Commentario del 20.01.18

IN PRIMA PAGINA
Centrodestra, patto a quattro con il centro. Berlusconi: "Uniti si vince" (Corriere, Giornale). Libero: il centrodestra si sveglia e da un calcio all'Europa. Promesse a pioggia,  la destra al 38% punta al governo (Repubblica). Sul Fatto il piano di Maroni e Berlusconi per far fuori Salvini. Nel M5S, diktat Grillo: no alleanze (Messaggero). Ma Di Maio si ribella (Stampa). Su tutti la nomina di Liliana Segre senatrice a vita: scampò ai lager nazisti. "Non dimenticare è la missione. E non il perdono" (Repubblica).
Agli statali arretrati prima del voto. Il Fatto: una mancia elettorale. Sui salari Italia indietro nella Ue (Messaggero). Bankitalia: economia in netta fase di miglioramento (Sole). Boom di turisti cinesi, ma l'Italia non è pronta ad attirarli (Avvenire)
Dalla Ue. Ok Merkel al piano Macron: subito la riforma dell'Eurozona (Sole). Dagli Usa: rischio paralisi del bilancio, Trump media per evitare la serrata (Avvenire). In Perù, il Papa con i popoli dell'Amazzonia: "Questa non è una dispensa inesauribile degli Stati" (Repubblica). In Austria task force anti-migranti. Sulla Stampa il calvario di Haid, ucciso dalla fame su un barcone a tre mesi.
Su tutti la svolta nella lotta al cancro: un test del sangue per scoprire otto tipi di tumore (Messaggero). Svolta anche nelle scuole: il telefonino entra in classe. "Accelera l'apprendimento" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Bankitalia alza le stime di crescita ma l'inflazione bassa preoccupa (Messaggero e altri). Bene il pil, che si attesta a quota 1,5% nel 2017, con stime dell'1,4% quest'anno e dell'1,2% nel 2019. Permane la generale debolezza di fondo dell'inflazione (1,1% nel 2018) , continua ad aumentare l'occupazione mentre scende il numero degli scoraggiati. In crescita i consumi delle famiglie.Ma la crescita italiana è ancora dipendente dal sostegno delle politiche economiche espansive della Bce. Fattore di rischio, la politica, ove si interrompesse il percorso di risanamento ei conti pubblici.
Statali, il governo stringe sul rinnovo del contratto (Messaggero e altri): per 270 mila ministeriali arretrati a febbraio con un bonifico ad hoc con le spettanze del 2016 e 2017 (con cifre comprese tra i 320 e i 712 euro lordi, in media 492 euro), gli aumenti a marzo (da 63 a 117 euro). Una "mancia elettorale" per il Fatto. Entro gennaio dovrebbero essere firmati pre accordi anche per scuola, enti locali e sanità, per un totale di 3,2 milioni di lavoratori coinvolti.  Ma l'Italia resta indietro rispetto ad altri Paesi Ue sia sugli stipendi pubblici che del settore privato (Messaggero).
Sul fronte fiscale, arriva lo spesometro leggero (Sole, Messaggero e altri): più semplice l'invio delle fatture on line (senza più dati di dettaglio per quelle sotto i 300 euro), mentre slitta la scadenza del 28 febbraio entro la quale dovevano essere trasmessi i dati del secondo trimestre 2017. Nuova data a 60 giorni dopo la pubblicazione definitiva delle nuove norme. Si cerca così di porre rimedio alle difficoltà che avevano fatto andare in tilt il sito del fisco e creato problemi ai contribuenti. Una bozza sottoposta a consultazione è ora pubblicata sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

ITALIA-POLITICA
Berlusconi firma l'intesa con i centristi (Messaggero e tutti): "Uniti si vince" (Giornale). Decisivi per l'intesa i 28 seggi di Forza Italia "ceduti" a Noi con l'Italia, la "quarta gamba" guidata da Fitto e Cesa. Col centrodestra che viaggia verso il 38% riparte la corsa alla premiership."L'identikit è il mio profilo" dice Berlusconi a Mattino 5, gli Interni a Salvini, che invece propone gli Esteri a Berlusconi. La Meloni sogna la Difesa e vedrebbe bene Salvini al Welfare, scrive il Corriere. Ma nel Lazio è stallo (MessaggerO).
Spaccature anche nella Lega, sul nome della Bongiorno. Base in rivolta, tweet al vetriolo di Maroni: "Io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti" (Messaggero e tutti). Calderoli la difende, lei, in pista per il posto di Guardasigilli, al Corriere dice: "Avevo paura di Salvini, poi ho scoperto che a livello di contenuti c'è piena condivisione. Ma non mi toccate Andreotti". Sul Fatto il piano di Maroni per neutralizzare Salvini dopo il voto. Su Repubblica il programma del centrodestra: più che proposte "magie" come "l'azzeramento della povertà assoluta", la "piena occupazione per i giovani", il rimpatrio di tutti i clandestini, o il pagamento immediato di tutti i debiti della pubblica amministrazione.  Il Messaggero rimarca la priorità alla sicurezza: la Lega vuole per primo una legge sulla legittima difesa che superi i limiti imposti dal codice riguardo la proporzionalità dell'offesa e pene aggravate per i furti in appartamento. Urbani a Repubblica: "Promesse velleitarie, non potranno mantenerle". Sergio Rizzo, su Repubblica, ricorda gli spot elettorali di Berlusconi: vent'anni di promesse tradite.
Grillo dice no alle alleanze dei 5Stelle: "Mai una maggioranza con chi ci sta. E' come dire che un giorno un panda potrà mangiare carne cruda. Non esistono altre forze politiche, l'unica nuova siamo noi. Ma Di Maio si smarca: "Si vedrà dopo il voto" (Corriere e tutti).
Su tutti la nomina di Liliana Segre a senatrice a vita: da bambina sopravvisse alla Shoa. "Sono solo una nonna – dice al Corriere – Trasmetto la memoria senza odio né vendetta".
Su Repubblica le previsioni degli analisti su voto e seggi in Parlamento. Vassallo (Università di Bologna): "Col centrodestra al 37-38%, distanziando di 9-10 punti il secondo, è probabile la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento". Analisi condivisa anche da Noto (Ipr): "Il 40% valeva per l'Italicum. Col Rosatellum basta il 37-38% per vincere anche in almeno il 60% dei collegi uninominali". Ad essere più penalizzata la sinistra, divisa e perdenti in molti collegi: potrebbe arrivare terza. Masia (Emg) vede invece il Pd come primo gruppo parlamentare. Il centrodestra prima coalizione e il M5S primo partito.
Sul Corriere l'indice di gradimento dei leader registrato dalla Ipsos di Pagnoncelli: Gentiloni il più popolare (44), seguito dalla Bonino (41) e da Di Maio (33); Salvini e Grasso a pari merito a quota 29, Berlusconi e Meloni al 28, Renzi al 23. Escludendo le novità Bonino e Grasso, rispetto a sei mesi fa la graduatoria fa registrare una sostanziale stabilità per Gentiloni, l'aumento di due punti per Berlusconi e Di Maio, il calo di Meloni (-3), e soprattutto di Salvini (-5) e Renzi (-6).
Su tutti i giornali la sfilata dei simboli improbabili: al Viminale depositati loghi di movimenti tipo "W la fisica", il Partito delle Buone Maniere, il Sacro Romano Impero, le Mamme per l'Italia.

EUROPA
Asse Merkel-Macron su Ue e riforma dell'eurozona (Sole, Avvenire): nel vertice di Parigi Macron incassa l'assenso della Merkel sul discorso alla Sorbona. C'è intesa sull'avanzamento dell'Unione Bancaria, sulla difesa delle frontiere esterne, sulla convergenza delle imposte sulle imprese. Macron pensa a due passi successivi: un'armonizzazione con la Germania e poi, entro il 2020, a livello europeo una fascia di aliquota da rispettare, pensa il mancato accesso ai fondi di coesione. Più complesso l'avvicinamento dei sistemi giuridici. Intanto lunedì Parlamento francese e Bundestag tedesco approveranno un documento comune per rilanciare il Trattato dell'Eliseo. Sempre lunedì Macron vedrà i top manager di diverse multinazionali (Goldman Sachs, JpMorgan, Facebook, Bank of America, Google, Alibaba, GlaxoSmithKline, Novartis, Cisco) per discutere di investimenti. Attesi annunci importanti nel campo del digitale e dell'intelligenza artificiale.
Da Macron spinta alla Merkel (e all'Spd): "Alla Ue serve una Germania stabile" (Corriere).
In Austria task force anti-migranti (Stampa): il ministro dell'ultradetra rafforza i controlli al Brennero. Allertate anche le forze speciali: "Non ci sarà più un lasciapassare. Identificheremo capillarmente tutti i viaggiatori".
Sul Sole la grande partita delle nomine Ue, a partire dalla presidenza della Bce, che Draghi lascerà nel 2019. Molti i dubbi su Weidmann, il falco tedesco candidato in pectore alla successione. La Stampa parla di un patto a tre Berlino-Parigi-Madrid intanto per nominare il nuovo vice presidente della Bce, in scadenza a febbraio: sarà lo spagnolo De Guindos. In cambio Madrid dovrà sostenere il candidato di Berlino alla presidenza, che sarà con tutta probabilità Weidmann. Terza nomina del "patto" quella della francese Sylvie Goulard, ora a vice presidente della Banca di Francia, nel gennaio 2020 candidata a subentrare a Coeuré nel board Bce. 

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