Commentario del 23.12.2017

IN PRIMA PAGINA
Manovra, nomine e scioglimento delle Camere i temi in evidenza. Ultimo sì, passa la manovra (Corriere): oggi il via libera del Senato. Critiche su Italia Oggi, che parla di "manovra di mance e di lacune". Ampio spazio riservato anche alla vicenda delle nomine: Nistri al vertice dei Carabinieri, Nava guiderà la Consob (Corriere). Messaggero parla di "asse Palazzo Chigi-Quirinale su nomine bipartisan". Per il Fatto, Gentiloni e la Pinotti disboscano il Giglio Magico. Tra i temi politici domina il fine legislatura: verso il voto, Camere sciolte tra una settimana (su tutti). Messaggero mette in luce il divario Nord-Sud che avrà un effetto anche nelle urne. Renzi verso la candidatura per il Senato (Stampa). Gentiloni in campo in campagna elettorale con tutti i ministri (Repubblica). Mentre resta aperta la questione della candidatura della Boschi dopo il caso Etruria. Il presidente della commissione banche Casini al Corriere: "su Boschi caccia alle streghe". Corriere intervista anche Laura Boldrini, che sceglie Leu: "No ai 5 Stelle". Mentre sul Fatto si torna a parlare dell'inchiesta Consip. Il n.2 dell'Arma: "Avvertii Del Sette delle accuse per la soffiata Consip".
Spazio anche alle vicende estere. Salviamo l'Europa", sulla Stampa il piano di Prodi che, su incarico della Commissione, ha coordinato 20 esperti: "Ripartiamo dal welfare, 150 mld l'anno per salute, istruzione ed edilizia". Intanto resta caldo il fronte spagnolo dopo il voto in Catalogna: il rifiuto di Rajoy all'incontro con Puigdemont fa ripartire il duello (Repubblica). "Parlerò con chi ha vinto, non con lui" dice il premier spagnolo (Corriere). Crescono, invece, le tensioni in Polonia. Walesa chiede aiuto all'Ue: "Stanno tornando demoni del passato" (Repubblica).
Immigrazione: dalla Libia all'Italia, prima volta senza barcone (Stampa): aperto il corridoio umanitario.

ITALIA-ECONOMIA
Ultimo sì, passa la manovra (Corriere e tutti). Oggi l'ultimo passaggio al Senato. Manovra di mance di lacune – scrive Italia Oggi (in prima e p.27) -: saltano la detrazione Iva e la riassegnazione beni ai soci. Repubblica (p.5) parla di "manovra Frankenstein" tra micro interventi e mance elettorali: il Parlamento ha inserito nel testo 185 interventi settoriali e territoriali, la legge di Bilancio è lievitata a 1.247 commi e a 27,8 mld, ma le misure per la crescita valgono appena 5,5 mld, il grosso delle risorse è servito a bloccare l'aumento Iva. Messaggero e Corriere dedicano un approfondimento alle misure contenute dalla manovra: decontribuzione per i neo assunti, stop selettivo all'età di 67 anni sul fronte previdenziale, sconti fiscali per la cura del verde privato, aumento dei fondi del Rei contro la povertà, bonus bebè prorogato per il 2018, mini taglio al super ticket sanitario, web tax. Giornale (p.8) polemico: "manovra elettorale" che lascerà al prossimo governo un conto da 20 mld.
Italiano il peggior sistema fiscale tra i 29 Paesi Ue: su Italia Oggi i dati del monitoraggio comparato, realizzato per il terzo anno consecutivo dal Centro studi ImpresaLavoro su elaborazione dei dati Eurostat e Doing Business. Pessime le performance italiane nelle specifiche graduatorie relative al numero delle procedure, al numero delle ore necessarie per pagare le tasse, al Total Tax Rate sulle imprese, al costo in termini di personale impiegato per le procedure burocratoche, alla pressione fiscale in relazione al Pil e alla pressione fiscale sulle famiglie.

ITALIA-POLITICA
Nomine, dopo scontri e inchieste, mediazione sulle nomine per Consob e Carabinieri (Corriere p.5 e tutti). Concertazione tra maggioranza e Fi (su tutti); al vertice dei Carabinieri andrà Nistri, che sostituirà Del Sette: la partita era particolarmente delicata per la spaccatura interna all'Arma dopo la fuga di notizie su Consip. Linea bipartisan anche per Consob, dove andrà Nava. la Stampa (p.6) indica questo "nuovo Nazareno" come la strada inevitabile per il governo a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere. Giovanni Mammone è il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione. Buscema è il neo presidente della Corte dei Conti, salvatore Farina capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Sul Fatto (p.2) dalla Consob ai Carabinieri, Renzi non conta più nulla.
Camere, l'ultimo giorno: il Colle scioglie entro il 29 (Repubblica in prima e p.3). In questa legislatura non c'è spazio per taglio dei vitalizi e Ius soli. Il cardinale Pietro Parolin al Messaggero (in prima e p.13): "Bene lo stop alla legge sulla cittadinanza, il Paese è già lacerato".
Verso il voto, Messaggero (in prima e p.2-3) mette in evidenza il divario Nord-Sud, che avrà un peso nelle urne: i dati Istat evidenziano un Paese spaccato, al Sud il reddito delle famiglie è inferiore del 35%, indietro anche il Pil pro-capite. Dati preoccupanti anche sulla disoccupazione. Questo si ripercuote sul voto: secondo il sondaggio Swg, il Nord va al centrodestra, mentre nel Mezzogiorno è onda M5S. Paese diviso "per feudi elettorali" anche dal punto di vista sociale, con i dem favoriti tra i ceti alti, mentre il 40% dei "poveri" preferisce Di Maio.
Pd, duello per schierare Gentiloni: pressing dei ministri per centrare la campagna elettorale sul governo e non su Renzi (Repubblica in prima e p.4). Che però resiste: "Né rinunce, né ticket", e annuncia che correrà al Senato a Firenze. Verderami sul Corriere (in prima e p.8) mette in evidenzia i timori di Berlusconi per un possibile tracollo di Renzi: verrebbe meno il piano B del Cav, cioè l'ipotesi larghe intese nel caso il centrodestra non ottenesse la maggioranza.
Intanto, Berlusconi avvisa Salvini: "Azzurri primo partito" (Giornale p.5). Per Franco (Corriere) il leader del Carroccio non ci sta, e con la Lega Nazionale punta ad insidiare il primato di Fi.
Caso Etruria, ipotesi rinuncia alla candidatura della Boschi (Messaggero p.11). Renzi ci riflette, ma avverte: "Non lo chiederò io". A gennaio atteso il passo indietro, mentre il Pd si prepara a dare battaglia sulla relazione finale della commissione banche. Casini al Corriere (in prima e p.10): "Alcuni temi sono già scolpiti. Come immaginavo, le ventate della campagna elettorale sono entrate prepotentemente in commissione. Sulla Boschi caccia alle streghe".
Sinistra, Boldrini scegli Liberi e uguali. Intervista dal Corriere (in prima e p.9) colloca il partito: "Una forza inclusiva, aperta, di governo e innovativa: prospettiva nuova per gli elettori progressisti tentati dall'astensionismo". Ma chiude al M5S: "Non mi sembra ci sia terreno comune".

EUROPA
New deal sociale da 150 mld l'anno: sulla Stampa (in apertura e p.2-3) il piano di Prodi per salvare l'Europa. L'ex premier italiano alla guida di una "task force di alto livello" che ha preparato un dossier che punta su investimenti in salute, istruzione ed edilizia. "Secondo la nostra proposta – spiega Prodi alla Stampa – l'Ue interviene per reperire le risorse necessarie, ma i progetti li scelgono gli Stati e gli enti locali. Rappresenta il piano di un'altra Europa rispetto a quella dei banchieri e dei tecnocrati".
Spagna, i separatisti catalani invocano il dialogo, Madrid tira dritto: "Legalità" (Corriere p.2). Con la vittoria indipendentista in Catalogna, resta il rebus della governabilità. Rajoy apre al dialogo, ma non incontrerà l'esule Puigdemont: "Parlerò con chi ha vinto" (Messaggero e tutti). Il premier, indebolito dal crollo del suo partito, esclude elezioni nazionali anticipate. Per Libero (p.10) Rajoy, sconfitto dai catalani, rischia di perdere la Spagna. Mentre Puigdemont tenta la carta Ue: chiede la mediazione internazionale (Stampa p.4).
L'ex presidente polacco, Walese, lancia un appello all'Ue su Repubblica (in prima e p.17): "Nel Paese tornano i demoni del totalitarismo. Grazie all'Ue perchè agisce in modo solidale con noi".
"Dalla Libia all'Italia senza barcone": si apre il primo corridoio umanitario (Stampa p.9). Atterrati a Pratica di Mare 163 profughi, esulta il ministro Minniti: "Un giorno storico".

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