Commentario del 2.12.17

IN PRIMA PAGINA
Esteri in primo piano con le notizie dagli Usa. Russiagate, Flynn coinvolge Trump (Stampa), che ora trema (Repubblica). Il presidente rischia lo stato d'accusa (Messaggero).
Tra i temi italiani, in evidenza la doppia fotografia dell'Italia: l'Istat lima il Pil ma gli investimenti sostengono la crescita (Sole). Secondo il Censis l'economia è in ripresa ma fa paura il rancore (Sole). Pensioni 2018, aumenti da 70 a 260 euro all'anno (Sole).
Tra politica ed economia, tiene banco la polemica nella commissione banche: Etruria e Vicenza, la verità di Bankitalia sulla fusione (Corriere). Il verbale del cda su Vicenza. Pd attacca, Casini: vigilanza debole (Sole). Su Etruria spunta un verbale sulla trattativa con Vicenza: "Bankitalia non era contro" (Repubblica).
In Europa, mentre Schulz prende tempo sulla coalizione per il governo in Germania(Sole), Juncker è pronto a presentare una riforma Ue: più flessibilità e Fondo anticrisi (Messaggero).
Tra i temi in evidenza sul Corriere il caso Ilva.  Veti e ricorsi: destino in bilico. I sindacati: la fabbrica continui a vivere (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Doppia fotografia ieri del Paese tra i dati Istat e il rapporto Censis. Pil, dati al ribasso dello 0,1%, ma il Tesoro assicura: "L'obiettivo dell'1,5% nel 2017 sarà centrato" (su tutti). I dati Istat sulla crescita italiana nel terzo trimestre sono in ribasso rispetto alle stime preliminari, ma restano in crescita: +0,4% nel terzo trimestre invece che 0,5%, con una stima annua che passa da 1,8 a 1,7%. "La crescita sta accelerando, ma a un ritmo più lento rispetto all'Eurozona" commenta Calenda, che sottolinea il ruolo positivo dell'industria, i cui investimenti fissi lordi salgono del 3%, con le esportazioni che registra +1,6%. "L'export tira ma servono più consumi - commenta al Corriere (p.10) l'economista Carlo Altomonte -. Con questa crescita sarebbe importante vedere nell'agenda dei partiti sforzi maggiori di riduzione del rapporto debito/Pil, bisognerebbe approfittarne per tagliare la spesa improduttiva". Un rapporto della Bce evidenzia come la crescita più lenta dell'Italia rispetto ad altri Paesi dell'Eurozona non sia dovuta al "freno" dell'euro, ma alla produttività, ma un peso significativo ce l'ha anche la qualità delle istituzione (Sole p.2).
Ieri è stato pubblicato il rapporto annuale del Censis che, oltre alla ripresa, mette in evidenza il concetto di rancore: oltre 1,6 mln di famiglie indigenti in Italia (+96,7% rispetto al periodo pre-crisi). Il 4,7% della popolazione si trova in povertà assoluta (+165% sul 2007). Ma il rancore è dovuto soprattutto alla "rottura del patto intergenerazionale" dice il direttore del Censis, Massimiliano Valerii, "è venuta meno quella tacita promessa per cui le nuove generazioni avrebbero goduto di condizioni sociali ed economiche migliori delle precedente. E' l'inceppamento dell'ascensore sociale che genera il rancore". La fotografia del Censis evidenzia come l'Italia sia fanalino di coda Ue per quantità di laureati, posto fisso e tecnologie battono la casa di proprietà nei sogni degli italiani, mentre crolla la fiducia in partiti, istituzioni e sindacati. E sul web aumentano le truffe, soprattutto ai danni degli anziani, mentre il 50% è vittima delle fake news.
Pensioni, aumenti minini nel 2018: per gli assegni lordi una crescita da 72 a 260 euro l'anno (Sole in prima e p.3). Dopo due anni di stasi, la piccola spinta sui trattamenti pensionistici dipende dall'inflazione. Da gennaio si applicherà il valore provvisorio relativo al 2017 che è pari a +1,1%, ma con il crescere dell'importo l'aumento sarà in proporzione minore.

ITALIA-POLITICA
Tra politica ed economia, tiene banco la polemica nella commissione banche: Etruria e Vicenza, la verità di Bankitalia sulla fusione (Corriere). Sulla Stampa, è scontro sull'audizione di Visco e Padoan: alcuni si sono accorti che il mandato della commissione scade il 15 e non sono ancora state calendarizzate le audizioni più attese, quelle di Ghizzoni, Padoan e Visco. Su Repubblica e altri, il verbale di Etruria contro Bankitalia: "Non si oppose alle nozze con Vicenza"  e Renzi rilancia (QN): "Quereliamo, sulle banche abbiamo la coscienza e la fedina pulita". Sulla Stampa, Orfini, intervistato, rincara la dose: "Bankitalia mente, il governatore venga a chiarire: la Consob ci ha detto che, se avesse avuto a disposizione tutte le informazioni che aveva Bankitalia, in alcuni casi avrebbe agito diversamente";  Sul Sole spunta anche l'inchiesta della Procura di Roma sulle subordinate: i pm indagano sull'esclusione degli scenari di rischio dai prospetti. il Fatto titola "Etruria colpa di Visco? No, anche di Boschi&C.", dello stesso avviso il Giornale: "Clan Boschi e Popolari, tutte le colpe sui Etruria che il Pd non può celare". Manacorda su Repubblica: "L'errore che Renzi non può celare": nascondere le responsabilità di manager e le collusioni politiche nei fallimenti bancari, affossando Bankitalia in chiave elettorale. Sul Corriere Fubini: "Ora Visco va in contropiede, nessun segreto sulle carte", il governatore pare intenzionato a fornire a Barbagallo tutti i documenti del caso, anche quelli coperti da segreto. Libero titola: "La commissione sulle banche finisce in farsa": c'è il cadavere – le sette banche fallite – ma manca l'assassino.
Scenari verso il voto. Sul Sole (in prima e p.9) la simulazione di D'Alimonte sulla prossima Camera dei deputati: al centrodestra, stando ai sondaggi, andrebbero 49 collegi al Nord su 90. Mentre il M5S si conferma forte al centro-sud, il centrosinistra avrebbe un dominio incontrastato nell'ex zona rossa. Ma formare una maggioranza è quasi impossibile: servirebbe vincere il 40% dei seggi proporzionali e il 70% di quelli uninominali, ma il centrodestra avrebbe il 42% di questi ultimi.
Sinistra, arriva il sì di Grasso: sarò il vostro leader (Repubblica p.10). Incontro con i vertici di Mdp e Si per preparare l'assemblea di domani che lo incoronerà. Ancora incertezza sul simbolo, forse la lista si chiamerà "Liberi e uguali", o "Libertà e uguaglianza". Giornale (in prima e p.9) cita un report degli Usa che già a fine 2016 si dicevano terrorizzati dell'ipotesi Grasso premier: secondo l'ambasciatore americano a Roma l'ex pm è "un leader sbiadito, privo di esperienza politica". E, intanto, Pd e Pisapia puntano su Boldrini come "contrappeso" a Grasso (Sole p.9). "Me l'aspettavo – dice Renzi – Quanto seguito ha tra gli italiani è da vedere, sono convinto che assorbiremo la sua candidatare per le dinamiche del voto utile, schierandogli contro dei buoni candidati" (Stampa p.9).
Centrodestra alla prese con la difficile composizione delle liste elettorali: Salvini stila l'elenco degli "impresentabili" e accusa il mancato rispetto degli accordi: "Un conto è la quarta gamba, ma qui sta diventando un millepiedi". Ma Berlusconi lo frena: "Non mi faccio imporre veti" (Corriere).
M5S, 30 parlamentari pronti al passo indietro (Corriere p.17): anche il Movimento alle prese con le candidatura, si studia l'ipotesi di introdurre "filtri quantitativi" alle candidature di sconosciuti. Tra i grillini si ragiona anche sulla conferma delle regole storiche e deroghe per evitare sorprese, come la possibilità per i big di candidarsi sia in un collegio uninominale sia in un proprozionale.

EUROPA
Fondo anticrisi e flessibilità, in arrivo la riforma Ue (Messaggero in prima e p.5): mercoledì Juncker presenterà il piano per cambiare l'Eurozona, che prevede che il "fiscal compact" diventi legge, anche se sarà confermata l'attenuazione. In prospettiva, il piano prevede anche l'istituzione di un bilancio dell'Eurozona e la presenza di un ministro delle finanze Ue. Ma sui tempi di attuazione pesa lo stallo politico in Germania.
Germania, Schulz prende tempo e sfida Merkel sull'Europa (Sole in prima e p.8): primi passi verso la grande coalizione, prima di Natale inizieranno colloqui solo "esplorativi", ma l'Spd ha già posto come condizione l'attuazione delle riforme dell'Eurozona.
Il Sole (p.11) dedica un reportage ad Amsterdam, dove sarà trasferita la sede dell'Ema, soffiata a Milano. Non c'è ancora la sede che dovrà ospitare l'agenzia, il grattacielo da 80 metri che dovrebbe ospitarla sarà pronto solo a fine 2019: il governo olandese investirà nell'opera 250 mln di euro ma l'Ema dovrà versare una tassa annuale alla città per occupazione di suolo pubblico, a Milano non sarebbe successo. In attesa del completamento dell'opera, ci sarà un periodo di transizione, fino a 9 mesi, nei quali gli impiegati andranno in un altro palazzo, ancora non rilevato. "Ospiteremo i lavoratori fuori dal centro – dice al Sole l'assessore Kock -. L'Ema sarà temporaneamente in un palazzo vicino all'edificio da costruire, l'Agenzia pagherà una quota per occupazione di suolo pubblico e l'affitto dell'edificio, ma i soldi andranno allo Stato".

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