Commentario del 06.12.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti i quotidiani lo strappo di Trump su Gerusalemme (Messaggero). Il presidente americano pronto a trasferirvi l'ambasciata Usa, riconoscendole il ruolo di capitale d'Israele (Corriere). Ira araba (Repubblica). Il mondo: "Rinviate" (Sole). Giornale parla di "decisione storica": l'ambasciata a Gerusalemme rilancia la pace.
Spazio sulle prime pagine alle novità sul Fisco Ue, 17 Paesi in lista nera (Sole): i 28 trovano l'accordo sui "paradisi fiscali", nessuna intesa sulle sanzioni per relazioni d'affari. Per il Fatto è "una lista farsa che accontenta tutti". Dagli esteri anche le novità sul doping russo: atleti russi fuori di Giochi (Corriere). La via d'uscita è partecipare senza bandiera (Stampa).
Tra i temi italiani, in evidenzia l'accelerazione sul Biotestamento, subito al voto in Senato. Ius soli sul binario morto con 87 leggi (Messaggero e tutti).  "Sprint finale e priorità sbagliate" titola Avvenire. A rischio il patto Renzi-Pisapia (Repubblica). Tra politica ed economia, le polemiche sulla commissione d'inchiesta sulle banche: scontro su Ghizzoni. Il Pd: "Se lo convocate vanno sentiti pure Zaia e Tremonti" (Repubblica). Il Pd vuole tappare la bocca a Ghizzoni, può sbugiardare la Boschi su Etruria (Fatto).
Novità sul caso Ilva, il blitz di Calenda: enti locali disponibili a ritirare il ricorso (Sole). Mossa di Caldenda, riapre il tavolo sulle acciaierie (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni, dopo lo scontro governo-sindacati per lo stop all'innalzamento dell'età pensionabile nel 2019 a 67 anni, arrivano i dati Ocse sull'età effettiva in cui si va in pensione in Italia: nel 2016 è stata 63 anni (Corriere p.29). Rispetto all'età prevista (66,7 anni) c'è una differenza media di 4,4 anni, il divario più alto tra i Paesi Ocse. La spesa previdenziale rappresenta oltre il 15% del Pil (peggio fa solo la Grecia con il 17,4%) e con un incremento del 21% rispetto al 2000. Il tasso di contribuzione è pari al 33% (contro una media del 18,4% Ue). Secondo l'Ocse quella per le pensioni è una spesa che va tagliata. "Insieme ad alcuni Paesi come Francia, Spagna e Giappone - spiega Stefano Scarpetta, direttore per l'occupazione, il lavoro e gli affari sociali dell'Ocse - siamo il Paese con le aspettative di vita più lunghe a 65 anni d'età, oltre 19 anni per gli uomini e quasi 23 anni per le donne" (Sole p.6). Significa che gli indici di dipendenza degli anziani (rapporto tra over 65enni e residenti in età da lavoro 20-64enni) sono destinati a raddoppiare nelle prossime tre decadi. Tra l'altro siamo tra i primi Paesi della classifica di durata di un pensionamento (tra i 25 e i 27 anni). Libero (p.21) si concentra su un altro punto dei dati Ocse: saremo gli unici in Europa a lavorare fino a 71 anni: le proiezioni del rapporto "Panorama sulle pensioni 2017" dicono che 71 anni sarà la soglia per la pensione di chi si è affacciato da poco nel mondo del lavoro

ITALIA-POLITICA
Il biotestamento sarà legge, ma il Pd si arrende sullo Ius soli (Stampa p.4 e tutti). Via libera entro Natale alla legge sul fine vita con i voti dei 5Stelle, ma è già scattato l'ostruzionismo, con Lega, Fi e Alfano che restano contrari. Necessario il "canguro" per evitare le migliaia di emendamenti. Finisce, invece, in fondo alla lista lo Ius soli, che resta sul binario morto insieme a 88 ddl, tra cui legittima difesa e Sanità (Messaggero p.5). Il Pd lo sacrifica sull'altare elettorale (Repubblica p.6). "Sprint finale e priorità sbagliate" titola Avvenire, che intervista il senatore dem Marcucci: "Sulla cittadinanza spero in un soprassalto di dignità dei gruppi parlamentari, fino all'ultimo il Pd sarà pronto ad approvarlo". Lo stop allo Ius soli mette a rischio l'alleanza tra Pd e Pisapia (Repubblica p.7): senza la cittadinanza – avverte il leader di Campo progressista – la coalizione è impossibile. "Lo Ius soli è slittato ma io ancora non mi fido" dice Salvini a Libero (p.4), rilanciando la manifestazione di domenica contro la legge sulla cittadinanza a Roma.
Sul Corriere (p.19) i dati dell'annuale Rapporto Ismu sulle Migrazioni: pochi ingressi negli ultimi mesi, tanti ex stranieri che hanno maturato i requisiti per diventare italiani a tutti gli effetti e possono adesso trasmettere la cittadinanza ai figli: dei nuovi italiani, due su cinque sono minori. Che ci sia o meno la riforma della legge sulla cittadinanza, spiegano i ricercatori, la tendenza è questa: l'Italia si conferma terra di immigrazione consolidata e integrata. Al punto che le previsioni per il futuro sono di progressiva riduzione della presenza straniera.
Candidature, il Pd si prepara ai duelli: sul Messaggero (p.6) l'analisi sulla strategia dei dem per opporre i propri candidati "forti" nei collegi più delicati. Minniti pronto ad essere schierato nello stesso collegio di Salvini per sfidarlo sui temi dell'immigrazione, il titolare del Viminale sarà in corsa anche nel proporzionale, probabilmente in Calabria, anche per rendere vita difficile all'ex dem Stumpo. Ma non sarà l'unico scontro tra dem e esponenti della formazione di Grasso: il piano del Pd prevede un candidato ad hoc per ogni posto dove si presenta un big o ex tale dei Liberi e Uguali. Intanto, il centrodestra sogna quota 300 deputati, spinti dai sondaggi (Stampa p.9).
Prove di dialogo tra M5S e Liberi e Uguali. Bersani: "Io ci sono sei i grillini vogliono discutere" (Stampa p.8). L'ex dem ribadisce: "Resto quello dello streaming con la mia tranquilla disponibilità". Una apertura al dialogo arriva anche dal M5S, il presidente dei senatori grillini Endrizzi elogia Piero Grasso - "E' stato corretto come sempre" - , anche se i vertici del Movimento smentiscono ogni ipotesi di intesa (Messaggero p.6). Ma i parlamentari 5S dicono: "Meglio la sinistra della Lega". E sull'art.18 sono pronti al confronto. Di Battista: "E' da sempre una nostra battaglia".

ESTERI
"L'ambasciata Usa a Gerusalemme": l'annuncio di Trump agita i musumlani e l'Europa. In apertura su tutti i quotidiani l'annuncio del presidente americano, che riconosce il ruolo di Gerusalemme come capitale d'Israele. Oggi attesa la comunicazione ufficiale, anche se dalla Casa Bianca ribadiscono: "Trump resta favorevole alla soluzione dei due Stati, se questo vorranno le parti" (Stampa p.2). Leader occidentali e del mondo arabo premono su Washington perchè non formalizzi il riconoscimento come capitale d'Isarele (Sole p.11). Dopo l'annuncio del segretario di Stato Usa Tillerson ai 28 ministri degli Esteri Ue e alla Mogherini, Macron ha chiamato direttamente Trump per dissuaderlo (Messaggero p.2). L'ambasciatore lussemburghese: "Sarebbe come gettare benzina sul fuoco". L'analista israeliano Eiland alla Stampa: "Ci sono movimenti islamici che aspettano solo la scusa giusta, come l'Intifada di 2 anni fa. E' una mossa che rischia di darci poco e costarci molto". Per l'analista palestinese Hadi alla Stampa "questo annuncio è stato più di una provocazione per i palestinesi, se dichiarasse la città indivisibile sarebbe la fine di qualsiasi negoziato sulla base di due popoli e di due Stati, la fine di qualsiasi mediazione americana. L'irritazione monta e riattizza il risentimento per un conflitto senza fine, vedo il buio". Per il Messaggero (p.2) dietro il blitz di Trump ci sarebbe l'ombra del generale McMaster: sarebbe una mossa per stanare l'Iran e chi lo appoggia. Intanto, dietro le quinte, Kushner lavora ad un accordo di pacificazione interna tra Abu Mazen e Netanyahu. LO scrittore Gavron al Corriere (p.2-3): "Non è escluso che la mossa possa generare violenza. Ma l'opposizione del mondo a questa scelta è ipocrita: Israele ha unificato e dichiarato Gerusalemme propria capitale 60 anni fa e il mondo la riconosce come capitale".
Su Sole, Corriere e altri, l'accordo tra i 28 per la lista Ue che indica 17 paradisi fiscali: altri 47 paesi sotto osservazione; delusione e sorpresa per l'elenco, che non contiene i paesi interni all'Ue, come Irlanda, Liechtenstein, Cipro ma anche Svizzera. Il Fatto parla di lista farsa: veti incrociati e minacce di rottura dei negoziati hanno portato all'esclusione anche delle isole inglesi al largo della Manica e di alcune isole caraibiche. Paesi come Capo Verde e Marocco stavano per finire sulla lista nera: i loro nomi sono stati esclusi dagli esperti, che hanno giudicato credibili le loro rassicurazioni, ma in realtà hanno potuto contare sull'appoggio di Francia e Portogallo.

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