Commentario del 26.08.17

IN PRIMA PAGINA
E' un caso politico nazionale lo sgombero dei migranti a Roma. Di Maio difende la polizia e la Raggi dopo gli scontri (Sole). Fico si dissocia. I Cinque stelle si spaccano (Giornale). Nel mirino anche l'agente che voleva spezzare le braccia agli eritrei: è lo stesso che fece caricare gli operai Thyssen (Repubblica). Giornale e Libero contro la sinistra e contro Gabrielli: i veri nemici della Polizia (Giornale). Gentiloni: accoglienza ma legalità (Stampa). Intanto Minniti sospende tutti gli sgomberi (Repubblica). Stretta sulle regole: niente sgomberi senza strutture alternative (Corriere).
Fa ancora discutere il terremoto di Ischia. La magnitudo giusta solo dopo 4 giorni: 4.0, epicentro Casamicciola (Messaggero). Anche il sindaco a processo per gli abusi (Fatto). Il ministro Orlando: "Basta costruire nuove case, prima il piano anti-abusivismo" (Repubblica).
Sul fronte economico, l'affondo di Confindustria contro il governo avaro (QN). Boccia: servono 10 miliardi per 900 mila posti in 2-3 anni (Sole). Da Jackson Hole Draghi e Yellen sfidano Trump: "Protezionismo grave rischio" (Repubblica). "Ripresa forte ma inflazione ancora bassa" (Messaggero). In Germania ferrovie in tilt, esportazioni italiane a rischio (Sole). In Francia Macron spende per il trucco 26 mila euro (Repubblica, Corriere). A Bruxelles e Londra agenti aggrediti: "E' terrorismo" (Corriere, Giornale, Fatto).

ITALIA-ECONOMIA
"Timida" la proposta del governo sui giovani. Boccia: "Per 900 mila posti di lavoro in 2-3 anni servono 10 miliardi" (Sole in apertura e a p.3, Messaggero p.16 e su tutti). Da Confindustria attacco al governo (Stampa p.5): per incentivare le assunzioni di giovani non basta dimezzare i contributi, serve il 100% senza tetto, per tre anni e fino a 35 anni. Il governo ipotizza invece una decontribuzione del 50% con un tetto di 3250 euro per due tre anni e solo per under 29 ( 32). Altro inciampo, con sgravi così c'è il rischio che le aziende mandino a casa i dipendenti per assumerne di nuovi. Confindustria si dice favorevole a norme antilicenziamento. Boccia: "Evitiamo azzardi morali. L'operazione deve essere fatta sull'incremento di occupazione, non sullo status quo". Dal governo arriva la replica di Morando: "Per noi la priorità resta la lotta alla disoccupazione giovanile e il completamento del Jobs Act – dice a QN (p.3) - Dal 2014 oltre 20 miliardi sono stati spesi per il taglio di pressione fiscale ai produttori. Continuiamo in questa direzione. Più che una contrarietà alle nostre misure quella di Confindustria è la richiesta di una decontribuzione più forte". Resta il problema delle coperture – "bisogna definire bene la platea" – e del rischio licenziamenti: "Il problema esiste, dobbiamo adottare regole che impediscano che gli imprenditori sfruttino questi comportamenti opportunistici".
Bombassei alla Stampa (p.5): "Servirebbe un ministro per l'Industria europeo, una cabina di regia tra Italia, Francia e Germania per coordinare finanzamenti e iniziative per le imprese e di sostegno all'occupazione". Furlan (Cisl) dà ragione a Boccia: "Oltre alla decontribuzione servono anche altri interventi. Per risolvere il dramma della disoccupazione giovanile ci vuole un'operazione complessiva, con investimenti pubblici e privati e rafforzae il rapporto tra sistema scolastico e formativo e mondo del lavoro" (QN p.2 e altri). Brunetta (FI): "Una bufala la stima di 300 mila nuovi posti di lavoro grazie alla decontribuzione. Alla fine il risultato sarà negativo" (Giornale p.12). Dell'Aringa (Pd) al Sole: "Per l'occupazione giovanile occorre una terapia d'urto. La decontribuzione delle nuove assunzioni ha funzionato e ora può essere usata per i giovani. Non dobbiamo avere timore che si verifichino effetti di sostituzione tra lavoratori adulti e anziani e giovani.In fondo è quello che si vuole".

ITALIA-POLITICA
Polemiche dopo gli scontri per lo sgombero della palazzina occupata a Roma. La Raggi: "Vergognoso scaricabarile, Governo e Regione latitanti" (su tutti). La replica del ministero: il sistema di distribuzione nazionale pesa poco su Roma, e dalla Regione segnalano i 40 mln stanziati per l'emergenza abitativa nella Capitale e mai spesi (su tutti). Giornale (p.4) attacca la sindaca "assenteista" in agosto, si sveglia in ritardo e sulle occupazioni fa la legalitaria. La vicenda spacca il M5S, scontro tra Fico e Di Maio nella corsa alla premiership (Messaggero e tutti), i vertici temono il logoramento (Corriere p.2). Fico: "Uno Stato così non mi rappresenta". Mentre Di Maio prende le difese della Raggi e delle forze di polizia. Per il Messaggero la posizione di Di Maio è la posizione dei vertici del Movimento. Giornale (in prima e p.4) parla di "gioco delle parti" per coprire tutto l'arco degli elettori grillini.
Regionali Sicilia, Pisapia si schiera a favore dell'accordo tra Pd e Alfano. Mdp è isolato e si divide (Messaggero). Battista sul Corriere segnala la serie di no, tra veti e rancori, che imprigiona la sinistra di Mdp: il rifiuto a Micari in Sicilia è l'ultimo episodio.
Crocetta al Mattino: "Il sindaco di Palermo Orlando pensa di stare facendo la grande invenzione con il nome di Micari, ma sono stato io a portare il centrosinistra per la prima volta alla guida dell'isola. Orlando vuole fare il governatore, ma non avendo i numeri per farlo in prima persona ha deciso di fare il governatore-ombra dietro Micari. Ma io mi sento il primo candidato del Pd, lo stabilisce la legge che un presidente è ricandidato. Ma, siccome non voglio imporre nulla, si facciano le primarie per la guida della coalizione".
Sul voto in Sicilia la quadra resta lontana anche nel centrodestra (Giornale e tutti). Berlusconi decide da solo: "Punto su Armao e sfido gli alleati" (Stampa). "Noi con Salvini" vuole Armao e chiede a Musumeci di ritirarsi, ma i vertici del Carroccio rilanciano l'appoggio al candidato sostenuto da FdI (Messaggero). La Russa (FdI) al Tempo: "La candidatura di Musumeci è irrinunciabile, non per una sua fisima, ma perchè lo chiede il sentimento diffuso degli elettori di centrodestra. A Berlusconi dico che per vincere bisogna stare uniti".

ESTERI
Da Jackson Hole, il simposio tra banchieri centrali, l'attacco a Trump di Draghi e Yellen: "No al protezionismo" (Repubblica p.8), "la crescita globale ha bisogno di economie aperte" (Sole p.2). Dai governatori di Bce e Fed preoccupazione anche per il tentativo dell'amministrazione Usa di ammorbidire le regole della finanza. Nessun riferimento invece alle prossime mosse in politica monetaria. "La ripresa globale si sta rafforzando – ha detto Draghi – La questione ora è come alzare il potenziale di crescita, perché una crescita debole renderà più arduo affrontare debito e sfide demografiche". Sulle parole di Draghi l'euro vola sfiorando 1,20 sul dollaro: per Repubblica (p.8) è la naturale conseguenza di un ottimismo diffuso, una ripresa globale che riguarda anche l'eurozona. Ma la Bce sta cambiando agenda, nota la Stampa: ora la priorità non è più salvare l'euro ma l'aumento dei salari e più occupazione. Il Nobel americano Fama alla Stampa: "Draghi sta facendo quello che deve ma sull'Europa pesa la presenza troppo ingombrante dei governi che non agevola una crescita dinamica". Ora però che le economie si sono rialzate "gli Stati devono camminare sulle proprie gambe, e devono agevolare il settore privato, non interferendo nelle attività economiche". Sul Corriere parla l'economista Ubide (Goldman Sachs): "La ripresa continuerà, Usa ed Europa sono più forti. Non vedo rischi di bolle finanziarie dalla prosecuzione dell'attuale politica monetaria".
Lunedì a Parigi il vertice dei big europei sui migranti. Sul tavolo la proposta di Centri di raccolta dei profughi in Africa, nei paesi a sud della Libia, in Niger e in Ciad. Per Repubblica (p.15) nel vertice voluto da Macron saranno riprese le politiche lanciate negli ultimi mesi dall'Italia anche se l'idea dei Centri di raccolta è ancora embrionale e sarà precisata nel vertice Ue a 28 previsto in autunno. Lunedì a Parigi ci saranno Francia, Germania, Italia, Spagna, Ciad, Niger, Mogherini per la Ue, Serraj per la Libia.
Ma in Francia la notizia del giorno sono i 26 mila euro di spese in trucco e parrucchiere da Macron (Repubblica p.17 e tutti).

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