Commentario del 9.12.2016

IN PRIMA PAGINA
Crisi di governo, si accelera. Lunedì l'incarico: mandato a Renzi o esecutivo istituzionale (Corriere). Per Repubblica "Colle in pressing: avanti con Renzi". Ma per l'Unità c'è il no del premier uscente, che è sotto assedio nel Pd (Stampa). Ieri al via le consultazioni al Quirinale: si lavora a un esecutivo di scopo (Sole). Per Avvenire si va verso un governo Pd "di responsabilità". Fatto: "Le grandi manovre per non votare mai". Giornale all'attacco: "Comunque vada, Renzi perde: o la poltrona o la faccia". L'altra notizia che domina le prime pagine è la decisione di Draghi: prolungato, ma ridotto il Qe (Sole). Il governatore Bce ritrova il tocco magico (MF). "Non è un favore all'Italia" (Corriere). Il piano dell'Eurotower spinge i mercati: i BTp "pesano" la Bce (Sole).
Esteri. Trump sceglie un anti-ecologista per l'Ambiente (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Draghi allunga il Qe: acquisto di titoli di Stato esteso a fine 2017 ma ridotto da 80 a 60 mld (su tutti). "Riduzione dovuta al fatto che il pericolo deflazione è in gran parte sparito" ha detto il presidente Bce, che ha smentito l'ipotesi "tapering" (che la riduzione degli acquisti sia l'inizio della fine del Qe). Mercati positivi ma con cautela, Milano in salita +1,64% (Sole in prima e p.3).  Secondo Il Sole (p.5) ritmo di acquisto mensile della Bce di Titoli italiani da 9,4 a 7,05 mld al mese. L'Italia ci guadagna (Stampa p.3): mutui più convenienti e boccata d'ossigeno per i conti pubblici, ma si riducono guadagni delle banche. Per MF (in prima e p.2) ora l'Italia avrà spalle coperte in questa fase delicata, anche se Draghi ha assicurato che "non è un favore all'Italia". Per Fubini (Corriere in prima e p.11) arriva un segnale a Roma: il sostegno Bce al finanziamento del debito verrà meno, probabilmente, poco dopo le elezioni, perciò il governo che nascerà dalle urne dovrà affrontare problemi economici e del sistema finanziario se non vorrà richiedere salvataggio al resto d'Europa. Fuest (Ifo) alla Stampa (p.2): "Italia può farcela da sola, non serve che ricorra al fondo salva-Stati per salvare le banche". Draghi ha parlato anche del sistema bancario italiano, dicendosi "fiducioso" sulla capacità del governo italiano di risolvere il problema delle banche, ma ha sottolineato che non ci sono pericoli per l'area euro dalla situazione degli istituti italiani. Nel frattempo Messaggero (p.13) segnala che Moody's non abbassa il rating dell'Italia dopo il voto referendario e la crisi di governo, ma porta l'outlook da "stabile" a "negativo".
Sole (p.10) sulla legge di Bilancio e sull'eredità del prossimo governo: voci più pesanti riguardano i nuovi oneri previsti in 1 comma su 5. Tra i capitoli più rilevanti il miliardo e 900 mld per gli investimenti e il miliardo e 450 mila euro per il contratto. Nel complessivo, le uscite per il 2017 superano i 10 mld. E Pesole (Sole p.9) sottolinea che il dossier in Europa su manovra e conti sarà uno dei primi impegni del governo. Trattativa difficile, soprattutto sul fronte del debito pubblico: Bruxelles attende segnali visto che l'attuale manovra non è in linea con i criteri utilizzati in sede Ue.

ITALIA-POLITICA
Colle in pressing: avanti con Renzi (Repubblica e altri). Governo entro il 15 dicembre per arrivare fino all'estate, difficile che si concluda la legislatura. Due le ipotesi: mandato a Renzi o un esecutivo istituzionale, nel qual caso Gentiloni in pole (Corriere in prima e p.2). Fatto polemico: "Grandi manovre per non votare mai". Per l'Unità (p.2) e altri, il reincarico non piace a Renzi, che per il Corriere (p.3) potrebbe accettare per poi votare perchè sarebbe pronto a fare "quel che serve al Colle". Ma la Serracchiani al Messaggero (p.7) dice "verrà qualcuno dopo Renzi". "Non sparo su chi verrà" spiega Berlusconi, che nega un nuovo Nazareno ma sarebbe pronto a dare una mano sulle riforme per il dopo Italicum (su tutti). Corriere (p.8) spiega la linea di Berlusconi, che se votasse la fiducia favorirebbe le opposizioni "estreme" di Lega, FdI e Grillo. Rosato, capogruppo Pd alla Camera, all'Unità (p.5): "Tutti insieme o si vota. Non si ripeterà l'errore fatto con Monti". E il presidente dem, Guerini a Repubblica (p.4) avverte: "La legislatura è finita. Senza nuovi accordi c'è solo l'ipotesi voto". Mossa del M5S: "Non serve un altro governo" (Messaggero p.9 e altri). Di Maio propone che il governo resti per gli affari correnti e la legge elettorale: urne dopo la Consulta. Favorevole all'ipotesi di un reincarico a Renzi, Lupi (Ap), che al Corriere (p.8) dice: "Potrebbe farsi carico di arrivare all'approvazione della legge elettorale e, dopo, verificare se è in grado di andare avanti anche per la gestione delle altre emergenze". Franco sul Corriere (p.10) sottolinea la necessità di un esecutivo che faccia altro oltre alla legge elettorale: bisogna concentrarsi sulle emergenze sociali, trascurate in questo periodo per le riforme istituzionali.

EUROPA
"Le partite da giocare in politica estera": Caprara sul Corriere (p.28) guarda all'agenda "estera" che il nuovo governo dovrà affrontare nel 2017: presidenza del G7, entrata nel Consiglio di sicurezza Oni e il "processo di Berlino". Per questi appuntamenti, l'Italia non può permettersi un avvitamento di lunga durata nella sua crisi politica. "Dopo la vittoria del No non ho pensato ad un'Italia nel caos ma solo che è stato bocciato un referendum: questo non deve significare né la crisi in Italia né in Europa": così al Messaggero (p.6) il presidente della Commissione Esteri tedesco, Norbert Rottgen, che evita di considerare il No un vittoria dei populisti, e segnala come "il referendum non possa essere messo sullo stesso piano della questione della stabilità in Italia ed Europa. Dobbiamo avere fiducia nell'Italia, una fiducia giustificata dal fatto che non ci sarà instabilità né politica né economica". Marine Le Pen  intervistata dal Corriere (p.12): "La vittoria del No in Italia contribuisce alla presa di coscienza dei popoli europei sulle politiche si austerità imposte dall'Unione: è un segnale positivo che indica la nascita di un nuovo movimento popolare". La leader del Front National ribadisce la necessità di "difendere gli interessi dei popoli contro quelli delle banche". E guardando agli scenari politici italiani, definisce "una mossa decisamente antidemocratica"  un eventuale Renzi-bis, vedendo come unica soluzione le elezioni anticipate".
Intanto Repubblica (p.10) riporta un sondaggio che mette l'Italia al primo posto in Ue per la xenofobia: più di un italiano su due crede che in Italia ci siano troppi stranieri. E la Ue evidenzia il dato che fa crescere il sentimento anti-migranti: "Più dell'80% di coloro che arrivano in Italia sono irregolari".

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