Commentario del 31.12.17

IN PRIMA PAGINA
Politica in primo piano su tutti. Sul Corriere intervista a Minniti: "Non sarà un voto inutile". Sul Giornale a Berlusconi: "Ecco cosa farò nei primi 100 giorni al governo". Sulla Stampa parla Di Maio: "Al governo con Lega o Grasso? Solo se c'è un accordo in Parlamento". Su Libero la Meloni chiama Berlusconi e Salvini: "Basta polemiche, vi aspetto a firmare il patto". Su QN l'avvertimento di Boccia (Confindustria): "Non toccate le riforme". In primo piano anche la svolta dei 5 Stelle: cade il divieto delle alleanze (Fatto, Avvenire) e indagati candidabili (Repubblica, Messaggero). Libero; i grillini aprono agli inciuci e agli indagati.
Sul Messaggero la stretta finale sul contratto della scuola. La Fedeli: "Pronti a firmare, i soldi ci sono". Su Giornale e Stampa i comuni in rosso: saranno le multe a salvare i conti. Libero e Fatto contro Delrio per i rincari record alle autostrade. Su tutti le novità in arrivo sulle pensioni.
Dall'estero. Proteste e repressione in Iran. Trump avverte: vi guardiamo (Corriere). "Rivolta diffusa ma senza leader" (Stampa). Ebadi: la protesta dei giovani non finirà" (Repubblica). Su Avvenire l'Africa contesa tra Russia e Cina.
Roma,l'Emilia dice sì ai rifiuti di Roma. Conto più salato per la Raggi (Messaggero). Zingaretti: "Se vinco giù Irpef e Irap. Coalizione da Lorenzin a Grasso" (Messaggero).
In cronaca: usata come scudo in una sparatoria. Donna di 84 anni uccisa in strada (Corriere e tutti).

ITALIA-ECONOMIA
Scuola, stretta finale sul contratto: agli insegnanti aumenti fino a 200 euro al mese (Messaggero in apertura). Il governo accelera sul rinnovo del contratto del comparto Scuola, Università e Enti di ricerca. Il 2 gennaio il tavolo Aran-sindacati per definire gli aumenti di 85 euro medi mensili. Cgil, Cisl e Uil presenteranno una piattaforma comune. Dalla Cgil la spinta per far confluire dentro il contratto nazionale (atteso da 9 anni) le risorse della Buona Scuola: i 200 milioni da utilizzare per premiare gli insegnanti più bravi e i 380 milioni della "carta dei professori", ossia i 500 euro da spendere per l'aggiornamento professionale. Con queste due voci aggiuntive i termini del rinnovo contrattuale cambierebbero radicalmente: sommate al rinnovo base da 85 euro e al bonus Renzi (80) queste due voci porterebbero a quasi 200 euro al mese di aumento. Obiettivo del governo è firmare al più presto. E dopo la scuola sarà il turno di Sanità ed Enti locali.
La Fedeli al Messaggero: "Lavoriamo per un rinnovo in tempi i più rapidi possibile e per tutto il comparto. Nella legge di Stabilità i soldi ci sono e chiuderemo presto. Ci sono fondi ad hoc per valorizzare il personale docente e per armonizzare la retribuzione dei dirigenti scolastici con quella dei dirigenti della pubblica amministrazione". Dalla Fedeli anche un riferimento al caso delle maestre diplomate messe fuori graduatoria da una sentenza del Consiglio di Stato: "C'è un pregresso difficile da sistemare, ma su chi può insegnare la politica l'aveva scelto e deciso: è dal 1990 che è previsto che solo con la laurea si può accedere ai concorsi". 
Sul Corriere, Repubblica, Sole e Giornale le novità sulle pensioni: sale l'età per le donne (a 66 anni e 7 mesi, come gli uomini), arrivano gli aumenti legati all'inflazione (+ 1,1%), la pensione minima sale da 501 a 507 euro al mese, si moltiplicano le vie per il prepensionamento, con l'Ape sociale, l'Ape volontaria, la Rita e la Isosospensione.
Sulla Stampa (p.12) e Giornale (p.14) il salasso delle multe : così si salvano i comuni in rosso. Le somme più alte in assoluto sono quelle messe già a bilancio da Roma (208 milioni), Milano (oltre 300 milioni) e Torino (109 milioni). A Firenze il gettito attesto è di 66 milioni di euro. Complessivamente il gettito supera il miliardo e 700 milioni di euro.
Stampa e Messaggero tornano sul rincaro delle autostrade. Raddoppiati in 10 anni i pedaggi sulla Torino-Milano: su questo segmento dell'A4 i rincari saranno dell'8,34% (Stampa). Sulla Roma-L'Aquila l'aumento è del 12,9% (Messaggero). Sindaci, imprese, commercianti e consumatori in rivolta. Sulla Stampa la rabbia del governatore della Val d'Aosta: "Inaccettabili i rialzi del 53%: irrispettoso del territorio e dei turisti. Chiederemo al cda della società di non applicarli". "Delrio ci spieghi i rincari più assurdi di sempre" scrive sul Fatto l'economista Giorgio Ragazzi. Anche Libero contro Delrio: fece lo sciopero della fame per lo ius soli ma ora impone il digiuno a chi prende l'autostrada.

ITALIA-POLITICA
"L'Italia non può fermarsi. L'idea che le prossime elezioni possano essere inutili o usate per tastare il polso al Paese è pericolosa e sarà bocciata dagli italiani". Minniti, in una lunga intervista al Corriere, difende il lavoro fatto dai governi di centrosinistra – "Lasciamo un Paese migliore di quello che abbiamo trovato" – e promette: "Andremo avanti sulla strada delle riforme. E' la carta che ci pone avanti a tutti gli altri". Poi l'appello alle forze politiche perché votino la missione in Niger: "Per noi è strategico contribuire al controllo di quelle frontiere. E poi c'è un'emergenza legata alla sicurezza: quell'area può diventare un passaggio cruciale per i terroristi diretti in Europa".
Sul Giornale parla Berlusconi, intervistato da Sallusti: "Abbiamo un passato di cui essere fieri a differenza dei 5Stelle che un passato non ce l'hanno. Di Maio è diventato un professionista della politica, noi invece stiamo selezionando persone che non hanno mai fatto politica ma che nelle professioni sono vere eccellenze". A Salvini e Meloni propone "un'alleanza coerente,aperta, inclusiva". Agli italiani che "se vinciamo le elezioni il primo partito della coalizione, che saremo noi, si insedierà al governo e realizzerà le parti più urgenti del programma: lotta alla povertà, controllo dell'immigrazione, abbattimento delle tasse".
"Siamo un movimento aperto, lanciamo l'appello alle migliori forze per cambiare il Paese insieme con noi": così Di Maio alla Stampa, che difende le nuove regole del M5S: "Non vogliamo politici professionisti, né condannati: bisogna essere motivati. Voglio un gruppo compatto che creda nei nostri valori. Le regole servono a questo". Di Maio demolisce Berlusconi – "Non è vero che piace ancora: ha un partito al 15% ed è in candidabile" – e su potenziali alleati (Grasso o Salvini) dice: "Se avremo l'incarico valuteremo le forze politiche disponibili a fare il governo. Faremo un appello pubblico ai parlamentari. Saranno i gruppi a dire cosa si può fare, non io. Se non avremo la maggioranza vedremo chi è pronto a votare con noi". Da Di Maio stop alla flat tax: "Non è costituzionale e noi abbiamo idee diverse. Le imprese vanno lasciate in pace fiscalmente. Avremo una misura choc per le tasse, per ridurre il costo del lavoro, poi rimoduleremo l'Irpef". 
"Qualunque risultato uscirà dalle urne non si gettino al vento i progressi fatti con le riforme e non si torni indietro" dice Boccia (Confindustria) a QN. Per Confindustria tre sono le priorità per il Paese: incrementare l'occupazione, avere una crescita stabile e costante e ridurre il debito pubblico. "La ripresa si consoliderà se avremo la forza di proseguire lungo la strada delle riforme". Boccia si tira però fuori dalla contesa elettorale: "Fa piacere l'attenzione riservata a Confindustria ma per quello che mi riguarda confermo la volontà di dedicarmi all'associazione".
Su Libero l'appello della Meloni a Berlusconi e Salvini: "Firmiamo il patto". "Il rischio che Berlusconi salti dall'altra parte e governi con Renzi credo non esista più: il Pd non avrà mai i numeri sufficienti per fare un governo con FI". La Meloni giudica impossibile anche un eventuale matrimonio tra M5S e Lega: "I programmi sono incompatibili". Quanto alla coalizione di centrodestra "Fdi era sotto il 5% e ora siamo dati al 6,5% ma potremmo crescere ancora".
Su tutti la svolta nel M5S sancita dal nuovo statuto: cade il divieto di alleanze e anche l'automatismo tra l'essere indagati e l'incandidabilità. Obblighi ferrei per i parlamentari: vietato sottrarsi ai voti di fiducia, e in caso di espulsione prevista anche una multa. A Di Maio l'ultima parola sulle liste. "E' ora di pensare in grande". Sul Corriere (p.5) parla Casaleggio: "Il cambio ci voleva per consentire al M5S di partecipare alle politiche. Volevamo puntare sulla competenza: sia per la selezione dei candidati sia aprendo alle persone di buona volontà. Per noi vale il vincolo di mandato: una multa è il minimo per chi tradisce gli elettori. Dovrebbero farlo anche i partiti".
Molti i sondaggi e le proiezioni per il voto. Ghisleri a Repubblica: "Nel centrodestra la situazione appare più definita, la somma complessiva è intorno al 40%, con FI tra il 16 e il 17%, la Lega circa al 14%, più partito di Sgarbi, animalisti, quarta gamba centrista. A sinistra c'è più attesa e una sorta di derby che portano il Pd tra il 23 e il 24% e Grasso e LeU tra il 6 e il 7%. I 5S stanno tra il 26 e il 27%". Verso l'astensione un terzo degli elettori: il 10% ancora incerto. "Chi sta conquistando consensi è Berlusconi. Di Maio, senza Grillo, ha meno forza. Per Grasso visibilità in salita".
Per Libero sono gli astenuti la carta in più del centrodestra: su 33% di astenuti, il 12,4% sarebbe comunque attratto dal centrodestra. Ferrari Nasi:"Il centrodestra ha una capacità attrattiva maggiore di Pd e grillini, specie tra i giovani e nel sud".
Sul Giornale la proiezione Ixé che da il centrodestra al 36,6%, il M5S al 29%,il centrosinistra al 26%, altre liste all'8,4%. Centrodestra a un passo dalla maggioranza assoluta, tracollo Pd.
Idem il Fatto: se si votasse oggi Berlusconi e soci sarebbero vicini alla vittoria.
Su Repubblica (p.2 e 3) l'Italia 2018 senza un leader: il sondaggio Demos rivela aspettative "grigie" degli italiani verso il 2018. Più che fari si scorgono muri. Renzi si conferma il leader più "stigmatizzato" del 2017 (per il 32% degli italiani è il peggiore), Di Maio il primo della graduatoria dei migliori (per il 9% degli italiani), seguito da Renzi (8%), Salvini (7%), Mattarella (6%), Gentiloni (5%).
Italiani in cerca di stabilità anche per il sondaggio di Noto su QN ma 6 su 10 sono pessimisti: per il 58% dopo il voto non ci sarà un governo stabile. Per il 43% l'economia resterà uguale. In un anno il Pd ha persone 6 punti, FI ne ha guadagnati 6, la Lega è aumentata di 3 punti, Fdi di 2. Stabile il M5S, in oscillazione intorno al 30%. Il 62% degli italiani ritiene che il prossimo governo non sarà in grado di risolvere i problemi dell'Italia.

ESTERI
Pugno duro in Iran. Sangue sulle proteste contro il carovita (Stampa e tutti). Trump avverte: vi guardiamo (Corriere). Terzo giorno di cortei spontanei in Iran: la miccia sarebbe stata un improvviso aumento del 50% dei prezzi delle uova e della carne di pollo ma gli slogan si sono presto fatti politici: contro la disoccupazione, contro le guerre in Siria e in Yemen, contro l'intero regime politico. Il regime reprime la protesta: spari sulla folla, si parla di 6 morti. L'economista Laylaz al Corriere: "Sono stati i conservatori ad aizzare le proteste: vogliono fermare le riforme. Ogni volta che il presidente Rouhani ci prova c'è qualcuno che lo ferma. Ma aizzare il popolo è un gioco pericoloso". Lo storico Daemi alla Stampa: "Nelle strade anche i delusi da Rouhani. Ma la rivolta non ha una regia politica".  Trump cavalca il dissenso e avverte gli ayatollah: "Il mondo vi tiene d'occhio. I regimi oppressivi non possono durare in eterno".

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