Commentario del 27.01.18

IN PRIMA PAGINA
La politica torna in primo piano su tutti i giornali. Su Repubblica l'ultimo sondaggio Demos: cala il Pd al 23%, indecisi al 47%, Gentiloni leader. Sul Sole parla Berlusconi: "Pensioni, resta quota 67". Sul Foglio intervista a Padoan, che sfida "demolitori" e "fate turchine". Su tutti la notte dei lunghi coltelli in casa dem (Fatto): il duello tra Renzi e Orlando spacca il Pd (Stampa, Messaggero). L'ex premier punta sui fedelissimi pensando a larghe intese (Corriere). Esclusioni e liti anche nei 5Stelle, che riscrivono le liste e non diffondono i dati sulle parlamentarie. Il Fatto: e la trasparenza? Sul Giornale i jolly di Berlusconi. Su Italia Oggi la "strage" di Salvini: esclusi Maroni, Fava, Tosi e Cota. Sul Tempo il caso Lazio: "Parisi chi?", nei sondaggi vola Pirozzi.
Tra politica e cronaca, le richieste dei pm di Palermo per la trattativa Stato-Mafia: "Condannare Mori, Mancino e Dell'Utri" (Repubblica, Fatto, QN). Il Tempo: trattativa alle comiche finali.
Dalla Cassazione allarme su abusi sociali e baby gang (Sole). Dalla Ue richiamo sui conti: debito italiano sostenibile ma solo nel breve periodo (Sole). Sul Messaggero i nuovi stipendi di Polizia e militari. Un'elemosina elettorale, per il Tempo.
In cronaca: choc a Roma, donna spinta sotto la metro. "Aveva litigato con un uomo" (Messaggero). Il macchinista: "L'ho vista cadere, ho frenato e le ho salvato la vita". Il disastro di Milano: un pezzo di legno usato per sostenere il binario a rischio (Corriere). "Il binario rattoppato solo poco tempo fa". Ferrovie nel mirino (Messaggero). A Pioltello legno al posto del bullone (e si sapeva tutto da giorni) (Fatto). "Un sensore poteva evitare la strage" (Repubblica). Libero: la colpa è dello Stato, non della Lombardia.

ITALIA-ECONOMIA
Debito italiano sotto esame Ue: "A rischio se aumentano i tassi" (Corriere, Sole): dieci i Paesi a rischio shock, e tra questi l'Italia. Secondo il report della Commissione Europea fra 10 anni il debito pubblico italiano sarà ancora inchiodato al 129,9%: potrà scendere al livello del 60% solo nel 2032 e a patto di un "significativo consolidamento dei bilanci". Per l'Italia segnalato anche il problema dei crediti deteriorati delle banche. Padoan "si allinea": "Senza una disciplina di bilancio l'utilizzo di risorse pubbliche è uno spreco, ma l'Italia è totalmente in linea con le prescrizioni della Ue". Il commissario Ue Moscovici alla Stampa non smentisce voci su una possibile apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo: "Dobbiamo assolutamente verificare che le redini del debito italiano siano salde. Ma non desidero che l'Italia vada in procedure". E sulla soglia del 3% del rapporto deficit/pil dice: "Chiedere una deroga è come voler ballare da soli, senza contare che con più deficit si gonfierebbe il debito che invece andrebbe tagliato".
Altra analisi e altro richiamo dal governatore di Bankitalia Visco: "La ripresa inizia a essere qualcosa di più di una semplice ripresa congiunturale", grazie anche al tono migliore dell'economia mondiale ed europea, ma anche "le riforme introdotte hanno aiutato. Bisogna proseguire su questo binario" (Messaggero)
Sul Sole intervista a Berlusconi "L'Italia rispetterà il 3% perché l'ho promesso e perché non ne avremo bisogno. Una riduzione della pressione fiscale, significativa ma attenta agli equilibri di bilancio, liberando risorse contribuirà ad avvicinare i tassi di crescita italiani a quelli europei e anche i conti pubblici ne trarranno giovamento". E sulla flat tax al 23%: "A regime non sarà un costo e quindi non avrà bisogno di coperture. Le maggiori entrate garantiranno il calo ulteriore dell'aliquota". Su pensioni e "Fornero" Berlusconi chiarisce: "L'anticipo rispetto ai 67 anni solo in alcuni casi e per un periodo di tempo limitato, per non stravolgere i conti dell'Inps". E sul lavoro: "Per i giovani sgravio fiscale e contributivo totale per i primi 6 anni per le aziende che li assumono a tempo indeterminato".
Sul Foglio parla Padoan, candidato Pd a Siena: "L'Italia era un Paese in recessione, ora stiamo decisamente meglio. Non ci sono bacchette magiche ma strategie complesse". Sulla flat tax Padoan dice di preferire quella proposta dall'Istituto Leoni, che ne mostra anche i costi. E al reddito di cittadinanza dei 5Stelle Padoan risponde con il reddito di inclusione. Sull'euro e in generale sulla finanza pubblica Padoan dà le pagelle: "La proposta di FI è molto più ragionevole di quella della Lega". Una convergenza Lega-M5S "è fonte di preoccupazione per i mercati e le istituzioni internazionali".
Forze dell'ordine e militari: aumento medio di 130 euro (Messaggero prima e pp. 2-3 e tutti). Firmato l'accordo che riguarda 450mila lavoratori della sicurezza e della difesa. Per Guardia di Finanza e Carabinieri importi più elevati, rispettivamente 136 e 134 euro. Minniti: "Il più importante sforzo mai fatto". La Madia: "Ora tocca a scuola, enti locali e sanità". Il sottosegretario Rughetti: "Il rinnovo premia le fasce basse, chi lavora in strada avrà più soldi". Soddisfatti i sindacati, ma le rappresentanze di Marina e Aeronautica non firmano. Il Tempo (in apertura e pp. 2-3), parla invece di "elemosina elettorale ai servitori dello Stato".
I dirigenti pubblici contro l'Anac: troppo invadente, poteri da limitare. Sul Corriere (p. 38) il documento col quale la Pa contesta le troppe "invasioni di campo" all'Anticorruzione di Cantone, al quale contestano che "nonostante i controlli formali, non c'è stato impedimento alla corruzione, rallentando invece i tempi dell'azione amministrativa a danno degli utenti".

ITALIA-POLITICA
M5S primo partito col 28%, Pd ancora in calo, al 23% (persi due punti in un mese), stabile al 34% la coalizione del centrodestra con FI che cresce (15,8%), la Lega perde qualcosa (13,8%), Fdi guadagna (5,2%). Su Repubblica in apertura il sondaggio Demos di Ilvo Diamanti. Liberi e Uguali si attesta al 6,9%, Europa-Centro democratico al 2,8%. Ma un elettore su due (il 47%) non ha ancora scelto chi votare. Nel gradimento dei leader Gentiloni in testa col 48% (in salita di 3 punti), seguito da Bonino (42), Di Maio (38), Salvini (34), Meloni (32), Berlusconi e Renzi a pari merito a 31, Grasso (30), Grillo (28), Lorenzin (27). E se dopo il voto permanesse lo stallo il 50% sono per tornare subito alle urne, 26 per un governo di larghe intese, il 14% per un governo tecnico.
Sul Corriere chi vota chi secondo Pagnoncelli: la classe operaia va ai Cinque Stelle, le donne più propense a votare Forza Italia; il 37,4% dei giovani è indeciso o astensionista. Tra i cattolici prevale il Pd, Leu è più scelta dai dirigenti che dagli operai. Anche per il sondaggio del Corriere il M5S è il primo partito e sale al 29,3%, il Pd cala al 22,7%, FI cresce al 16,9%, Lega e Fdi stabili al 13,7% e al 4,6%.
Sul Sole intervista a Berlusconi, che ribadisce l'opzione Tajani-premier – "ha l'esperienza, l'autorevolezza e i canali internazionali giusti per ricoprire quel ruolo" – e la leadership della coalizione: "Al di là del nome del premier FI sarà la componente trainante della coalizione. Questo garantisce una condotta di governo coerente, competente e responsabile, basata sui valori del Ppe".
Sul Foglio parla Padoan, che giudica migliore la proposta di FI rispetto a quella della Lega e sul dopo voto dice: "Non so se ci saranno coalizioni che romperanno gli schemi dei tre poli. Ma bisogna ribadire che dall'Italia arriverà un segnale di stabilità".

ESTERI
A Davos il manifesto di Trump per i ricchi del mondo: "L'America è più forte, investite da noi" (Repubblica). Nel raduno più esclusivo dell'elite economica mondiale Trump sfida i big della finanza – "faccio gli interessi del mio Paese" – ma smussa gli angoli con gli altri Stati: "America First non vuol dire America da sola" (Corriere). Toni più pragmatici sul commercio per rassicurare il big business. E con deregulation e meno tasse sta già attirando consensi tra gli investitori. Nel discorso non menziona ma l'Europa ma nemmeno risponde agli attacchi della Merkel, scrive il Corriere. Per la Stampa ora nella Ue il riferimento è piuttosto Macron, e il presidente francese ha piena consapevolezza del suo ruolo "continentale". Platea divisa, tra fischi e applausi. Il Nobel Stiglitz: "Ha fatto il discorso che potevi aspettarti da un venditore di auto usate" (Repubblica). Su MF l'intervista al presidente: "Fidatevi, il vero affare è il dollaro". Moscovici alla Stampa: "L'Europa risponda con la sua voce alla sfida degli Usa". "Trump fa quello che ha promesso ma colgo segnali su un cambio di marcia: l'apertura ai dreamers e le scuse per un twitt a favore di un movimento estremista. Sono segnali. Ma l'Europa deve rafforzarsi e prendere il proprio destino in mano: serve una voce europea davanti all'American First".
Su Repubblica la bozza franco-tedesca di riforma dell'Europa: nel documento stilato da 14 economisti francesi e tedeschi si parla di riscrivere il "patto di stabilità" abolendo il famoso limite del 3% deficit/pil, sostituito da un nuovo parametro tra spesa pubblica e crescita del pil. Altri punti essenziali, la proposta di abolizione delle sanzioni di Bruxelles – "tanto non vengono mai applicate" – e limitare l'esposizione delle banche sui titoli di Stato", misura che andrà di pari passo con la creazione di una polizza europea sui depositi. Dal ministro Le Maire la raccomandazione di concludere le riforme dell'eurozona entro il 2018.
L'Est fa quadrato contro le riforme Ue (Sole). Polonia e Unghieria guidano la fronda al progetto di riassetto dell'eurozona a cui lavorano Merkel e Macron. I Paesi dell'ex blocco sovietico temono di diventare sempre più marginali. Orban: serve un piano alternativo.
Tensione tra Italia e Francia sulla missione in Niger: "Il Niger non è stato consultato" (Corriere). La voce rilanciata da Radio France Internazionale, che ha riferito una fonte del governo nigeriano. "Abbiamo indicato agli italiani tramite il nostro ministro degli Esteri che non siamo d'accordo. Abbiamo quello che ci serve grazie all'accordo con gli americani e i francesi". La Farnesina smentisce: "Patacca montata da Parigi".

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