Commentario del 08.08.2017

IN PRIMA PAGINA
Migranti: Vince la linea MinnIti (Messaggero), il Colle sta con lui (Corriere e tutti): ministro minaccia dimissioni, Colle e premier lo blindano (Giornale). Sulla Libia, l'intervento di Alfano al Corriere spiega l'agenda Italia per la Libia. Intanto, no di Renzi a Berlusconi sulla legge elettorale (Giornale). Di Maio al Mattino: "Mai con la Lega e via al rilancio in Sicilia".
Economia, preparativi per la manovra: Giovani e lavoro, i tetti ai bonus frenano le assunzioni (Sole). Un futuro da licenziati con la fine dei bonus per gli assunti nel 2015 (QN). Cipe, sbloccati i fondi per strade e ferrovie (Messaggero). Privatizzazioni, ora il governo studia l'ipotesi Zecca: potrebbe fruttare 700 mln (MF). "Conti pubblici, quanto pesano i derivati di Stato?" Si chiede Gabanelli sul Corriere.
Tra le altre notizie, Vivendi resta in trincea su Tim (MF) e replica alla Consob (Stampa): "Non controlliamo Tim" (Sole). Anas-Fs: ok alla fusione (Messaggero). L'ad di Fs Mazzoncini al Messaggero: "Con questo matrimonio sfida ai mercati esteri".
Roghi, a Tivoli muoiono madre e figlia. In Sicilia, pompieri volontari piromani (Messaggero e tutti). Su tutti anche il via libera a 58 mila assunzioni nella scuola nel biennio 2017-2018.

ITALIA-ECONOMIA
In vista della manovra, governo al lavoro per la riduzione stabile del costo del lavoro per le assunzioni dei giovani (Sole in prima e p.5): si studia un dimezzamento dei contributi agli under 35 per tre anni e poi un taglio del 3%: l'obiettivo è un intervento strutturale dal prossimo anno per dare certezza a chi vuole assumere. Ma resta il nodo risorse: sul piatto della manovra 2 mld (QN p.2). Sole ricorda come con lo sgravio "pieno" nel 2015 assunti 386 mila giovani, ma i tetti ai bonus hanno fatto ridurre a 188 mila le assunzioni nel 2016, e nei primi 5 mesi del 2017 sono stati assunti meno di 66mila lavoratori. QN (in prima e p.2-3) parla di "futuro da licenziati": dal 2017  addio agli sconti per chi è stato assunto 3 anni fa: ogni dipendente costerà circa 8mila euro in più. I sindacati temono un'ondata di licenziamenti, anche se l'economista Massagli rassicura: "le aziende che dovevano tagliare lo hanno già fatto". L'analisi di Marmo sul QN: 2018 anno cruciale, una mossa regolatoria errata potrebbe portare a comportamenti opportunistici delle imprese o a esiti negativi per i lavoratori assunti con la decontribuzione triennale. Il vicepresidente di Confindustria, Brugnoli: "Servono risposte efficaci sulla riduzione strutturale dei contributi, proseguendo sulla linea tracciata dal Jobs Act, e interventi per far decollare il link scuola-impresa, accompagnando la rivoluzione di Industria 4.0 con un adeguato investimento in formazione" (Sole p.5). Marco Leonardi in un intervento sul Sole affronta il tema della formazione, intervenendo nel dibattito sull'Università. "Maggiore collaborazione tra atenei e Its" è la sua proposta, che ipotizza l'istituzione di corsi di laurea al di fuori degli ordinamenti esistenti e vicini ai costi degli Its.

ITALIA-POLITICA
Migranti, Minniti minaccia lo strappo e diserta la riunione di governo. "Rigore o me ne vado" ha minacciato il titolare del Viminale (Stampa p.2).  Il Quirinale e Gentiloni lo sostengono (Corriere e tutti). Delrio parla a Repubblica (p.3): "Nessun punto di contrasto con Minniti, a me il codice va bene. Le linee diverse riguardano il soccorso in mare, che non è derogabile. IL codice dice che il trasbordo si può fare: a volte è necessario anche da navi Ong che non hanno firmato se viene individuato un pericolo di vita". Nella crisi di governo sfiorata, Gentiloni sta con Minniti e anche Renzi lo sostiene. Ora Delrio si ritrova isolato (Messaggero p.3). Ma Delrio a Repubblica ribadisce: "Sono pienamente d'accordo con la strategia dei governi Renzi e Gentiloni e condivido l'apprezzamento del Quirinale. E Renzi ha ragione quando dice che la chiave di volta è lo sviluppo dell'Africa". "Se il Colle si sostituisce a Gentiloni" scrive Bei sulla Stampa, segnalando la "legge della fisarmonica": quando la politica è debole, i poteri del capo dello Stato si dilatano. Per Folli (Repubblica) è raro che Mattarella intervenga su un tema caldo dell'attualità politica, ciò conferma la gravità della situazione: frattura profonda che riguarda la stabilità dell'esecutivo, ma anche l'identità del Pd a pochi mesi dalle elezioni.
In primo piano in politica anche legge elettorale, con Renzi che dice no alla richiesta di Berlusconi (Giornale) e Di Maio che al Mattino (in prima e p.7) spiega: "Sulla possibilità di una nuova legge elettorale sono molto sfiduciato".
Spazio anche alle regionali in Sicilia. Carfagna al Messaggero (p.9) dice no al ritorno dei centristi in Fi:  "Ma se Alfano vuole collaborare in Sicilia è giusto possa farlo". Miccichè da Berlusconi come ultima mossa per l'accordo con Ap (Messaggero p.9). Macaluso (Pd) a Repubblica: "Renzi non sottovaluti questo voto. Se le cose restano così sarà una partita tra destra e M5S". Di Maio al Mattino (in prima e p.7) rilancia le ambizioni del M5S per l'Isola: "Stiamo ponendo in essere un grande progetto di rilancio politico. Vogliamo vincere e chiudere il cerchio con il governo del Paese". In vista del voto nazionale, l'esponente M5S: "No all'accordo con la Lega. Dialoghiamo con tutti: se alle politiche saremo il primo partito ma non arriveremo al 40% andremo in Parlamento e faremo un discorso chiaro alle altre forze ma per realizzare un programma nell'interesse del Paese".

ESTERI
Libia, sul Corriere (p.5) parla uno dei vicepremier di Tripoli Maitib: "Nel Consiglio Presidenziale si discute sulla missione italiana, ma con Roma c'è collaborazione. Nella lettera di Serraj alle autorità italiane si richiede un aiuto tecnico per riprendere la collaborazione tra Marina libica e italiana del 2008. Roma fornisce molto aiuto". Poi dal vicepremier libico un appello a quanti in Ue polemizzano con l'Italia: "Contribuiscano a controllare le nostre frontiere del Sud". Alfano in una lettera al Corriere (in prima e p.2-3) annuncia l'incontro di oggi con il rappresentante delle Nazioni Unite per la Libia, Salamè: occasione importante – scrive il ministro – per parlare dell'Agenda Italia per la Libia, articolata in dieci punti, tra cui: riduzione su un unico tavolo dei negoziati, dialogo inclusivo tra le parti libiche, sostegno ad Al Serraj, rafforzamento della frontiera libica meridionale, sostegno all'economia libica e aiuti umanitari. Occorre un'azione a più livelli – spiega Alfano -. L'Italia sta promuovendo una serie di azioni che, nel loro insieme, formano un'agenda e profilano una leadership italiana su questo dossier, che serve ad assicurare pace e sicurezza nel Mediterraneo e in Libia. 
Germania, il caso Dieselgate nell'urna: bufera su un dirigente dell'Spd per i legami con Volkswagem: il premier della Bassa Sassoni Weil nel 2015 inviò un discorso in visione ai manager della casa automobilistica (Sole p.6 e tutti). Sul futuro dell'auto si infiamma la campagna elettorale, al momento Cdu in testa con il 38%, socialdemocratici al 23%.

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