Commentario del 17.08.17

IN PRIMA PAGINA
Il pil cresce più del previsto (Corriere, Sole), Piazza Affari corre (Milano Finanza), manovra più leggera (Messaggero). Repubblica e Stampa: la crescita c'è ma il lavoro non riparte. La crescita è la più bassa dell'Ue e la disoccupazione la più alta (Fatto). Passera al Giornale: "Per il rilancio mancano gli investimenti".
In primo piano su tutti anche gli sviluppi del caso Regeni. E' scontro sulle rivelazioni del New York Times, secondo cui l'amministrazione Obama rivelò al governo italiano le responsabilità dei servizi egiziani nella morte del ricercatore. Palazzo Chigi smentisce: notizie generiche, mai carte (Repubblica). Il Fatto: l'ambasciatore stavolta porta pena. Libero: che figura da cioccolatai (Libero).
Sui migranti ora la tensione è con l'Austria. Minniti a Vienna: via i soldati dal Brennero (Stampa).
Sul fronte interno svolta sul terremoto, le tasse azzerate per tutte le imprese (Messaggero). Ma ora scoppia il caso scuole: caos a un mese dal via (QN). "Bugie" anche sulle casette: a un anno consegnate solo il 15% (Fatto).
Sul fronte europeo in evidenza lo scontro Bce-alta corte tedesca sul quantitative easing. A sorpresa, il ministro Schauble si schiera con Draghi (Sole, MF). Negli Usa nuova giravolta di Trump: "giustifica" i razzisti (Avvenire). E i capi delle grandi imprese abbandonano il presidente (MF).
In cronaca su tutti l'orrore di Roma: donna fatta a pezzi dal fratello. "Mi dava pochi soldi" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Sorpresa pil, + 0,4% nel secondo trimestre: se la dinamica non cambierà per il 2017 crescita a +1,5% certifica l'Istat (Sole in apertura e su tutti). "Effetto industria, mai così dal 2011" (Corriere). Ma è una ripresa senza lavoro (Repubblica), l'agricoltura segna il passo (Sole) e i partner europei corrono più veloci (Sole, Stampa, Repubblica): quello dell'Italia è infatti il risultato più basso dell'eurozona, dove il pil segna + 0,6% e + 2,2% su base annua.
Politica divisa. Renzi all'attacco: "Il tempo è galantuomo, la realtà smentisce i gufi". Gentiloni: "Una buona base per rilanciare economia e posti di lavoro". Padoan: "Ora misure per ridurre la disoccupazione giovanile e la povertà e per rilanciare gli investimenti".
Baretta al Messaggero: "Ora maggiore spazio per aiutare i giovani e fasce sociali disagiate ma su deficit e debito l'attenzione resta alta. Dobbiamo fare i conti con un debito pubblico rilevante". Idem Morando, che ad Avvenire dice: "Bene,ma bisogna fare di più per il lavoro. Ora non si deve più guardare all'emergenza ma servono più investimenti pubblici".
Intervista a Morando anche su Repubblica: "Sicuramente andremo oltre l'obiettivo fissato per il 2017, ci stiamo riavvicinando anche alla crescita degli altri Paesi europei". Ma sulle pensioni chiude: "Le priorità sono giovani e poveri, risorse per tutti non ce ne sono. Bloccare l'adeguamento dell'età sarebbe un errore".
Nencini al Mattino: "Stiamo uscendo dal tunnel, siamo diventati più competitivi. Non disperdiamo questa esperienza di governo". E sulla manovra di ottobre rassicura: "Non sarà una manovra elettorale ma qualcosa per continuare a stabilizzare il lavoro fatto finora".
Il Messaggero prevede una manovra più leggera, con un tesoretto dovuto alla crescita di 4-5miliardi. Ma per la Stampa il governo, al di là dei "brindisi" del momento, teme contraccolpi proprio sulla gestione della manovra, con il Pd tentato dal tornare alla carica sul calo delle tasse. Al contrario, per il Giornale con stime così Padoan e Gentiloni si rafforzano mentre Renzi si indebolisce e il voto si allontana. Sul Giornale parla l'ex ministro Passera: "Nel Paese manca ancora un'idea per lo sviluppo. Al nostro Paese mancano gli investimenti, privati e pubblici, per vincere la quarta rivoluzione industriale".
Sulla Stampa i timori dei sindacati: arriva l'autunno caldo, da Alitalia a Perugina 150 i tavoli di crisi ancora aperti. Furlan (Cisl): "La crescita del pil è positiva ma ancora insufficiente ad assorbire la disoccupazione. Occorre in patto sociale su investimenti, fisco e salari". Re David (Fiom): "Ci sarà un momento drammatico, la riforma degli ammortizzatori ha cancellato strumenti e abbassato le coperture".

ITALIA-POLITICA
"Regeni ucciso dai servizi, Roma informata". Sul Corriere (e tutti) le rivelazioni del New York Times, secondo il quale Obama fornì "informazioni esplosive" a Renzi sulla responsabilità degli apparati di sicurezza egiziani nella morte del ricercatore italiano. L'opposizione insorge, Palazzo Chigi smentisce, Renzi fa asse con Gentiloni: "Obama non ci avvertì" (Stampa). Cicchitto alla Stampa (p.5): "Quell'articolo è una polpetta avvelenata". Anche Latorre, in un'intervista al Messaggero parla di "strano tempismo a danno dell'Italia. L'avvocato della famiglia: "Nelle carte egiziane ci saranno soltanto bugie" (Corriere p.5). I genitori di Regeni, indignati, annunciano che andranno in Egitto. La Farnesina non cambia rotta: torniamo al Cairo ma non cediamo sui diritti umani (Corriere p.6). Per la stampa egiziana la decisione di rimandare l'ambasciatore al Cairo equivale ad un'assoluzione dello Stato egiziano dall'omicidio di Regeni. Con Cantini un investigatore per seguire le indagini (Repubblica,Messaggero e tutti): "Ma ormai – dice a Repubblica una "fonte qualificata" - l'assenza di un nostro rappresentante era una pistola scarica e in un quadro internazionale completamente mutato il nostro isolamento rischiava, se prolungato di provocare danni, sul fronte libico e nei confronti della comunità italiana al Cairo". Libero: il governo sapeva che Regeni è stato ucciso dagli 007 egiziani ma fece finta di nulla per non compromettere gli affari legati al gas, e ora Gentiloni rimanda addirittura l'ambasciatore in Egitto. Idem il Fatto che stigmatizza il "silenzio di tomba" su Regeni: perché il governo Renzi ignorò le informazioni americane? Che ruolo hanno avuto i nostri servizi? E' vero che intelligence ed Eni temevano la rottura con il regime egiziano e che ci furono forti attriti con la Farnesina?
Aspettando il Meeting di Rimini, sul Corriere parla Giorgio Vittadini: "Bene Gentiloni, con lui addio all'uomo solo al comando. Segna lo stacco con i Renzi, i Grillo, i Berlusconi, i Monti. Perché viene da una strada di esperienza". Da Vittadini apertura totale anche a Minniti: "Giuste le sue regole sui migranti. Quando uno rischia di morire va salvato ma non bisogna certo aiutare gli scafisti" .Su Repubblica parla Emilia Guarnieri: "Al Meeting niente alchimie, nessun tifo per le larghe intese. Il dialogo non è opportunismo".

ESTERI
Soldati austriaci al Brennero contro i migranti (Stampa e tutti). Minniti: "Iniziativa ingiustificata, che rischia di pregiudicare il lavoro positivo di cooperazione svolto finora. Al Brennero c'è una situazione tranquilla che non giustifica queste misure d'emergenza". Intanto in Libia veto delle autorità di Tobruk alle aziende italiane: il governo ha emesso un decreto che impedisce alle compagnie italiane di aprire nuove attività nella regione, di sviluppare quelle esistenti o di stabilire joint venture con società locali fino a nuovo ordine" (Stampa). Intanto il governo di Roma chiede alla Ue 270 milioni per il piano Libia (Sole).
"Illegali gli aiuti della Bce". La Corte Costituzionale tedesca sfida la Bce (Stampa). Il quantitative easing, che ha consentito di acquistare titoli di Stato a un ritmo di 60 mld di euro al mese, potrebbe violare le regole sul divieto di finanziamento degli Stati, ponendo la Bce oltre i limiti del suo mandato. Ma a sorpresa il ministro Scheuble difende Draghi (Sole, MF e tutti): "Non condivido questo parere, credo che il mandato sia stato rispettato. Draghi ha sfruttato tutte le possibilità per esercitare n compito infernale". Il Sole ricorda: nonostante le critiche tedesche al Qe, Berlino è stato il primo beneficiario: acquistati 400 mld  di bond. Che succederebbe se la Corte di Giustizia (tra un anno) desse ragione alla Corte tedesca? "Gli euroscettici sarebbero entusiasti, i mercati devastati", scrive il Sole.

Negli Usa nuova giravolta di Trump: "giustifica" i razzisti (Avvenire). E i capi delle grandi imprese abbandonano il presidente (MF). Mettere sullo stesso piano vittime e aggressori come ha fatto Trump sui fatti di Charlottesville spinge una parte importante della Corporate Usa a scendere dal carro del presidente. Dalla Merkel alla May anche i leader europei prendono le distanze dalle prese di posizione sui suprematisti bianchi. Per Platero, che firma l'analisi del Sole, un passo falso che isola sempre di più il presidente anche nel mondo degli affari.

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