Commentario del 31.12.2016

IN PRIMA PAGINA
"Migranti, via gli irregolari" (Corriere). In primo piano su tutti la stretta del Viminale sulle espulsioni: "Vanno raddoppiate" (Repubblica, Stampa). E nelle grandi città tra cecchini e droni, la festa è blindata (Giornale). Spazio anche alla politica. Su Libero il ritorno di Berlusconi: "Adesso parlo io". Sulla Verità intervista a Salvini: "Altro che accordo, con Renzi manco una telefonata". Grillo attacca l'Antitrust: inquisizione (Unità). Mattarella richiama partiti e leader (Sole): "Nuova legge o niente voto" (Fatto). Sul Giornale il consiglio di Sala a Renzi: "Stia fermo un turno". In prima pagina ancora Roma "città stressata: ma dal Campidoglio non si vedono azioni" dice il cardinale Parolin al Messaggero. Raggi: io non ho bacchette magiche. Intanto l'Istat vede la crescita: mini-segnali di fiducia (Sole). Su Repubblica il 2016 visto dagli italiani: un anno immobile. Sulla Stampa anticipazioni sul 2017,"un anno al bivio". L'Espresso "Felice anno vecchio". Dall'estero lo scontro Usa-Russia, con Putin che aspetta Trump e spiazza Obama: "Nessuna ritorsione per spie e sanzioni". E gli fa gli auguri (Stampa, Messaggero e tutti). In cronaca lo sfregio di Roma a Babbo Natale: "Non esiste" dice ai bambini all'Auditorium il direttore d'orchestra. Disney lo licenzia (Repubblica, Messaggero e tutti).

ITALIA-POLITICA
"Adesso parlo io": su Libero (in apertura e a p2) intervista a Berlusconi, che ribadisce la linea di "opposizione responsabile" e punta al recupero del centro e al ritorno al proporzionale. E sui rapporti con la Lega dice:  "abbiamo elaborato con i nostri alleati un programma comune sul quale concordiamo al 95%, anche su Europa e immigrazione. Per questo non sono preoccupato della tenuta della coalizione". "Se Berlusconi sceglie Merkel e Ppe non sarà nostro alleato", dice Salvini a La Verità (p.5) stroncando anche il ritorno al proporzionale: "Berlusconi mi ha ricordato i tempi di Craxi, il pentapartito delle ammucchiate. Io guardo avanti, alla Brexit, a Trump, a Putin". Salvini nega però ogni contatto o asse con Renzi: "C'è solo la condivisione del principio per cui gli italiani devono votare il prima possibile". Sul Messaggero (p.10) i piani di Gentiloni e Renzi: 4 mesi per riparare le falle che hanno portato alla sconfitta al referendum e poi il voto, con o senza legge elettorale. "Renzi? Gli sono affezionato. Per questo gli consiglio di saltare un turno" dice il sindaco di Milano Sala al Giornale (p.7). Cacciari a QN (p.8). "Il 2017 sarà un anno di transizione a meno che non avvenga un attentato che cambi tutto: siamo esposti e fragili, a ogni punto di vista". Con un governo così debole, c'è da augurarsi il voto entro l'estate o a ottobre". "Questo Paese deve riprendere in mano il timone della barca: con il pilota automatico andiamo a sbattere" dice l'ex sottosegretario Nannicini al Corriere (p.14). Per questo serve il Mattarellum e andare presto a votare. Attesa per il messaggio del capo dello Stato. Per il Fatto (p.4) sarà diretto in primis ai "due Mattei": "No al voto senza una legge elettorale omogenea", che non è il Consultellum che piace a Renzi e Salvini. Su Repubblica (p.2 e 3) il 2016 visto dagli italiani: nel Paese ancora diviso su Renzi sale Di Maio e  si eclissa Berlusconi. Renzi resta il leader più amato (20%) e più odiato (30%), seguito da Salvini (il migliore per il 7%, il peggiore per il 14% degli italiani), Di Maio (il migliore per il 6%), Grillo (il peggiore per il 9%), Berlusconi (il peggiore per il 4%). Limitato anche il consenso a Mattarella (7%). Ancora non pervenuto Gentiloni. "Così entriamo nel 2017 senza entusiasmo e senza ottimismo".

ITALIA-ECONOMIA
"Prospettive positive per la crescita": su Messaggero (p.11) e tutti l'ultima nota Istat dell'anno, all'insegna della fiducia e dell'ottimismo. Il Sole (in prima e a p. 11) parla di "mini-segnali di fiducia". Ricchezza, manifattura e ordinativi crescono, il problema è il lavoro (QN p.9). "L'indicatore anticipatore dell'attività economica registra una ripresa, delineando una prospettiva positiva del ritmo di crescita dell'economia nei prossimi mesi". In miglioramento anche la fiducia del settore manifatturiero e dei consumatori. Ristagnano le esportazioni. Alla voce lavoro, calo di occupati dovuto alla contrazione del lavoro indipendente, e disoccupazione all'11,6%, contro la media europea del 9,8%. Ma cresce la propensione alla ricerca del lavoro. Più vicino l'obiettivo del governo dell'1% di pil nel 2017. Ora si guarda agli investimenti delle imprese: da domani in vigore gli incentivi di "Industria 4.0" del ministro Calenda.
Anno nero, invece, per la Borsa: Milano (in calo del 10%) tra le peggiori d'Europa, zavorrata dalle banche. Tutto il listino vale 524 mld, meno della sola Apple (Repubblica p.26 e tutti). "Risolvere il problema del credito in Europa aiuterà Piazza Affari a risalire" dice al Sole (p.3)l'ad di Borsa Italiana Jerusalmi. Intanto il governo si prepara a rimettere mano alla Stabilità: sulla legge di Bilancio in arrivo un decreto legge correttivo, rivela Italia Oggi (p.25). Troppo frettolosa l'approvazione, serviva sistemare non solo i temi fiscali legati alla rottamazione delle cartelle Equitalia ma anche reintrodurre capitoli rimasti fuori come i fondi per Taranto per l'assistenza ai bambini ammalati per colpa dell'inquinamento dell'Ilva, il nodo incapienti, giochi e enti locali.

EUROPA
In primo piano su tutti lo scontro Obama-Putin che domina la fine del mandato di Obama. Reazione morbida di Putin all'annuncio di sanzioni contro la Russia e all'espulsione di 35 sospette spie dagli Usa. "Nessuna ritorsione, aspetto Trump" (Stampa p.8, Repubblica p. 10). E fa gli auguri a Obama. Ma sugli kacker russi, trema anche l'Europa (Repubblica p.13, Corriere p.3): nella cyber rete russa non sono finiti solo i Democratici Usa ma anche il Parlamento tedesco, la Difesa italiana, un tv francese e l'Osce. Ecco perché nelle capitali europee è suonato da tempo l'allarme, temendo dossier di informazioni rubate che potrebbero saltare fuori condizionando le campagne elettorali di Francia e Germania. "Creare scompiglio, destabilizzare è una strategia tipica del Cremlino" spiega a Repubblica Stefano Mele, uno dei massimi esperti in materia. "Francia e Germania stano battezzando nuove unità operative che serviranno per combattere la propaganda". Stesse preoccupazioni affiorano sul Corriere (p.3): Parigi e Berlino temono elezioni falsate dagli hacker.
Sul Messaggero (p.5) la rete dei filo putiniani in Europa: Le Pen e Fillon in Francia, Berlusconi e Salvini in Italia, Petry in Germania, sono tanti i potenziali adepti del "partito di Vladimir". La strategia russa prevede sovvenzioni agli alleati, offensive mediatiche contro i nemici.


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