Commentario del 4.10.2015

IN PRIMA PAGINA
"Teologo gay, caso mondiale" (Corriere): reazioni all'intervista di ieri di monsignor Charamsa che intanto parla di "omofobia paranoica nell'ex Santo Uffizio". Padre Lombardi parla di "pressioni indebite sul Sinodo" e annuncia che dovrà lasciare gli incarichi. Il Cardinale Ruini al Corriere parla di "pena ma non sorpresa" per Charasma e avverte il governo: "unioni civili, prevede proteste". Franco racconta i "timori" di Papa Francesco: lo scandalo può favorire i conservatori. "Ciclone gay sul Papa" attacca il Giornale che parla di "complotto contro Francesco della lobby omosex" e Socci su Libero addirittura mette in guardia sui prossimi giorni: "Attenti al Sinodo dell'Apocalisse". Repubblica apre con "la strage dei medici" in Afghanistan dove aerei americani della Nato bombardano l'ospedale di Medecins Sans Frontieres provocando 19 morti, tra cui bambini. Su tutti i quotidiani il sì all'art.2 della riforma del Senato. "Verdini: adesso Bersani non serve più" (Repubblica). Il ministro Boschi in apertura sulla Stampa: "fantapolitica un'alleanza con Verdini. I suoi voti? Gli stessi di un anno fa. Napolitano padre della riforma". QN apre con un'intervista ad Alfano: "venerdì via i profughi. Subito i ricollocamenti in Europa e i centri di raccolta". "La luce della famiglia" (Avvenire): in 90mila a Piazza San Pietro in preghiera per l'Assemblea che da domani si riunisce per tre settimane per riflettere sulle sfide pastorali.

ECONOMIA
"Per il 2016 coperture blindate" (Sole p.2): Palazzo Chigi e Mef al lavoro sul 2017, allo studio misure con particolare attenzione ai minori tra sostegni diretti (bonus) e indiretti (aiuto ai genitori per trovare lavoro). Questo proprio nel giorno in cui l'Istat lancia l'allarme: "In Italia un povero su quattro è un bimbo" (Giornale p.9 e altri). Brunetta sul Giornale (p.8) all'attacco della manovra, un "azzardo di Renzi. In deficit sfidando il 'no' Ue": il suo intento sarebbe incassare una bocciatura per addossare le colpe all'Unione. Il "piano anti-povertà" anche sul Corriere (p.33): sarà da nu miliardo e per le imprese ci sarà l'Ires ridotta al Sud a partire da giugno. Ma c'è il nodo dei fondi. Secondo il Mattino (p.6) per il Sud si pensa al bonus neoassunti "con fondi Ue e Regioni, coperture ok per il 2016". Ma il taglio dell'Ires "non basta" dice il vicepresidente di Confindustria, Laterza, sempre al Mattino (p.7) ribadendo "fiducia nel governo" ma chiedendo "altre misure". Critica Repubblica (p.10) visto che "il Sud non riparte ma il masterplan tarda ancora". A sorpresa, con un'intervista a La Stampa (p.6), Di Maio (M5S) "apre" sulla legge di stabilità: "non è scontato che Renzi trovi tutti i voti che gli occorrono. Se ci fosse il reddito di cittadinanza sarebbe la legge più bella del mondo. Non ci accontentiamo più di stare all'opposizione. Non mi candido io ma ci candidiamo noi a guidare l'Italia". Repubblica (p.11) intervista il commissario Ue, Moscovici, che avverte: "Se Renzi taglia le tasse deve compensare il mancato gettito con risparmi strutturali. Bruxelles deve fissare i fini, ma i mezzi per raggiungere gli obiettivi economici spettano ai singoli governi". Moscovici promette che vigilierà su due aspetti: "l'impatto sulla ripresa e il mantenimento dei parametri, sia per le cifre che a livello strutturale. Esistono alcune flessibilità nei Trattati per incoraggiare i governi che investono e fanno riforme". Sempre Repubblica (p.10) annuncia che la digital tax arriverà già nel 2016 "e stop decontribuzione. Il governo cerca fondi".
"Vigilanza europea, banche più solide" afferma Ignazio Angeloni, membro del Consiglio di Vigilanza Bce: "entro il primo trimestre 2016 si procederà all'armonizzazione delle regole. In Italia nessuna sorpresa dallo Srep, bene la riforma delle banche popolari e la bad bank".
Dati positivi dai negozi, Di Vico (Corriere p.34) parla di "corsa alle aperture. Più di duemila al mese": lo dicono i dati Confesercenti che evidenziano anche la spinta della staffetta generazionale.

POLITICA
"Si ai senatori scelti dai cittadini ma la maggioranza scende a 160" (Repubblica p.6,7 e tutti): passa l'art.2 ma all'appello mancano 7 voti centristi, un segnale dell'Ncd per cambiare Italicum e bloccare le unioni civili. Tiene ancora banco il Caso Barani, per il Corriere (p.13) "riflettori su Grasso", accusato di una gestione troppo soft dell'Aula. Intanto Verdini richiama i suoi: "basta esporre il fianco" (Corriere p.14). E Gasparri attacca l'ex collega di partito: "io non ho registrazioni ma se uno parla poi c'è chi ascolta. Mai detto che Verdini si muove nell'illegalità però conosce i bisogni di tutti" (Corriere p.15). A proposito della riforma, secondo Salvati (Corriere p.31) "Il Senato delle Regioni sarà un'occasione per il nostro meridione". "Porta il mio nome ma il padre della riforma è Giorgio Napolitano": Stampa (p.5) intervista il ministro Boschi che ammette "c'è ancora qualche ostacolo" e definisce "assurda l'ossessione per i verdiniani. Una riforma di enorme importante per ottenere dall'Europa la flessibilità per investimenti e taglio delle tasse. Ma anche per superare il bicameralismo paritario". Ma Speranza (minoranza dem) rilancia: "Rottamiamo Deni&Company, non la sinistra" (Repubblica p.9). QN (p.8) intervista Alfano che smentisce "una gara" con Verdini e parla di "frana in Forza Italia". A Renzi "diciamo di correggere l'Italicum prima del voto, dando il premio alla coalizione che vince". Libero (p.9) annuncia un "giro di poltrone nel governo e nel Pd": Errari e Amendola nell'esecutivo, Carbone e Bonaccini nel partito. Su tutti i quotidiani "lo scontro sul patrimonio di An tra FdI e il gruppo di Alemanno. Meloni: a me interessa la politica" (Corriere p.15 e altri), La Russa cerca di mediare, oggi il voto. Nella Lega "scontro" Salvini-Maroni su Milano. Il leader avverte: "decido io la linea" (QN p.9 e altri).
"Se vanno avanti sulle unioni civili le proteste non mancheranno": così il cardinale Ruini intervistato dal Corriere (p.4). "Differenze con Francesco? Io vicino a Giovanni Paolo II e Benedetto. Bergoglio sta facendo un enorme bene alla Chiesa. In lui rivedo per vari aspetti la figura di Papa Giovanni. Per le parole di monsignor Charamsa provo più pena che sorpresa. Si sentono molte chiacchiere su una lobby gay ai vertici della Chiesa, una cosa triste se fosse vera". Per Franco "le parole di Charasma aiutano il fronte conservatore" (Corriere p.31). Il Mattino (p.3) intervista il leader Cl, Carron: "Fidiamoci di questo Papa, la famiglia è uomo-donna, il Sinodo non si dividerà".

EUROPA
"La Libia è di fronte ad un bivio: continuare con combattimenti e distruzione, consegnando il Paese al Daesh, oppure raggiungere un accordo, che noi sosteniamo insieme all'inviato Onu Lèon, e creare un governo di unità nazionale capace di combattere il terrorismo e aprire la strada allo sviluppo economico – spiega in un intervento sull'Unità (in prima e p.2) Paolo Gentiloni -. Ora è il momento della riconciliazione. Subito un accordo in modo che il nuovo governo possa insediarsi dal 20 ottobre". Libia ad un passo dall'accordo di pace anche secondo Lèon. L'inviato Onu parla alla Stampa (p.14): "Ore decisive per il negoziato. Entro due-tre giorni si potrebbe chiudere su un testo che per la comunità internazionale è chiuso. Ci sono obiezioni da entrambe le parti: vorrebbero negoziare ma il tempo a disposizione è poco e bisogna discutere la composizione del governo. Dopo l'accordo bisognerà procedere con una missione Onu, richiesta dal nuovo governo, che l'Italia ha l'esperienza per guidare. Per quanto riguarda il mio mandato è scaduto, ho accettato di prolungare in vista dell'accordo, ma se non dovesse arrivare prenderò atto del mio fallimento e passerò la mano". Intanto prosegue la lotta contro i trafficanti di uomini: un rapporto riservato del Viminale parla di 771 barche affondate e 40 sequestrate dall'inizio dell'anno (Corriere p.20). Nel rapporto degli Interni anche i dati sull'attività migratoria: "Da gennaio sono morti 2.775 migranti, 130.449 quelli che invece sono approdati sulle coste italiane". Nei prossimi giorni intanto dovrebbe cominciare il processo di redistribuzione tra gli Stati Ue come previsto dagli accordi comunitari. "Tutti hanno parlato di novembre, ma sto lavorando per accelerare i tempi di inizio del processo - spiega Alfano a QN (in prima e p.8) -. Punto a far partire i vari richiedenti asilo la prossima settimana. Poi attiveremo gli hotspot e inizieranno i rimpatri degli irregolari".

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