Commentario del 11.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Oggi Gentiloni verso l'incarico (Repubblica e tutti). Il tappabuchi fatto ministro per disperazione (Giornale). Mattarella: governo con pieni poteri (Sole). Libero e Giornale: di votare non se ne parla.  Solo pochi ritocchi alla squadra: Boschi resta, Giannini esce (Messaggero). Sul Corriere il sondaggio di Pagnoncelli, che dà il M5S due punti sopra il Pd. Renzi prepara il ritorno: così batterò i grillini (Stampa). A giugno le elezioni (Messaggero). Mps all'ultimo giro per evitare la nazionalizzazione (Messaggero). In salita il piano Jp Morgan (Sole). Intanto la Bce indaga sulla fuga di notizie sul Montepaschi (Corriere e tutti). QN: firmate quel decreto. Sul Giornale tutti gli errori della sinistra sul fallimento del Monte. Su Repubblica la tempesta perfetta sulle banche. Per gli italiani sono come sanguisughe (Unità). Sul Corriere l'Italia senza aiuti da Bruxelles: un solo migrante espulso ogni dieci. In Turchia gli attentati scuotono Istanbul nel giorno della riforma pro-Erdogan (Sole). Doppia esplosione, almeno 15 morti (Avvenire). Negli Usa le accuse della Cia: "Mosca ha aiutato Trump a vincere". Donald: "Falsità" (Sole). E l'amico petroliere di Putin diventa capo dei diplomatici (Corriere, Stampa). In Giappone la bomba di Kim fa paura: può colpirci (Stampa).In Francia fa paura la Le Pen all'Eliseo (Repubblica). In cronaca smog alle stelle, mezza Italia a piedi (Messaggero). Mille morti l'anno per lo smog (Unità).

ITALIA-ECONOMIA
Mps, aumento appeso ai bond retail. Oggi il cda valuta l'ultimo tentativo (Sole p.3). Intanto Bruxelles dice sì al salvataggio pubblico: il decreto entro giovedì (Repubblica p.10). Anche Weidmann, in un'intervista alla Faz, apre a un coinvolgimento dello Stato "in aggiunta a quello degli investitori" nella soluzione di una crisi bancaria. Per il governatore della Bundesbank le categorie di risparmiatori particolarmente meritevoli di protezione possono essere escluse dai meccanismi di condivisione dei costi (Sole p.2 e tutti). Ma è giallo sulla fuga di notizie dalla Vigilanza che ha penalizzato pesantemente Mps, e la Bce avvia un'inchiesta (Corriere p.11). Masciandaro alla Stampa (p.11): "Gravissimo il comportamento della Vigilanza europea su Siena. Ora ci vuole una risposta forte del governo: serve subito un fondo pubblico ma indipendente dall'esecutivo che intervenga sulle banche e rassicuri i mercati".. Questo il quadro complessivo sul caso Mps. Su Sole (p.3), Messaggero (p.10) e tutti le mosse del Mps per tentare l'aumento-lampo in settimana. Servono due miliardi dagli obbligazionisti subordinati ma non potranno essere sollecitati. Il decreto di salvataggio comunque è pronto e vale in tutto  7 mld. Sul Messaggero (p.13) le misure nel dettaglio: quello dello Stato sarà un intervento in due tempi, una garanzia sull'eventuale inoptato dell'adc e solo dopo l'ingresso diretto. Ma il decreto sarà approvato dal prossimo esecutivo, e comunque solo nel caso che Mps fallisca l'operazione di mercato.  Nel decreto in gestazione nel governo non solo misure pro-Mps: "soluzioni ad altre 7-8 criticità" (Sole in prima e a p.5). "Atlante, le popolari Venete, Carige e le piccole del Centro. Siena è solo l'inizio della cura" scrive Repubblica (p. 11). Sul Giornale (p.10) l'anno nero del sistema bancario, tra il crack Etruria e il flop delle Popolari. Su l'Unità (p.8) la brutta reputazione delle banche: per il 47% degli italiani sono sanguisughe e squali, per il 36% quelle in crisi dovrebbero fallire.

ITALIA-POLITICA
Stretta sull'incarico, pronto Gentiloni, ipotesi esecutivo "fotocopia" con poche modifiche (su tutti).  "Serve governo con pieni poteri" ha detto Mattarella, che ha indicato nella "armonizzazione delle leggi elettorali" il primo obiettivo. "Missione chiara e scadenza incerta" scrive Palmerini (Sole in prima e p.6). "Di votare non se ne parla" titola Libero, che parla di "governo debole, ma che durerà". Anche per Franco (Corriere p.6) si avvicina la soluzione della crisi di governo mentre le elezioni si allontanano perchè è difficile fare la legge elettorale in tempi brevi e ci sono le scadenze di politica interna e internazionali. Rosato (Pd) al Corriere (p.5): "Non restiamo impantanati, l'esecutivo deve fare la legge elettorale e poi al voto prima possibile". Berlusconi al Colle conferma il "No all'appoggio al governo" ma ribadisce la disponibilità a trattare sulla legge elettorale: vorrebbe un sistema proporzionale per assicurare a Fi un ruolo nelle larghe intese dopo il voto (su tutti). E per la Stampa (p.6) in questo modo il Cav si smarca dagli alleati. "Stiamo facendo mille passi indietro verso la prima Repubblica – dice Serracchiani (Pd) all'Unità (p.5) -. Con proporzionale e frammentazione politica andiamo verso le larghe intese, che è quello che come Pd abbiamo sempre combattuto". Verdini alla Stampa (p.6) commenta la posizione di Fi: "Berlusconi è terrorizzato dall'idea di andare subito al voto". Urne che chiede, invece, il M5S, che vuole andare avanti con Renzi dimissionario fino alle urne (con l'Italicum corretto anche al Senato). "Altrimenti – minacciano – non parteciperemo alla fiducia e siamo pronti alle dimissioni e a manifestare davanti alla Consulta" (su tutti). MoVimento che, secondo il sondaggio di Pagnoncelli (Corriere in prima e p.9), è primo partito col 31,9%, 2 punti più del Pd. Centrodestra (se unito) al 28,6%.  Per Ipr Marketing (QN in prima e p.6) il 58% degli italiani chiede un esecutivo che duri 3-4 mesi per la legge elettorale e andare al voto. Ma il 55% non vuole un governo a guida Renzi. L'ex premier – scrive Meli (Corriere in prima e p.3) – fa un "passo di lato" dalla politica per un paio di mesi (domani potrebbe non essere alla direzione Pd) per preparare primarie e, dopo, le elezioni.

EUROPA
Migranti, un solo espulso ogni 10 nell'anno in cui sulle coste italiane sono arrivati in 175 mila: l'Italia paga un prezzo alto all'isolamento a cui l'ha costretta l'Europa (Corriere in prima e p.25 e altri). Nel 2016 l'Italia ha superato la Grecia per numero di flussi migratori nel Mediterraneo per effetto dell'accordo tra Ue e Turchia che ha chiuso la rotta balcanica (Repubblica p.19). E le associazioni umanitarie puntano il dito: più attenzione ad Atene da parte dell'Ue, mentre Roma è lasciata sola. Sono cadute nel vuoto le richiesta di collaborazione a Bruxelles per un piano di investimenti nei Paesi di provenienza: solo Tunisia, Egitto e Nigeria accettano i rimpatri. Un ulteriore problema è causato dalla chiusura dei Centri di identificazione ed espulsione, nella maggior parte dei casi inagibili per i danni provocati dagli stessi stranieri, con conseguenze negativa sul sistema di collocamento.
Turchia, attentati a Istanbul nel giorno della riforma pro-Erdogan: almeno 15 morti e 20 feriti (Sole in prima e p.16 e tutti). Non ancora identificata la matrice, difficile dire se attacchi siano collegati alla riforma costituzionale voluta da Erdogan per accentrare i poteri nelle mani del presidente.

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