Commentario del 31.10.2015

IN PRIMA PAGINA
Via Marino, a Roma il prefetto Expo (Messaggero). Il sindaco licenziato accusa il Pd: "26 pugnalate, un solo mandante" (Repubblica). "Accoltellato da Renzi" (Stampa). Ma Renzi volta pagina: "Roma può ripartire" (Messaggero). Il Vaticano benedice il cambio ma teme per l'Anno Santo. Ed è già totosindaco. Berlusconi pensa a Marchini: "Può unire il centrodestra" (Giornale). Per QN Renzi non vuole le primarie e pensa alla Lorenzin. Libero: cerca un nuovo Rutelli per perdere. Rutelli che al Mattino dice: "E' finita un'agonia, il Pd apra una fase nuova". E' finito anche l'Expo ed è stato un successo. Per il Corriere la fiducia che serviva, per Libero una lezione che divora i No Expo. Un esempio per il turismo, con l'Italia che si scopre efficiente e tedesca, titola il Giornale. Ma il Fatto tiene il punto: il boom finale non copre né i debiti né le previsioni sballate. Sul Sole parla Draghi:"In quattro anni è cambiato tutto". Superato il rischio di frammentazione dell'eurozona. E per il futuro "faremo tutto il necessario per prezzi e inflazione". Dal mondo del lavoro dati contrastanti: disoccupazione giù all'11,8% ma calano anche gli occupati. Dal mondo della finanza il caso Telecom, ora sul tavolo del governo (Messaggero). La scalata francese prosegue, Niel al 15,1% verso il 20%. Parigi parla di conquista (Corriere). Dal mondo la svolta  di Obama,che invia l'esercito in Siria, mentre l'Italia resta ancora in Afghanistan (Libero).Gli Usa: prima battere l'Isis, poi via Assad. Ma Mosca non ci sta (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
"In quattro anni è cambiato tutto" dice Draghi in una lunga intervista al Sole (in apertura e a p.2 e 3), riandando ai giorni drammatici del 2011. E come nel 2012 ripete: "faremo tutto il necessario", non più per salvare l'euro – "il rischio di frammentazione dell'eurozona è quasi sparito" – ma per portare l'inflazione vicino al 2% e favorire una ripresa ancora fragile. Ai governi il compito di fare "le riforme strutturali necessarie per aumentare occupazione e produttività". "Non bisogna ridursi a risanare il bilancio pubblico quando le condizooni di mercato sono disperate perché si fanno errori". Alla Bce il compito di tenere la barra sull'inflazione: "Vedremo se un ulteriore stimolo è necessario. La questione è aperta". Draghi non si sbilancia sul "menù" delle misure da attivare ma chiarisce che "non c'è un legame diretto tra quello che fa la Bce e quello che fa la Fed". Ieri dall'Istat i dati sul lavoro: disoccupazione in calo sia nel tasso generale (11,8%) che tra i giovani (40,5%) ma diminuiscono anche gli occupati e aumentano gli inattivi (Sole p.10). Renzi: "Merito del Jobs Act". Squinzi: "Cambio di tendenza ma per una ripresa vera ci vuole ancora qualcosa" (Sole p. 8). Il Sole (p.10) parla di una fotografia fuori fuoco rispetto alla ripresa: il risveglio dell'economia fatica a trasformarsi in nuovi posti di lavoro. Libero (p.7): "Tanto Jobs Act per nulla: crescono gli inattivi". E il governo non riesca a sfruttare i "regaloni" di Draghi. In lieve crescita l'inflazione (+0,2%) ma il carrello della spesa più caro dell'1,5% preoccupa le associazioni dei consumatori (Sole p.14). Intanto il mondo della finanza è scosso dalla scalata francese a Telecom. A Niel il 15,1% di azioni (ma il Messaggero parla di obiettivo 20%). Anche Vivendi pronto a incrementare il 20% in suo possesso: "Resteremo azionisti di riferimento del gruppo italiano". E dopo la Consob anche Antitrust e governo in campo. De Vincenti: "Azienda strategica, seguiamo l'evoluzione della vicenda". Renzi a consulto con Padoan e Giacomelli.

ITALIA-POLITICA
Marino decade e si scaglia contro Renzi (Stampa p.2): "26 coltellate un solo mandante" (Corriere p.5). Renzi spiazza tutti e sceglie per Roma il prefetto Tronca, uno dei registi del modello Expo (Corriere p.3). Probabili nuove polemiche – Gabrielli puntava a Frattasi – ma il premier per Roma e il Giubileo tenta il modello Expo (Stampa p.3, Sole p.6 e tutti). Rosato al Messaggero: "Marino se l'è cercata". Orfini a Repubblica: "Non so se resterò, ma non ho mai litigato con Renzi". Bagnasco: "Serve un'amministrazione all'altezza" (su tutti). Ed è già toto sindaco. Berlusconi a Repubblica (p.10): "Il nostro candidato a Roma sarà Marchini. Proporre un nostro nome alternativo porterebbe a una sconfitta certa". Quanto alla meloni "punta alla Regione: sarebbe un buon governatore. Al Comune c'è già Marchini". Ma la Meloni "resta in agguato" (Libero p.3). Grillo scommette sulla vittoria, mentre tra le file del M5S rispunta il nome di Imposimato (Corriere p.9). Rebus anche a sinistra . Per QN (p.4) Renzi lavora a una soluzione che sia per Roma che per Milano non prevede le primarie e guarda al centro e alla società civile, nell'orizzonte del partito della Nazione: uno scenario per cui si fanno i nomi della Lorenzin e di Marchini. Ma Orfini in tv nega entrambe le "opzioni politiche". Rutelli al Mattino (p.5): "Il Pd apra una fase nuova.Non mi candido ma non mi tiro indietro, pronto a dare una mano per il riscatto". Parisi a QN (p.6): "Tanti errori sul Campidoglio ma no al partito della Nazione". La sinistra dem approfitta del caos romano e lancia l'ipotesi di un congresso straordinario "per dire no al Partito della Nazione" (Messaggero p.7, Corriere p.6). Renzi: "Io mi occupo di cose serie" (Corriere p.6). Ma la sfida nelle grandi città che si profila in primavera sarà cruciale per Renzi, col Pd che ha problemi ovunque (Stampa p.5).
Su Repubblica (p.10) i piani di Berlusconi raccontati da lui stesso, da Marchini candidato a Roma ad una "figura di alto profilo, fuori dalla politica per Milano: Salvini mi sembra d'accordo, lo presenteremo a giorni". Berlusconi conferma la presenza a Bologna: "Vado, il centrodestra deve essere unito, anche per evitare fughe in avanti di Salvini. I dettagli concordati mercoledì tra Pini e Fontana". E sull'Italicum: Renzi lo cambierà perché gli conviene". E sui diritti civili "lascio libertà di coscienza". A destra Salvini "rapito" dal Marocco: "Qui bisogna investire. Ci porto anche Zaia e Maroni" (Corriere p.16). E' con Fi che manca il feeling. Martedì l'incontro con Berlusconi: per il Giornale (p.6) sul palco di Bologna salirà anche il Cavaliere. Ma il Tempo (p.10) parla di rivolta azzurra contro questa scelta.  

EUROPA
Torna a far parlare la Grecia che sta lavorando sulle riforme per portare avanti il percorso di ripresa previsto nel piano di salvataggio: presentato ieri il piano di ricapitalizzazione da 15 mld per le banche, oggi attesi i risultati degli stress test Bce (Sole p.5). L'intervento della troika ha favorito la partecipazione dei privati che ha permesso di ridurre l'impegno dello Stato mentre c'è stata una corsa contro il tempo per evitare il bail-in, la direttiva Ue entrerà in vigore dal 2016. Se la situazione greca non preoccupa più l'Ue, un tema che rimane caldo è il possibile addio alla Comunità europea da parte della Gran Bretagna. Una eventuale Brexit però non crea apprensioni solo alla Ue, ma anche alla stessa Londra che potrebbe perdere la tripla A - secondo quanto evidenziano le agenzie di rating – che avrebbe conseguenze dirette sul costo del debito (Sole p.5). Anche dagli Usa arriva un avvertimento: in caso di allontanamento da Bruxelles, Londra perderebbe la condizione di favore di cui gode nei rapporti commerciali. Enzo Moavero Milanesi al Foglio (p.3): "la posizione psicologica di Londra sembra quella di chi vuole rimanere nell'Unione, E' una buona notizia, ma politicamente e giuridicamente non è semplice trovare una quadra su possibili riforme significative". A preoccupare l'Europa anche la questione migranti. Nuova strage di bimbi, doppio naufragio nell'Egeo. Tsipras attacca: "Europa ipocrita" e Berlino cambia politica limitando gli accessi (Corriere p.12 e tutti). Intanto si inceppa il sistema di redistribuzione dei migranti . Juncker agli Stati: "Sulle quote non fate abbastanza" (Stampa p.10). La premio Nobel, Malala, a Repubblica (p.21): "Aprite il cuore ai profughi. I governi devono fare di più".

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