Commentario del 15.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Fiducia anche al Senato per il governo Gentiloni. "Ora completare le riforme" (Sole). Ma scoppia il caso Jobs Act (Corriere). Poletti: "Andiamo al voto per evitare il referendum". In rivolta Cgil e sinistra Pd (Repubblica). Su Stampa e Sole il piano di Renzi: alle urne in primavera per evitare il referendum. Sinistra spaccata dai sondaggi, con Renzi al 21%, Pd al 12 (Giornale). La Boldrini: "Il Pd non può far finta di nulla" (Corriere). Ieri "forconi" in azione a Montecitorio, "arrestato" l'onorevole Napoli. Escalation violenta dell'anticasta (Messaggero, Stampa, Corriere). De Luca inquisito dopo lo scoop del Fatto: "Istiga al voto di scambio". L'altra notizia del giorno, che intreccia finanza a politica, è l'assedio a Mediaset di Vivendi, salita al 20% (Sole). Repubblica parla di scontro Italia-Francia. Il governo con Berlusconi (MF e tutti). Critico il Fatto: Gentiloni, atto primo: salvare Mediaset. Le banche si vedrà. In primo piano anche Mps: oggi il verdetto della Consob. Il cda aspetta il via libera sui bond (Sole). Intanto Confindustria rivede in rialzo le stime del Pil. Più crescita ma pesa l'instabilità (Sole). Negli Usa i guru della Silicon Valley abbracciano Trump (Corriere). E la Fed alza i tassi di 25 punti base: tre rialzi nel 2017 (Sole e altri). Ora i capitali si spostano dall'Europa agli Usa (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Confindustria più ottimista sul 2016: pil allo 0,9% (Corriere p.35 e tutti). Ma pesa l'instabilità politica (Sole p.12). "Gentiloni appeso al Jobs Act" (MF p.6): "mina referendum" per il governo (Messaggero p.4 e tutti). I referendum della Cgil su cui la Consulta si pronuncerà l'11 gennaio e che Renzi vuole evitare con le elezioni anticipate squassano la politica e rimettono in discussione la riforma del lavoro. "Il Jobs Act non si tocca. Reintrodurre l'articolo 18 sarebbe come dire che abbiamo scherzato – la linea di Renzi su Stampa p.3 – Il giorno dopo arriverebbe un downgrading per l'Italia dalle agenzie di rating". Boccia (Confindustria): "Io come imprenditore che faccio? Attendo e non assumo. Un capolavoro italiano di ansietà e incertezza" (Messaggero p.4). "Impossibile un ritorno al passato – dice al Messaggero (p.4) il vice presidente di Confindustria Stirpe – le nuove regole funzionano bene". La frenata delle assunzioni dovuta alla crescita troppo basta: "Ma il Jobs Act è una buona legge". Anche il Sole (p.10) difende il Jobs Act: regole certe che hanno dato credibilità all'Italia. Di diverso avviso Epifani: "Gentiloni dia un segnale e cambi subito la legge, sui licenziamenti disciplinari e sui voucher". Il nuovo governo, su pressione del Pd, pronto a cambiare rotta sui ticket (Corriere p.8, Repubblica p.11):  l'utilizzo dei buoni (esploso negli ultimi mesi) tornerebbe alle regole del 2003, utilizzabili cioè solo per prestazioni occasionali e accessorie. Potrebbe inoltre essere abbassato il limite che oggi vieta di versare al singolo più di 7mila euro sotto forma di voucher. Possibile un decreto legge o misure ad hoc nel Jobs Act degli autonomi. Per i professionisti redditi in caduta dal 2005 (Sole p.15): persi in termini reali il 18,06% del reddito. Intanto Nannicini lascia Palazzo Chigi: possibile la sua nomina a viceministro del Lavoro, anche in vista dell'attuazione delle misure previdenziali (Sole p.11).

ITALIA-POLITICA
Fiducia a Gentiloni, dal Senato 169 sì e 99 no, gli stessi di Renzi (su tutti). Numeri risicati, rischio stallo nelle commissioni (Giornale p.3), ma nel pallottoliere irrompono i soccorritori: "Con noi il governo non cade" (Stampa p.5). Le opposizioni apprezzano le frasi concilianti del neo-premier. La presidente della Camera Boldrini al Corriere (in prima e p.9): "Colgo una discontinuità di stile rispetto a chi lo ha preceduto, anche se mi sarei aspettata qualche segnale in più di cambiamento: il governo precedente ha fatto cose positive – come la legge sulle unioni civili – e altre su cui bisogna rimettere mano, come la riforma del lavoro". E proprio il Jobs Act entra nella discussione politica per il referendum proposto dalla Cgil, la cui ammissibilità la Consulta valuterà l'11 gennaio. Polemica sulle frasi di Poletti, che ha detto "Elezioni in primavera per evitare il referendum", anche se poi ha corretto il tiro e ha parlato di "scivolata personale" (su tutti). "Provano a scappare facendo il giochino delle date – dice la Camusso (Cgil) alla Stampa (in prima e p.2) -, ma se la Corte Costituzionale autorizza i tre quesiti, prima o poi bisognerà votarli. A quanto pare nel Pd si sta cercando di far saltare il referendum: il sistema più ovvio è il voto anticipato". Per Franco (Corriere p.9) ipotizzare il voto anticipato per timore di un altro responso popolare sa di autogol. Epifani, ex segretario sia di Cgil che Pd, a Repubblica (p.10): "Gentiloni dia un segnale e cambi subito la legge". Stirpe (Confindustria) al Messaggero (p.4): "Impossibile un ritorno al passato". Per il Sole (p.10) tornare rischia di allontanarci dalle sfide future. E Renzi frena: "Il Jobs Act è intoccabile" (Stampa p.3). Per Repubblica (p.11) rischia di essere un altro "tutti contro Renzi". L'ex premier continua a pressare per il voto in primavera e potrebbe trovare il sostegno di Berlusconi, ancor più interessato "al clima di dialogo" dopo la vicenda Mediaset-Vivendì (Sole p.11). E per Foglio (p.1 e p.5) Renzi ha un piano per convincere Berlusconi sulla legge elettorale: Mattarellum corretto con 50% uninominale e 50 proporzionale.

EUROPA
Oggi il debutto di Gentiloni a Bruxelles: sul tavolo la riforma del diritto d'asilo (Stampa p.4, Messaggero p.8 e altri). Da Juncker "regalo di benvenuto": "I fondi spesi per la crisi migratoria fuori dal patto di stabilità" (Messaggero p.9). Ma "questo Consiglio europeo sarà un campo minato" avvertono da Bruxelles. Da Gentiloni ci si aspetta uno stile "meno spettacolare e più efficace" di Renzi: la speranza è che l'Italia sia "più cooperativa". Ieri la prima "mina", lo scontro tra ministri delle Finanze dell'Eurogruppo e Fondo Salva Stati con la Grecia: all'annuncio di Tsipras di misure a favore dei pensionati e delle isole che accolgono i migranti è seguita la sospensione delle misure di alleggerimento del debito di Atene. Ma l'irrigidimento dello scontro con Tsipras, scrive il  Messaggero (p.8) potrebbe portare al blocco del prolungamento delle sanzioni alla Russia, costringendo Gentiloni a scegliere tra l'appoggio ad Atene oppure a scaricare Tsipras. Russia e immigrazione rischiano infatti di essere temi di duro scontro. Fonti danno per scontato il mantenimento delle sanzioni per altri 6 mesi e nessuna novità di rilievo sul fronte immigrazione.Sul Corriere (p.17) il "gran derby italiano" che agita Strasburgo: la sfida Tajani-Pittella per la presidenza del Parlamento europeo cambia gli equilibri Ue.

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