Commentario del 31.01.18

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano con la stoccata di Prodi a Leu: "Divide il centrosinistra" (Messaggero). L'ira di Grasso (Corriere). Ancora strascichi sulle liste elettorali. Su Repubblica il caso delle liste campane di Forza Italia. Sul Fatto la carica degli inquisiti: Forza Italia ha il record, ma il Pd è ben piazzato. Dividono anche le conclusioni della Commissione banche: tutto insabbiato (Fatto), Forza Italia salva il Pd (Stampa). E' la prima prova di larghe intese (Notizia Giornale). Sotto accusa solo Consob e Banca d'Italia (Avvenire).
Italia-Ue e ritorno. Due ricorsi per avere l'Ema a Milano. Bruxelles frena: hanno deciso gli Stati (Sole, Corriere). E l'Ue ci rincorre per il troppo smog (Avvenire). Fa discutere anche la sentenza della Corte Ue che dice sì ad uno spot con Gesù e Maria tatuati: "Non sono blasfemi" (QN). Il Giornale: e se mettessimo Maometto?
Usa, Trump al primo discorso sullo Stato dell'Unione (Sole):toglie il bando per i Paesi islamici e prepara sanzioni per gli "amici di Putin" (Messaggero). Maxi-intesa nel welfare americano per 1,2 milioni di dipendenti (Sole). Buffet, Bezos e Dimon rivoluzionano la sanità Usa (Corriere).
Sul Messaggero la lite sui soldi alla scuola: nella trattativa sul contratto entrano anche i fondi destinati dalla riforma agli insegnanti migliori. Su QN inchiesta sul lavoro: ragazzi, vi raccomando. Metà dei genitori è per la spintarella. Su tutti il ricorso di una coppia al Tar per la media del 9 del figlio: "Vogliamo 10".

ITALIA-ECONOMIA
Flat tax, sul Giornale la promessa di Berlusconi: un'aliquota al 23% per tutti,zero tasse per chi guadagna 12 mila ero. Il costo, relativo alla sola Irpef, pari a meno di 50 mld di euro, da cui detrarre le spese fiscali relative alla stessa Irpef, il cui valore complessivo è pari a circa 36 mld (al netto delle detrazioni per carichi familiari e delle detrazioni per oneri di produzione del reddito, riassunte nella deduzione fissa). Azzerati tutti i bonus renziani. Via anche le pendenze fiscali di 20 milioni di italiani, che consentirebbe un gettito aggiuntivo intorno a 10 mld l'anno per quattro anni. Per il Giornale sarebbe un reset, un nuovo inizio, "per una rinnovata fiducia tra Stato e contribuente". Brunetta: "Pagare meno per pagare tutti, questo è lo choc fiscale che realizzeremo appena arrivati al governo. La flat tax è una vera e propria rivoluzione per il fisco, per le famiglie e per le imprese. Con noi a Palazzo Chigi ripartirà il Paese, l'economia e la crescita".
Sul Sole i piani dell'Agenzia delle Entrate per i prossimi mesi: 140 mila accertamenti su partite Iva, piccole imprese e professionisti, precompilata e rimborsi più veloci, compliance sempre più estesa. Un piano da 2,6 mld di spesa (di cui 1,2 mld per le sole attività di contrasto all'evasione fiscale), ma che dovrebbe portare ad un recupero fiscale di 15 mld di euro l'anno tra 2018 e 2020.
Intanto l'inflazione riprende la marcia e gli stipendi arrancano: potere d'acquisto in calo, i salari crescono la metà dei prezzi (Messaggero, Corriere). I dati Istat parlano di retribuzione oraria media cresciuta solo dello 0,6% (il dato più basso da 35 anni), l'inflazione è cresciuta il doppio (1,2%). Sui salari pesa anche il ritardo accumulato sui rinnovi contrattuali, che riguarda 5,3 milioni di dipendenti.
Sul Messaggero le trattative in corso per il rinnovo del contratto della scuola: nel negoziato entrano anche i fondi del "bonus" Buona Scuola agli insegnanti migliori (200 milioni). Ma la ministro Madia vuole evitare la distribuzione a pioggia su tutti i docenti. Altri scogli: la mobilità dei professori, sia professionale che territoriale, e il potenziamento dell'offerta formativa, che potrebbe comportare l'allungamento dell'orario di lavoro.

ITALIA-POLITICA
Prodi si schiera – "Renzi è per l'unità, Liberi e Uguali no" - Grasso non ci sta (Corriere e tutti). Prodi si posiziona sul leader dem Renzi: "Lui e il suo gruppo sono per l'unità del centrosinistra, Leu no. Punto". Ma poi a domanda su chi voterà dice: "Non so se voterò Pd,devo decidere. Non sono ottimista sul risultato". Grasso: "Colpa di Renzi se il centrosinistra non si è potuto ricomporre". Bersani: "Ma Romano cosa farà, voterà Casini invece che Errani a Bologna al Senato?".
Le candidature continuano a far discutere. Sul Fatto gli impresentabili in lista: il record va a esponenti di FI ma anche il Pd si difende. In Forza Italia la De Girolamo contro la Carfagna per la sua retrocessione nelle liste campane (poi compensata da un seggio sicuro in Emilia). "Modi da camorra nel nostro partito", dice la deputata azzurra a Repubblica. Altro caso in Campania, la vicinanza del giudice Cioffi a Forza Italia, che guida il processo ai fratelli del deputato forzista Luigi Cesaro. La foto ad una convention di Fi, dove il giudice avrebbe cercato una candidatura, lo espone alla censura del Csm. Cioffi, in un'intervista al Corriere, parla di fatti distorti: "Ero in quell'albergo ma il giorno dopo e per altre ragioni". "Mai fatto politica". Repubblica conferma e parla di clan azzurri che tengono in scacco persino Berlusconi.
Bufera anche sui candidati 5 Stelle: dopo il caso dell'ammiraglio Veri, subito ritirato, fa discutere la candidatura al Senato a Latina di Emanuele Dessì, che in un video balla con Domenico Spada ad Ostia. Base in rivolta per le scelte, ancora mistero sui numeri delle Parlamentarie (Corriere). Di Battista al Fatto: "Ora il M5S cammina da solo. E nessuno è indispensabile". Intanto Paragone apre a Salvini: "Potrei essere l'uomo del dialogo post voto tra M5S e Lega. Salvini ha sbagliato ad allearsi con Berlusconi. Aveva iniziato un percorso, avrebbe dovuto seguirlo" (Repubblica). Domani sera a Milano la cena di Di Maio organizzata dall'associazione Casaleggio, mentre i sondaggi danno il M5S al 30%.
Sulla Lega l'ombra del riciclaggio: sotto esame anche l'era Salvini (Repubblica). La Procura di Genova, dopo la condanna a Bossi e Belsito, cerca i 48 milioni "profitto del reato", cioè della truffa ai danni dello Stato. Sequestrati i conti del Carroccio, ma c'erano solo 3 milioni di euro. E ora per la Lega l'ipotesi è quella di riciclaggio, per aver prosciugato i suoi conti bancari dirottando oltre 40 milioni di euro in altri istituti di credito. E questo sia nel periodo di interregno di Maroni che nell'era Salvini. sotto inchiesta per riciclaggio. Salvini: finirà nel nulla (Corriere).
Sul Sole (p.9) i programmi elettorali in tema di sicurezza. Il centrodestra rilancia sul poliziotto e carabiniere di quartiere, anche se nel frattempo il personale è diminuito e la distribuzione sul territorio è cambiata. Il M5S propone invece una rivoluzione negli assetti delle forze dell'ordine con l'accorpamento di Polizia, Guardia di Finanza, Carabinieri e Penitenziaria. Il capo della Polizia Gabrielli: "Spero che i temi della sicurezza siano considerati come un bene comune, non un tema da campagna elettorale":

ESTERI
Italia-Ue e ritorno. Due ricorsi per l'Ema a Milano, quello del governo italiano e quello del comune di Milano con la Regione Lombardia, ma da Bruxelles la Commissione Ue frena: "E' stata una decisione politica presa dai governi" (Sole, Corriere e tutti). Nel ricorso di Palazzo Chigi si chiede alla Corte di Giustizia del Lussemburgo di verificare se la decisione su Amsterdam non sia stata viziata da dati incompleti e se i requisiti del bando siano stati rispettati da Amsterdam.
Sala: "L'Olanda ha giocato sporco" (Corriere). Diana Bracco al Sole: "Il dossier non è veritiero, la scelta va rivista. Scegliere una città inadeguata sarebbe una sconfitta per l'Europa e farne le spese sarebbero 500 milioni di pazienti".
Replica del ministro olandese Bruins: "L'Olanda è orgogliosa di ospitare l'Ema dopo un processo decisionale giusto e onesto. Stiamo facendo il massimo per un rapido trasferimento della sede". Tempi lunghi per le decisioni della Corte, che rischiano di arrivare fuori tempo massimo. Maroni al Giornale: "Sull'Agenzia del Farmaco si muova la Commissione Ue. Con l'autotula Bruelles può riparare l'errore e togliere la sede all'Olanda". Gozi al Corriere: "Sarà difficile ma provarci è un dovere".Tajani schiera l'Europarlamento: "In piena autonomia e indipendenza e in qualità di co-legislatore esprimerà la propria decisione sul trasferimento dell'Ema" (Giornale).
L'eurozona corre più degli Stati Uniti (Sole): +2,5% nel 2017, il massimo da 10 anni. Merito della ripresa francese. Anche la Spagna è in piena crescita, col pil al 3,1% annuale.
Catalogna in pieno impasse: i manifestanti invocano Puidgemont presidente, il presidente del Parlamento rinvia sine die l'insediamento del governo e spacca il fronte indipendentista, il leader non si fa trovare. Tensione al massimo, regione in un limbo legale (Repubblica). 
Su Repubblica il paper riservato del governo May che rivela che la Brexit frenerà l'economia: nei prossimi 15 anni calo tra il 2 e l'8% della crescita economica, a seconda del tipo di intesa con la Ue. Laburisti all'attacco del governo per aver nascosto il rapporto. Downing Street: è solo uno studio preliminare.

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Commentario del 30.01.18

IN PRIMA PAGINA
Elezioni, chiuse le liste, su tutti i giornali la mappa dei candidati. Il giorno degli psicodrammi (Giornale). Ma nei collegi niente sfide tra i leader (Sole): Di Maio-Sgarbi, Boschi-Biancofiore, Bossi-Paragone, Casini-Errani (Corriere, Fatto). M5S, passo falso sui candidati (Repubblica). Anche il centrodestra sceglie la fedeltà (Corriere). Emiliano sul Pd: dopo il voto inizia una fase nuova (Corriere). Sul Foglio intervista a Renzi: "Il 4 marzo è un match point contro Grillo. Il voto a FI è un voto a Salvini". Sul Giornale le lacrime della Meloni: "Io in politica, mia figlia sola".
In Germania cavie umane per il diesel (Corriere e tutti). Merkel furiosa con le case automobilistiche (Repubblica). Il Foglio: sicuri che sia reato?
Amsterdam in ritardo sull'Agenzia del Farmaco, Milano ci riprova (Corriere, Repubblica). Il governo fa ricorso alla Corte Ue (Sole). Ma la partita è chiusa (Messaggero)
In cronaca: per il treno deragliato indagati i vertici di Rfi e Trenord: disastro colposo (Messaggero). Su Repubblica reportage dalle Marche: nel cantiere di Stato delle casette per i terremotati chi lavora paga il pizzo. Su tutti la crisi del governo del calcio: in Fgci nessun eletto, sarà commissariata (Corriere, Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Renzi a tutto campo sul Foglio, stronca Salvini sui dazi – "la misura più anti italiana che possa esistere: le aziende del Nord Est crescono perché sono straordinarie realtà globali, se crei un mercato chiuso le uccidi" – e Berlusconi sulla flat tax: "Alimenta le disuguaglianze". E del programma del Pd dice: "Vogliamo proseguire sulla strada del Jobs Act, rendendo sempre più facile assumere a tempo indeterminato. Vogliamo proseguire nella strada degli 80 euro dandoli alle famiglie con figli. Le nostre leggi di stabilità verranno fatte senza superare mai i livelli di bilancio fatti, due, tre punti di pil al massimo".
Su Avvenire l'affondo della Furlan (Cisl) sui programmi elettorali: "Basta con i numeri a caso, servono proposte credibili, bisogna dire la verità agli italiani: se la somma delle proposte avanzate costa circa 300 miliardi è evidente che c'è qualcosa che non va". Per la Cisl "il 2018 deve essere l'anno del fisco" ma rifiuta la flat tax. "Serve un sistema fiscale amico del lavoro e più attenzione alla legalità, alla lotta all'evasione e alla corruzione", di cui si parla troppo poco
Stronca la flat tax anche l'economista Roberto Perotti, su Repubblica:  una sfida senza risorse. Le proposte di Lega e FI mancano di copertura: non basta il recuperi dell'evasione, il buco può superare i 100 miliardi.
Dal fisco al lavoro. Su Giornale e Libero i dati Eurostat sul lavoro: record italiano, lavoriamo meno di tutti. I dati Eurostat danno gli italiani al penultimo posto in Europa per media di ore lavorate la settimana. Un lavoratore dipendente a tempo pieno in Italia lavora in media 38,8 ore la settimana, circa un'ora e mezza in meno della media europea. Il numero di ore lavorate cresce per i lavoratori autonomi e operai. Traduzione di Libero: "Gli statali non fanno un tubo, i privati si uccidono di lavoro". 
Sul Messaggero la rivolta dei dirigenti della pubblica amministrazione: il rinnovo del loro contratto slitta a dopo le elezioni. L'atto di indirizzo non è stato ancora firmato. Sindacati contro il governo "Temono che in campagna elettorale gli aumenti siano impopolari". 156 mila i dirigenti interessati dal contratto.
Sul Corriere intervista al presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajino: "Nel Paese troppi ricorsi, ma è normale che i giudici decidano questioni di rilevante interesse economico". Pajino respinge l'accusa ai giudici di essere dei "signor no": "Non siamo noi a fare politica anche se a volte decidiamo su provvedimenti che attuano scelte politiche. Ma se il potere politico non svolge la propria funzione di composizione dei conflitti sociali questi si riversano sul giudice". E sul caso Bellomo: "Giustizia è stata fatta: oggi è un privato cittadino".

ITALIA-POLITICA
"Gentiloni ha giustamente rivendicato il suo ruolo di 'camomilla' del dibattito pubblico. Io, invece, mi sento una Red Bull: la forza di un partito è la combinazione di fattori diversi". Il Foglio (in prima e p.7) intervista Matteo Renzi, che lancia la sua campagna elettorale: "Non vogliamo prendere in giro gli elettori facendo promesse impossibili. La vera sfida – dice - è tra chi può continuare a far crescere il Paese e chi vuole fermare questo cammino". Il segretario dem mette al centro le tematiche europee, rivendicando il ruolo del Pd come alternativa al modello Salvini e come unico partito in grado di segnare il match point contro il M5S. "Sono d'accordo con Gentiloni: i grillini non hanno chance di andare al governo – ragiona -. Ma se devo pensare al politico più distante da me penso a Salvini". Il segretario leghista risponde con un'intervista a Repubblica (p.11): "E' solo un teorema giornalistico dire che Berlusconi tradirà la Lega per rassicurare l'Europa. Comunque, vinceremo le elezioni e la Lega indicherà il premier, ma non dobbiamo nessuna garanzia all'Ue: sono loro a doversi scusare con l'Italia". Poi chiude al M5S, dice: "Li avevo invitati al confronto su temi specifici, hanno rifiutato. Ora decidono gli italiani".
Corsa nei collegi, sfide dimezzate: non ci saranno confronti diretti tra i big (Stampa e tutti).
Intanto restano le polemiche sulle liste in tutti gli schieramenti. Nel Pd, dopo l'attacco di Enrico Letta, Renzi al Foglio: "Rrivendico di aver fatto un buon mix tra molte professionalità". Le minoranze protestano. Emiliano al Corriere (p.5): "Dopo il 5 marzo si apre una fase nuova per il partito. La deriva di Renzi è perdente, dobbiamo convincerlo a lasciare".
Clima teso anche nel centrodestra. I ras locali di Fi in rivolta contro i paracadutati da Arcore (Stampa p.4). Per Verderami (Corriere p.3) Berlusconi ha voluto escludere "teste calde" e puntare sui fedelissimi, rinunciando al voto degli astensionisti, calcolo fatto guardando alle larghe intese. Tensioni anche nel M5S. Di Maio lancia i "supercompetenti" ma scivola sulla candidatura dell'ammiraglio ex renziano, subito ritirato (su tutti).
Le promesse non spostano voti: ai partiti non crede più nessuno. Sul Fatto (in apertura e p.6) il sondaggio di Noto sulla credibilità delle proposte elettorali: l'abolizione della Fornero al primo posto, ritenuta attuabile dal 42% degli elettorali. Scarsa fiducia intorno alle altre promesse. Sulla credibilità dei leader, Di Maio al 29%, Bonino e Grasso al 27%, Bersani (23%) sopra a Renzi (22%). Meloni e Salvini appaiati al 21%, mentre Berlusconi chiude con D'Alema al 18%.

ESTERI
"Cavie umane per il diesel": in grande evidenza sui quotidiani italiani la notizia ieri sulla Suddeutsche Zeitung e Stuttgarter Zeitung che Volkswagen, Bmw e Daimler avrebbero usato scimmie e cavie umane per i test sui gas di scarico. Merkel furiosa: "Test eticamente ingiustificabili. Indignazione comprensibile" (Repubblica). Bmw e Mercedes si dicono estranee alla vicenda. Daimler: siamo sconvolti. Volkswagen si scusa. (Corriere). Il Der Spiegel parla di Volkswagen come di un sistema malato. Il Foglio parla di "fumo attorno al diesel": sicuri che sia reato testare i gas su animali e persone?
Ema, Amsterdam in ritardo sull'apertura della nuova sede dell'Agenzia del Farmaco, e Milano ci riprova (Sole, Corriere e tutti). Il governo annuncia un ricorso alla Corte Europea ma per il Messaggero lo spazio di manovra per l'Italia è praticamente nullo. Solo un'operazione di immagine da campagna elettorale.
Brexit, pugno duro dell'Unione europea e nel Regno Unito i falchi attaccano May (Messaggero,  Sole p.5). Dai 27 Paesi Ue mandato secco al negoziatore Barnier per le trattative con il Regno Unito: niente diritto di veto per i britannici sulle decisione Ue durante il periodo di transizione, applicazione anche in Gran Bretagna di tutti i cambiamenti di regole e disposizioni Ue adottate nel periodo, obbligo di versamento dei contributi inglesi alla Ue fino alla scadenza del bilancio. E sul commercio i 27 sbarrano la strada all'eventualità che Londra concluda accordi bilaterali. Downing Street abbozza, ma nei Tory parte una nuova fronda anti-May.
Dazi, la Ue contro Trump: "Siamo pronti a reagire" (Messaggero). All'ennesimo richiamo di Trump alla dottrina "America First" e all'affondo contro la Ue – "ho avuto molti problemi con loro" - risponde la Commissione Europea: "Pronti a reagire nel caso in cui le esportazioni europee siano danneggiate da misure restrittive da parte degli Stati Uniti: noi pensiamo che i commercio debba essere aperto ed equo, fondato sulle regole". Ma Trump procede per la sua strada. E con gli Usa che si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer la Col diretti stima un rischio potenziale per 40 mld di esportazioni.

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Commentario del 29.01.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano lo scontro finale sulle liste (Corriere). Partiti spaccati. Via il tabù indagati, nell'elenco anche nomi sotto inchiesta (Messaggero). Letta attacca Renzi: "Fare le liste così un tragico errore" (Stampa). La resa dei conti dopo il voto (Repubblica). Berlusconi offre un patto alla Ue: no al governo con Salvini (Repubblica).
I temi economici della campagna elettorale analizzati dal Messaggero: reddito di dignità, cittadinanza, inclusione: le tre proposte per combattere la povertà (Messaggero). Intanto, l'appello di Confindustria: "Ragazzi, fate gli operai" (Stampa e altri). Contratti, voucher e paghe: le novità per colf e badanti (Sole).
Dagli esteri, i risvolti del caso Russiagate negli Usa: un rapporto "salva" Trump (Messaggero). In Russia, la piazza dei giovani in rivolta contro Putin (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Le 20 tasse degli italiani: su L'Economia (p.4-5) Marro dedica un focus alla proliferazione di tributi in Italia, raddoppiati negli ultimi 30 anni. Mentre crescono gli adempimenti, il quadro si complica sempre di più per le piccole e medie imprese, costrette a far fronte a 871 scadenze in un anno. Mentre proliferano le tasse, la maggior parte del gettito (85%) arrivano da sole 10 voci, mentre tutto il resto è solo tema da campagna elettorale per puntare sulle promesse di riduzione del prelievo. Ma l'obiettivo dovrebbe essere puntare sulla semplificazione del sistema.
Debito pubblico, su L'Economia (p.2) l'analisi di De Bortoli e le proposte per ridurre la nostra "zavorra dimenticata". Sono ormai esaurite le risorse del fondo per la sua riduzione, alimentato dal gettito – in calo – delle privatizzazioni, e dal versamento di volenterosi cittadini con donazioni e lasciti testamentari. Una prassi che – scrive De Bortoli – andrebbe incentivata fiscalmente. A tale scopo andrebbero destinati anche i proventi dell'emersione pilotata del nero, ma senza sconti penali, per permettere agli evasori di rimediare in parte al danno procurato.
La lotta alla povertà è uno dei temi su cui le formazioni politiche si sfidano (Messaggero in prima e p.7). Fi punta sul reddito di dignità, resta da capire se coloro che riceveranno gli aiuti dovranno fornire un qualche tipo di contropartita in cambio del sostegno ricevuto. Il costo: 29 mld. La proposta del M5S prevede, invece, un assegno da 780 euro condizionato: chi lo riceve deve essere disposto ad accettare eventuali offerte di lavoro entro 50 km dalla residenza. Il Pd propone invece il Rei, già avviato alla fine dello scorso anno, è destinato ai nuclei familiari con un Isee inferiore ai 6mila euro. Finora è stato finanziato con 1,8 mld, ma servono più risorse.

ITALIA-POLITICA
Verso il voto: un sondaggio dell'Istituto Piepoli sulla Stampa (p.7) evidenzia l'effetto banderuola: 3 italiani su 10 senza partito, cresce la tendenza a valutare l'offerta, ma cala il distacco dalla politica. Giochi finiti, pronte le liste dei partiti. Ma non mancano le polemiche.
Pd, Renzi difende le liste e nega di aver messo solo fedelissimi (su tutti). Ma si allarga il fronte contrario (Stampa p.2). Latorre, escluso dalle liste, al Corriere (p.2) dice: "Ha prevalso la logica della spartizione". La ministra Pinotti alla Stampa (p.2) avverte: "Chi non ha ottenuto un posto faccia politica da fuori". Renzi punta tutto sui collegi per evitare la resa dei conti (Repubblica p.6): minoranza pronta a chiedere il congresso il 5 marzo se il Pd va sotto il 23%, ma Renzi scommette sulla maggioranza dei seggi. L'attacco di Enrico Letta, che parla di "tragici errori" sulle liste che rischiano di portare il Pd "verso l'abisso" (Stampa p.3).
Patto Berlusconi-Juncker. Il leader di Fi assicura: "Lega fuori dal governo" (Repubblica in prima e p.7). Berlusconi ha garantito alla Ue e alla Merkel un futuro di larghe intese, per abbassare lo spread e tranquillizzare i mercati. Intanto, nella stesura delle liste, sceglie l'usato sicuro (Stampa p.4) e punta su vip e giornalisti (Libero p.5). La Lega, invece, si affida i sindaci. Salvini conferma la presenza di Bossi (Corriere p.5). Libero (p.7) dedica un focus alle proposte su Europa, banche e tasse della Lega, intervistando gli economisti del Carroccio. Bagnai: "Tecnicamente è facile uscire dall'euro e l'impatto macroeconomico è gestibile". Aquilini annuncia le proposte sulle banche: "Bisogna tutelare i risparmiatori, non possono farsi carico della solvibilità di una banca". Infine Armando Siri, che si occupa di flat tax: "Un'aliquota unica al 15%. Il costo? 15 mld per le imprese, 48 per le famiglie, ma sarebbe un volano straordinario per l'economia".
M5S, Di Maio riscrive le liste: via no vax e pasdaran, "dobbiamo essere credibili" (Messaggero p.6). Tanti ex atleti in corsa, come Domenico Fioravanti, che al Corriere (p.5) dice: "Mi ha convinto il progetto e il loro entusiasmo". Repubblica (p.11) intervista il candidato governatore nel Lazio per il M5S, Roberta Lombardi, che su un possibile accordo con Lega o Leu, dice: "Non mi fidanzerei con nessuno, ma se qualcuno mi firma la legge sul conflitto di interessi, mi ci metto subito".

EUROPA
Migranti, il caos libico riapre le rotte e riprendono sbarchi e stragi (Repubblica p.2-3): 850 le persone soccorse nel passato weekend. I flussi tornano sui livelli dello scorso anno e scatta l'allarme del Viminale. La situazione del Paese spinge anche le famiglie a fuggire, per la prima volta i libici sono tra le nazionalità al top degli arrivi. E ora scatta l'allarme per i 500 mila sfollati interni.
Su A&F (p.16) la previsione di S&P sul QE: "L'euro forte prolungherà il Qe", secondo l'agenzia di rating, l'imprevista corsa della moneta unica stravolge i piani di Draghi e allontana l'obiettivo dell'inflazione al 2%. "L'unica soluzione è il prolungamento dell'acquisto di titoli, con in conseguente e perdurante abbassamento dei tassi" dice il report. Lo stesso Draghi ha ammesso che l'inflazione sarebbe più alta dello 0,7% se l'euro fosse rimasto sui valori del 2015.
Catalogna, Puigdemont chiede al giudice un salvacondotto per essere eletto presidente. Domani la seduta in Parlamento (Stampa p.\4).
Cortei in dieci piazze russe per le elezioni libere: il popolo di Navalny in piazza contro l'esclusione del leader anti-Putin dalla corsa elettorale (su tutti). Navalny è stato fermato e sarà processato, mentre migliaia di persona in tutta la Russia protestavano. Stampa (p.8) intervista la scrittrice dissidente Ulitskaya: "Tra 10 anni la Russia sarà come il mondo di Orwell in 1984, senza libertà. Nessuno vuole vera democrazia. Putin non andrà mai in pensione, al massimo userà un prestanome, uno come Medvedev".

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Commentario del 28.01.18

IN PRIMA PAGINA
Partiti alle prese con le liste, tra esclusi e proteste (Corriere). Nel Pd Renzi pigliatutto, Forza Italia assediata dagli esclusi (Repubblica). Ma c'è un caso esclusi anche nel Pd (Messaggero). Sul Giornale i candidati manettari del M5S. Sul Corriere il richiamo di Napolitano: "I candidati premier? Una mistificazione". Intanto tra Berlusconi e Salvini scintille sulla "Fornero" (QN, Sole). E la Bongiorno soffia sul fuoco dell'immigrazione: "Gli immigrati? Un pericolo per le donne" (Libero). Su Avvenire i giovani al (non voto) e la famiglia. Meloni: "Il nostro piano per l'infanzia" Lepri: "Un assegno unico per chi ha figli". In copertina sull'Espresso gli abbandonati: Renzi dagli elettori, le periferie dai politici.
Dalla politica all'economia. Sulla Stampa parla Descalzi (Eni): "L'Ue ha poca energia". Sul Messaggero Gubitosi (Alitalia): "La compagnia è un'opportunità, i ricavi stanno crescendo".
Dall'estero, la strage di Kabul: l'ambulanza-bomba dei talebani fa cento morti (Repubblica e tutti).
In cronaca, gli sviluppi dell'inchiesta sull'incidente ferroviario di Pioltello. Rfi: "Non era lecito il rattoppo sul binario" (Corriere). Ombre sulle manutenzioni Fs (Messaggero). Su Avvenire il rogo di Rosarno fra le baracche dei braccianti.

ITALIA-ECONOMIA
Dove vanno a finire i soldi delle tasse: in primavera 20 milioni di italiani riceveranno le lettere dell'Agenzia delle Entrate in cui troveranno quanto hanno pagato al Fisco l'anno precedente e una tabella che spiega come quei soldi sono stati utilizzati dallo Stato (Corriere). Sanità, istruzione, difesa, enti locali, welfare, interessi sul debito pubblico: in tabella tutte le macro-vci del bilancio dello Stato con le percentuali per ciascuna voce di spesa. Il progetto dell'Agenzia delle Entrate riprende una pratica utilizzata nel Regno Unito.
Rottamazione, salvagente per gli esclusi (Sole in prima e p.3) in arrivo 50-60 mila lettere di compliance per il ritorno ai vecchi piani di rateizzazione delle cartelle, che non prevede lo sconto su sanzioni e interessi previsto invece dalla rottamazione. Inviti indirizzati a chi non si è messo in regola entro lo scorso 7 dicembre.
Sul Messaggero il monitoraggio sul pubblico impiego dopo l'entrata in vigore della riforma Madia: 45 i "furbetti del cartellino" licenziati. Ma non tutte le amministrazioni hanno applicato la sanzione massima del licenziamento.
Su Repubblica (in prima e p.6-7) il monitoraggio Anac sull'accesso dei cittadini alle piattaforme web dei Comuni dedicati alla trasparenza. In 20 mesi oltre 3 mln e 800 mila visualizzazioni nei 20 Enti monitorati. E il 56% dei clic è rivolto ai provvedimenti, alle gare e ai contratti. Solo il 24% ha sbirciato tra i compensi degli amministratori. Tra le città, flop di accessi a Roma, male anche Venezia e Napoli. Cagliari in testa. Cantone: i dati confermano che il decreto Trasparenza ha avvicinato una parte consistente della popolazione ai loro "enti di prossimità".
Tra politica ed economia. Sulle pensioni è alta tensione tra Salvini e Berlusconi (Sole, QN): "L'età della pensione resta a 67 anni se non per pochi casi", aveva detto ieri il leader di Forza Italia al Sole. Salvini. "A Berlusconi dico: patti chiari, amicizia lunga. La Fornero va cancellata, è una legge ingiusta, sbagliata, che porta povertà e disperazione nelle famiglie". Cottarelli: "Cancellare la Fornero? Possibile ma costoso". E sulla flat tax: "Semplifica il sistema ma è meno progressiva e ha bisogno di coperture certe" (Sole). 

ITALIA-POLITICA
Liste elettorali, le ultime 48 ore di fuoco (Repubblica). Nel Pd Renzi pigliatutto, Orlando accusa – "è un regolamento di conti" – ma alla fine cede al diktat del segretario (Corriere). Il governatore Emiliano al Fatto: "Questo non è più il Pd, dopo il voto va ricostruito". "Calpestata ogni regola, Renzi ha deciso tutto chiuso in una stanza". In Parlamento il Pd è solo Renzi, scrive il Fatto: ai fedelissimi 160 posti sicuri su 200 (Corriere). "La squadra è fortissima, giusta per andare a vincere", dice il segretario. Cuperlo rinuncia alla candidatura e a Repubblica dice: "Ho scoperto di essere candidato a Sassuolo alle tre del mattino e di non essere l'unico paracadutato dall'esterno. Non mi candido per rispetto dei militanti: quella scelta non era stata discussa con i circoli locali. Penso che debbano essere quei compagni ad esprimersi. Ma farò comunque campagna elettorale chiedendo il voto per il Pd e la coalizione". , Calenda attacca per gli esclusi eccellenti, come De Vincenti, Realacci, Rughetti e Manconi. Ma nella notte De Vincenti viene ripescato: correrà a Sassuolo (Corriere). Dentro anche l'ex ministro Damiano, l'ex governatore friulano Illy, Ferri e Nencini. L'ex sindaca di Lampedusa Nicolini resta fuori: "Mi volevano ma hanno prevalso altre logiche" (Corriere). Deluso anche Di Pietro: "Fuori perché ho detto no all'inciucio" (Fatto).
E' caos anche in Forza Italia, dove gli esclusi assediano la sede del partito (Repubblica). Esce di scena Franco Carraro, dentro l'ex bomber del Napoli Incocciati, l'imprenditrice Lella Golfo e Diagonale (Corriere). Tra gli esclusi eccellenti l'ex ministro Martino e Andrea Augello, il senatore del "caso Boschi": il Fatto parla di veto su di lui di Ghedini e Tajani. Aveva indagato su Etruria e fatto emergere l'affaire Renzi-De Benedetti.
Nel M5S mail bombing degli attivisti, lamentele degli esclusi e tre nuovi nomi estromessi. In gara per il M5S scende l'olimpionico del nuoto Domenico Fioravanti (Corriere). 
Nella Lega Salvini frena sulla candidatura di Bossi – "non accoltello la gente alle spalle" – e si sfila dall'uninominale: correrà solo nel proporzionale (Corriere). Anche qui si profilano liste di candidati di sola osservanza salviniana. Tra i nuovi arrivi l'economista anti-euro Alberto Bagnai, Gianni Tonelli del Sap, Claudio Durigon dell'Ugl, l'economista Armando Siri. In lista anche la Bongiorno che a Libero dice: "L'immigrazione mette in pericolo le donne".
Dalle liste al voto. Napolitano al Corriere: "Il governo del presidente è soltanto una fantasticheria. Ora basta cortine fumogene". "Il presidente non può inventarsi un governo perché dominus è il parlamento. Il capo dello Stato ha un solo vincolo: dare l'incarico a chi mostri di poter ottenere la fiducia di una maggioranza. Poi decide il Parlamento". Da Napolitano richiamo all'ordine anche sui candidati-premier - "Una totale mistificazione" – e sui programmi: "Sono in larga misura indeterminati e inattendibili, senza un respiro". Per il presidente emerito la legge elettorale va cambiata subito dopo il voto, "anche se ciò aggraverà ulteriormente l'anomalia italiana":

ESTERI
Kabul, massacro infinito: ambulanza-bomba fa 95 morti (Repubblica e tutti). I Taliban hanno rivendicato l'attentato. E' il terzo in una settimana. Una campagna di fuoco, scrive Repubblica, che segnala da un lato l'incapacità delle forze di sicurezza afgane a controllare la situazione, dall'altro la feroce concorrenza tra gruppi terroristi rivali per assumere l'egemonia politica e militare in campo islamista.
A Praga rieletto il presidente filorusso Milos Zeman (Sole e altri). L'indipendente europeista Jiri Drahos si ferma al 48%. Si rafforza così l'asse di Visegrad tra Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia, paesi euroscettici e filo putiniani.
 "La Ue impari dal mio Portogallo: rafforzare l'euro senza austerità": su Repubblica intervista al premier socialista Antonio Costa."Abbiamo cambiato le politiche senza cambiare gli obiettivi, abbiamo puntato a rafforzare i redditi delle famiglie e creando 250 mila posti di lavoro negli ultimi due anni si è irrobustita la crescita e il bilancio è rimasto in ordine. Ma più che i consumi, importante è stato rafforzare la fiducia".
"Auschwitz non è polacca" (Sole): i lager polacchi cancellati per legge (Stampa). L'ira di Israele. Nel giorno della Memoria, la camera bassa del Parlamento di Varsavia ha approvato un disegno di legge che prevede il carcere per chi associ l'aggettivo "polacco" a campi di sterminio e Olocausto. Immediata la protesta del premier israeliano Netanyahu: "La storia non può essere cambiata, è proibito negare la Shoah".

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Commentario del 27.01.18

IN PRIMA PAGINA
La politica torna in primo piano su tutti i giornali. Su Repubblica l'ultimo sondaggio Demos: cala il Pd al 23%, indecisi al 47%, Gentiloni leader. Sul Sole parla Berlusconi: "Pensioni, resta quota 67". Sul Foglio intervista a Padoan, che sfida "demolitori" e "fate turchine". Su tutti la notte dei lunghi coltelli in casa dem (Fatto): il duello tra Renzi e Orlando spacca il Pd (Stampa, Messaggero). L'ex premier punta sui fedelissimi pensando a larghe intese (Corriere). Esclusioni e liti anche nei 5Stelle, che riscrivono le liste e non diffondono i dati sulle parlamentarie. Il Fatto: e la trasparenza? Sul Giornale i jolly di Berlusconi. Su Italia Oggi la "strage" di Salvini: esclusi Maroni, Fava, Tosi e Cota. Sul Tempo il caso Lazio: "Parisi chi?", nei sondaggi vola Pirozzi.
Tra politica e cronaca, le richieste dei pm di Palermo per la trattativa Stato-Mafia: "Condannare Mori, Mancino e Dell'Utri" (Repubblica, Fatto, QN). Il Tempo: trattativa alle comiche finali.
Dalla Cassazione allarme su abusi sociali e baby gang (Sole). Dalla Ue richiamo sui conti: debito italiano sostenibile ma solo nel breve periodo (Sole). Sul Messaggero i nuovi stipendi di Polizia e militari. Un'elemosina elettorale, per il Tempo.
In cronaca: choc a Roma, donna spinta sotto la metro. "Aveva litigato con un uomo" (Messaggero). Il macchinista: "L'ho vista cadere, ho frenato e le ho salvato la vita". Il disastro di Milano: un pezzo di legno usato per sostenere il binario a rischio (Corriere). "Il binario rattoppato solo poco tempo fa". Ferrovie nel mirino (Messaggero). A Pioltello legno al posto del bullone (e si sapeva tutto da giorni) (Fatto). "Un sensore poteva evitare la strage" (Repubblica). Libero: la colpa è dello Stato, non della Lombardia.

ITALIA-ECONOMIA
Debito italiano sotto esame Ue: "A rischio se aumentano i tassi" (Corriere, Sole): dieci i Paesi a rischio shock, e tra questi l'Italia. Secondo il report della Commissione Europea fra 10 anni il debito pubblico italiano sarà ancora inchiodato al 129,9%: potrà scendere al livello del 60% solo nel 2032 e a patto di un "significativo consolidamento dei bilanci". Per l'Italia segnalato anche il problema dei crediti deteriorati delle banche. Padoan "si allinea": "Senza una disciplina di bilancio l'utilizzo di risorse pubbliche è uno spreco, ma l'Italia è totalmente in linea con le prescrizioni della Ue". Il commissario Ue Moscovici alla Stampa non smentisce voci su una possibile apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo: "Dobbiamo assolutamente verificare che le redini del debito italiano siano salde. Ma non desidero che l'Italia vada in procedure". E sulla soglia del 3% del rapporto deficit/pil dice: "Chiedere una deroga è come voler ballare da soli, senza contare che con più deficit si gonfierebbe il debito che invece andrebbe tagliato".
Altra analisi e altro richiamo dal governatore di Bankitalia Visco: "La ripresa inizia a essere qualcosa di più di una semplice ripresa congiunturale", grazie anche al tono migliore dell'economia mondiale ed europea, ma anche "le riforme introdotte hanno aiutato. Bisogna proseguire su questo binario" (Messaggero)
Sul Sole intervista a Berlusconi "L'Italia rispetterà il 3% perché l'ho promesso e perché non ne avremo bisogno. Una riduzione della pressione fiscale, significativa ma attenta agli equilibri di bilancio, liberando risorse contribuirà ad avvicinare i tassi di crescita italiani a quelli europei e anche i conti pubblici ne trarranno giovamento". E sulla flat tax al 23%: "A regime non sarà un costo e quindi non avrà bisogno di coperture. Le maggiori entrate garantiranno il calo ulteriore dell'aliquota". Su pensioni e "Fornero" Berlusconi chiarisce: "L'anticipo rispetto ai 67 anni solo in alcuni casi e per un periodo di tempo limitato, per non stravolgere i conti dell'Inps". E sul lavoro: "Per i giovani sgravio fiscale e contributivo totale per i primi 6 anni per le aziende che li assumono a tempo indeterminato".
Sul Foglio parla Padoan, candidato Pd a Siena: "L'Italia era un Paese in recessione, ora stiamo decisamente meglio. Non ci sono bacchette magiche ma strategie complesse". Sulla flat tax Padoan dice di preferire quella proposta dall'Istituto Leoni, che ne mostra anche i costi. E al reddito di cittadinanza dei 5Stelle Padoan risponde con il reddito di inclusione. Sull'euro e in generale sulla finanza pubblica Padoan dà le pagelle: "La proposta di FI è molto più ragionevole di quella della Lega". Una convergenza Lega-M5S "è fonte di preoccupazione per i mercati e le istituzioni internazionali".
Forze dell'ordine e militari: aumento medio di 130 euro (Messaggero prima e pp. 2-3 e tutti). Firmato l'accordo che riguarda 450mila lavoratori della sicurezza e della difesa. Per Guardia di Finanza e Carabinieri importi più elevati, rispettivamente 136 e 134 euro. Minniti: "Il più importante sforzo mai fatto". La Madia: "Ora tocca a scuola, enti locali e sanità". Il sottosegretario Rughetti: "Il rinnovo premia le fasce basse, chi lavora in strada avrà più soldi". Soddisfatti i sindacati, ma le rappresentanze di Marina e Aeronautica non firmano. Il Tempo (in apertura e pp. 2-3), parla invece di "elemosina elettorale ai servitori dello Stato".
I dirigenti pubblici contro l'Anac: troppo invadente, poteri da limitare. Sul Corriere (p. 38) il documento col quale la Pa contesta le troppe "invasioni di campo" all'Anticorruzione di Cantone, al quale contestano che "nonostante i controlli formali, non c'è stato impedimento alla corruzione, rallentando invece i tempi dell'azione amministrativa a danno degli utenti".

ITALIA-POLITICA
M5S primo partito col 28%, Pd ancora in calo, al 23% (persi due punti in un mese), stabile al 34% la coalizione del centrodestra con FI che cresce (15,8%), la Lega perde qualcosa (13,8%), Fdi guadagna (5,2%). Su Repubblica in apertura il sondaggio Demos di Ilvo Diamanti. Liberi e Uguali si attesta al 6,9%, Europa-Centro democratico al 2,8%. Ma un elettore su due (il 47%) non ha ancora scelto chi votare. Nel gradimento dei leader Gentiloni in testa col 48% (in salita di 3 punti), seguito da Bonino (42), Di Maio (38), Salvini (34), Meloni (32), Berlusconi e Renzi a pari merito a 31, Grasso (30), Grillo (28), Lorenzin (27). E se dopo il voto permanesse lo stallo il 50% sono per tornare subito alle urne, 26 per un governo di larghe intese, il 14% per un governo tecnico.
Sul Corriere chi vota chi secondo Pagnoncelli: la classe operaia va ai Cinque Stelle, le donne più propense a votare Forza Italia; il 37,4% dei giovani è indeciso o astensionista. Tra i cattolici prevale il Pd, Leu è più scelta dai dirigenti che dagli operai. Anche per il sondaggio del Corriere il M5S è il primo partito e sale al 29,3%, il Pd cala al 22,7%, FI cresce al 16,9%, Lega e Fdi stabili al 13,7% e al 4,6%.
Sul Sole intervista a Berlusconi, che ribadisce l'opzione Tajani-premier – "ha l'esperienza, l'autorevolezza e i canali internazionali giusti per ricoprire quel ruolo" – e la leadership della coalizione: "Al di là del nome del premier FI sarà la componente trainante della coalizione. Questo garantisce una condotta di governo coerente, competente e responsabile, basata sui valori del Ppe".
Sul Foglio parla Padoan, che giudica migliore la proposta di FI rispetto a quella della Lega e sul dopo voto dice: "Non so se ci saranno coalizioni che romperanno gli schemi dei tre poli. Ma bisogna ribadire che dall'Italia arriverà un segnale di stabilità".

ESTERI
A Davos il manifesto di Trump per i ricchi del mondo: "L'America è più forte, investite da noi" (Repubblica). Nel raduno più esclusivo dell'elite economica mondiale Trump sfida i big della finanza – "faccio gli interessi del mio Paese" – ma smussa gli angoli con gli altri Stati: "America First non vuol dire America da sola" (Corriere). Toni più pragmatici sul commercio per rassicurare il big business. E con deregulation e meno tasse sta già attirando consensi tra gli investitori. Nel discorso non menziona ma l'Europa ma nemmeno risponde agli attacchi della Merkel, scrive il Corriere. Per la Stampa ora nella Ue il riferimento è piuttosto Macron, e il presidente francese ha piena consapevolezza del suo ruolo "continentale". Platea divisa, tra fischi e applausi. Il Nobel Stiglitz: "Ha fatto il discorso che potevi aspettarti da un venditore di auto usate" (Repubblica). Su MF l'intervista al presidente: "Fidatevi, il vero affare è il dollaro". Moscovici alla Stampa: "L'Europa risponda con la sua voce alla sfida degli Usa". "Trump fa quello che ha promesso ma colgo segnali su un cambio di marcia: l'apertura ai dreamers e le scuse per un twitt a favore di un movimento estremista. Sono segnali. Ma l'Europa deve rafforzarsi e prendere il proprio destino in mano: serve una voce europea davanti all'American First".
Su Repubblica la bozza franco-tedesca di riforma dell'Europa: nel documento stilato da 14 economisti francesi e tedeschi si parla di riscrivere il "patto di stabilità" abolendo il famoso limite del 3% deficit/pil, sostituito da un nuovo parametro tra spesa pubblica e crescita del pil. Altri punti essenziali, la proposta di abolizione delle sanzioni di Bruxelles – "tanto non vengono mai applicate" – e limitare l'esposizione delle banche sui titoli di Stato", misura che andrà di pari passo con la creazione di una polizza europea sui depositi. Dal ministro Le Maire la raccomandazione di concludere le riforme dell'eurozona entro il 2018.
L'Est fa quadrato contro le riforme Ue (Sole). Polonia e Unghieria guidano la fronda al progetto di riassetto dell'eurozona a cui lavorano Merkel e Macron. I Paesi dell'ex blocco sovietico temono di diventare sempre più marginali. Orban: serve un piano alternativo.
Tensione tra Italia e Francia sulla missione in Niger: "Il Niger non è stato consultato" (Corriere). La voce rilanciata da Radio France Internazionale, che ha riferito una fonte del governo nigeriano. "Abbiamo indicato agli italiani tramite il nostro ministro degli Esteri che non siamo d'accordo. Abbiamo quello che ci serve grazie all'accordo con gli americani e i francesi". La Farnesina smentisce: "Patacca montata da Parigi".

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Commentario del 26.01.18

IN PRIMA PAGINA
Morte all'alba sul treno dei pendolari (Corriere): 3 morti e 46 feriti, 5 gravi (Sole). Uccisi dal binario spezzato (Stampa). La lettera dieci giorni fa: serve manutenzione (Corriere). Deraglia il mito lombardo (Giornale). Libero: pendolari disprezzati. Repubblica: il conto dell'Alta velocità ai treni locali.
Spazio anche alla politica. Di Maio al Sole: "Dalle tax expenditure 40 miliardi. L'Ilva? Un centro di ricerca green". I vescovi ai candidati: onestà e realismo (Avvenire). Berlusconi punta su Tajani (Giornale). Confalonieri su Gentiloni con Renzi e B. (Fatto). Sul Tempo chi vince collegio per collegio: centrodestra a valanga, M5S bene al Sud, Pd malissimo, a Roma rischiano anche i big. Nel Lazio accordo nel centrodestra: correrà Parisi (Sole). Un suicidio (Notizia Giornale). Parisi al Messaggero: "Fermare la deriva di Roma e del Lazio". Sul Fatto la tangentopoli del centrodestra sulle strade laziali: un dirigente si autodenuncia e accusa un senatore.
Dalla Ue. Draghi vs Trump: "Manipoli il dollaro" (Fatto e tutti). A Davos Trump fa lo show (Corriere) e attacca Abu Mazen (Stampa). Sul Sole il patto tra Confindustria e Medef per l'industria Ue.
In cronaca: a Ostia la retata del clan: "Spada dettava legge" (Messaggero). Su Repubblica l'ultima tentazione di Buffon: "Juve, dammi un'altra stagione".

ITALIA-ECONOMIA
Sul Sole intervista a Di Maio, che snocciola cifre di un programma elettorale che vale 70 mld di spesa annua e promette ai cittadini reddito e pensione di cittadinanza, un taglio Irpef di 1.800 euro medi annui, alle imprese il dimezzamento dell'Irap e semplificazioni per un risparmio medio di 7500 euro annui. Le coperture? "40 miliardi dalle tax expenditures, molte delle quali davvero dannose". Altri 30 mld dalla spending review versione Cottarelli. Ulteriori 10-15 mld sarebbero in deficit ma senza sforare la soglia del 3%. Di Maio stronca Fiscal Compact e Jobs Act. E su Alitalia e Ilva dice: "Bisogna far luce sulla responsabilità del management, poi valutare la congruità delle manifestazioni d'interesse. Su Ilva, va garantita la salute con 1 mld da investire nelle bonifiche per far nascere in quel posto un centro di ricerche e sperimentazioni green".
Su Corriere e Fatto la caccia del M5S a economisti e professionisti. Intanto il Pd "taglia" Gutgeld, il commissario alla spending review che ideò gli 80 euro: non sarà ricandidato (Corriere)
Sul Corriere (p.16) intervista a Brunetta: "Aliquote alte per pochi. La Flat tax paradosso? No, un circolo virtuoso".  "Pagare meno per pagare tutti, un modo semplice per combattere l'elusione e l'evasione fiscale. Il costo? 40-50 mld nel primo anno, che vanno coperti riducendo gli sconti fiscali dispersi in modo opaco, poi si ripaga con l'emersione del sommerso".
Boeri (Inps): "Sulle pensioni promesse da marinaio" (Sole e Avvenire). "Nel confronto politico si fanno promesse sulla possibilità di andare in pensione prima senza riduzioni dell'assegno o di andare con pensioni più alte: sono promesse insostenibili".
Su Stampa e tutti il rapporto Einaudi-Ubi sull'economia. Deaglio: "Italia ripartita, ma acceleri". Per l'economista torinese per la svolta bisogna evitare che nel 2019 il pil torni all'1,1%. "Bisogna puntare al 2-2,5%,allora ce la possiamo fare. In 10 anni il debito rimarrebbe stabile, non servirebbero altre manovre e verrebbero riassorbiti tra 2 e 3 milioni di disoccupati". Ma il motore dell'edilizia e ancora fermo, e servirebbe il turbo delle opere pubbliche.

ITALIA-POLITICA
Sul Tempo (in apertura e p.2-3) lo studio della Ghisleri con le proiezioni collegio per collegio: il centrodestra a valanga ha il Nord già in cassaforte, ed è avanti in 151 uninominali, contro i 35 del Pd e i 45 del M5S. Il M5S fa il pieno al Sud, soprattutto Calabria e Campania. Mentre nel, in crisi nella Capitale, rischiano anche i big. Sondaggio Swg sul Messaggero (p.6) conferma il centrodestra in testa con il 36,7%, in calo dello 0,5%. M5S resta primo partito con il 27,8% (+0,5%), in crescita anche il Pd al 24%, la sua coalizione si attesta al 28,1%. Le rilevazioni in base alla condizione economica degli elettori evidenziano la forza delle formazioni populiste tra chi è in condizioni difficili, il ceto medio preferisce M5S (28,8%), poi Pd (23,1%) e Fi (15,6%), mentre le classi agiate scelgono i dem (29,6%), M5S (23,7%) e Fi (15,7%).
"Nessun governo di scopo, si tratta di prendersi la responsabilità di dare un governo all'Italia e fare quello che serve agli italiani. Siamo gli unici ad avere candidato premier e programma chiari - dice Di Maio, intervistato dal Sole (in prima e p.9) -. Chi teme per l'instabilità del Paese deve temere il centrodestra". Il Fatto (in prima e p.10) guarda alla possibile squadra di governo del Movimento: al Tesoro un tecnico di Bankitalia o Fmi, Fioramonti alla Sviluppo, contatto con Montanari per la Cultura. Mentre il Messaggero (p.9) registra l'apertura del Movimento alla Lega, anche se gli ortodossi protestano per la frase con la quale il candidato premier ha ammesso di essere pronto a rivedere il programma dopo il voto.
Centrodestra, Berlusconi benedice Tajani: "Sarebbe un'ottima scelta come premier, ma abbiamo altri due nomi" (Corriere p.16 e altri). Fedele Confalonieri, a colloquio con il Fatto (p.7): "Gentiloni può continuare, quest'anno si potrebbe votare due volte". E non esclude un'intesa Berlusconi-Renzi.
Intanto, resta caldo il tema candidature. Alla fine Salvini schiera Bossi: pronto una seggio di Fi se il leader leghista avesse escluso il Senatùr. Fuori, invece, gli uomini di Maroni (Stampa p.8).
Pd alla guerra delle liste (Messaggero p.8), trattativa tesa tra Renzi e Orlando, oggi la direzione. Il segretario rivolta le liste e blinda i suoi: vuole una pattuglia di 130 fedelissimi (Stampa p.9). Scontenta le correnti, per loro 50 posti, "colpito" anche Franceschini (Corriere p.18).

ESTERI
Draghi critica gli Usa per le dichiarazioni sul dollaro debole (Sole e tutti). Al segretario al Tesoro Munchin che a Davos si era detto soddisfatto per il dollaro debole, ha replicato ieri il governatore della Bce da Francoforte, parlando di "affermazioni che destano preoccupazione". Netta la presa di distanza da chi fa dichiarazioni per influenzare i cambi: "Noi in Bce non lo facciamo". Per il resto, dal board Bce nessun cambiamento della tabella di marcia su tassi e quantitative easing.
Il "ciclone" Trump irrompe a Davos, ricuce con la May e attacca Abu Mazen (Corriere, Stampa). Accolto come una rockstar, getta via il copione e improvvisa: riaffermata la dottrina del dollaro forte. Soros: "Donald un pericolo: non arriverà al 2020" (Repubblica). Starace (Enel): "E' molto divertente, ci ha detto l'economia crescerà come in Cina". Marcegaglia: "Qui l'Europa ha ritrovato il suo orgoglio". A Davos anche Bill Gates: "Intesa con Ue e Cina su Africa e vaccini" (Repubblica)
May a Davos, isolata in platea, disegna la City del dopo Brexit (Sole). Bruxelles pronta a dare flessibilità. Corsa degli italiani alla residenza in Inghilterra.
"Se sarò presidente riprenderò la lotta di Havel per la libertà e la democrazia": su Repubblica intervista a Jiri Drahos, che sfida il presidente uscente della Repubblica Ceca Milos Zeman.

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Commentario del 25.01.18

IN PRIMA PAGINA
Gentiloni dal Forum di Davos promuove l'Italia – "ora il mercato si fida" – e Berlusconi: "Non è populista" (MF, Stampa). Possibile che il premier resti in carica fino a giugno (Avvenire). Berlusconi, a Radio 24, promette: "Deficit azzerato entro il 2020". Ma per il Fatto Forza Italia ha in programma il più grande condono fiscale mai visto. Sul Foglio parla Cairo: "Gentiloni mi piace, sbagliato accusare La7 di grillismo". Boschi si candida a Bolzano, in un seggio da 6 miliardi (Fatto). Anche Bossi nelle liste: così può bloccare Salvini (Fatto). Sul Giornale le sfide tra i big. Su Repubblica i candidati con lo sponsor. Forza Italia: potete trovare chi paga 30 mila euro per voi. Nel Lazio "terremoto Pirozzi" (Tempo): il centrodestra tratta su Parisi (Messaggero). Su Repubblica il voto dei giovani, lontani dai partiti: 4 su 10 non si fidano, e scelgono M5S, Lega e Pd.
A Davos sbarca Trump: "Gli Usa tornano a correre" (Stampa). Merkel lo attacca: "Dimentica la storia" (Repubblica). E tra Usa e Ue è guerra commerciale sui dazi (Corriere, Messaggero, Sole).
In Cina clonate due scimmie: più vicini all'uomo (Corriere, Giornale). Un passo che spaventa il Vaticano (Stampa, Repubblica). Sgreccia: "Minaccia per il futuro" (Corriere).
In cronaca: alcol e droga al liceo Russel di Roma. Grave una studentessa (Corriere, Messaggero). Su QN il caso della giovane suicida dopo il ricatto di finti poliziotti: in trappola sul sito hot.

ITALIA-ECONOMIA
"Il mercato ora si fida dell'Italia ma il prossimo governo deve tagliare il debito": su MF l'intervista del premier Gentiloni a Cnbc durante il forum di Davos. "Siamo sulla strada giusta,  l'economia è tornata a crescere. Questo non significa che abbiamo risolto i problemi sociopolitici. Dobbiamo stare molto attenti a non rovinare i risultati ottenuti negli ultimi cinque anni". Per Gentiloni il nuovo governo dovrebbe mettere in cima alle priorità "anzitutto la crescita economica, per ridurre il debito, creare più posti di lavoro e avere più giustizia sociale. I salari sono troppo bassi, troppe differenze tra nord e sud, uomini e donne. Quindi sfruttare il momento positivo per portare più equità nel Paese". Gentiloni coglie anche un clima di maggiore fiducia verso l'Italia: "Negli ultimi tre anni abbiamo attirato grandi flussi di investimenti esteri: c'è qualche complicazione burocratica ma il mercato è ben disposto. Gli investitori si fidano ma ora va ridotto il debito pubblico. Ridurremo il deficit dal 3 all'1,6%. Il sistema funziona, l'economia gira, il debito privato è il più basso del mondo, c'è tanto risparmio nelle famiglie. Abbiamo parecchie potenzialità".
Di Italia a Davos parla anche Martin Wolf, editorialista del Financial Times, che al Corriere dice: "Serve un'agenda per rafforzare la produttività, l'innovazione, l'integrazione nei mercati mondiali. L'export va bene ma è molto basato al Nord. L'Italia ha sfide enormi che ha appena iniziato ad affrontare. Il problema è con il centrodestra, che in Italia non crede al mercato: un centrodestra di tipo corporativo e anticapitalista che riporterebbe l'Italia indietro. Ma quello che conta sono le riforme nel Paese, perché l'Italia non lascerà l'euro. L'Italia deve sfruttare questa enorme opportunità di continuare le riforme, ma sotto l'influenza di Berlusconi le possibilità sono zero".
Altra picconata sulle politiche economiche e fiscali di Berlusconi da Yoram Gutgeld, commissario alla Spending review, che al Corriere dice: "La flat tax sarebbe una stangata micidiale per il ceto medio perché abbasserebbe le tasse ai ricchi, che da noi già pagano meno, e colpirebbe tutti gli altri che invece pagano più che all'estero".
Il Messaggero torna sulle trattative in corso per il rinnovo del contratto agli statali: il rischio è di aumenti a due velocità. Il governo vorrebbe tutte le intese pronte entro febbraio. Ma a parte il comparto degli statali (per i quali gli scatti inizieranno da marzo) restano da chiudere gli accordi su scuola, enti locali e sanità.

ITALIA-POLITICA
"Populisti e antieuropeisti non prevarranno, l'Italia è e rimarrà un Paese stabile", dice il premier Gentiloni a Davos ai microfoni di Cnbc (MF e tutti). Ma lui si dice non disponibile a forare un governo di coalizione con Berlusconi: "Il centro destra ha posizioni molto diverse, non resterà in piedi". E per il dopo voto dice; "Sarà il risultato della consultazione, sarà il Presidente della Repubblica che valuterà il da farsi". Per Avvenire lo scenario che si prefigura è quello di una reggenza Gentiloni almeno fino a giugno: possibile una manovra correttiva dei conti a maggio. Per la Stampa Gentiloni dice "no a larghe intese" ma non chiude a Forza Italia.  Berlusconi parla invece a Radi 24, intervista ripresa dal Sole: conferma di voler rispettare gli impegni con l'Europa e promette: "Azzereremo il deficit entro il 2020". Smentisce dissidi con Salvini e scommette sulla crescita spinta dalla flat tax.
Sul Foglio parla Cairo: "L'Italia sta un pochino meglio di qualche anno fa ma non vedo un'accelerazione troppo forte. Ci sono ancora troppe persone che se la passano male e troppe realtà in cui l'economia è diffusamente sommersa. Senza combattere queste due piaghe non tornerà il sorriso". Cairo promuove il Jobs Act anche se "per il lavoro bisogna fare ancora molto". E su Gentiloni: "Mi piace, perché è riuscito a proporre una leadership più distensiva rispetto a quella divisiva di Renzi". E su Di Maio:"Per governare un Paese conta anche quello che sai far. Sono il primo a sostenere l'importanza di affidare ruoli ai giovani. Ma per il governo competenza ed esperienza sono fondamentali e i Maio vedo che fa molto fatica".
Sulla Stampa il barometro di Piepoli: si ferma la corsa del centrodestra, dato al 35,5% (-1%), riparte il centrosinistra (29%, +0,5%), sostanzialmente stabile il M5S (27,5%), Leu al 7%. Tra i leader primo Mattarella per fiducia (57%, +6), seguito da Gentiloni (43%, +4), Bonino (33%, +2), Grasso (31%, +1) e Di Mario (30%, -2). Risale Renzi (al 28%, +1%), scendono Salvini (26%, -2), Meloni (23%, -2), Berlusconi (22%, -2), Grillo (22%, -1).
Nel Pd alta tensione tra Orlando e Renzi per le candidature: troppo pochi i posti per la minoranza interna e il ministro minaccia il disimpegno (Messaggero). Intanto si è trovato il seggio per la Boschi: è a Bolzano e per il Fatto dietro c'è l'accordo Pd-SVP frutto dei fondi pubblici miliardari piovuti in questi anni sull'Alto Adige. Nervi tesi nel Pd per i candidati paracadutati dall'alto. Stesso copione in Leu (Repubblica).
Nel centrodestra è caos liste, con Ghedina promosso arbitro sul campo. Berlusconi vuole un collegio blindato per Galliani: "A lui i diritti sportivi" (Repubblica). Ma la novità di queste elezioni sarà l'onorevole con lo sponsor,ovvero la formalizzazione di un contributo chiesto all'asprirante parlamentare per candidarsi e la possibilità che ci metta i soldi un manager terzo.
Nel M5S comincia il dopo Grillo (Repubblica). Sul Messaggero parla Nina Monti, la web master che cura il nuovo blog di Grillo: "Grillo torna alle origini, noi al posto di Casaleggio".
Salvini torna a smentire ogni liason con il M5S: "Da Di Maio solo spocchia". Ma la Lega lascia aperta la strada a un possibile patto dopo il voto (Stampa). Bagnai: "Posso essere io il  mediatore tra il Carroccio e i grillini". Il Foglio torna sulla candidatura di Padoan a Siena: nella città del Palio lo scontro con i no euro della Lega, che candida Claudio Borghi, teorico dell'uscita dall'euro.

ESTERI
A Davos attesa per l'arrivo di Trump: "Gli investimenti si moltiplicano, l'America è già tornata grande" il tweet della vigilia (Stampa). Ma Merkel lo attacca: "Dimentica la storia, nel mondo c'è troppo egoismo nazionale. Chiuderci non aiuta" (Repubblica). Ma il mattatore di Davos è Macron, che in un discorso a tutto campo di quasi un'ora incanta la platea. Poi vola via con la Cancelliera prima dell'arrivo di Trump (Corriere). Tra Usa e Ue è guerra commerciale sui dazi (Corriere, Messaggero, Sole): "Il protezionismo non è la risposta giusta, la strada è quella del multilateralismo e della cooperazione" la linea della Merkel, condivisa da Macron. Ma il segretario del Tesoro Mnuchin non cambia idea: "Il dollaro debole fa bene al commercio Usa". 
In Cina clonate due scimmie: "Ora tocca all'uomo" (Repubblica e tutti). E' la prima volta che viene "duplicato" un primate con la stessa tecnica usata per la pecora Dolly. Le scimmiette hanno 6 e 8 settimane, si chiamano Zhong e Hua, nomi che messi insieme formano la parla "popolo cinese". Vezzosi (Cnr): "L'efficienza della tecnica è molto bassa ma credo che clonare un uomo a questo punto sarebbe tecnicamente possibile". Ma l'applicazione pratica della tecnica potrebbe essere in una serie di malattie genetiche rare: "i primati sono ideali per studiare il funzionamento dell'organismo e sviluppare cure per le malattie umane" scrivono i ricercatori di Shangai. Un passo che spaventa il Vaticano (Stampa, Repubblica). Sgreccia al Corriere: "Una minaccia per il futuro dell'umanità".

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Commetario del 24.01.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano le mosse di Trump sul commercio internazionale. Nuovi dazi contro l'Asia (Sole). Dal Forum di Davos la protesta dei Grandi: no al protezionismo (Messaggero). La mossa di Trump scatena la rabbia di Pechino e Seul (Stampa).
Ampio spazio anche alla politica. i vincoli Ue dividono Salvini e Berlusconi (Corriere, Messaggero). Il leader di Fi convince l'Ue con i numeri sulla flat tax (Giornale). Weber al Messaggeri: "Con Berlusconi certezza di europeismo nella coalizione". Intanto, Salvini fonda un'altra Lega (Libero e altri), per il Fatto vuole liberarsi del vecchio Carroccio per non dover pagare i debiti. "Lega-M5S, la tentazione di Di Maio" (Stampa). Intanto, Grillo lancia il suo blog senza i 5S (Corriere e altri). In vista del voto, su Libero un sondaggio sugli astenuti, che spiegano perchè non andranno alle urne.
Sul Corriere parla Sala: "L'Italia segua Milano, altrimenti faremo da soli".
Europa, sul Messaggero il piano di Prodi sulle infrastrutture.

ITALIA-ECONOMIA
Il segretario dell'Ocse, Angel Gurria, a Repubblica (p.6) ragione sul voto italiano: "Le elezioni potrebbero anche confermare il trend economico positivo. C'è molto in gioco. Le riforme fatte negli anni recenti stanno sortendo i loro effetti, a partire dai 950 mila posti di lavoro creati con il Jobs Act. Sono cose che hanno avuto effetti positivi sulla crescita. E anche le misure per stabilizzare il sistema bancario sono positive. Ora c'è la base per una robusta ripresa".
"L'obbligo di intervenire sul debito": su Repubblica (in prima e p.28) l'economista Messoni segnala la necessità di intervenire per abbassare il rapporto debito pubblico/Pil, ormai attestatosi al di sopra del 130%.  Le regole europee tracciano la strada più diretta, grazie alla quale il debito pubblico può essere messo in sicurezza, ma si dovrebbero imporre vincoli di bilancio più severi di quelli richiesti. Ma c'è un'altra via, basata su due pilastri: creazione di un fondo patrimoniale nazionale, costituito da attività vendibili del patrimonio pubblico, e copertura da parte dell'Esm delle differenze annuali fra l'aggiustamento del bilancio italiano, che sarebbe richiesto dalla regola europea del debito, e l'aggiustamento imposto dalla meno severa regola del deficit, che è effettivamente realizzato. In questo modo l'Italia diventerebbe in grado di ridurre il proprio rapporto al di sotto del 100% in un decennio; e, alla fine dei 12 anni di accordo con l'Esm, di spingere tale rapporto al di sotto del 90%.
Sul Messaggero (p.15) la ristrutturazione dell'Agenzia delle Entrate annunciata a Milano dal direttore Ruffini. Due grandi divisioni, una per i contribuenti, l'altra per i servizi. "Ci stiamo adattando alla realtà che ci circonda" ha dichiarato Ruffini.

ITALIA-POLITICA
I vincoli Ue dividono Salvini e Berlusconi (Corriere e tutti): scontro sul 3% del rapporto deficit/pil. Dopo le rassicurazioni del leader di Fi all'Europa sul rispetto del tetto, la replica del Carroccio: "Se danneggia imprese e famiglie, per noi non esiste". E il Carroccio candida economisti anti-Euro (Libero, Messaggero e altri). Il presidente del Ppe, Weber, intervistato dal Messaggero (p.3): "Il leader è Berlusconi, è lui la certezza di europeismo". Per Barber (FT p.9) "Berlusconi è l'alternativa più credibile al governo con la crisi del Pd, ma una sua vittoria comporterebbe un ulteriore distacco tra opinione pubblica e partiti. Perciò l'Italia rappresenta un pericolo per l'Ue". Resta alta l'attenzione anche intorno alla proposta di Berlusconi di una flat tax al 23%: il suo piano ha convinto l'Europa (Giornale in prima e p.5). La reazione del ministro Padoan: "Fa parte di quelle che chiamiamo proposte della 'fatina blu'". Messaggero (p.2) analizza la proposta, che per essere introdotta deve superare due ostacoli: la progressività imposta e la sua sostenibilità finanziaria.
Intanto, Salvini lancia un'altra Lega (Libero). Fatto (in prima e p.6) polemico: serve a seppellire il vecchio Carroccio inseguito da sequestri e proteggere i proventi del 2 per mille.
M5S, l'addio di Grillo con il blog (Corriere e tutti). Il distacco netto del fondatore evidenziato dall'assenza del Movimento del nuovo sito. Di Maio: "Nessun parricidio, il Movimento va avanti da solo, come ha detto tante volte Grillo, che resta il padre nobile" (Messaggero p.5). Corriere (p.8) intervista Luca Eleuteri, socio fondatore della Casaleggio Associati: "Già nel 2016 con il blog delle Stelle aveva lasciato molto spazio alle questioni del Movimento, riducendo quello del Grillo artista. Ora Beppe recupera quella parte di sé". Intanto, per la Stampa (in prima e p.3) Di Maio sposta il M5S verso l'alleanza con La Lega.
"Il rifiuto delle urne": su Libero (in prima e p.2) il sondaggio MagnaCarta sugli astenuti. Il 39% si dichiara disgustato e il 13% indifferente, questa fascia di elettorato è difficilmente coinvolgibile. Mentre il 10% si dichiara in attesa, stessa percentuale di chi si dice arrabbiato, questa è la fascia che può essere ancora convinta.

ESTERI
Trump firma i dazi doganali su pannelli e lavatrici, minacciando misure anche su acciaio e alluminio. Dal World Economic Forum di Davos la reazione dei Grandi, che dicono "no" all'isolazionismo: "Non risolve i problemi" (Corriere in prima e p.2 e tutti). Il segretario dell'Ocse Gurria a Repubblica (p.6): "Il protezionismo è molto diffuso ma il benessere si conquista senza le frontiere". Sul Sole (p.2) parla Emma Marcegaglia,  presidente di BusinessEurope: "I protezionismi hanno il solo effetto di rafforzare la Cina. Europa e Usa devono diventare protagonisti degli scambi internazionali".
Resta caldo il tema Russiagate negli Stati Uniti: ora raggiunge il governo (Corriere p.10). Sentito Sessions, e presto toccherà a Trump (Messaggero p.9).
Il piano di Prodi per le infrastrutture: sul Messaggero (p.15) e altri le proposte contenute nel rapporto della Task Force guidata dall'ex permier italiano per un intervento congiunto pubblico-privato a partire dal 2019 per risolvere la carenza di investimenti, "che vale 100-150 mld". Corriere (p.30) parla di "patto europeo delle Cdp" nel progetto "New Deal per l'infrastruttura sociale".
Paradisi fiscali, 8 Paesi fuori dalla black list: c'è pure Panama (Messaggero p. 15 e su altri). La riduzione è stata effettuata dalla Ecofin che ha tolto dall'elenco Barbados, Grenada, Corea del Sud, Macao, Mongolia, Emirati Arabi, Tunisia e, appunto, Panama. Polemica a Bruxelles perchè gli 8 Stati "graziati" non hanno l'obbligo di rivelare quali impegni hanno assunto.

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Commentario del 23.01.18

IN PRIMA PAGINA
Berlusconi a Bruxelles, riabilitato dal Ppe (Stampa): "Rapporti ok con la Merkel, rispetteremo il 3%" (Sole). Ed evoca Tajani premier (Messaggero). E' la rivincita di Berlusconi in Europa, scrive il Giornale. Caimano in ginocchio da Merkel e Juncker che vogliono l'inciucio, titola il Fatto. Dal Fondo Monetario nuovo richiamo all'Italia: "Non frenate sulle riforme" (Corriere). Aspettando il voto, vescovi contro la Lega per il razzismo (Repubblica). Salvini: "Ma l'immigrazione va regolata" (Messaggero). Renzi contro la flat tax: toglie ai poveri (Avvenire). Gentiloni contro il M5S ma si tiene buono Berlusconi (Fatto). Di Maio senza freni su pensioni e cittadinanza (Libero).
Dall'estero. A Davos vertice gelato ma è festa per il pil europeo e italiano (Repubblica). Al Forum l'appello del Papa: i robot siano al servizio dell'uomo (Stampa). In Francia top manager a cena con Macron: accordi per 3,5 mld (Sole). Negli Usa intesa sui fondi. Ora l'America può ripartire (Stampa).
In cronaca: sul Corriere le scuse del Papa alle vittime di abusi per la difesa del vescovo cileno: "Ho sbagliato". Sul Messaggero e altri il suicidio dell'uomo accusato di aver abusato della figlia: la ragazza aveva rivelato le molestie in un tema. La moglie: era tutto da provare (Repubblica). A Torino clochard muore di freddo a trent'anni (Stampa). Nel casertano guardia uccide la moglie e spara dal balcone, poi si ammazza (Giornale). Sul Corriere le carte sul disastro Moby Prince: 26 anni di menzogne e omissioni. 

ITALIA-ECONOMIA
L'Italia accelera, nel 2018 sarà a +1,4% (Repubblica). Il Fmi alza le stime per l'Italia: "Ma il voto non freni le riforme" (Corriere). A Davos, la Lagarde aggiorna il World Economic Outlook del Fmi, rivedendo in rialzo le stime di crescita globale (+3,9%), dell'eurozona (2,2%) e dell'Italia (1,4%): "La crescita è sincronizzata e più robusta delle attese ma non siamo interamente soddisfatti". Preoccupa l'esclusione di molte persone e l'andamento ciclico della ripresa. L'Italia osservata speciale per le incertezze politiche: si teme il rallentamento delle riforme strutturali. Messina (Intesa): "Il problema più urgente resta la riduzione del debito" (Stampa).
Monito agli Stati Ue sui debiti e sulle riforme anche dall'Ecofin riunito a Bruxelles (Messaggero).
 "Macché elezioni, il rischio è nelle richieste alle banche italiane: per l'addendum Bce di ottobre devono svendere i crediti deteriorati oppure accantonare liquidità per un valore equivalente. Per Berlino devono svendere Btp per comprare bund" dice al Giornale (p.3) l'eserto di fondi Ue Andrea del Monaco. "Se accettassimo tali richieste lo spread espolederà di nuovo come nel 2011". 
Sul Messaggero (in apertura) il punto sulle promesse elettorali in tema di economia e fisco: dai leader politici annunci roboanti di sconti ed esenzioni, mentre finiscono nel dimenticatoio temi strategici come occupazione e debito pubblico. Preoccupa in particolare la proposta di flat tax al 23% del centrodestra: incognita costi e vantaggi solo per i redditi più alti. Renzi la boccia: "Non ha coperture, è irrealizzabile e anticostituzionale, perché toglie ai poveri per dare ai ricchi" (Messaggero).
Su QN il boom delle tasse locali: Regioni e Comuni spremono e tassano a più non posso. Da gennaio a novembre 2017 hanno incassato circa 47 miliardi. Ma quando si tratta di pagare i fornitori lo fanno tardi e male. I dati sono quelli dell'I-Com, e saranno presentati domani a Roma. Nella Capitale la pressione fiscale ai massimi, con un'aliquota totale del 4,23%; segue Torino (4,13%) e poi Genova, Bologna, Campobasso e Potenza con il 3,13%. Stesso discorso per l'Irap, che a fronte del 3,9% fissato dallo Stato vede la Campania con il 4,97% seguita da Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia con il 4,82%. Stefano da Empoli (I-Com): "L'esplosione delle imposte locali figlio del decentramento e della grande crisi della finanza pubblica. La pressione fiscale è aumentata perché la tassazione locale è stata aggiuntiva e non sostitutiva di quella nazionale". "Serve una maggiore efficienza di spesa a tutti i livelli, un confronto tra amministrazioni basato sui costi standard e una maggiore centralizzazione degli acquisti". 

ITALIA-POLITICA
Il Ppe riabilita Berlusconi e lui elogia la Merkel e promette il rispetto dei parametri europei, a cominciare dalla regola del 3% del rapporto deficit/pil (Stampa e tutti). Da Berlusconi, affiancato da Tajani, la rassicurazione all'Europa: "Il premier lo sceglierò io". E sarà "una personalità di livello internazionale" (Repubblica). Il Messaggero rilancia l'ipotesi di Tajani premier. Ma Salvini si infuria: "l'Italia non ha bisogno di garanti". Da Juncker abbracci e piena riabilitazione pubblica: "Un meeting eccellente". Ma non mancano battute e gaffes.  Dietro le quinte tutti sembrano tifare per un governo di larghe intese FI-Pd, a guida Gentiloni o Calenda. "Se va a finire come in Germania mi sta bene", il Berlusconi-pensiero del retroscena di Repubblica.
In primo piano su tutti anche l'affondo del capo dei vescovi Bassetti contro la Lega: sulla razza discorsi inaccettabili (Repubblica, Messaggero). In realtà il monito del presidente della Cei era più ampio: bollate come immorali anche le promesse irrealizzabili (Corriere). Salvini a Repubblica (p.3): "Non vedo attacchi dalla Chiesa, ho chiesto di incontrare monsignor Bassetti per spiegargli le posizioni della Lega. Siamo l'unico antidoto al razzismo ma gli irregolari vanno allontanati. Sono loro a far nascere le paure incontrollate". Tosi contro Salvini: "Condivido il discorso di Bassetti. Ma è paradossale che passi per razzista Fontana: ha ammesso l'errore e non è razzista a differenza di Salvini. Leggetevi le sue dichiarazioni sui meridionali. Anche quello è razzismo e della peggiore specie. Lui è l'altro grande demagogo italiano, al pari di Grillo".
Nel M5S la rivolta degli esclusi (Stampa). Ruocco e Taverna le più votate ma c'è il giallo dei numeri (Messaggero). Sul Fatto cosa funziona e cosa no del nuovo programma del M5S.
Pantano a sinistra: "Grasso non tira", non si va oltre il 6%. Si profila una sorta di "liberi tutti" dopo il voto, scrive il Fatto. Uno scenario che si legge tra le righe delle ultime interviste di D'Alema, e quel suo insistito richiamo ad un governo del presidente.
Problemi anche in casa dem, dove l'immunologo Burioni respinge la proposta di candidatura. "Uno schiaffo a Renzi" per il Giornale. "Resto a disposizione del Paese, faccio il cane da guardia contro chiunque dica falsità scientifiche" dice al Corriere.
In vista del voto del 4 marzo i leader si posizionano nei collegi. Molte le sfide dirette: Meloni contro Gentiloni a Roma (Stampa), Minniti-Boldrini a Pesaro, Bersani contro Fassino nel proporzionale a Bologna. A Bologna lo scontro doveva essere tra Casini e Errani ma scatta l'allarme rosso e Renzi sposta Casini (Repubblica). Siena attende Padoan: "Qui per blindarlo ma ha salvato il Monte" (Repubblica). Ancora top secret il collegio della Boschi.
Su Repubblica il boom degli astenuti, primo partito tra il 30 e il 40%. Si spiegano così i ripetuti appelli di Mattarella, alla luce di due aspetti nuovi: il crollo della partecipazione al nord e l'aumento del fenomeno nell'elettorato di centrosinistra. Il 60% di chi si astiene è un lavoratore subordinato, oltre il 30% è classe media impiegatizia e piccola borghesia. I giovani, dalla seconda metà degli anni Duemila, hanno votato sempre meno.

ESTERI
Macron "anticipa" Davos: a Versailles i ceo di 140 gruppi internazionali, alla firma accordi per 3,5 miliardi (Sole). Impegni di investimento in Francia da parte di Toyota,Novartis, Facebook e Sap. Alla cena organizzata dall'Eliseo presenti anche Marcegaglia (Eni), Guido Barilla, Giuseppe Lavazza, Giuseppe Bono (Fincantieri). "Un evento da copiare" dice Lavazza al Corriere. "In Italia abbiamo avuto tanti incontri con rappresentanti del governo ma non con questa ufficialità. Io ho avuto un "one to one" con l'ambasciatore Pascal Cagni di Business France. Mi ha chiesto dell'operazione Carte Noir e ci ha promesso stabilità e novità in materia fiscale e di innovazione tecnologica".
A Davos oggi al via al Forum economico mondiale. Sulla Stampa in apertura il messaggio del Papa ai grandi del mondo: "L'uomo sia al centro dell'economia. Intelligenza artificiale, robotica e innovazioni tecnologiche devono essere a servizio dell'umanità e alla protezione della vita sulla terra e non diventare una minaccia". Appello agli imprenditori: "Bisogna creare lavoro e promuovere la giustizia sociale". Sulla Stampa il punto sull'intelligenza artificiale: sette su dieci cambieranno lavoro, colpite soprattutto le fasce più deboli. Solo negli Usa l'evoluzione tecnologica distruggera quasi un milione e mezzo di posti di lavoro nei prossimi 10 anni. La sfida della politica: "Serve uno sforzo per evitare drammi sociali". Su Repubblica il punto su finanza e fisco mondiali. Daveri (Bocconi): "Da Trump guerra economica che rischia di danneggiare l'Europa. Con il taglio delle tasse gli Usa ruberanno capitali e aziende alla Ue". Bini Smaghi (ex Bce): "Il momento è propizio ma niente autocompiacimento. Quando il quantitative easing finirà e i tassi si rialzeranno per i Paesi che non avranno risolto strutturalmente i problemi ricominceranno i problemi". E tra questi l'Italia.
Catalogna, Puidgemont sfida Rajoy: "Sarò ancora io il President" (Giornale). Il leader catalano lascia Bruxelles per Copenaghen e annuncia: "Nonostante le minacce di Madrid formeremo presto un nuovo governo". Da Madrid pressioni sul parlamento catalano perché riconsideri la proposta di eleggere Puidgemont presidente. Se tornasse in Spagna sarebbe immediatamente arrestato per "ribellione, sedizione e malversazione". Ma l'azzardo politico di Puidgemont è calcolato, scrive il Giornale, serve per tenere accesi i riflettori su di lui. Intanto la Catalogna sprofonda.

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Commentario del 22.01.18

IN PRIMA PAGINA
Gentiloni a tutto campo sul Foglio: "Non si vota sull'Italia, si vota sull'Europa. I poli sono tre, possiamo vincere. Ma con il proporzionale il candidato premier non c'è". Su tutti il programma dei 5Stelle presentato ieri a Pescara: sì all'euro e meno tasse (Corriere). Di Maio getta l'amo ai partiti (Fatto). "Ecco il programma, chi ci sta?" (Messaggero). Ma Gentiloni li sfida: "Non avranno i numeri" (Repubblica). Sul Giornale l'ultimo Berlusconi: "I politicanti fanno schifo". Sul Corriere la chiamata di Martina: "I ministri si presentino, gli elettori giudicheranno". In Lombardia per il centrodestra si scalda Fontana: "La razza bianca mi ha portato fama e consensi" (Libero). Nel Lazio il sondaggio non decide. Pirozzi: "O stanno con me oppure perdono" (Tempo).
Su Repubblica il senso degli italiani per le istituzioni: primo il Papa, ma in calo, seguito da forze dell'ordine e scuola. In coda Parlamento e partiti. Su Libero l'attacco agli immigrati: delinquono dieci volte più degli italiani.
In primo piano anche la Germania: dalla Spd divisa sì al governo Merkel. Torna la Grande Coalizione (Corriere, Repubblica). Ora tocca alla base (Fatto). Repubblica: una scelta che salva l'unità europea. Gentiloni "stringe" con Macron: presto un patto per la Ue. Berlusconi va da Junker in cerca di riabilitazione (Stampa). Libero: il governo è latitante, in Europa torna Silvio. Usa, la crisi dei conti pubblici spegne la fiaccola della Statua della libertà (Repubblica). Ma a Davos ringraziano Trump per la riforma fiscale (Corriere).
In cronaca: l'Fbi fa arrestare due italiani. "Settecento morti per i loro farmaci" (Repubblica). Il Fisco spagnolo insegue Shakira: contestata una frode di milioni di euro (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
"L'Italia è un Paese in salute, come ha dimostrato il ranking di Bloomberg. Lo è letteralmente, avendo la popolazione maggiormente in salute e sana a livello mondiale e lo è da altri punti di vista – dice Gentiloni al Foglio – Per il Wto l'Italia è la seconda economia industriale più competitiva al mondo. Sull'export abbiamo numeri da urlo. Sull'innovazione robotica siamo tra i primi cinque Paesi del mondo. Una parte delle nostre imprese è sempre più competitiva. L'economia è in ripresa, Il pil cresce a un ritmo impensabile ancora un anno fa. Abbiamo ancora un problema molto serio di occupazione e uno squilibrio assurdo nel mercato del lavoro femminile. La crisi ha lasciato tracce profonde ma l'Italia è un Paese che è tornato a correre". A riprova, Gentiloni cita il caso Npl. "L'Italia nell'ultimo anno ha ridotto i crediti deteriorati del 26%. Il salvataggio e la stabilizzazione del sistema bancario sono uno dei principali successi di questo governo".
Su A&F (in apertura) la "trappola" del debito pubblico, il convitato di pietra dell'economia italiana: c'è una mina da 55 miliardi nei conti da qui al 2020. A tanto ammonta lo scostamento tra la sua variazione e i deficit cumulati previsti per il prossimo triennio. A svelare il "baco" è l'Osservatorio Bocconi diretto da Carlo Cottarelli. Mistero sulle cause: forse il peso dei derivati e il sostegno pubblico alle banche in crisi.
Aspettando Davos, il Forum mondiale dell'Economia, Oxfam dà i numeri sulla ricchezza: l'82% della ricchezza prodotta nel 2017 è andata a finire nelle mani dell'1% della popolazione (Repubblica). Sono 2.043 i "Paperoni" del mondo, e il loro numero cresce in maniera esponenziale e questo per lo sfruttamento intensivo del lavoro su scala globale. Anche in Italia si allarga la forbice delle disparità: il 20% dei Paperoni italiani detiene il 66,41% della ricchezza nazionale. Ai più poveri va lo 0,09%. Barbieri (Oxfam): "L'Italia è al ventesimo posto per disuguaglianza dei redditi nella classifica mondiale. Ciò che salta agli occhi è che la povertà sta crescendo anche tra chi un lavoro ce l'ha". Servono "regole nel commercio mondiale, nella finanza, premi per chi produce in modo responsabile e un salario minimo per i lavori fuori dai contratti nazionali".
 
ITALIA-POLITICA
"Il vero terreno di scontro di questa campagna elettorale  sarà tra chi crede nell'apertura e chi scommette sulla chiusura, al centro c'è l'Europa". Così Gentiloni al Foglio (in prima e p.2-3), ragiona sul voto del 4 marzo: "Il Pd è l'unica in grado di guidare questo Paese. Mentre il centrodestra è diviso da una diversa visione del mondo e il M5S ha un'impostazione che difficilmente è compatibile con il governo di un grande Paese occidentale. E non avrà i numeri per governare". Il premier punta al 30% nel collegio Roma I. Il vice-segretario Martina al Corriere (p.6): "Programma? Proposte serie: assegno universale per i figli a chi ha reddito inferiore ai 100mila euro l'anno. Poi salario minimo legale, taglio del costo del lavoro per tutta la legislatura".
M5S, ieri a Pescara Di Maio ha lanciato programma e candidati: 20 punti che la sera delle elezioni saranno sottoposti ai partiti "con un annuncio pubblico", tra cui abolizione di 400 leggi, reddito di cittadinanza, stop al business dell'immigrazione, aiuti per le famiglie. Poi riduzione di 50 punti di debito pubblico, investimenti e superamento della Fornero. Sparisce il referendum sull'euro (Corriere e tutti). Giù l'Irap per le piccole imprese, e sparisce il no alle grandi opere. "Una strategia pigliatutto" (Fatto p.2). Per la Stampa (p.2) è il tentativo di sedurre il ceto moderato. Intanto, caos liste: candidati annunciati solo a sera per evitare polemiche (Messaggero p.8 e tutti).
Centrodestra, Berlusconi a Bruxelles per tranquillizzare il Ppe (Repubblica p.10 e tutti). Ieri su La7 ha ribadito il suo ruolo di argine ai populisti (Corriere p.5 e tutti). Poi rivendica i risultati del suo ultimo governo, accusando Renzi per i numeri sulla disoccupazione: "In tanti avevamo la speranza che potesse far uscire il Paese dalla crisi. Ha avuto il merito di chiudere con la tradizione comunista, ma il Pd oggi è una scatola vuota". Poi l'accusa: "mi fanno schifo i politici di professione" (su tutti).
Su Repubblica (p.6) il rapporto Demos sulla fiducia degli italiani nelle istituzioni: in testa alla classifica c'è ancora Papa Bergoglio col 77% ma con il consenso in calo del 5%; seguono le forze dell'ordine (70%), la scuola (53%), il capo dello Stato (46%), la Chiesa (42%), la Magistratura (37%), il Comune (33%), la Ue (30%), la Regione (29%), le associazioni degli imprenditori (24%), Cgil (24%), Cisl-Uil (20%), lo Stato (19%), le Banche (15%), il Parlamento (11%), i Partiti (5%). Il 65% degli italiani d'accordo sulla necessità di un Uomo Forte alla guida del Paese. Per il 49% la democrazia può funzionare senza partiti politici.

EUROPA
Germania, dalla Spd tiepida luce verde alla Grande Coalizione.Merkel: ora la via è libera (Corriere). Al congresso di Bonn uno Schulz stremato riesce a strappare il consenso alla proposta di intesa con Cdu e Csu solo al 56% dei delegati. Decisiva la "pasionaria" Nahales (Repubblica): la capogruppo dell'Spd al Bundestag ricordala crisi di tutti i partiti socialisti e invita a non focalizzarsi sulla Merkel nella ricerca di un colpevole per il tracollo alle elezioni. Ma il clima è funereo e il leader dei giovani Kuhenert promette battaglia per il futuro. Sul Corriere parla il presidente della Spd della Bassa Sassonia Weil: "Scampato un pericolo vero. Vittoria  troppo risicata? Basta per andare a trattare". Il vice ministro Roth a Repubblica: "Perl'Europa è una grande opportunità. E si profughi non cediamo".Weber (Ppe):  "La Germania e l'Europa hanno bisogno di stabilità". Il capo di gabinetto di Juncker Selmayr: "Una buona notizia per un'Europa più unita, più forte e più democratica" (Corriere). 
Macron come il Re Sole: i Paperoni a Versailles (QN). Tappa francese per 140 top manager di tutto il mondo diretti al Forum di Davos. Nel pomeriggio l'incontro con Macron alla reggia di Versailles: il presidente presenterà la via francese alla "globalizzazione responsabile" e li inviterà a investire in Francia. Tra gli ospiti gli italiani Bono (Fincantieri), Marcegaglia (Eni) e i vertici di Barilla. A loro Macron proporrà un'agenda per favorire gli investimenti e offrirà incontri privati con il premier Philippe, il ministro dell'Economia Le Maire e altri sei ministri.
Gentiloni "stringe" con Macron: sei "saggi" al lavoro per stilare il "Trattato del Quirinale" per rilanciare l'amicizia tra Italia e Francia e l'Europa (Stampa). I tre italiani sono Franco Bassanini, Marco Piantini e Paola Severino. Lavoreranno su temi legati alla cooperazione in campo economico, industriale e dell'innovazione e su istruzione, cultura, ricerca e insegnamento superiore.
Berlusconi in missione a Bruxelles per una "riabilitazione" politica e istituzionale ma la sua visita imbarazza Juncker (Stampa): l'incontro tra i due non figura nell'agenda ufficiale del presidente della Commissione Ue. I due si vedranno ma non a Palazzo Berlaymont, bensì ad un ricevimento organizzato al Parlamento Europeo dal presidente Tajani. 

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Commentario del 21.01.18

IN PRIMA PAGINA
Politica in evidenza. Campagna elettorale: economia reale e industria a bassa priorità nei programmi dei partiti (Sole). "Noi privatizzeremo" dice Berlusconi al Corriere. Il Pd propone "un  assegno per ogni figlio fino a 25 anni" (Messaggero). Di Maio, intervistato dal Corriere, annuncia "convergenze post-voto". Per la Stampa, nel M5S passa la linea Di Maio: "Sì a un governo di scopo". Ma il fronte pro-alleanze scuote il Movimento (Messaggero). Collegi, la sfida dei leader (Corriere): nel Pd, Gentiloni corre a Roma, Padoan candidato a Siena (Stampa). Dem in allarme per il voto nei collegi: sicuri solo 28 (Repubblica). I sondaggi: mini-partiti a rischio elezione, ma restano decisivi (Messaggero). Il tema demografico nella campagna elettorale, Tajani ad Avvenire chiede "un piano Ue per la natalità".
Dagli esteri, miracolo ai Giochi, la Corea è una sola (Stampa).  Polemiche negli Usa: stop ai conti di Trump, chiudono gli uffici (Corriere, Messaggero e altri). In America caos e proteste nel primo anno di Trump (Repubblica). In Afghanistan, attentato a Kabul, strage talebana nell'hotel degli stranieri (Messaggero e altri).
Facebook, la svolta di Zurckerberg: "Decideranno gli utenti quali fonti sono più attendibili" (Repubblica).
Scuola, più ore di lavoro per i prof (Messaggero): nel nuovo contratto, oltre agli aumenti anche l'estensione dell'impegno per i docenti
Differenze di genere, la denuncia dell'Onu: donne pagate il 23% in meno.  Ma in Italia il divario si attesta al 5% (Messaggero e altri). "Donne e violenza, freno alle denunce": in apertura sulla Stampa l'allarme dei centri di ascolto

POLITICA
Campagna elettorale nel vivo. Corriere (in prima e p.4) intervista Berlusconi: "A marzo saremo noi a indicare il premier". Ma non fa nomi. Poi, sui timori Ue sul voto italiano, dice: "Sono preoccupato anche io che il Paese cada nelle mani dei ribellisti. Ma le istituzioni Ue dovrebbero astenersi dall'interferire". Sulle ricette economiche – flat tax al 23%, sgravi contributivi per i giovani e revisione della Fornero – spiega: "Tagliare le tasse non è un costo, ma per ridurre il minore gettito iniziale abbiamo previsto coperture. Debito pubblico? Per abbatterlo  privatizzazioni per circa il 5%, che insieme a crescita e avanzo primario porterebbero a un rapporto debito/Pil vicino al 100% in 5 anni". Brunett al QN: "Con tasse basse pagheranno tutti".
Pd. "Assegno per ogni figlio da zero a 25 anni": il piano famiglia dem prevede 250 euro netti al mese fino ai 3 anni, poi 150200 fino a 18, dopo 100 euro al mese (Messaggero in prima e p.5). Tra le proposte dem, anche penali per le aziende che non assumono i lavoratori alla fine del contratto determinato. Intanto, in tema candidature: sfida dei leader per i collegi. Il Pd spinge i ministri a rischiare nell'uninominale. Gentiloni annuncia: "Mi candido a Roma 1" (su tutti). "Tutti devono mettersi in campo" dice Rosato al Corriere (p.2). Ma Repubblica (in prima e p.6) evidenzia l'allarme dem sul voto nei collegi: sicuri solo 28, si annuncia una disfatta al Sud. Intanto, arriva l'appoggio della Bonino, che a Repubblica dice: "Mi alleo per battere gli amici di Le Pen".
M5S, il fronte delle alleanze scuote il Movimento: con il 38% incarico a noi (Messaggero p.6). Passa la linea Di Maio sul governo di scopo (Stampa in prima e p.7). I pentastellati pronti a istituire un governo di programma, con pochi obiettivi tematici e un arco di tempo limitato (Corriere p.7). Il leader, Di Maio, al Corriere: "Alleanze è un termine della vecchia politica, noi faremo convergenze programmatiche su riduzione delle tasse, incentivi alle famiglie, lotta alla povertà, stop a burocrazia e corruzione, tagli degli sprechi e lotta alla disoccupazione giovanile". Poi sul rapporto con Grillo, spiega: "C'è piena sintonia".

ECONOMIA
Sul QN (in prima e p.7) il sondaggio di Noto evidenzia lo scetticismo degli italiani sulle promesse dei partiti: sebbene sia sopra il 70% il gradimento su abolizione della Fornero, flat tax, taglio del costo del lavoro e accesso gratuito alla rete, il livello di fattibilità di queste proposte – secondo gli italiani – è basso: solo la riforma delle pensioni tocca il 62%, le altre sono sotto il 50%.
Sole (in prima e p.2-3) passa ai "raggi X" le proposte dei partiti: fisco, pensioni e famiglia sono i temi più ricorrenti. Ma la valutazione sul grado di copertura e attuabilità delle singole proposte evidenzia: su deficit e debito, le proposte di Fi e Pd hanno il miglior tasso di attuabilità (70%). Anche sul fisco, dem e azzurri appaiati al 50%, poco sotto il Movimento al 40%, al pari di Leu. Sulle pensioni, Pd meglio di tutti: 60%, contro il 30 di centrodestra e 5S, e 35% di Leu. Su scuola e università, per il Sole, il piano più credibile è del centrodestra, che ottiene il 70%. Al 50% le mosse di Pd e M5S, al 40% Leu. Anche sui temi legati a industria e imprese è di Fi il piano più credibile, mentre su Lavoro ed Europa sono i dem a proporre le ricette con il maggior grado di attuabilità. Sugli investimenti è quello del centrodestra il piano più credibile; su sicurezza e immigrazione sono i dem a fare le proposte più attuabili. Sulle riforme istituzionali tutti allo stesso livello.
"L'attutale campagna elettorale sta battendo ogni record, per l'irrealismo delle promesse". Mario Monti nell'editoriale del Corriere attacca le mosse elettorali dei partiti, segnalando la disparità tra la serietà che la legge impone ai comportamenti tra individui, mentre lascia i cittadini esposti a gradi elevati di irresponsabilità nella fase in cui scegliamo chi farà le leggi e governerà. Monti punta il dito anche contro la Bce, per la sua perdurante accondiscendenza monetaria: il Qe, che ha avuto una svolta essenziale inizialmente, sta avendo ora un effetto anestetico, attenuando gli stimoli a completare il risanamento finanziario e le riforme strutturali. 
Sul Sole, Santilli definisce "generici" gli impegni dei partiti in questa campagna elettorale, sono promesse che non portano crescita e lavoro. A pesare è soprattutto l'assenza si una politica specifica per l'economia reale, la competitività, l'innovazione.
Conti pubblici, evasione fiscale a 124 miliardi: sulle locazioni arriva al 44% (Sole p. 15). E' quanto emerge dall'indagine di Cà Foscari sul sito dell'Ufficio valutazione impatto del Senato. Anche il Messaggero (p. 16) riprende i dati dello studio "Ca' Foscari": tante bugie nelle dichiarazioni, l'evasione sale a 132 mld. Un autonomo  su 4 fornisce dati inferiori a quelli reali.

ESTERI
Germania, Spd al voto, con Kuhnert che sfida Schulz (Corriere p.10): oggi si apre a Bonn il congresso dei socialdemocratici, 600 delegati dovranno approvare o respingere l'accordo di un governo di coalizione con Cdu-Csu. Il giovane sfidante è diventato il principale ostacolo a un nuovo governo di Grande coalizione. O Merkel o l'opposizione, è il bivio a cui è di fronte l'Spd (Sole p.5).
Lo scontro democratici-Trump lascia l'America senza soldi: nessuna intesa sulla spesa pubblica, scatta lo "shutdown": stop alle attività governative (Stampa e tutti). "Giocano con il bilancio" è l'attacco del presidente alle opposizione. Secondo il Sole, il prezzo per l'amministrazione ferma è di 6,5 mld a settimana. L'inquilino della Casa Bianca attacca i democratici anche su un altro fronte : "Preferiscono gli immigrati ai nostri soldati".
Il miracolo dei Giochi: una sola Corea (Stampa e tutti). Ufficiale il disgelo olimpico in vista di Pyeongchang: per la prima volta, i Comitati olimpici coreani si presentano al via di una competizione internazionale con un'unica squadra.
Kabul, assalto all'hotel degli stranieri (Messaggero e tutti): almeno 15 tra morti e feriti nell'attacco terroristico all'Intercontinental, dove oggi era prevista una conferenza.

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