotere di Bruxelles. Ma nel Paese c'è delusione e distacco verso la classe politica, nonostante la stabilità economica e il record di successi macroeconomici (pil cresciuto del 30% dal 2007, disoccupazione crollata). Nel resto d'Europa è peggio ma i polacchi si aspettavano di più dai liberali della Piattaforma civica, e la partenza del leader Tusk per Bruxelles ha lasciato un vuoto non colmato. Per la Stampa (p.9) a mettere all'angolo i moderati al governo la campagna contro l'Europa e i migranti. Anche l'Ucraina al voto e anche queste elezioni si profilano come un test per la Ue (Messaggero p.13): dopo due anni di guerra civile, queste elezioni locali dovrebbero segnare la definitiva derussizzazione del Paese, che sotto la guida di Poroshenko si avvia ad associare l'Ucraina alla Ue.


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Commentario del 24.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Prova di forza toghe-governo (Corriere): "Governo debole contro i corrotti" (Repubblica). "Più attenti alle intercettazioni che alla mafia" (su tutti). Il Pd: ingenerosi. Renzi: "Non sono Berlusconi" (Repubblica). Mattarella difende Bankitalia: vigilanza preziosa (Sole). Il Sole: il "vigile" ha fatto il suo dovere. Eccessivo l'uso del penale. Ma dalle inchieste panorama impietoso su Anas (Repubblica), Inps (Messaggero) e pubblica amministrazione. Cantone: "Cacciare chi sbaglia" (Stampa). Ma tra gli "statali furbetti" licenziati solo 3 su 100 (Stampa). Sul Messaggero parla la Madia: "Stop ad aumenti a pioggia per gli statali". Ancora in primo piano la manovra: Stampa e Messaggero parlano di 3,6 mld  di tagli alle Regioni: verso il rincaro dei ticket in quelle in deficit. Sul Sole i saldi finali: spesa ridotta solo di 2 mld, entrate di 18 mld. La Ue: va chiarito il piano sul debito (Sole). Sul fronte interno ancora in primo piano il caso di Roma: Marino non molla, Renzi chiede una "resa senza condizioni" (Messaggero). Dall'estero i timori per Patricia, l'uragano più forte di sempre: il Messico aspetta l'Apocalisse (Messaggero e altri). Intanto Pechino taglia ancora i tassi e le Borse volano. Anche la Bce aiuta: il Qe sarà potenziato (Sole). In Germania grandi manovre nella Cdu: in 60 vorrebbero Schaueble al posto di Merkel. Per la Cancelliera ipotesi Onu (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
La Bce potenzierà il quantitative easing (Sole in prima e a p.6 e su tutti): il 3 dicembre la fase due del qe, con Draghi che non ha escluso il taglio del tasso d'interesse sui depositi delle banche presso la Bce. Un'arma potente per far scendere l'euro e innescare una serie di effetti benefici: far salire i prezzi all'importazione che possono aiutare il recupero dell'inflazione e rendere più competitive le esportazioni europee, dando fiato alla crescita. A Roma il Quirinale in campo a difesa di Bankitalia: ieri Mattarella ha elogiato l'azione di vigilanza "preziosa e fondamentale" di Palazzo Koch, per il Corriere (p.5) un vero e proprio scudo istituzionale a Visco (sotto inchiesta a Spoleto) e un avvertimento seppure indiretto a usare scrupolo e responsabilità quando si coinvolgono autorità fondanti del Paese come Bankitalia. Da Fitch doccia fredda sull'Italia: si conferma la tripla B e l'outlook stabile ma si lancia l'allarme sul debito pubblico troppo alto, tale da lasciare l'Italia esposta a "shock avversi" (Repubblica p.14). Ancora in primo piano su tutti la legge di Stabilità: solo ieri il testo è arrivato al Quirinale, che ha preso tempo per l'esame. Difficile l'approdo in Senato prima di lunedì (Sole p.3). Fanno discutere i tagli alle Regioni e le ripercussioni sulla sanità. Per la Stampa (p.2) e il Messaggero (p.2) la gran parte dei risparmi (3,4mld) dovranno arrivare dai ministeri (1,6 mld per il Sole p..4), 1,8 mld dalla sanità e solo 218 milioni dalla minore spesa per gli acquisti. Complessivamente le Regioni dovranno fare a meno di 3,6mld. Emiliano a Repubblica (p.15): "Aumentare le tasse regionali significa beffare gli elettori: lo Stato sostenga la sanità" . Sul Sole (p.3) i saldi della manovra: con tagli per 7,9 mld e 6 mld di maggiore spesa l'effettiva riduzione della spesa ammonta a 2 mld; quanto alle entrate, i minori incassi previsti sul 2016 ammontano a 18 mld, quale risultato di 5,7 mld di maggiori entrate (tra voluntary e giochi), 16,8 mld di mancati aumenti e 7 mld di tagli fiscali effettivi. Da Bruxelles si conferma il via libera di massima ma resta alta la guardia su debito e tagli di spesa (Sole p.3). Dalla Madia, intervistata dal Messaggero (p.3) avvertimento agli statali: "Basta con gli aumenti a pioggia e maggiore trasparenza sulla pa". Ma la Furlan, su Avvenire (p.8) non ci sta: "Categoria pronta a mobilitarsi, gli aumenti previsti neppure dignitosi". Intanto sul fronte industria, nuova frenata ad agosto (Sole p.11): ordinativi a –5,5%, il peggior dato dal settembre 2011. Aumentano invece i consumi (+0,3% rispetto a luglio, +1,3% rispetto al 2014) (Sole p.12). Da Piazza Affari i numeri di Poste, che martedì farà il suo debutto in Borsa: azioni collocate a 6,75, allo Stato un incasso di 3,35 mld, (Sole p.25); nel capitale due fondi sovrani cinesi e la Kuwait investment Authority ma anche grandi investitori Usa (da Soros a BlackRock). Padoan: "La privatizzazione di Poste Italiane è stato un grande successo, ora i dossier Enav e Fs" (Sole p.25). Quanto all'incasso "andrà a ridurre il debito pubblico". Ma Orfini dissente: "Meglio utilizzarli per investimenti" (Repubblica p.28).

ITALIA-POLITICA
Giustizia e politica, è scontro tra giudici e governo (Sole p.9): "C'è in atto una consapevole strategia di delegittimazione della magistratura", l'accusa di Sabelli al congresso dell'Anm, che imputa al governo una politica timida nel contrasto alla corruzione, deludente sulla prescrizione e più attenta alle intercettazioni che alla mafia. Da Sabelli richiamo anche al mondo economico, perché sia respinta l'idea che "a minori garanzie e minori controlli possa corrispondere una maggiore crescita economica". Durissima la reazione del Pd: "Frasi ingenerose" (Repubblica p.2). Renzi "furibondo con l'Anm": "Non possono trattarmi come Berlusconi" (Repubblica p.2). Per Verderami (Corriere p.3) Renzi si aspettava un'offensiva ma non fino a questo punto: "Si dà scandalo per coprire altro scandalo?" tipo l'inchiesta che sta squassando il Tribunale di Palermo. Il vice ministro Costa al Corriere (p.3): "Si sentono attaccati perché non vogliono le riforme". E a Repubblica (p.3): "Falso dire che pensiamo più alle intercettazioni che alla lotta antimafia". Critica Sabelli per il suo passaggio polemico sull'economia Di Vico sul Corriere (p.2): "Una polemica da evitare, ora che dopo sette anni di recessione gli imprenditori provano a riprendere il cammino della crescita".
Altri vulnus per il Pd, Marino a Roma che vuole un pubblico dibattito in consiglio comunale prima di dimettersi (Repubblica p.12) e Verdini, che al processo sulla P3 fa uno show in aula (Corriere p.9).  Sul Fatto (p.12) e sul Giornale (p.11) il declino di Renzi in Europa: per lui né poltrone né inviti. Italia fuori dalla porta anche dal summit sui migranti convocati per domani. Ci sono Austria, Bulgaria, Croazia, Germania, Grecia, Ungheria, Romania e Slovenia ma non Roma.
Su QN (in apertura e a p.2 e 3) il sogno di "abolire le Regioni", mangiasoldi e inefficienti. Renzi riapre il dossier, indeciso tra abolizione o fusioni e accorpamenti.

EUROPA
Germania, sessanta deputati dalla Cdu chiedono l'avvicendamento Merkel-Schaeuble per il ruolo di Cancelliere (Stampa p.10): crescono i malumori nel partito di maggioranza per le scelte nella politica di accoglienza della Merkel, che sta facendo perdere percentuali nei sondaggi ai cristianodemocratici. Per la Cancelliera si ipotizza un ruolo all'Onu, visto che il prossimo anno si libererà l'incarico di Segretario Generale delle Nazioni Unite. Per la sua sostituzione l'unico che potrebbe riportare in acque meno agitate il partito è l'attuale ministro delle Finanze, l'unico leader-cristiano democratico con analoga popolarità nel Paese.
Migranti, Juncker prepara un piano per aiutare Est e Balcani (Sole p.10): domani vertice a Bruxelles per discutere misure per coordinare meglio le azioni tra Paesi di transito, in arrivo meccanismo che consente a un Paese in difficoltà nel gestire i suoi confini di chiedere aiuto a livello comunitario.
Polonia verso le elezioni, la destra nazionalista di Legge e Giustizia si presenta in netto vantaggio sui liberali europeisti di Piattaforma Civica (Sole p.10 e altri): Paese diviso su una scelta che influirà sugli scenari futuri. Nonostante i successi economici, in Polonia è cresciuta la disillusione tra i giovani e nelle aree rurali ed è sempre più importante il peso del nazionalismo xenofobo.

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Commentario del 23.10.2015

IN PRIMA PAGINA
"La rete delle tangenti" (Corriere) dell'Anas su tutti i quotidiani. La "Dama nera" a capo del gruppo che aveva anche contatti con la 'ndrangheta. L'inchiesta ha portato a 10 arresti, tra cui l'ex sottosegretario Pd Meduri. Il Corriere intervista Delrio, "così faremo pulizia" e Pignatone "Corruzione molto diffusa. Anche la politica deve agire". E sull'Unità intervento di Armani (Anas): "noi i ladri li cacciamo". Mentre Orlando promette "tolleranza zero coi corrotti" (Unità). "La grande retata dell'Anas" (Repubblica). Gli altri quotidiani aprono con la manovra. "Ticket sanitari nel mirino" (Stampa) e Chiamparino lascia la guida della Conferenza delle Regioni parlando di rapporti difficili con il governo. Anche per Libero "aumentano tasse e ticket". Sul Mattino spazio al rapporto Svimez: "Sud, stop al crollo dell'economia". Il Sole punta sull'effetto "Bce su Borse e tassi": Piazza Affari +2%, spread sotto i 100 punti, "Draghi spinge le Borse" (MF). "E' un complotto ma il Papa non ha paura del caffè": il Fatto e tutti dedicano ampio spazio alla querelle sulla presunta malattia di Francesco. Al Fatto parla il Vescovo Brambilla, vicepresidente Cei: "tempistica del falso scoop sulla sua malattia rivela l'attacco finale al Sinodo". Ma QN definisce una "balla" il complotto (sostenuto in realtà da quasi tutti i quotidiani), d'accordo con Cangini Ferrara sul Foglio: "la grande balla del complotto contro il Papa".

ITALIA-ECONOMIA
"Deficit, sanità e addizionali, la rivolta delle Regioni. Chiamparino si dimette" (Repubblica p.3 e tutti), "il governo dia risposte" sulla Sanità (Sole p.8), "Regioni in deficit, possibile aumenti di ticket o tasse" (Corriere p.8): l'esecutivo non neutralizza la sentenza sui disavanzi. "Il mio non è un ricatto. Sulle tasse dico no a imposizioni per legge": Repubblica (p.4) intervista il presidente piemontese che giudica in maniera "positiva la legge di Stabilità nel suo complesso" e spiega che "l'intervento sul Senato è occasione per un vero riformismo regionale". In un'altra intervista all'Unità (p.6) chiede al governo di approvare subito un decreto "salva-Regioni". "Serve un regionalismo differenziato" aggiunge il presidente della Toscana, Rossi, intervistato dal Sole (p.8) che plaude alla manovra: "è la prima espansiva" e "rilancia quegli investimenti di cui il Paese ha bisogno come il pane". MF 8p.6) evidenzia che la manovra di Renzi e Padoan ha già incassato "tre endorsement pesanti" da Patuelli (Abi), Squinzi (Confindustria) e Sangalli (Confcommercio). Intanto nella manovra arriva la "retromarcia sulle slot machine. E il canone Rai si pagherà da giugno" (Repubblica p.3). "Il canone Rai finanzierà il calo delle tasse" (Messaggero p.9) e pagherà solo chi possiede tv o radio, non pc o tablet. Le prime bollette non prima di giugno 2016. Critico Giacalone su Libero (p.3): "canone Rai in bolletta pasticcio mai visto". Giannino sul Messaggero (prima e p.24) invita il governo a "non recedere sul premio agli enti locali più virtuosi". Intanto uno studio Confcommercio-Censis rivela il ritorno della "spesa delle famiglie": più fiducia, ma resta un 20% della popolazione a rischio povertà con spese più alte del reddito. "Le imprese: manovra aiuta il Pil" (Repubblica p.4). Secondo il CsC "dalla manovra una spinta dello 0,3% al Pil del prossimo anno" (Sole p.9) e per Bufacchi positivo anche il fatto che "ora l'Italia attrae i grandi investitori" (Sole p.5).
Una mano può arrivare nuovamente dall'Europa. "Bce amplierà il Qe. Draghi manda lo spread sotto 100" (Repubblica p.4): il presidente annuncia che verranno rivisti gli stimoli entro dicembre e le Borse festeggiano con Piazza Affari che balza al 2% e lo spread che scende a 98.

ITALIA-POLITICA
Tangenti Anas, nella rete anche un ex sottosegretario Pd, Meduri. E spunta un ministro (su tutti). Renzi attacca: "Cacciare chi ruba" e Mattarella "basta corruzione". Delrio al Corriere (in prima e p.5): "Lo scandalo aiuta a fare pulizia, svolta con il codice degli appalti" mentre Orlando, all'Unità (in prima e p.3): "Scandali emergono perchè c'è decisa azione di contrasto". Armani (Anas) alla Stampa (p.2) parla di "invasione di corrotti" ma assicura "ripuliremo". E all'Unità (p.3) scrive "I ladri li cacciamo". Pignatone, al Corriere (p.6): "Anche la politica faccia la sua parte".
Su Italia Oggi (p.9) sondaggio Lorien Consulting che vede in calo la Lega al 14%, di poco in crescita FI all'11,5% ma la sfida è sempre tra Pd e M5S: il primo perde lo 0,4% e si ferma al 33,5%, il movimento invece cresce dello 0,5% e si porta a 25,5% dei consensi.
Intanto in Senato "a Verdini due commissioni se sarà decisivo per il sì alla manovra" (Messaggero p.9): prenderebbero i posti di Matteoli e Nitto Palma. Nel rimpastino Sacconi alle Regioni e Amendola vice agli Esteri. A proposito di Verdini, secondo la Stampa (p.9) sono "già fallite" le prove di riavvicinamento tra l'ex FI e Alfano. A descrivere "il percorso accidentato" del Partito della Nazione ci pensa Folli su Repubblica (p.9) sostenendo che, per realizzarsi, la manovra non può essere solo parlamentare. A sinistra, intanto, "nasce la Cosa Rossa e guarda a Prodi. A Bologna primo test" (Repubblica p.9): le mosse dei fuoriusciti Pd alle amministrative mentre Vendola accusa Renzi di aver "ucciso il centrosinistra".
Dal M5S il capo Vigilanza, Fico, attacca la presidente Rai: "Maggioni predica bene ma vedremo le nomine sulla Rai niente patti Pd-Fi" dice in un'intervista a Repubblica (p.17).
In un'intervista al Sole (p.8) il governatore Toscano Rossi parla anche dell'ipotesi di candidatura alla segreteria Pd nel 2016: "Abbiamo bisogno di costruire un partito in grado nei territori di selezionare le classi dirigenti, di avere progetti ed essere capace di visioni. Non c'è democrazia se non facciamo funzionare i partiti. O si cade nel trasformismo parlamentare. E' uno dei punti su cui vorrei contribuire ad aprire un dibattito ne Pd".

EUROPA
Libia, a Repubblica (p.22) parla Bernadino Leòn, l'inviato Onu che ha tentato di costituire un governo di unità nazionale, al quale però si sono opposte le fazioni di Tripoli e Tobruk: "Nel Paese c'è che sabota l'accordo di pace – dice Leòn – ma le Nazioni Unite non lo permetteranno e agiranno con delle sanzioni". Leòn ha appena accettato l'estensione del suo mandato chiestagli da Ban Ki-Moon e continuerà a lavorare per l'accordo "che, nonostante le opposizioni, ha l'appoggio di molti parlamentari e la cui proposta è stata presentata dagli stessi libici. L'Onu lavorerà per mettere pressione per la conclusione entro breve visto che la minaccia del Daesh è molto seria". Al Corriere (p.15) parla l'ammiraglio Enrico Credendino, a capo dell'Operazione Ue, Sophia, contro gli scafisti: "La Libia è la Somalia del Mediterraneo. E' stallo totale, sono pronto a parlare con i libici quando ci sarà un governo: quando ci inviteranno ad intervenire nelle loro acque, e l'Onu lo consentirà, la missione sarà più efficace e gli scafisti non potranno neppure mettere in mare le barche. Finora abbiamo già preso 20 barconi assestando un duro colpo agli scafisti. La nostra non è una missione di guerra, chi parla di bombardamenti dice sciocchezze, ma siamo comunque pronti a sparare se i migranti non sono in pericolo". Angelo Panebianco sul Corriere (in prima e p.28) parla della stabilizzazione del Mediterraneo dicendo che "si dà troppa fiducia ai caschi blu dell'Onu: per difendere la sicurezza bisogna valutare come intervenire. Non con il placet Onu, ma in accordo con la Nato. Contro le minacce dell'Is le ragioni giuridiche contano zero".


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Commentario del 22.10.2015

IN PRIMA PAGINA
"L'informazione è malata. Il Papa invece sta bene" (Avvenire): lo "scoop" di QN sul presunto tumore del Papa, immediatamente smentito dalla Santa Sede, in apertura su tutti i quotidiani. Per il Vaticano notizia "infondata e irresponsabile". "Il discredito è mortale" avvverte il direttore di Avvenire nell'editoriale. "Il Papa: falsità sulla mia salute" (Corriere). "Non è malato, veleni sul Papa" titola il Messaggero che parla di "resa dei conti" tra intrighi e carte Vatileaks che agitano Oltretevere. "Ira del Vaticano" secondo il Mattino che, nell'editoriale di Introvigne, si chiede: "chi ha paura di Francesco?". Titolo simile per l'apertura del Giornale: "Chi vuole morto il Papa". "L'ombra del complotto in Vaticano" per Repubblica che all'interno intervista il cardinale Kasper: "lo vedo tutti i giorni e sta benissimo, basta con i tentativi di bloccare il Sinodo". "Questa è la strategia dell'Apocalisse per fermare il Papa provano a screditarlo" spiega sempre a Repubblica monsignor Fernandez. "La calunnia per fermare il cambiamento" commenta Riotta nell'editoriale della Stampa che, in un retroscena, parla di "un solo filo a unire troppi veleni": dal coming out di Charamsa alla notizia del tumore. Ma QN si difende - "ecco i riscontri" - e nell'editoriale aggiunge: "nessun complotto". Il Sole apre con l'Ipo del Cavallino: "Ferrari corre a Wall Street. Fca riapre il dossier alleanze": valore di 10,4 miliardi di dollari. Marchionne a Class Cnbc: "nell'auto di lusso siamo unici, super tecnologici e molto redditizi" (MF). Per la politica, in evidenza "Renzi pronto alla fiducia sul contante" (Corriere e tutti) e le dimissioni del sottosegretario Barracciu, indagate per le spese pazze in Sardegna.

ECONOMIA
"Sui contanti pronto alla fiducia" (Sole p.8 e tutti): Renzi tira dritto sulla manovra e cita Berlusconi, "meno tasse per tutti, ma noi lo facciamo davvero". Non ci crede Luca Ricolfi che su Panorama (p.67) spiega "perché non pagheremo meno tasse". Critici anche Alesina e Giavazzi (Corriere prima e p.30) che parlano di una "manovra con poca crescita". Renzi ha anche assicurato lo stop agli "aumenti delle tasse locali. L'Iva può salire al 24% nel 2017" (Messaggero p.7): la manovra è ancora attesa al Senato ma si vanno precisando le cifre in bilico. Per i contratti pubblici 300 milioni di cui 75 alla polizia, turn over al 25%. Per il taglio Ires, con il via libera della Ue alla clausola migranti riduzione dell'imposta nel 2016 dal 27,5% al 24,5%. Positivo il giudizio di Pignataro (Sole prima e p.6) sul fatto che il governo si discosti dalle regole Ue: "gli alti avanzi primari, in fase di bassa crescita, non sono compatibili con i livelli di sviluppo di cui il nostro Paese ha bisogno". Ma ieri è arrivato anche il monito del Commissario Dombrovskis: "alcune scelte fiscali italiane non sono in linea con le raccomandazioni Ue" (Sole p.8).
Ma intanto sulla Tasi arriva l'allarme Confedilizia per le seconde abitazioni (Messaggero p.6). Il presidente Giorgio Spaziani Testa parla a Libero (p.2): "sul mattone in arrivo 2 miliardi di tasse in più". Su l'Unità (prima) editoriale di Sandro Gozi a difesa della "manovra europea".
Su vari quotidiani la conferma di Antonio Patuelli alla guida di Abi fino al 2018 (Sole p.39).
"Visita del Fmi all'Agenzia delle Entrate" (Corriere p.8): gli ispettori in missione a Roma, richiesta di collaborazione sulla riforma fiscale. Altro addio per Orlandi: lascia la responsabile del ruling internazionale Cappelleri.  

POLITICA
Ancora fratture nel Pd. Il Corriere (p.6) rivela una cena "riservata dei dissidenti anti manovra" nella quale è comparso anche un documento che evoca la scissione. Nove pagine preparate dal modenese Carlo Galli dal titolo "molte fini, un nuovo inizio". Si pensa a un nuovo partito "ulivista" a sinistra del Pd. Ma secondo il Foglio (in prima) la strategia renziana prevede di "creare consenso attorno al governo dando spazio alla sinistra Pd". Intanto si dimette il sottosegretario Barracciu che andrà a processo per le spese pazze in Sardegna (su tutti). "Innocente, ma lascio" (Messaggero p.4). E "nel Governo tre posti restano vacanti" (Corriere p.10).
Nel centrodestra, Berlusconi torna al Ppe "incontrerà anche Merkel" (Corriere p.12) mentre il Tempo (p.8) intervista Fitto che dice "no a nuova Cosa Bianca. Le nostre radici nel centrodestra".
"De Magistris assolto resta sindaco di Napoli" (Messaggero p.5 e tutti) e Renzi assicura che la legge Severino non verrà cambiata. "Rischio sospensione, la vera partita si gioca su De Luca" sottolinea il Mattino (p.6).
"Riforma Rai, primo sì: più poteri al dg, nuovo Cda a 7 membri" (Messaggero p.10): il testo torna al Senato, il governo vuole l'ok definitivo entro novembre. Repubblica (p.9) intervista Monica Maggioni: "uomini e talk show, alla Rai cambieremo tutto". "Non sarà la politica a gestire la Rai" assicura Antonello Giacomelli intervistato dall'Unità (p.7).
Sul Tempo (p.9) consueto sondaggio settimanale di Datamedia: "Grillo a 6 punti dal Pd".
Intanto aumentano le preoccupazioni per la sicurezza nel Paese. Ieri vertice del Consiglio supremo di difesa, scatta l'allerta per il Giubileo: "Ora il terrorismo minaccia anche l'Italia" (su tutti).
Marino sfida il Pd a sfiduciarlo pubblicamente: possibile passo indietro sulle dimissioni sfruttando la battaglia della minoranza dem contro Orfini (Repubblica p.13). Messaggero (p.9) parla di "ultima trappola" ma il Pd non abbocca: eviteremo il voto in aula. Per il Fatto (p.4) i dem non hanno i numeri per cacciare il Marziano che, secondo la Stampa (p.7), vuole un riconoscimento dal premier, altrimenti potrebbe candidarsi alle primarie. Rutelli al Sole (p.32) ribadisce il "no" ad una sua candidatura e parla di "catastrofe tecnico-amministrativa" a Roma.  

EUROPA
Su tutti i quotidiani la svolta di Putin che riceve Assad a Mosca: "Al via la transizione" (Repubblica p.17 e tutti): al vertice si è discusso della situazione militare in Siria e soprattutto della "soluzione politica" del conflitto. Putin ha assicurato che il futuro del Paese è nelle mani dei siriani e Assad ha aggiunto che si impegnerà affinchè a scegliere le sorti della Siria non sarà solo il partito che guida la transizione, ma tutto il Paese. Intanto domani si incontreranno a Mosca i ministri degli Esteri di Siria, America, Russia e Turchia per discutere un piano politico per la soluzione del conflitto a Damasco (Foglio in prima e p.4). I negoziati restano difficili, a complicare la discussione è il ruolo di Assad che, secondo Mosca, dovrebbe guidare la transizione verso il futuro del Paese mentre restano scettici gli altri interlocutori.  
Migranti, proseguono le tensioni nei Paesi dell'Est: Juncker chiede maggiore cooperazione e domenica è atteso un vertice Ue che sarebbe stato richiesto dalla Germania che chiede una strategia comune per evitare "misure solo di carattere nazionale" (Avvenire p.9). Intanto proseguono i ricollocamenti: ieri 69 profughi hanno lasciato l'Italia, oggi ne partiranno altri 70. Per Alfano "ha vinto il valore dell'Europa e dell'Italia. Adesso ci occuperemo del rimpatrio degli irregolari".

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Commentario del 21.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Papa Francesco è malato: scoperta una macchia al cervello. Il piccolo tumore è curabile. La notizia in esclusiva è su QN. Per un leader mondiale c'è "il dovere di scriverlo". Su tutti il dietrofront di Renzi sulle case di lusso: pagheranno l'Imu (Repubblica). Per Libero Renzi si arrende a Bersani ma la manovra è ancora un cantiere aperto. Boeri la critica (su tutti), Gutgeld (sul Corriere) la difende: "I tagli? Bastano". Lorenzin al Sole: "La mia road map contro gli sprechi nella sanità". Delrio all'Unità: ora più trasparenza. E senza Tasi l'edilizia cresce. Fa discutere anche l'inchiesta di Spoleto che investe Visco: sul Fatto la relazione top secret che rivela le manovre di Bankitalia sulla Popolare umbra. Bankitalia: "Su Spoleto il Tesoro approvò tutto" (Fatto). Ieri Visco da Mattarella. Il Sole parla di abbagli giudiziari, la Stampa di un'inchiesta alla rovescia. Intanto Pirelli ha il suo presidente cinese (Giornale) e la Ferrari debutta a Wall Street. Sul fronte politico pesano i casi Campania – per la sentenza Severino che "inguaia" de Magistris e De Luca – e Roma, con il "ritorno" di Marino in Campidoglio. Il Pd: "Deve lasciare" (Repubblica, Unità). Galli della Loggia sul Corriere e altri sottolineano la solitudine del premier "per un partito che non ha", soprattutto in periferia. Su tutti il caso del pensionato accusato di omicidio volontario per aver ucciso il ladro sorpreso in casa. Lo Stato sta con i ladri (Giornale). Corteo della destra: siamo con te (Repubblica). Il Messaggero:  il proteggersi non sia una colpa.

ITALIA-ECONOMIA
Megaville e castelli, l'Imu si paga (Sole p.5 e su tutti) e rispunta la super Tasi dell'8 per mille su seconde case e altri immobili. Coinvolte circa 73 mila abitazioni principali, per un gettito da 90 milioni. Su tutti i giornali il dietrofront di Renzi, che su facebook difende la manovra e rimanda all'abolizione dell'Ici di Berlusconi del 2008. D'altronde una versione definitiva della legge di Stabilità ancora non c'è nemmeno al Colle, forse sarà per stamattina. Il Sole (p.5) parla di mossa del premier per disarmare la sinistra prima della battaglia in aula. Nessun dietro front – almeno per ora – sul tetto del contante. Renzi: una fesseria dire che aiuta gli evasori. Gutgeld sul Corriere (p.11) difende la manovra: "In due anni via tasse per 34 miliardi e ora un miliardo contro la povertà. Mi pare un pacchetto largamente a favore delle classi disagiate, del lavoro e della ripresa degli investimenti". Quanto ai tagli (rimandati) sulle detrazioni fiscali: "Non è il messaggio che ora volevamo dare. Tra il 2015 e 2016 faremo già una manovra sulla spesa da 20 mld". "Delrio all'Unità (p.4): "Nella legge di Stabilità una grande scommessa sulla casa, perché dare respiro all'edilizia significa dare respiro all'intero Paese". Sul Sole (p.4) la Lorenzin difende invece la manovra sulla sanità: "Il 2016 sarà l'anno della svolta, i 111 mld al Ssn una chance per fare tante cose. I risparmi resteranno dentro il Ssn, per reinvestirli in saluti e riutilizzarli nel sistema. Spero che le Regioni sappiano usare le leve della manovra". Critiche invece alla manovra da Boeri: "Solo interventi parziali, sulle pensioni bisognava intervenire" (Corriere p.9, Stampa p.11). Il 42,5% degli assegni non arriva a mille euro; 1,8 milioni le pensioni sotto quota 500 euro. E nei primi mesi del 2015 boom delle pensioni di anzianità: + 109 mila e 12,48 mld di esercizio negativo (Sole p.4 e su tutti). Baretta a Repubblica (p.3): "Un errore pensare che sia necessaria una nuova riforma delle pensioni. Ne abbiamo fatte abbastanza. Serve flessibilità in uscita e nel 2016 ne riparleremo". "Evasione e baby pensioni affondano l'Inps ma Boeri parla d'altro", l'affondo di Belpietro su Libero (in prima e a p.3). Altra bomba pronta ad esplodere, i conti delle Regioni: deficit fuori controllo per Piemonte, Lazio e Campania, che con i fondi per pagare i debiti della pa hanno fatto altra spesa. A breve l'intervento del governo per il Piemonte, con un decreto salva-Regioni. Anche Venezia affonda nei debiti. Brugnaro: "Stimo Renzi, ci aiuti" (QN p.11).
Su tutti l'inchiesta di Spoleto sul governatore Visco, ieri a colloquio con Mattarella. Bankitalia: "Sulla Popolare di Spoleto il Tesoro approvò tutto" (Fatto p.3). "Una catena di abbagli", per il Sole (p.20 con richiamo in prima) che difende Bankitalia: di solito ci si è sempre lagnati di interventi tardivi, stavolta l'accusa è opposta, quella di aver fatto fino in fondo il proprio dovere in una banca decotta e con i vertici dediti al malaffare. Sul Fatto (p.2) il rapporto riservato di Bankitalia che svela le manovre degli ispettori. Boccia (Pd): "Il nodo politico è questo: se un'autorità indipendente si trasforma in advisor. Bankitalia deve vigilare, non consigliare acquisti di questa o quell'altra banca".

ITALIA-POLITICA
La sentenza della Consulta sulla Severino – legge salva, rischiano de Magistris e De Luca (Corriere p.5) – e il "ritorno" di Marino in Campidoglio – "rifletto sulle dimissioni", col Pd che lo invita comunque a lasciare (Repubblica) – rilanciano il tema della "solitudine" di Renzi e della reale consistenza del Pd nei territori. Per la Stampa (p.7) Renzi medita di posticipare a metà giugno il voto nelle città: troppi guai locali nel partito, serve più tempo. Libero (p.12) evoca una sfida nazionale a Renzi da sindaci-imprenditori, quali Marchini a Roma, Dipiazza a Trieste, Passera a Milano. Galli della Loggia sul Corriere (in prima e a p.32) parla del paradosso di Renzi, il leader senza partito: dalle Alpi alla Sicilia la sua periferia si presenta come un insieme di feudi in mano a capi locali virtualmente autonomi. Anche Massimo Franco sul Corriere (p.14) parla di "maledizione degli enti locali" per i dem nel centro sud: e quanto il caso Roma quanto quello della Campania "si ritorcono contro il premier con una potenziale instabilità. C'è un leader ma non è chiaro se abbia un partito".
Fi aspetta il rientro di Berlusconi sulla scena internazionale: sarà a Madrid, al congresso del Ppe, dove potrebbe esserci un faccia a faccia con la Merkel. "Tocca al Ppe dare una scossa all'Unione" dice Tajani al Corriere (p.14). "La crisi dell'immigrazione è più grave della crisi economica. Dal congresso del Ppe deve partire un segnale forte altrimenti rischiamo l'invasione biblica". Serve "una soluzione solidale ma che rafforzi le frontiere con maggiori controlli, rivedere il Trattato di Dublino, mantenere Schenghen e investire in Turchia e magari in Afghanisthan". Per il Giornale (p.11) quasi certo il bilaterale con la Merkel. Per Libero (p.15) è l'ultimo sgarbo di Berlusconi a Salvini.
Salvini che al Foglio (p.4) spiega la "fase due" della Lega di governo: "Penso sia importante che in tv si veda più spesso la Lega che ben governa", dice lanciando Zaia e Giorgetti in tv. "Abbiamo 300 sindaci, gli amministratori locali sono la forza della Lega". Per Milano Salvini prende tempo – fino a febbraio – ma chiude a Lupi e al Ncd: "Tutti tranne che lui". Per Stefano Folli (Repubblica p.11) Salvini parla di "fase due" per la Lega, proiettata verso il governo ma poi non rinuncia a cavalcare casi come quello del pensionato di Milano, il consueto "leghismo lepenista".

EUROPA
Libia, affonda l'intesa per il governo di unità. I due fronti dicono no (Corriere p.19 e Libero p.6): esce di scena l'inviato Onu, Bernardino Leòn, che da mesi lavorava al progetto di un governo che mettesse d'accordo Tripoli e Tobruk. Secondo le due fazioni Leon avrebbe "forzato i tempi" scegliendo unilateralmente i nomi del nuovo governo. Gentiloni, a margine di una conferenza Osce si è augurato "che le parti prendano atto che l'unica soluzione possibile è quella di Leòn".
Migranti, la Ue non rispetta le promesse, ricollocamenti a rischio (QN p.6 e altri)e per il Giornale (p.6) l'Europa ci molla gli immigrati. Dall'Italia dovrebbero essere distribuiti in Europa 1.500 profughi al mese ma solo sei Paesi hanno dato la disponibilità all'accoglienza per poche centinaia di posti. E Bruxelles lancia l'allarme. Intanto per Libero (p.6) c'è il rischio di una nuova invasione di migranti in Italia provenienti dal nord-est: la chiusura delle frontiere in Croazia e Ungheria sta mettendo in difficoltà la Slovenia: nel caso in cui anche la Germania decidesse di sbarrare l'ingresso, come chiede da tempo gran parte dell'opposizione alla Merkel, l'ondata di profughi attualmente in Slovenia, potrebbe riversarsi sui confini italiani. 
Fisco dimezzato per chi fa ricerca: l'Irlanda annuncia il regime agevolato, al 6,25%, sui ricavi da brevetti o software protetti da copyright se frutto della attività di ricerca e sviluppo (Sole in prima e p.8). Si tratta del "Knowledge development box" e consentirà alle aziende di pagare meno tasse sulle entrate da attività intellettuale. Le autorità assicurano che non sarà una scappatoia fiscale per le multinazionali, ma un premio all'innovazione sviluppata in loco. 

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Commentario del 20.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Bankitalia, indagato Visco: sul Fatto in esclusiva l'inchiesta sulla vendita della Popolare di Spoleto, col governatore indagato per corruzione, truffa e abuso d'ufficio. Sul Sole parla Padoan, che difende la manovra – "c'è un cambio di fase" – e rassicura sul sì dell'Europa: "La pressione fiscale cala al 42,4%, ora preoccupa l'inflazione bassa". Manovra in primo piano su tutti per il primo sì di Bruxelles e lo scontro interno al Pd. Renzi: "Vi opponete a prescindere", come Totò (Sole). Avvenire sempre all'attacco sul gioco d'azzardo – è ri-condono – per il Fatto la manovra ancora non c'è. Intanto in Italia la casa riparte: +6,6% le compravendite. E' boom anche per i mutui (+23%) (MF). E su Internet veloce il governo accelera: ieri sentita Vodafone, domani Enel, che spinge sui contatori-web (Corriere). Su tutti l'assoluzione di Erri De Luca: "Sabotare il Tav" non è reato (Fatto). Assolto il cattivo maestro (QN). "Ha vinto la libertà di parola" (Repubblica). Il Messaggero: la violenza spacciata per libertà di pensiero. De Luca (Vincenzo) e De Magistris "appesi alla Consulta" per la Severino (Fatto, Tempo). Su tutti anche l'audizione di Marino in Procura: "Non sono mie le firme sulle ricevute delle cene" (Repubblica). Marino scarica sui collaboratori (Giornale, Tempo) e usa i pm per provare a restare sindaco (Libero). Intanto  "l'Air Force Renzi" è pronto ma resta a terra: panico a Palazzo Chigi per gestire l'imminente viaggio in America Latina con imprenditori e giornalisti al seguito.

POLITICA
Muro contro muro nel Pd sulla manovra. Renzi: "La minoranza Pd mi ricorda Totò" (Avvenire p.9), "vi opponete a prescindere" (Sole p.4). "In questa finanziaria ci sono misure che rappresentano battaglie storiche del Pd". Speranza: "Castelli e case di lusso battaglia storica del Pd?". Martina al Messaggero (p.4): "La minoranza fa un errore politico: aiutiamo esodati, poveri e partite Iva". I "dissidenti" preparano emendamenti, il premier agita la minaccia della fiducia (Repubblica p.2). Bersani appare isolato, si riparla di scissione. Ma per il Fatto (p.4) e per Libero (p.8) il nuovo "gufo" da abbattere è Delrio, nel mirino del giglio magico per la sua contrarietà al Ponte sullo Stretto. E ieri a Otto e mezzo il ministro ha avvertito: "Se Verdini dovesse entrare in maggioranza se ne dovrebbe discutere". Intanto "Cicchitto scioglie Alfano" (Giornale in apertura e a p.4): "Sciogliamo il Ncd, facciamo un nuovo centro con Verdini e Sc e un patto con il leader del Pd. Renzi è riuscito dove non riuscirono Craxi e Berlusconi" (Corriere p.16). E sull'Unità comincia il "processo" a Berlinguer: rivoluzionario o conservatore?
Altro fronte di scontro interno alla maggioranza le Unioni civili. Ieri nuovo richiamo della Chiesa: "La famiglia è un'altra cosa". Rottura anche sull'ipotesi affido dei bambini al posto delle adozioni. Renzi: "Non alziamo muri, ognuno ascolti le ragioni dell'altro" (Corriere p.8, Stampa p.6). Il Messaggero (p.11) parla di gelo tra Renzi e Chiesa: saltata la vecchia rete dei pontieri il governo procede ignorando il no dei vescovi. Sul Corriere (p.8) le posizioni in Parlamento: compatti sul no alle adozioni solo Lega e Ncd. Divisi tutti gli altri partiti, a cominciare dal Pd e da Fi. Per la Stampa (p.7) la maggioranza ci sarà in ogni caso, ampia e trasversale. Su Libero (p.8) l sondaggio sulle coppie omosessuali: 7 su 10 non voglio adozioni omo, ma il 51% degli italiani è d'accordo a dare maggiori diritti alle coppie gay.
Su Repubblica (p.13) e Libero (p.9)  il "cambio verso" di Salvini: in tv basta immigrati, al posto del leader sempre più spazio a Zaia, al capogruppo Fedriga e a Giorgetti. Con Fi è alta tensione: l'ex Cav starebbe cercando con insistenza un bilaterale con la Merkel nel corso del congresso del Ppe. Parallelamente lavora a una contromanifestazione a Firenze lo stesso giorno della manifestazione della Lega a Bologna. Salvini: "Bologna è aperta a tutti, in primis a Fi. Ma se vogliono vedere chi porta più gente in piazza facciano".

ECONOMIA
Bankitalia, indagato Visco (Fatto in apertura e a p.2): il governatore sotto inchiesta per truffa per il caso della Banca Popolare di Spoleto, che passò al Banco di Desio durante un commissariamento disposto da Bankitalia poi giudicato illegittimo dal Consiglio di Stato. "Il sistema bancario comincia a vacillare", il commento di Stefano Feltri. Su tutti il primo sì della Ue alla manovra anche se la partita vera è rimandata a novembre (Corriere p.3). Quasi certa la bocciatura della clausola-migranti da 3 mld (Stampa p.2). Padoan: "Questa manovra non sarà respinta. Ci potranno essere rilievi e osservazioni ma l'importante è che si taglino le tasse" dice al Sole (in apertura e a p.2 e 3). "Grazie alle nostre misure la pressione fiscale calerà al 42,4%". Per il calo del debito bisogna aspettare il 2016. Idem per il taglio delle tax expenditures: "E' stata una scelta politica, perché ridurre le spese fiscali vuol dire aumentare le tasse". E sull'innalzamento del tetto dell'uso del contante: "Rivendico il diritto a cambiare idea. Non c'è correlazione con l'evasione. Preoccupa semmai l'inflazione bassa". "Questa manovra segna un cambio di fase: Ciampi aveva l'obiettivo dell'avanzo primario, il nostro è l'occupazione e la crescita". L'ex ministro Visco alla Stampa (p.2): "Con Prodi e Ciampi abbiamo adottato politiche dure ma c'era il pericolo del default. Ora il governo doveva usare i margini di bilanci per fare investimenti che aiutano la crescita". Repubblica (p.4) rivela l'intesa politica tra governo e Commissione sulla manovra, una sorta di patto informale sarebbe stato siglato a Roma il 19 settembre in un incontro riservatissimo tra Renzi, Padoan e Moscovici, con l'avallo di Juncker. Per Libero (p.2) la vera partita con Bruxelles è l'okay alla bad bank per smaltire 300 mld di sofferenze. Okay che secondo Morando dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno (Messaggero p.18). Il Fatto (p.4) parla di manovra fantasma e fuorilegge: del ddl Stabilità, che andava presentato entro il 15 ottobre, non c'è traccia, lo stanno ancora scrivendo al Tesoro. Che cosa ha votato il consiglio dei ministri? Sulla Stampa (p.3) le "sorprese" della manovra: sulla prima casa resta la Tasi da 40-100 euro per box e cantine. Intanto Renzi riapre il dossier della banda ultralarga (Corriere p.5). Ieri i vertici di Vodafone a Palazzo Chigi, domani dovrebbe andare Starace, a riprova del ruolo di aggregatore che il premier pensa per Enel.

EUROPA
Piano Ue per la Libia: "40 giorni per salvarla" (Repubblica p.6). Mogherini ha presentato un piano d'azione per il sostegno al governo di "accordo nazionale" libico, sul quale si è espresso negativamente Tobruk che ha bocciato il piano Onu (Messaggero p.15) mentre oggi è attesa la votazione da parte del Parlamento di Tripoli (Messaggero p.15). Intanto la Nato "mostra i muscoli" inviando un monito a Libia, Turchia, Siria e Russia avviando la maggiore esercitazione nel Mediterraneo dalla Guerra Fredda (Corriere p.13 e altri). "Ogni tentativo di violare la sovranità di un Paese Nato comporterà la risposta dei 28" ha detto Philip Mark Breedlove, comandante supremo della Nato in Europa, commentando l'esercitazione che prevede il dispiegamento di aerei, droni, navi e truppe di terra che per la Stampa (p.13) rappresenta la "prova" di una missione in Libia. A rafforzare l'ipotesi di un preparativo di una possibile operazione libica è il capo di Stato Maggiore della Difesa italiana, Claudio Graziano: "E' importante come deterrente in sé. Ci prepariamo in caso  l'autorità politica decidesse per un intervento di peacekeeping per ripristinare le forze di sicurezza".
Migranti, al confine tra Slovenia e Croazia in migliaia bloccati al gelo per ore mentre in Ungheria vola la destra xenofoba e Orbàn esulta: "La barriera anti-immigrati funziona" (Repubblica p.9). Caos anche a Calais. Polemiche sui negoziati Ue-Turchia: Erdogan, chiede 3 mld per frenare l'esodo di siriani. Libero (p.11) parla di "truffa della Merkel che per blindare i confini tedeschi ci vende alla Turchia" mentre per Parsi (Sole p.21) la Cancelliera "riapre la trattativa per l'ammissione turca in Ue in un momento in cui è evidente l'involuzione autoritaria del suo regime".
Ttip, stretta finale sul trattato (Corriere p.10): prosegue a Miami il negoziato mentre in Ue non si fermano le proteste: raccolte 3 mln di firme per chiedere la sospensione dei negoziati. Per Avvenire (p.20) il trattato è in alto mare e "affonda tra contestazioni e disaccordi".

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