Commentario del 1.08.2017

IN PRIMA PAGINA
Migranti, tensione tra Viminale e Ong: soltanto due firmano il codice di comportamento (Sole). Medici senza frontiere contro Minniti: "Non si sale armati sulle nostre navi" (Fatto). Minniti: "Fuori chi non ha firmato" (Corriere, Messaggero).
In primo piano anche la vicenda Fincantieri. Oggi l'incontro a Roma tra ministri italiani e francesi. Le Maire al Corriere: "All'Italia offriamo la guida dei nostri cantieri". Pittella alla Stampa: intervenga l'Europa. Gentiloni: "Difendiamo i nostri interessi" (Messaggero). Possibile accordo sulle navi militari (Stampa, MF). Furlan (Cisl): "non tradire l'idea di Europa" (Sole).
Spazio anche all'economia, con i dati dell'occupazione: quella femminile ai massimi da 40 anni (Sole). Repubblica: crescono i posti ma non le qualifiche. Bene anche il turismo, rilanciato dagli arrivi da Usa, Germania e Francia (Sole). Sul Sole il piano delle Entrate per recuperare 15,7 mld dall'evasione fiscale.
Dall'estero: Venezuela sull'orlo della guerra civile (Sole). Le minacce di Maduro preoccupano Euroa e Stati Uniti (Messaggero). Sul Sole "l'aiuto" di Goldman Sachs al governo venezuelano.
Negli Usa Trump ne fa fuori un altro: cacciato Scaramucci (Repubblica, Corriere). Su Repubblica la Muraglia anti-web dalla Russia alla Cina.
In prima pagina anche Roma, con le nuove nomine della Raggi in Atac. Padellaro: Cara Raggi, agosto o mai più per salvare Roma (e i 5Stelle) (Fatto). Ferrara: Quand'è che la facciamo finita con la Raggi? Urge mobilitazione (Foglio).
In cronaca la caccia ai ladri (con l'accetta) di Mauro Corona: "Voglio uccidere chi sgradito entra in casa mia" (Libero).

ITALIA-ECONOMIA
Cresce il lavoro, ma è a termine (Stampa p.19): a giugno occupazione femminile ai massimi da 40 anni (al 48,8%), lavoratori a termine al massimo dal 1992 (2,69 milioni), in calo disoccupazione (all'11,1%) al livello dell'autunno 2012, e disoccupazione giovanile (35,4%). Anche l'industria è sempre più rosa: le aziende femminili sono il 21,8% (Avvenire p.6). Su Sole (in prima e a p.2) e tutti i dati Istat sul lavoro, un mercato con andamento da "montagne russe". A giugno occupati in crescita (+23 mila) ma grazie ai contratti a termine (+37 mila), mentre calano gli occupati permanenti (- 1000) e gli indipendenti (-13 mila).  Impietoso il confronto europeo: Italia seconda solo alla Spagna per disoccupazione; e il tasso record di occupazione femminile è ben lontano dal picco tedesco (71%) e dalla media Ue (61,6%).
Diversa lettura dei dati, a cominciare dal boom del lavoro femminile: per Repubblica (p.5) crescono i posti ma non le qualifiche. L'impiego femminile resta di serie B: solo un salvagente per le famiglie in crisi. Per il Giornale (p.10) è solo l'effetto della riforma Fornero: merito delle over 50 senza pensione. La Stampa (p.19) parla in generale di piccoli, buoni segnali ma servono altri 6 mesi per capire se c'è ripresa.
Il governo prova il rilancio: tra le misure allo studio nella prossima legge di Bilancio contributi dimezzati per tre anni per chi assume un giovane sotto i 30-35 anni (Repubblica p.4). Costo per lo Stato, tra 1,5 e 2,45 mld. Ma le imprese risparmierebbero circa 3-4mila euro l'anno per ogni nuovo dipendente.
Altra ipotesi allo studio a favore dei giovani il riscatto (gratis) della laurea (Corriere p.31): la misura sarebbe riservata ai soli "millennial" nati tra l'80 e il 2000. L'idea è spinta dal sottosegretario Baretta ma c'è un tema-risorse: il riscatto gratis della laurea sottrarrebbe risorse al taglio del corso del lavoro per le assunzioni dei giovani. "Ci proviamo ma è molto costoso. Esclusi comunque i fuori corso" (Giornale p.10). Governo (e giovani) al bivio, tra lavoro oggi e pensioni di domani.
"Ora il taglio del cuneo fiscale e contributivo per rendere più estesa e solida la ripresa anche occupazionale" chiede Dal Poz (Federmeccanica) che a QN (p.9) dice: "La ripresa c'è, ma a macchia di leopardo. Il Jobs Act non basta: servono sgravi fiscali sull'Industria 4.0 e sulla digitalizzazione". Decisiva anche la spinta all'occupazione giovanile. Obiettivo giovani anche per la Ue. Sul Messaggero (p.10) intervista alla Commissaria agli Affari sociali Marianne Thyssen: "Bene le riforme avviate in Italia ma bisogna rafforzare il mercato del lavoro, con politiche attive in particolare a favore dei giovani. Del Jobs Act vanno migliorati i servizi di collocamento".
Piano delle Entrate per recuperare 15,7 miliardi : sul Sole (in apertura e a p. 3) l'obiettivo 2017 dell'Agenzia delle Entrate fissato nella convenzione con i dipartimento delle Finanze che sarà firmato oggi. Un contributo importante verrà dagli incassi (una tantum) della rottamazione delle cartelle Equitalia. E per centrare l'obiettivo, il neo direttore Ruffini ristruttura l'Agenzia: arrivano due nuove divisioni, Servizi e Contribuenti. Cambia anche lo "stile" dell'Agenzia: "più consulente, meno nemica" (Sole).

ITALIA-POLITICA
Parlamento già in vacanza, la legge sui vitalizi andrà al Senato ma solo in autunno. Dal M5S l'appello a discuterne da oggi ma il Pd risponde picche (Fatto in apertura e a p.7). Anche sulla commissione d'inchiesta per le banche la parola d'ordine sembra essere prendere tempo, scrive il Corriere (p.9): nonostante il pressing dei presidenti di Camera e Senato il Pd non è pronto. Per il Messaggero in realtà punta alla presidenza, ma la vera battaglia – scrive il Corriere – sarà sulla lista delle persone da ascoltare, con i partiti divisi tra chi vuole mettere sotto pressione Bankitalia e Visco (i renziani) e chi invece punta alla Boschi (con l'audizione di Ghizzoni).
La politica ignora anche il tema del fine-vita, attacca Libero (in apertura e a p.3): intanto un malato al giorno chiede di farla finita. In 3 anni 737 suicidi (Libero p.2). Ignorando il tema e lasciando soli malati e medici anche la politica si suicida (Libero p.3).
M5S alle prese con la grana Roma.
Nel Pd esodo eccellente verso Mdp: lascia il portavoce di Franceschini Piero Martino. "L'aria era irrespirabile, non ci sono più margini per fare politica dentro il Pd di Renzi. Dario ha tentato di trattenermi. Sono sicuro che ci ritroveremo presto sullo stesso treno", dice all'Huffington Post. Gelido il tesoriere dem Bonifazi: "Auguri di buon lavoro all'onorevole Martino ma deve saldare alla tesorera nazionale 78.750 euro, destinati al fondo per i dipendenti in cassa integrazione" (Repubblica p.9 e tutti).
Centrodestra in manovra sul voto in Sicilia. Berlusconi sceglie: Alfano no, Salvini sì. "Con lui al 35%". Per Repubblica (p.9) per Alfano porte chiuse almeno a Roma. Resta aperto il dialogo sulla Sicilia ma  niente accordo nazionale con una forza che è stata al governo con la sinistra per anni. Per Berlusconi fanno fede anche gli ultimi sondaggi, che darebbero FI, Lega e Fdi al 35% anche in una ipotetica lista unica, con Pd e M5S indietro a ridosso del 30%. E' la svolta che il cavaliere aspettava e che prefigura un riavvicinamento a Salvini. Giorgetti al Corriere (p.10): "Certi alleati fanno finire male. La Lega mai con chi sostiene il governo". "Nessun asse con Alfano o Cuffaro. Diverso il discorso per Parisi e Fitto".
Sullo sfondo il tema della legge elettorale, su cui Rosato (Pd) rilancia: "Non l'affoghiamo nel dibattito agostano, meglio rimandarla a settembre. Poi se ne riparlerà in Parlamento: siamo disponibili a fare un accordo con tutti". Parla di legge elettorale anche Giorgetti (Lega): "A settembre si farà il tentativo ma poi dovremmo dire a Mattarella che non c'è il clima e organizzarsi per andare a elezioni dopo la legge di Bilancio: voto a marzo".

ESTERI
Maduro vince e minaccia giudici e Parlamento (Stampa). Venezuela sull'orlo della guerra civile (Sole): l'assemblea costituente varata tra morti e scontri, col presidente Maduro si prepara ad imbavagliare l'opposizione. Il presidente del Parlamento Borges: "Si va verso uno scenario molto probabile di scontro violento". L'opposizione non riconosce la legittimità dell'assemblea costituente. L'esercito detiene le chiavi dei principali comparti economici ma lo scontento inizia a serpeggiare e non è escluso un passo indietro. Le minacce di Maduro preoccupano anche Europa e Stati Uniti (Messaggero p.7 Repubblica p.11): "Maduro è un dittatore". Dall'America nuove sanzioni ma non sul petrolio: potrebbero indirettamente rafforzare il regime e innescare l'intervento della Russia, pronta a ricollocare sul mercato il petrolio che dovessero rifiutare gli Usa (740 mila barili al giorno). Gentiloni: "La nuova Costituente è illegittima, in Venezuela c'è una situazione al limite della guerra civile". Tajani: "Bisogna indire nuove elezioni". Sul Sole l'aiutino di Goldman Sachs al gigante petrolifero: sottoscritti 2,8 mld di bond di Pdvsa che erano nelle mani della Banca centrale venezuelana, praticamente un'ancora di salvezza per il presidente Maduro. Da Goldman Sachs acquisti anche di titoli di Stato, per 700 mln di dollari . Sul Giornale le nostre imprese a rischio: da Eni a Saipem a Pirelli, passando per Astaldi e Parmalat operano tra Caracas e dintorni. Salini è già andata via, Pirelli e Saipem stanno "deconsolidando" i bilanci. La crisi politica e il collasso economico non sono infatti arrivati all'improvviso. Eni la più esposta a rischio di nazionalizzazione.
Tensione Viminale-Ong, soltanto due firmano il codice: Save the Children e Moas (Sole e tutti) Stizza del Viminale, che minaccia: aver rifiutato accettazione e firma pone le ong fuori dal sistema organizzato per il salvataggio in mare. Ma non ci saranno né blocchi dei porti né rifiuti all'attracco. Quello che può cambiare è lo scenario in banchina: sbarcate le persone soccorse le ong potranno essere sottoposte a sopralluoghi e verifiche, anche da parte di ufficiali di polizia giudiziaria. Eminente (MsF): "Non vogliamo polizia sulle navi, ma noi resteremo in quel mare" (Repubblica p.2). Catrambone (Moas): "Il ministero cerca solo soluzioni e noi gli abbiamo dato fiducia. Adesso prevalga la solidarietà" (Repubblica p.2). Adesso il governo punta sulla missione in Libia per dimezzare gli sbarchi (Stampa). Ma anche da qui arriva un nuovo schiaffo: "Non vogliamo navi italiane", diversamente pronti a "una risposta forte" la minaccia del generale Haftar (Libero p.6, Repubblica p.3). "Esercito pronto a intervenire" (QN p.5). Oggi la missione all'esame delle Camere: "L'obiettivo è rafforzare la marina di Tripoli" (Messaggero). Ma il voto slitta di un giorno. Mdp distante dal governo: ci sono ancora troppe ombre (Repubblica p,3)

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