Commentario del 20.12.17

IN PRIMA PAGINA
Restano in primo piano le vicende legate alla commissione banche e al caso Etruria. La verità di Visco (Corriere): "Nessuna pressione su Banca Etruria" (Sole, MF). E' tregua con Renzi (Messaggero). Di diverso avviso il Fatto, secondo cui Visco incastra Renzi: "Mi chiese di Etruria, pensavo scherzasse". La Stampa parla di "tregua sulle banche", con Renzi e Visco frenati dal Quirinale.
In politica, Mattarella alle alte cariche dello Stato: "Voto vicino, serve serenità e proposte concrete contro l'astensione" (Messaggero). Grasso  (Leu) al Corriere: "Riporterò a casa gli elettori M5S".
Ampio spazio alle vicende di Roma Capitale: Messaggero riporta lo sfogo della sindaca Raggi: "Non mi ricandido, è un successo se arrivo viva". "La Raggi cade dall'albero" titola il Giornale. Fatto parla di passaggio della Raggi dall'abisso ai primi risultati: "Lascerò nel 2020". Repubblica, citando Raggi e Appendino, parla di parabola delle stelle cadenti grilline. Sole guarda al business delle squadre di calcio Roma e Lazio: il derby su stadi e investimenti rilancia il futuro di Roma.
Lavoro: a Natale boom di cassintegrati e meno tutele per i licenziati (Fatto).
Carceri, rivoluzione nella riforma: tutela per le mamme e spazio per l'intimità (Messaggero).
Dagli esteri, proseguono le trattative per il governo in Germania. Il ministro Atlmaier: "Merkel resta leader, solo lei può trovare una maggioranza" (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, stasera l'approdo in Aula alla Camera, domani il governo chiederà la fiducia (Messaggero p.15). Salta la stretta sui contratti a termine (Stampa p.4 e tutti): ieri in Commissione Bilancio la maggioranza ha cancellato le novità annunciate sul lavoro. Ritirato sia l'emendamento che prevedeva la riduzione da 36 a 24 mesi dei contratti a termine sia quello relativo all'innalzamento da 4 a 8 mensilità dell'indennità minima per i licenziati senza giusta causa. "Così il partito non sembra più di sinistra" attacca Damiano, ma arriva la replica renziana: "Rafforzeremo il Jobs Act" (Repubblica p.13). Sul Fatto (in prima e p.15) focus sulla crisi dell'industria e sul boom di cassintegrati: nel 2017 160 tavoli di crisi aperti.
 Novità ieri anche sulla web tax, l'aliquota scende al 3% dal 6% che era stato indicato in Senato, e l'imposta non viene allargata al commercio elettronico. Imprese polemiche, per Repubblica (p.30) rischia di diventare un balzello sulla nostra già malconcia economia digitale, pagato dalle aziende straniere ma anche italiane.
Contratto statali, rush finale della trattativa: 50 euro netti in più a tutti (Sole p.20 e altri): nuovi contratti verso una distribuzione lineare degli aumenti, con salvaguardia per i redditi bassi. Per i dipendenti pubblici, possibile taglio della pausa pranzo da 30 a 10 minuti. E spunta il tetto agli straordinari, massimo 180 ore l'anno (Corriere p.36).
"Mediaset umilia la Rai: si prende i Mondiali russi" (Fatto in prima e p.6): Cologno Monzese ha vinto la gara offrendo circa 75 mln di euro.

ITALIA-POLITICA
Su tutti, Visco in audizione alla commissione banche: "Renzi mi chiese di Etruria, io non risposi e dissi che di banche parlo solo con il ministro dell'Economia. Dalla Boschi nessuna pressione". "La tregua su Etruria: è il giorno della "pace istituzionale". Il Colle ottiene il coprifuoco, istituzioni al riparo dalla rissa, come voleva Mattarella: per questo sia il Pd che Visco hanno deposto le armi (Stampa). L'ex premier ringrazia: "Visco ha confermato che non ci sono state pressioni". Sul Corriere (p.3) Fubini: Renzi ha cercato la pace col governatore. M5S attacca: "Renzi sbugiardato, Visco ha confermato l'interessamento". Giornale e Fatto parlano di "stoccata di Visco a Renzi". Libero (in apertura) attacca Visco: "La scimmia di Bankitalia: non vede, non sente e non parla.
"L'anno è stato utile, ora al voto con serenità": Mattarella alle alte cariche dello Stato rivendica il raggiungimento di "obiettivi importanti per uscire dalla crisi". Poi il Capo dello Stato ha chiesto "proposte realistiche capaci di suscitare fiducia". E in vista del voto si è rivolto ai partiti: "Doveroso concorrere al bene dell'Italia" (su tutti). Intanto, la road map elettorale: ipotesi 27 dicembre per il decreto con lo scioglimento delle Camere (Messaggero p.5).
Verso il voto, Pagnoncelli sul Corriere (p.8) analizza il sondaggio che vedrebbe il centrodestra è a quota 281 seggi, 181 al M5S, 151 al Pd e 27 a Liberi e Uguali. Con questi numeri, nessuna forza conquisterebbe la maggioranza per formare un governo. La soluzione più percorribile, in caso di impasse, è un Gentiloni-bis. Anche per Verderami (Corriere p.6) sarebbe l'ipotesi più accreditata, vista l'intesa bipartisan per dire no a un governo tecnico, una vecchia formula bocciata dagli italiani.
Sinistra, sul Corriere (in prima e p.9) parla il leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso: "Il mio obiettivo è riportare al voto gli astenuti e far tornare a casa gli elettori che votano i 5 Stelle. Noi ci proponiamo come sinistra di governo non come fine ma come mezzo per cambiare la rotta su lavoro, scuola, sanità". E ad una domanda sul possibile dialogo con il M5S dopo il voto, Grasso risponde: "Su molti temi, a partire da Ue ed euro, siamo molto distanti. Più che parlare con loro dopo il voto, preferisco parlare ora con i loro elettori".

EUROPA
Germania, proseguono le trattative per il governo. L'uomo di fiducia della Merkel, Altmaier a Repubblica (in prima e p.15): "Merkel avrà un governo stabile, non un governo di minoranza, ma uno che abbia una maggioranza parlamentare ampia e stabile. Ne va anche del futuro della Ue, che avrà successo solo se ci sarà un legame forte tra Germania e Francia, che coinvolga anche altri Paesi come Italia e Spagna".
Catalogna, domani il voto per il nuovo governo: gli unionisti sognano il sorpasso (Stampa p.15 e tutti). Separatisti ancora avanti, ma solo di un punto, e la coalizione di Puigdemont rischia di perdere la maggioranza.
Brexit, oggi la Commissione Ue presenta le linee guida per la seconda fase delle trattative: Ue verso il no sui servizi finanziari. "Non intendiamo includerli nel futuro accordo commerciale" spiega il negoziatore Barnier (Sole p.14).
Doppia cittadinanza agli altoatesini, ora l'Austria frena: "Solo con il sì di Roma" (Corriere p.17): il neocancelliere Kurz apre a Gentiloni, e dal governo italiano apprezzano il dietrofront di Vienna. Intanto, il premier viennese incontra Juncker per tranquillizzare l'Ue sul programma: "L'Austria sarà europeista, considerati partner affidabili". Ma metà austriaci non crede nell'Ue (Stampa p.8).

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