Commentario del 22.12.17

IN PRIMA PAGINA
Barcellona, nuovo strappo con Madrid (Stampa). In Spagna vincono i separatisti (Corriere, Messaggero), ma brilla Ciudadanos (Repubblica). "Ora fermarli sarà difficile" (Corriere).
In primo piano anche la politica, con Renzi che blinda la Boschi: decidono gli elettori. Ma i big pd frenano (Messaggero, Corriere). Sul Corriere intervista a Carrai: "La mail? Matteo non sapeva". Intanto con l'audizione di Grilli sui derivati Morgan Stanley cala il sipario sulla commissione banche (Sole, MF).
Sulla Stampa i candidati di Berlusconi: Frattini o Tajani.
Su tutti la fiducia sulla manovra, arrivata a quota 1.247 commi (Sole). Assunzioni e fondi formato elettorale (Messaggero). Sul Giornale gli aumenti in arrivo sulle pensioni. Sul Sole l'affondo di Calenda sull'Ilva: "L'investimento non si modifica. Basta ai partiti del No".
In Vaticano il Papa attacca i signori della Curia: "Basta complotti" (Stampa, Corriere). Nel mirino i signori delle finanze (Repubblica). All'Onu 128 Paesi contro gli Usa: bocciata Gerusalemme capitale (Corriere, Avvenire)
Sul Corriere e Repubblica gli sviluppi del caso Regeni; dieci egiziani sotto accusa. Il ricercatore seguito dai servizi prima di essere ucciso. In cronaca, arrestato infermiere: uccideva i malati per i clan (Corriere,Libero). Su QN le casette della vergogna: sono quelle dei terremotati, non adatte alla montagna.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, via libera alla Camera, sabato vota il Senato (Corriere, Stampa e tutti). Una manovra da 27,8 mld lordi (di cui 10,9 per congelare l'Iva) e 1.247 commi (Sole). Tra gli interventi previsti il taglio al cuneo fiscale per i neoassunti under 35 (per 3 anni), l'allungamento (di un anno) e l'ampliamento (alla formazione) del piano Industria 4.0. l'Ape social estesa ai lavori "gravosi" e alle donne, il bonus bebé per i soli nati nel 2018, le 18 mila stabilizzazioni di precari tra scuola e università (Sole p.2). Sulla web tax l'intesa si trova sul prelievo al 3% dal 2019; prorogate a tutto il 2020 le licenze degli ambulanti, per i prestiti Fintech arriva la ritenuta del 26%; obbligo di fattura elettronica per nuovi settori ma nessun obbligo di pec per i consumatori (Sole p.3). Saltano le modifiche al Jobs Act e le limitazioni dei contratti a termine, le misure per tagliare i tempi della giustizia civile e il regime fiscale agevolato per le coop (Sole p.3). Tra assunzioni, proroghe e fondi molte le misure formato elettorale (Messaggero).  "Un vero assalto, mai così da 30 anni" dice Boccia (Pd) al Corriere. "Fuori dalla porta c'era tutta Italia, ci chiedevano di intervenire su questo e quello. Ma con lo scioglimento delle Camere dietro l'angolo e senza il solito Milleproroghe tutti sapevano che questo era davvero l'ultimo treno utile".
Ilva, nuovo appello del ministro Calenda, che in un'intervista al Sole dice: "Basta partiti del No, l'investimento non cambia". "La Commissione Ue ha confermato che il processo di gara di Ilva è stato trasparente e corretto, se il ricorso di comune e Regione viene ritirato possiamo chiudere in tempo. Diversamente non sarà lo Stato a pagare". Ora lo scontro si sposta a Taranto (Stampa): Comune e Regione volevano riprendere il confronto sul polo siderurgici ma i sindacati si sfilano. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, in una lettera inviata a Emiliano e Melucci, hanno chiesto il ritiro del ricorso al Tar. Buone notizie invece da Bruxelles: anche la Ue dà l'ok a Arcelor Iva (Giornale). E sugli aiuti di Stato, mano leggera della Commissione (Messaggero): i 2,2 mld messi a disposizione del gruppo non violano le normative degli aiuti di Stato; all'Italia viene contestata solo la rideterminazione degli interessi, 84 mln di euro di interessi in più che lo Stato dovrà recuperare.
Nomine, sul Corriere (p.11) l'intesa raggiunta in serata tra Colle e Palazzo Chigi. Stamattina in consiglio dei Ministri la ratifica delle nomine del comandante generale dei Carabinieri – Giovanni Nistri – e del presidente della Consob, Mario Nava. Alla Corte dei Conti andrà Angelo Buscema; capo di Stato Maggiore dell'Esercito è stato designato il generale Salvatore Farina.

ITALIA-POLITICA
Caso Etruria, Renzi "blinda" la Boschi: "Sarà candidata, decideranno gli elettori" (Corriere e tutti). "Un po' la difende, un po' la scarica", scrive il Fatto. Per il Messaggero (p.4) Renzi deciderà a gennaio in base ai sondaggi. Secondo le rilevazioni di Piepoli (Stampa p.8-9) per il 47% degli italiani Boschi dovrebbe ritirarsi. Le opposizioni attaccano. Brunetta (Fi) il "conflitto di interessi è dimostrato", mentre Di Maio parla di "fatti gravissimi". Perotti, in una lettera a Repubblica: "Forse ha agito con leggerezza, sicuramente non comprendendo i mercati finanziari. Ma che ci siano interessi famigliari è molto improbabile". Nel mirino del caso-Etruria anche Marco Carrai, che al Corriere (in prima e p.9) spiega la sua mail a Ghizzoni (Unicredit) su Etruria : "Scrissi perchè un cliente, che lavorava sul dossier della Banca Federico del Vecchio, controllata di Etruria, era interessato a sapere se Unicredit chiudesse su Etruria. Domandare è lecito". Per il Fatto (p.4) è una difesa che fa autogol, ma Carrai non sarà ascoltato dalla commissione-banche (su tutti).
M5S, svolta sui collegi: candidati scelti dall'alto (Messaggero p.7): mentre sul proporzionale non ci sono problemi, a preoccupare i grillini sono i dati dei sondaggi sul maggioritario, che assegnano al Movimento tra i 40 e i 46 seggi su 232 totali. Per evitare flop si pensa a candidature per l'uninominale indicate da Grillo, Di Maio e Casaleggio, parlamentarie solo per il proporzionale.
Centrodestra, la Lega presenta il nuovo simbolo: via la parola Nord, e compare il nome di Salvini (Messaggero p.7). "L'obiettivo è un centrodestra vincente, che supererà il 40% - dice il segretario del Carroccio -. Vogliamo portare la Lega oltre il 20% per farne la prima forza del centrodestra che vincerà le elezioni, con un premier che abbiamo messo nel simbolo". Da Salvini anche l'avvertimento agli alleati, su tre paletti sui quali non è disposto a trattare: pensioni, Ue e migranti (Giornale p.9). Berlusconi, intanto, scopre un'altra carta per Palazzo Chigi: dopo Tajani, spunta Frattini (Stampa in prima e p.9).
Sinistra, Boldrini in campo: oggi l'annuncio della sua adesione a LeU (Repubblica p.10). Intanto, Grasso stoppa Bersani su un possibile accordo con il M5S, una visione confermata da Speranza, che ribadisce: "La mia agenda è alternativa a quella di Grillo, dobbiamo riconquistare un pezzo del loro elettorato".

ESTERI
Il voto in Catalogna segna la riscossa degli indipendentisti, con un leader in carcere e un altro all'estero (Corriere e tutti): le tre forze secessioniste (con 34, 32 e 4 seggi) sono maggioranza e avranno il controllo del Parlamento. Ciudadanos primo partito (36), ma senza i numeri per guidare un'alleanza. Male Podemos, ai minimi i Popolari di Rajoiy. Ma la sfiducia reciproca è tale che l'Assemblea catalana ha organizzato un contro conteggio di voti. Puidgemont: "Risultato incontestabile. Una sconfitta per lo Stato" (Corriere). "Fermare i secessionisti non sarà un lavoro facile" la missione di Albert Rivera, leader di Ciudadanos. Per il Messaggero la secessione resta lontana: troppo alti i rischi economici e troppo spaccata la comunità.
Gerusalemme, l'Onu censura Trump (Corriere): 128 i voti per la mozione di Turchia e Yemen contro la decisione americana di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele, mozione votata anche dall'Italia. Ma dopo le minacce del presidente sul voto – "ce ne ricorderemo" – molti Paesi disertano la votazione. Nella Ue si astiene l'intero blocco dell'Est. Anche Moody's boccia Trump, e sulla riforma fiscale (Giornale): sarà positiva per i profitti aziendali, in particolare di banche, assicurazioni e gestori di patrimoni, ma un danno per il debito federale e un contributo modesto all'aumento del pil. Dove invece la riforma sta già dando i suoi effetti è nei piani delle big: si susseguono gli annunci di incrementi salariali, una tantum, investimenti, assunzioni, programmi di riqualificazione e di assistenza (Sole). La "crociata di generosità" delle imprese riflette i due volti della riforma: la spinta che può innescare nel sistema e la necessità di recuperare consenso tra ceti medi e medio bassi, toccati dal taglio delle tasse in modo molto marginale.

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