Commentario del 7.12.17

IN PRIMA PAGINA
Aperture dei quotidiani divise tra la politica italiana e i risvolti sulle scelte americane in Medio Oriente. Gerusalemme, tutti contro Trump dopo il riconoscimento della Città santa capitale di Israeale (Messaggero). L'ira degli arabi: "Sarà l'inferno" (Stampa). Tra le vicende italiane, in primo piano le scelte di Pisapia e Alfano, che lasciano Renzi: salta la coalizione (Corriere). Alfano si arrende e annuncia di non ricandidarsi. Pisapia molla Renzi e i suoi vanno con Grasso (Giornale). Renzi spiazzato (Messaggero). "L'hanno rimasto solo" titola il Fatto riferendosi al segretario Pd. Repubblica apre sullo Ius soli, sì alla legge contro i fascismi (Repubblica). Dopo il blitz di Forza Nuova alla sede del quotidiano, il ministro Minniti: "Fermeremo chi attacca le idee e la libertà di stampa". Sulla Stampa intervista a Di Maio: "L'Europa ci salverà dalla crisi sociale". Tra i temi economici, spazio alla ricerca choc dell'Istat: povero un italiano su tre (Giornale). Rischio povertà per 18 mln, Paese spaccato (Avvenire).
Spazio alle polemiche sulla commissione parlamentare sulle banche. Da Ghizzoni a Vestager, saranno sentiti tutti (MF). Sulla convocazione di Ghizzoni è scontro tra Casini e il Pd (Corriere). Ghizzoni convocato per rispondere su Etruria. Boschi: "Dica la verità" (Repubblica). Trattativa con Unicredit, la prova: su Etruria la Boschi mente (Giornale).
Nelle prime pagine, in risalto anche il piano Juncker per la riforma Ue. Bruxelles lancia il Fondo Monetario Europeo anti-crisi (MF, Sole). Il Fiscal Compact entrerà nei trattati. Per il Fatto è un'altra botta per l'Italia.

ITALIA-ECONOMIA
L'Italia che non vince la guerra alla povertà: su Avvenire (in prima e p.5) e altri quotidiani il rapporto Istat su condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie, che certifica un peggioramento della situazione nel 2016. Sebbene ci siano segnali positivi sulla ripresa economica, con l'aumento del reddito medio, si allargano le disuguaglianze: la parte più ricca della popolazione guadagna ora 6,3 volte più di quella povera. E cresce il numero di persone in difficoltà economica: circa il 30% della popolazione in difficoltà (18 mln), una percentuale che cresce al 51% nei nuclei familiari con almeno un componente non italiano (Giornale). Il Mezzogiorno resta l'area più esposta alla povertà (46,9% delle famiglie), me anche nel Nord il fenomeno è in crescita: dal 18,5% del 2015 al 21% del 2016 nel Nord Ovest, dal 15,9% al 17,1% nel Nord Est. Resta stabile il Centro con una quota di famiglie in difficoltà intorno al 25%.
Consumi, i dati Confcommercio per il prossimo Natale confermano che la ripresa c'è, ma i consumi non accelerano (Corriere p.41). Secondo lo studio, la spesa per i regali di Natale sarà sostanzialmente in linea con quella dell'anno scorso, pari a 166 euro pro capite anche se con le tredicesime di quest'anno gli italiani avranno una disponibilità del 3,9% in più rispetto allo scorso anno. Il paradosso in base al quale gli italiani hanno più soldi in tasca ma non aprono il portafogli è spiegato da Sangalli con la mancanza di fiducia. "Da irrobustire — dice Sangalli — in un modo soltanto: dando una prospettiva certa di riduzione delle tasse".

ITALIA-POLITICA
Pisapia e Alfano lasciano Renzi, è l'implosione del centrosinistra: sul Corriere (in prima e p.5) e tutti la svolta annunciata dall'ex sindaco di Milano e dal ministro dell'Interno. "E' finita. Non ci sono le condizioni per un'alleanza" annuncia Pisapia dopo lo stallo sulla calendarizzazione dello Ius soli, proprio mentre Alfano in tv rende pubblica la sua intenzione di non candidarsi alle prossime politiche. "Salta il puzzle di Renzi" (Messaggero p.6), ora è rebus alleanze per il Pd (Sole p.14) "Lo hanno rimasto solo" titola il Fatto. Il segretario dem non fa drammi e rassicura i suoi: "Andiamo avanti sereni, non ci sono sono loro". Per creare una coalizione ampia, il Pd lavora ad una lista di sinistra con ex Sel, mentre al centro ci sarà una lista centrista con Casini e Lorenzin (Corriere). Il ministro della Salute in pole per la successione alla guida di Ap: ma i centristi sono divisi tra Fi e Ap (Messaggero p.7). Berlusconi, che esprime apprezzamento per la scelta dell'ex delfino, apre ai suoi (Stampa p.7). "Al voto da soli, poi patto con Berlusconi" è per Libero (p.7) la linea dei reduci di Ap. Ma Cicchitto al Corriere (p.6) dice: "Va proseguita la missione politica costruendo la stessa coalizione di governo tra moderati riformisti e la sinistra riformista del Pd che ha dato vita al governo Berlusconi". 
"C'è una guerra sociale in corso, solo l'Europa può salvarci". Sulla Stampa (in prima e p.5) parla il candidato premier del M5S, Di Maio, al centro dell'intervista le tematiche comunitarie: "Noi vogliamo restare e senza ultimatum: non è cambiata la nostra linea, ma sono cambiate le condizioni nell'Ue. Il referendum sull'euro è una extrema ratio, ci sono ampi margini di contrattazione, occorre intervenire su alcune questioni a partire dal governo Ue: la nostra proposta è trasferire i maggiori poteri al Parlamento Ue". Tra le priorità del leader M5S c'è la lotta alle diseguaglianze: "L'Europa è il veicolo per portare i popoli verso un maggiore benessere, la priorità è la creazione di un Welfare fondato su una maggiore solidarietà". Poi, a proposito di interventi a favore dell'Italia, spiega: "La parola d'ordine di un governo M5S deve essere dialogo con gli altri Paesi in una condizione favorevole per l'Italia. Su banche e accesso al credito bisognerebbe scrivere parametri pensando che il nostro sistema è al 95% di pmi: basta accordi che ci penalizzano e creano concorrenza sleale".
Ieri blitz fascista nella sede di Repubblica: 12 militanti di Forza Nuova a volto coperto hanno rivolto proclama e minacce all'indirizzo del quotidiano (Repubblica in prima e p.2). E' l'ultimo atto di una escalation. Il ministro Minniti intervistato da Repubblica annuncia "tolleranza zero per chi attacca la democrazia". Poi avverte: "Guai a sottovalutare i pericoli". Il titolare del Viminale ribadisce che "la libertò di stampa è ossigeno per la democrazia, le istituzioni e la società, serve da parte del Paese la risposta più unitaria possibile, voglio credere che le forze politiche siano capaci di una reazione corale".

ESTERI
Trump riconosce Gerusalemme capitale e devia il corso del processo di pace (Corriere in prima e p.2 e tutti). Tutti contro il presidente americano (Messaggero): ira dell'Onu, condanna di Ue e Russia. La rabbia del mondo musulmano: "Aperte le porte dell'Inferno". Con Hamas che minaccia: "Taglieremo le mani a chi tocca la Città santa" (Stampa). Dalla Turchia all'Iran si moltiplicano le condanne contro la scelta americana. Mentre Netanyahu parla di "gesto coraggioso". Trump, confermando lo spostamento dell'ambasciata Usa, ha detto: "Sul Medioriente è necessario un nuovo approccio".
Bruxelles lancia la riforma dell'Unione economico-monetaria: trasformazione del Fondo Salva Stati in Fondo Monetario Europeo, istituzione di un superministro dell'Euro, integrazione del Fiscal Compact – le cui regole vengono cristallizzate, anche se si rende strutturale la flessibilità - nel diritto europeo e istituzione di una "linea di bilancio" (Stampa in prima e p.4 e tutti). La riforma Ue va incontro alle richieste italiane, ma il governo resta freddo. "Dobbiamo riformare la zona euro, non semplicemente completarla" è il monito di Sandro Gozi. "La situazione economica migliora, non aspettiamo altre crisi per agire" avverte il vicepresidente della Commissione Dombrovskis alla Stampa (p.5), che in merito al punto forte della proposta, la creazione del Fme, spiega: "Vogliamo estendere le funzioni del Fondo Salva Stati, ciò comporterà un ruolo più limitato per il Fondo Monetario Internazionale nell'Eurozona".  Fatto (in prima e p.9) polemico: con il Fiscal compact nei trattati austerità per sempre: la Commissione sceglie la linea tedesca. "Siamo lontani dalla strada giusta per l'integrazione europea - dice al Fatto (p.9) Minenna -. Con l'inserimento del Fiscal compact nei trattati avremo meno margini di manovra. Sul bilancio l'Italia avrà il cappio al collo".

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