Commentario del 6.01.18

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano su tutti, col giornalista inglese Bill Emmott che riabilita Berlusconi – "Può salvare l'Italia" (Corriere, Giornale) – Franceschini che avverte Renzi – "Il capitano è lui ma per vincere serve la squadra" (Messaggero) – e Di Maio che spariglia: "Io premier con chi ci sta" (QN). Tra i dem è scontro sull'idea di abolire il canone Rai. Calenda: "E' una presa in giro" (QN). Ma Renzi va avanti (Repubblica). Sulla Stampa le ultime proiezioni sul Senato: alla maggioranza di centrodestra mancano 20 seggi. Su Repubblica e tutti le spese folli della Lega per la famiglia Bossi: "Il Senatur sapeva e dava il via libera". Ma attaccava "Roma ladrona" (Messaggero).
Spazio anche all'economia: salgono redditi e consumi (Corriere) e anche l'inflazione (Sole). Sul Messaggero gli aumenti in arrivo per polizia e militari.
Dall'estero: su Stampa, Repubblica e tutti il libro inchiesta che scuote la Casa Bianca. Sul Sole il via libera di Trump alle trivellazioni offshore. Dalla Ue: Macron chiude la porta dell'Europa alla Turchia. L'ira di Erdogan: "Siamo stanchi di implorare" (Repubblica, Sole). Tajani, in un'intervista al Sole, torna sull'asse franco-tedesco: "Positivo solo se coinvolge anche gli altri".
In cronaca le nevicate da record al Nord: corsa a lasciare le Alpi (Corriere). Sul Messaggero l'allarme influenza: picco in arrivo, già quattro morti. Su tutti la morte di Marina Ripa di Meana, fino alla fine artista dell'eccesso. L'addio in video: così ho scelto di morire (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Segnali di ripresa su investimenti e risparmio (Corriere), crescono i redditi delle famiglie e torna l'inflazione (Messaggero). Scende la pressione fiscale (Corriere). Su tutti i giornali i dati Istat sul terzo trimestre 2017: crescono le spese per i consumi (+0,2%, +2,5% su base annua), aumenta il reddito disponibile delle famiglie (+0,7%, +2,1% su base annua) e anche la propensione al risparmio (+0,5%). Tornano a salire i prezzi al consumo (con l'inflazione al +1,2%), pressione fiscale al 40,3%, ai minimi dal 2011; deficit in calo al 2,3%. Gentiloni parla di "dati incoraggianti", da Confcommercio ottimismo su "una chiusura d'anno in crescita e un buon supporto per l'inizio del 2018". Anche Coop vede rosa: "Nel 2018 cresceranno i consumi grazie a smartphone e viaggi", dice al Corriere Albino Russo. Positivo anche il ritorno al risparmio: "E' il segno che le maggiori disponibilità di reddito generate dalla ripresa permettono di tornare ad accantonare per il futuro" dice al Corriere Mario Spreafico (Banca Leonardo).
Sul Messaggero gli aumenti in arrivo per Polizia e militari. Oltre alla scuola, il governo prova a stringere anche sulle forze dell'ordine: qui nessun contratto da chiudere perché gli aumenti sono determinati per legge. Per i militari dell'esercito l'aumento medio mensile lordo a regime sarà di 90 euro. Per la Marina si sale a 105 euro lordi mensili, per l'Aeronautica incremento di 98 euro lordi mensili. Per la Polizia l'aumento medio mensile sarà di 102 euro, per i Carabinieri circa 104 euro mensile; per la Finanza 105 euro; le Capitanerie di Porto riceveranno 100 euro mensili, la Polizia penitenziaria 97 euro. Il rinnovo riguarda circa 500 mila persone. L'obiettivo del governo è far arrivare i soldi con gli stipendi di febbraio: e oltre agli aumenti dovrebbero essere accreditati anche gli arretrati.
Sul Corriere l'invettiva della Gabanelli: si grida allo scandalo per il centesimo sui sacchetti bio. Silenzio sugli aumenti dei pedaggi autostradali e di gas e luce. Idem Feltri su Libero: "Basta sacchetti, protestiamo per le tasse vere".

ITALIA-POLITICA
Bill Emmott, che nel 2001 sull'Economist stroncò Berlusconi, ci ripensa: "Berlusconi potrebbe finire per essere il salvatore politico dell'Italia". "Non ho cambiato parere – dice al Corriere – Berlusconi resta inadeguato a guidare l'Italia. Ma potrebbe essere determinante per formare una coalizione centrista in grado di impedire a M5S e Lega di essere forza trainante nella formazione del nuovo governo. Berlusconi non può diventare premier ma si presenterà come salvatore politico dell'Italia: le sue posizioni sono più moderate di quelle di Salvini e Di Maio e poi non ha irritato tanta gente quanto Renzi. Può costruire un'alleanza sia a destra sia al centro. Renzi non ha né amici né alleati". Quanto ai Cinque Stelle "restano privi di esperienza e mancano di credibilità". Ma il pericolo maggiore è Salvini per il suo antieuropeismo: "Il peggiore risultato sarebbe una vittoria del centrodestra con Salvini davanti".
Renzi nella bufera per l'idea di abolire il canone Rai, ieri anticipata da Repubblica. Su tutti l'ira di Calenda: "Una presa in giro". Su Repubblica l'intervista al ministro: "La campagna elettorale rischia di trasformarsi in un Truman show ma il Pd non può restare dentro questo brutto spettacolo fatto solo di annunci ad effetto. Deve uscirne, altrimenti non solo non guadagnerà nuovi voti ma perderà anche l'elettorato di centrosinistra". Ma Renzi tira diritto: "Si può garantire il servizio pubblico abbassando il costo per i cittadini. Abbiamo iniziato ad andare in questa direzione, continueremo" (Repubblica). Orfini è con lui: "La fiscalizzazione del canone è la nostra proposta storica e rafforza la Rai. Basta con le privatizzazioni". Le opposizioni ricordano che fu Renzi a introdurre il canone Rai in bolletta perché lo pagassero tutti. Su Repubblica e Messaggero la preoccupazione del governo e l'agitazione in casa Mediaset. Mediaset non vede di buon occhio la revisione dei tetti pubblicitari e Gentiloni non vuole pregiudicarsi il rapporto con Berlusconi. Per il Messaggero l'abolizione del canone è considerata dal governo tecnicamente impercorribile ma quello di Renzi è stato un segnale a Berlusconi: l'attacco non è alla Rai ma a Mediaset". Per il Fatto il messaggio è politico: serve a far sapere a Mediaset (e a B) che spera in un Gentiloni-bis che sulle tv decide lui.
Sul Messaggero intervista a Franceschini: "Il mondo è cambiato, la mobilità elettorale enorme, la scelta è tra un gruppo dirigente capace e Di Maio, oppure restituire il Paese a Berlusconi e Salvini. Ma io sono ottimista". Quanto a Renzi "niente panchina, è il capitano, ma ci sono anche i giocatori: e se i calciatori passano la palla la squadra vince".
Su QN intervista a Di Maio: "Puntiamo alla maggioranza per governare da soli. Ma se così non fosse proporremo a tutte le forze politiche un tavolo per un'intesa sui programmi alla luce del sole". Di Maio rilancia l'idea del reddito di cittadinanza, nega ogni idea di patrimoniale e promette il taglio delle pensioni sopra i 5 mila euro netti. E sul versante del lavoro dice: "Il Jobs Act ha fallito clamorosamente, drogando il mercato del lavoro con incentivi temporanei. Per le imprese sopra i 15 dipendenti serve una drastica riduzione del cuneo fiscale, strutturale a beneficio anche dei lavoratori". Quanto al fisco "per le famiglie puntiamo alla riforma dell'Irpef, con riduzione degli scaglioni e delle aliquote ed estensione della no tax area. Per le imprese, oltre al taglio dei cuneo fiscale, vogliamo abolire l'Irap e burocratizzare il fisco. Nessuna patrimoniale, il ceto medio sarà il maggiore beneficiario della rimodulazione delle aliquote".
Sulla Stampa le proiezioni You Trend sul Senato: la coalizione di centrodestra a quota 137 seggi, con altri 20 governa da sola; monocolore blu al nord, Pd a 80 seggi, confinato nelle regioni rosse e in Trentino. M5S a 78 seggi, tiene a Roma e a Torino. La mappa dell'Italia 2018 sembra quella del 2001. LeU, attestata al 7%, rischia di non vincere in alcun collegio uninominale ma sarà determinante per far perdere seggi al Pd.
Election day a metà: il 4 marzo si vota solo per Lazio e Lombardia (Messaggero e altri). Molise, Friuli, Trentino, Valle d'Aosta e Basilicata andranno alle urne più avanti. In Lombardia gli schieramenti e i candidati sono già definiti (a sfidare Maroni, che cerca la riconferma, il dem Gori e il grillino Violi) nel Lazio no, almeno nel centrodestra. Con Zingaretti (Pd) e la Lombardi (M5S) già in campo, a destra Pirozzi si muove in solitaria; possibile una decisione a tre tra Berlusconi, Salvini e Meloni  nel vertice previsto la settimana prossima. Gasparri (tra i papabili): "Se ci fossero più candidature sarebbe un suicidio: mi affido alla valutazione di Berlusconi, Savini e Meloni".
Su Corriere e Repubblica (p.13) le motivazioni della sentenza di condanna a Bossi padre e figlio per aver usato i soldi della Lega per spese folli: "Il Senatur sapeva e autorizzava"

ESTERI
A Parigi scintille tra Macron ed Erdogan: "Ankara non può entrare nella Ue" (Stampa e altri). Colpa delle "recenti evoluzioni in Turchia nel campo dei diritti dell'uomo". Erdogan ha ribattuto di essere stanco di aspettare "nell'anticamera dell'Europa". Ma non è stato un muro contro muro: Macron in realtà da un lato ha chiuso sull'integrazione, dall'altro ha aperto sul partenariato, definendo "esemplare" la collaborazione tra Parigi e Ankara sull'antiterrorismo e ha annunciato la firma di un accordo per lo sviluppo di un sistema di difesa aerea e missilistica, affidato al consorzio franco-italiano Eurosam, di cui fa parte Leonardo. Per la Stampa ieri a Parigi non c'è stato miracolo ma è sbocciato un dialogo.
Il presidente dell'europarlamento Tajani torna sull'asse franco-tedesco e al Sole dice: "Positivo se coinvolge anche altri Paesi. Sarebbe un errore se Italia e Spagna fossero escluse dal gruppo di testa dell'Europa e dal processo che questa iniziativa innesca. Se invece si vuole costituire un gruppo di testa nel quale ci siano anche Roma e Madrid con un ruolo di traino verso altri Paesi allora p diverso". Da Tajani avviso anche alla politica italiana: "Spero che il prossimo governo abbandoni atteggiamenti provinciali e si convinca che il nostro destino non si decide a Roma ma a Bruxelles".
Su tutti i giornali il libro di Michael Wolff sulla Casa Bianca che fa tremare Trump. Nel libro – che già va a ruba – l'attacco frontale alla famiglia Trump, tra figli incompetenti e ambiziosi e generi spregiudicati, l'immagine di un presidente inetto, superficiale e volubile e nuovi dettagli sul Russiagate. Bremmer a Repubblica: "Dopo le rivelazioni di Fire and Fury si apre unno scenario davvero incerto. L'autore in qualche passaggio esagera e in alcuni casi ha ottenuto informazioni in modo scorretto ma la situazione della Casa Bianca è davvero preoccupante. E il peggio deve ancora venire: Trump non è un presidente autoritario, ma è incredibilmente incompetente e disfunzionale alla Casa Bianca. Perde ogni giorno influenza a Washington e nel Paese e fa perdere influenza agli Usa nel mondo. Questo è il vero problema".

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