Commentario del 3.10.2015

IN PRIMA PAGINA
"Lavoriamo al taglio dell'Ires": Repubblica intervista Matteo Renzi che definisce "un bene una maggioranza più ampia" e annuncia "aiuti ai poveri" visto che ora "grazie alle riforme, l'Italia è ripartita". "Gesto sessita, caos in Senato" (Corriere e tutti), "Il funerale della Costituzione: parenti sistemati e gesti osceni" (Fatto): la maggioranza va avanti anche sull'articolo 2 ma la seduta viene sospesa per lo scontro dopo il gesto di un deputato verdiniano. Per gli esteri, ancora la Siria al centro dell'attenzione internazionale. "Hollande-Merkel a Putin: colpire solo l'Is. Obama: sulla Siria rischia un disastro" (Repubblica). Usa ancora sotto choc per la strage in Oregon: "le armi uccidono mille volte più del terrorismo" (Stampa). Per lo scandalo VW "si allarga l'indagine Usa. In Italia controlli sugli euro 5" (Sole). Il Giornale ricorda che l'Italia è stata "infangata per nulla" aprendo con l'assoluzione di Scaroni e dell'Eni dall'accusa di corruzione. "Scioperi a Roma, arriva il blocco" (Messaggero): capitale nel caos dopo l'ennesimo stop ai trasporti". "Intollerabile assenza di una legge" commenta Giannino nell'editoriale.

ECONOMIA
"L'Italia è ripartita. Ma non lo dico io, lo dicono i numeri dell'Istat, del Fmi, dell'Inps. Tutto questo è frutto delle riforme. Ce lo stanno riconoscendo i principali operatori del mondo economico e finanziario globale. Spero che il Jobs Act sia riconosciuto da tutti per quello che è: un'occasione per aumentare i diritti e ridurre il precariato con buona pace di chi dice il contrario": il premier Matteo Renzi parla a Repubblica (p.2,3) e si sofferma anche sull'economia, ribadendo il taglio Tasi "un fatto di giustizia sociale in un Paese in cui il 75% dei possessori di prima casa è lavoratore dipendente". Renzi promette anche il taglio dell'Iresa nel 2017 "e qualche altra sorpresa positiva" nel 2016. Il premier, infine, smentisce tagli alla sanità: "stiamo aumentando i fondi, non tagliando". "Decontribuzione, tutto dimezzato nel 2016" (Sole p.8 e tutti): il governo intanto studia la proroga ma con l'ipotesi del limite massimo ridotto a 4mila euro l'anno. Tecnici al lavoro sulle modifiche al bonus assunzioni per chi assume a tempo indeterminato. Da triennale la durata del bonus potrebbe diventare biennale con "decalage". Ma le imprese vogliono di più e il dg Confindustria, Panucci, a QN (p.3) spiega: "Così si stacca la spina alla ripresa. C'è il rischio che le assunzioni rallentino. Niente stop improvvisi agli incentivi: a chi smette di drogarsi vengono date dosi di metadone...". Sulla crescita, Panucci sostiene che "l'1% è sicuramente meglio della decrescita ma la vera svolta ci sarà quanto crescere almeno del 2%". "Giù le tasse o la ripresa non decolla" avverte anche il presidente Cna, Vaccarino, su QN (p.24): "il governo intervenga a favore di famiglie e imprese. La svolta è iniziata ma basta un attimo per ricadere nel pantano". Ma secondo il presidente Bce, Draghi, "la crescita sta tornando" (Sole p.4 e altri): messaggio di ottimismo da New York del governatore: "i progressi sno reali". Dino Pesole sul Sole (p.8) segnala intanto che, in vista della Stabilità, restano le incognite della spending review e della clausola migranti con la Ue, insieme alla partita sulla flessibilità.
"Siamo entrati in una fase importante in cui chi guida il paese sembra avere l'agenda giusta delle cose da fare": lo dice l'ad Telecom, Patuano, in un'intervista al Foglio (prima e p.3) nella quale sostiene che "il futuro dell'Italia è in crescita e qualcosa si è mosso davvero". Per Patuano "occorre cambiare la mentalità" a partire dalla Pa e cita l'esempio dell'Estonia dove non si rilasciano più documenti cartacei "ma solo digitali". Sul lavoro, giudizio positivo sul Jobs Act ma servono "aiuti per valorizzare e assumere nuove generazioni" attraverso la solidarietà espansiva: "assumere giovani dando l'opportunità alle aziende di ridurre dell'8% l'orario di alcuni lavoratori e il loro stipendio. I costi dell'operazione divisi in tre: un terzo l'azienda, un terzo lo Stato e un terzo il lavoratore".
Il Sole (p.8) intervista il Commissario Anac, Cantone, che sugli appalti assicura. "funzionerà la riforma in 2 tempi e soft regulation ok". Sul caso delle concessioni autostradali, Cantone parla di una "soluzione equilibrata per l'in house, non è un regalo".

POLITICA
"Nel partito c'è ancora qualcuno che non ha elaborato il lutto del congresso. Siamo quasi a metà della mia segreteria: tra breve chiunque potrà metterla in discussione e vincere": il premier Renzi parla in un'intervista a Repubblica (prima e p.2,3) e spiega che "Verdini è ormai diventato il paravento per qualsiasi paura. Tutti lo evocano anche vedendolo dove non c'è". "Mi sembra assurdo e fuori tempo aprire un dibattito quattro mesi dopo l'approvazione e due anni e mezzo prima delle elezioni – aggiunge a proposito dell'ipotesi di modifiche dell'Italicum – a me, peraltro, la legge piace così com'è". Sui talk ricorda di "non aver mai messo il naso, mai, nelle vicende interne della Rai, dalle nomine alla programmazione. Perchè noi siamo persone serie e vogliamo bene al servizio pubblico. Non è un bottino di guerra ma un'enorme occasione culturale". Intanto ieri al Senato, "governo avanti tra le risse" (Messaggero p.4 e tutti): regge la maggioranza alla sfida del voto segreto anche se i sì sono solo 160 ma gesti sessisti del verdiniano Barani alla 5Stelle Lezzi "infiammano l'aula". "Un equivoco, c'è la prova video, solo lei si è offesa" si difende Barani su Repubblica (p.7), "non sono stupita da questa volgarità, ora va cacciato" ribattezze Lezzi (Repubblica (p.7). "Ogni gesto volgare, in modo particolare verso le donne, va censurato senza se e senza ma": su Repubblica (p.2) anche la condanna di Renzi. Sempre ieri polemiche anche per il "Grillo anti-Vendola" e gli "attacchi omofobi per la pensione" (Repubblica p.4 e tutti): il leader M5S retwitta insulti e poi li cancella contro il vitalizio a 57 anni. L'ex governatore: "linciaggio".  Ieri è arrivato anche il richiamo di Mattarella alle Camere per l'elezione di tre giudici alla Consulta: "prestigio da salvaguardare" (Repubblica p.4).
Su vari quotidiani anche "la sfida sull'eredità di An" (Corriere p.8) con lo show down che si apre oggi in Fondazione AN.

EUROPA
"Non sarà semplicemente aiutando Assad che bloccheremo Is: occorre un progetto pluriennale e una coalizione che non si limiti ad annunciare qualche raid aereo" spiega, sulla questione siriana, Matteo Renzi a Repubblica (in prima e p.2). "Nessuno può pensare che si possa appaltare Damasco al tandem russo-iraniano, ma bisogna anche capire che il problema va oltre la Siria". Intanto ieri vertice a 4 tra Merkel, Hollande, Putin e Poroshenko, ufficialmente per parlare della questione ucraina, in realtà ampio spazio è stato dedicato alla discussione sulla transizione politica in Siria. La Francia ha criticato la strategia russa e insieme a Germania, Qatar, Arabia Saudita, Turchia, GB e Usa ha firmato un documento che chiede la sospensione degli attacchi esprimendo "preoccupazione per raid russi che hanno causato vittime civili senza colpire l'IS" (Stampa p.8 e altri). Polemico da Washington anche Obama che ha definito "un disastro" la visione russa criticando i raid che "possono aiutare l'Isis". Il politologo Luttwak al Messaggero (p.12): "I russi hanno interessi diversi, non attaccheranno il Califfato. Il problema di Mosca non è l'Is: vogliono salvare Assad e prevenire ribellioni dei musulmani russi. Putin sta dimostrando ai Paesi di quell'area di essere un alleato più affidabile degli americani". Repubblica (p.10) parla di "dilemma Putin": difficile decifrare la sua strategia: potrebbe puntare al suo rilancio come potenza ma anche essere finito in trappola. Intanto l'aviazione russa ha bombardato Raqqa, roccaforte dell'Isis, un gesto che, per Putin, rappresenta un biglietto da visita sulle sue reali intenzioni. Con questo biglietto da visita si è presentato al vertice all'Eliseo nel quale è stato annunciato l'allontanamento delle armi leggere dalla linea del fronte ucraino. Cautamente ottimista il premier ucraino Poroshenko. Sebbene ufficialmente le vicende in Ucraina e in Siria non siano legate, nella sostanza i condizionamenti sono evidenti (Corriere p.12). Per Tramballi sul Sole (p.15) "non è una coincidenza che i bombardamenti russi siano iniziati in concomitanza con il vertice sull'Ucraina: l'obiettivo russo non è Assad nè la Siria ma impedire l'ingresso ucraino in Ue e Nato". Altro tema caldo è la crisi libica: ieri  vertice all'Onu per accelerare su un governo di unità nazionale (Stampa p.8). "Siamo a un passo ma questo passo resta in salita" ha spiegato Gentiloni (su tutti), ad ostacolare l'intesa sono gli equilibri del nuovo Parlamento, mancano infatti i nomi dei 5 posti chiave dell'esecutivo. Leon avrà un mese in più per portare avanti la trattativa prima della fine del mandato.

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