Commentario del 31.12.17

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano su tutti. Sul Corriere intervista a Minniti: "Non sarà un voto inutile". Sul Giornale a Berlusconi: "Ecco cosa farò nei primi 100 giorni al governo". Sulla Stampa parla Di Maio: "Al governo con Lega o Grasso? Solo se c'è un accordo in Parlamento". Su Libero la Meloni chiama Berlusconi e Salvini: "Basta polemiche, vi aspetto a firmare il patto". Su QN l'avvertimento di Boccia (Confindustria): "Non toccate le riforme". In primo piano anche la svolta dei 5 Stelle: cade il divieto delle alleanze (Fatto, Avvenire) e indagati candidabili (Repubblica, Messaggero). Libero; i grillini aprono agli inciuci e agli indagati.
Sul Messaggero la stretta finale sul contratto della scuola. La Fedeli: "Pronti a firmare, i soldi ci sono". Su Giornale e Stampa i comuni in rosso: saranno le multe a salvare i conti. Libero e Fatto contro Delrio per i rincari record alle autostrade. Su tutti le novità in arrivo sulle pensioni.
Dall'estero. Proteste e repressione in Iran. Trump avverte: vi guardiamo (Corriere). "Rivolta diffusa ma senza leader" (Stampa). Ebadi: la protesta dei giovani non finirà" (Repubblica). Su Avvenire l'Africa contesa tra Russia e Cina.
Roma,l'Emilia dice sì ai rifiuti di Roma. Conto più salato per la Raggi (Messaggero). Zingaretti: "Se vinco giù Irpef e Irap. Coalizione da Lorenzin a Grasso" (Messaggero).
In cronaca: usata come scudo in una sparatoria. Donna di 84 anni uccisa in strada (Corriere e tutti).

ITALIA-ECONOMIA
Scuola, stretta finale sul contratto: agli insegnanti aumenti fino a 200 euro al mese (Messaggero in apertura). Il governo accelera sul rinnovo del contratto del comparto Scuola, Università e Enti di ricerca. Il 2 gennaio il tavolo Aran-sindacati per definire gli aumenti di 85 euro medi mensili. Cgil, Cisl e Uil presenteranno una piattaforma comune. Dalla Cgil la spinta per far confluire dentro il contratto nazionale (atteso da 9 anni) le risorse della Buona Scuola: i 200 milioni da utilizzare per premiare gli insegnanti più bravi e i 380 milioni della "carta dei professori", ossia i 500 euro da spendere per l'aggiornamento professionale. Con queste due voci aggiuntive i termini del rinnovo contrattuale cambierebbero radicalmente: sommate al rinnovo base da 85 euro e al bonus Renzi (80) queste due voci porterebbero a quasi 200 euro al mese di aumento. Obiettivo del governo è firmare al più presto. E dopo la scuola sarà il turno di Sanità ed Enti locali.
La Fedeli al Messaggero: "Lavoriamo per un rinnovo in tempi i più rapidi possibile e per tutto il comparto. Nella legge di Stabilità i soldi ci sono e chiuderemo presto. Ci sono fondi ad hoc per valorizzare il personale docente e per armonizzare la retribuzione dei dirigenti scolastici con quella dei dirigenti della pubblica amministrazione". Dalla Fedeli anche un riferimento al caso delle maestre diplomate messe fuori graduatoria da una sentenza del Consiglio di Stato: "C'è un pregresso difficile da sistemare, ma su chi può insegnare la politica l'aveva scelto e deciso: è dal 1990 che è previsto che solo con la laurea si può accedere ai concorsi". 
Sul Corriere, Repubblica, Sole e Giornale le novità sulle pensioni: sale l'età per le donne (a 66 anni e 7 mesi, come gli uomini), arrivano gli aumenti legati all'inflazione (+ 1,1%), la pensione minima sale da 501 a 507 euro al mese, si moltiplicano le vie per il prepensionamento, con l'Ape sociale, l'Ape volontaria, la Rita e la Isosospensione.
Sulla Stampa (p.12) e Giornale (p.14) il salasso delle multe : così si salvano i comuni in rosso. Le somme più alte in assoluto sono quelle messe già a bilancio da Roma (208 milioni), Milano (oltre 300 milioni) e Torino (109 milioni). A Firenze il gettito attesto è di 66 milioni di euro. Complessivamente il gettito supera il miliardo e 700 milioni di euro.
Stampa e Messaggero tornano sul rincaro delle autostrade. Raddoppiati in 10 anni i pedaggi sulla Torino-Milano: su questo segmento dell'A4 i rincari saranno dell'8,34% (Stampa). Sulla Roma-L'Aquila l'aumento è del 12,9% (Messaggero). Sindaci, imprese, commercianti e consumatori in rivolta. Sulla Stampa la rabbia del governatore della Val d'Aosta: "Inaccettabili i rialzi del 53%: irrispettoso del territorio e dei turisti. Chiederemo al cda della società di non applicarli". "Delrio ci spieghi i rincari più assurdi di sempre" scrive sul Fatto l'economista Giorgio Ragazzi. Anche Libero contro Delrio: fece lo sciopero della fame per lo ius soli ma ora impone il digiuno a chi prende l'autostrada.

ITALIA-POLITICA
"L'Italia non può fermarsi. L'idea che le prossime elezioni possano essere inutili o usate per tastare il polso al Paese è pericolosa e sarà bocciata dagli italiani". Minniti, in una lunga intervista al Corriere, difende il lavoro fatto dai governi di centrosinistra – "Lasciamo un Paese migliore di quello che abbiamo trovato" – e promette: "Andremo avanti sulla strada delle riforme. E' la carta che ci pone avanti a tutti gli altri". Poi l'appello alle forze politiche perché votino la missione in Niger: "Per noi è strategico contribuire al controllo di quelle frontiere. E poi c'è un'emergenza legata alla sicurezza: quell'area può diventare un passaggio cruciale per i terroristi diretti in Europa".
Sul Giornale parla Berlusconi, intervistato da Sallusti: "Abbiamo un passato di cui essere fieri a differenza dei 5Stelle che un passato non ce l'hanno. Di Maio è diventato un professionista della politica, noi invece stiamo selezionando persone che non hanno mai fatto politica ma che nelle professioni sono vere eccellenze". A Salvini e Meloni propone "un'alleanza coerente,aperta, inclusiva". Agli italiani che "se vinciamo le elezioni il primo partito della coalizione, che saremo noi, si insedierà al governo e realizzerà le parti più urgenti del programma: lotta alla povertà, controllo dell'immigrazione, abbattimento delle tasse".
"Siamo un movimento aperto, lanciamo l'appello alle migliori forze per cambiare il Paese insieme con noi": così Di Maio alla Stampa, che difende le nuove regole del M5S: "Non vogliamo politici professionisti, né condannati: bisogna essere motivati. Voglio un gruppo compatto che creda nei nostri valori. Le regole servono a questo". Di Maio demolisce Berlusconi – "Non è vero che piace ancora: ha un partito al 15% ed è in candidabile" – e su potenziali alleati (Grasso o Salvini) dice: "Se avremo l'incarico valuteremo le forze politiche disponibili a fare il governo. Faremo un appello pubblico ai parlamentari. Saranno i gruppi a dire cosa si può fare, non io. Se non avremo la maggioranza vedremo chi è pronto a votare con noi". Da Di Maio stop alla flat tax: "Non è costituzionale e noi abbiamo idee diverse. Le imprese vanno lasciate in pace fiscalmente. Avremo una misura choc per le tasse, per ridurre il costo del lavoro, poi rimoduleremo l'Irpef". 
"Qualunque risultato uscirà dalle urne non si gettino al vento i progressi fatti con le riforme e non si torni indietro" dice Boccia (Confindustria) a QN. Per Confindustria tre sono le priorità per il Paese: incrementare l'occupazione, avere una crescita stabile e costante e ridurre il debito pubblico. "La ripresa si consoliderà se avremo la forza di proseguire lungo la strada delle riforme". Boccia si tira però fuori dalla contesa elettorale: "Fa piacere l'attenzione riservata a Confindustria ma per quello che mi riguarda confermo la volontà di dedicarmi all'associazione".
Su Libero l'appello della Meloni a Berlusconi e Salvini: "Firmiamo il patto". "Il rischio che Berlusconi salti dall'altra parte e governi con Renzi credo non esista più: il Pd non avrà mai i numeri sufficienti per fare un governo con FI". La Meloni giudica impossibile anche un eventuale matrimonio tra M5S e Lega: "I programmi sono incompatibili". Quanto alla coalizione di centrodestra "Fdi era sotto il 5% e ora siamo dati al 6,5% ma potremmo crescere ancora".
Su tutti la svolta nel M5S sancita dal nuovo statuto: cade il divieto di alleanze e anche l'automatismo tra l'essere indagati e l'incandidabilità. Obblighi ferrei per i parlamentari: vietato sottrarsi ai voti di fiducia, e in caso di espulsione prevista anche una multa. A Di Maio l'ultima parola sulle liste. "E' ora di pensare in grande". Sul Corriere (p.5) parla Casaleggio: "Il cambio ci voleva per consentire al M5S di partecipare alle politiche. Volevamo puntare sulla competenza: sia per la selezione dei candidati sia aprendo alle persone di buona volontà. Per noi vale il vincolo di mandato: una multa è il minimo per chi tradisce gli elettori. Dovrebbero farlo anche i partiti".
Molti i sondaggi e le proiezioni per il voto. Ghisleri a Repubblica: "Nel centrodestra la situazione appare più definita, la somma complessiva è intorno al 40%, con FI tra il 16 e il 17%, la Lega circa al 14%, più partito di Sgarbi, animalisti, quarta gamba centrista. A sinistra c'è più attesa e una sorta di derby che portano il Pd tra il 23 e il 24% e Grasso e LeU tra il 6 e il 7%. I 5S stanno tra il 26 e il 27%". Verso l'astensione un terzo degli elettori: il 10% ancora incerto. "Chi sta conquistando consensi è Berlusconi. Di Maio, senza Grillo, ha meno forza. Per Grasso visibilità in salita".
Per Libero sono gli astenuti la carta in più del centrodestra: su 33% di astenuti, il 12,4% sarebbe comunque attratto dal centrodestra. Ferrari Nasi:"Il centrodestra ha una capacità attrattiva maggiore di Pd e grillini, specie tra i giovani e nel sud".
Sul Giornale la proiezione Ixé che da il centrodestra al 36,6%, il M5S al 29%,il centrosinistra al 26%, altre liste all'8,4%. Centrodestra a un passo dalla maggioranza assoluta, tracollo Pd.
Idem il Fatto: se si votasse oggi Berlusconi e soci sarebbero vicini alla vittoria.
Su Repubblica (p.2 e 3) l'Italia 2018 senza un leader: il sondaggio Demos rivela aspettative "grigie" degli italiani verso il 2018. Più che fari si scorgono muri. Renzi si conferma il leader più "stigmatizzato" del 2017 (per il 32% degli italiani è il peggiore), Di Maio il primo della graduatoria dei migliori (per il 9% degli italiani), seguito da Renzi (8%), Salvini (7%), Mattarella (6%), Gentiloni (5%).
Italiani in cerca di stabilità anche per il sondaggio di Noto su QN ma 6 su 10 sono pessimisti: per il 58% dopo il voto non ci sarà un governo stabile. Per il 43% l'economia resterà uguale. In un anno il Pd ha persone 6 punti, FI ne ha guadagnati 6, la Lega è aumentata di 3 punti, Fdi di 2. Stabile il M5S, in oscillazione intorno al 30%. Il 62% degli italiani ritiene che il prossimo governo non sarà in grado di risolvere i problemi dell'Italia.

ESTERI
Pugno duro in Iran. Sangue sulle proteste contro il carovita (Stampa e tutti). Trump avverte: vi guardiamo (Corriere). Terzo giorno di cortei spontanei in Iran: la miccia sarebbe stata un improvviso aumento del 50% dei prezzi delle uova e della carne di pollo ma gli slogan si sono presto fatti politici: contro la disoccupazione, contro le guerre in Siria e in Yemen, contro l'intero regime politico. Il regime reprime la protesta: spari sulla folla, si parla di 6 morti. L'economista Laylaz al Corriere: "Sono stati i conservatori ad aizzare le proteste: vogliono fermare le riforme. Ogni volta che il presidente Rouhani ci prova c'è qualcuno che lo ferma. Ma aizzare il popolo è un gioco pericoloso". Lo storico Daemi alla Stampa: "Nelle strade anche i delusi da Rouhani. Ma la rivolta non ha una regia politica".  Trump cavalca il dissenso e avverte gli ayatollah: "Il mondo vi tiene d'occhio. I regimi oppressivi non possono durare in eterno".

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Commentario del 30.12.17

IN PRIMA PAGINA
Stangata di Capodanno (QN). Aumentano elettricità e gas. I consumatori: è colpa del maxi-sconto alle aziende (Repubblica). Per le famiglie aggravio di 60 euro (Avvenire). Rincari anche sulle autostrade, del 2,74% (Sole). Sulla Stampa il record della Val d'Aosta: + 53%.
In primo piano anche il sì alla riforma sulle intercettazioni (Italia Oggi e tutti). Orlando: basta pettegolezzi (Corriere, QN). Ma è già scontro su quelle da cancellare (Messaggero). Il Fatto: il bavaglio di Berlusconi l'ha fatto il Pd.
Su Stampa, Fatto e Messaggero la svolta del M5S: liste aperte ai non iscritti, sì alle alleanze, tutto il potere a Di Maio. Sala sferza il Pd: "Deve avere più coraggio" (Stampa). Renzi sferza le correnti: alla minoranza pochi posti (QN). Su Repubblica l'appello del Colle: il vero nemico è l'astensionismo. Libero: gli italiani odiano la politica. Su Italia Oggi le pagelle dei politici: Gentiloni, Calenda e Minniti i migliori. I peggiori: Emiliano e Raggi (Italia Oggi).
Ma sull'Ilva Emiliano si corregge: chiusura evitata (Messaggero). La Puglia ritira la sospensiva al Tar. Calenda: stop scongiurato (Sole, Stampa). Per la Raggi arriva invece l'altolà del ministro Galletti: "Roma deve smaltire i rifiuti che produce" (Messaggero).
Dall'estero. Gli Usa al gelo. E Trump scherza:"Usiamo il riscaldamento globale" (Corriere). Il Giornale: nessuna gaffe, sul clima ha ragione Trump. La Cina lancia il piano contro la riforma fiscale di Trump (Italia Oggi) e si espande in Africa e in Australia (Stampa).
In cronaca, Venezia a numero chiuso: arrivano i semafori per i pedoni e le telecamere conta-turisti (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Arrivano gli aumenti di luce e gas (+5%). Da gennaio bollette più care di 59 euro (Corriere e tutti). Tabarelli (Nomisma) al Corriere: "Non una stangatine, una vera e propria stangata. Abbiamo un triste primato nella Ue per costi dell'energia ricaduti sulle famiglie. Ma siamo anche i più virtuosi dell'energia verde, e questo ci costa". Più cari anche i pedaggi autostradali, in media del 2,74%: il record sul tratto Aosta Ovest-Morgex (+53%), ma spicca anche il +14% della Milano-Serravalle (Stampa). E' la solita stangata (Fatto). Ma solo per le famiglie: sconti alle imprese, per scongiurare la fuga all'estero (Repubblica). In particolare fa discutere il 5,3% in più per l'elettricità, deciso ieri dall'Autorità per l'Energia: è il ritocco più consistente dal 2012, che farà lievitare a 535 euro il costo annuo medio a famiglia. Tra le cause i prezzi all'ingrosso, l'aumento della domanda, lo stop delle importazioni. Ma la rabbia di consumatori e imprese si concentra sul nuovo incentivo concesso alle aziende energivore: consumano di più ma pagheranno meno, 1,5 miliari spalmati su altri utenti. Il 30% arriverà dalle famiglie, il 70% dalle altre imprese. Uno sconto deciso dal governo per limitare la fuga delle multinazionali, visto che in altri Paesi Ue l'elettricità costa tra il 30 e il 60% in meno. Il Codacons parla di tassa occulta.
Statali, con il nuovo contratto in busta paga arretrati fino a 712 euro (Messaggero). La tranche potrebbe arrivare già a febbraio. A partire da marzo gli aumenti per effetto del nuovo contratto, tra i 63 e i 117 euro lordi in più. Dopo anni di blocco, nel 2018 gli stipendi degli statali torneranno a crescere fino a un totale di 2 mila all'anno. A breve il rinnovo di altri comparti pubblici: enti locali, sanità, Regioni, 2,7 milioni di lavoratori in tutto. E il 2 gennaio si proverà a chiudere il contratto per la scuola.
Novità anche per le pensioni (Messaggero): gli assegni torneranno a essere rivalutati, il limite di vecchiaia delle donne verrà equiparato a quello degli uomini a 66 anni e 7 mesi.

ITALIA-POLITICA
Intercettazioni, sì alla riforma ma tra un muro di polemiche (Repubblica e tutti). Con le nuove regole le ordinanze dei giudici potranno contenere solo brani essenziali delle intercettazioni quando servono a motivare la misura cautelare. E i colloqui irrilevanti non dovranno nemmeno essere trascritti dalla Polizia giudiziaria ma finiranno in archivio, sotto la responsabilità del Pm. Ma i magistrati protestano. Critica anche l'Unione delle Camere penali. Sul decreto lo scontro è anche politico. Orlando: "Ora abbiamo un Paese che usa le intercettazioni per contrastare la criminalità" non per "alimentare pettegolezzi e distruggere reputazioni" (Corriere). Di Maio: "Un decreto salvapolitici. Non c'era riuscito Berlusconi, c'è riuscito il centrosinistra facendogli un favore". Il Fatto parla di siluri del governo contro stampa e pm. E ripubblica stralci di intercettazioni "che non leggerete mai più".
Spazio anche alla campagna elettorale. Su tutti la svolta del M5S: in corsa anche candidati "civici" e non iscritti. Questo consentirà di aprire le porte a professionisti, imprenditori e manager per essere più competitivi nei collegi, spendendo nomi noti. Il capo politico resta in carica 5 anni ma rinnovabile per 10 anni (Corriere). Super poteri per Di Maio, che insieme a Grillo vaglierà le candidature e che dividerà con Casaleggio la guida della nuova "Associazione 5 Stelle". E per chi dovesse dissentire con il M5S e cambiare gruppo prevista una multa da 100 mila euro. Su Repubblica l'intervista di Di Maio uscita su Die Welt: "Non lasceremo l'Italia nel caos. Pronti a cercare intese". E sulla collocazione politica del M5S:"Non siamo populisti, perseguiamo obiettivi di sinistra e anche liberali. La destra è il nostro principale avversario politico". E sulla fuoriuscita dall'euro: "Prima avevamo questa priorità ma l'equilibrio nei tavoli negoziali europei si è spostato. Sono fiducioso che ci sarà un dialogo".
Su Repubblica le condizioni di Bersani per trattare con Pd e M5S dopo il voto. "O i dem cambiano o l'unica strada che hanno è un'intesa con Berlusconi. Dietro il volto accettabile di Gentiloni c'è il cuore duro del renzismo". Quanto a Di Maio "se cerca appoggi discuta con noi di lavoro, welfare e diritti. Se fa come sullo ius soli gli dico ciao".
Su tutti l'avvento di "Civica popolare" la nuova Margherita a guida Lorenzin, con Casini e De Mita sponsor (Repubblica). Sarà alleata con il Pd. "Non siamo solo cespugli, siamo popolari, moderati, riformisti ed europeisti – dice la Lorenzin al Corriere – Ci ispiriamo a Calenda: per lui porte aperte".
Sul Corriere la nascita della "gamba" centrista di Forza Italia. Lupi: "La nostra proposta popolar-liberale avrà successo". Arriva anche l'accordo con l'Udc di Cesa e con il sottosegretario Gentile, che molla Alternativa popolare e passa con FI:

ESTERI
"L'Arabia usa bombe italiane per colpire i civili nello Yemen": Stampa, Sole, Repubblica e altri riprendono le rivelazioni del New York Times, che sulla base del numero di serie degli ordini rinvenuti nello Yemen punta l'indice sull'Italia. Una produzione di "alta qualità" dicono gli esperti sauditi che le comprano in Sardegna, nel Sulcis, alla tedesca Rwm, 500 addetti, unica fabbrica in attivo e con progetti di espansione e nuove assunzioni che a cadenza sempre più frequente invia le sue produzioni verso l'Arabia Saudita. Per il New York Times la vendita degli ordigni MK non è legale, perché l'esportazione a paesi in guerra è vietata agli accordi internazionali e dalla legge 185 del'90. La Farnesina si difende: "L'Italia osserva il diritto internazionale e si adegua alle prescrizioni Onu e Ue. L'Arabia Saudita non è soggetta a embargo, sanzione o altra misura restrittiva internazionale". Silenzio dalla Difesa. Ma il M5S attacca: "La denuncia è forte, le prove schiaccianti, le responsabilità del governo italiano evidentissime" dice il senatore Roberto Cotti.
"Niger, missione sbagliata: mandate maestri, non soldati". Su Avvenire la voce di cattolici e pacifisti, da Pax Christi e Migrantes. E rispunta il progetto di telecontrollo delle frontiere sud della Libia, un appalto da 300 milioni di euro che la Selex, del gruppo Finmeccanica, si era aggiudicata nel 2009 e che poi la caduta di Gheddafi aveva fermato. Hein (Luiss): "Si tratta del primo intervento militare italiano legato ai flussi migratori che crea un precedente internazionale: uomini armati per fermare i migranti". Anche Quirico sulla Stampa torna sull'intervento italiano in Niger: una missione a ostacoli, ma non per supportare la Francia nella difesa delle miniere di uranio,"La Francia quegli interessi li difende accuratamente da sola". Semmai c'era da chiedere conto alla Francia della sua politica "imperiale, sudicia e redditizia in Africa" prima di fornire nuovi avalli pericolosi.

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Commentario del 29.12.17

IN PRIMA PAGINA
L'Italia al voto il 4 marzo (Corriere). Mattarella scioglie le Camere (Repubblica). Il Giornale: fine di un incubo. Le Camere sciolte ma il governo no (Fatto). Gentiloni: "Il governo c'è e governerà" (Sole). E sulle banche si smarca da Renzi (Stampa): "Le audizioni? Poco utili" (MF). Asse del Colle con Palazzo Chigi per la stabilità (Messaggero).
Su tutti i giornali bilanci e pagelle di fine legislatura. Record di leggi approvate ma a colpi di fiducia (Messaggero). In crescita i fondi per lavoro, scuola, banche e immigrati (Sole).
Campagna elettorale al via. Berlusconi al Corriere: "La nostra flat tax aiuterà il ceto medio". Salvini a Libero: "Linea Trump: giù le tasse e stop all'Islam".
Il bollettino della Bce volge al bello: crescita solida ma tassi bassi ancora a lungo. La tregua sui mutui prosegue anche nel 2018 (Sole). Bene anche le Borse: Milano secondo miglior listino d'Europa (Sole). Su Libero l'ultimo report Istat: chi vive in provincia risparmia 6mila euro.
Dall'estero. Sul Corriere l'ascesa di Weah: il Pallone d'Oro ora è presidente della Liberia. Sul Messaggero Trump contro la Cina: "Vende il petrolio a Kim".
In cronaca, Cortina nel caos per la neve: strade chiuse, Tir bloccati, la notte in auto dei turisti (Corriere). Fa discutere la "tassa" sui ciclisti della domenica: 25 euro l'anno per una Bike card (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Conti pubblici, la Bce avverte Roma: "Riduzione del debito troppo lenta" (Corriere). Nel bollettino mensile diffuso ieri iniezione di fiducia per la Ue – "la ripresa è più forte del previsto" – e garanzia di tassi bassi e aiuti all'economia ancora a lungo (Stampa) ma anche un richiamo all'Italia sul debito e alla Commissione Europea sulle "pagelle" agli Stati. "Nei Paesi con elevati livelli di debito pubblico il rapporto tra Pil e debito sta diminuendo ma con lentezza", il "messaggio" a Roma e ad altri Paesi con alto debito pubblico come Belgio, Francia e Portogallo. Ma all'Italia vengono chiesti "ulteriori sforzi", essendo stati fatti "progressi insufficienti" ed essendo rimasta una "vulnerabilità chiave". Libero: la Bce ci vuole imprre le sue regole.
Gentiloni: "L'Italia è ripartita, crescita oltre le attese. Sul deficit abbiamo le carte più che in regola e vorremmo che fossero rispettate da tutti" (Sole). Nella conferenza stampa di fine anno del premier, il bilancio dell'ultimo governo della legislatura. Padoan: "L'Italia è ripartita, il debito è stabilizzato, il deficit dimezzato e l'export in aumento. Gli italiani devono essere orgogliosi dei propri sforzi e guardare con fiducia al futuro".
Sul Sole il bilancio della XVII legislatura: riduzione del deficit dal 2,9% del 2013 all'1,6% previsto nel 2018, aumento del debito dal 129% al 131,6%. La spesa è salita per sostenere lavoro, scuola, competitività, imprese e banche. "Esplosa" anche la voce di spesa per la gestione dei migranti, Sgonfiato il capitolo delle politiche di coesione, ma non quello delle spese dei ministeri e della macchina amministrativa.
Su Libero (in apertura) l'Italia vista dall'Istat: se vai a vivere in provincia risparmi 6mila euro. Nei centri sotto i 50 mila abitanti si spende meno per casa, luce e gas. E le attese in ospedale e alle Poste sono più brevi. Ma si spende di più per i trasporti: 351 euro al mese di media contro i 288 euro dei grandi centri. Nell'annuario statistico anche il bilancio demografico: calano le nascite, aumentano single e anziani, la popolazione scende a 60.589.445 persone, 76 mila in meno del 2015. In aumento la povertà assoluta (1,6 milioni di famiglie per un totale di 4,7 milioni di persone).

ITALIA-POLITICA
Camere sciolte, Italia al voto il 4 marzo, il 23 marzo il nuovo Parlamento ma il governo Gentiloni va avanti (Corriere). "Il governo c'è e governerà" (Sole) la rassicurazione di Gentiloni, che rispolvera Mitterand – "noi, una forza tranquilla" – e promette: "Non tireremo i remi in barca. E per il voto farò la mia parte" (Corriere). Al premier il grazie di Mattarella: "Paolo, ora l'Italia è più forte" (Corriere, Stampa). Tra Colle e Palazzo Chigi asse saldo per garantire la stabilità, durante la  campagna elettorale e dopo (Messaggero). Gentiloni si smarca invece da Renzi (Stampa): lo fa sulla commissione banche – "inutili le audizioni, un sollievo che siano finite" – e sul dopo referendum: "Sarebbero state devastanti interruzioni traumatiche e esercizi provvisori". Dal premier anche la riabilitazione del governo Letta, "cancellato" invece da Renzi: "La legislatura ha dimostrato che in Italia c'è una sinistra di governo a servizio del Paese". E in consiglio dei ministri non cita i mille giorni di Renzi, scrive Repubblica: un segnale di irritazione verso il segretario e di una maggiore autonomia, che Gentiloni si giocherà anche dopo il voto. Rosato alla Stampa: "Su Bankitalia e commissione banche ci sono sempre state posizioni diverse. Ma Gentiloni ha avuto sempre la fiducia e il supporto del Pd".
Sul Corriere parla Berlusconi: "Gentiloni premier cortese, ma il suo è stato un governo insufficiente. Il crollo verticale dei consensi della sinistra dimostra il fallimento politico di questi governi". E anche in Italia "la sfida è tra i moderati come noi e i movimenti ribellisti come i grillini". Piatto forte del programma berlusconiano sarà la flat tax "a vantaggio del ceto medio e mantenendo in ordine i conti pubblici". Ma una soglia decisa ancora non c'è. "La verità paradossale è che le aliquote fiscali sono troppo alte e le entrate troppo basse. Il modo più sicuro per aumentare le entrate a lungo termine è quello di abbassare le nove aliquote". Berlusconi boccia lo ius soli, nel braccio di ferro in corso sull'Ilva boccia Emiliano e promuove Calenda e annuncia il voto a favore di FI alla missione militare in Niger. E sulle alleanze dice: "Con Salvini l'alleanza c'è e funziona. Fuori dalla propaganda è un interlocutore intelligente e pragmatico".
Salvini, intervistato da Libero, è netto: "Chi vota Lega non avrà sorprese: Salvini premier. Chiedo a Berlusconi di fare altrettanto e indicare prima del voto il suo candidato premier. Se non ha un nome può indicare il mio". Salvini punta al 20%, dice di "avere già tutto chiaro: ministri, programmi, chi mandare in Europa", chiude a Di Maio – "i grillini sono inaffidabili" - e boccia il "reddito di dignità" promesso dal cavaliere. Con Berlusconi e la Meloni l'appuntamento per il programma è dopo le feste: "Ci potranno essere anche Parisi, Cesa, Tremonti e Sgarbi ma non chi ha sostenuto fino a ieri Renzi e Gentiloni ed è saltato dall'altra parte all'ultimo momento".  La linea della Lega è netta: via la legge Fornero, blindatura dei confini, legittima difesa e taglio delle tasse. "Il mio obiettivo è aiutare le imprese, i commercianti, i professionisti e i lavoratori".

ESTERI
Niger, via libera del governo alla missione italiana con 470 uomini, probabilmente paracadutisti della Folgore (Sole). Obiettivo del contingente, addestrare le forze di sicurezza del Paese africano, e indirettamente contrastare il traffico di migranti e il pericolo jhiadista. Gentiloni: "Operazione sacrosanta per gli interessi nazionali". Ma restano tutti i timori umanitari (Avvenire). Anche gli esperti sono scettici. Gaiani a QN: "A guadagnarci sarà solo la Francia".
Trump contro la Cina: dà il petrolio a Kim, violando l'embargo che vige sulla Corea del Nord (Messaggero). Foto satellitari mostrano una nave di Pechino che passa il greggio ad un'imbarcazione coreana. "Li abbiamo colti in flagrante, non ci sarà mai una soluzione amichevole con Pyongyang".
Sicurezza, svolta di New York: reati al minimo assoluto con i metodi soft di Di Blasio (Repubblica). In un anno 285 omicidi, il minimo dagli anni 50. Archiviata la stagione della tolleranza zero, è stata la prevenzione a "uccidere" il crimine.
Dal Pallone d'oro alla politica: l'ex stella del Milan Wehah eletto presidente della Liberia con il 61,5% dei voti. Eredita un Paese povero, sconvolto da anni di guerra civile e dalle malattie (Messaggero).

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Commentario del 28.12.17

IN PRIMA PAGINA
Camere chiuse senza Ius soli (Corriere). A vuoto gli ultimi appelli a Mattarella. Gentiloni rinvia a dopo il voto (Repubblica). I leader già in campagna elettorale. Sulla Stampa parla Renzi: difficile l'alleanza con Grasso, Europa e ceto medio le nuove sfide. Sul Fatto intervista a Di Maio: "Farò il governo dei competenti e sensibili". Sul Giornale il "piano mille euro" di Berlusconi. E' il "reddito di dignità" (QN). D'Alema, sulla Stampa, lancia la "Legislatura costituente". Sul Giornale le pagelle della legislatura: Monti, secchione da bocciare. Mattarella migliore della classe. Sul Sole il rating delle riforme: attuazione al 77% mancano 291 decreti. In arrivo quello sulle intercettazioni: stretta a metà (Messaggero). Su tutti i 70 anni della Costituzione.
Sul Sole il valore dell'arte italiana: 219 miliardi. Su Repubblica il caso del Teatro Eliseo. Franceschini: "Una forzatura quei 4 milioni dati a Barbareschi".
Dall'estero: il principe Harry intervista Obama. "Attenti all'uso irresponsabile dei media" (Corriere, Stampa, Messaggero). Missioni militari all'estero, Italia sempre più in prima linea (Repubblica). Libero: Gentiloni cameriere di Macron. Il Foglio: no, i soldati italiani in Niger non proteggono l'uranio dei francesi.
In cronaca, su Repubblica il caso della circolare ai presidi toscani; segnalate tutte le alunne con il sospetto di gravidanza.

ITALIA-ECONOMIA
"Pil e banche, legislatura col segno più": sul Sole un primo bilancio del governo Gentiloni, in vista della conferenza stampa di fine mandato, al termine della quale il premier salirà al Colle per dichiarare chiusa la sua missione di governo. Tra le misure più importanti la nazionalizzazione di Mps e il salvataggio delle banche venete, per stabilizzare il sistema bancario e le misure per consolidare la crescita e facilitare la ripresa. Sulla Stampa l'ultimo scoglio:  la firma del primo contratto con gli statali (247 mila), anche questa attesa per oggi, con la speranza di estendere il rinnovo entro la legislatura ai comparti scuola, sanità ed enti locali, che insieme fanno 2,7 milioni di lavoratori ancora in attesa di contratto. Ma non sarà una passeggiata, specie nella scuola, dove la Cgil vorrebbe rimettere mano alla riforma di Renzi. A breve saranno pronte le piattaforme con le richieste dei sindacati. Parallelamente si metterà in moto la commissione incaricata di rivedere i "mestieri" della pubblica amministrazione, facendo spazio a nuove figure specie sul fronte dell'innovazione,
"I giovani devono essere la priorità per i prossimi 10 anni" dice il consigliere di Palazzo Chigi Marco Leonardi al Messaggero. "E' l'incertezza che ha spinto molte aziende a puntare sui contratti a termine. Conservare il Jobs Act dopo il voto servirà a diradarla, anche se la riforma si può aggiustare". Leonardi difende il meccanismo della decontribuzione per i giovani: "Questa è la nostra emergenza: a un problema strutturale serve una risposta strutturale. Le imprese chiedevano il 100%, ma questo è impossibile perché tra l'altro ucciderebbe l'apprendistato mentre le due misure devono essere complementari". Altra necessità "accorciare la transizione dalla scuola e dall'università al lavoro. Da noi dura 14 mesi, altrove in Europa 8 mesi. Poi spingere sul sistema duale alla tedesca: dobbiamo cambiare una situazione in cui al Sud non si trova lavoro, al Nord non si trovano competenze". Leonardi difende anche l'alternanza scuola-lavoro: "Su questo bisogna costruire una vera riforma dell'istruzione".
Sul Messaggero la mini stangata in arrivo sulla spesa al supermercato: sacchetti solo a pagamento. Parliamo degli incarti di frutta, verdura e alimenti, per i quali è vietato anche l'uso di sacchetti riciclabili. Pesanti le sanzioni per chi non si adegua: previste multe da 2.500 a 100 mila euro. La misura recepisce una direttiva europea che mira a ridurre il consumo di sacchetti di plastica.
L'Europa si intasca la web tax (Italia Oggi): sarà la Commissione Ue a riscuotere le tasse dei colossi del web che operano nel mercato europeo e non i singoli governi nazionali. Il progetto allo studio (che prenderà forma nel bilancio 2020) prevede un'imposta in percentuale dei profitti realizzati nell'Ue da Facebook, Amazon, eBay e da altri giganti del web.

ITALIA-POLITICA
Finale di legislatura senza Ius soli, nonostante le pressioni della minoranza dem (Corriere e tutti). I leader guardano già al voto. "Il Pd ha rimesso il Paese in carreggiata. Lavoro, tasse e diritti le riforme più importanti, ma nessuna ha trasformato radicalmente l'Italia": Renzi sulla Stampa analizza la legislatura che si sta per chiudere. "Il fatto che la cultura non sia più la cenerentola dei bilanci è motivo d'orgoglio ma non siamo riusciti a portare con noi la maggior parte dei lavoratori del pubblico impiego e soprattutto della scuola". E sull'agenda per il futuro spiega: "I lavoratori sono passati da 22 a 23 mln, ora l'obiettivo è 24 mln. Ma va migliorata anche la qualità del lavoro, non bastano sgravi e incentivi, servono anche certezza della giustizia e semplificazione della burocrazia". Sugli scenari post-voto boccia l'alleanza con Grasso – "nessun problema, ma vedendo i loro numeri nei sondaggi non mi pare l'ipotesi più realistica" – e rilancia: "Spero per il bene dell'Italia che ci sarà un premier del Pd, non è tempo di apprendisti stregoni o del ritorno di chi ha fatto schizzare lo spread a livelli record. E' tempo di solidità e di forza tranquilla".
Sul Fatto intervista al candidato premier del M5S, Di Maio: "La sera del voto, se non arrivassimo al 40%, lanceremo un appello a tutti e proporremo un tavolo per un'intesa sui programmi, senza scambi di poltrone". L'obiettivo del Movimento è recuperare gli astenuti: "Prima delle elezioni presenteremo una squadra di ministri di ampio respiro, aperta a tutte le sensibilità dei cittadini. Non tecnici, noi pensiamo a persone competenti ma sensibili". Dalle persone ai programmi: Di Maio punta sulla semplificazione - "Dobbiamo sgravare le imprese degli adempimenti inutili e smetterla con gli scudi fiscali" – e boccia la proposta di Calenda sulla costituente: "Non servono nuove norme, ce ne sono già troppe. Aboliremo 400 leggi, a bloccare il Paese non è la burocrazia, ma partiti come il Pd, che in Puglia sull'Ilva combatte contro se stesso". Poi l'affondo contro il Pd: "I cittadini sanno che votando il Pd sceglieranno il partito dei banchieri. Noi creeremo una Banca pubblica per gli investimenti che aiuti imprese e famiglie, le banche private dovranno abbassare i tassi. Le risorse arriveranno dal taglio degli sprechi". Per il Corriere Di Maio si prepara a diventare "segretario" del Movimento, per lui nuovi poteri in arrivo. Per Repubblica sarà lui a decidere chi correrà nell'uninominale e chi nei listini bloccati.
Su tutti i quotidiani il piano "mille euro" di Berlusconi: aiutare chi ha un reddito mensile inferiore ai mille euro per "arrivare ad un livello di dignità". Previste sgravi per le imprese che assumono i giovani e agevolazioni fiscali a chi ha animali. Per Messaggero e Corriere è la sfida del Cav al M5S.
Intercettazioni, domani in Cdm l'ultimo passaggio per la riforma che prevede più tutele per privacy e difesa. I giornalisti avranno accesso agli atti una volta depositati (Corriere e tutti). Messaggero (in apertura e p.3) parla di stretta a metà, con la distruzione degli audio irrilevanti. Gli agenti di polizia penitenziaria saranno comunque obbligati a fare un sunto degli ascolti non trascritti.
Scuole di formazione per diventare magistrati, dopo il caso Bellomo, Legnini a Repubblica: "Mai più casi del genere, i comportamenti di pochi gettano fango su tutti. Inoltre bisogna regolare meglio la formazione post-universitaria".

ESTERI
Obama, intervistato dal principe Harry, volta le spalle a Internet (Stampa): "I leader non utilizzino i social per dividere". Ma il riferimento è sembrato piuttosto a Trump: "La gente può essere convinta a credere in informazioni che rafforzano i pregiudizi. Noi leader dobbiamo trovare il nodo per ricreare uno spazio comune in Internet". 
Sul Sole la nuova mossa di Trump: dopo gli aiuti all'Onu taglia anche quelli ai Paesi emergenti. Il Congresso Usa lascia scadere il programma che azzera i dazi su 3.500 prodotti di 120 Paesi, Un nuovo passo verso l'isolamento economico e diplomatico. Il Nobel Usa Stiglitz: per l'economia globale l'orizzonte è carico di pericoli.
Su Avvenire la nuova "guerra fredda" tra Londra e Mosca che si combatte a distanza nel mare del Nord. Per il ministro degli Esteri Johnson "la Russia non è mai stata così ostile al Regno Unito e agli interessi occidentali dalla fine della guerra fredda". E la premier May rafforza l'alleanza con la Polonia, il Paese più anti-russo della Ue.
Su Repubblica il punto sulle missioni militari italiane all'estero: nel 2018 meno uomini schierati ma su fronti più caldi, dal Niger all'Afghanistan e al Libano. Oggi il consiglio dei ministri discuterà il piano della Difesa che prevede il dimezzamento del contingente in Iraq e il prossimo ritiro dei missili anti aerei in Turchia.Ma già un primo nucleo di parà (su 470) è in Niger, a Niamey, per preparare lo schieramento della task force italiana nel quadro dell'accordo tra 5 nazioni del Sahel e dell'intesa europea disegnata da Roma con Parigi e Berlino. Libero attacca: Gentiloni fa il cameriere di Macron. Il Foglio lo difende: i soldati italiani in Niger non proteggono l'uranio dei francesi ma interessi strategici anche per noi.

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Commentario del 27.12.17

IN PRIMA PAGINA
Finale di legislatura segnato dallo scontro sui soldati italiani in Niger (Corriere, Messaggero) e sullo Ius Soli (Repubblica). Avvenire parla di bambini traditi. Il Giornale contro i razzisti dello Ius Soli. Gentiloni domani al Colle. In serata lo scioglimento delle Camere (Sole). Libero: finalmente se ne vanno. Berlusconi alle prese con il rebus candidati (Giornale), Di Maio con i ministri graditi al Colle (Fatto): per il Giornale Grillo è pronto a mollarlo dopo il voto. Il Fatto contro Renzi: ora al 40% c'è il centrodestra di B.
Economia, salasso bollette nel 2018: 952 euro in più a famiglia (Giornale). Sul Messaggero il caso di 55 mila supplenti fuori dai ruoli: per insegnare il diploma non basta.
Dall'estero. In Libia attacco Isis all'oleodotto, petrolio ai massimi dal 2015 (Sole, Messaggero e tutti).Trump taglia i fondi all'Onu dopo il voto su Gerusalemme (Stampa, Avvenire). E l'Europa dell'Est si schiera con lui: "Ambasciate a Gerusalemme" (Giornale). In Russia il dissidente Navalny escluso dalle elezioni (Messaggero): Putin presidente e "zar" prepara il quarto mandato (Repubblica). Critiche dalla Ue (Avvenire).
In cronaca, l'emergenza smog al Nord (Stampa): a Milano e Torino divieto di circolazione. Su tutti l'addio a Gualtiero Marchesi, scanzonato re dell'alta cucina (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Bollette pedaggi e tariffe: su Stampa e Giornale la stangata di Capodanno. L'Adusbef prevede 591 euro aggiuntivi per queste voci, ma il conto sale a + 952 euro sulla famiglia italiana media aggiungendo le spese extra per i prodotti di consumo. Da Nomisma Energia la stima di un +5% nelle bollette del gas da gennaio + 3,5% in quelle della luce, assaggio di un anno tutto in crescita per l'energia, carburanti inclusi. 
Su tutti i giornali la legislatura a fine corsa. Sul Corriere la "pagella" di Calenda: "Sull'economia il bilancio è positivo, grazie alla Bce, alla capacità di reazione delle imprese italiane ma anche alla politica economica dei governi Letta, Renzi e Gentiloni. Ma i problemi non sono alle nostre spalle: ci vorranno anni per comporre le fratture sociali ed economiche della grande crisi". Nell'agenda di Gentiloni restano ancora da sciogliere i nodi Ilva e Alitalia (Messaggero). Calenda: "Su Alitalia abbiamo tre offerte, a metà gennaio inizieremo la negoziazione in esclusiva. Su Ilva non so se il compratore si ritirerà. Ma è inaudito che succeda per i ricorsi al Tar: 5,3mld per un investimento industriale al Sud non si vedevano da 40 anni".
Su Repubblica Del Conte (Anpal) fa un bilancio sul tema lavoro: "Parlare di fallimento del Jobs Act non ha senso, è molto di più dell'articolo 18: 900 mila posti aggiuntivi per lo più stabili, organizzazione del lavoro flessibile, norme per conciliare vita e professione. E' un processo irreversibile, il passato non ritorna". Ma c'è un rimpianto: "Non aver avuto risorse sufficienti per abbassare in modo strutturale il costo del lavoro stabile".

ITALIA-POLITICA
Mattarella pronto a sciogliere le Camere: domani la conferenza di fine anno, poi premier al Colle (Messaggero p.4 e tutti). Cdm per il decreto che indice le urne il 4 marzo: l'esecutivo resta in carica e avrà tre mesi di campo libero (Stampa p.3). Ma non è escluso che, in caso di impasse post-voto, non si apra per Gentiloni l'ipotesi di un ruolo "istituzionale" di premier di un esecutivo di emergenza (Corriere p.5). Europa, sicurezza e manovra nell'agenda del premier che resta in carica (Stampa). "Il paradosso – spiega il costituzionalista Lippolis alla Stampa – è che senza Camere l'esecutivo diventa ancora più forte. Il ministro Calenda al Corriere (p.3) traccia un bilancio della legislatura: "Avevamo due grandi emergenze, quella economica e quella istituzionale: sul primo versante il bilancio è positivo, questi governi hanno fatto molto di più per la crescita dell'insieme degli altri della Seconda Repubblica. Sul fronte istituzionale, abbiamo perso la sfida della costruzione di un sistema più forte ed efficiente. La prossima legislatura dovrà avere al centro questo tema. La strada giusta è forse quella di un'assemblea costituente".
Liguria, il governatore Toti al Corriere (p.5) chiede più poteri all'esecutivo: "Noi al tavolo con Lombardia e Veneto, chiediamo più autonomia. Vogliamo accelerare i temi: porteremo la mozione in Consiglio a gennaio, e ci faremo trovare pronti se toccherà al prossimo governo concludere l'iter: vogliamo rappresentare una delle istanze da portare al governo se il centrodestra vincerà".
Intanto, si consuma l'ultimo scontro con la sinistra sull'invio dei soldati in Niger (Corriere p.2): domani il Cdm dovrebbe decidere l'invio di 470 militari, la sinistra di Leu parla di "brutto regalo sotto l'albero". Far parte della missione è un modo per contare di più in Europa (Corriere p.2). Latorre, presidente commissione Difesa, al Messaggero (p.2): "Daremo la caccia anche ai terroristi, i forign fighter da lì non passeranno".
Chiusi i giochi per lo Ius soli: Grasso ha calendarizzato la discussione in Aula il 9 gennaio, ma domani Mattarella scioglierà le Camere (su tutti). Ieri l'ultimo appello a Mattarella per ritardare lo scioglimento delle Camere per varare la legge (Giornale p.2). Mentre la sinistra accusa il Pd di aver fatto saltare la discussione per "calcolo politico" un sondaggio Swg riportato dal Messaggero (p.5) rileva la contrarietà alla legge sulla cittadinanza del 53% degli italiani, dal 2015 i contrari sono cresciuti del 12%. Il 43% teme che la riforma scatenerebbe un'ondata di arrivi ancora più massiccia.

ESTERI
Attentato all'oleodotto libico, s'impenna il prezzo del petrolio (Corriere, Sole e tutti). Attacco all'oleodotto di Es Sider, nella zona controllata dal generale Haftar, in Cirenaica. Sul commando armato l'ombra dell'Isis: persi 90mila barili di produzione giornaliera e prezzo che di colpo sale di 1,51 dollari raggiungendo i 66,83 dollari al barile (+2,3%), la cifra più alta dal maggio 2015. Dall'Eni arrivano le rassicurazioni del general manager Antonio Banza "I piani non subiranno modifiche, si andrà avanti per la strada tracciata" (MF p. 11).
Russia, stop al blogger Navalny, nemico di Putin. Condannato due volte con sentenze definitive, non è candidabile. Il Presidente corre senza avversari (Messaggero e tutti). "Putin ha paura di gareggiare con me – l'accusa del blogger – Queste non si possono chiamare elezioni: vi partecipano Putin e i candidati che lui ha selezionato personalmente, ossia quelli che non rappresentano la minima minaccia". Ue e Usa preoccupati. Il Corriere parla di "corsa senza limiti di zar Putin", che fa segnare percentuali di gradimento vicine all'80%.
Trump taglia i fondi all'Onu dopo il voto su Gerusalemme (Stampa, Sole e tutti): mantenuta la promessa dell'ambasciatrice Nikki Haley. 285 milioni di dollari in meno nel contributo Usa al bilancio regolare. E' la vendetta dell'amministrazione Trump per il voto contro il trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. Su questo Trump incassa la solidarietà dall'Est Europa: Romania, Slovenia e Repubblica Ceca pronte a fare altrettanto. Per il Giornale è una sconfessione piena della Mogherini, sicura che la Ue avrebbe isolato gli Usa.

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Commentario del 24.12.17

IN PRIMA PAGINA
Politica e migranti, lo "ius soli" cade in Senato (Corriere). L'aula semideserta affossa la legge. Scambi di accuse, legislatura al termine (Messaggero). Avvenire: politica in fuga. Minniti a Repubblica: voli umanitari per 10 mila migranti. Intesa Ong e governo per aiutare i profughi in Libia (Fatto).
Sul fronte interno, firmato il contratto degli statali. "Premi in busta solo ai migliori" (Stampa). Scatto da 85 euro per tutti e un bonus per i redditi più bassi (Messaggero). Libero: soldi agli statali in cambio di voti.
Fisco, su Avvenire parla il comandante della Finanza Toschi: "GdF più sociale. E nel mirino i grandi evasori". Sul Messaggero intervista al direttore delle Entrate Ruffini: "Rivoluzione fisco, così si cambia". Ma un italiano su tre litiga col fisco (Giornale).
Fa discutere anche il caso Ilva. Sul Messaggero i dubbi di Mittal sull'acquisto: "C'è il ricorso, rivediamo il contratto". Emiliano non cede, resta il ricorso. Natale teso all'Ilva (Avvenire). Calenda a QN: "Veti e immobilismo uccideranno l'Italia" (QN).
Dall'estero. La Commissione Ue apre al piano Prodi: "L'Europa cambi per battere i populisti" (Stampa). Sul Corriere l'appello di Vargas Llosa: ": "I nazionalisti minano l'Europa. Difendetela".  Ue stretta anche tra Usa e Russia sulla questione Ucraina. Volker: "Putin sfida l'unità dell'Occidente. Restino le sanzioni" (Stampa). Sul Fatto l'accordo segreto Gentiloni-Macron: 500 soldati italiani in Niger nella missione anti-jihad.
Sul Giornale la truffa mondiale sugli iphone. Apple ammette: rallentiamo i vecchi telefoni.

ITALIA-ECONOMIA
Statali, scatto da 85 euro per tutti e un bonus per i redditi più bassi (Messaggero). Addio premi a pioggia. Ai migliori più soldi in busta paga (Stampa). Dopo dieci anni di attesa governo e sindacati firmano il primo rinnovo del contratto degli statali, 250 mila dipendenti del comparto delle funzioni centrali (ministeri, Agenzie fiscali, Inps e Inail). Madia: "Impegno mantenuto". Camusso: "Più diritti, più contrattazione, più salario". Barbagallo: "Adesso avanti con gli altri comparti". Respingono il contratto Usb, Cisal e Cgs: "Solo un amaro regalo di Natale". Furlan alla Stampa: "Abbiamo chiuso un buon accordo, importantissimo e innovativo. La pubblica amministrazione cambia. Ora si parla di innovazione e formazione. L'intesa farà da apripista alle prossime vertenze".
Su Corriere e altri la manovra al traguardo finale: dei 21 mld 5,5 per la crescita. Tra le misure il via libera alla maxi fusione Fs Anas e il nuovo contratto di servizio Rai. Sgravi fiscali per il lavoro, bonus per le famiglie. Sul Messaggero le novità sulle tasse in manovra: lo stop all'aumento dell'Iva (costato circa 15 mld), la rottamazione bis delle cartelle, la fattura elettronica obbligatori tra privati (in vigore dal 2019), la web tax (sebbene "depotenziata" e solo dal 2019). Gentiloni: "L'Italia merita fiducia. Con risorse limitate una spinta alla crescita". Soddisfatti i ministri Calenda, De Vincenti e Martina. Critiche le opposizioni. Giacomoni (FI): "Dal governo solo marchette elettorali".
 "Cambiamo l'Agenzia e il rapporto con gli italiani – dice il direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini al Messaggero –Cerchiamo di adattarci noi alla realtà produttiva invece di costringere i cittadini ad adattarsi a noi.". Ruffini rilancia sullo spesometro nonostante la falsa partenza: "La fatturazione elettronica parte il primo gennaio 2019. E' un progetto complesso che vede insieme Sogei e Entrate, falle si possono aprire ma non si può fermare il futuro". E annuncia l'estensione della precompilata alle imprese: "E' una conseguenza della fattura elettronica, il progetto sarà portato a termine nell'arco della prossima legislatura. Io immagino il superamento stesso del concetto di dichiarazione dei redditi. Se l'amministrazione ha a disposizione dei dati può fornire direttamente l'imposta da versare, senza che il cittadino si trasformi in tributarista".
Su Avvenire parla il comandante della Finanza Toschi: "datato" il cliché dei cacciatori di scontrini: "Il nostro Corpo porta avanti battaglie alle gravi evasioni e alle frodi fiscali, al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, agli sprechi di risorse pubbliche, alla corruzione e alle infiltrazioni nell'economia della criminalità. Senza dimenticare il controllo del territorio per scovare il "sommerso"".

ITALIA-POLITICA
Ius soli addio, assenti grillini e dem, al Senato manca il numero legale e la legge per la cittadinanza salta. Polemiche e scambi di accuse (Corriere, Messaggero e tutti). Su Repubblica l'appello elle associazioni: "Il Colle rinvii la chiusura finché non si arriva al voto". Ma la legislatura al termine, probabile lo scioglimento il 28 o il 29 dicembre, "tanti saluti a vitalizi e Ius soli" (Fatto).
La Stampa rivela i risultati di uno studio di Ixé: la proiezione dà l'alleanza Berlusconi-Salvini vicina alla maggioranza assoluta alla Camera con 315 seggi (167 uninominali e 143 proporzionali); a seguire il M5S con 147 deputati, terzi i dem  con 131, ultima la lista Grasso con 28 seggi. Per il Pd solo 6 collegi uninominali sicuri tra Toscana e Emilia Romagna, gli altri 25 non lo sono più. In tutto il Nord e in tutto il Meridione per il Pd non scatterebbe neppure un seggio. In Lombardia, Piemonte, Veneto, Campania, Puglia, Sicilia, Marche, Abruzzo la partita sarà tutta tra M5S e centrodestra, con una prevalenza del centrodestra.
Decaro al Corriere: "I sondaggi vanno presi con le pinze, ma credo che Renzi sia ancora la persona più indicata per guidare il partito. Gentiloni lo ha lanciato Renzi e per lo statuto del Pd il candidato premier rimane il segretario. Ma dopo le elezioni deciderà Mattarella".
Sul Messaggero la sfida aperta Berlusconi-Di Maio. "Trovati un lavoro, poi puoi proporti come governatore del Paese", l'affondo del cavaliere. "Da 20 anni fanno le stesse promesse ma non hanno nessuna credibilità: quando hanno governato hanno fatto la Legge Fornero e Equitalia" la replica di Di Maio.
Su Repubblica la corsa solitaria di Di Maio: Grillo è quasi sparito dai radar, Di Battista non si ricandiderà, con Fico i rapporti si sono deteriorati da tempo, Davide Casaleggio più ambiguo che mai. E ora si profila la dura battaglia delle candidature. Il Corriere parla di 10 mila aspiranti in corsa per il Parlamento, praticamente un iscritto su 13: e il vertice studia il "filtro di qualità" per le selezioni.

ESTERI
"Fermati gli sbarchi, diecimila rifugiati in Europa con gli aerei": su Repubblica parla il ministro Minniti, reduce dall'accoglienza dei rifugiati atterrati venerdì a Pratica di Mare. "Sei mesi fa nessuno ci avrebbe creduto: abbiamo interrotto il flusso dei migranti e messo in piedi il primo corridoio umanitario della storia, dalla Libia a un Paese europeo. Nel 2018 fino a 10 mila profughi potranno raggiungere l'Europa senza rischi, 30 mila i migranti senza diritto all'asilo che torneranno a casa con rimpatri volontari. Quest'anno lo hanno fatto in 18 mila. Con le autorità libiche abbiamo costruito un nuovo modello di gestione. E anche i ricollocamenti nella Ue sono ripartiti". Minniti parla anche del pericolo foreign fighters: "Quest'anno abbiamo già espulso 103 persone con il rimpatrio per motivi di sicurezza nazionale. Abbiamo preso misure eccezionali di controllo del territorio. Per il resto mantengo un atteggiamento scaramantico e prudente".
Sul Fatto l'accordo tra governo italiano e 8 ong per l'assistenza ai profughi nei "lager" libici: regole di missione, l'identificazione, il supporto e l'assistenza ai neo schiavi. 4 progetti del valore di 2 milioni di euro.
Sul Fatto l'accordo segreto tra Gentiloni e Macron, che a fronte di una parziale smobilitazione in Iraq prevede l'invio di circa 470 fanti italiani in Niger, in missione militare con compiti di addestramento delle forze anti terrorismo congiunte del G5 Sahel. Smentita per mesi dal ministero della Difesa, la missione "Deserto rosso" si farà. Ma il Parlamento dovrà dare l'ok al finanziamento. La decisione di impegnarsi in Niger, dicono gli analisti, conta per la presenza dell'Italia al tavolo della riforma e del rilancio della politica europea di difesa e sicurezza.


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Commentario del 23.12.2017

IN PRIMA PAGINA
Manovra, nomine e scioglimento delle Camere i temi in evidenza. Ultimo sì, passa la manovra (Corriere): oggi il via libera del Senato. Critiche su Italia Oggi, che parla di "manovra di mance e di lacune". Ampio spazio riservato anche alla vicenda delle nomine: Nistri al vertice dei Carabinieri, Nava guiderà la Consob (Corriere). Messaggero parla di "asse Palazzo Chigi-Quirinale su nomine bipartisan". Per il Fatto, Gentiloni e la Pinotti disboscano il Giglio Magico. Tra i temi politici domina il fine legislatura: verso il voto, Camere sciolte tra una settimana (su tutti). Messaggero mette in luce il divario Nord-Sud che avrà un effetto anche nelle urne. Renzi verso la candidatura per il Senato (Stampa). Gentiloni in campo in campagna elettorale con tutti i ministri (Repubblica). Mentre resta aperta la questione della candidatura della Boschi dopo il caso Etruria. Il presidente della commissione banche Casini al Corriere: "su Boschi caccia alle streghe". Corriere intervista anche Laura Boldrini, che sceglie Leu: "No ai 5 Stelle". Mentre sul Fatto si torna a parlare dell'inchiesta Consip. Il n.2 dell'Arma: "Avvertii Del Sette delle accuse per la soffiata Consip".
Spazio anche alle vicende estere. Salviamo l'Europa", sulla Stampa il piano di Prodi che, su incarico della Commissione, ha coordinato 20 esperti: "Ripartiamo dal welfare, 150 mld l'anno per salute, istruzione ed edilizia". Intanto resta caldo il fronte spagnolo dopo il voto in Catalogna: il rifiuto di Rajoy all'incontro con Puigdemont fa ripartire il duello (Repubblica). "Parlerò con chi ha vinto, non con lui" dice il premier spagnolo (Corriere). Crescono, invece, le tensioni in Polonia. Walesa chiede aiuto all'Ue: "Stanno tornando demoni del passato" (Repubblica).
Immigrazione: dalla Libia all'Italia, prima volta senza barcone (Stampa): aperto il corridoio umanitario.

ITALIA-ECONOMIA
Ultimo sì, passa la manovra (Corriere e tutti). Oggi l'ultimo passaggio al Senato. Manovra di mance di lacune – scrive Italia Oggi (in prima e p.27) -: saltano la detrazione Iva e la riassegnazione beni ai soci. Repubblica (p.5) parla di "manovra Frankenstein" tra micro interventi e mance elettorali: il Parlamento ha inserito nel testo 185 interventi settoriali e territoriali, la legge di Bilancio è lievitata a 1.247 commi e a 27,8 mld, ma le misure per la crescita valgono appena 5,5 mld, il grosso delle risorse è servito a bloccare l'aumento Iva. Messaggero e Corriere dedicano un approfondimento alle misure contenute dalla manovra: decontribuzione per i neo assunti, stop selettivo all'età di 67 anni sul fronte previdenziale, sconti fiscali per la cura del verde privato, aumento dei fondi del Rei contro la povertà, bonus bebè prorogato per il 2018, mini taglio al super ticket sanitario, web tax. Giornale (p.8) polemico: "manovra elettorale" che lascerà al prossimo governo un conto da 20 mld.
Italiano il peggior sistema fiscale tra i 29 Paesi Ue: su Italia Oggi i dati del monitoraggio comparato, realizzato per il terzo anno consecutivo dal Centro studi ImpresaLavoro su elaborazione dei dati Eurostat e Doing Business. Pessime le performance italiane nelle specifiche graduatorie relative al numero delle procedure, al numero delle ore necessarie per pagare le tasse, al Total Tax Rate sulle imprese, al costo in termini di personale impiegato per le procedure burocratoche, alla pressione fiscale in relazione al Pil e alla pressione fiscale sulle famiglie.

ITALIA-POLITICA
Nomine, dopo scontri e inchieste, mediazione sulle nomine per Consob e Carabinieri (Corriere p.5 e tutti). Concertazione tra maggioranza e Fi (su tutti); al vertice dei Carabinieri andrà Nistri, che sostituirà Del Sette: la partita era particolarmente delicata per la spaccatura interna all'Arma dopo la fuga di notizie su Consip. Linea bipartisan anche per Consob, dove andrà Nava. la Stampa (p.6) indica questo "nuovo Nazareno" come la strada inevitabile per il governo a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere. Giovanni Mammone è il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione. Buscema è il neo presidente della Corte dei Conti, salvatore Farina capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Sul Fatto (p.2) dalla Consob ai Carabinieri, Renzi non conta più nulla.
Camere, l'ultimo giorno: il Colle scioglie entro il 29 (Repubblica in prima e p.3). In questa legislatura non c'è spazio per taglio dei vitalizi e Ius soli. Il cardinale Pietro Parolin al Messaggero (in prima e p.13): "Bene lo stop alla legge sulla cittadinanza, il Paese è già lacerato".
Verso il voto, Messaggero (in prima e p.2-3) mette in evidenza il divario Nord-Sud, che avrà un peso nelle urne: i dati Istat evidenziano un Paese spaccato, al Sud il reddito delle famiglie è inferiore del 35%, indietro anche il Pil pro-capite. Dati preoccupanti anche sulla disoccupazione. Questo si ripercuote sul voto: secondo il sondaggio Swg, il Nord va al centrodestra, mentre nel Mezzogiorno è onda M5S. Paese diviso "per feudi elettorali" anche dal punto di vista sociale, con i dem favoriti tra i ceti alti, mentre il 40% dei "poveri" preferisce Di Maio.
Pd, duello per schierare Gentiloni: pressing dei ministri per centrare la campagna elettorale sul governo e non su Renzi (Repubblica in prima e p.4). Che però resiste: "Né rinunce, né ticket", e annuncia che correrà al Senato a Firenze. Verderami sul Corriere (in prima e p.8) mette in evidenzia i timori di Berlusconi per un possibile tracollo di Renzi: verrebbe meno il piano B del Cav, cioè l'ipotesi larghe intese nel caso il centrodestra non ottenesse la maggioranza.
Intanto, Berlusconi avvisa Salvini: "Azzurri primo partito" (Giornale p.5). Per Franco (Corriere) il leader del Carroccio non ci sta, e con la Lega Nazionale punta ad insidiare il primato di Fi.
Caso Etruria, ipotesi rinuncia alla candidatura della Boschi (Messaggero p.11). Renzi ci riflette, ma avverte: "Non lo chiederò io". A gennaio atteso il passo indietro, mentre il Pd si prepara a dare battaglia sulla relazione finale della commissione banche. Casini al Corriere (in prima e p.10): "Alcuni temi sono già scolpiti. Come immaginavo, le ventate della campagna elettorale sono entrate prepotentemente in commissione. Sulla Boschi caccia alle streghe".
Sinistra, Boldrini scegli Liberi e uguali. Intervista dal Corriere (in prima e p.9) colloca il partito: "Una forza inclusiva, aperta, di governo e innovativa: prospettiva nuova per gli elettori progressisti tentati dall'astensionismo". Ma chiude al M5S: "Non mi sembra ci sia terreno comune".

EUROPA
New deal sociale da 150 mld l'anno: sulla Stampa (in apertura e p.2-3) il piano di Prodi per salvare l'Europa. L'ex premier italiano alla guida di una "task force di alto livello" che ha preparato un dossier che punta su investimenti in salute, istruzione ed edilizia. "Secondo la nostra proposta – spiega Prodi alla Stampa – l'Ue interviene per reperire le risorse necessarie, ma i progetti li scelgono gli Stati e gli enti locali. Rappresenta il piano di un'altra Europa rispetto a quella dei banchieri e dei tecnocrati".
Spagna, i separatisti catalani invocano il dialogo, Madrid tira dritto: "Legalità" (Corriere p.2). Con la vittoria indipendentista in Catalogna, resta il rebus della governabilità. Rajoy apre al dialogo, ma non incontrerà l'esule Puigdemont: "Parlerò con chi ha vinto" (Messaggero e tutti). Il premier, indebolito dal crollo del suo partito, esclude elezioni nazionali anticipate. Per Libero (p.10) Rajoy, sconfitto dai catalani, rischia di perdere la Spagna. Mentre Puigdemont tenta la carta Ue: chiede la mediazione internazionale (Stampa p.4).
L'ex presidente polacco, Walese, lancia un appello all'Ue su Repubblica (in prima e p.17): "Nel Paese tornano i demoni del totalitarismo. Grazie all'Ue perchè agisce in modo solidale con noi".
"Dalla Libia all'Italia senza barcone": si apre il primo corridoio umanitario (Stampa p.9). Atterrati a Pratica di Mare 163 profughi, esulta il ministro Minniti: "Un giorno storico".

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Commentario del 22.12.17

IN PRIMA PAGINA
Barcellona, nuovo strappo con Madrid (Stampa). In Spagna vincono i separatisti (Corriere, Messaggero), ma brilla Ciudadanos (Repubblica). "Ora fermarli sarà difficile" (Corriere).
In primo piano anche la politica, con Renzi che blinda la Boschi: decidono gli elettori. Ma i big pd frenano (Messaggero, Corriere). Sul Corriere intervista a Carrai: "La mail? Matteo non sapeva". Intanto con l'audizione di Grilli sui derivati Morgan Stanley cala il sipario sulla commissione banche (Sole, MF).
Sulla Stampa i candidati di Berlusconi: Frattini o Tajani.
Su tutti la fiducia sulla manovra, arrivata a quota 1.247 commi (Sole). Assunzioni e fondi formato elettorale (Messaggero). Sul Giornale gli aumenti in arrivo sulle pensioni. Sul Sole l'affondo di Calenda sull'Ilva: "L'investimento non si modifica. Basta ai partiti del No".
In Vaticano il Papa attacca i signori della Curia: "Basta complotti" (Stampa, Corriere). Nel mirino i signori delle finanze (Repubblica). All'Onu 128 Paesi contro gli Usa: bocciata Gerusalemme capitale (Corriere, Avvenire)
Sul Corriere e Repubblica gli sviluppi del caso Regeni; dieci egiziani sotto accusa. Il ricercatore seguito dai servizi prima di essere ucciso. In cronaca, arrestato infermiere: uccideva i malati per i clan (Corriere,Libero). Su QN le casette della vergogna: sono quelle dei terremotati, non adatte alla montagna.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, via libera alla Camera, sabato vota il Senato (Corriere, Stampa e tutti). Una manovra da 27,8 mld lordi (di cui 10,9 per congelare l'Iva) e 1.247 commi (Sole). Tra gli interventi previsti il taglio al cuneo fiscale per i neoassunti under 35 (per 3 anni), l'allungamento (di un anno) e l'ampliamento (alla formazione) del piano Industria 4.0. l'Ape social estesa ai lavori "gravosi" e alle donne, il bonus bebé per i soli nati nel 2018, le 18 mila stabilizzazioni di precari tra scuola e università (Sole p.2). Sulla web tax l'intesa si trova sul prelievo al 3% dal 2019; prorogate a tutto il 2020 le licenze degli ambulanti, per i prestiti Fintech arriva la ritenuta del 26%; obbligo di fattura elettronica per nuovi settori ma nessun obbligo di pec per i consumatori (Sole p.3). Saltano le modifiche al Jobs Act e le limitazioni dei contratti a termine, le misure per tagliare i tempi della giustizia civile e il regime fiscale agevolato per le coop (Sole p.3). Tra assunzioni, proroghe e fondi molte le misure formato elettorale (Messaggero).  "Un vero assalto, mai così da 30 anni" dice Boccia (Pd) al Corriere. "Fuori dalla porta c'era tutta Italia, ci chiedevano di intervenire su questo e quello. Ma con lo scioglimento delle Camere dietro l'angolo e senza il solito Milleproroghe tutti sapevano che questo era davvero l'ultimo treno utile".
Ilva, nuovo appello del ministro Calenda, che in un'intervista al Sole dice: "Basta partiti del No, l'investimento non cambia". "La Commissione Ue ha confermato che il processo di gara di Ilva è stato trasparente e corretto, se il ricorso di comune e Regione viene ritirato possiamo chiudere in tempo. Diversamente non sarà lo Stato a pagare". Ora lo scontro si sposta a Taranto (Stampa): Comune e Regione volevano riprendere il confronto sul polo siderurgici ma i sindacati si sfilano. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, in una lettera inviata a Emiliano e Melucci, hanno chiesto il ritiro del ricorso al Tar. Buone notizie invece da Bruxelles: anche la Ue dà l'ok a Arcelor Iva (Giornale). E sugli aiuti di Stato, mano leggera della Commissione (Messaggero): i 2,2 mld messi a disposizione del gruppo non violano le normative degli aiuti di Stato; all'Italia viene contestata solo la rideterminazione degli interessi, 84 mln di euro di interessi in più che lo Stato dovrà recuperare.
Nomine, sul Corriere (p.11) l'intesa raggiunta in serata tra Colle e Palazzo Chigi. Stamattina in consiglio dei Ministri la ratifica delle nomine del comandante generale dei Carabinieri – Giovanni Nistri – e del presidente della Consob, Mario Nava. Alla Corte dei Conti andrà Angelo Buscema; capo di Stato Maggiore dell'Esercito è stato designato il generale Salvatore Farina.

ITALIA-POLITICA
Caso Etruria, Renzi "blinda" la Boschi: "Sarà candidata, decideranno gli elettori" (Corriere e tutti). "Un po' la difende, un po' la scarica", scrive il Fatto. Per il Messaggero (p.4) Renzi deciderà a gennaio in base ai sondaggi. Secondo le rilevazioni di Piepoli (Stampa p.8-9) per il 47% degli italiani Boschi dovrebbe ritirarsi. Le opposizioni attaccano. Brunetta (Fi) il "conflitto di interessi è dimostrato", mentre Di Maio parla di "fatti gravissimi". Perotti, in una lettera a Repubblica: "Forse ha agito con leggerezza, sicuramente non comprendendo i mercati finanziari. Ma che ci siano interessi famigliari è molto improbabile". Nel mirino del caso-Etruria anche Marco Carrai, che al Corriere (in prima e p.9) spiega la sua mail a Ghizzoni (Unicredit) su Etruria : "Scrissi perchè un cliente, che lavorava sul dossier della Banca Federico del Vecchio, controllata di Etruria, era interessato a sapere se Unicredit chiudesse su Etruria. Domandare è lecito". Per il Fatto (p.4) è una difesa che fa autogol, ma Carrai non sarà ascoltato dalla commissione-banche (su tutti).
M5S, svolta sui collegi: candidati scelti dall'alto (Messaggero p.7): mentre sul proporzionale non ci sono problemi, a preoccupare i grillini sono i dati dei sondaggi sul maggioritario, che assegnano al Movimento tra i 40 e i 46 seggi su 232 totali. Per evitare flop si pensa a candidature per l'uninominale indicate da Grillo, Di Maio e Casaleggio, parlamentarie solo per il proporzionale.
Centrodestra, la Lega presenta il nuovo simbolo: via la parola Nord, e compare il nome di Salvini (Messaggero p.7). "L'obiettivo è un centrodestra vincente, che supererà il 40% - dice il segretario del Carroccio -. Vogliamo portare la Lega oltre il 20% per farne la prima forza del centrodestra che vincerà le elezioni, con un premier che abbiamo messo nel simbolo". Da Salvini anche l'avvertimento agli alleati, su tre paletti sui quali non è disposto a trattare: pensioni, Ue e migranti (Giornale p.9). Berlusconi, intanto, scopre un'altra carta per Palazzo Chigi: dopo Tajani, spunta Frattini (Stampa in prima e p.9).
Sinistra, Boldrini in campo: oggi l'annuncio della sua adesione a LeU (Repubblica p.10). Intanto, Grasso stoppa Bersani su un possibile accordo con il M5S, una visione confermata da Speranza, che ribadisce: "La mia agenda è alternativa a quella di Grillo, dobbiamo riconquistare un pezzo del loro elettorato".

ESTERI
Il voto in Catalogna segna la riscossa degli indipendentisti, con un leader in carcere e un altro all'estero (Corriere e tutti): le tre forze secessioniste (con 34, 32 e 4 seggi) sono maggioranza e avranno il controllo del Parlamento. Ciudadanos primo partito (36), ma senza i numeri per guidare un'alleanza. Male Podemos, ai minimi i Popolari di Rajoiy. Ma la sfiducia reciproca è tale che l'Assemblea catalana ha organizzato un contro conteggio di voti. Puidgemont: "Risultato incontestabile. Una sconfitta per lo Stato" (Corriere). "Fermare i secessionisti non sarà un lavoro facile" la missione di Albert Rivera, leader di Ciudadanos. Per il Messaggero la secessione resta lontana: troppo alti i rischi economici e troppo spaccata la comunità.
Gerusalemme, l'Onu censura Trump (Corriere): 128 i voti per la mozione di Turchia e Yemen contro la decisione americana di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele, mozione votata anche dall'Italia. Ma dopo le minacce del presidente sul voto – "ce ne ricorderemo" – molti Paesi disertano la votazione. Nella Ue si astiene l'intero blocco dell'Est. Anche Moody's boccia Trump, e sulla riforma fiscale (Giornale): sarà positiva per i profitti aziendali, in particolare di banche, assicurazioni e gestori di patrimoni, ma un danno per il debito federale e un contributo modesto all'aumento del pil. Dove invece la riforma sta già dando i suoi effetti è nei piani delle big: si susseguono gli annunci di incrementi salariali, una tantum, investimenti, assunzioni, programmi di riqualificazione e di assistenza (Sole). La "crociata di generosità" delle imprese riflette i due volti della riforma: la spinta che può innescare nel sistema e la necessità di recuperare consenso tra ceti medi e medio bassi, toccati dal taglio delle tasse in modo molto marginale.

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Commentario del 21.12.17

IN PRIMA PAGINA
Politica e banche, scontro finale su Etruria (Corriere, Messaggero). Ghizzoni: Boschi propose acquisto Etruria, no pressioni (Sole). Ma spunta una mail di Carrai e il caso si complica (Avvenire). Caos nel Pd (Repubblica). Renzi: "Un piano per colpire me" (Messaggero). Boschi in bilico. Renzi pronto a mollarla (Giornale). Ma la sottosegretaria si difende: "Sulle banche errori di altri" (Stampa). Su Repubblica l'autodifesa di Renzi e ordini: la commissione banche non è stata un autogol.
Alta tensione anche sull'Ilva. Altolà di Calenda: "Basta ricorsi o si chiude" (Corriere, Messaggero e tutti). Il Giornale: per il "no" di Emiliano l'Ilva chiuderà per sempre. Il Sole: non si può giocare così sulla credibilità dell'Italia.
In manovra arrivano fondi a pioggia e 18 mila assunti nella scuola (Sole). Regalo anche agli ambulanti: slitta la Bolkestein (Messaggero).
Esteri, Fisco Usa, sì alla riforma (Sole), il regalo di Trump alle imprese Usa preoccupa la Ue (Corriere). Bruxelles contro Varsavia: la Polonia tradisce i valori Ue (Sole). L'Europa teme la Polonia (Stampa). Madrid contro Barcellona: oggi il voto in Catalogna, secessionisti e unionisti alla pari (Messaggero). Gli indipendentisti temono una "vittoria flop" (Fatto).
A Milano non c'è solo ricchezza. In povertà più di 19mila minori (Sole, Avvenire). A Roma non c'è solo "Spelacchio": allerta terrorismo nel suk al centro di Roma (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra oggi all'esame del consiglio dei Ministri, probabile il ricorso alla fiducia. Il ddl uscito dalla commissione Bilancio ampiamente ritoccato rispetto alla versione approvata dalla Camera. Assunzioni, stabilizzazioni e fondi a pioggia, mentre sfuma il piano privatizzazioni per Eni e Enav (Sole in apertura e su tutti). Tra le misure previste 50 mln nel 2018, 150 nel 2019 per avviare la stabilizzazione di 18mila insegnanti precari, 16 mln per stabilizzare 813 ex lsu, 50 mln nel 2018 e 250 mln a seguire per gli straordinari di Polizia e Vigili del Fuoco; raddoppiata anche la dote per il fondo per il ristoro dei risparmiatori frodati dalle banche (da 50 a 100 mln nel biennio 2019-2020). Stop al pagamento in contanti degli stipendi; previsto n credito di imposta del 36% per le imprese che acquistano prodotti riciclati da plastiche miste (Sole p.3). Al via anche la riorganizzazione delle agenzie fiscali (Sole p.2): arrivano il concorso per dirigenti e il riassetto dei quadri. Così le agenzie escono dalla stretta imposta nel 2012 dalla spending review. Dalla manovra "regalo" anche agli ambulanti: grazie a un emendamento dem slitta l'applicazione della direttiva Bolkestein che prevede la gara per l'assegnazione delle concessioni pubbliche, prorogate fino al 2020 le concessioni in atto con scadenza entro l'anno. Il Messaggero (p.5) parla di vittoria della lobby di settore. Slitta anche il Sistri (a fine 2018). Sparita la stretta sui contratti a termine e il ventilato aumento delle indennità per i licenziamenti. Confindustria soddisfatta (Sole). Arriva anche una mini sanatoria per gli impianti delle rinnovabili e 12 mesi in più di cassa in deroga per le crisi aziendali gestite da Mise o Regioni. Il Sole critico sulle misure sul pubblico impiego – "assunzioni e aumenti per tutti, scelte chiaramente elettorali" - e sulle partecipate: rinviare le privatizzazioni, i cui introiti dovevano abbattere il debito pubblico è un messaggio sbagliato che la Ue non capirà.
Finita la maratona della manovra comincia quella sul contratto degli statali (Messaggero p.11): col primo aumento in busta paga dovrebbero arrivare fino a 545 euro di arretrati. Poi toccherà a premi, incentivi e mobilità, per rendere più facili i trasferimenti, non più solo su scala regionale ma nazionale. I dipendenti in eccedenza potrebbero essere trasferiti da Nord a Sud a seconda delle necessità. L'aumento medio garantito a tutti è di 85 euro, mentre i redditi più bassi potrebbero godere di un extra da circa 20 euro.
Su MF (p.6) il caso dei porti italiani finiti nel mirino della Cina, nel quadro della strategia della "Beal Road". Il premier Gentiloni punta a un'intesa con la Cina e al ministero delle Infrastrutture si è insediato un tavolo tecnico con gli esperti di Mef, Farnesina e Ministero della Coesione sociale per definire le regole di ingaggio per quanto riguarda la gestione e la valorizzazione dei porti.

ITALIA-POLITICA
Caos nel Pd (Repubblica): le rivelazioni di Ghizzoni in commissione banche salvano apparentemente la Boschi ma tirano in ballo Carrai, altro "big" del giglio magico. Con i sondaggi in picchiata, Renzi rientra a Roma per incontrare la Boschi e trattare sul passo indietro. Stavolta, scrive Repubblica, il processo interno alla sottosegretaria è scattato, ma si cerca un exit strategy che non peggiori le cose. "Non ho fatto pressioni, non ci sono stati favoritismi verso la mia famiglia – dice la Boschi alla Stampa – Rivendico il fatto di aver chiesto informazioni. Contro di me una meschina strumentalizzazione". E sul suo futuro politico dice: "Se il Pd chiede, io darò la disponibilità a correre in qualsiasi collegio. La decisione però spetta al Pd e ai cittadini: io nel frattempo lavoro e vado avanti". Rosato, su Repubblica, tiene le posizioni: "Carrai è un imprenditore, non è una voce del Pd o del governo. Sulla Boschi c'è un accanimento che serve da diversivo. Dovrebbe dimettersi perché ha chiesto del futuro della banca della sua città?". Cuperlo, sulla Stampa, chiede discontinuità: "Un ministro risponde alla nazione, non agli interessi del collegio". Su Repubblica l'autodifesa di Renzi e Orfini: la commissione banche non è stata un autogol. "Ha acceso un faro autorevole sulle crisi bancarie, i risultati saranno utili per anni. Quando c'è stato da commissariare noi abbiamo commissariato.Nessuno ha avuto favoritismi".
Ma le opposizioni attaccano. Di Maio chiede le dimissioni: "Boschi ha mentito agli italiani, il suo chiodo fisso era la banca del padre". Meloni: "E' la pietra tombale sulla credibilità politica di Renzi e Boschi". Brunetta: "Il conflitto di interessi è implicito".
Salvini sfida Di Maio sull'euro (Corriere): "Diciamo no all'uscita dall'euro, vogliamo un ingresso dell'Italia da pari a pari. Siamo la seconda potenza industriale d'Europa". Il leader della Lega, dai microfoni di Radio Capital, bolla come "una sciocchezza, non prevista dalla Costituzione" il referendum e mette in guardia dalla reazione dei mercati: "Sei mesi di discussione e intanto sale lo spread". Salvini chiude così ad ogni ipotesi di alleanza post voto tra Lega e M5S: "Applicare il modello Spelacchio all'Italia no". Salvini nega anche appoggi ad un eventuale Gentiloni bis: "Nessun sostegno a governi di centrosinistra, gli italiani l'hanno già pagata". Terrebbe però gli 80 euro del bonus Renzi per i redditi più bassi.
Da Salvini avvertimento anche a Berlusconi: "I poltronari se li carichi lui" (Repubblica). Il riferimento è al parterre della cosiddetta "quarta gamba". Oggi la presentazione del nuovo simbolo della Lega: scomparirà il "Nord". Slitta intanto a dopo le feste il vertice a tre Berlusconi-Salvini-Meloni su liste e programmi.
Ma Berlusconi un programma già ce l'ha: "Un programma rock – dice dai microfoni di Radio 105 – penso a ministri non scelti tra politici di professione ma tra protagonisti di impresa, professioni,istruzione e alti gradi". 
Su tutti il nuovo regolamento del Senato, un altolà ai voltagabbana (Stampa e tutti): con le nuove norme cambi di casacca possibili solo nella stessa coalizione. In futuro, chi vorrà promuovere una scissione o può andare in un gruppo già esistente oppure nel misto.
Biotestamento, la Lorenzin si schiera con i cattolici: "Garantirò l'obiezione di coscienza per la legge" (Stampa). Con la Chiesa al completo pronta alla guerra la ministro apre all'obiezione di coscienza  per i medici, sulla falsa riga di quanto previsto per l'aborto. Cappatoalla Stampa: "Il rifiuto dei medici ad applicare la legge è un atto criminale. La legge non prevede l'obiezione di coscienza. I medici che sceglieranno di andare su questa strada saranno perseguibili". Avvenire: obiezione da garantire.

ESTERI
Fisco Usa, sì alla riforma (Sole), il regalo di Trump alle imprese Usa preoccupa la Ue (Corriere). Passa il "regalo di Natale" di Trump, massicci tagli alle tasse per soddisfare le richieste dei grandi finanziatori e rendere più conveniente investire in America. Ma i redditi bassi avranno sgravi minimi, i poveri nulla, gli stipendiati svantaggiati rispetto ai lavoratori autonomi. Un problema per l'Europa e per il resto del mondo, che dovrà vedersela con imprese Usa più competitive e multinazionali americane che avranno tutto l'interesse a riportare in patria capitali e produzione. Dombrovskis: "Non vengano discriminate le aziene europee" (Sole).
Bruxelles contro Varsavia: la Polonia tradisce i valori Ue (Sole), "il pericolo lo stato di diritto" (Stampa). Per la prima volta nella storia comunitaria la Commissione Ue ha messo sotto accusa uno Stato membro. Nel mirino la riforma della magistratura varata dal governo nazionalconservatore, che di fatto mette giudici e Corte di Cassazione sotto controllo politico. Per approvare la misura serve l'approvazione del Consiglio d'Europa con una maggioranza dei quattro quinti e il voto favorevole dell'Europarlamento. La Polonia potrebbe vedersi sospeso il diritto di voto in seno al Consiglio ma Ungheria e Repubblica Ceca si opporranno. Ora Varsavia a tre mesi di tempo per modificare la legge. Gozi al Corriere: "Non è una bella giornata ma non ci si può girare dall'altra parte: Varsavia si adegui". Sulla Stampa parla il politologo polacco Jan Zielonka: "La mossa di Bruxelles era inevitabile ma i nazionalisti hanno il favore popolare e l'Unione ha perso l'appeal di un tempo". Su Repubblica l'analisi del professor Michael Ignatieff: "Europa impotente di fronte alle derive antidemocratiche dei Paesi dell'Est. Con le decisioni prese all'unanimità l'Ungheria salverà sicuramente la Polonia. E' un blocco in scalfibile, non sono ottimista".
Catalogna al voto, secessionisti e unionisti alla pari (Messaggero). Gli indipendentisti temono una "vittoria flop" (Fatto). Oggi 5 milioni e mezzo di elettori alle urne: prevista un'affluenza record. Ma i risultati potrebbero prolungare l'incertezza e aprire una nuova fase di ingovernabilità. Intanto gli investimenti sono crollati, le due principali banche hanno trasferito la sede legale e migliaia di aziende hanno fatto lo stesso (Stampa). Il filosofo Fernando Savater a Repubblica; "Si è imposto un clima di calunnie e menzogne. Penso che qui perderanno tutti: la mancanza di armonia resterà, anche se si riuscirà a salvaguardare le istituzioni democratiche".

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Commentario del 20.12.17

IN PRIMA PAGINA
Restano in primo piano le vicende legate alla commissione banche e al caso Etruria. La verità di Visco (Corriere): "Nessuna pressione su Banca Etruria" (Sole, MF). E' tregua con Renzi (Messaggero). Di diverso avviso il Fatto, secondo cui Visco incastra Renzi: "Mi chiese di Etruria, pensavo scherzasse". La Stampa parla di "tregua sulle banche", con Renzi e Visco frenati dal Quirinale.
In politica, Mattarella alle alte cariche dello Stato: "Voto vicino, serve serenità e proposte concrete contro l'astensione" (Messaggero). Grasso  (Leu) al Corriere: "Riporterò a casa gli elettori M5S".
Ampio spazio alle vicende di Roma Capitale: Messaggero riporta lo sfogo della sindaca Raggi: "Non mi ricandido, è un successo se arrivo viva". "La Raggi cade dall'albero" titola il Giornale. Fatto parla di passaggio della Raggi dall'abisso ai primi risultati: "Lascerò nel 2020". Repubblica, citando Raggi e Appendino, parla di parabola delle stelle cadenti grilline. Sole guarda al business delle squadre di calcio Roma e Lazio: il derby su stadi e investimenti rilancia il futuro di Roma.
Lavoro: a Natale boom di cassintegrati e meno tutele per i licenziati (Fatto).
Carceri, rivoluzione nella riforma: tutela per le mamme e spazio per l'intimità (Messaggero).
Dagli esteri, proseguono le trattative per il governo in Germania. Il ministro Atlmaier: "Merkel resta leader, solo lei può trovare una maggioranza" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, stasera l'approdo in Aula alla Camera, domani il governo chiederà la fiducia (Messaggero p.15). Salta la stretta sui contratti a termine (Stampa p.4 e tutti): ieri in Commissione Bilancio la maggioranza ha cancellato le novità annunciate sul lavoro. Ritirato sia l'emendamento che prevedeva la riduzione da 36 a 24 mesi dei contratti a termine sia quello relativo all'innalzamento da 4 a 8 mensilità dell'indennità minima per i licenziati senza giusta causa. "Così il partito non sembra più di sinistra" attacca Damiano, ma arriva la replica renziana: "Rafforzeremo il Jobs Act" (Repubblica p.13). Sul Fatto (in prima e p.15) focus sulla crisi dell'industria e sul boom di cassintegrati: nel 2017 160 tavoli di crisi aperti.
 Novità ieri anche sulla web tax, l'aliquota scende al 3% dal 6% che era stato indicato in Senato, e l'imposta non viene allargata al commercio elettronico. Imprese polemiche, per Repubblica (p.30) rischia di diventare un balzello sulla nostra già malconcia economia digitale, pagato dalle aziende straniere ma anche italiane.
Contratto statali, rush finale della trattativa: 50 euro netti in più a tutti (Sole p.20 e altri): nuovi contratti verso una distribuzione lineare degli aumenti, con salvaguardia per i redditi bassi. Per i dipendenti pubblici, possibile taglio della pausa pranzo da 30 a 10 minuti. E spunta il tetto agli straordinari, massimo 180 ore l'anno (Corriere p.36).
"Mediaset umilia la Rai: si prende i Mondiali russi" (Fatto in prima e p.6): Cologno Monzese ha vinto la gara offrendo circa 75 mln di euro.

ITALIA-POLITICA
Su tutti, Visco in audizione alla commissione banche: "Renzi mi chiese di Etruria, io non risposi e dissi che di banche parlo solo con il ministro dell'Economia. Dalla Boschi nessuna pressione". "La tregua su Etruria: è il giorno della "pace istituzionale". Il Colle ottiene il coprifuoco, istituzioni al riparo dalla rissa, come voleva Mattarella: per questo sia il Pd che Visco hanno deposto le armi (Stampa). L'ex premier ringrazia: "Visco ha confermato che non ci sono state pressioni". Sul Corriere (p.3) Fubini: Renzi ha cercato la pace col governatore. M5S attacca: "Renzi sbugiardato, Visco ha confermato l'interessamento". Giornale e Fatto parlano di "stoccata di Visco a Renzi". Libero (in apertura) attacca Visco: "La scimmia di Bankitalia: non vede, non sente e non parla.
"L'anno è stato utile, ora al voto con serenità": Mattarella alle alte cariche dello Stato rivendica il raggiungimento di "obiettivi importanti per uscire dalla crisi". Poi il Capo dello Stato ha chiesto "proposte realistiche capaci di suscitare fiducia". E in vista del voto si è rivolto ai partiti: "Doveroso concorrere al bene dell'Italia" (su tutti). Intanto, la road map elettorale: ipotesi 27 dicembre per il decreto con lo scioglimento delle Camere (Messaggero p.5).
Verso il voto, Pagnoncelli sul Corriere (p.8) analizza il sondaggio che vedrebbe il centrodestra è a quota 281 seggi, 181 al M5S, 151 al Pd e 27 a Liberi e Uguali. Con questi numeri, nessuna forza conquisterebbe la maggioranza per formare un governo. La soluzione più percorribile, in caso di impasse, è un Gentiloni-bis. Anche per Verderami (Corriere p.6) sarebbe l'ipotesi più accreditata, vista l'intesa bipartisan per dire no a un governo tecnico, una vecchia formula bocciata dagli italiani.
Sinistra, sul Corriere (in prima e p.9) parla il leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso: "Il mio obiettivo è riportare al voto gli astenuti e far tornare a casa gli elettori che votano i 5 Stelle. Noi ci proponiamo come sinistra di governo non come fine ma come mezzo per cambiare la rotta su lavoro, scuola, sanità". E ad una domanda sul possibile dialogo con il M5S dopo il voto, Grasso risponde: "Su molti temi, a partire da Ue ed euro, siamo molto distanti. Più che parlare con loro dopo il voto, preferisco parlare ora con i loro elettori".

EUROPA
Germania, proseguono le trattative per il governo. L'uomo di fiducia della Merkel, Altmaier a Repubblica (in prima e p.15): "Merkel avrà un governo stabile, non un governo di minoranza, ma uno che abbia una maggioranza parlamentare ampia e stabile. Ne va anche del futuro della Ue, che avrà successo solo se ci sarà un legame forte tra Germania e Francia, che coinvolga anche altri Paesi come Italia e Spagna".
Catalogna, domani il voto per il nuovo governo: gli unionisti sognano il sorpasso (Stampa p.15 e tutti). Separatisti ancora avanti, ma solo di un punto, e la coalizione di Puigdemont rischia di perdere la maggioranza.
Brexit, oggi la Commissione Ue presenta le linee guida per la seconda fase delle trattative: Ue verso il no sui servizi finanziari. "Non intendiamo includerli nel futuro accordo commerciale" spiega il negoziatore Barnier (Sole p.14).
Doppia cittadinanza agli altoatesini, ora l'Austria frena: "Solo con il sì di Roma" (Corriere p.17): il neocancelliere Kurz apre a Gentiloni, e dal governo italiano apprezzano il dietrofront di Vienna. Intanto, il premier viennese incontra Juncker per tranquillizzare l'Ue sul programma: "L'Austria sarà europeista, considerati partner affidabili". Ma metà austriaci non crede nell'Ue (Stampa p.8).

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Commentario del 19.12.17

IN PRIMA PAGINA
Politica e banche sempre in primo piano, con l'affondo di Padoan: "Mai autorizzato nessun ministro a occuparsi di Etruria" (Sole, Messaggero e tutti). Padoan scarica la Boschi (Giornale). Mistero sul ricatto a Unicredit (Fatto). Oggi l'audizione di Visco. Il Colle: basta risse (Sole).
Il M5S apre al Pd "ma senza Renzi" (Stampa). Da Di Maio nuovo "no" all'euro (Avvenire). Da Tremonti "no" a un Gentiloni-bis: "Meglio niente" (Libero).
Su Corriere, Messaggero e Sole le nomine in Consob e nelle forze dell'ordine. Prove di larghe intese (Messaggero). Per Consob in pole Buti e Nava. Consiglio dei Ministri il 23 (Sole).
In manovra arriva la web tax più leggera (Sole): aliquota al 3% (Italia Oggi). Su tutti il nuovo contratto degli statali: l'impiegato è assenteista? Paghe ridotte a tutti i colleghi (Corriere, QN). Svolta sul merito e un bonus extra per i redditi bassi (Messaggero)
Esteri. L'Austria chiama i campioni altoatesini: "Gareggiate per noi" (QN). Vienna insiste sul doppio passaporto (Sole). Il Messaggero: subito l'altolà ai provocatori dell'Austria. Libero: il passaporto austriaco? Un risarcimento ai tirolesi. In Catalogna è caccia al voto. Un elettore su tre ancora indeciso (Avvenire). Germania senza governo. Lindner a Repubblica: "Merkel ha fallito sui migranti, va fermata la muffa del populismo". Brexit senza accordo. Barnier al Messaggero: "Sulla Brexit Londra deve accettare le condizioni della Ue". Bitcoin senza pace. Macron al G20: "Servono regole" (Stampa,MF). E Ikea finisce sotto esame a Bruxelles per aiuti di Stato (Sole). Trump alza la voce: "Cina e Russia i nemici" (Messaggero, Stampa)
Su tutti la morte di Matteoli, l'ex missino della Toscana rossa (Repubblica). Per lui la maledizione dell'Aurelia (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Arriva la mini web tax, ogni anno 190 milioni (Repubblica) ma il varo in manovra dell'imposta sui giganti del web è particolarmente tormentato. Tante le lobby in azione per modificare la versione votata in Senato su proposta di Mucchetti (Pd). Da Boccia (Pd) l'emendamento che riscrive il testo dimezzando l'entità della tassa sul fatturato (che scende dal 6 al 3%), cambiando le regole per le imprese italiane del web (non avranno più credito di imposta compensativo ma saranno esclude quelle sotto la soglia delle 3 mila transazioni l'anno) e per le banche: non saranno più loro gli esattori ma le aziende che compreranno servizi sul web, versando il 3% all'erario. Non cambia invece la data di entrata in vigore della web tax (il 2019), per dar modo alla Ue di decidere su una web tax europea (aprile 2018), e nemmeno il perimetro di applicazione (Amazon era e resta esclusa, anche se un emendamento consentirà alle Poste di fargli concorrenza sulla consegna dei pacchi fino a 5 kg). Cambia invece il gettito atteso, 190 milioni, 76 in più rispetto al testo uscito dal Senato.
Statali, stop ai premi se la Pa valuta tutti eccellenti (Sole). Sul Sole e altri le trattative in corso per il rinnovo del contratto, che governo e sindacati sperano di chiudere in settimana. Prevista anche la tutela degli 80 euro a chi li riceve, il richiamo al welfare aziendale e la salvaguardia delle indennità su misura. In pratica i dipendenti delle agenzie fiscali continueranno a ricevere l'indennità integrativa speciale e i premi distribuiti con i fondi collegati al raggiungimento degli obiettivi anti evasione. Per abbassare i tassi di assenteismo studiata la possibilità di inserire nei contratti un meccanismo per ridurre i premi non solo per il singolo ma per tutto l'ufficio (Corriere, QN). Sindacati contrari. Foccillo (Uil): "Colpirne uno per educarne cento? Scelta sbagliata. Il problema va affrontato ma non in questo modo". Sul Messaggero il bonus extra per i redditi bassi: oltre agli 85 euro lordi un incentivo a forfait per chi guadagna meno.

ITALIA-POLITICA
"Non ho autorizzato altri ministri a occuparsi di questioni bancarie" (Corriere p.2), In primo piano su tutti i giornali le dichiarazioni di Padoan in commissione banche sui colloqui di Boschi e Delrio su Banca Etruria, alla vigilia del commissariamento dell'istituto aretino. Il M5S: "Così Padoan ha scaricato la Boschi, non serve nemmeno ascoltare Visco o Ghizzoni. Le dimissioni non sarebbero soltanto un atto dovuto ma una forma di tutela". Parlano di Boschi "scaricata" da Padoan anche Stampa, Giornale e Fatto. Per Renzi, al contrario, quello di Padoan non è un attacco alla Boschi: "Gli hanno fatto quella domanda e lui ha risposto così" (Corriere p.2). Ma Repubblica (p.6) rivela il pressing di Renzi per avere dal ministro una precisazione: "Pier Carlo poteva spiegarsi meglio". E torna il senso di accerchiamento del segretario dem dal "Palazzo". Sul Corriere (p.5) la sorpresa e il fastidio di Delrio: "Davvero ha detto così? La mia fu una doverosa attività istituzionale. Io sono senza conflitto di interessi". Sul Fatto (p.3) l'altro siluro di Padoan,stavolta contro Renzi, sulla riforma delle banche popolari e sulle "dta" care soprattutto a Unicredit. Per il Fatto (p.2) ora la commissione potrebbe sentire Boschi e Renzi. Attesa per l'audizione di oggi del governatore Visco. "Puntiamo alla maggioranza, ma se non otteniamo il 40% governiamo con chi ci sta". Ieri le parole di Di Maio, lette dalla Stampa (in prima e p.5) come un apertura al Pd, "ma senza Renzi". Grillini pronti a discutere un'alleanza per un governo a guida Di Maio allargato anche a Grasso, unica condizione è che i dem scarichino Renzi. Ma il cambio di leadership nel Pd possibile solo se il partito scenderà sotto il 25% alle urne: in quel caso per la guida dem derby Minniti-Delrio (Stampa). I quotidiani registrano però lo scivolone di ieri di Di Maio sull'euro. "Referendum Italexit extrema ratio, ma voterei sì" ha detto il leader grillino, che poi precisa: "Abbandonare l'euro non è l'obiettivo" (Repubblica p.8). Per Messaggero (p.8) è un segnale alla Lega per un accordo post voto.
Verso il voto, appello al fair play di Mattarella: oggi discorso alle alte cariche sulla normalità democratica (su tutti). Intanto, di fronte al rischio impasse, torna l'ipotesi Gentiloni-bis. L'ex ministro Tremonti a Libero (p.3): "Piuttosto, meglio senza esecutivo. Anche se l'Italia avrebbe bisogno di qualcuno che difenda la sua sovranità". Sulla Stampa (p.7) sondaggio di Piepoli: 45% degli italiani preferirebbe un premier della società civile, solo uno su tre punta su un leader politico.

ESTERI
Giura tra le proteste il nuovo governo di Vienna ed è subito scontro con l'Italia sui sudtirolesi: "Atleti e militari, scegliete l'Austria" (Repubblica e tutti). Il responsabile dell'Fpo per i rapporti con l'Alto Adige ha annunciato che la popolazione di lingua tedesca della regione italiana potrà richiedere la cittadinanza austriaca già nel 2018, al più tardi a inizio 2019. Il provvedimento potrebbe riguardare fino a 350 mila cittadini italiani. Dura Giorgia Meloni: "Faremo le barricate, giù le mani dall'Italia". Più cauto il ministro Alfano: "Il governo tutelerà le nostre popolazioni". Silenzio della Commissione Ue: la cittadinanza è competenza nazionale, da regolare tra governi. Sul Corriere intervista al leader del Ppe Weber: "Italia e Austria si parlino. Abbiamo bisogno di più solidarietà".
Germania, su Repubblica parla il leader della Fdp Lindner: "La Germania ha bisogno di un governo stabile che voglia rinnovare il Paese. Merkel è interessata solo alla continuità del suo lavoro, noi vogliamo il cambiamento. E le sue politiche migratorie hanno portato in Europa a una reciproca diffidenza. Serve una politica seria per l'immigrazione. Molte proposte di Macron, dalla protezione delle frontiere esterne alla chiusura delle rotte mediterranee devono essere supportate. Solo così si combatte la muffa populista di Afd".
Brexit, sul Messaggero intervista al negoziatore Ue Barnier: "Le condizioni per accedere al mercato unico non sono negoziabili". E al di là della circolazione di persone, merci, servizi e capitali "lasciando il mercato unico, il settore finanziario britannico perde automaticamente il passaporto finanziario".
Su Sole, MF e altri il faro della Commissione Ue su Ikea, per un miliardi di tasse (forse) non pagate tra 2009 e 2014. Secondo la commissaria Vestager, Ikea avrebbe goduto di un generoso accordo fiscale da parte del governo olandese. Aperta un'indagine approfondita per accertare un eventuale (e illegittimo) aiuto di Stato. Sdegnata la reazione di Ikea, che assicura di pagare le imposte "conformemente alle regole europee". Dall'Olanda "piena cooperazione con la Commissione".

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