Commentario del 11.08.2017

IN PRIMA PAGINA
"Le mosse di Macron sui cantieri mi ricordano Berlusconi" su Repubblica ampia intervista al ministro Calenda, che parla anche di industria, crescita e lavoro. Tra i temi anche i giovani. Sul Sole
: per i giovani fino al 2030 si allarga il gap generazionale. Per il Giornale l'Italia è ancora in crisi, ma cresce il lavoro. In politica. Totopremier sul Giornale: da Draghi a Gentiloni. Sul Fatto parla l'hacker che ha rubato le informazioni al M5S: "Per soldi, non per politica". Il Garante della Privacy indaga: "I dati degli iscritti non sono tutelati" (Messaggero). Intervista del Fatto a Di Battista: "Il Viminale ci copia le leggi, ma in Sicilia vinceremo noi". La Meloni al Mattino: "Alfano con noi soltanto senza simbolo". Intanto, Pd diviso su Alfano. Pisapia: "serve altro progetto" (Repubblica). Fatto dedica un dossier ai conti 2016 di Renzi: "Ecco chi finanzia la sua cassaforte".
Migranti, i vescovi alle Ong: rispettate le leggi contro gli scafisti (Corriere, Messaggero). Sulla nave italiana a Tripoli. I libici: "in missione insieme" (Repubblica).
Spazio alle tensioni Usa-Corea. Pyongyang: "Pronti 4 missili su Guam", Seul tenta la strada del dialogo (Sole).
Cronaca, Corriere e altri sul maltempo che ha colpito il Nord.

ITALIA-ECONOMIA
"All'Italia serve un piano industriale, la crisi non è alle spalle": su Repubblica (in prima e p.6) parla il ministro Calenda, che accusa trenta anni "in cui i vari governi non hanno fatto nulla per le imprese, questa è la ragione per cui dal 2007 al 2014 abbiamo perduto il 25% della base manifatturiera. Ma ora – rivendica – la politica ha rimesso le aziende al centro". Poi Calenda sottolinea il legame tra le recenti riforme e la crescita. Per il Messaggero (p.15) il governo potrebbe rivedere le stime del Pil verso l'1,3-1,4%. Stampa (p.21), Messaggero (p.16) e altri riportano uno studio Mediobanca che segnala nel 2016 i ricavi in calo dell'industria (-2%) per il quarto anno consecutivo, un calo che sarebbe stato ancora più pesante senza i buoni risultati del comparto auto. "Siamo lontani dai livelli pre-crisi" rivela il dossier. Mentre Calenda a Repubblica rilancia le tematiche del lavoro: "Il tema dell'occupazione resta centrale. Decontribuzione sul lavoro dei giovani e credito d'imposta per la formazione sono le misure della prossima legge di bilancio". Sul Sole (in prima e p.13) focus sul ritardo generazionale, per i giovani il "gap" cresce fino al 2030: senza interventi correttivi si amplia il divario generazionale, non solo sul lavoro, ma anche su casa, patrimonio e credito. A rilevarlo è un rapporto di Fondazione Bruno Visentini.
La Stampa (p.20) e altri, segnalano il boom di posti vacanti nel secondo trimestre 2017: sono pari allo 0,9%, il dato più alto mai rilevato dall'Istat, l'indice cresce nei servizi (1%), stabile nell'industria (0,7%). Boom degli operatori si collocamento (+23%) mentre è caccia a esperti di cyber sicurezza, saldatori ed operai. Del Conte, presidente Anpal, al Corriere (p.37): "Serve una formazione più vicina alle esigenze dell'impresa che cambia".

ITALIA-POLITICA
Totopremier sul Giornale (in prima e p.6): con il voto che si avvicina, si scaldano i nomi di Dragi e la riconferma di Gentiloni. Ma, con l'ipotesi larghe intese, si fanno i nomi anche di Letta e Minniti, Renzi permettendo. Qualche chance anche per Delrio, nel caso in cui Renzi uscisse rafforzato dal voto. Non può mancare neppure un evergreen come Amato. Messaggero (p.11) segnala invece il piano di Renzi: ritorno da premier, ma solo se il Pd sarà sopra il 30%. "Se saremo primi gli toccherà" dicono i suoi, anche se il segretario dem teme il rischio di bruciarsi.
Regionali Sicilia, Pd diviso sul patto con Alfano che non piace alla minoranza (Repubblica p.8). Anche i centristi restano spaccati e in Sicilia Fi congela il vertice su Musumeci, alle prese con Armao nel derby di centrodestra per la candidatura (Giornale p.8). Sacconi al Corriere (p.8): "Musumeci grillino di centrodestra, Alfano lo appoggi, uniti si vince. Musumeci non ha mai posto veti su Ap, ha solo chiesto la fine dell'appoggio alla giunta Crocetta". Parisi a Libero (p.5): "Inseguendo Alfano che va con Renzi non batteremo i Cinquestelle. Musumeci è affidabile e gode di grande consenso, anche in Fi molti lo reputano il candidato più valido. Anche Alfano converga su di lui". La Meloni al Mattino (in prima e p.5): "Nessun veto a liste civiche d'ispirazione alfaniana senza simbolo, ma non è un percorso a un accordo nazionale con Ap". Di Battista al Fatto (in prima e p.6): "I sondaggi ci danno al 34% ma non pensiamo di avere già vinto. In Sicilia il voto di scambio è ancora una piaga".

EUROPA
Migranti, la Chiesa sceglie il rigore (Corriere in prima e p.2): il presidente della Cei, Bassetti, invita le Ong a rispettare la legge e a non cooperare con gli scafisti. I vescovi appoggiano la linea del governo (Stampa p.7). Per Messaggero (p.6) dietro la svolta della Chiesa c'è la visita di Minniti in Vaticano. Di Battista al Fatto (in prima e p.6): "Noi proponevamo la presenza della polizia giudiziaria sugli scafi, il codice riprende questa proposta. Ora bisogna vedere se il codice viene firmato e se riusciranno a farlo rispettare".
Messaggero (p.6) riporta un sondaggio che rivela come 2 giovani italiani su 3 credano che gli immigrati non rendano il Paese d'approdo migliore, per il 52% la mobilità di popoli di altri continenti verso l'Ue è una risorsa. Quasi il 79% crede che l'Ue dovrebbe regolare i flussi, ma solo uno su tre crede che le istituzioni Ue siano all'altezza delle sfide che viviamo.
Intanto arriva la stretta libica sulle imbarcazioni delle Organizzazioni non governative, che dovranno restare a 100 miglia dalla costa libica (su tutti).
Germania, la Merkel paga il dieselgate nei sondaggi: persi 10 punti dopo lo scandalo in vista del voto di settembre, ma resta in vantaggio sullo sfidante Schulz (Messaggero p.12). Per Repubblica (p.13) la Merkel guarda ai liberali come alleati, e non è una buona notizia per la Ue visto che il loro leader Linder non è un europeista, ma un rigorista diffidente.

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