Commentario del 31.08.17

IN PRIMA PAGINA
Roma, raid contro il centro migranti: "Non li vogliamo più nel quartiere". Su Repubblica e tutti gli scontri di ieri al Tiburtino tra romani e eritrei. Avvenire: guerre tra poveri. Il Giornale:l'Italia sta per esplodere. Sul Corriere parla il capo della Polizia Gabrielli: "Problemi sociali, basta scaricare sulla polizia". Governo diviso. Orlando a Minniti: non vedo rischi di tenuta democratica (Sole). In Sicilia altri 600 sbarchi, ma per la Stampa ora si apre una nuova rotta che attraversa il Mar Nero e punta sulla Romania. Su Libero l'elenco di chi si arricchisce con la tratta dei neri.
Economia, piano "salva-precari" del governo: pensione ai giovani da 650 euro anche con pochi contributi (Sole, Stampa e tutti). E Moody's alza le stime sull'Italia: più ottimista sulla crescita (Corriere, Messaggero). Fiducia record anche nella Ue, e negli Usa la crescita accelera: +3% (Sole). Rivoluzione in arrivo per le visite fiscali (Italia Oggi e tutti). QN: Boeri acchiappafurbetti. Troppi gli invalidi dell'Inps (Corriere). Statali malati il doppio dei privati (Libero, Giornale).
In politica, Gentiloni si mangia Renzi (Fatto), Salvini mangia pizza e vino (Giornale), Berlusconi al governo ha guadagnato 1,1 miliardo (Fatto).
In cronaca: su Repubblica il caos vaccini nelle scuole. Fedeli: no a rinvii. Allarme anche per 15 mila cattedre ancora in cerca di professore (QN). Su Corriere e tutti Matt Damon a Venezia, alla Mostra del Cinema inaugurata da Mattarella. Su Stampa e tutti l'omaggio di William e Harry alla mamma: fiori come 20 anni fa. Mantel: Lady D dentro la fiaba sbagliata (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
La ripresa batte (un altro) colpo: Moody's alza le stime sull'Italia, da 0,8% a 1,3% (Stampa p.6 e tutti). L'avevano già fatto Fmi, Bankitalia, Confindustria (prevedendo 1,3-1,4%), mentre l'Istat ipotizza fino all'1,5%. Sale anche l'indice di fiducia Ue (in Italia di 3,6 punti) e la crescita Usa (+3%). L'economista Quadrio Curzio ad Avvenire: "Riconosciuti i nostri progressi ma adesso va rilanciata la produttività. Serve un salto dimensionale delle pmi per aumentare il numero delle aziende in grado di operare su mercati internazionali".
Ma il super euro preoccupa: la moneta unica sembra inarrestabile, e potrebbe salire ancora se Draghi dovesse tirare il freno sulla politica monetaria fortemente espansiva della Bce. Ciò potrebbe penalizzare le esportazioni italiane extra Ue (97 mld nel primo semestre). L'economista Daveri alla Stampa: "Il dollaro debole ostacolerà la crescita. A rischio l'export".
Preoccupa anche il lavoro, con la disoccupazione all'11,1% e quella giovanile al 35,4%. Per la Stampa (p.6) il Jobs Act non va: a trovare un posto sono solo gli over 50, e il numero dei dipendenti a termine è al top dal 1992.
Dal governo, ieri a confronto con i sindacati, un piano salva-precari (Stampa p.7 e tutti): pensione minima tra 650-680 garantita anche ai giovani con carriere discontinue e lavori precari a 68-69 anni. Si supererebbe così lo scoglio dei 20 anni minimi di contributi e dei 70 anni e soprattutto la soglia di un assegno minimo maturato almeno 1,5 volte l'assegno sociale. Ma per Repubblica (p.6) è solo una proposta, ben lontana da essere inserita in Bilancio. Leonardi: "La misura costa e comporta una trattativa con l'Europa perché cambia la curva delle pensioni. E comunque non siamo in grado di prendere impegni ora, dobbiamo aspettare i saldi della manovra". Altra proposta sul tavolo di governo e sindacati: una rendita ponte per consentire a lavoratori che hanno 63 anni e stanno per perdere il lavoro per crisi aziendale. Versando tutta la liquidazione o l'eventuale buonuscita in un fondo pensionistico integrativo potrebbero avere una rendita ponte fino al raggiungimento dell'età della pensione. Leonardi: "L'obiettivo è completare il quadro e offrire tre strade per uscire prima dal lavoro a chi ha 63 anni: Ape sociale, Ape volontaria e la Rita" (che sta per rendita integrativa temporanea anticipata). Dal governo nessuna concessione sull'innalzamento automatico dell'età pensionabile, che dal 2019 arriverà a 67 anni. Poletti: "Ne parleremo quando avremo i dati Istat sulle aspettative di vita". Sindacati, delusi. Camusso: "Governo reticente" (Corriere p.6). E sulle pensioni già in corso: "Per gli anziani serve un'inflazione ad hoc" (Repubblica p.6).
Lavoratori in malattia, cambia il sistema dei controlli: con l'Inps polo unico degli accertamenti per dipendenti pubblici e privati più visite fiscali e più stringenti. Obiettivo principale, stanare i furbetti del cartellino, che si mettono in malattia a ridosso di ponti e week end. Previsti mezzo milione di controlli l'anno, con orari di reperibilità uguali per tutti, più visite anche lo stesso giorno e un algoritmo (Savio) per selezionare i target. I dati diffusi ieri da Boeri parlano di dipendenti pubblici "malati doppi" rispetto al privato (Messaggero p.6 e tutti). Sul Corriere un'altra anomalia: il picco di "Aoi", l'assegno ordinario di invalidità per persone con capacità lavorativa ridotta, concesso a dipendenti Inps.

ITALIA-POLITICA
Al voto dopo il varo della legge di Bilancio: Corriere e Giornale rilanciano l'ipotesi di voto anticipato. La legge elettorale non decolla, e difficilmente lo farà prima delle elezioni siciliane. Al Pd, al netto delle divisioni, sta bene il sistema attuale e quindi la legislatura potrebbe dirsi conclusa a novembre dopo il varo della manovra e non a marzo. Solo un accordo su una nuova legge consentirebbe le urne a maggio. Per il Giornale anche Berlusconi vede le urne dopo la manovra, dunque a gennaio. Zanda (Pd) al Sole: "La ripresa economica non va sprecata. Dalla manovra allo ius soli ci aspettano mesi intensi. La legislatura finirà a scadenza, tra febbraio e aprile e fino ad allora lavoreremo bene". Romani (FI): "Da Forza Italia nessun sostegno alla maggioranza. L'aggiornamento del Def se lo votino da soli". Azzurri contrari anche allo ius soli. E sulla legge elettorale Romani dà appuntamento a dopo le elezioni in Sicilia. Un voto decisivo, col centrodestra che andrà coeso sul ticket Musumeci-Armao, mentre il centro sinistra (e gli alfaniani) sono più divisi che mai sulle alleanze (Corriere p.10).
Sul tema dei migranti il governo resta diviso. A Minniti che aveva parlato di rischi per la tenuta del sistema democratico nel Paese per l'ondata di arrivi, ha replicato ieri Orlando, prendendone le distanze: "Non cediamo alla narrazione dell'emergenza. Bisogna evitare di associare immigrazione e sicurezza. Con l'immigrazione dovremo convivere" (Sole e tutti).
Su scala nazionale, la fine della pausa estiva vede il governo Gentiloni in ascesa nei sondaggi (43% contro il 38% di Renzi) con punte di popolarità importanti per Minniti e Calenda (Fatto in apertura e a p.2). Piace anche Gentiloni, per il suo silenzio e il suo profilo di grande tessitore e ricucitore. Tutto l'opposto di Renzi, che per il Fatto (p.3) ha sempre meno chance di essere il candidato premier del centro sinistra: Minniti, Gentiloni, Calenda, Franceschini e Delrio le possibili alternative. Anche il Giornale (p.6) parla di grande freddezza e disillusione per il ritorno di Renzi: ora si prepara a un tour in treno ma il libro è stato un flop e la sua popolarità è crollata. Al contrario Berlusconi tra sondaggi, diete e lifting prepara la tregua con Salvini (Stampa p.8). Di Maio si prepara all'esame di Cernobbio, il forum dei big dell'industria e della finanza: "Parliamo a tutti, anche a chi ci teme" (Stampa p.9).

EUROPA
Nell'eurozona balzo dell'indice di fiducia ai massimi da dieci anni,grazie al miglioramento di industria e servizi. Tra i big è la fiducia dell'Italia a crescere di più, mentre in Germania arretra, per i timori di riduzione delle esportazioni per via dell'euro forte (Sole). Il dato positivo della fiducia potrebbe influenzare la Bce,alle prese con la road map di uscita dal quantitative easing. Prossimo board il 7 settembre.
Anche l'Unione Europea in fase di "ristrutturazione". Per il Sole dopo il voto tedesco in autunno partirà il processo di revisione della governance dell'eurozona. Merkel e Macron concordi sull'idea di un bilancio e di un ministro delle Finanze unico. Attesa per il discorso di Junker all'Unione del 13 settembre.

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Commentario del 30.08.2017

IN PRIMA PAGINA
Missile di Kim sopra Tokyo, corsa ai bunker (Stampa). Usa e Giappone: pronti a fermare la Corea (Repubblica). I venti di guerra nel Pacifico in primo piano su tutti i giornali. La provocazione della Nord Corea spaventa le Borse: mercati in trincea con euro e oro (Sole), vola il Bitcoin (MF).
Dalla finanza all'economia: contro la povertà arriva l'assegno del governo da 490 euro (Repubblica e tutti). Un acconto, per il Corriere, una beffa per il Fatto: Gentiloni toglie ai poveri per ridare ai poveri. Critico anche Libero – miliardi alle banche, mance ai poveri – e Giornale: un azzardo del Pd per imitare il M5S. In arrivo anche il riordino dell'ecobonus (Sole) e misure per le donne per andare in pensione prima (Messaggero).
Politica, su tutti l'intervento di Minniti alla festa del Pd: "Con la crisi migranti ho temuto per la tenuta democratica del Paese". Giornale contro la Boldrini per il silenzio sullo stupro di Rimini: Boldrini clandestina. Libero contro i giudici: vogliono uccidere la Lega. Rossi contro Pisapia: "Di' qualcosa, meglio se di sinistra" (Fatto). In Sicilia, il centrodestra punta su Musumeci-Armao, Alfano decisivo per il centrosinistra (Sole).
In cronaca: cento giorni senza pioggia (Corriere). La beffa di Roma: regina dell'acqua che muore di sete (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Il reddito di inclusione è legge, dal primo dicembre per 500 mila famiglie in difficoltà arriva un assegno che a seconda dei requisiti va da 188 a 485 euro per un massimo di 18 mesi, rinnovabile dopo uno stop di 6 (Repubblica in apertura e a p.2 e su tutti). Poletti: "Per la prima volta l'Italia si dota di una misura permanente contro la povertà". Gentiloni: "E' un aiuto alle famiglie più deboli". Pessi (Luiss) al Messaggero (p.2): "Misura ok, non premia l'ozio come il bonus di cittadinanza". Gori (Alleanza contro la povertà) a Repubblica (p.2) e Avvenire (p.5): "Un risultato storico ma mancano 5 miliardi. Se ci fermiamo qui sarà un'altra riforma incompiuta. Per aiutare tutti servirebbero 7 miliardi l'anno: 2 miliardi  sono pochi. A settembre presenteremo al governo la proposta di un piano triennale: dobbiamo raggiungere tutti i poveri". Critiche anche da Mdp - il Rei "è solo una misura insufficiente che rischia di fallire" – M5S – "Servono politiche del lavoro contro il precariato" – e FI: "Strumento parziale e tardivo". Il Giornale (p.8): il governo rincorre Grillo. Il Fatto (p.17): Gentiloni prende ai poveri per ridare ai poveri: i soldi erano già stati stanziati con un nome diverso e coprono 400 mila famiglie su 1,6 milioni. Libero (p.11): alle banche 25 miliardi e ai poveri gli spicci.
Sul Messaggero (in apertura e a p.3) l'anticipo della pensione più facile per le donne: governo pronto a ridurre di due anni i contributi richiesti per accedere all'Ape social. Il beneficio pensato per lavoratrici con figli. Oggi nuovo round governo-sindacati. Tra i temi sul tavolo anche la nuova soglia a 67 anni dell'età della vecchiaia: sindacati contrari, ma il governo tiene duro.
Sul Sole la proposta al vaglio dei tecnici del Mise per rivedere le detrazioni fiscali al 65% per gli interventi di risparmio energetico sugli edifici. L'idea è di modulare l'ecobonus in base all'efficacia e dunque al risparmio effettivo generato da ciascun intervento, "premiando" quelli più radicali.

ITALIA-POLITICA
Migranti sempre al centro dell'agenda politica del Paese. "Davanti all'ondata di arrivi, tra giugno e luglio ho temuto per la tenuta democratica del paese" dice il ministro Minniti alla festa del Pd di Pesaro (Corriere in prima e a p.10 e su tutti). E adesso, all'indomani del vertice di Parigi in cui Francia, Germania e Spagna hanno promosso la linea italiana "ora ci ringraziano. Il Mediterraneo è tornato al centro dell'attenzione della Ue". Ma le polemiche continuano. Di Maio nel mirino della sinistra per aver difeso la polizia dopo gli scontri di Roma: "Contro di me una campagna di odio. Non sono né razzista né fascista" (Corriere p.10). Boldrini nel mirino della destra per aver taciuto sullo stupro di Rimini. Meloni: "Nulla da dire sui vermi magrebini?". Boldrini: "Dibattito agghiacciante, abbiamo toccato il fondo" (Giornale). Sui migranti apre un altro fronte la Brambilla: "La macellazione islamica è barbarie – dice a Libero (p.9) – Va abolita. Celebrano Allah con il sangue degli animali. Vietiamolo e puniamo i trasgressori. Integrazione impossibile se non c'è rispetto".
Lega in difficoltà per la confisca dei beni da 49 milioni di euro disposta dalla Procura di Genova: "Rappresentiamo milioni di italiani, contiamo sul buon senso del tribunale" (Repubblica p.12). Libero (in apertura e a p.2 e 3) attacca: vogliono eliminare la Lega. I magistrati chiedono 49 milioni al movimento senza aspettare la condanna definitiva e a fronte di "presunti pasticci" che ammontano a meno di 300 mila euro. E' un favore a Pd e M5S. Cicchitto a Libero (p.2): "E' un esproprio giudiziario che potrebbe mettere in ginocchio una forza politica". Salvini rischia di perdere la casa, ma con la creazione di 12 federazioni ha messo al sicuro i soldi dei lumbard (Libero p.3).
Su Corriere e altri le mosse di Renzi: la linea è quella di stare alla larga dai palazzi romani e andare in mezzo alla gente. Prima uscita sabato alla festa di Bologna. E il 25 settembre, all'indomani della festa di Imola, via al grande tour, in treno 10 settimane. "Non sarà una campagna elettorale ma un incontro con le realtà vive dell'Italia. Il Pd è il vero argine ai populismi e l'unica forza politica che può rappresentare una speranza per milioni di persone". A fine novembre ritorna la Leopolda.
Intanto in Sicilia il centro destra ha scelto – il ticket Musumeci-Armao – il centrosinistra no (Messaggero). Dall'intesa tra Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia esce Musumeci candidato presidenti e Armao vice. Brunetta a QN: "Abbiamo la vittoria in tasca". Toti alla Stampa: "Il centrodestra è unito, non ripeteremo gli errori delle Comunali di Roma. Prossima mossa gli stati generali del centrodestra. Dobbiamo dare risposta alle ansie della gente su immigrati e sicurezza". La sinistra è ancora divisa, in Sicilia come a Roma. Crocetta non si arrende e invoca le primarie. "Se poi Renzi vuole perdere lo faccia" dice al Corriere, confermando l'intenzione di ricandidarsi.  Pd e alfaniani puntano su Micari, Mdp su Dava, Pisapia tace. Guerini a Repubblica: "Serve un centrosinistra largo, ragioneremo dopo il test Sicilia. Mdp? Vuole solo fare male al Pd". Casini al Messaggero: "Il centro stia con Renzi anche alle Politiche: il Ppe è un progetto che non esiste".

EUROPA
Ancora echi per il vertice a 4 di Parigi sui migranti. Sul Messaggero ed altri la soddisfazione italiana: a Parigi è nata l'Europa a doppia velocità. Resta da sciogliere il nodo delle regole di Dublino: per cambiarle, come auspicato da Macron e Merkel in chiave favorevole all'Italia, serve l'accordo di tutti i Paesi Ue.
Macron alla prova del lavoro: su Stampa e Sole il jobs act alla francese. Domani la ministra del lavoro Muriél Pénicaud presenterà in conferenza stampa i 5 decreti frutto di tre mesi di negoziato con i sindacati. Già questo è un passo avanti rispetto al muro contro muro visto con Hollande e Valls. Ma per la Stampa la scelta dei decreti governativi è comunque una forzatura, con i sindacati e la sinistra che già hanno prenotato la piazza e con un sondaggio che rileva che il 68% dei francesi non ha fiducia in Macron per questa riforma. Dunque, per quello che viene definito un Jobs act alla francese, con la stessa filosofia di quello italiano, la strada è tutta in salita.
Merkel sposa la tesi di Schaeuble – "Si a un Fondo monetario Ue" – rilancia su un ministro delle Finanze congiunto per i Paesi dell'eurozona e annuncia la linea dura sui confini: continueremo i controlli (Stampa). Merkel favorevole anche a un nuovo bilancio europeo di piccola entità per sostenere i governi dell'eurozona più colpiti dalla crisi. Oggi l'incontro con Juncker.

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Commentario del 29.08.2017

IN PRIMA PAGINA
Immigrazione, a Parigi accordo europeo con Niger e Ciad. Macron: "Militari in campo" (Corriere). 
Migranti identificati in Africa (Messaggero). La Ue è con l'Italia (Sole). Il Giornale: l'Europa si è svegliata. Gentiloni: il vento è cambiato. Ma con i corridoi africani sempre più stretti è nel deserto la strage dei migranti (Repubblica). Su Corriere e Messaggero parla Alfano: "Ora dialogo con l'Egitto, strategico per stabilizzare l'area". Sul Corriere la linea Minniti: "Ai libici scuole e ospedali". Sul fronte interno pressing del Viminale sui sindaci: mappate le strutture per i rifugiati (Messaggero, Corriere). La Stampa: diecimila i minori stranieri spariti nell'ultimo anno.
Politica, la Lega rischia il crac: la procura chiede il sequestro di 48 milioni (Repubblica). Alla Camera via il tetto agli stipendi: nel 2018 otto milioni in più per il personale (Messaggero).
Spazio anche all'economia: agosto riscalda la fiducia di imprese e famiglie (Avvenire). Sul Messaggero il computer dell'Inps che scoverà gli assenteisti. Su Repubblica la legge sull'abusivismo: incentivi a chi abbatte e ricostruisce.
In cronaca. A Roma meno acqua di notte, rubinetti a secco (Giornale e tutti). Lorenzin ad Acea: dovete chiarire (Corriere). Nelle Università docenti in sciopero: esami a rischio (Sole).
Dall'estero. Negli Usa la furia di Harvey sul Texas: 30 mila sfollati (Messaggero). Almeno 100 miliardi di danni. Ferme 10 raffinerie, petrolio in caduta (Sole). Il Nord Corea sfida il Giappone con il lancio di un missile. Tokyo: gravissimo (Corriere, Stampa, Repubblica). Bruxelles a Londra: su Brexit dovete accelerare (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Agosto scalda la fiducia di famiglie e imprese (Avvenire in prima e a p.8 e su tutti): per le aziende fiducia ai livelli pre crisi e andamento positivo della manifattura, mentre resta altalenante l'andamento degli altri settori. Positivi anche i dati Istat sui consumatori. Salgono anche le stime dell'Ocse sul pil: + 1,5% su base annua (Messaggero p.15). Padoan: "Avanti così, crescita solida" (Corriere p.30).  Boschi: "Le riforme dei Millegiorni e le misure del governo funzionano. Ridiamo slancio al futuro dell'Italia". Libero (p.19): fiducia alle imprese ai massimi da 10 anni grazie ai soldi di Draghi. Ma la ripresa resta lenta, i consumi ancora non ripartono e la fine del Qe si avvicina. Per il Corriere (p.30) a spingere il pil sono i ricchi, che non spendono più solo su beni come auto di lusso e pellicce ma su salute, benessere e buon cibo.
Su Messaggero e Stampa (p.7) il cantiere-manovra: si va verso la decontribuzione al 50% per gli under 29 con un tetto massimo di sgravi di 3250 euro ma solo alle imprese che non hanno licenziato personale nei 6 mesi precedenti e nei 6 mesi successivi.
Per i giovani il governo ipotizza anche una sorta di "mini garanzia" sulle future pensioni (Sole p.5): in manovra potrebbe entrare una misura che faccia da apripista alla pensione di garanzia, rendendo cumulabile il basso trattamento che matureranno tra 20-30 anni i giovani nati dagli anni '70 in poi con assegni di tipo sociale o con altri strumenti di sostegno al reddito per le fasce più povere. Allo studio anche la possibilità di eliminare il vincolo dell'assegno Inps da 1,5 volte il minimo per consentire ai lavoratori con carriere discontinue di andare in pensione senza dover lavorare fino a 70 anni.
Per gli statali rinnovo del contratto con beffa: arrivano 85 euro medi in più a lavoratore ma gli aumenti faranno perdere a molti gli 80 euro del bonus Renzi (Stampa p.7 e altri). L'Aran: "Per salvare il bonus 80 euro servono 125 milioni di euro" (Messaggero p.7). Sindacati critici: "Le risorse non consentono di affrontare positivamente il rinnovo".

ITALIA-POLITICA
Politica, la Lega Nord rischia di restare a secco: la Procura sollecita l'esecuzione, senza attendere la Cassazione, della sentenza di luglio sul caso "rimborsopoli" e chiede di "confiscare subito i 48 mln". Dopo la condanna a Bossi e Belsito per truffa allo Stato, conti correnti sotto tiro e incubo stop per le attività di partito (Repubblica in prima e su tutti).
Ius soli, Pd intenzionato a far slittare la data del 12 settembre al Senato: individuata a novembre la finestra per approvare la legge sulla cittadinanza (Repubblica p.4). L'obiettivo è spostare la votazione dopo la manovra per evitare incidenti, governo intenzionato a porre la fiducia per superare i malumori di Ap, che dopo l'accordo in Sicilia non dovrebbe fare le barricate. Il sociologo Barbagli a Repubblica: "La legge va fatta, ma non basta. Bisogna anche disinnescare le paure su crimini e welfare".
In Sicilia il centrodestra converge su Musumeci, candidato per vincere (Giornale): Meloni e Salvini sembrano essere riusciti ad imporre a Berlusconi il ticket con Armao (Messaggero). Il segretario della Lega al QN: "Berlusconi si è convinto da solo, anche perchè Musumeci è il candidato migliore e non volevamo un altro caso Roma".
Nel centrosinistra ok del Pd alla candidatura di Micari, proposta da Leoluca Orlando (Corriere). Accordo chiuso tra dem e Ap, ma Alfano teme di perdere metà del suo partito (Fatto). Timori anche nel Pd: Nazareno in rivolta per la promessa di 20 seggi agli alfaninani per le Politiche (Giornale). Micari auspica una coalizione larga, dai centristi alla sinistra, ma Mdp va su Fava, anche se Pd e Pisapia cercano di recuperare i bersaniani (Messaggero).

EUROPA
Migranti, al vertice di Parigi la nuova linea della Ue, concordata con Ciad, Niger e Mali: centri di accoglienza nei tre paesi nord africani per l'identificazione in loco dei migranti e stabilire il loro status, e soldati dall'Europa per sorvegliare le frontiere meridionali del Sahel e lottare contro i trafficanti. E' la vittoria della linea italiana, pubblicamente sposata da Macron e dalla Merkel: "Con la Libia accordo perfetto", "i centri di ricollocazione aperti direttamente in Africa". Gentiloni: "Finalmente una strategia chiara: sì all'accoglienza ma servono i controlli" (Messaggero in apertura e a p.2 e su tutti). Poi a cena all'Eliseo il premier chiede a tutti uno sforzo in più (Corriere p.3): "Ora l'Ue ci aiuti davvero, servono atti concreti" (Repubblica p.2). Merkel e Macron favorevoli a rivedere l'accordo di Dublino. "Senza solidarietà europea i paesi d'arrivo sono troppo sfavoriti". Alfano al Corriere: "A Parigi si è affermata l'agenda italiana. Ma perché diventi la strategia di tutta l'Europa non deve impantanarsi nelle pastoie burocratiche di Bruxelles". Intervista di Alfano anche sul Messaggero: "Per la soluzione della crisi libica l'Egitto è un attore imprescindibile. Vedrò il loro ministro degli Esteri a metà settembre". Ma con i corridoi di transito nord africani che si stanno restringendo, la strage dei migranti ora è nel deserto (Repubblica p.3). E la creazione di hot spot per vagliare in zona le domande di asilo apre la questione della tutela dei diritti.  Su Corriere e Messaggero il sostegno dell'Italia alle città libiche: promessi investimenti per ospedali, infrastrutture sportive e turistiche. Dodici i progetti sul tavolo, che la Ue si impegna a finanziare: si parla di 3 mld in 3 anni. Ma parte delle risorse andrebbe a opere da realizzare da aziende italiane.

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Commentario del 28.08.2017

IN PRIMA PAGINA
Oggi il vertice a sei a Parigi. Sì Ue all'Italia (Messaggero), svolta su migranti e Libia (Repubblica). Intesa per i centri in Libia e aiuti economici (Corriere). Intanto, in Italia il Viminale annuncia: "gli sgomberi vanno avanti" (Stampa, Messaggero e altri). Tra i temi in evidenza anche i preparativi per la manovra. Lavoro, crollo trai giovani. A chi andranno gli incentivi (Corriere). Su Repubblica l'ipotesi di inserire in manovra un bonus di 40 euro per i pensionati poveri.
Focus anche sull'istruzione, in particolare sull'università: boom di italiani che scelgono l'estero (Messaggero). Tra le lauree italiane calano gli architetti e salgono gli economisti (Sole). Intanto, da oggi la ribellione dei prof: bloccati gli esami (Stampa).
Spazio anche all'uragano Harvey che inonda il Texas, almeno 5 morti, dispersi e blackout (Messaggero).

ITALIA-POLITICA
In Italia si continua a parlare degli sgomberi dopo il caso di Roma. Il Viminale va avanti: mappatura  degli edifici occupati per stabilire tempi e modalità di intervento, individuando soluzioni alternative, ipotesi di collocare le persone sfrattate negli edifici confiscati (Messaggero e tutti). Il centrodestra contrario ma il vicesegretario Pd, Martina, a Repubblica (p.5) dice: "La destra traduce tutto in propaganda. Dobbiamo coinvolgere i migranti in attività di volontariato nei lavori di pubblica utilità". Ma anche tra i sindaci Pd c'è chi si lamenta. Nardella, sindaco di Firenze, al Messaggero (p.3): "Nessun passo indietro sugli sgomberi, chi occupa case non deve avere premi". Decaro, presidente Anci, al Mattino: "A occupare gli immobili non sono soltanto rifugiati, ma anche e soprattutto connazionali disagiati. Non associare i fatti di Roma al tema immigrati".
Sicilia, il centrodestra ritrova l'unità (Messaggero p.11). Berlusconi vedrà Meloni e Salvini (Corriere p.10 e altri). Si va verso il ticket Musaumeci-Armao. La Stampa (p.9) segnala invece il soccorso rosso di Mdp al M5S in caso il Movimento non superasse il 50%. Appoggio esterno, senza ingresso in maggioranza "ma dipenderà dal merito" spiega Stefano Fassina. Mdp sceglie Fava, che a Repubblica (p.10) dice: "Noi abbiamo lavorato con il Pd per ricostruire il centrosinistra, non il centrosinistra più Alfano: questa è solo una partita romana". Merola, sindaco Pd di Bologna: "Non ne posso più dei veti di Mdp". Pisapia si allontana dal movimento di Bersani, ma da Campo progressista prendono anche le distanze da Alfano (Corriere p.11).

ITALIA-ECONOMIA
Il viceministro Morando ottimista sulla crescita del Pil e sui conti italiani. E in vista della manocvra al Corriere  propone di legare gli "sconti" sull'assunzione dei giovani a un regime contributivo più leggero per il futuro è la sua proposta: "Tre anni di superbonus e poi un taglio del 4% all'aliquota. Così gli sgravi saranno permanenti. Dopo 4 anni il costo complessivo sarebbe di oltre 4 mld, ma aiuterebbe le imprese, i lavoratori e ridurrebbe il cuneo fiscale al livello di quello tedesco". Morando conferma la discussione in corso sul tetto all'età per gli sgravi. "Si ragiona – dice – su una forchetta tra i 29 e i 32 anni". Guardando ai numeri complessivi della manovra, spiega: "Servono 13-14 mld per eliminare l'Iva, 5-6 mld per la correzione strutturale promessa all'Ue. Poi c'è la parte discrezionale, le risorse vanno concentrate sui giovani". Prodi sul Messaggero: solo modifiche permanenti del mercato del lavoro possono permettere di dare concretezza al necessario aumento dei consumi. Marro sul Corriere (p.9) analizza chi ha pagato di più il conto della crisi dal punto di vista lavorativo: la fascia 25-34 anni è quella più in difficoltà con 2 mln di posti persi dal 2004. L'unica fascia in controtendenza è quella degli over 50.
Oggi riparte la discussione sulle pensioni: "Sarebbe un errore – dice Morando - fermare l'aumento dell'età pensionabile". Intanto, Pd in pressing sulle pensioni: si ragiona sull'ipotesi di un incremento di 40 euro (Repubblica in prima e p.11). L'ex ministro Vincenzo Visco a Repubblica: "Sono preoccupato per la prossima legge di Bilancio, tutto queste risorse non ci sono e fare un ping pong su a chi dare e chi no è deprimente. Basta con i bonus, serve un taglio delle tasse mirato e strutturale: se avessimo usato i soldi dei bonus per gli investimenti, avremmo avuto una crescita doppia e ridotto deficit e debito. La priorità è la lotta alla povertà".
Giannini su Repubblica guarda allo scontro-generazionale che si prospetta nella discussione sulla manovra d'autunno e polemizza con "un'Italia a corto di visioni politiche e risorse economiche".
 
EUROPA
Oggi vertice a Parigi tra sei leader di Ue e Africa. Alla vigilia, la Merkel  ha aperto alla revisione degli accordo di Dublino: "Non è possibile – ha detto in un'intervista ripresa da Repubblica – che Italia e Grecia debbano subire tutto il peso a causa della posizione geografica. Inoltre, i profughi devono essere distribuiti in modo solidale". Hotspot internazionali e fondi alle comunità africana: oggi la forma del documento comune con il sì di Germania, Francia e Spagna. L'Europa si allinea alle richieste italiane (Corriere p.3). Il vice segretario Pd, Martina a Repubblica (p.5): "L'impegno che l'Italia sta mettendo per corresponsabilizzare Bruxelles e gli Stati membri è cruciale. Rivendico la proposta, figlia del governo Renzi, sulla redistribuzione obbligatoria tra gli Stati Ue, si dovrebbero ridurre i finanziamenti a quei Paesi che la disattendono". Uno dei Paesi più caldi resta la Libia, dove i passi avanti nelle trattative sono arrivati grazie al lavoro del premier di Tripoli Serraj, ma resta aperto il nodo-Haftar: senza di lui difficile chiudere accordi duraturi (Messaggero p.4). Il ministro Libico Khoja alla Stampa (p.7): "Controllare le frontiere non basta, Tripoli ha bisogno del vostro aiuto". Il presidente dell'Europarlamento Tajani a Repubblica (p.2): "Dall'Ue 6 mld alla Turchia, ora è il momento di fare lo stesso in Libia: diamogli 6 mld e poi investiamo in una strategia complessiva per l'Africa. Quei soldi servirebbero anche a favorire un accordo tra Bengasi e Tripoli con Haftar che potrebbe diventare capo delle forze armate libiche e Serraj mantenere la leadership politica".

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Commentario del 27.08.17

IN PRIMA PAGINA
Migranti, il patto con la Libia frena gli arrivi (Sole e Messaggero). Ma a Roma divampa la polemica sul palazzo appena sgomberato. Il Vaticano critica la Polizia (QN), il capo, Gabrielli, si difende: non sono un boy scout ma neppure un giustiziere (Libero). I pm indagano: c'era un vero e proprio racket per l'occupazione dello stabile (Messaggero, Sole, Fatto). Giornale e Libero contro gli immigrati: liberi di occupare. Su sfollati e case poteri ai Prefetti (Corriere). La Raggi accusa il Viminale: "Sui migranti sbagliano loro" (Stampa). La Lombardi accusa la Raggi: "Errori anche sui nel caos bivacchi" (Messaggero). Su Repubblica parla la Bonino: Salvini e Di Maio imprenditori dell'intolleranza. Sul Giornale parla il cardinale Becciu; "Vi racconto il patto segreto tra Gentiloni e Bergoglio".
Spazio anche all'economia. Aspettando la manovra, Pd in pressing sul governo: aiuti anche ai pensionati (Repubblica). Nel pacchetto per i giovani cuneo fiscale e formazione (Sole). Aiuti ai giovani anche sulle pensioni future: più flessibilità e assegno garantito (Messaggero). Sul Sole, cosa cambia con la nuova concorrenza per mutui, tlc e professioni.
In cronaca su tutti la violenza a Rimini: lei stuprata in spiaggia, picchiato l'amico. Caccia ai quattro aggressori (Corriere). Su tutti i giornali la sfida di Della Valle al sisma: apre la fabbrica ad Arquata (QN, Messaggero). Sul mattino la rabbia dei sindaci di Ischia: "I dati sbagliati sul terremoto hanno penalizzato tutti, chiederemo i danni". Zamberletti: "Errori e ritardi perché c'era poco personale". E sull'abusivismo è lite tra De Luca e il governo (Mattino).

ITALIA-ECONOMIA
Aspettando la manovra, Pd in pressing sul governo: aiuti anche ai pensionati. Su Repubblica in apertura lo scontro sotterraneo tra Gentiloni e Renzi sulla manovra. Ufficialmente il piatto forme della prossima legge di Bilancio saranno le misure per i giovani, con bonus permanenti per incentivarne l'assunzione e aiuti anche sulle pensioni future (ne scrive il Messaggero). Ma per Repubblica ora si riaffaccia il "partito delle pensioni". Carbone (Pd): "I soldi per intervenire sulle pensioni, a partire dalle minime, e per allargare la platea dell'Ape sociale sono già stanziati. C'è il tesoretto lasciato dal governo Renzi e il gruzzolo che si sta creando con la ripartenza del Pil. Un intervento sulla previdenza non è incompatibile con le risorse da destinare ai giovani". Timori a Palazzo Chigi perla tenuta della linea del governo. Morando: "A me non risulta che il Pd voglia riaprire il capitolo-pensioni. La priorità devono essere i giovani e basta, una forza di sinistra non può avere altro obiettivo. Concentrarci di nuovo sulle pensioni sarebbe un errore". Ma Renzi guarda al voto 2018 e i consensi di pensionati e pensionandi fanno gola.
Sul pacchetto giovani Repubblica (p.2) registra invece i dubbi di Europa e industriali. Col taglio dei contributi da inserire in manovra ormai quasi definito (si punta al dimezzamento dei contributi alle imprese che assumono a tempo indeterminato under 29 per 3 anni, con una copertura di 2 mld e la previsione di 300 mila nuovi posti di lavoro) Confindustria chiede invece il taglio del cuneo al 100% e uno "sforzo" da 10 miliardi in tre anni, così da arrivare a 900 mila assunzioni. Stime forse troppo ottimistiche, per Repubblica alla luce dei dati Inps su 2015 e 2016.
Sul Messaggero (p.8) gli aiuti ai giovani anche per la futura pensione: nella prossima manovra potrebbe entrare più flessibilità anche per i nati dopo il 1980 e per chi lavora dal 1996. L'intenzione del governo sarebbe quella di eliminare le soglie che obbligano i lavoratori a raggiungere un assegno minimo per lasciare il lavoro, col rischio di dover rimandare fin oltre i 70 il ritiro in caso di pensione insufficiente. Questo consentirebbe uscite anticipate anche fino a 3 anni. E per sostenere le pensioni più basse l'ipotesi è quella di introdurre un assegno di garanzia che porti la soglia al minimo di 650 euro. Mercoledì nuovo round governo-sindacati.

ITALIA-POLITICA
A Roma è ancora scontro sullo sgombero del palazzo di via Curtatone occupato dai migranti.  Il Vaticano critica la Polizia (QN): "Scene di violenza inaccettabili quelle viste a Roma", dice da Rimini il cardinal Parolin. Il capo, Gabrielli, si difende, ma dall'accusa opposta, lanciata da Libero e Giornale, quella di aver preso le distanze dagli agenti violenti e non aver difeso abbastanza la Polizia: "Non sono un boy scout ma neppure un giustiziere", scrive in una lettera pubblicata da Libero. Intanto i pm indagano romani indagano: c'era un vero e proprio racket per l'occupazione dello stabile (Messaggero, Sole, Fatto). Giornale e Libero contro gli immigrati: liberi di occupare. Sul Corriere e Messaggero la linea del Viminale su sfollati e case occupate: qualora i sindaci non si muovano, poteri ai Prefetti di requisire edifici pubblici vuoti. Decaro (sindaco di Bari e presidente dell'Anci) al Corriere e a Repubblica: "Noi non possiamo fare da soli, per le politiche della casa e dell'accoglienza qualcuno ci deve dare i soldi. Gli sgomberi vanno fatti ma accompagnati, Non si può scaricare tutto sui comuni". Sulla Stampa intervista alla Raggi: "Su via Curtatone il Comune ha fatto il suo dovere e offerto assistenza a chi ne aveva diritto. Ma quel palazzo era occupato dal 2013, entrarvi era impossibile. Era una delle emergenze ma non era il Comune a dover decidere lo sgombero". E ancora: "Su immigrazione e accoglienza manca una politica nazionale adeguata. Un sindaco deve occuparsi dei suoi cittadini, la politica migratoria è tema governativo. Io chiedo di rivederla coinvolgendo di più i sindaci. Serve più sinergia tra livelli istituzionali". Su Repubblica parla la Bonino: "Nella guerriglia di Roma abbiamo perso tutti: la politica, il paese e i migranti". Ma le colpe più gravi le ha la politica: "Salvini, Di Maio e non solo, veri imprenditori della paura.". Anche la Meloni soffia sul fuoco "I profughi hanno più diritti di noi" dice a Libero, che parla di 700 mila italiani senza casa. "Le villette di Rieti offerte agli sfollati e rifiutate dagli eritrei vadano ai veri indigenti". Per la leader di Fratelli d'Italia non può passare il messaggio che chi occupa abusivamente ha la meglio su chi rispetta la legge. E tra manifestanti e polizia nessuna esitazione: "Noi stiamo al 100% con le forze dell'ordine ed è vergognoso che i vertici delle istituzioni, compreso il Capo ella Polizia, non si siano schierati dalla loro parte".

ESTERI
Migranti, il patto con la Libia frena gli arrivi (Sole e Messaggero). Calano le partenze dei migranti dalla Libia per l'Italia. Dietro al crollo la sconfitta dei gruppi che controllavano il traffico e il piano di aiuti finanziari per le città libiche che "collaborano" messo a punto da Minniti. Ieri al Viminale riunione con 14 sindaci libici in vista della stesura di un piano triennale di finanziamenti europei di sviluppo locale e "contenimento" delle partenze (Corriere). Oggi nuovo incontro anche con i ministri dell'Interno di Ciad e Niger per preparare il vertice di Parigi di domani convocato da Macron. Si parlerà di lotta al terrorismo e all'immigrazione clandestina. L'Italia chiederà risorse per aprire campi di raccolta in Ciad, Niger e Mali e per sostenere la Libia (e segnatamente il governo di Serraj) a controllare le sue coste e aprire campi di accoglienza in Tripolitania, dove controllare chi chiede asilo. In Libia, scrive ancora il Messaggero, ad aver fermato i barconi sono nuove milizie che sembrano aver preso il sopravvento sui trafficanti così da intercettare aiuti e finanziamenti che Ue e Italiana stanno fornendo alla Libia. Il riferimento è alla "Brigada 48", un centinaio di persone che si muovono sia via terra che via mare per fermare i migranti rivolti in Italia. Ma alla loro testa ci sono ex boss della criminalità locale e i "centri di detenzione" che gestiscono sono vere e proprie prigioni senza diritti.
Barcellona in piazza contro il terrore (Avvenire e tutti): "Non abbiamo paura" (Messaggero). Ma al corteo con mezzo milione di persone fischi e contestazioni per il re Felipe e il premier Rajoy. In prima fila gli "eroi anonimi" di Barcellona: medici, infermieri, tassisti, commercianti e gente comune che per primi hanno soccorso i turisti falciati sulla Rambla.

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Commentario del 26.08.17

IN PRIMA PAGINA
E' un caso politico nazionale lo sgombero dei migranti a Roma. Di Maio difende la polizia e la Raggi dopo gli scontri (Sole). Fico si dissocia. I Cinque stelle si spaccano (Giornale). Nel mirino anche l'agente che voleva spezzare le braccia agli eritrei: è lo stesso che fece caricare gli operai Thyssen (Repubblica). Giornale e Libero contro la sinistra e contro Gabrielli: i veri nemici della Polizia (Giornale). Gentiloni: accoglienza ma legalità (Stampa). Intanto Minniti sospende tutti gli sgomberi (Repubblica). Stretta sulle regole: niente sgomberi senza strutture alternative (Corriere).
Fa ancora discutere il terremoto di Ischia. La magnitudo giusta solo dopo 4 giorni: 4.0, epicentro Casamicciola (Messaggero). Anche il sindaco a processo per gli abusi (Fatto). Il ministro Orlando: "Basta costruire nuove case, prima il piano anti-abusivismo" (Repubblica).
Sul fronte economico, l'affondo di Confindustria contro il governo avaro (QN). Boccia: servono 10 miliardi per 900 mila posti in 2-3 anni (Sole). Da Jackson Hole Draghi e Yellen sfidano Trump: "Protezionismo grave rischio" (Repubblica). "Ripresa forte ma inflazione ancora bassa" (Messaggero). In Germania ferrovie in tilt, esportazioni italiane a rischio (Sole). In Francia Macron spende per il trucco 26 mila euro (Repubblica, Corriere). A Bruxelles e Londra agenti aggrediti: "E' terrorismo" (Corriere, Giornale, Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
"Timida" la proposta del governo sui giovani. Boccia: "Per 900 mila posti di lavoro in 2-3 anni servono 10 miliardi" (Sole in apertura e a p.3, Messaggero p.16 e su tutti). Da Confindustria attacco al governo (Stampa p.5): per incentivare le assunzioni di giovani non basta dimezzare i contributi, serve il 100% senza tetto, per tre anni e fino a 35 anni. Il governo ipotizza invece una decontribuzione del 50% con un tetto di 3250 euro per due tre anni e solo per under 29 ( 32). Altro inciampo, con sgravi così c'è il rischio che le aziende mandino a casa i dipendenti per assumerne di nuovi. Confindustria si dice favorevole a norme antilicenziamento. Boccia: "Evitiamo azzardi morali. L'operazione deve essere fatta sull'incremento di occupazione, non sullo status quo". Dal governo arriva la replica di Morando: "Per noi la priorità resta la lotta alla disoccupazione giovanile e il completamento del Jobs Act – dice a QN (p.3) - Dal 2014 oltre 20 miliardi sono stati spesi per il taglio di pressione fiscale ai produttori. Continuiamo in questa direzione. Più che una contrarietà alle nostre misure quella di Confindustria è la richiesta di una decontribuzione più forte". Resta il problema delle coperture – "bisogna definire bene la platea" – e del rischio licenziamenti: "Il problema esiste, dobbiamo adottare regole che impediscano che gli imprenditori sfruttino questi comportamenti opportunistici".
Bombassei alla Stampa (p.5): "Servirebbe un ministro per l'Industria europeo, una cabina di regia tra Italia, Francia e Germania per coordinare finanzamenti e iniziative per le imprese e di sostegno all'occupazione". Furlan (Cisl) dà ragione a Boccia: "Oltre alla decontribuzione servono anche altri interventi. Per risolvere il dramma della disoccupazione giovanile ci vuole un'operazione complessiva, con investimenti pubblici e privati e rafforzae il rapporto tra sistema scolastico e formativo e mondo del lavoro" (QN p.2 e altri). Brunetta (FI): "Una bufala la stima di 300 mila nuovi posti di lavoro grazie alla decontribuzione. Alla fine il risultato sarà negativo" (Giornale p.12). Dell'Aringa (Pd) al Sole: "Per l'occupazione giovanile occorre una terapia d'urto. La decontribuzione delle nuove assunzioni ha funzionato e ora può essere usata per i giovani. Non dobbiamo avere timore che si verifichino effetti di sostituzione tra lavoratori adulti e anziani e giovani.In fondo è quello che si vuole".

ITALIA-POLITICA
Polemiche dopo gli scontri per lo sgombero della palazzina occupata a Roma. La Raggi: "Vergognoso scaricabarile, Governo e Regione latitanti" (su tutti). La replica del ministero: il sistema di distribuzione nazionale pesa poco su Roma, e dalla Regione segnalano i 40 mln stanziati per l'emergenza abitativa nella Capitale e mai spesi (su tutti). Giornale (p.4) attacca la sindaca "assenteista" in agosto, si sveglia in ritardo e sulle occupazioni fa la legalitaria. La vicenda spacca il M5S, scontro tra Fico e Di Maio nella corsa alla premiership (Messaggero e tutti), i vertici temono il logoramento (Corriere p.2). Fico: "Uno Stato così non mi rappresenta". Mentre Di Maio prende le difese della Raggi e delle forze di polizia. Per il Messaggero la posizione di Di Maio è la posizione dei vertici del Movimento. Giornale (in prima e p.4) parla di "gioco delle parti" per coprire tutto l'arco degli elettori grillini.
Regionali Sicilia, Pisapia si schiera a favore dell'accordo tra Pd e Alfano. Mdp è isolato e si divide (Messaggero). Battista sul Corriere segnala la serie di no, tra veti e rancori, che imprigiona la sinistra di Mdp: il rifiuto a Micari in Sicilia è l'ultimo episodio.
Crocetta al Mattino: "Il sindaco di Palermo Orlando pensa di stare facendo la grande invenzione con il nome di Micari, ma sono stato io a portare il centrosinistra per la prima volta alla guida dell'isola. Orlando vuole fare il governatore, ma non avendo i numeri per farlo in prima persona ha deciso di fare il governatore-ombra dietro Micari. Ma io mi sento il primo candidato del Pd, lo stabilisce la legge che un presidente è ricandidato. Ma, siccome non voglio imporre nulla, si facciano le primarie per la guida della coalizione".
Sul voto in Sicilia la quadra resta lontana anche nel centrodestra (Giornale e tutti). Berlusconi decide da solo: "Punto su Armao e sfido gli alleati" (Stampa). "Noi con Salvini" vuole Armao e chiede a Musumeci di ritirarsi, ma i vertici del Carroccio rilanciano l'appoggio al candidato sostenuto da FdI (Messaggero). La Russa (FdI) al Tempo: "La candidatura di Musumeci è irrinunciabile, non per una sua fisima, ma perchè lo chiede il sentimento diffuso degli elettori di centrodestra. A Berlusconi dico che per vincere bisogna stare uniti".

ESTERI
Da Jackson Hole, il simposio tra banchieri centrali, l'attacco a Trump di Draghi e Yellen: "No al protezionismo" (Repubblica p.8), "la crescita globale ha bisogno di economie aperte" (Sole p.2). Dai governatori di Bce e Fed preoccupazione anche per il tentativo dell'amministrazione Usa di ammorbidire le regole della finanza. Nessun riferimento invece alle prossime mosse in politica monetaria. "La ripresa globale si sta rafforzando – ha detto Draghi – La questione ora è come alzare il potenziale di crescita, perché una crescita debole renderà più arduo affrontare debito e sfide demografiche". Sulle parole di Draghi l'euro vola sfiorando 1,20 sul dollaro: per Repubblica (p.8) è la naturale conseguenza di un ottimismo diffuso, una ripresa globale che riguarda anche l'eurozona. Ma la Bce sta cambiando agenda, nota la Stampa: ora la priorità non è più salvare l'euro ma l'aumento dei salari e più occupazione. Il Nobel americano Fama alla Stampa: "Draghi sta facendo quello che deve ma sull'Europa pesa la presenza troppo ingombrante dei governi che non agevola una crescita dinamica". Ora però che le economie si sono rialzate "gli Stati devono camminare sulle proprie gambe, e devono agevolare il settore privato, non interferendo nelle attività economiche". Sul Corriere parla l'economista Ubide (Goldman Sachs): "La ripresa continuerà, Usa ed Europa sono più forti. Non vedo rischi di bolle finanziarie dalla prosecuzione dell'attuale politica monetaria".
Lunedì a Parigi il vertice dei big europei sui migranti. Sul tavolo la proposta di Centri di raccolta dei profughi in Africa, nei paesi a sud della Libia, in Niger e in Ciad. Per Repubblica (p.15) nel vertice voluto da Macron saranno riprese le politiche lanciate negli ultimi mesi dall'Italia anche se l'idea dei Centri di raccolta è ancora embrionale e sarà precisata nel vertice Ue a 28 previsto in autunno. Lunedì a Parigi ci saranno Francia, Germania, Italia, Spagna, Ciad, Niger, Mogherini per la Ue, Serraj per la Libia.
Ma in Francia la notizia del giorno sono i 26 mila euro di spese in trucco e parrucchiere da Macron (Repubblica p.17 e tutti).

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Commentario del 25.08.17

IN PRIMA PAGINA
Profughi, guerriglia a Roma per lo sgombero di eritrei in centro (Repubblica, Corriere, Messaggero). Avvenire: accoglienza fallita. Il Giornale: immigrati in rivolta, la polizia difende l'Italia. Gabrielli a Repubblica: "Gli scontri si potevano evitare, con Tronca avevamo trovato le soluzioni". Sul Fatto la frase che imbarazza la Polizia "Spezzare le braccia". Su tutti la foto dell'agente che accarezza l'eritrea. Sulla Stampa il piano sugli sgomberi. Stoltenberg: "A Napoli l'ombrello Nato per i profughi".
Roma in prima pagina anche per l'emergenza conti, trasporti e rifiuti (Sole). Il Messaggero: "Il dissesto è vicino". Sul Giornale i timori del governo e le mosse del Colle. Marino: "Raggi rimarrà, conviene a tutti" (Corriere). Su Repubblica e tutti il nuovo assessore al Bilancio. Su Corriere e tutti il pasticcio dell'Atac.
Su Fatto e Mattino ancora Ischia in primo piano. Priva di agibilità anche la sede della Protezione Civile. Cantone a Repubblica: ora svolta anti-abusivismo.
Economia, Visco "smorza" la ripresa: non è strutturale (Corriere). Manovra, il governo cerca 15 miliardi (Messaggero). Lavoro, il bonus è un boomerang per i giovani (QN).
Esteri, Trump all'Italia: "Servono più soldati per l'Afghanistan. Battiamo i talebani" (Giornale). Ma la Difesa studia il parziale ritiro (Messaggero).
In cronaca, un anno dal terremoto. Sul Messaggero l'urlo di Amatrice: "Basta burocrazia, vogliamo ripartire". Su Repubblica i racconti di chi resiste, sul Fatto le norme "a castello" che dicono l'una il contrario dell'altra.

ITALIA-POLITICA
Sicilia, rottura Pd-Mdp sull'intesa con Alfano (Messaggero p.9 e altri), i bersaniani voglio andare da soli  e candidare Mineo o Fava. Renzi tira dritto: "Micari vincerà" (Repubblica) e rassicura Alfano: "Il patto sulla Sicilia sarà utile per il futuro" (Stampa p.9). Speranza attacca: "Con Alfano seppellito il centrosinistra" (su tutti). Rosato a Repubblica: "Mdp ci pensi bene, il loro atteggiamento è strumentale: sono stati loro a chiederci di mantenere il 'modello Palermo'". Poi sull'intesa con Ap: "Nessuno scambio, solo un rapporto di fiducia reciproco. E a livello nazionale, se serve costruire un'alleanza, penso alle forze con cui oggi stiamo governando". Il renziano Faraone al Corriere (p.9) conferma: "Governiamo insieme ad Ap dal governo Letta, si sta facendo un accordo in sintonia con gli esecutivi nazionali degli ultimi 4 anni. Per la Sicilia Alfano non ha detto no a Micari. Mentre il veto di Mdp su Micari favorisce M5S e destra: è surreale, prima ci hanno chiesto un'alleanza larga e gli è stata subito servita. Poi hanno chiesto il 'modello Palermo' e gli abbiamo messo sul tavolo un candidato civico. Se dicono no a prescindere è chiaro che vogliono rompere l'alleanza". Per Messaggero (p.12) la posizione di Mdp serve a convincere Pisapia dell'impossibilità di un accordo con Renzi, ma l'ex sindaco di Milano si smarca: "In Sicilia serve unità" (p.17).
Intanto è stallo nel centrodestra, Berlusconi avverte gli alleati: "Serve l'unità del centrodestra" (su tutti). Libero (p.11): "Papà Silvio fa la predica a Matteo e Giorgia", ma l'appello alla maturità rivolto a Meloni e Salvini non sembra aver sbloccato la situazione. Per Messaggero (p.12) le parole di Berlusconi evidenziano la richiesta di andare su Armao, scaricando Musumeci, sponsorizzato dalla Meloni. Per il Giornale (p.8) Berlusconi non vuole rompere l'alleanza, e si ipotizza un vertice con Meloni e Salvini per la prossima settimana. Per Libero la vittoria si allontana, così come il vertice che Berlusconi aveva chiesto, ma che Meloni e Salvini non hanno neppure messo in agenda.


ITALIA-ECONOMIA
Economia, Visco "smorza" la ripresa: "C'è ma è solo congiunturale. Le imprese innovino"  (Corriere p.38 e tutti). Dal Meeting di Rimini il governatore di Bankitalia richiama politica e imprese su riforme e innovazione. "La ripresa c'è ma attenzione, è congiunturale e non strutturale. Perché diventi stabile bisogna proseguire lungo la linea delle riforme e delle innovazione in grado di far crescere le imprese e metterle in condizioni di competere a livello globale". Da Visco quattro priorità suggerite alle imprese: investire, per recuperare il ritardo rispetto ai partner europei, non sprecare risorse in aziende decotte, investire sul recupero del patrimonio urbanistico, ripensare l'organizzazione della vita lavorativa.
Manovra, si apre il cantiere, ieri Padoan a colloquio con Gentiloni. Il governo cerca 15 miliardi. Tre le priorità già individuate: gli sgravi per i giovani, gli aiuti per i più poveri e il rilancio degli investimenti per le imprese (Messaggero).
Ma sugli sgravi per i giovani c'è il rischio boomerang, avverte QN. Il bonus in cantiere mette a rischio 150 mila contratti già esistenti. E infatti Confindustria si prepara a stroncarlo.
Sul tema anche il Fatto (p.9) che attacca: gli sgravi ai giovani servono solo alle imprese. Il rischio è quello di sostituire forme contrattuali diverse senza generare nuova occupazione.
Sotto la lente del Corriere finisce invece l'assegno di ricollocazione: bella idea ma che finora non ha funzionato. Meno di 3000 (su 30 mila potenziali interessati) i disoccupati in Naspi che hanno chiesto l'assegno che aiuta a trovare un nuovo impiego. Per Del Conte (Anpal) a frenare i disoccupati potrebbe essere stato il timore di perdere la Naspi in caso di rifiuto del lavoro trovato. Per il Corriere invece c'è chi all'assegno di ricollocazione preferisce il lavoro in nero. Ora il governo vuole estendere il voucher a tutti i disoccupati in Naspi da 4 mesi (4-500 mila persone). Ma Del Conte sollecita una campagna di informazione massiccia.

EUROPA
Linea dura dell'Austria sui profughi (Repubblica, Stampa): militari in azione lungo il Brennero per controllare i flussi. L'altra notte controllate centinaia di autobus, furgoni e automobili in transito lungo la A13. Analoghi controlli anche sulla linea ferroviaria sui treni provenienti da sud. Scelte che per Repubblica si spiegano con l'avvicinarsi delle elezioni politiche. Dal ministro dell'Interno Sobotka nuovo attacco a Schengen. "La sospensione dei controlli di frontiera dentro l'area Schengen è ammissibile solo se c'è un adeguato controllo delle frontiere esterne della Ue".
Intanto Macron ha annunciato un vertice all'Eliseo per lunedì con Merkel, Gentiloni, Rajoy, Mogherini e alcuni Paesi africani slla questione migratoria.
Altro fronte caldo in Francia, la riforma del lavoro. Mentre Macron prosegue il suo viaggio nell'Europa dell'Est per difendere la direttiva sui lavoratori distaccati e contro il "dumping sociale" che rischia di smantellare l'Unione, il premier Philipp ha sostanzialmente rinviato la promessa soppressione dei contributi salariali mentre non si parla più di soppressione della tassa sull'abitazione per l'80% dei francesi. Il Fatto parla di Macron En RetroMarche.
In retromarcia anche gli europei verso la Gran Bretagna: a Londra immigrazione ai minimi da 3 anni (Sole p.6). L'effetto Brexit "disattiva" la calamita britannica: nell'ultimo anno sono arrivati sull'isola 81 mila persone in meno, per non dire di chi ha deciso di lasciare il Paese.. L'emigrazione di cittadini Ue è aumentata di 33 mila unità, arrivando a 122 mila, il livello più alto del decennio. Per il governo May è un dato positivo: l'obiettivo resta quello di ridurre l'immigrazione netta annuale sono quota 100 mila.

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Commentario del 24.08.17

IN PRIMA PAGINA
In primo piano le vicende legate ai terremoti e ai costi di prevenzione e ricostruzione. Amatrice, un anno dopo il paese non c'è ancora (Stampa). Dossier del Senato sui 70 anni di sprechi (Corriere). La Stampa: in Italia abusive 1,2 mln di case (Stampa). Ischia, la Procura indaga sulle case crollate (Mattino e tutti). Intanto, nel piano Casa-Italia stanziati 25 mln ma servono almeno 37 mld (Fatto).
Ampio spazio alle vicende di Roma Capitale. Roma senza pace, strappo in giunta (Messaggero). Raggi licenzia un altro assessore (Corriere). Via Mazzillo, Lemmetti nuovo assessore al bilancio (Sole). L'assessore silurato a Repubblica: "Conti nel caos, Raggi rischia il commissario". Rubato l'assessore alla giunta M5S di Livorno (Fatto). Due fronti nel Campidoglio: via un altro assessori, poi la Raggi chiama Cantone: sui rifiuti la città sta subendo un ricatto (Stampa).
Eurozona: prime crepe nell'area euro, l'Estonia primo stato ad adottare la doppia moneta (Giornale). Per Libero l'Europa boccia la doppia moneta, è la prova che è una buona idea. Intanto, Draghi difende il Qe: "Ha avuto successo". Schaeuble chiede un Fondo per il Sud Europa (Sole).
Lavoro e manovra, Poletti sugli incentivi: "2 mld per i bonus giovani" (Sole). In arrivo anche norme contro i licenziamenti (Corriere).
Ancora spazio al terrorismo: Sventato attentato col gas a Rotterdam (Stampa). Furgone bomba: concerto bloccato (Corriere). Stretta anti-jihad: "Agenti armati anche fuori servizio" (Messaggero). E Orlando al Messaggero chiede "una Procura Ue contro il terrorismo".
Su tutti i quotidiani, Fca: dopo i cinesi torna d'attualità lo scorporo di Alfa e Maserati. Il titolo scatta ai massimi storici (MF, Sole e altri). Entro fine anno lo scorporo di Marelli (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Su tutti, Lo scontro Bce-Bundesbank sul tapering. Draghi difende il piano di stimoli – "Ha portato benefici a tutta l'eurozona" - ma nella Bce se ne discute la fine: Weidmann gioca d'anticipo e chiede "un'uscita rapida e ordinata" entro l'anno. Non è detto che gli altri banchieri centrali siano d'accordo col governatore della Bundesbank: il rischio è un'ulteriore frenata dell'inflazione. Per Libero (p.6), Draghi punta il bazooka contro i tedeschi.
Corriere (in prima e p.2-3) dedica un focus sui costi dei terremoti: per gli ultimi tre eventi più devastanti – L'Aquila, Emilia Romagna e Centro Italia – stanziati quasi 39 mld. Negli ultimi 70 anni il costo per lo Stato è di 245 mld: nel mirino sprechi e infiltrazioni criminali. A rivelarlo è un dossier dell' "Ufficio di valutazione impatto" del Senato. Delrio lancia un appello a puntare di più sulla prevenzione e propone di inserire nella prossima Stabilità il censimento degli edifici abusivi presenti in Italia, finanziando una banca dati che consenta di tenere sotto osservazione il fenomeno (Repubblica p.4). Secondo la Stampa (in prima e p-2) sono 1,2 mln le case abusive in Italia: dal 1985 oltre 2 mln di richieste di sanatoria, solo 28 mila respinte. Fatto (in prima e p.5) sul progetto Casa Italia: servono almeno 37 mld ma sono stati stanziati 25 mln: il programma di messa in sicurezza è un altro scatolone senza soldi né idee. E Giornale (p.3) accusa l'annuncite di Renzi e parla di flop: messi in sicurezza appena 10 palazzi.
Lavoro, il ministro Poletti annuncia la possibilità di stanziare in manovra 2 mld di euro (Sole in prima e p.4). L'obiettivo è favorire la creazione di 300mila posti di lavoro per i giovani. "Previsione ragionevole" dice il ministro, si lavora soprattutto sul taglio del cuneo fiscale, mentre è in discussione il tetto dei 29 anni. Allo studio una misura anti-licenziamento: le aziende che hanno goduto dei vecchi sconti e poi licenziato non potranno usufruire dei nuovi sgravi contributivi (Messaggero p.18). Brunetta, in un intervento sul Sole (p.4): dopo il passaggio a vuoto del Jobs Act adesso sembra la volta di nuovi massicci incentivi temporanei sul taglio del cuneo. Ma la crisi del lavoro non si risolve spostando lavoro da anziani a giovani, bensì con riforme strutturali.

ITALIA-POLITICA
Oggi un anno dal sisma di Amatrice. Tra cavilli e ritardi, resta solo la rabbia (QN p.6). Le macerie come un set, ma la vita non è più tornata (su tutti). Pirozzi, sindaco di Amatrice, al Corriere (p.8): "Non riesco ad entrare nella zona rossa". Poi rilancia sulla gestione della ricostruzione nel dopo-Errani: "Sub commissario unico con altri 4 commissari che siano sindaci e non governatori delle Region". Intanto, a tre giorni dal terremoto di Ischia, abusivismo nel mirino della Procura: aperta un'inchiesta per disastro colposo (su tutti). Due piani abusivi sopra una cantina: questo lo scenario del palazzo crollato (Fatto p.4 e altri). Dall'inchiesta trapelano indiscrezioni di abusivismo anche su strade, case e caserme, e Giornale (p.6) attacca: abusi edilizi perseguiti soltanto se riguardano i vip. L'ex pm Di Pietro a Libero (p.3): "Il 'volemose bene' fa danni".
Regionali Sicilia, Renzi sceglie Alfano e fa scappare la sinistra, che andrà da sola: il Pd punta su Micari (Fatto p.8). Per Repubblica (p.17) il patto Pd-Ap riguarda la blindatura della legge elettorale e un accordo per il Senato: l'intesa su Micari è un pre-contratto sulle politiche. Mentre il Messaggero (p.12) parla di mediazioni in corso per tenere nella coalizione i bersaniani, per il Corriere (p.15) la partita non è ancora chiusa: su Micari ci sarebbe il no degli alfaniani, che punterebbero su Caleca. Il sindaco di Palermo, Orlando al Corriere (p.15): "Io dico Micari, chi vuole starci rispetti le condizioni".  Nel centrodestra restano le divisioni su Armao e Musumeci (Fatto e tutti), per il Messaggero (p.12) Berlusconi gioca al gatto col topo con la Meloni: è convinto che la leader di FdI non abbia la sponda di Salvini nell'appoggio a Musumeci, e la Lega potrebbe convergere su Armao. Vitalizi, il Pd accelera sull'abolizione, ma i contrari fanno muro. M5S: "Siete solo ipocriti, volete affossare i tagli" (Messaggero p.12).

ESTERI
Terrorismo, trovato un furgone spagnolo pieno di bombole di gas (su tutti). Bloccato il concerto di una band americana, gli Allah-Las già nel mirino di gruppi integralisti islamici per il nome considerato blasfermo. L'allarme arrivato dai servizi segreti spagnoli, ma è escluso il collegamento con la cellula di Barcellona. Intanto, contro il terrorismo agenti armati anche fuori servizio (Stampa p.15). Il ministro Orlando al Messaggero (in prima e p.11): "Serve una Procura Ue per battere i jihadisti: necessario che le indagini vengano svolte direttamente a livello europeo. L'Italia condivide tutte le informazioni utili, purtroppo non sempre gli altri fanno lo stesso". Su Repubblica (p.12) l'inchiesta sul terrorismo: sempre più bassa l'età degli attentatori, bisogna combattere la jihad a scuola.
Brexit, Sole e altri quotidiani riportano la gaffe commessa da Londra che ha inviato lettere com minacce di espulsione o arresto a cento cittadini Ue. La May interviene per assicurare a "tutti i cittadini Ue in Gran Bretagna i loro diritti e il loro status non sono cambiati". Intanto, in vista della trattativa con l'Ue per l'uscita, Londra ha presentato la sua posizione negoziale: si annuncia un nuovo scontro, visto che Londra insiste che i cittadini Ue che vivono in Gran Bretagna saranno soggetti solo alla legge e ai tribunali britannici.

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Commentario del 23.08.17

IN PRIMA PAGINA
Terremoto di Ischia in primo piano su tutti. Delrio al Mattino: "Troppi crolli per una scossa". "Le case distrutte perché scadenti" (Corriere). Troppe case abusive (Stampa). Il Sole: un condono ogni due abitanti. Meletti (Ingv): "In Italia un sisma così al giorno, solo lì tanti morti e devastazioni" (Fatto). Ma non manca il miracolo: salvi i tre fratellini dispersi. E dopo il terremoto la grande fuga: colpito il turismo (30% di disdette) (Sole).
Il governo pensa ai giovani: decontribuzione con tetto a 29 anni e norma anti-licenziamenti (Sole). Obiettivo: 300 mila posti di lavoro (Corriere, Messaggero). La Fedeli ripensa la scuola: "L'obbligo può salire a 18 anni" (Sole). Ma va migliorata la qualità dell'istruzione (Messaggero). Leonardi al Sole: Dal Jobs Act spinta ai salari.
La cittadinanza agli immigrati spacca chiesa e politica (Giornale). Su Avvenire le buone ragioni dello ius culturae. Casini: "L'esecutivo ora confermi la sua linea". Gelmini: "Ecco perché quel testo non va bene" (Avvenire). Sul Tempo il sondaggio su Bergoglio: vi piace questo Papa?
In Spagna nuove rivelazioni dal terrorista pentito: piano per colpire tutta Barcellona (Repubblica). In Francia doppia sfida per Marcon: il lavoro e l'Est Europa (Sole). In Russia l'incontro Parolin-Kirrill: Roma e Mosca più vicine (Avvenire). Dalla Ue stop al colosso dell'agrochimica Bayer-Monsanto (Sole). L'Europa apre inchiesta sulla fusione (MF). Tajani: "La vera priorità dell'Europa? Politica industriale comune" (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
Giovani e lavoro, i nuovi sgravi per favorire le assunzioni saranno limitati agli under 29: obiettivo, 300 mila nuovi posti di lavoro (Corriere p.18 e tutti). Il consigliere economico del governo Leonardi abbassa l'asticella dell'età dei beneficiati dagli sgravi della prossima manovra: 29 anni invece dei 32-35 che si era detto finora. Sui limiti d'età trattativa aperta con la Ue (Sole p.2) Oltre quella soglia le agevolazioni non verrebbero più considerate incentivi all'occupazione giovanile ma rischierebbero di essere considerate discriminanti verso lavoratori adulti. L'incentivo resta quello noto, e prevede un dimezzamento dei contributi previdenziali (30, 33% della retribuzione lorda) per i primi 3 anni (o 2) dall'assunzione a tempo indeterminato, per un tetto massimo di sgravio per l'impresa pari a 3250 euro. Allo studio anche un successivo taglio del 3% dei contributi in forma permanente, che alleggerirebbe il costo strutturale del lavoro in pianta stabile.
Calenda rilancia sugli sgravi per Industria 4.0 (Messaggero p.15 e altri): obiettivo, aumentare di 1,5 miliardi la dote degli sgravi. "Gli incentivi stanno funzionando – ha detto il ministro a Rimini – le imprese li usano soprattutto perché sono facili e perché hanno la facoltà di definire su quale tecnologia puntare". Dunque si va verso un rafforzamento della misura, e un posizionamento sulla formazione dei lavoratori, tant'è che il piano si chiamerà "Lavoro 4.0". Da Calenda richiamo anche sull'economia: "La crisi non è ancora alle spalle, abbiamo da recuperare 6 punti di pil e 300-400 mila posti di lavoro". Il rischio è quello di "abbassare la guardia e parlare di mance elettorali" compreso il reddito di cittadinanza. Un messaggio scomodo, sottolinea Di Vico sul Corriere, accompagnato dalla promessa che la sua fase politica si concluderà con la fine della legislatura. Da Calenda richiamo anche sul protezionismo: "I cugini più vicini ogni tanto si dimenticano delle professioni di europeisti quando compriamo qualche azienda, ma sono manifestazioni di debolezza a cui si risponde con un no tondo". 

ITALIA-POLITICA
Avvenire rilancia su ius soli e ius culturae: l'appello universale del Papa scuote la politica (Avvenire p.7). Ma il centrodestra attacca e la maggioranza è divisa. L'obiettivo del governo resta portare la riforma in aula al Senato entro l'autunno ma il cammino si è fatto più complicato. Casini a Avvenire: "Sulla cittadinanza sono stati fatti passi indietro, una volta il centrodestra era favorevole. Ora il governo non cambi linea". Gelmini: "Massimo rispetto per le parole del Papa ma la riforma non ci convince. E comunque non ci sono le condizioni politiche per approvarla in questo fine legislatura". Alfano sarebbe invece pronto a "tradire" e a votare per lo ius soli, scrive il Giornale (p.9). In cambio chiederebbe concessioni su imprese e famiglia in manovra e sulle candidature alle Politiche. Per il Giornale anche la Chiesa è spaccata e contraddittoria - "in Vaticano lo ius soli non c'è, meglio guardare in casa propria" – e di Bergoglio entrato a gamba tesa nel dibattito politico. Sul Tempo il sondaggio anti Bergoglio: vi piace questo Papa? Dite la vostra.
Sicilia, Berlusconi boccia (ancora) Musumeci (Corriere 21), Renzi pensa al rettore Micari, che potrebbe essere il candidato di Pd e Alfano (Messaggero e Repubblica p.12). Su Repubblica lo sfogo di Crocetta: "Mi odiano perché ho rotto i patti. Tanti dem con Cuffaro". 
In Lombardia Gori si prepara a sfidare Maroni (Messaggero p.12): "Ufficiale la mia candidatura, il governatore non è invincibile". Ma servirà un'alleanza ampia di tutte le forze del centrosinistra.
Sulla Stampa (p.12) l'assedio dei "notabili" dem a Renzi: il Pd abbandoni la politica autarchica e non tagli i ponti con i possibili alleati. Un pressing che accomuna Prodi, Letta, Boldrini, Grasso, Pisapia. Su Libero (in prima e a p.9) l'appello di Becchi e Dragoni a Berlusconi: "Con la Merkel non c'entri un kaiser, dobbiamo tornare ad avere la lira".

EUROPA
In Francia conto alla rovescia per la presentazione della riforma del lavoro targata Macron: sindacati già sul piede di guerra, popolarità del presidente in picchiata (Sole). A giorni il ministro del Lavoro rivelerà i risultati di mesi di colloqui con sindacalisti e imprenditori. Parallelamente Macron sarà oggi in tour nell'Europa orientale (toccando Austria, Bulgaria e Romania) per cercare un accordo sui lavoratori "distaccati" ovvero provenienti da quegli Stati che secondo i Paesi dell'Est dovrebbero avere garantita solo la paga minima del Paese ospitante mentre Parigi chiede di includere tutti i trattamenti del Paese ospitante e di fissare un limite massimo di due anni. Un mancato accordo su questo tema potrebbe scatenare i sindacati francesi che temono nuovi tentativi di dumping sociale. Oggi l'incontro della ministra Pénicaud con i sindacati, il testo definitivo sarà presentato il 31 agosto, in consiglio dei ministri il 18 settembre. Secondo France 2 il governo cambierà le regole che limitano il lavoro temporaneo. Sul Corriere Fubini mette invece a confronto il sistema francese con quello italiano e tedesco. Su licenziamenti, contratti e sindacati di fatto Macron si prepara a sfidare Italia e Germania. Già oggi Parigi con contratti permanenti meno rigidi che in Germania vanta livelli di produttività superiori all'industria tedesca e molto più alti che in Italia. L'obiettivo di Macron sarebbe quello di superare entrambe per la flessibilità nelle relazioni industriali, demolendo il monolite della contrattazione nazionale, e semplificare la pletora di organi sindacali in azienda. Tutti interventi considerati più efficaci che non gli incentivi alle assunzioni di cui si discute in Italia.

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Commentario del 21.08.17

IN PRIMA PAGINA
Dopo la strage di Barcellona è allerta terrorismo: Gentiloni: "Neanche l'Italia sarà al riparo. Ma non cediamo" (Corriere). Ma è polemica sullo ius soli. "Escludere crea insicurezza" (QN). Il Giornale: via alla rivolta. Su tutti i giornali gli sviluppi dell'inchiesta spagnola: ideato in Marocco il piano per la carneficina (Messaggero). Su Repubblica le rivelazioni del terrorista. Sul Messaggero i legami dell'imam con la strage di Nassirya.  Sulla Stampa la rete europea delle cellule jihadiste. QN: Europa, svegliati.
Sul fronte interno, è il Meeting di Rimini il crocevia di economia e politica. Gentiloni rivela il piano per il lavoro: assegni ai disoccupati e incentivi ai giovani. E annuncia: arriverò a fine legislatura (Stampa). Il Fatto: Cl vuole Gentiloni per sempre: "Basta solisti al comando". Su Libero Maroni spiega il referendum sull'autonomia delle Regioni: "Cosa cambia se vince il sì".
Sul Sole le lauree mancanti: gli informatici sono i più ricercati. Sulla Stampa i cantieri fermi, fondi sprecati.
In cronaca: morire in corsia dopo 4 ore di liti (Corriere). Su Repubblica la foto burla di Magic Johnson e Samuel Jackson su una panchina a Forte dei Marmi: scambiati per migranti dagli "odiatori" dei social. Su tutti l'addio a Jerry Lewis, litigioso Picchiatello (Repubblica). . Sul Corriere il grazie di Celentano: "Sono cresciuto imitandoti" (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Gentiloni, al Meeting di Rimini, rilancia su lavoro e giovani e "allunga la vita al governo" (Stampa p.2): "La prossima legge di Bilancio sarà un passaggio chiave per concludere in modo ordinato la legislatura". Passaggio che sembra allontanare una fine anticipata della legislatura, col governo che punta a consolidare la ripresina in atto, puntare sugli sgravi fiscali a favore dei giovani e congedarsi a marzo 2018. Nel piano per il lavoro sgravi fiscali per l'assunzione degli under 32 e la formazione dei dipendenti, un assegno per aiutare i disoccupati a cercare lavoro, più fondi per le famiglie povere (Stampa p.3). Sul tema anche il Messaggero (p.13) che parla di ipotesi ancora aperte e di un'unica certezza: il taglio del cuneo fiscale per spingere le assunzioni dei giovani sarà strutturale.
Critico Riccardo Illy: "Bonus sbagliati. Non si incentiva l'occupazione giovanile penalizzando altre fasce d'età", dice alla Stampa (p.2). "Il vero motivo per cui i giovani vengono assunti non è la preparazione ma perché costano meno. Per spingere l'occupazione giovanile meglio dare "maggiori risorse al sistema delle Università e meno tasse per le imprese, portando l'aliquota Ires al 20%".
Sul Messaggero (p.13) Sergio Gasparrini (Aran) parla invece del pubblico impiego: "I contratti a tempo determinato dovranno rendersi coerenti con le nuove regole del Jobs Act su ferie e permessi ma senza superare l'articolo 18". E sull'assenteismo: "Una soluzione potrebbe essere il divieto di riconoscere incrementi sul salario di produttività laddove ci siano picchi di assenteismo".
Sul Giornale (p.12) l'ipotesi del governo sul pensionamento anticipato delle donne: si pensa di ampliare la platea dell'Ape social includendo il maggior numero di donne, partendo dalle lavoratrici disagiate. Ma gli ostacoli non mancano.
Sulla Stampa (p.5) la corsa a ostacoli delle opere pubbliche tra burocrazia lenta, fondi che mancano, ditte che falliscono, progetti sbagliati o inutili. Opere incompiute anche da 30 anni: il record in Sicilia. Dighe, scuole e persino cimiteri nella lista. La situazione più grave sulle strade. Delrio: "Tra il 75 e l'80% dei bandi di gara Anas sono bloccati dai ricorsi. Facciamo quello che possiamo, con per la Val Trompia e la Roma-Latina, ma i ricorsi delle ditte, che quando vanno all'estero non creano problemi, qui bloccano tutto. Voglio fare un'operazione verità: è la grande litigiosità che sta bloccando miliardi di lavori. Bisognerebbe lavorare tenendo a cuore gli interessi nazionali e pensare meno ad avvocati e Tar".

ITALIA-POLITICA
Dal palco di Rimini, il premier Gentiloni parla di terrorismo, migrazione ed Europa: "nessun Paese è al riparo" ma poi assicura: "Noi non cederemo" (Messaggero). Rivendica il lavoro italiano nel salvataggio di migranti, poi tira dritto: "Il governo non deve avere paura di riconoscere diritti e doveri di chi è nato in Italia e studia nelle nostre scuole". Per QN e Giornale è un rilancio sullo Ius soli. Centrodestra in trincea, Berlusconi guida la rivolta (Giornale). Fedriga (Lega) al Mattino: "Follia assoluta, pronti alle barricate". Interpretazione diversa del Messaggero alle parole del premier: non aver menzionato lo ius soli è una chiusura alla legge sulla cittadinanza, uscita dai programmi di governo e Pd dopo i fatti di Barcellona. Brunetta al Mattino: "Invito provocatoriamente ad andare avanti sullo ius soli: sarà l'ultimo atto del masochismo della sinistra".
Il Corriere (p.12) mette in risalto il caloroso applauso riservato da popolo di Cielle al premier, che fa un discorso all'insegna dell'ottimismo. Il Fatto: Cl vuole Gentiloni per sempre: "Basta solisti al comando".
Nel centrodestra, avanza il programma comune anche se restano le divisioni sull'euro (Corriere p.15). Berlusconi ha annunciato per settembre un incontro con Salvini e Meloni per mettere a punto il programma. Salvini ha fatto aperture pubbliche, la leader di FdI ha segnalato la necessità di trovare un'intesa anche sulla legge elettorale. Sulle proposte economiche, Brunetta al Mattino (p.9): "La flat-tax è una nostra idea-guida, ma è presto per dire come sarà. In autunno proporremo una controlegge di Bilancio presentata da un relatore unico per tutto il centrodestra". Ma sulla possibile coalizione restano alcuni nodi da sciogliere. Uno è la Sicilia, dove per ora restano le divisioni (Messaggero p.12).
Referendum per l'autonomia, il governatore lombardo Maroni a Libero (in prima e p.2) spiega le ragioni: "Una vittoria del Sì mi permetterebbe di andare a Roma e chiedere di trattenere in regione i soldi delle tasse. La Lombardia regala 1 mld di tasse a settimana allo Stato, me ne bastano la metà per fare la rivoluzione". Poi spiega il suo progetto: "Lombardia regione a statuto speciale come la Sicilia, che ha un federalismo puro: il più avanzato d'Italia, anche se inattuato. Trattendendo 30 mld l'anno raddoppio il bilancio della Regione, cambio la vita dei lombardi e risolve pure i guai di chi vive al Sud: non lo dico io, ma autorevoli studi".

ESTERI
Strage della Rambla: ideato in Marocco il piano dell'attacco (Messaggero e altri). Dal Mossos spagnolo le prime ricostruzioni sul profilo dei terroristi, sui loro movimenti in Europa e in Marocco, sui loro reali obiettivi, in parte sfumati dopo l'incidente ad Alcanar che fece tre vittime alla vigilia dell'attentato. Tre i killer fantasma ancora ricercati: almeno due potrebbero essere tra i morti nell'esplosione di Alcanar, uno sarebbe sopravvissuto ed è in fuga. L'imam-guida del gruppo era sicuramente coinvolto nell'inchiesta sulla strage di Nassirya. L'intelligence però non lo riteneva un sospetto jhiadista. Su Repubblica le rivelazioni del terrorista preso vivo: grazie a lui scoperti nomi, composizione e movimenti della cellula jhiadista. Sulla Stampa la rete europea delle cellule jihadiste dietro l'attacco di Barcellona: il Mossos indaga sui viaggi del commando tra Francia, Belgio e Svizzera. L'analista Raffaello Cantucci alla Stampa: "Isis rivendica gli attentati ma mancano prove reali di connessioni. Il desiderio di questi gruppi è lanciare un attacco sempre più mortale ma senza le capacità logistiche per farlo. La dinamica vista a Barcellona è quella non di lupi solitari ma di un branco di lupi legati fa loro. Quanto lo Stato islamico controlli questo processo è difficile da dire". Su QN parla l'analista Giannandrea Gaiani: "L'Europa deve seguire l'esempio dell'Italia se vuole limitare la furia jhiadista. Roma espelle i jhiadisti in fretta, i Paesi Ue puntano a riabilitarli. Sono criminali di guerra, censirli non basta". Lorenzo Vidino: "Quello che il nostro sistema può migliorare è l'apporto di maggiori risorse alle forze di polizia e intelligence". Carlo Jean: "Sconfiggere l'Isis rispettando i valori Ue è impossibile, i soggetti radicalizzati sono ovunque, questa guerra durerà decenni. Serve ristabilire una buona collaborazione con gli 007 dei Paesi islamici".

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Commentario del 20.08.2017

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo ancora in primo piano. In Spagna, ancora in  fuga l'assassino della Rambla (Corriere). Il commando voleva abbattere la Sagrada Familia (Stampa). Giornale cita un dossier Usa ignorato: "La Catalogna sta attirando troppi jihadisti". L'Isis sui social: ora l'Italia (Sole). Il Procuratore Roberti al Mattino: "Piano sicurezza al massimo". Espulsioni e blocchi, Italia blindata (Messaggero). Dambruoso ad Avvenire: "Blindare non basta, si al dialogo". Gentiloni riapre allo Ius soli: "Da fare" (Repubblica). Premier si arrende e insiste con la follia ius soli (Giornale, Libero).
Libia: Repubblica intervista Serraj: "Ue e Ong, le nostre proposte per combattere gli schiavisti".
Tra i temi italiani, intervento di Berlusconi su Libero: "Lira e centrodestra, vi spiego tutto". Intanto, prosegue il cantiere per la manovra, incentivi per i fondi pensione (Sole). Sul Fisco, piano del governo sugli incentivi per trovare gli evasori (Messaggero).
Sisma, Errani si dimette da Commissario. "Lascia i terremotati sotto le macerie" (Libero), "Molla per un seggio" (Giornale). I governatori: "Dateci più poteri per i fondi" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Riapre il cantiere della manovra: stop agli aumenti di Iva e accise previsti nelle clausole di salvaguardia, aumento per gli statali, spending review e lotta all'evasione (Sole in prima e p.2). Messaggero (in prima e p.13) evidenzia la stretta del Fisco: caccia a 15,7 mld nel 2017 dalla lotta all'evasione. Le risorse disponibili saranno indirizzate al taglio del cuneo fiscale, in particolare per l'assunzione dei giovan (Sole p.2). Giornale (p.15) attacca la strategia del governo, che si inchioda sugli sconti fiscali mentre l'occupazione è in rosso. Intanto, nell'ultima parte dell'anno si potrà contare su 123 mila nuovi occupati e 36 mila disoccupati in meno. Lo stima l'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Messaggero p.16). Previsti in manovra anche incentivi alle pensioni complementari, mentre Leonardi spiega: "Gli incentivi per i neoassunti servono a dare il massimo di continuità ai primi anni di carriere contributiva per porre le basi per una buona pensione futura" (Sole p.2). Repubblica (p.22) segnala l'attenzione di governo e sindacati alla previdenza dei giovani: misure già nel 2018 con la possibile abolizione o riduzione delle barriere poste dalla riforma Fornero che rischia di mandare i giovani in pensione molto tardi. Un dossier di Repubblica (p.22) mette in risalto "l'incubo" dei millennials che, con impieghi saltuari, rischiano un assegno di un terzo del loro ultimo stipendio e di uscire dal mercato del lavoro a 75 anni.
In arrivo anche misure anti-povertà: il vista del debutto del reddito d'inclusione si punta al raddoppio della dote già stanziata con la vecchia legge di Bilancio (Sole).

ITALIA-POLITICA
Sulla Rete una minaccia al nostro Paese: "Ora tocca all'Italia" (su tutti). Intelligence al lavoro per verificare l'attendibilità della comunicazione. L'Italia si difende: espulsi 3 integralisti. Città blindate: mteal detector nelle piazze (su tutti). Giornale (p.5) attacca: "Per non alzare i muri ci ritroviamo con i muretti". Il procuratore Roberti al Mattino (in prima e p.3): "Siamo al massimo della sicurezza, oltre c'è solo la militarizzazione". Dambruoso, ex pm antiterrorismo, ad Avvenire (in prima e p.9): "La blindatura assoluta non è pensabile. Servono dialogo interreligioso e interculturale". Gentiloni, oggi al meeting di Cl, dice noi ai muri: dialogo, inclusione e cultura sono le parole che usa per riaprire allo ius soli (Messaggero p.10). La destra attacca: "Riforma folle" (Repubblica p.10).
Oggi Gentiloni al meeting di Cl, per il Corriere (p.12) si fa largo l'ipotesi  nel Pd di una sua riconferma a Palazzo Chigi anche dopo il voto del 2018: ha recuperato il rapporto con il mondo cattolico e con i sindacati, su di lui gli auspici dei maggiorenti di buona fetta del partito. Per la Stampa (p.12) i renziani confermano la scelta di puntare su Renzi premier anche nel caso si vada al voto con il proporzionale. Ma per Tempo (p.11) mezzo Pd tifa Minniti candidato premier, e il segretario trema. Per Damilano (Espresso p.38) nessun partito riuscirà a mandare al governo il suo leader, così fioriscono le ipotesi di mediazione: da Amato a Minniti, da Delrio a Calenda. E a scegliere sarà Mattarella. La Stampa (p.13): l'identikit del prossimo primo ministro è bipartisan.
Centrodestra, Berlusconi su Libero (p.1) risponde alle domande di Paolo Becchi, che chiede chiarimenti su doppia moneta e mini-Bot. "Penso a una situazione simile a quella che degli anni 80-90 con lira ed ecu. Proponiamo l'utilizzo interno della seconda moneta per rilanciare i consumi e la domanda. Ma potremo ottenere ciò solo con la capacità negoziale di un leader con esperienza internazionale. A fine settembre Fi, Lega e FdI discuteranno un programma comune".
Sisma, scade il mandato di Errani. "Non sono dimissioni" dice al Messaggero (p.11). Le deleghe alla Boschi (Fatto in prima e p.8). L'addio diventa un caso. Libero (p.11): lascia i terremotati tra le macerie per aiutare Bersani. Per il Giornale (p.13) Errani, in rotta col Pd, lascia per un seggio.

EUROPA
Spagna, il commando preparava un attacco alla Sagrada Familia (su tutti) e alla Barceloneta (Messaggero p.3). Il piano per sconvolgere l'Europa architettato dall'imam di Ripoll, che avrebbe anche radicalizzato i componenti della cellula, quasi tutti provenienti dalla cittadina sui Pirenei. Si indaga sul suo covo saltato in aria mentre preparava l'esplosivo per gli attentati (su tutti). L'Intelligence sospetta un legame diretto con gli emissari del Califfo (Stampa p.3 e altri). Giornale (p.7) cita un dossier degli 007 americani che già 10 anni fa mettevano in guardia sulla Catalogna: "Attrare terroristi". Intanto, si continua a cercare il killer della Rambla, che è ancora in fuga. Si teme che abbia lasciato la Spagna e sia entrato in Francia (Messaggero p.2). Ma le indagini sono nel caos: scontro aperto tra le polizie di Madrid e Barcellona (su tutti).
Spazio anche all'attentato in Finlandia, due vittime e otto feriti a Turku, tra cui una ricercatrice italiana. Confermata la matrice islamica dell'attentatore che voleva colpire le donne (su tutti).
Mentre il presidente dell'Europarlamento Tajani sottolinea la necessità di "una Fbi continentale" (Giornale p.3), Libero (p.4) mette in evidenza il fallimento dell'antiterrorismo Ue: fermo da 11 anni, con la scusa della privacy, il progetto di un registro dei viaggiatori.
Libia, Repubblica (in prima e p.9) intervista il premier di Tripoli Serraj, che dopo l'incontro di Parigi con il generale Haftar dice: "Adesso è chiaro che possiamo costruire qualcosa, chiedo a tutti gli attori di appoggiare questo sforzo. Bisogna ridare forza alla mediazione Onu". Parlando di traffici umani ribadisce la necessità della collaborazione di Ue e Italia, sottolineando l'importanza dell'aiuto italiano, "mentre è incredibile come l'Ue resti sorda ai nostri appeli". Poi sulle Ong: "Le rispetto, ma spesso complicano il lavoro della Guardia costiera e aiutano i trafficanti".

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Commentario del 18.08.17

IN PRIMA PAGINA
Terrore sulle Ramblas (Stampa). I boia sono tornati (Giornale). Un furgone fa strage di turisti: 13 morti (Libero). In primo piano su tutti il pomeriggio di orrore di Barcellona. Coinvolti anche italiani. Due sospetti arrestati, killer in fuga. Avvenire: "Un attacco pianificato e temuto". Allerta Viminale al massimo per Milano e Roma (Giornale).
Sul fronte interno, spazio all'economia: col pil in crescita, margine da 3,5 miliardi in manovra (Sole). Sul Corriere il piano del governo per il lavoro: tasse dimezzate per chi assume i giovani. Su Avvenire intervista alla Furlan: "Pensioni, il tema resta aperto". Si riapre anche il capitolo dell'abolizione della Forestale: la riforma al vaglio della Corte Costituzionale (Fatto). Intanto nelle esportazioni sorpasso dell'Italia sulla Germania (Sole).
Politica ancora in ferie: il governo riferirà sul caso Regeni il 4 settembre. Boldrini: "Si anticipi" (Avvenire). Centrodestra in manovra, spinto dai sondaggi. Toti al Giornale: "Squadra forte e arriviamo al 40%". Lo psicanalista Zoia al Fatto: "Il Caimano è già rimosso, come fascismo e Br". Su QN parla Romeo, appena scarcerato per l'inchiesta Consip: "Indagate sulle verità scomode".
Intanto si allenta la pressione sulle coste italiane: sbarchi di migranti dimezzati (Stampa). Schiarita anche sul fronte Brexit: per i viaggiatori Ue non servirà il visto per il Regno Unito (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
La ripresa "riduce" il deficit: per il Sole, con una crescita all'1,5% si creerebbe una dote potenziale da 3,5 miliardi. Ma il governo è cauto, dovendo considerare anche il livello di inflazione e le trattative con Bruxelles. Per il Corriere la spinta del pil non basta ancora per allentare la manovra 2018: il problema è l'inflazione e, soprattutto, l'occupazione che non aumenta: solo con una crescita reale al 2,3% si potrebbe parlare di svolta, perciò il sentiero del governo resta stretto.  Brunetta ad Avvenire: "Non capisco cosa ci sia da festeggiare per un pil che resta da zona retrocessione. Al contrario, c'è da essere preoccupati per l'isolamento politico internazionale del Paese, che produrrà conseguenze anche sul piano economico. E tra riforme fallite, conti in bilico, clima elettorale ci aspetta un autunno difficile". Per il Giornale "la festa per il pil è già finita": dall'autunno il governo si troverà di fronte ostacoli che possono compromettere crescita e tenuta dei conti, a cominciare dalla fine del quantitative easing della Bce, la trattativa con Bruxelles, le tensioni politiche nella maggioranza. Il Messaggero parla di governo a rischio sul Def, con Mdp che minaccia di non votare la manovra. Fornaro: "Chiediamo discontinuità rispetto alle politiche economiche di Renzi.Vogliamo una manovra con investimenti pubblici, lotta alla disoccupazione giovanile, equità fiscale, contrasto alla povertà e aumento delle risorse per la sanità pubblica. E siccome Def e manovra sono legati, vogliamo garanzie su entrambe". Idem Speranza alla Stampa: "Senza una vera svolta non voteremo mai a favore della Finanziaria". Tra le condizioni poste più investimenti e niente bonus: "Se i 30 miliardi spesi nei famosi 1000 giorni di Renzi fossero stati impiegati negli investimenti e non sui bonus avremmo avuto una crescita doppia".
Sul Corriere il piano giovani del governo: sgravi del 50% per gli assunti fino a 32 anni. Il maxi sconto durerebbe per i primi due anni di contratto, o al massimo per tre anni, facendo scendere l'aliquota contributiva dal 30-33% al 15-17,5%, con uno sconto fino a 3.250 euro l'anno. La somma non versata dall'azienda sarebbe coperta dallo Stato. Costo previsto: un miliardo il primo anno, 2 il secondo. Poi resterebbe una riduzione dei contributi, anche se più contenuta (nell'ordine del 4%) ma destinata a durare fino a fine carriera, anche se il dipendente cambia azienda. Per metà sarebbe a vantaggio delle imprese per metà del dipendente. Ma la misura avrebbe un costo alto, perciò in alternativa si potrebbe puntare sull'apprendistato. Moretti Polegato (Geox) al Corriere: "Il vero bonus per i giovani? Un ponte università-aziende". "In Italia c'è una generazione che non vuole mollare il potere e ce n'è un'altra, quella dei giovani che non riesce ad esprimersi. Se sono andati all'estero e si sono ambientati bene non è solo per il posto di lavoro in sé ma per le difficoltà che ci sono qui". Più che bonus e tagli contributivi "i giovani vanno stimolati sin dalla scuola, insegnando etica aziendale, creatività, lingue straniere, insegnando come trasformare un'idea in un'impresa". "Bisogna far collaborare di più imprese e università italiane con quelle estere in modo che questi ragazzi vadano in giro per il mondo ma poi tornino ad insegnarci come sfruttare al meglio le capacità dell'Italia".
Sul Messaggero il piano del governo per la lotta alla povertà: sul tavolo 1,5 miliardi per allargare la platea dei beneficiari del reddito di inclusione da 480 euro al mese.
Patuelli al Messaggero: "La ripresa c'è, gli indicatori bancari non sbagliano. Da mesi sono in netto miglioramento a cominciare dalla riduzione di nuovi crediti deteriorati e la riduzione dello stock. Questo significa che le imprese, oltre alle famiglie, hanno meno difficoltà. Poi ci sono gli incrementi costanti dei depositi; terzo, un aumento dei prestiti, più cospicuo per le famiglie ma positivo anche per le imprese. Ora sono le banche a inseguirle per are investimenti. Non c'è mai stata in Italia e in Europa una fase così lunga di tassi così bassi. Questa è una ripresa fortemente sostenuta dalle banche".
Sull'età pensionabile il governo invece tira diritto: sale a 67 anni dal 2019 (Giornale).
Furlan (Cisl) ad Avvenire: "Sulle pensioni il tema non è chiuso: va rilanciato il patto sociale. L'attuale meccanismo è davvero insostenibile per tanti lavoratori. Nessuno ha mai chiesto di toglierlo ma di rallentarlo sì e di monitorare insieme cosa comporta. E bisogna parlare degli assegni ai giovani oggi".

ITALIA-POLITICA
Politica in ferie, governo in aula per riferire sul caso Regeni solo il quattro settembre. L'opposizione attacca: "Decisione vergognosa". Il M5S: "Venga il premier Gentiloni a riferire e venga domattina". Critica anche la Boldrini: "Bisogna fare prima" (Corriere e tutti). Gasparri: "Giusto aspettare settembre, ci sono mille ragioni per ripristinare i rapporti con l'Egitto, anche per ottenere la verità sul caso Regeni". Civati: "Il motivo riguarda tutto il resto: Libia, Eni, tutt'altro. Che Gentiloni lo ammetta e Alfano eviti di prendere in giro la famiglia Regeni e il Paese". Quartapelle: "Che ci fossero i servizi dietro la morte di Regeni era di dominio pubblico. Vogliamo arrivare a individuare i responsabili e per questo serve collaborazione con le autorità inquirenti egiziane. L'ambasciatore è un ulteriore strumento per arrivare alla verità".
Centrodestra in movimento, spinto dai sondaggi. Repubblica parla di una (ri)legittimazione di Berlusconi direttamente dalla Merkel: "Silvio pensaci tu a fermare i populisti". Una frase del marzo scorso da cui sarebbe partita la riconquista della scena da parte di Berlusconi: un'operazione vista con favore dalle cancellerie europee che come Berlusconi non credono più nella possibilità che sia Renzi ad arginare i Cinque Stelle. Il dialogo con la Merkel, tutto politico, è argomento riservato ma il Ppe avrebbe deciso di affidarsi di nuovo a Berlusconi per arginare l'ondata anti-europea che spazza l'Italia.
La Stampa dà Berlusconi, Lega e Fratelli d'Italia a un passo dall'intesa sulla legge elettorale: il progetto comune prevederebbe il ritorno a un premio di coalizione (così che i 3 partiti possano presentarsi alle elezioni ciascuno con il proprio simbolo) e con la soglia per accedere al premio che scenderebbe dal 40 al 35%. Con tale soglia si parte da una maggioranza di 316 deputati (su 630) che salirebbe di 6 deputati per ogni punto percentuale in più fino a un massimo di 340 per chi raggiunge o supera il 40%. Un meccanismo analogo, ma su base regionale, sarebbe adottato per il Senato. Al lavoro sull'intesa sarebbero Brunetta, Fedriga e La Russa. Il candidato premier sarebbe indicato dal partito della coalizione che arriva prima. Il meccanismo sarà proposto all'attenzione di Renzi e potrebbe beneficiare anche lui. Brunetta alla Stampa: "Se sarà unito il centrodestra vincerà con ogni sistema di voto. Pd e Cinque Stelle giocano una brutta partita contro il Paese, e noi abbiamo capito che il nostro popolo ci vuole insieme, sommando le diverse sensibilità. E quando la prospettiva è vincere c'è gloria per tutti, non approfittarne sarebbe da pazzi". Idem Toti  al Giornale: "I nostri elettori percepiscono molte meno differenze di quello che immaginiamo: c'è un sentimento comune i centrodestra, che ci chiede di riprendere la guida del Paese dopo le delusioni di Renzi e Gentiloni e le disillusioni di Grillo". Per Toti la strada è la lista unica: "Con la legge attuale e il premio alla lista che supera il 40% è una via obbligata. Oggi siamo al 34,35%: con un programma e una squadra seria di governo possiamo farcela". Più cauto Parisi, che al Corriere dice: "Vinca in Sicilia o il centrodestra rischia". E per Parisi il candidato giusto è Musumeci: "Se il centrodestra dovesse perdere in Sicilia rischia di compromettere la vittoria a livello nazionale".
Sulla Sicilia anche il centrosinistra in fibrillazione: sull'alleanza con Alfano si spacca la sinistra. Mdp e Sinistra italiana dicono no a una coalizione larga con gli alfaniani e si preparano a correre con un altro candidato (Repubblica). Casini a Repubblica: "Per i dem non è l'ora di fare gli schizzinosi, si alleino con il centro".
Intanto il M5S finisce nel mirino degli hacker (Corriere 19, Stampa p.12): sul blog di Grillo l'intervento di un esperto che mette in luce la vulnerabilità della piattaforma Rousseu. Da Zanda, sul Foglio, nuovo affondo contro la "democrazia del clic" del M5S: "E' il contrario della democrazia parlamentare. La chiamano diretta, nel senso che è diretta da qualcuno: da Grillo e dalla Casaleggio Associati".
Su Repubblica e QN parla Alfredo Romeo, appena scarcerato per l'inchiesta Consip: "Non sono io il corruttore Consip. Mai incontrato il padre di Renzi". "Pressioni incredibili su testimoni per arrestarmi, l'unico sistema Romeo che conosco è quello di un gruppo imprenditoriale che partendo da un territorio difficile ha saputo affermarsi nel quadro nazionale. Noi per primi abbiamo denunciato da anni i rapporti di forza di alcuni grandi gruppi in Consip con esposti all'Anac". E sull'inchiesta: "Non ho mai cenato con Tiziano Renzi né l'ho mai cercato. Ma se lui volesse conoscermi non avrei difficoltà a incontrarlo: che ci sarebbe di male? Altre sono le verità scomode su cui finora non si è indagato a fondo, concentrando tutto su me e sulle mie aziende".

ESTERI
In primo piano su tutti la cronaca dell'attentato di Barcellona di ieri pomeriggio. Molte le analisi e i commenti. Severgnini, sul Corriere, sottolinea che un continente libero come l'Europa non può piegarsi davanti ai colpi di coda di un'ideologia primitiva che sta perdendo territorio e consensi. Importante sarà capire come disinnescare le schizofrenie identitarie, ma non c'è dubbio sul fatto che il giorno in cui tutto questo sarà finito per sempre non è lontano: purtroppo non sappiamo quant'è vicino.
Per Gajani (Messaggero), la Spagna paga per l'impegno contro la jihad e da inizio anno era già nel mirino dello Stato Islamico che sul territorio può sfruttare i circa 200 foreign fighters di origini spagnole e marocchine, arruolati sotto le bandiere del Califfato. E anche se il contributo militare spagnolo nella Coalizione è limitato a circa 480 unità, il contrasto di Madrid nei confronti della minaccia jihadista non è mai venuto meno.
Secondo Toscano (Repubblica) la Spagna dopo l'attentato terroristico di ieri sulla Rambla fa fatica ad accettare che, a distanza di 13 anni dalle esplosioni di Atocha, il Paese sia nuovamente bersaglio del terrorismo. La speranza è che ora la reazione degli spagnoli sia composta esattamente come nel 2004, priva di isterismo e xenofobia, ma la sfida è grande e ora più che mai serve più Europa e più integrazione per tenere duro.
Si allenta la pressione sulle coste italiane: sbarchi di migranti dimezzati (Stampa). Il M5S esulta: "Questo primo grande risultato è stato ottenuto grazie al nostro pressing che va avanti dall'aprile scorso", dice Di Maio. Ma l'Onu critica Ue e Italia sulla stretta sull'immigrazione. "Il nuovo piano di azione europeo e il codice di condotta dell'Italia per le Ong rischiano di portare a un aumento di morti nella traversata e violano i diritti dei migranti". Di fatto si tenta di "intrappolare migranti e rifugiati in Libia", spostando in quel Paese la frontiera europea ma la Libia "non può essere vista come un luogo sicuro".  anche nell'industria alimentare che teme ritorsioni sull'export. Sul fronte energetico le pressioni della Casa Bianca per aumentare le esportazioni di metano stanno spingendo sulle barricate l'associazione che riunisce le imprese più energivore. Anche le compagnie petrolifere si lamentano, perché temono lo schizzo dei costi. E la decisione di uscire dagli accordi di Parigi sul clima ha fruttato a Trump una reazione durissima sul fronte energetico-ambientale, con l'abbandono di Musk (Tesla) dei comitati economici del presidente. Anche Apple e Dimon (Jp Morgan) contro Trump, scrive MF.

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