Commentario del 31.12.2016

IN PRIMA PAGINA
"Migranti, via gli irregolari" (Corriere). In primo piano su tutti la stretta del Viminale sulle espulsioni: "Vanno raddoppiate" (Repubblica, Stampa). E nelle grandi città tra cecchini e droni, la festa è blindata (Giornale). Spazio anche alla politica. Su Libero il ritorno di Berlusconi: "Adesso parlo io". Sulla Verità intervista a Salvini: "Altro che accordo, con Renzi manco una telefonata". Grillo attacca l'Antitrust: inquisizione (Unità). Mattarella richiama partiti e leader (Sole): "Nuova legge o niente voto" (Fatto). Sul Giornale il consiglio di Sala a Renzi: "Stia fermo un turno". In prima pagina ancora Roma "città stressata: ma dal Campidoglio non si vedono azioni" dice il cardinale Parolin al Messaggero. Raggi: io non ho bacchette magiche. Intanto l'Istat vede la crescita: mini-segnali di fiducia (Sole). Su Repubblica il 2016 visto dagli italiani: un anno immobile. Sulla Stampa anticipazioni sul 2017,"un anno al bivio". L'Espresso "Felice anno vecchio". Dall'estero lo scontro Usa-Russia, con Putin che aspetta Trump e spiazza Obama: "Nessuna ritorsione per spie e sanzioni". E gli fa gli auguri (Stampa, Messaggero e tutti). In cronaca lo sfregio di Roma a Babbo Natale: "Non esiste" dice ai bambini all'Auditorium il direttore d'orchestra. Disney lo licenzia (Repubblica, Messaggero e tutti).

ITALIA-POLITICA
"Adesso parlo io": su Libero (in apertura e a p2) intervista a Berlusconi, che ribadisce la linea di "opposizione responsabile" e punta al recupero del centro e al ritorno al proporzionale. E sui rapporti con la Lega dice:  "abbiamo elaborato con i nostri alleati un programma comune sul quale concordiamo al 95%, anche su Europa e immigrazione. Per questo non sono preoccupato della tenuta della coalizione". "Se Berlusconi sceglie Merkel e Ppe non sarà nostro alleato", dice Salvini a La Verità (p.5) stroncando anche il ritorno al proporzionale: "Berlusconi mi ha ricordato i tempi di Craxi, il pentapartito delle ammucchiate. Io guardo avanti, alla Brexit, a Trump, a Putin". Salvini nega però ogni contatto o asse con Renzi: "C'è solo la condivisione del principio per cui gli italiani devono votare il prima possibile". Sul Messaggero (p.10) i piani di Gentiloni e Renzi: 4 mesi per riparare le falle che hanno portato alla sconfitta al referendum e poi il voto, con o senza legge elettorale. "Renzi? Gli sono affezionato. Per questo gli consiglio di saltare un turno" dice il sindaco di Milano Sala al Giornale (p.7). Cacciari a QN (p.8). "Il 2017 sarà un anno di transizione a meno che non avvenga un attentato che cambi tutto: siamo esposti e fragili, a ogni punto di vista". Con un governo così debole, c'è da augurarsi il voto entro l'estate o a ottobre". "Questo Paese deve riprendere in mano il timone della barca: con il pilota automatico andiamo a sbattere" dice l'ex sottosegretario Nannicini al Corriere (p.14). Per questo serve il Mattarellum e andare presto a votare. Attesa per il messaggio del capo dello Stato. Per il Fatto (p.4) sarà diretto in primis ai "due Mattei": "No al voto senza una legge elettorale omogenea", che non è il Consultellum che piace a Renzi e Salvini. Su Repubblica (p.2 e 3) il 2016 visto dagli italiani: nel Paese ancora diviso su Renzi sale Di Maio e  si eclissa Berlusconi. Renzi resta il leader più amato (20%) e più odiato (30%), seguito da Salvini (il migliore per il 7%, il peggiore per il 14% degli italiani), Di Maio (il migliore per il 6%), Grillo (il peggiore per il 9%), Berlusconi (il peggiore per il 4%). Limitato anche il consenso a Mattarella (7%). Ancora non pervenuto Gentiloni. "Così entriamo nel 2017 senza entusiasmo e senza ottimismo".

ITALIA-ECONOMIA
"Prospettive positive per la crescita": su Messaggero (p.11) e tutti l'ultima nota Istat dell'anno, all'insegna della fiducia e dell'ottimismo. Il Sole (in prima e a p. 11) parla di "mini-segnali di fiducia". Ricchezza, manifattura e ordinativi crescono, il problema è il lavoro (QN p.9). "L'indicatore anticipatore dell'attività economica registra una ripresa, delineando una prospettiva positiva del ritmo di crescita dell'economia nei prossimi mesi". In miglioramento anche la fiducia del settore manifatturiero e dei consumatori. Ristagnano le esportazioni. Alla voce lavoro, calo di occupati dovuto alla contrazione del lavoro indipendente, e disoccupazione all'11,6%, contro la media europea del 9,8%. Ma cresce la propensione alla ricerca del lavoro. Più vicino l'obiettivo del governo dell'1% di pil nel 2017. Ora si guarda agli investimenti delle imprese: da domani in vigore gli incentivi di "Industria 4.0" del ministro Calenda.
Anno nero, invece, per la Borsa: Milano (in calo del 10%) tra le peggiori d'Europa, zavorrata dalle banche. Tutto il listino vale 524 mld, meno della sola Apple (Repubblica p.26 e tutti). "Risolvere il problema del credito in Europa aiuterà Piazza Affari a risalire" dice al Sole (p.3)l'ad di Borsa Italiana Jerusalmi. Intanto il governo si prepara a rimettere mano alla Stabilità: sulla legge di Bilancio in arrivo un decreto legge correttivo, rivela Italia Oggi (p.25). Troppo frettolosa l'approvazione, serviva sistemare non solo i temi fiscali legati alla rottamazione delle cartelle Equitalia ma anche reintrodurre capitoli rimasti fuori come i fondi per Taranto per l'assistenza ai bambini ammalati per colpa dell'inquinamento dell'Ilva, il nodo incapienti, giochi e enti locali.

EUROPA
In primo piano su tutti lo scontro Obama-Putin che domina la fine del mandato di Obama. Reazione morbida di Putin all'annuncio di sanzioni contro la Russia e all'espulsione di 35 sospette spie dagli Usa. "Nessuna ritorsione, aspetto Trump" (Stampa p.8, Repubblica p. 10). E fa gli auguri a Obama. Ma sugli kacker russi, trema anche l'Europa (Repubblica p.13, Corriere p.3): nella cyber rete russa non sono finiti solo i Democratici Usa ma anche il Parlamento tedesco, la Difesa italiana, un tv francese e l'Osce. Ecco perché nelle capitali europee è suonato da tempo l'allarme, temendo dossier di informazioni rubate che potrebbero saltare fuori condizionando le campagne elettorali di Francia e Germania. "Creare scompiglio, destabilizzare è una strategia tipica del Cremlino" spiega a Repubblica Stefano Mele, uno dei massimi esperti in materia. "Francia e Germania stano battezzando nuove unità operative che serviranno per combattere la propaganda". Stesse preoccupazioni affiorano sul Corriere (p.3): Parigi e Berlino temono elezioni falsate dagli hacker.
Sul Messaggero (p.5) la rete dei filo putiniani in Europa: Le Pen e Fillon in Francia, Berlusconi e Salvini in Italia, Petry in Germania, sono tanti i potenziali adepti del "partito di Vladimir". La strategia russa prevede sovvenzioni agli alleati, offensive mediatiche contro i nemici.


Commentario del 30.12.2016

IN PRIMA PAGINA
"Riforme avanti, priorità lavoro, giovani e Sud. Tagli Irpef, presto parlarne" (Sole). In primo piano su tutti la conferenza stampa di fine anno di Gentiloni. Bacchettate alla Bce per Mps (Stampa): "Tengo il punto". Trattativa sul piano di salvataggio (Sole). E delle elezioni il premier dice: "Non sono una minaccia" (Corriere). Riprende quota il piano di Renzi di votare a giugno (Corriere, QN). Su Repubblica simulazioni del voto col Mattarellum: con i risultati 2013 nessun partito arriva alla maggioranza. Sui voucher è sempre scontro. Gentiloni: li cambio. Camusso: vanno aboliti (Unità). Nel Milleproroghe il salvataggio di 40 mila precari Pa (Sole, Messaggero) ma niente rinvio per Popolari e Bcc (MF, Fatto). Su Stampa e altri la stangata di Capodanno: rincarano gas e luce, i mutui tornano a salire. Sul Giornale l'allarme autobomba sul Capodanno. Assad: "L'Europa sta aiutando l'Isis a colpirla". Tra Usa e Russia torna la guerra fredda: Obama espelle 35 agenti russi (Stampa, Corriere). Il Cremlino incassa la tregua in Siria tra Assad e i ribelli (Sole e altri). In cronaca, il dramma di Acilia. "Roma, il crollo causato da bombole illegali" (Messaggero). Meningite, nuovo allarme a Firenze: bimbo senza vaccino muore a 22 mesi. Una vittima anche a Napoli (Messaggero). Sul Giornale il caso Napoli: dipendenti senza stipendio per un errore del 1980. Sul Fatto "sindacalismo da bancarotta": Cisl, un crac a 70 milioni per i corsi varati nel 1955.

ITALIA-POLITICA
Gentiloni rivendica la continuità con Renzi - "Priorità a lavoro, giovani e Mezzogiorno" – blinda la Boschi, Lotti e Poletti e delle elezioni dice: "Il voto non è una minaccia" (Corriere p.6). Renzi punta al voto a giugno in concomitanza con le amministrative, in modo da "salvare" anniversario dei Trattati di Roma e G7 di Taormina. Il leader del Pd teme la melina dei partiti sulla legge elettorale – "Faranno di tutto per impedirmi di andare alle elezioni" - ma con Gentiloni l'intesa regge (Corriere p.6). I toni pacati del premier sono (l'unico) segno di rottura con il passato, scrive Franco sul Corriere (p.9), per il resto Gentiloni sembra votato al raffreddamento degli animi in vista del voto, in linea con la preoccupazione del Quirinale di tenere unito un Paese sfibrato. Domani il discorso di Mattarella: si rivolgerà ai cittadini e non ai politici, scrive la Stampa (p.7) il suo sarà un appello a superare l'odio e a ritrovare un destino comune. Ieri il giuramento di vice ministri e sottosegretari, tutti confermati salvo lo strappo di Zanetti e il ritorno a vita professionale di Nannicini (Corriere p.7). Zanetti al Messaggero (p.3): "Al Senato non garantiamo i numeri per la maggioranza". Su Repubblica (p.8) le simulazioni sul voto col Mattarellum: per governare serve il 40%, con i voti del 2013 nessuno avrebbe la maggioranza.

ITALIA-ECONOMIA
Salvataggio del Mps sempre in primo piano, con Gentiloni che avverte: "Su Mps e le banche teniamo il punto con Francoforte" (Repubblica p.32, Sole p.2 e tutti). Il riferimento è alla Bce, che a sorpresa ha alzato da 5 a 8,8 mld il deficit patrimoniale di Mps sotto aiuto di Stato. Bankitalia fissa a 6,6mld l'esborso statale (Sole p.2). La tensione tra Roma e Francoforte resta alta ma ora la trattativa si sposta sul piano industriale di Mps: oggi in cda il nodo liquidità (Sole p.2).  "Giuste le valutazioni della Bce sul capitale di Mps, non capisco l'irritazione italiana – dice l'economista Daniel Gros a Repubblica (p.32) – Governo, Consob e Bankitalia dovrebbero fare un esame di coscienza più approfondito. Non si è indagato sul passato né si p corretto il presente. E resta il nodo sofferenze". Intanto la Commissione Europea ha autorizzato l'Italia a prorogare di sei mesi lo schema di garanzie pubbliche che permette al governo di aiutare le banche in difficoltà a raccogliere denaro sui mercati, mossa che riguarda Mps e l'intero settore del credito (Sole p.4). Ieri il varo del Milleproroghe (Messaggero p.7 e tutti): un anno di contratto in più per 42 mila precari della Pubblica amministrazione, mentre salta il rinvio della pensione per i magistrati over 70. Saltano anche le misure per le banche popolari, creando un'incognita per la situazione delle banche di Bari e di Sondrio (Corriere p.13). Puntuale col Capodanno la stangata su gas (+4,7%) e luce (+0,9%). In rialzo anche i tassi dei mutui: da gennaio il costo tornerà a salire (Stampa p.20). Sull'Unità (in prima e a p.8) e su tutti la "foto" all'Italia scattata dall'Istat: un Paese anziano dove pochi diplomati vanno all'Università e oltre 6 milioni sognano un lavoro.

EUROPA
"Un piano vero sui profughi. Ma l'Europa deve crederci". Sul Corriere (in prima e a p.21) la proposta della Gabanelli per dare una soluzione al problema dell'accoglienza degli immigrati. "Bisogna trasformare lo tsunami in una opportunità, attraverso un progetto complessivo, pragmatico e a gestione pubblica che sfrutti ex ospedali, caserme, luoghi tolti alla mafia. I Comuni allora sarebbero pronti a fare la loro parte ma l'Europa deve dire se ci saranno i fondi". Il piano deve prevedere la mappa dei luoghi in cui convogliare i flussi (stimabili in circa 200 mila persone l'anno) nei quali identificare chi ha diritto di restare e chi no, fare i corsi di lingua, di formazione al lavoro e alle regole della democrazia europea. I lavori per riadattare gli immobili (costo previsto, 2 mld) si possono fare velocemente con procedimenti d'urgenza, ma per la gestione dei centri serve l'applicazione di regole rigide e un tempo di permanenza massimo di 6 mesi, trascorsi i quali i richiedenti asilo devono essere trasferiti per quote nei diversi Paesi europei e sul territorio. Per fare questo serviranno almeno 25 mila professionisti, per un costo di circa 2,5 mld. "Se l'Italia si assumesse la responsabilità di identificazione e formazione, l'Europa farebbe la sua parte mettendoci i soldi che servono?".

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Commentario del 29.12.2016

IN PRIMA PAGINA
La crisi del Mps sempre in primo piano. Padoan al Sole: "Basta con l'opacità della vigilanza Bce". Ma la Germania attacca l'Italia: "Rispettate le regole" (Corriere). Gelo anche da Bruxelles: "Nessuno sconto" (Messaggero). Su MF le dieci domande sul caso Montepaschi. Sul Fatto sei medi di bugie, dal bluff di Morelli alle colpe di Padoan. In primo piano anche il lavoro: più posti ma meno stabili (Repubblica). Sale l'occupazione ma non per i giovani. Boom dei voucher (Avvenire). Un falso problema, i voucher per QN. Repubblica: meglio l'odiato "buono" che l'impiego in nero. Sul fronte politico lo scontro è sulla legge elettorale. Prodi al Corriere: "Ora serve il Matterellum". Orlando: "Meglio il proporzionale" (Messaggero). Appello Pd: basta perdere tempo (Unità). Intanto Gentiloni silura De Luca e ridimensiona la Boschi (Giornale). E il Pd vuole già mandarlo a casa (Libero). Su tutti la rete italiana dello stragista di Berlino: "Per mesi fu vicino Roma" (Corriere). Scoperta la base a Latina (Messaggero). Dagli esteri. Negli Usa affondo di Obama contro Israele e Russia (Stampa). Trump: resisti Israele, arrivo io (Corriere). Mosca confessa: doping di massa (Corriere, Messaggero). Sul Sole l'accordo che spartisce la Siria fra Russia, Turchia e Iran. In cronaca la fuga di gas ad Acilia (Giornale): "Un boato e la casa è venuta giù". Mamma e figlia uccise dal crollo (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Italia sotto schiaffo per il salvataggio di Mps. Da Berlino richiamo sul rispetto delle regole (Corriere p.2). Gelo anche a Bruxelles: "Nessuno sconto sull'aumento Mps" (Messaggero p.6). Se il conto della ricapitalizzazione presentato dalla Bce è salito è per le scelte politiche di Roma: gli 8,8 mld serviranno a restaurare la fiducia nella banca. In una lunga intervista al Sole (in apertura e a p.2-4) Padoan si difende e attacca: "Basta con l'opacità della vigilanza Bce". "Sarebbe stato utile conoscere i criteri di valutazione su Mps sul capitale aggiuntivo, perché può dare indicazioni anche per altri istituti e altre Autorità. La mancanza di informazione si traduce in opacità e questo porta a interpretazioni sbagliate. Vogliamo discutere su tempi e modalità delle richieste: da Mps passa il rilancio della stabilità finanziaria europea". Padoan duro anche con i banchieri italiani: "Sulla commissione d'inchiesta decida il Parlamento ma ci sono state responsabilità di singoli manager che hanno prodotto danni rilevanti a investitori, azionisti, risparmiatori e imprese. Queste responsabilità vanno sanzionate e non è stato ancora fatto abbastanza". Padoan ricorda anche la mission del governo: "implementazione delle riforme e miglioramento delle misure su Pa, giustizia e Jobs Act, il cui impianto va assolutamente difeso. Gli investimenti pubblici richiedono una Pa che funzioni e una ricalibrazione di strumenti di sostegno fiscale alle imprese. Se gli investimenti ripartono il reddito nazionale può aumentare di uno 0,5%". Ma la polemica su Mps infuria. Boccia (Pd): "I vertici del Monte rimettano le deleghe e Padoan riferisca in aula" (Corriere p.2). Per il Fatto (p.2) si è ormai in piena crisi istituzionale che solo un intervento del presidente Mattarella può risolvere. Il Giornale (in apertura e a p.6) parla di rischio stangata sui conti: i 20 mld necessari per salvare Mps e altre banche si rischia l'aumento dell'Iva. In primo piano anche il lavoro: i dati – per la prima volta congiunti Istat, Inps e Inail – danno l'occupazione in aumento ma solo per gli over 50 (Sole p.10). 239 mila gli occupati in più su base annua grazie agli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato. Ma l'effetto sgravi va affievolendosi, e infatti si registrano –14 mila occupati rispetto al trimestre precedente. Boom dei voucher, che toccano i 109,5 milioni di buoni venduti (+34,6% rispetto al 2015) ma riscossi "solo" 88 milioni, corrispondenti a 47 mila lavoratori full time. In miglioramento anche la fiducia delle famiglie (Sole p.14), con l'indice Istat a quota 111,1 da 108,1; bene anche la fiducia di imprese manifatturiere e commercio al dettaglio, in peggioramento il clima nei servizi e nelle costruzioni. Baban (Confindustria) alla Stampa (p.10): "Siamo in un momento di svolta, l'essenziale è essere capaci di cogliere le occasioni. Ora il governo deve attrarre capitali privati e stranieri".

ITALIA-POLITICA
Legge elettorale in primo piano. "Ora serve un Mattarellum rivisitato, no a un sistema anti Grillo: si rischierebbe di fargli un favore", così Romano Prodi al Corriere (in prima e p.5). Il Pd incalza: "Basta perdere tempo, subito il confronto" (Unità in prima e p.4 e tutti): dem in pressing sul Mattarellum. Per Libero (in prima e p.9) è un ultimatum: Mattarellum o voto subito, così il Pd vuole staccare la spina a Gentiloni. Ma secondo ItaliaOggi (in prima e p.6) la proposta di Renzi del Mattarellum è solo un pretesto per farlo bocciare: preferisce andare a votare dopo le modifiche della Consulta. Rosato all'Unità (p.5) ribadisce la preferenza dem per il Mattarellum, anche se il No al referendum spinge il proporzionale: "Ora confronto con i gruppi parlamentari, ma solo Salvini per ora è disposto a discutere un ritorno del Mattarellum". Il ministro Orlando al Messaggero (in prima e p.9): "La maggioranza del Pd crede che si possa stabilire un confronto sul Mattarellum, ma se non fosse così credo che il sistema migliore sia un proporzionale con collegi uninominali e premio di maggioranza". Sulla linea del proporzionale resta Fi: "E' l'unica soluzione" dice Berlusconi (Mattino p.13). Mara Carfagna al Giornale (in prima e p.9): "Il Mattarellum non funziona in un sistema tripolare e frastagliato: meglio un proporzionale con premio di maggioranza". Ma la Lega non ci sta, Fedriga a Libero (p.9): "Vogliamo riconsegnare ai cittadini la possibilità di scegliere da chi essere governati, il modo migliore e più veloce è il Mattarellum". E Calderoli al QN (p.7) rilancia: "Dire sì al Mattarellum per il centrodestra significa dire sì all'unica strada per vincere. Sono stupito che Fi punti sul proporzionale". Ma Cazzullo sul Corriere (in prima e p.31) sottolinea l'immobilismo dei partiti: sembra esserci una coltre di neve sotto la quale i teorici riformatori si sono riparati (su tutti). Per Repubblica (p.13) è il tramonto di Verdini, scaricato da Renzi: "Ora c'è Berluconi". Il leader di Scelta civica Zanetti abbandona il posto di viceministro dell'Economia, e al Corriere (p.7) dice: "E' un Renzi-bis senza Renzi, sono orgoglioso di stare fuori".

EUROPA/ESTERI
Sulla Stampa in apertura (e a p.2) la battaglia finale di Obama: dopo lo schiaffo a Israele cavalcando la causa dei "due popoli, due Stati", ora l'affondo contro la Russia. Il presidente uscente pensa a sanzioni contro Mosca per le presunte ingerenze del Cremlino nelle elezioni presidenziali americane. Sulla vicenda è in corso un'inchiesta bipartisan del Congresso dalla quale sarebbero emerse prove inconfutabili delle ingerenze; la Cia in particolare è arrivata alla conclusione che la Russia abbia voluto favorire l'elezione di Trump. Intanto Putin si accorda con Erdogan per dividere la Siria in tre regioni, controllate da Assad, turchi e sciiti (Stampa p.2). L'accordo fra "i tre ex imperi" anche sul Sole (in prima e a p.18): non è la fine della guerra in Siria, scrive Negri, ma la spartizione in zone di influenza da cui Erdogan esce ridimensionato e con lui la politica occidentale. Putin  si è invece piazzato nel cuore del Medio Oriente rilanciando Mosca come superpotenza eurasiatica. "Italia, Europa e resto del mondo dovranno guardare a grandi equilibri – dice Baban (Confindustria) alla Stampa p.10 – Ci sarà un disgelo Usa-Russia? Sarà gelo tra Usa e Cina? Questi tre fattori messi insieme danno da pensare.Pechino vuole lo status di economia di mercato gli Usa fanno orecchie da mercante. L'Italia deve decidere che ruolo giocare e deve farlo prima. Non è più tempo in cui si potevano attendere i cambiamenti per poi passare all'azione".

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Commentario del 28.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Mps, governo contro Bce (Repubblica): "Fondo da 20 miliardi sufficiente per tutte le banche" (Sole e tutti). Zingales al Giornale: "Banche, servono 50 miliardi. E un'inchiesta sulle colpe". Libero: Mps regalava i soldi ai ricchi, salvarlo costa 250 euro a famiglia. Il Fatto: a furia di rinvii sul Montepaschi adesso la Troika è più vicina. In primo piano anche l'assalto di Vivendi a Mediaset. Calenda alla Stampa: "Bolloré può paralizzare Mediaset". Dalla finanza al lavoro, voucher nel mirino. Martina al Corriere: "Vietarli per l'edilizia". Landini a Repubblica: "Vanno aboliti del tutto". Possibile un tetto legato al numero dei dipendenti stabili (Messaggero). In politica, Lotti dai pm: "Mai saputo dell'inchiesta Consip" (Sole e tutti). Ma lo accusa un suo amico (Fatto). Sottosegretari, Gentiloni confermerà la squadra (Sole):Verdini resta fuori (Repubblica). In primo piano anche l'inchiesta sulla strage di Berlino. Berlino avvertì più di 7 mesi fa: fermate Amri (Corriere). L'uomo a Roma prima di Berlino, dopo la strage fotografato anche alla stazione di Milano (Sole). Sul Messaggero il piano del Viminale contro il terrorismo: "Riaprire i Cie per i clandestini". E l'Aeronautica ora arma gli elicotteri (Stampa).Su tutti l'addio a Carrie Fisher, indimenticabile principessa Leila di Star Wars (Messaggero).

ITALIA-POLITICA
Lotti due ore dai pm che indagano sugli appalti Consip nega tutto: "Non sapevo nulla dell'indagine" (Stampa p.6). Ma lo accusa "un amico", ricorda il Fatto (p.5) riferendosi all'ad di Consip Marroni. Anche Grillo accerchiato, ma per le sue posizioni anti-migranti: cresce il fronte del No nel M5S. "La svolta trumpiana del Movimento serve a cavalcare la paura e a cercare un diversivo dalla crisi di Roma" scrive Franco (Corriere pp.11). Si voti a giugno 2017 o nel 2018 Grillo deve arginare le faide interne e puntellare Raggi. Il Corriere (p.12) rilancia l'ipotesi di asse  tra Renzi e Salvini ieri su Libero, per votare il prima possibile col Mattarellum. "Io dico a Renzi: andiamo in Parlamento e cambiamo insieme la legge elettorale subito, senza aspettare la Consulta" dice Salvini al Corriere (p.12). Ma le distanze con Berlusconi si allontanano sempre più. "Berlusconi mai con i lepenisti? Capisco le difficoltà aziendali, ma un conto è l'agenda e un altro l'Italia". Si allargano le distanze anche tra Forza Italia e Pd sulla legge elettorale: a Zanda che ieri su Repubblica bocciava il proporzionale e rilanciava il Mattarellum replica Romani: "Basta diktat o salta tutto. La riforma va fatta insieme in Parlamento dopo la sentenza della Consulta sull'Italiacum" (Repubblica p.12). Intanto Speranza inizia il suo tour per candidarsi alla guida del partito: "Basta col Pd amico dei potenti. Gentiloni può durare solo se affronta la questione sociale" (p.7). Sul Giornale (p.7) la mossa di Lupi verso FI: "Sì la dialogo tra responsabili. Il centrodestra ritrovi l'unità".

ITALIA-ECONOMIA
Salvataggio Mps, Tesoro e Bankitalia irritati con la Bce per il trattamento da "banche greche" per il Montepaschi: "Per sostenere le banche bastano 20 miliardi" (Repubblica in apertura e a p.6 e su tutti). Di questi, 2 servirebbero ad attivare garanzie sulla liquidità delle banche, oltre 6 per azioni di Mps (col Tesoro che potrebbe trovarsi intorno al 75% del capitale), e una dozzina per le altre banche in difficoltà (Pop Vicenza, Veneto Banca, Carige, Casse di Rimini, Cesena e San Miniato, Cari Ferrara). Ma Standard & Poor's stronca il piano del governo: "Darà qualche beneficio ma non risolverà i problemi di base delle banche" (Repubblica p.6).  Zingales parla di 50 miliardi di fabbisogno per sanare i bilanci degli istituti: "Un governo serio mette i soldi ma poi deve fare un'inchiesta" dice al Giornale (in prima e a p.3). Calenda, in un'intervista alla Stampa (in prima e a p.3) difende l'operazione: "Non potevamo esporre clienti e risparmiatori al rischio di una risoluzione. Alla fine siamo stati quelli che più hanno aderito alla sostanza delle regole europee". Ieri in Borsa, col titolo Mps ancora sospeso, pesanti perdite per le banche più deboli. Altro tema in primo piano, il lavoro. Voucher sempre nel mirino, aspettando i dati Inps sulla tracciabilità e il parere della Consulta sui referendum Cgil che puntano all'abolizione. "I voucher? Teniamoli per studenti, pensionati e lavoratori cassintegrati, come succede in agricoltura" dice il ministro Martina al Corriere (p.9) che propone l'abolizione completa solo per il settore dell'edilizia. "Sono contro l'abrogazione totale, bisogna intervenire sulla distorsione del precariato". Martina contrario anche al referendum sull'articolo 18: "Non credo al ritorno al passato".   "I voucher non si cambiano ma vanno aboliti del tutto" dice invece il leader della Fiom Landini a Repubblica (p.9): "E se il governo non ha il coraggio di cambiare strada neanche dopo il voto del 4 dicembre ci penseranno gli italiani col referendum della Cgil". "In Europa i voucher non esistono e in Italia non mancano i contratti da applicare: a termine, stagionali, interinali. Non è solo una questione di abuso. Con i voucher il lavoratore diventa merce". Per il Messaggero (p.5) tra le ipotesi allo studio del governo c'è quella dell'esclusione di alcuni settori e quella dei tetti di utilizzo,stabiliti in base alle dimensioni dell'azienda committente. Il Sole (p.8): niente riforma dei voucher prima dei dati Inps e del parere della Consulta sul referendum. Sulla Stampa (p.2) l'orientamento della Corte al riguardo: giudici verso il "no" sul ritorno all'articolo 18, via libera invece ai quesiti su voucher e appalti. Intanto nel "Milleproroghe" in arrivo attesa la proroga per 40 mila precari della pubblica amministrazione (Sole p.8) e la conferma della validità delle graduatorie per tutto il 2017.

EUROPA
"Con la Brexit ha vinto la paura ma la Gran Bretagna non tornerà indietro": su Repubblica (p.14) parla Craig Oliver, capo della comunicazione di Cameron. "Sul referendum ci siamo fidati troppo del vecchio detto clintoniano: è l'economia, bellezza, ovvero che alle elezioni la gente vota col portafoglio. Pensavamo che dimostrando che restare nella Ue era vantaggioso dal punta di vista economico avremmo vinto il referendum invece non è bastato. L'ansia per l'aumento dell'immigrazione ha prevalso su tutto". Sul voto hanno pesato anche tre "bufale": che la Gran Bretagna dava 350 mln di sterline alla Ue a settimana, che la Turchia sarebbe entrata nella Ue e che la Ue avrebbe avuto un esercito comune. "Erano balle, ma nell'era di social una balla a lungo strombazzata conta più di mille smentite". Intanto in Romania il presidente Oohannis ha bloccato la nomina di Sevil Shhaidehm, prima premier donna e musulmana: "Ho valutato pro e contro e ho deciso di non nominarla" (Stampa p.15 e altri). Cresce il timore di una discriminazione politica e religiosa.

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Commentario del 27.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Sale il conto per salvare Mps (Corriere): la Bce ora chiede 8,8 mld (MF, Sole e tutti). I dubbi della Germania (Messaggero). Weidmann: il vero azionista di Mps non è in Italia (Foglio). Il Giornale: il piano dell'Europa per farci fallire. Sulla Stampa come difendere i risparmi. In primo piano anche il lavoro. Del Conte al Corriere: "Così i voucher non vanno". Meno voucher, multe a chi abusa (Repubblica). Damiano a l'Unità: "Torniamo alla legge Biagi". Spazio anche alla politica. Su l'Unità l'elenco delle leggi che rischiano di saltare in caso di voto ancipato. Boccia: "Il Parlamento deve finire il lavoro". Sul Fatto gli sviluppi dell'inchiesta sugli appalti Consip: "Renzi sapeva". Sul Foglio intervista a Orlando: "Facebook, c'è un problema: la democrazia". Sul fronte terrorismo, caccia ai complici di Amri (Sole, Messaggero). Sul Corriere l'allarme della Polizia: "Temiamo la vendetta dell'Isis. Ora schierati i super poliziotti". Dall'estero. L'aereo caduto nel Mar Nero: per Mosca "non è terrorismo" (Sole). In Gran Bretagna mistero sulla Regina. Carlo fa già le prove (Stampa). Negli Stati Uniti dispetti e veleni nella transizione Obama-Trump (Stampa, Corriere). Su tutti l'addio a George Michael, icona del pop, voce di Natale (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Mps, la Bce alza la posta a 8,8 miliardi (Repubblica p.4 e tutti): non basta l'aumento di capitale da 5 miliardi, Francoforte impone all'Italia le regole applicate alle banche greche nel 2015. Spiazzato il Tesoro, che non si aspettava un numero così alto. Ora il rischio è che vadano ricalcolati anche i 20 mld di paracadute per l'intero sistema bancario italiano, scrive il Giornale (p.3). Sull'operazione Mps faro della Bundesbank. Weidmann: "Molte le questioni aperte: bisogna capire su il nucleo di Mps è sano e se il denaro pubblico non vada a coprire perdite prevedibili". Attesa per come reagiranno oggi i titoli bancari, con Mps ancora sospesa (Giornale p.3). Sulla Stampa (p.5) come difendere i propri risparmi se azionisti o obbligazionisti Mps. In primo piano anche il lavoro. "Sui voucher ci sono stati abusi, necessaria una stretta subito" dice al Corriere (p.2) Maurizio Del Conte, presidente dell'Agenzia nazionale per le politiche del lavoro. "Abrogarli no, perché hanno fatto emergere prestazioni prima solo in nero. Ma i numeri dimostrano che c'è stato un abuso, e il legislatore deve tornare sui suoi passi quando si accorge che gli effetti sono opposti a quelli previsti". Ma Del Conte mette in guardia dall'effetto del referendum sul Jobs Act: "Molte aziende ridurrebbero il loro organico per scendere sotto il tetto dei 5 dipendenti, Amazon, Google e i grandi investitori arrivati negli ultimi tempi si sentirebbero traditi e sarebbero tentati di andare via". Su Repubblica (p.2) e Messaggero (.4) le misure del governo per rivedere i voucher, scongiurando il referendum: abbassare i tetti (da 7 a 5 mila euro), aumentare controlli e sanzioni. Prima però si aspetta il primo monitoraggio sui ticket dell'Inps e le decisioni della Consulta dell'11 gennaio. Altra emergenza, la fine della mobilità. "Sui voucher occorre tornare allo spirito della legge Biagi", dice Damiano a l'Unità (p.4). "Per arginarne l'utilizzo bisogna limitare sia le tipologie di lavoro che i prestatori d'opera. In proiezione, a fine 2016 si toccherà la cifra record di 150 milioni di voucher".

ITALIA-POLITICA
"Il governo Gentiloni? Ha davanti un tempo limitato. Dovrà portare il paese alle elezioni" dice Zanda a Repubblica (p.10). Ma sulla legge elettorale "bisogna fermare la tentazione del sistema proporzionale: serve una legge come il Mattarellum. Una legge proporzionale ci allontanerebbe dall'Europa e ci porterebbe ai governi tri-quadri-pentapartito che hanno prodotto 2000 mld di debito pubblico". "Io dico che il Parlamento ha il dovere di finire il lavoro, chiudere tutte quelle leggi approvate alla Camera e ora ferme al Senato" dice invece Boccia a l'Unità (p.3). "La legislatura è quasi finita ed è doveroso andare avanti.Il governo completi il lavoro sulle emergenze che non mancano, il Parlamento si occupi di legge elettorale, il Senato completi il lavoro sulle riforme". "No all'accanimento terapeutico, si voti al massimo entro giugno" dice Orfini alla Stampa (p.8), anche lui favorevole al Mattarellum. Sempre in primo piano la questione della durata della legislatura. Per Folli (Repubblica p.11) con il ritorno sulla scena di Berlusconi e l'asse con Gentiloni per salvare Mediaset le urne a primavera si allontanano. E il governo non appare così debole come i renziani lo presentavano. Ma per Libero (in apertura e a p.2) c'è un altro asse inedito che si profila ed è quello tra Renzi e Salvini: entrambi puntano al Mattarellum per andare al voto a giugno, così da rottamare l'uno Bersani, l'altro Berlusconi. Sul Fatto (in apertura e a p.2) gli sviluppi dell'inchiesta sugli appalti Consip: "Anche Renzi sapeva dell'indagine", e a rivelarlo è un suo fedelissimo, Filippo Vannoni, presidente della fiorentina "Publiacqua". Lotti intanto, indagato per fuga di notizie, preme per essere sentito in Procura (Repubblica p.10, Messaggero p.6): l'interrogatorio a Roma forse già domani o dopodomani. Intanto slitta ancora la nomina di sottosegretari e vice ministri: Verdini si aspetta 3-4 poltrone, scrive Libero (p.3), Gentiloni resiste (Corriere p.8). Trattativa con Verdini aperta: Ala chiede un formale riconoscimento politico (Messaggero p.5). Per la Stampa (p.9) Gentiloni punta a piazzare Nannicini al Welfare per "commissariare" Poletti.

EUROPA
La Regina Elisabetta salta la messa di Natale: paura per la sua salute (Stampa p.12). E' la prima volta in 28 anni. Ma Buckingham Palace frena solo un raffreddore. Nel discorso in tv registrato nei giorni scorsi nessun accenno diretto alla Brexit ma solo un richiamo ad affrontare le sfide con "coraggio e forza". La posizione della Regina su Brexit resta misteriosa: per la Bbc non sarebbe stata contraria ma in pubblico è sempre stata attenta a mantenersi imparziale. Per MF (p.6) approfittando della malattia della regina, i remain stanno riprendendo quota: "la Brexit può ancora saltare". I sondaggi dicono che se si votasse oggi vincerebbero i sostenitori Ue. May preoccupati, ma va avanti: "Con l'uscita dalla Ue dobbiamo cogliere un'opportunità storica per definire un nuovo ruolo forte nel mondo per unire la nostra nazione". Intanto Carlo "fa già le prove per diventare sovrano" (Stampa p.13): da mesi il principe sostituisce la madre in molti eventi ufficiali, mentre si moltiplicano le voci di dissidi con il primogenito William. Sui giornali spazio anche alla Russia, dopo l'incidente aereo del 25 dicembre sul Mar Nero che ha azzerato coristi e ballerini dell'Armata rossa. Resta il mistero sulle cause: l'ipotesi più accreditata è quella di un guasto (Corriere p.12). . Per Mosca non ci sono prove che giustifichino un attentato ma l'ipotesi del guasto non convince e su internet serpeggiano polemiche e dubbi (Stampa p. 14). Sul Giornale (in prima e a p.15) "la Russia che vorrei", firmato Vladimir Putin. "Meno guerre, più figli, e una nuova alleanza con gli Usa".

IL CASO
Sul Corriere (p.35) intervista a Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, ora impegnato su innovazione digitale e social network: "Gli incontri tra leader mondiali, anche al tempo di internet, svolgono una funzione essenziale. Serve fiducia e conoscenza reciproca per affrontare le incognite della rivoluzione tecnologica in corso". Per Schwab "intelligenza artificiale o blockchain trasformeranno profondamente il mondo della finanza e avranno un potenziale enorme di distruzione di posti di lavoro tradizionali. Circa il 40% dei posti di lavoro attuale potrebbero venire eliminati, e ad essere sostituite saranno anche le mansioni a più elevato contenuto specialistico: la quarta rivoluzione industriale colpirà soprattutto le sicurezze della classe media. I governo devono investire in formazione, i lavoratori dovranno essere sostenuti con un reddito minimo, il concetto di produttività dovrà essere ridefinito, il terzo settore rivestirà un ruolo di primo piano. India e Brasile in questo momento sono all'avanguardia, l'Europa è frenata da modelli superati".

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Commentario del 24.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo in primo piano. Il killer di Berlino in fuga ucciso a Milano (Corriere e tutti). Merkel: "Grazie Italia" (su tutti). "Italia 1 – Germania 0" titola Libero. "Una bestia in meno grazie alla polizia" (Giornale). Ora si indaga nel nostro Paese (Stampa). Altre tema caldo è il decreto banche, sul quale c'è il primo sì dell'Ue (Sole), ma è un sì condizionato (Stampa). Rete del Tesoro per le banche: in G.U. il piano per il salvataggio di Mps (ItaliaOggi). Il Tesoro avrà il 60%, rimborso totale ai "piccoli" (Messaggero). Il presidente dell'istituto senese Falciai al Corriere: "Bene lo Stato in Mps, è mancato l'aiuto dall'estero". E l'ad Morelli al Sole: "C'è più tempo per il rilancio. Qui per rimanere". Su QN l'ira di Etruria & Co: "Noi beffati". Resta d'attualità anche il tema Mediaset-Vivendi. Agcom pronta a bloccare l'Opa su Mediaset (Sole). Ora si studia una super Consob (Stampa). In politica è il caso Consip a tenere banco (su tutti). Lotti indagato sugli appalti. "Sentitemi al più presto" chiede il ministro (Stampa). Il "giglio magico" teme l'assedio della procure (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
"Nuovo aumento al vaglio di Bce e Ue". Su Sole (in prima e a p.7) e tutti il passaggio di Mps dal piano di ricapitalizzazione "di mercato" a quello pubblico, con l'intervento del Tesoro nell'aumento. Si attende il giudizio di Commissione europea e Bce. "C'è più tempo per un vero rilancio. Qui per rimanere". In un'intervista al Sole (in prima e a p.8) l'ad di Mps Morelli spiega: "Tutti sanno che l'intervento pubblico è temporaneo, il mio impegno è che sia tale. Ora verrà presentata un'istanza alle autorità di vigilanza competenti in seguito alla quale le stesse definiranno il fabbisogno patrimoniale necessario. Poi potrà essere perfezionato l'aumento di capitale". Sul Corriere (p.40) i dettagli dell'intervento statale sulla ricapitalizzazione di Mps, un rafforzamento patrimoniale con investimento massimo di circa 7 miliardi di euro, acquisendo la maggioranza assoluta del capitale della Banca. "Bene lo Stato su Mps. E' mancato l'aiuto dall'estero". In un'intervista al Corriere (in prima e a p.41) il presidente di Mps Falciai si dice "deluso dai grandi soci esteri. Per contro  - aggiunge - è stato quasi commovente vedere come i correntisti, i clienti, le imprese, ci sono stati vicini. La struttura ha funzionato, e questo a pochi giorni dal Natale". Adesso si apre la partita del prezzo con Bruxelles - commenta Fubini sul Corriere (p.41) -: proprio quando sembra più improbabile, spesso l'Ue trovi modi di far prevalere la ragionevolezza sui dogmi. Non per questo però tra Ue, Commissione e governo tutto è risolto, o la Bce è disposta ad accettare qualunque piano su Mps. In banca l'ira dei vertici: quindici giorni di intoppi hanno affossato l'aumento rivela Greco su Repubblica (p.11), citando un retroscena per cui l'ad Morelli avrebbe detto che"sarebbe bastato anche solo che Renzi si dimettesse venti giorni dopo e l'operazione sul mercato riusciva". Sul Messaggero (p.10) il caso dello spostamento di ingenti risorse da Siena effettuato da soggetti pubblici vigilati dallo stesso Ministero dell'Economia, che si appresta a rilevare la maggioranza della banca. E' il caso di Cassa Servizi Energetici e Ambientali, che nei giorni scorsi ha spostato circa 1 miliardo di euro dai conti di Siena verso il Bancoposta. Porro sul Giornale (in prima e a p.18) si interroga su cosa rischiano i risparmiatori, ponendo "14 domande agli ex signori del Monte". Giavazzi sul Corriere (in prima e a p.29) si augura che lo Stato non compia l'ennesimo errore che consisterebbe nel non esercitare fino in fondo i suoi diritti di maggiore azionista della banca, ora che lo è diventato. Il Financial Times (p.2) pone l'attenzione sul pressing della Germania, che chiede a Bruxelles di non adottare alcuna linea morbida nei confronti dell'Italia sul salvataggio di Mps. In un commento a margine (p.6) si dice chiaramente: "Il salvataggio di Mps non è sufficiente". Per il Frankfurter Allgemeine Zeitung (p.19) è iniziato "l'autunno di Mps".

ITALIA-POLITICA
Il M5S, dopo i fatti di Roma, registra una flessione dell'1,5% e si attesta al 30%. Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.13) vede una sostanziale parità con il Pd (30,3%), poco dietro c'è l'area di centrodestra, nel caso andasse al voto unita: Fi al 12,7%, Lega al 12% e FdI al 4,5%. Intanto Berlusconi fa proseliti con la svolta governativa: dopo aver ammiccato a Gentiloni ed elogiato Mattarella, si allontana dalla linea di Lega e FdI - "con loro non si va oltre il 20%" - ed è pronto a riabbracciare molti parlamentari, che erano "fuggiti" dopo la fine del Nazareno (Stampa p.9). Damilano sull'Espresso (p.28-30) vede in Berlusconi, Renzi e Grillo "tre leader all'anno zero": come 25 anni fa (all'epoca di Mani Pulite) il presidente di Fi gioca in difesa sulle sue aziende, soprattutto Mediaset alle prese con l'assalto di Vivendi, Grillo assapora quanto siano schifosi i partiti nuovi, cioè il suo, rispolverando gli attacchi che faceva ai tempi di Mani Pulite nei suoi spettacoli, e Renzi si muove nel Pd come il concorrente di un quiz, alla pari di quanto fece partecipando alla Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno. Sono tre leader sotto botta.
Nel frattempo, è il caso Lotti a vivacizzare la politica. Indagato per "fuga di notizie" sugli appalti: i pm di Napoli accusano il ministro di aver rivelato l'indagine all'ad di Consip. "Assurdo, voglio essere sentito" dice Lotti (su tutti). Il governo lo blinda e Gentiloni parla di  "difesa garantista degli uomini delle istituzioni sotto inchiesta". Ma nel "giglio magico" temono si tratti di una assedio giudiziario (Repubblica p.13). Pioggerellina o inizio della tempesta? Si chiede la Stampa (p.8). Gotor, minoranza dem, a Repubblica (p.13): "Ha fatto bene a chiedere di essere sentito subito, ma uno dei problemi del renzismo è sempre stato che il potere è concentrato in un recinto troppo stretto". Poi attacca: "Sorpreso che la magistratura abbia atteso il referendum per agire". Per Giornale (p.16) se Lotti saltasse, il futuro dell'esecutivo sarebbe già segnato. E Verderami (Corriere in prima e p.11) evidenzia come la politica abbia delegato alla magistratura il compito di gestire in modo ordinario i vuoti di potere di Palazzo.

EUROPA
Ucciso in Italia il terrorista del camion di Berlino (su tutti). Nella stazione di Sesto San Giovanni a Milano conflitto a fuoco con due poliziotti che stavano eseguendo un controllo. "Grazie Italia, la lotta non è finita" dice la Merkel, che vara la stretta sulle espulsioni (Stampa p.7). Ma la ministra Pinotti ad Avvenire (in prima e p.9) precisa: "E' un terrorismo insidioso perchè imprevedibile, ma l'Italia c'è. Però dobbiamo evitare l'equipaeazione immigrati-terroristi". "Diversamente dalla Francia, Italia e Germania non sono abituate agli attentati, per questo sono considerate il ventre molle dell'Europa – dice l'esperto islamista Gilles Kepel alla Stampa (p.5) -: sono i due Paesi le cui intelligence sono state messe meno alla prova ma dove i terroristi vogliono scatenare la guerra civile". In Italia è polemica per aver reso noti i nomi dei due poliziotti: allarme ritorsioni per le forze dell'ordine (Messaggero p.6 e tutti). Nordio, nell'editoriale del Messaggero (in prima e p.18) ricorda come i due agenti – senza particolari qualifiche – abbiano fatto quello che i servizi segreti di mezza Europa non erano riusciti a fare. Intanto proseguono le indagini sulle cellule tra Italia e Francia che hanno aiutato il terrorista (Sole p.2). Nel mirino la Sicilia, dove l'uomo si sarebbe radicalizzato. L'inchiesta si concentra sul triangolo del terrore che ha il centro in Lombardia, considerata una regione critica (Giornale p.6). Per la Stampa (p.5) anche Veneto e Puglia restano osservati speciali: la rete salafita fa paura. Torna l'allerta foreign fighters: un "esercito" libero di attraversare l'Europa: sono circa 4 mila quelli presenti in Ue (Sole p.3). "E' meglio chiudere le frontiere" titola Libero (p.7), che torna ad attaccare il trattato di Schengen, che insieme alla globalizzazione ha favorito il terrorismo. Nel mirino torna anche l'accordo di Dublino, mentre in Italia si torna a parlare della questione rimpatri: sono impossibili da attuare perchè mancano gli accordi con molti dei Paesi da cui provengono i clandestini (Repubblica p.9).

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Commentario del 23.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Berlino, caccia a Amri in tutta Europa (Sole). Ma è in carcere, in Italia che il tunisino si è radicalizzato (Repubblica): il terrorista in cella esultava per i morti di Parigi (Corriere). Tanti i buchi nelle indagini (Corriere). Per la Germania si apre la sfida sui migranti (Stampa). Il Foglio: con l'attacco di Berlino si sfilaccia l'asse italo-tedesco su Dublino. Da Alfano la conferma della morte di Fabrizia (Sole): la sua generazione, eroica solo quando muore (Giornale). Sul fronte interno dominano politica e finanza. Ieri la resa del Montepaschi: il Tesoro tornerà padrone a Siena (Repubblica e tutti). Il governo vuole evitare il bis delle 4 banche fallite (Messaggero). Governo in movimento anche su Mediaset-Telecom, con Vivendì salita al 28,8% (Stampa). Per Alitalia 60 giorni per salvarsi (MF). Sul Fatto altro scoop: indagato Lotti. L'inchiesta – su appalti e soffiate alla Consip – è la stessa che coinvolge il capo dell'Arma Del Sette. Su tutti la condanna a 6 anni a Formigoni "per ferie a sbafo e tangenti sanitarie" (Fatto). Ma lui insiste: "Solo vacanze tra amici" (Repubblica). Ancora Roma in prima pagina: la Raggi davanti ai pm dopo le feste (Messaggero). Ma la sindaca stecca anche le Feste: niente botti e concertone (QN e altri). Sul Messaggero il sondaggio SWG: cala la fiducia dei romani nel sindaco ma Pd e destra non intercettano i delusi. M5S al bivio: fermarsi un giro o andare avanti?

ITALIA-POLITICA
"Indagato Lotti": in apertura sul Fatto (e a p.2) le altre carte dell'inchiesta di Napoli su appalti truccati e soffiate alla Consip. Dopo il capo dell'Arma Del Sette spunta anche il nome del fedelissimo di Renzi e del generale Saltalamacchia. I reati contestati all'attuale ministro dello Sport sono favoreggiamento e rivelazione di segreto. Ora l'inchiesta passa a Roma,. Lotti nega ogni coinvolgimento, Del Sette in bilico: Gentiloni potrebbe sostituirlo già a gennaio (Fatto p.2). Diversa versione su Repubblica (p.14) col governo irritato con i pm: "Non ci condizioneranno, inchiesta di scarsa portata, l'ufficiale resta in carica". La Pinotti intenzionata a prorogarne la nomina per un altro anno. Resta in carica ma sotto il fuoco delle polemiche anche il ministro Poletti: su Corriere (p.6) Fatto (p.9), Libero (p.11) e altri le proteste in rete e le lettere ai giornali dopo le frasi sugli italiani all'estero. La fronda Pd cavalca il caso per smontare il Jobs Act (Giornale p.7). Speranza al Corriere (p.6): "Senza interventi adeguati su Buona Scuola e Jobs Act minata la fiducia al governo". Gelo anche tra Berlusconi e Lega dopo la "svolta responsabile" del Cav, che punta al proporzionale per sganciarsi dal Carroccio e pensa a una Grosse Koalition alla tedesca con il Pd (Giornale p.8). Salvini al Corriere (p.6): "Con Silvio così non si lavora. Se stare con gli operai è comunista me ne vanto". Su tutti la condanna di Formigoni a 6 anni e mezzo nel processo Maugeri: avrebbe favorito la struttura sanitaria in cambio di vacanze e benefit. Confiscati 7 milioni. Sotto scacco anche la Raggi: salta il concertone, ed è polemica (Messaggero p.9). Sul Messaggero (p.10) il sondaggio Swg: solo il 29% dei romani ha ancora fiducia in lei, per il 53% dovrebbe dare le dimissioni. Il 25% di chi scelse il M5S si sposta verso il non voto. Sul Fatto (p.8) i 5Stelle al bivio: assalto al governo o stop per un giro. Sul Foglio (in prima e a p. 4) il j'accuse di Cassese: "Il M5S non è un problema di Costituzione ma di eversione. Nessun partito funziona in questo modo". Per il Foglio il Movimento è una "truffa costituzionale".

ITALIA-ECONOMIA
Mps, fallisce l'aumento di capitale, Siena getta la spugna, lo Stato diventerà padrone (Repubblica in apertura e a p.2, Messaggero in apertura e a p.3 e su tutti). Il cda prende atto dell'assenza di investitori di peso e attiva l'iter per la ricapitalizzazione pubblica attorno a 7 miliardi. Nella notte il consiglio dei Ministri al lavoro sul decreto: varati i 20 miliardi per le banche in difficoltà. Per Mps si profila l'ingresso del Tesoro fra gli azionisti (potrebbe arrivare fino al 50%) col meccanismo del burden sharing, la condivisione degli oneri prevista dalla direttiva Ue. Saranno coinvolti azionisti e obbligazionisti subordinati, con un ristoro delle perdite al 100%. Padoan: "Gli obbligazionisti retail saranno tutelati. Pronti a intervenire se altre banche lo chiederanno". Il paracadute potrebbe servire anche per le popolari venete e per Carige (Repubblica p.3, Giornale p.4 e altri). Obiettivo: evitare il bis del crack delle quattro banche (Messaggero p.2). Sul Corriere (in prima e a p.3) il compromesso tra Roma e Bruxelles per proteggere le famiglie coinvolte nel crollo, ossia i 40 mila risparmiatori che si ritrovano le subordinate. Secondo Fubini, gli obbligazionisti potrebbero essere rimborsati "generosamente" grazie a un espediente che disinnesca i vincoli europei sugli aiuti di Stato. Se Mps riconosce di aver venduto loro dei titoli di fatto con la frode, potrebbe reintegrare gran parte dei risparmiatori. E sotto la gestione del Tesoro spenderebbe 2 miliardi a tutela del risparmio privato. Mazzotta (Mediocredito) al Corriere (p.2): "L'intervento pubblico? Giusto ma tardivo". Idem Lepri sulla Stampa (in prima e a p.2): "intervento tardivo, è difficile che il Tesoro recuperi i suoi soldi". Salvataggio in extremis anche per Alitalia, con un prestito ponte da Intesa e Unicredit (Giornale p.5): ma ne servono altri 400 entro febbraio. Per Alitalia 60 giorni per salvarsi (MF p.8): tra le condizioni poste anche il taglio di costi e personale. L'ad Hogan verso l'uscita. Governo in azione anche su Mediaset: con Vivendi al 28,8% (alla soglia dell'opa) e Mediaset in Consob. Oggi l'ad de Puyfontaine a Roma per spiegare la scalata. Calenda: "L'operazione ha connotati troppo opachi". Ma l'attenzione maggiore del governo è su Telecom (Stampa p.5): Cdp potrebbe entrare nel capitale per pareggiare la quota di Vivendi ed evitarne la vendita.

EUROPA
Caccia ad Amri in tutta Europa: "Lo prenderemo" dice la Merkel, che ammette: "era noto da tempo alla polizia tedesca" (Sole p.10). Ma il tunisino si era radicalizzato in carcere in Sicilia. Detenuto per 4 anni era stato segnalato all'antiterrorismo: "Esultò dopo la strage di Charlie Hebdo a Parigi" (Corriere p.10). Sul Corriere (p.11) le falle nel sistema di sicurezza europeo, la difficoltà di tenere insieme accoglienza e sicurezza, diritti umani e "disumanità altrui": nella vicenda di Amri pesano la conversione in carcere, l'espulsione impossibile con la Tunisia che nega fosse un suo cittadino, la mancata cooperazione tra Italia e Germania di conoscenze e indagini, il fallimento della polizia tedesca, che con la sua struttura federale non ha un vero capo. Su Repubblica (p.8) l'esercito dei "fantasmi": 50 mila migranti espulsi che spariscono in Europa. "Carneficina figlia del buonismo, il killer andava arrestato prima" scrive il Giornale (p.14). Il cardinale Parolin al Corriere (p.13): "Il terrorismo va combattuto ma la risposta non sono i muri. L'accoglienza deve fare i conti con la realtà". L'attentato è una sfida sui migranti per la Germania del futuro, scrive Rusconi sulla Stampa (in prima e a p.31). Merkel resta fedele alla linea dell'accoglienza dei profughi: "Non abbiamo alternative". Ma l'attacco dell'opposizione è brutale e ci si chiede fino a quando la ragionevolezza della cancelliera potrà contenere le ansie dei tedeschi. E la sfida che si profila con Afd alle elezioni del 2017 è mortale non solo per la Merkel ma anche per l'Europa. Intanto dal test del dna arriva la conferma della morte dell'italiana Fabrizia Di Lorenzo. Gentiloni: "Orgogliosi di lei e della sua generazione" (Messaggero p.5). "Generazioni di eroi ma solo da morti" il commento di Zecchi sul Giornale (in prima e a p.16). 

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Commentario del 21.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Esteri in primo piano. In fuga il terrorista del camion di Berlino (Corriere): caccia in tutta Europa (Stampa). Flop Germania: arrestato e liberato l'uomo sbagliato (Fatto). L'Europa sottomessa al nuovo jihad (Foglio). E nella strage di Berlino dispersa una giovane italiana. Il padre: "Nessuna speranza" (su tutti). L'altra notizia del giorno è il caso Mps. Aumento a un passo dal flop (MF). Padoan: "Decreto per evitare il bail-in" (Sole). Stato azionista ma solo a tempo (Messaggero). Forza Italia pronta ad aiutare Gentiloni sulle banche (Giornale). "Così funzionerà il piano B" spiega Trovati (Sole). Fubini (Corriere) parla di "effetto scudo" su Mps e le altre. Spazio anche al caso Mediaset. Bolloré mette all'angolo Berlusconi (MF). Vivendì arriva al 25,7%, Mediaset vola in Borsa (Sole). Pier-Silvio Berlusconi: "Difenderemo Mediaset" (Corriere). Mediaset all'attacco: "Mosse illegittime, Vivendì ci ostacola" (Messaggero). In politica, Mattarella frena lacorsa al voto: "No a una legge fatta in fretta" (Corriere e tutti). Sul Fatto parla DI Maio (M5S), che dopo il caso Roma dice: "Attenti, altri Marra si infiltreranno nel M5S". Il ministro Orlando all'Unità: "Il Pd si occupi della questione sociale".

ITALIA-ECONOMIA
Caso Mps. L'aumento va verso il flop (MF in prima e p.2): la palla è ormai in mano al Tesoro, ma a quel punto si dovrà ripartire da capo. Padoan: "Decreto per evitare il bail in" (Sole in prima e p.7). Oggi il voto delle Camere alla risoluzione sui 20 mld di debito aggiuntivo. Stato azionista a tempo (Messaggero in prima e p.17). Pesole sul Sole (in prima e p.7): qualora il target per il 2017 si realizzasse per l'intero ammontare, l'effetto potenziale sul Pil sarebbe pari a circa l'1,2% del Pil. Ma il nuovo indebitamento non farà scattare tout court la procedura di infrazione. Giornale (p.16) parla di "salasso" con un impatto sui conti più pesante del previsto, e un costo medio di 327 euro per cittadino. Le opposizioni all'attacco contro le mosse del governo, ma Berlusconi si dice pronto a collaborare (su tutti). Fubini (Corriere in prima e p.36) valuta la ripresa dei mercati dopo la caduta del governo Renzi: il mercato – scrive – sembra aver deciso che con la caduta di Renzi veniva meno un ostacolo a una soluzione sistemica per gli istituti in crisi, perchè il leader Pd non aveva mai voluto affrontare la scelta che Gentiloni ha compiuto subito, cioè aprire il paracadute per gli istituti. Sulle banche, il Fatto (p.15) polemizza con il bluff di Atlante. "E noi – scrive – paghiamo gli errori di Renzi".

ITALIA-POLITICA
Voto, Mattarella frena: "Serve una legge elettorale condivisa" (su tutti). Per il Messaggero (p.13) il partito del voto nel 2018 esulta e prepara una lunga melina. Ma per Franco (Corriere p.17) quello di Mattarella non è un altolà al voto anticipato ma a una riforma elettorale frettolosa. Renzi intanto rilancia: "C'è chi vuole tirare a campare, ma si deve votare entro giugno" (Repubblica p.12). Per Folli (Repubblica p.13) tutto dipenderà dal Parlamento, anche se ci sono delle responsabilità internazionali: in teoria si può fare bene e in fretta per votare a giugno, ma il realismo impone di essere prudenti. E Bechis (Libero in prima e p.12) racconta l'aria a Montecitorio: vietato parlare di legge elettorale. Il guardasigilli Orlando all'Unità (in prima e p.5): "Per ridare la parola ai cittadini bisogna fornire uno strumento in grado di far arrivare questa voce, non di affogarla in un pantano. No alla proposta del M5S di votare con Consultellum al Senato e Italicum corretto alla Camera". Di Maio al Fatto (in prima e p.9): "Speriamo che ci facciano votare, mi pare che la proposta del Mattarellum sia un altro modo per allungare il brodo". E sulla candidatura alla premiership nel M5S, dice: "Tra me, Fico e Di Battista non c'è nessuno scontro: per noi vengono prima i temi e i programmi, non i nomi". Dubbi sul ritorno al Mattarellum sollevati anche dal ministro Orlando: "E' una legge pensata per un sistema bipolare, non so se sarebbe adeguata a un sistema tripolare. Rischiamo uno squilibrio tra rappresentanza parlamentare e consenso". Il ministro della Giustizia rilancia la proposta di un premio di maggioranza al primo partito con la possibilità di inserire collegi. Orlando sul Pd: "Torni a occuparsi di questione sociale". Ma Bersani pronto ad un nuovo strappo sul Jobs Act: "Voterò contro al referendum, mai favorevole ai voucher" (Corriere p.17).

EUROPA
In primo piano l'attacco a Berlino. In fuga il terrorista del camion (su tutti). Flop tedesco: arrestato e liberato l'uomo sbagliato (Fatto). L'Isis rivendica la strage. Per Giornale (p.8) è il primo attacco del nuovo Isis che, perso il Califfato, vuole portare la guerra in Ue. La destra  attacca Merkel sulla politica di accoglienza (Sole in prima e p.2-3). Lei: "Resteremo un Paese libero e aperto". Ma la sua candidatura è a rischio (Messaggero p.9). Per ogni morto la Merkel accoglie 80 mila profughi (Libero p.5). Non poteva cominciare l'avvento elettorale in modo più difficile – commenta Bastasin (Sole in prima e p.2) -. Cancelliera di fronte al dilemma: inseguire destra xenofoba o difendere linea centrista. Merkel sotto accusa anche in Ue: da Farage a Le Pen, populisti scatenati (Corriere p.8). Wilders del Pvv olandese posta un fotomontaggio che ritrae la Merkel con le mani insanguinate (Libero p.4). Anche un'italiana tra i dispersi di Berlino. Il padre: "Nessuna speranza" (su tutti). L'allarme in tutta Europa (su tutti). Allerta in Italia: "Annullare eventi a rischio" (su tutti). Il procuratore antiterrorismo Roberti al Mattino (in prima e p.5): "Rischio c'è sempre". E sulla cooperazione internazionale, dice: "Tra intelligence modesto scambio di informazioni".
Turchia, sospetti di un legame con Gulen nell'omicidio dell'ambasciatore russo in diretta tv (su tutti). Ankara ipotizza un coinvolgimento americano, ma Washington smentisce: "Infondato" (Corriere p.11). Erdogan definisce l'omicidio "una provocazione per rovinare rapporti con la Russia".  Putin avvia un'indagine:  vuole colpire i nemici dell'intesa (Giornale p.13). Ma dopo un incontro a Mosca, regge l'alleanza tra i due Paesi (Stampa p.8). Per Messaggero (p.11) Mosca è preoccupata dalla palude mediorientale e Putin cerca una exit strategy per la Siria.

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Commentario del 20.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Berlino, terrore al mercato di Natale (Corriere e altri). Camion lanciato sulla folla, 9 morti (Repubblica, Sole). Attacco al Natale: maledetti terroristi islamici (Libero). Per Repubblica è il colpo di coda del Califfato. Alfano: "Fronte comune, anche con Mosca" (Corriere). In primo piano anche l'uccisione ad Ankara in diretta tv dell'ambasciatore russo: "Vendetta per Aleppo" (Messaggero). Libero: Al Qaeda vuole la guerra tra Russia e Turchia. Sul fronte interno, ancora in primo piano il salvataggio di Mps e l'assedio a Mediaset. Per Mps aumento già a rischio, il Tesoro in aiuto: "Pronti 20 miliardi per il risparmio" (Repubblica e tutti). Il Fatto: per le banche 20 miliardi nostri. Su Mediaset, Vivendi non si ferma: "Puntiamo al 30%" (Stampa, Sole e tutti). E Fininvest chiama Consob: Vivendi manipola il mercato (MF). Tra politica e lavoro è bufera su Poletti: "Fuga di cervelli? Tanti è meglio perderli" (Repubblica e tutti). Il Fatto: i cervelli sono fuggiti da tempo, a noi resta Poletti. Sul Mattino la vertenza Almaviva: no al lodo Calenda, 2500 licenziamenti in arrivo. In cronaca l'omicidio di Garlasco. Libero: Stasi in galera, il vero assassino ancora libero.

ITALIA-ECONOMIA
Mps, governo in campo, 20 miliardi alle banche (Messaggero p.10, Repubblica p.11 e tutti): il consiglio dei Ministri ha chiesto al Parlamento l'autorizzazione ad aumentare il debito pubblico per la creazione di un fondo fino a 20 mld per mettere in sicurezza il sistema bancario. Per Gentiloni un intervento "salva risparmio". Padoan ha parlato di passaggio "precauzionale" al quale seguirà un decreto legge specifico per la ricapitalizzazione di Mps nel caso l'aumento di capitale in corso sul mercato fallisca. Due le linee di intervento: "Una garanzia di liquidità per ripristinare la capacità di finanziamento a medio e lungo termine delle banche e il rafforzamento patrimoniale, nel rispetto delle regole Ue". Il fondo servirà non solo per il soccorso a Siena ma per tamponare anche la crisi di Carige, Pop Vicenza, Veneto Banca e le quattro "good bank" salvate l'anno scorso. Per Roma, scrive Repubblica (p.11), il vero problema non sono i soldi ma le norme europee che scatterebbero in caso di intervento pubblico, che prevedono che a pagare per la crisi di una banca siano azioni, obbligazionisti e in alcuni casi anche correntisti. "L'annuncio dell'intervento pubblico segna una svolta nella crisi bancaria italiana – scrive Giugliano su Repubblica (in prima e a p.11) – anche se resta da capire quanti saranno gli istituti aiutati e con quali modalità. Ma non basta che lo Stato metta i soldi: serve una vera trasformazione del settore che spinga le banche a ridurre drasticamente i costi e a investire in nuovi business". Altro fronte caldo, il lavoro: i dati Inps attestano il calo di nuovi contratti stabili e la crescita dei voucher (Sole p.12 e su tutti). Poletti: "Il Jobs Act funziona, non vedo motivi per intervenire. Anche sui voucher, monitoriamo gli effetti delle nuove norme poi eventualmente faremo modifiche". Ma il ministro del Lavoro è in prima pagina su tutti i giornali per la frase sui "cervelli" italiani all'estero: "Centomila giovani in fuga? Meglio non averli tra i piedi". Poi si scusa (Stampa p.24).

ITALIA-POLITICA
Mattarellum per il voto anticipato: la proposta di Renzi per andare al voto in primavera trova l'appoggio di M5S e Lega. Renzi telefona a Salvini: "Legge insieme e presto alle urne" (Repubblica p.19). Ma Berlusconi non ci sta, e preme per il proporzionale (su tutti). Sulla stessa linea Cicchitto (Ap), che ad Avvenire (p.) dice: "Il Mattarellum significa oggi instabilità, serve il proporzionale con premi di coalizione". Giachetti (Pd) al Corriere (p.15): "In direzione tutti hanno detto che bisogna votare prima possibile, ma c'è da fare la legge elettorale. Conoscendo tempi parlamentari è improbabile un voto prima di giugno". Franco (Corriere p.19) vede in crescita il partito del voto anticipato: un fronte trasversale che va da Lega e FdI a M5S, e che ha la sponda nel Pd renziano. Il M5S vuole capitalizzare il successo del No, la Lega teme il tentativo di Fi di ricostruire un centrodestra non a guida leghista, e Renzi teme che cambi il gioco nel suo partito. In questo schema – scrive Franco – la qualità della riforma elettorale, la crisi economica e delle banche, la disoccupazione diventano secondari. Intanto Renzi sull'Unità (in prima e p.6) rivendica il lavoro dei mille giorni del suo governo "che non ha lasciato l'Italia al punto di partenza, ma decisamente in cammino, anche se il tempo è stato troppo poco per portare a compimento tutte le riforme che l'Italia attende. Ora – scrive l'ex premier – non si può buttare quanto di buono fatto e bisogna proseguire sulla strada tracciata portando avanti le riforme".

EUROPA
"Torna il terrorismo in Europa: è strage sul Natale di Berlino" (Messaggero p.2 e tutti). Ad Ankara freddato l'ambasciatore russo: "Vendico Aleppo" (Messaggero p.4). La strage di matrice jihadista a Berlino e l'assassinio dell'ambasciatore russo ad Ankara in primo piano su tutti i giornali. Per la strage alle bancarelle di Berlino (9 morti, preso l'attentatore) sospetti sui terroristi islamici (Stampa p.2), con la Germania considerata da tempo come uno dei Paesi europei più a rischio (Sole p.3). "Prologo di sangue a un anno elettorale" l'analisi di Merli sul Sole (in prima e a p.3). Prima ancora che fosse confermata la matrice dell'attentato, AfD ha definito le vittime "i morti di Angela Merkel", "colpevole" di aver aperto le porte nel 2015 ai rifugiati dalle guerre in Medio Oriente, in maggioranza musulmani. Le ripercussioni politiche saranno gravi. Gravido di conseguenze politiche anche l'assassinio dell'ambasciatore russo ad Ankara Andrey Karlov, uno dei protagonisti del riavvicinamento tra Mosca e Ankara dopo la crisi seguita all'abbattimento di un areo russo da parte dei turchi. Ad ucciderlo, in diretta tv, un ex poliziotto delle forze speciali, al grido di "Allah è grande, vendetta per Aleppo". L'uomo è stato poi ucciso dalle forze speciali turche. Putin: "Una provocazione per danneggiare i rapporti con Mosca e far fallire i tentativi di raggiungere un'intesa per la pace in Siria". Il ministro degli Esteri turco: "Non permetteremo che questo attacco oscuri l'amicizia con Mosca" (Sole p.2 e tutti). Erdogan ha annunciato indagini congiunte sull'omicidio (Corriere p.12. "L'omicidio è un attacco all'intesa Russia-Turchia-Iran sulla pace in Siria" dice alla Stampa (p.7) l'analista russo Frolov. Sul Corriere (p.11) intervista ad Alfano: "Fronte comune contro il terrore, bisogna coinvolgere anche Mosca". "E' nostro interesse che l'Amministrazione Trump consolidi con la Russia un rapporto che scongiuri il rischio di una nuova guerra fredda", dice Alfano anche se "mi sembra prematuro un invito di Putin al G7 di Taormina. C'è un lavoro complesso da fare. In futuro spero di rivedere la Russia a bordo di questi consessi".

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Commentario del 19.12.2016

IN PRIMA PAGINA
"Mattarellum e voto in aprile" (Corriere). Grillo e Forza Italia chiudono (Repubblica). L'assemblea del Pd in primo piano su tutti. Quotidiani divisi sul ritorno di Renzi: "ecumenico" per il Messaggero, "bullo" per il Giornale, "commissariato" dai big del partito per il Fatto. In movimento anche il centrodestra. Salvini a Libero: "Così ho scalato la Lega e convincerò Silvio". Il Foglio: Berlusconi deve temere più la goffa scalata di Salvini che quella di Bolloré. M5S alle prese con la crisi romana, con la Raggi che frena sul vicesindaco imposto da Grillo e le rivelazioni sul caso Marra (su tutti). Vertici assediati, equilibri saltati: giù Di Maio, sale Fico (Messaggero). Tra politica e finanza, quattro giorni per salvare Mps (Repubblica). Merkel: l'Italia rispetti le regole (Stampa). Su Affari&Finanza i nuovi padroni del risparmio italiano. Su CorrierEconomia come sarà il 2017: tante elezioni, poca crescita. In cronaca torna l'omicidio di Garlasco. Ha un'identità il dna sotto le unghie di Chiara: "Un giovane della zona" (Corriere). Su Libero l'allarme meningite: ecco come prevenirla e batterla.

ITALIA-ECONOMIA
"Quattro giorni per salvare Mps e altri banche" (Repubblica in prima e a p.18). Si apre una settimana cruciale per la ricapitalizzazione di Mps, che ove fallisse renderebbe necessario un intervento pubblico, col Tesoro che ha già pronto un decreto. Dalla Merkel netto no a un intervento pubblico (Stampa in apertura e a p.2). Schmidt, uno dei cinque saggi economici della cancelliera, avverte: "Il salvataggio dovrebbe avvenire secondo le regole concordate" ovvero con il contributo dei creditori della banca non del contribuente. "Se l'Italia non rispetta le regole alla prima grande prova – dice al tedesco Waz – l'unione bancaria non è credibile". Gentiloni pronto alla battaglia: tutti i ministri consegnati a Roma (Stampa p.2). Al Tesoro c'è ottimismo sul buon esito dell'operazione, tanto che annuncia la sottoscrizione della sua quota di aumento. Ma se la ricapitalizzazione sui mercati dovesse fallire il governo dovraà intervenire per decreto, convertendo tutte le obbligazioni subordinate per un valore di 4,1 mld. Uno scudo di protezione che potrebbe scattare venerdì e che sarebbe esteso anche ad altre banche in difficoltà, col Tesoro pronto a stanziare fino a 15 mld, aumentando il debito pubblico. Da banche e finanza all'economia reale. Sulla Stampa (p.9) la crescita del divario tra proveri e ricchi: pessimista il 40% degli italiani. Sul Corriere (p.19) focus su fisco e ricchezza: in Italia più auto di lusso che redditi al top.

ITALIA-POLITICA
"Mattarellum e voto in aprile" (Corriere in apertura e a p.2): Renzi torna al centro della scena, fa autocritica – "abbiamo straperso" –e attraverso Delrio rilancia sulle elezioni ad aprile con il Mattarellum. Da Lega e Fdi arriva un sì:"Sosteniamo qualsiasi sistema, basta che si torni subito alle urne" (Tempo p.8).Grillo chiude: "Ti sei ripresentato al popolo con l'arroganza di sempre. Mantieni la promessa, fatti da parte" (Messaggero p.2). Forza Italia "non cade nella trappola renziana" (Giornale p.5). Per Berlusconi con un sistema tripolare serve una legge proporzionale per garantire la rappresentatività. Ma Toti, in un'intervista al Corriere (p.6), apre: "Se il Pd vuole siamo pronti ma non può dirci prendere o lasciare. Il Mattarellum può essere una base di discussione". Per Toti bisogna andare alle urne il prima possibile e il centrodestra "non può fare lo spettatore del derby Grillo-Renzi". "Si vota in primavera, per questo non faccio il congresso. Sono più favorevole al Mattarellum che al proporzionale. Io punto al governo", dice Salvini a Libero (p.5). E con Berlusconi? "Credo di poter convincere anche lui. Non è epoca da mezze misure e da democristiani". In primo piano su tutti anche le divisioni nel Pd, con lo scontro Giachetti-Speranza sul Mattarellum: "Hai la faccia come il c.. quando potevi votarlo hai detto No". Speranza alla Stampa (p.4): "Offesa simbolo dell'arroganza nel Pd". Il partito resta profondamente diviso, con alcuni big che vogliono il congresso prima delle elezioni. Nella bufera anche il M5S, per la crisi al Campidoglio che non accenna a rientrare, con la Raggi che prova a resistere sul vicesindaco "imposto" da Grillo e con le rivelazioni sul caso Marra sempre più imbarazzanti (Repubblica p.6 e 7 e su tutti). Parlamentari e base assediano i vertici: Di Maio in minoranza, salgono le quotazioni di Fico (Messaggero p.9). Sul Tempo (p.2) le analisi dei sondaggisti: "E' una debacle politica ma il consenso resterà alto a lungo".

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Commentario del 18.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Raggi si salva ma perde pezzi (Messaggero). Via i fedelissimi, Grillo commissaria Roma (Stampa). "Una catastrofe perdere la città" (Corriere). Nelle faide tra correnti Di Maio finisce in minoranza (Stampa). Raggi "incollata alla poltrona" (Libero) ammette: Ho fatto molti errori" (QN). Pizzarotti: "Ha sbagliato ad obbedire" (Stampa). Marino: "E' stata troppo legata alla destra" (Fatto). De Magistris: "Virginia doveva scassare, ma resti" (Fatto). Il Fatto: la Raggi cotta e mangiata, Sala santificato. Colombo: "Sala torni a lavorare, non è nulla di grave" (QN). Appello a Sala anche dai sindaci: "Ripensaci, siamo con te" (Unità). Rientro in vista prima di Natale (Sole). Libero: su Sala i magistrati hanno smarrito la loro popolarità. Intanto nel Pd Speranza pronto a sfidare Renzi ma il congresso si allontana (Avvenire). QN: gli italiani credono solo alle urne. Spazio anche alla finanza. Su Corriere e tutti l'ira di Mediaset: "Con Vivendi non trattiamo". Il Giornale: lo straniero non deve passare. Sul Sole la corsa contro il tempo di Mps per l'aumento da 5 miliardi. Pronto il decreto salvabanche. Dagli esteri, l'agonia di Aleppo (Avvenire). Mogherini alla Stampa:  "Mosca brutale, solo la Ue ha un piano per la pace" (Stampa).

ITALIA-POLITICA
Roma, saltano i fedelissimi della sindaca e Grillo salva la Raggi: "Si va avanti con lei" (Corriere in apertura e a p.2 e su tutti). Grillo e Casaleggio: perdere Roma sarebbe una catastrofe politica (Corriere p.5). I due leader del Movimento sarebbero concordi nel salvare la Raggi ma in cambio di un pacchetto preciso di mosse prendere o lasciare. "Salviamo Virginia o affonderà Di Maio" la linea secondo Repubblica (p.3). Di Maio tace, e anche Di Battista; sale la "stella" di Fico: "Non scappo davanti ai problemi". Salvini: "Fate votare i romani per avere un sindaco normale". E rilancia la Meloni (Corriere p.6). Clima opposto a Milano, dove dal giudice Colombo ai sindaci la richiesta a Sala è una sola: "Ora torni al suo posto" (Repubblica p.10, Corriere p.9). Anche il governatore Maroni si spende per lui: "Beppe sta sbagliando, senza di lui a rischio tutti i patti per Milano" (Repubblica p.11). Sulla Stampa (p.7) i primi effetti della paralisi: salta il cda della Scala. Sole e Messaggero (p.11) parlano di rientro a Palazzo Marino entro Natale. Il Fatto attacca: "La Raggi cotta e mangiata, Sala indagato e santificato".
Al voto subito: è quello che chiede il 48% degli italiani (Corriere p.10). Quanto a Renzi, per il 45% è un leader bocciato dagli italiani che dovrebbe lasciare definitivamente la politica. Per il 23% dovrebbe restare defilato, per il 21% resta il miglior leader del Pd. Anche per il sondaggio Ipr di QN (p.6) gli italiani chiedono subito la legge elettorale e il voto (60%). Il 48% convinto che le condizioni economiche peggioreranno, il 54% teme l'arrivo di un'altra ondata giudiziaria.
Oggi l'assemblea dem, ieri la candidatura di Speranza alla convention della sinistra dem, con Repubblica (p.13) che ipotizza un ticket con Emiliano per la sfida a Renzi. Ma il congresso non c'è (Corriere p.10): Renzi ha rivisto la strategia, oggi non si presenterà dimissionario per accelerare la corsa alla riconferma. Ora la road map è primarie e poi al voto (Messaggero p.13, Stampa p.9). Per Corriere (p.11) e Messaggero (p.13) anche Berlusconi ha fretta di andare alle urne ed è pronto a collaborare a una "nuova stagione di riforme costituzionali vere". Preme per elezioni subito anche Salvini (Messaggero p.13). Ma per Scalfari (Repubblica in prima e a p.25) né Mattarella né Gentiloni seguiranno Renzi su questa strada e neanche nel Pd troverà molti disposti a seguirlo. I suoi voti non sono il 40% dei sì, ma al massimo il 25-30%. Sul Corriere (in prima e a p.29) la paura di Renzi secondo Galli della Loggia: sparire. 

ITALIA-ECONOMIA
Settimana decisiva per Montepaschi (Giornale p.15): tra domani e venerdì la banca tenta l'aumento di capitale da 5 mld, affidata alla "strana coppia" piccoli risparmiatori i italiani e grandi investitori internazionali. Governo pronto a chiedere 15 md per intervenire a favore delle banche in difficoltà (Corriere p.33). Intanto dal Fondo Salva Stati Klaus Reglin, dalle pagine di ElMundo, rassicura: "L'Italia non ha mai perso l'accesso ai mercati. Preoccupa la bassa crescita e la bassa produttività ma non significa che ci sia una crisi". Quanto alle banche italiane "esagerato parlare di crisi. Dagli stress test della Bce sappiamo che c'è una grande banca che ha bisogno di capitale e forse altre piccole. Ma in Italia ci sono 600 banche, quindi non vediamo una crisi sistemica". Sempre in primo piano anche l'altra operazione finanziaria del momento, lo scontro tra Mediaset e Vivendi. Confalonieri: "Questa è una scalata ostile. Non trattiamo con Vivendi" (Giornale p.8 e tutti). "Lo straniero non deve passare, siamo già stati troppo colonizzati" l'analisi di Mazzuca sul Giornale (p.8). Di parere opposto Zingales sul Sole (p.26): "Magari con una Mediaset straniera l'Italia diventa un Paese normale". Sul Corriere (p.31) altro fronte scoperto, quello della digitalizzazione del Paese. Piacentini: "Deluso dal No, dopo la caduta di Renzi ho pensato di andarmene ma poi ho deciso di restare a Palazzo Chigi: l'Italia ce la può fare nella digitalizzazione". Piacentini parla delle rsistenze incontrate: "Il problema è la scarsità delle competenze tecnologiche. Avremo una persona di Google nel nostro team". Primo obiettivo: "Creare un sistema operativo della Pa con una comunità di sviluppatori e una logica mobile first". Sulla Stampa (p.20) le novità sul fronte del lavoro: dal primo gennaio sparisce la mobilità per i lavoratori colpiti da licenziamento collettivo. Ora l'unico assegno per la disoccupazione resta la Naspi. Nel 2017 stop anche agli incentivi per le assunzioni di personale in mobilità.

EUROPA
Migliaia ancora intrappolati ad Aleppo mentre si cerca un nuovo accordo per l'evacuazione (Messaggero p.16). La guerra in Siria scuote anche l'Europa. Mogherini alla Stampa (p.11): "Putin brutale in Siria. Solo l'Ue ha un piano per la pace". "Siamo gli unici che parlano con tutti, lavoriamo per evitare che la Siria diventi un nuovo Iraq o la nuova Libia. Probabilmente Mosca e Washington finita la guerra considereranno il capitolo chiuso. Noi no". Quanto alla Russia "il comportamento soprattutto ad Aleppo è di una brutalità inaccettabile. Ma con la Russia, sulla Siria e non solo, serve un canale politico aperto". Poi il tema migranti: "Le proposte della Commissione si sono arenate, il Consiglio non trova punti di convergenza. Il nodo va risolto dai governi nazionali in seno al Consiglio. L'Italia fa bene a premere su tutti i fronti". E sul governo Gentiloni: "L'Italia è un Paese solido, il governo è stimato. Avrei preferito la vittoria del sì e Renzi ancora in carica ma la saggezza e la rapidità di Mattarella hanno dimostrato la solidità delle istituzioni del Paese. Non vedo un problema di debolezza del governo italiano".
Su Repubblica (p.16) il dietro le quinte dell'ultimo Consiglio Europeo: leader a tavola dalle 12,30 fino alle 6 del pomeriggio, e in corridoio ad aspettare Draghi e il segretario generale della Nato Stoltenberg. Crescono le contestazioni a Tusk per la sua gestione del consiglio.


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Commentario del 17.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Capitali sotto scacco (Avvenire). Raggi in bilico dopo l'arresto di Marra, Grillo la scarica (Messaggero, Corriere). "E' solo colpa tua" (Repubblica). Libero: "Oca del Campidoglio". Travaglio sul Fatto la difende, Saviano su Repubblica chiede il passo indietro. Il Giornale: Capitale corrotta, grillini infetti. A Milano Sala rimette le deleghe: "Voglio capire le accuse" (Messaggero). Il Fatto: "Falsificò un atto per favorire un'impresa". Libero: fango a Milano ma l'inchiesta non sta in piedi. Cantone: "Basta comitati d'affari, serve prevenzione" (Avvenire). Gli amministratori: "Noi in trincea, una virgola e ti indagano" (QN). Il Foglio: torna un mostro, la Repubblica dei pm. Il Fatto: una retata li seppellirà. Avvenire: condanne no, giudizi sì. E nel governo affiorano le distanze tra Gentiloni e Renzi (Corriere, Stampa). Sul Corriere lettera a Berlino: perché l'Italia resterà nell'euro. Sulla Stampa la crisi che azzera il Sud. Su tutti gli sviluppi del caso Mediaset-Vivendi e sul salvataggio di Mps. De Puyfontaine al Corriere: "Compriamo per poter trattare con Mediaset". Per Mps 29 giorni di autonomia. Pronto un decreto salva-banche da 117 miliardi (Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
Banche e finanza in primo piano, per il salvataggio di Mps e per la scalata di Vivendi a Mediaset. Per Mps la Bce stima 29 giorni di autonomia (Fatto in prima e a p.14) mentre scatta l'aumento di capitale teso ad evitare gli aiuti di Stato.Per la Stampa (p.17) il Tesoro è pronto a partecipare all'aumento prendendo una quota ma evitando l'aiuto di Stato. Per il Fatto (p.14) il governo ha già pronto da tempo un  decreto salva-banche da 117 miliardi, decreto che Renzi avrebbe tenuto nel cassetto per non compromettere il referendum. Sul fronte Vivendi-Mediaset, dopo l'assalto in Borsa è il momento delle trattative (Stampa p.16). De Puyfontaine (Vivendi) al Corriere (p.13): "Non siamo ostili, ora trattiamo". L'ex ministro francese Montebourg al Corriere (p.17): "Sconsiglio gli italiani di lasciare Mediaset sotto il controllo di Vivendi. La Francia ricorre all'eccezione culturale per proteggere il suo cinema. Per gli stessi motivi il governo italiano fa bene a difendere Mediaset". Nella partita francese rientra anche il colosso delle assicurazioni Generali: sul Corriere (p.12) e altri si torna a parlare di una possibile unione con la francese Axa e della cessione della filiale francese ad Allianz. Ma il Leone di Trieste smentisce. Il Corriere (in prima e a p.26) torna sull'ipotesi di Italexit avanzata ieri dall'economista tedesco Michael Fuest. Per Ferrera uno scenario non plausibile: uscire dall'euro non converrebbe, ci ritroveremmo con gli stessi problemi e alla mercé della speculazione internazionale. Semmai l'Italia deve dimostrare di essere pronta a riformarsi senza bisogno di rimproveri. Per il Foglio (in prima e a p.4) a soffiare sul fuoco dell'insofferenza tedesca è l'aria di "restaurazione" che si respira dopo la caduta di Renzi e la crisi non risolta del sistema bancario, e questo rinfocola i rischi della "Troika".
Sul Corriere (p.41) i dubbi della Consulta sul referendum sull'articolo 18: per il verdetto bisognerà aspettare l'11 gennaio ma ci sono segnali che la Corte potrebbe dichiarare non ammissibile il più importante dei quesiti posti dalla Cgil, quello sui licenziamenti, perché non si limita a chiedere la cancellazione di una norma ma di fatto ne costruisce una nuova, proponendo l'estensione del vecchio articolo 18 anche alle piccole imprese. Quanto agli altri due quesiti (quello sull'abolizione dei voucher e sulla responsabilità negli appalti) potrebbero essere disinnescati per via politica con una modifica alla legge. Sulla Stampa (p.9) continua il viaggio nell'Italia delle disuguaglianze: sempre peggio al Sud, dove la crisi ha cancellato il lavoro.

ITALIA-POLITICA
Capitali sotto scacco (Avvenire in apertura e su tutti): a Roma l'arresto di Marra per corruzione è un colpo alla Raggi. Grillo pronto a togliergli il simbolo: "E' solo colpa tua" (Repubblica in apertura e a p.2). A Milano Sala, indagato per l'Expo, si sospende: la città rischia la paralisi. Cantone al Corriere (p.10): "Eccessivo il passo indietro. C'è soltanto un'ipotesi di reato". Discorso diverso su Roma: "La politica non sa scegliere i burocrati". M5S dilaniati, pronti ad abbandonare la sindaca (Corriere p.5) ma sotto processo ci finisce anche Di Maio (Repubblica p.4). Travaglio, sul Fatto, la difende: "Non è accusata di nulla: si è fidata di un dirigente". Saviano su Repubblica chiede un passo indietro: "Scegliendo Marra Raggi non ha agito diversamente dai suoi predecessori. I pochi mesi di amministrazione a Roma sono bastati a farci capire quanto il M5S sia fragile". A Milano dubbi sulla sospensione di Sala: entro Natale dovrà decidere cosa fare (Corriere p.9). "Beppe è onesto, si preoccupino di Roma" la linea di Renzi (Messaggero p.9). "Con l'inchiesta colpiscono anche lui", il nervosismo dei fedelissimi sul Corriere (p.8). L'ex premier pensava di partire da Milano per la sua rivincita ma adesso nessun renziano si azzarda a solidarizzare con Sala. Mucchetti: "E' il tramonto di un regimetto" (Fatto p.10). Marcucci: "Indagini, inciuci, palude: il Paese dopo il referendum è tornato indietro di 20 anni". Analisi analoga la firma Tito su Repubblica (in prima e a p.38). "Il Sistema Italia non funziona più": sono bastate meno di due settimane per capire quanto il Paese sia debole: politica, economia, classe dirigente. Col Pd "frastornato" dal referendum e il M5S passato dallo streaming alle camarille segrete, pagherà solo il Paese che si trova davanti a una pericolosa palude. Il Fatto attacca: "Una retata li seppellirà". Passato il referendum, salta il tappo delle inchieste sulla politica. "Torna un mostro, la repubblica dei pm" la linea del Foglio. "In politica il vuoto non esiste, e quando la politica si indebolisce succede che i magistrati possono cantare "andiamo a comandare" l'editoriale di Cerasa. Idem Ferrara: "Ostaggi dei giudici? No grazie. Non ascoltate le bufale, si può votare subito" (Foglio in prima). Grasso contrario al voto: "Irresponsabile votare per le singole velleità di leader o per la paura di altri referendum. Il referendum sul Jobs Act non può essere aggirato, la sovranità appartiene al popolo" (Corriere p.11). Intanto tra Renzi e Gentiloni affiorano le prime crepe. Sulla Stampa (in prima e a p.8) lo scontro sul ruolo di Boschi e Lotti, che Gentiloni voleva fuori dal governo. In sospeso la delega al Cipe, che Gentiloni vuole dare a De Vincenti per riempire di contenuti il ministero per il Mezzogiorno, al momento una scatola vuota. Sul Corriere (p.11) Verderami racconta la sottile resistenza di Gentiloni a Renzi e al Pd, col premier che sovraccarico di dossier pesantissimi partito dal basso può solo migliorare mentre Renzi non fa che studiare il calendario per cercare la domenica migliore per votare. Per Mannheimer (Giornale p.12) l'esecutivo piace solo a un italiano su 5. Tra i più contrari i giovani al Sud.

EUROPA
Dalla Brexit alle elezioni, i rischi per l'Ue: sulla Stampa (p.17) gli scenari tracciati da Draghi ai 28 capi di Stato europei riuniti a Bruxelles. Stavolta non sono i numeri a impensierire – con previsioni di crescita superiori alle attesi, occupazione in aumento, tenuta dei consumi e risalita degli investimenti – ma i rischi politici. Alcuni si sono già palesati – la Brexit, la vittoria di Trump, la caduta di Renzi – altri incombono: le elezioni in Francia, Olanda, Germania e forse anche Italia. E quando le elezioni si avvicinano le riforme si allontanano. E' in questo scenario che la Bce si prepara a ridurre il ritmo di acquisto di titoli ma questo potrebbe far riemergere fattori non risolti della crisi finanziaria del 2011. "Allungate lo sguardo" il monito di Draghi ai big europei. Sul Corriere (p.17) intervista all'ex ministro socialista Montebourg, paladino della sinistra francese: "La sinistra deve fare la sinistra, un errore fare i liberali. Seguire le regole del Patto di stabilità consegnerà il Paese alla destra. Dobbiamo formare un blocco riformatore contro il blocco conservatore diretto dalla Germania".

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Commentario del 16.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Doppia inchiesta a Milano e Roma. Bufera sui sindaci (Stampa, Messaggero). Sala indagato sul maxi appalto per Expo. "Mi sospendo da sindaco" (Sole, Repubblica e tutti). Inchiesta anche sulle nomine della Raggi. Perquisizioni in Campidoglio (Sole). Intanto si discute sulla durata del governo. Alfano al Messaggero: "Questo governo non ha scadenza, l'Italicum corretto prima della Consulta". Landini al Fatto: "Per evitare il voto sul Jobs Act sono pronti all'harakiri". Sul Fatto la lista di Renzi a Gentiloni per tenersi Eni, Enel e Poste. Per l'Unità il caso Mediaset-Vivendi avvicina le elezioni. E' l'altro tema del giorno, l'altolà dell'AgCom alla scalata francese su Mediaset (Sole e tutti). Mediaset scricchiola (Libero), Bolloré cerca la tregua (Stampa). Bini Smaghi al Foglio: "La francofobia è un'ossessione, l'italianità ci ha già sbancati". In primo piano anche Mps: col via libera Consob sui bond scatta l'aumento di capitale da 5 mld (Sole). Tentativo in extremis di evitare l'intervento dello Stato. Profumo a QN: "Sono pochi 15 miliardi per le banche". Dalla Ue. Gentiloni: "Sui migranti Ue in ritardo fortissimo" (Sole). Negli Usa. Rubati a Yahoo milioni di profili. Fbi, Cia e Casa Bianca nel mirino (Messaggero). In Siria. De Mistura: "I massacri di Aleppo, fallimento Onu" (Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
"Se l'Italia non cresce valuti l'uscita dall'euro. Berlino è preoccupata": sul Corriere (p.6) parla l'economista Clemens Fuest (Ifo), allarmato per la fuga di capitali in atto dall'Italia: 292 mld a luglio, 355 in ottobre. "E' un fatto che la liquidità sta lasciando l'Italia. I venditori esteri di titoli italiani potrebbero comprare altro ma non lo fanno". Per Fuens è l'effetto del referendum. Quanto all'eurozona "c'è un forte interesse a tenere l'Italia nell'euro ma questo è accettabile per la popolazione solo se il Paese riesce a tornare a soddisfacenti livelli di crescita. L'Italia deve riuscirci attraverso miglioramenti della competitività e riforme. Se poi risulta che l'euro è un ostacolo alla crescita, sembra preferibile che il Paese lasci l'euro. Ma è una decisione che deve prendere il governo". D'altronde in Germania "c'è la preoccupazione che se l'Italia avesse bisogno di finanziamenti altri Paesi dovrebbero sopportare il costo del suo debito. Come per la Grecia". Per Fuens "Renzi era considerato una speranza per le riforme. La sua bocciatura viene letta come un segnale di resistenza". Quanto al governo Gentiloni "che resti in funzione o meno non dovrebbe dipendere dalla Bce. Se la stabilità dell'economia italiana dipendesse da questo vorrebbe dire che c'è qualcosa di profondamente sbagliato".
Sul Fatto (in apertura e a p.2) il patto tra Renzi e Gentiloni per "blindare" i vertici delle quotate pubbliche al rinnovo nei prossimi mesi. Gentiloni sarebbe il garante di uno status quo che prevede le riconferme dei vertici di Eni, Enel e Poste. L'unica eccezione al piano potrebbe essere Leonardo: su Moretti incombe la possibile condanna per la strage di Viareggio. E poi la sua ruvidezza non sarebbe stata apprezzata dai clienti del gruppo.

ITALIA-POLITICA
Doppia inchiesta su Milano e Roma. Bufera sui sindaci (Stampa e tutti). Sala, indagato per concorso "in falso materiale" dalla Procura generale in un appalto di Expo, annuncia l'autosospensione (su tutti). "Dopo quello che ho passato, non mi faccio stritolare - si è sfogato con i suoi (Repubblica p.7) -. Sulla mia onestà non si scherza" (Corriere p.9). A Roma, Polizia in Campidoglio per acquisire documenti sulle nomine dopo l'esposto dell'ex capo di gabinetto Raineri (Messaggero e tutti). L'accusa, non ancora formalizzata, sarebbe abuso d'ufficio (Corriere p.11). Raggi: "Nulla da nascondere". Giornale (p.11) polemico con i 5S, definiti "moralisti sommersi da inchieste". I casi Roma e Milano – scrive Bei (Stampa in prima e p.29) - sembrano far cadere la presunta diversità dei sindaci rispetto al resto della classe politica, ma è presto per i giudizi. E Repubblica (in prima e p.26-27) riporta uno studio della Fondazione Res che evidenzia come oggi sia "local" l'identikit del politico corrotto, che preferisce Comuni e Regioni.
Governo, Alfano al Messaggero (in prima e p.7) ribadisce che "non c'è alcuna scadenza prestabilita" e rilancia sulla legge elettorale: "Facciamola prima della sentenza della Corte Costituzionale". Resta centrale il nodo referendum sul Jobs Act in vista delle elezioni politiche. Landini (Fiom) al Fatto (in prima e p.4): "Il voto popolare sulla riforma del lavoro fa troppa paura, se lo vogliono evitare lavorino alla modifica del testo". Corriere (p.13) parla di corsa per fermare il voto sui voucher. Alfano al Messaggero: "Jobs Act è un grande passo avanti, occorre continuare per portare a compimento le ulteriori innovazioni contenute nella riforma". Treves (Cgil) a Libero (p.21) commenta le parole di Poletti sul voto anticipato contro il referendum: "E' sintomo – dice – della paura del governo dopo il 4 dicembre". Per Damiano (Pd) a Libero (p.9): "Governo vada ad elezioni quando pensa di aver esaurito il suo compito, indipendentemente dal referendum sul Jobs Act, al quale io voterei a favore dei quesiti proposti dalla Cgil".

EUROPA
Immigrazione, l'Ue sceglie di non decidere (Corriere in prima e a p.5 e tutti). Dal Consiglio dei 28 capi di Stato e di governo solo aiuti al Niger per frenare i flussi di migranti diretti in Libia. Sulle regole di Dublino e il resto tutto rinviato di sei mesi. Gentiloni torna a casa deluso: "Continua ad esserci un fortissimo ritardo". Sulla Russia passa la linea della proroga alle sanzioni di altri sei mesi: l'Italia stoppa però nuove ritorsioni per gli interventi di Mosca in Siria. Quello di Gentiloni, scrive il Corriere a p.5, potrebbe essere il passaggio di una meteora se si votasse a giugno e se davvero ha chiesto ai suoi ministri un agenda per i prossimi 4 mesi (la notizia anche su Stampa p.7 e Messaggero). Su Repubblica (p.18) il colloquio riservato di Gentiloni con Draghi.  "L'Europa non conta più nulla", dice Prodi in un'intervista a San Marino Tv ripresa da l'Unità (p.9). "La Commissione, che rappresenta l'aspetto collegiale, non esiste più perché gli Stati hanno ripreso il potere non capendo che la Storia avrebbe fatto il suo cammino". "La Cina invece ci rimette in gioco, con la possibilità di rilanciare il Mediterraneo come centro dei commerci. Stanno spostandosi dall'esportazione ai consumi, si deve fare in fretta con la Cina. Ma l'Italia ha la necessità di recuperare la sua identità e una coesione con l'Europa. Nel mondo globalizzato, l'idea di un'Italia sola è terribile".

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