Commentario del 27.12.17

IN PRIMA PAGINA
Finale di legislatura segnato dallo scontro sui soldati italiani in Niger (Corriere, Messaggero) e sullo Ius Soli (Repubblica). Avvenire parla di bambini traditi. Il Giornale contro i razzisti dello Ius Soli. Gentiloni domani al Colle. In serata lo scioglimento delle Camere (Sole). Libero: finalmente se ne vanno. Berlusconi alle prese con il rebus candidati (Giornale), Di Maio con i ministri graditi al Colle (Fatto): per il Giornale Grillo è pronto a mollarlo dopo il voto. Il Fatto contro Renzi: ora al 40% c'è il centrodestra di B.
Economia, salasso bollette nel 2018: 952 euro in più a famiglia (Giornale). Sul Messaggero il caso di 55 mila supplenti fuori dai ruoli: per insegnare il diploma non basta.
Dall'estero. In Libia attacco Isis all'oleodotto, petrolio ai massimi dal 2015 (Sole, Messaggero e tutti).Trump taglia i fondi all'Onu dopo il voto su Gerusalemme (Stampa, Avvenire). E l'Europa dell'Est si schiera con lui: "Ambasciate a Gerusalemme" (Giornale). In Russia il dissidente Navalny escluso dalle elezioni (Messaggero): Putin presidente e "zar" prepara il quarto mandato (Repubblica). Critiche dalla Ue (Avvenire).
In cronaca, l'emergenza smog al Nord (Stampa): a Milano e Torino divieto di circolazione. Su tutti l'addio a Gualtiero Marchesi, scanzonato re dell'alta cucina (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Bollette pedaggi e tariffe: su Stampa e Giornale la stangata di Capodanno. L'Adusbef prevede 591 euro aggiuntivi per queste voci, ma il conto sale a + 952 euro sulla famiglia italiana media aggiungendo le spese extra per i prodotti di consumo. Da Nomisma Energia la stima di un +5% nelle bollette del gas da gennaio + 3,5% in quelle della luce, assaggio di un anno tutto in crescita per l'energia, carburanti inclusi. 
Su tutti i giornali la legislatura a fine corsa. Sul Corriere la "pagella" di Calenda: "Sull'economia il bilancio è positivo, grazie alla Bce, alla capacità di reazione delle imprese italiane ma anche alla politica economica dei governi Letta, Renzi e Gentiloni. Ma i problemi non sono alle nostre spalle: ci vorranno anni per comporre le fratture sociali ed economiche della grande crisi". Nell'agenda di Gentiloni restano ancora da sciogliere i nodi Ilva e Alitalia (Messaggero). Calenda: "Su Alitalia abbiamo tre offerte, a metà gennaio inizieremo la negoziazione in esclusiva. Su Ilva non so se il compratore si ritirerà. Ma è inaudito che succeda per i ricorsi al Tar: 5,3mld per un investimento industriale al Sud non si vedevano da 40 anni".
Su Repubblica Del Conte (Anpal) fa un bilancio sul tema lavoro: "Parlare di fallimento del Jobs Act non ha senso, è molto di più dell'articolo 18: 900 mila posti aggiuntivi per lo più stabili, organizzazione del lavoro flessibile, norme per conciliare vita e professione. E' un processo irreversibile, il passato non ritorna". Ma c'è un rimpianto: "Non aver avuto risorse sufficienti per abbassare in modo strutturale il costo del lavoro stabile".

ITALIA-POLITICA
Mattarella pronto a sciogliere le Camere: domani la conferenza di fine anno, poi premier al Colle (Messaggero p.4 e tutti). Cdm per il decreto che indice le urne il 4 marzo: l'esecutivo resta in carica e avrà tre mesi di campo libero (Stampa p.3). Ma non è escluso che, in caso di impasse post-voto, non si apra per Gentiloni l'ipotesi di un ruolo "istituzionale" di premier di un esecutivo di emergenza (Corriere p.5). Europa, sicurezza e manovra nell'agenda del premier che resta in carica (Stampa). "Il paradosso – spiega il costituzionalista Lippolis alla Stampa – è che senza Camere l'esecutivo diventa ancora più forte. Il ministro Calenda al Corriere (p.3) traccia un bilancio della legislatura: "Avevamo due grandi emergenze, quella economica e quella istituzionale: sul primo versante il bilancio è positivo, questi governi hanno fatto molto di più per la crescita dell'insieme degli altri della Seconda Repubblica. Sul fronte istituzionale, abbiamo perso la sfida della costruzione di un sistema più forte ed efficiente. La prossima legislatura dovrà avere al centro questo tema. La strada giusta è forse quella di un'assemblea costituente".
Liguria, il governatore Toti al Corriere (p.5) chiede più poteri all'esecutivo: "Noi al tavolo con Lombardia e Veneto, chiediamo più autonomia. Vogliamo accelerare i temi: porteremo la mozione in Consiglio a gennaio, e ci faremo trovare pronti se toccherà al prossimo governo concludere l'iter: vogliamo rappresentare una delle istanze da portare al governo se il centrodestra vincerà".
Intanto, si consuma l'ultimo scontro con la sinistra sull'invio dei soldati in Niger (Corriere p.2): domani il Cdm dovrebbe decidere l'invio di 470 militari, la sinistra di Leu parla di "brutto regalo sotto l'albero". Far parte della missione è un modo per contare di più in Europa (Corriere p.2). Latorre, presidente commissione Difesa, al Messaggero (p.2): "Daremo la caccia anche ai terroristi, i forign fighter da lì non passeranno".
Chiusi i giochi per lo Ius soli: Grasso ha calendarizzato la discussione in Aula il 9 gennaio, ma domani Mattarella scioglierà le Camere (su tutti). Ieri l'ultimo appello a Mattarella per ritardare lo scioglimento delle Camere per varare la legge (Giornale p.2). Mentre la sinistra accusa il Pd di aver fatto saltare la discussione per "calcolo politico" un sondaggio Swg riportato dal Messaggero (p.5) rileva la contrarietà alla legge sulla cittadinanza del 53% degli italiani, dal 2015 i contrari sono cresciuti del 12%. Il 43% teme che la riforma scatenerebbe un'ondata di arrivi ancora più massiccia.

ESTERI
Attentato all'oleodotto libico, s'impenna il prezzo del petrolio (Corriere, Sole e tutti). Attacco all'oleodotto di Es Sider, nella zona controllata dal generale Haftar, in Cirenaica. Sul commando armato l'ombra dell'Isis: persi 90mila barili di produzione giornaliera e prezzo che di colpo sale di 1,51 dollari raggiungendo i 66,83 dollari al barile (+2,3%), la cifra più alta dal maggio 2015. Dall'Eni arrivano le rassicurazioni del general manager Antonio Banza "I piani non subiranno modifiche, si andrà avanti per la strada tracciata" (MF p. 11).
Russia, stop al blogger Navalny, nemico di Putin. Condannato due volte con sentenze definitive, non è candidabile. Il Presidente corre senza avversari (Messaggero e tutti). "Putin ha paura di gareggiare con me – l'accusa del blogger – Queste non si possono chiamare elezioni: vi partecipano Putin e i candidati che lui ha selezionato personalmente, ossia quelli che non rappresentano la minima minaccia". Ue e Usa preoccupati. Il Corriere parla di "corsa senza limiti di zar Putin", che fa segnare percentuali di gradimento vicine all'80%.
Trump taglia i fondi all'Onu dopo il voto su Gerusalemme (Stampa, Sole e tutti): mantenuta la promessa dell'ambasciatrice Nikki Haley. 285 milioni di dollari in meno nel contributo Usa al bilancio regolare. E' la vendetta dell'amministrazione Trump per il voto contro il trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. Su questo Trump incassa la solidarietà dall'Est Europa: Romania, Slovenia e Repubblica Ceca pronte a fare altrettanto. Per il Giornale è una sconfessione piena della Mogherini, sicura che la Ue avrebbe isolato gli Usa.

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