Commentario del 25.01.18

IN PRIMA PAGINA
Gentiloni dal Forum di Davos promuove l'Italia – "ora il mercato si fida" – e Berlusconi: "Non è populista" (MF, Stampa). Possibile che il premier resti in carica fino a giugno (Avvenire). Berlusconi, a Radio 24, promette: "Deficit azzerato entro il 2020". Ma per il Fatto Forza Italia ha in programma il più grande condono fiscale mai visto. Sul Foglio parla Cairo: "Gentiloni mi piace, sbagliato accusare La7 di grillismo". Boschi si candida a Bolzano, in un seggio da 6 miliardi (Fatto). Anche Bossi nelle liste: così può bloccare Salvini (Fatto). Sul Giornale le sfide tra i big. Su Repubblica i candidati con lo sponsor. Forza Italia: potete trovare chi paga 30 mila euro per voi. Nel Lazio "terremoto Pirozzi" (Tempo): il centrodestra tratta su Parisi (Messaggero). Su Repubblica il voto dei giovani, lontani dai partiti: 4 su 10 non si fidano, e scelgono M5S, Lega e Pd.
A Davos sbarca Trump: "Gli Usa tornano a correre" (Stampa). Merkel lo attacca: "Dimentica la storia" (Repubblica). E tra Usa e Ue è guerra commerciale sui dazi (Corriere, Messaggero, Sole).
In Cina clonate due scimmie: più vicini all'uomo (Corriere, Giornale). Un passo che spaventa il Vaticano (Stampa, Repubblica). Sgreccia: "Minaccia per il futuro" (Corriere).
In cronaca: alcol e droga al liceo Russel di Roma. Grave una studentessa (Corriere, Messaggero). Su QN il caso della giovane suicida dopo il ricatto di finti poliziotti: in trappola sul sito hot.

ITALIA-ECONOMIA
"Il mercato ora si fida dell'Italia ma il prossimo governo deve tagliare il debito": su MF l'intervista del premier Gentiloni a Cnbc durante il forum di Davos. "Siamo sulla strada giusta,  l'economia è tornata a crescere. Questo non significa che abbiamo risolto i problemi sociopolitici. Dobbiamo stare molto attenti a non rovinare i risultati ottenuti negli ultimi cinque anni". Per Gentiloni il nuovo governo dovrebbe mettere in cima alle priorità "anzitutto la crescita economica, per ridurre il debito, creare più posti di lavoro e avere più giustizia sociale. I salari sono troppo bassi, troppe differenze tra nord e sud, uomini e donne. Quindi sfruttare il momento positivo per portare più equità nel Paese". Gentiloni coglie anche un clima di maggiore fiducia verso l'Italia: "Negli ultimi tre anni abbiamo attirato grandi flussi di investimenti esteri: c'è qualche complicazione burocratica ma il mercato è ben disposto. Gli investitori si fidano ma ora va ridotto il debito pubblico. Ridurremo il deficit dal 3 all'1,6%. Il sistema funziona, l'economia gira, il debito privato è il più basso del mondo, c'è tanto risparmio nelle famiglie. Abbiamo parecchie potenzialità".
Di Italia a Davos parla anche Martin Wolf, editorialista del Financial Times, che al Corriere dice: "Serve un'agenda per rafforzare la produttività, l'innovazione, l'integrazione nei mercati mondiali. L'export va bene ma è molto basato al Nord. L'Italia ha sfide enormi che ha appena iniziato ad affrontare. Il problema è con il centrodestra, che in Italia non crede al mercato: un centrodestra di tipo corporativo e anticapitalista che riporterebbe l'Italia indietro. Ma quello che conta sono le riforme nel Paese, perché l'Italia non lascerà l'euro. L'Italia deve sfruttare questa enorme opportunità di continuare le riforme, ma sotto l'influenza di Berlusconi le possibilità sono zero".
Altra picconata sulle politiche economiche e fiscali di Berlusconi da Yoram Gutgeld, commissario alla Spending review, che al Corriere dice: "La flat tax sarebbe una stangata micidiale per il ceto medio perché abbasserebbe le tasse ai ricchi, che da noi già pagano meno, e colpirebbe tutti gli altri che invece pagano più che all'estero".
Il Messaggero torna sulle trattative in corso per il rinnovo del contratto agli statali: il rischio è di aumenti a due velocità. Il governo vorrebbe tutte le intese pronte entro febbraio. Ma a parte il comparto degli statali (per i quali gli scatti inizieranno da marzo) restano da chiudere gli accordi su scuola, enti locali e sanità.

ITALIA-POLITICA
"Populisti e antieuropeisti non prevarranno, l'Italia è e rimarrà un Paese stabile", dice il premier Gentiloni a Davos ai microfoni di Cnbc (MF e tutti). Ma lui si dice non disponibile a forare un governo di coalizione con Berlusconi: "Il centro destra ha posizioni molto diverse, non resterà in piedi". E per il dopo voto dice; "Sarà il risultato della consultazione, sarà il Presidente della Repubblica che valuterà il da farsi". Per Avvenire lo scenario che si prefigura è quello di una reggenza Gentiloni almeno fino a giugno: possibile una manovra correttiva dei conti a maggio. Per la Stampa Gentiloni dice "no a larghe intese" ma non chiude a Forza Italia.  Berlusconi parla invece a Radi 24, intervista ripresa dal Sole: conferma di voler rispettare gli impegni con l'Europa e promette: "Azzereremo il deficit entro il 2020". Smentisce dissidi con Salvini e scommette sulla crescita spinta dalla flat tax.
Sul Foglio parla Cairo: "L'Italia sta un pochino meglio di qualche anno fa ma non vedo un'accelerazione troppo forte. Ci sono ancora troppe persone che se la passano male e troppe realtà in cui l'economia è diffusamente sommersa. Senza combattere queste due piaghe non tornerà il sorriso". Cairo promuove il Jobs Act anche se "per il lavoro bisogna fare ancora molto". E su Gentiloni: "Mi piace, perché è riuscito a proporre una leadership più distensiva rispetto a quella divisiva di Renzi". E su Di Maio:"Per governare un Paese conta anche quello che sai far. Sono il primo a sostenere l'importanza di affidare ruoli ai giovani. Ma per il governo competenza ed esperienza sono fondamentali e i Maio vedo che fa molto fatica".
Sulla Stampa il barometro di Piepoli: si ferma la corsa del centrodestra, dato al 35,5% (-1%), riparte il centrosinistra (29%, +0,5%), sostanzialmente stabile il M5S (27,5%), Leu al 7%. Tra i leader primo Mattarella per fiducia (57%, +6), seguito da Gentiloni (43%, +4), Bonino (33%, +2), Grasso (31%, +1) e Di Mario (30%, -2). Risale Renzi (al 28%, +1%), scendono Salvini (26%, -2), Meloni (23%, -2), Berlusconi (22%, -2), Grillo (22%, -1).
Nel Pd alta tensione tra Orlando e Renzi per le candidature: troppo pochi i posti per la minoranza interna e il ministro minaccia il disimpegno (Messaggero). Intanto si è trovato il seggio per la Boschi: è a Bolzano e per il Fatto dietro c'è l'accordo Pd-SVP frutto dei fondi pubblici miliardari piovuti in questi anni sull'Alto Adige. Nervi tesi nel Pd per i candidati paracadutati dall'alto. Stesso copione in Leu (Repubblica).
Nel centrodestra è caos liste, con Ghedina promosso arbitro sul campo. Berlusconi vuole un collegio blindato per Galliani: "A lui i diritti sportivi" (Repubblica). Ma la novità di queste elezioni sarà l'onorevole con lo sponsor,ovvero la formalizzazione di un contributo chiesto all'asprirante parlamentare per candidarsi e la possibilità che ci metta i soldi un manager terzo.
Nel M5S comincia il dopo Grillo (Repubblica). Sul Messaggero parla Nina Monti, la web master che cura il nuovo blog di Grillo: "Grillo torna alle origini, noi al posto di Casaleggio".
Salvini torna a smentire ogni liason con il M5S: "Da Di Maio solo spocchia". Ma la Lega lascia aperta la strada a un possibile patto dopo il voto (Stampa). Bagnai: "Posso essere io il  mediatore tra il Carroccio e i grillini". Il Foglio torna sulla candidatura di Padoan a Siena: nella città del Palio lo scontro con i no euro della Lega, che candida Claudio Borghi, teorico dell'uscita dall'euro.

ESTERI
A Davos attesa per l'arrivo di Trump: "Gli investimenti si moltiplicano, l'America è già tornata grande" il tweet della vigilia (Stampa). Ma Merkel lo attacca: "Dimentica la storia, nel mondo c'è troppo egoismo nazionale. Chiuderci non aiuta" (Repubblica). Ma il mattatore di Davos è Macron, che in un discorso a tutto campo di quasi un'ora incanta la platea. Poi vola via con la Cancelliera prima dell'arrivo di Trump (Corriere). Tra Usa e Ue è guerra commerciale sui dazi (Corriere, Messaggero, Sole): "Il protezionismo non è la risposta giusta, la strada è quella del multilateralismo e della cooperazione" la linea della Merkel, condivisa da Macron. Ma il segretario del Tesoro Mnuchin non cambia idea: "Il dollaro debole fa bene al commercio Usa". 
In Cina clonate due scimmie: "Ora tocca all'uomo" (Repubblica e tutti). E' la prima volta che viene "duplicato" un primate con la stessa tecnica usata per la pecora Dolly. Le scimmiette hanno 6 e 8 settimane, si chiamano Zhong e Hua, nomi che messi insieme formano la parla "popolo cinese". Vezzosi (Cnr): "L'efficienza della tecnica è molto bassa ma credo che clonare un uomo a questo punto sarebbe tecnicamente possibile". Ma l'applicazione pratica della tecnica potrebbe essere in una serie di malattie genetiche rare: "i primati sono ideali per studiare il funzionamento dell'organismo e sviluppare cure per le malattie umane" scrivono i ricercatori di Shangai. Un passo che spaventa il Vaticano (Stampa, Repubblica). Sgreccia al Corriere: "Una minaccia per il futuro dell'umanità".

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