Commentario del 17.12.17

IN PRIMA PAGINA
In primo piano su tutti la svolta nazionalista dell'Austria: l'ultradestra conquista il governo (Stampa). Difesa e Interni agli estremisti di destra (Repubblica e tutti). Austria blindata (Sole). Sul Corriere la "rischiosa" idea di Vienna: dare ai sud tirolesi italiani passaporto austriaco.
Sul fronte interno domina l'intreccio politica-banche. Tensioni nel Pd sul caso Boschi: il partito al 23,4% (Corriere). Renzi vuole comunque candidarla, in Toscana, ma i dem temono l'effetto Etruria (Repubblica). Gli elettori Pd con la Boschi: giusto ricandidarsi (QN). Il sindaco contro: "Arezzo è martire dei Boschi, basta con la ex ministra" (Fatto). Violante al Mattino: "Sulla Boschi clima di veleni, ma il Pd sbaglia". Intanto commissione banche all'ultimo round (Sole). Dopo Vegas tocca a Visco: così può far tremare Boschi&Renzi (Fatto). Su QN intervista a Davide Casaleggio: "La mia sfida tecnologica per l'Italia". Sull'Espresso le Politiche che ci aspettano: sarà uno scontro di inciviltà. Italiani rassegnati alle larghe intese (Messaggero).
Su Repubblica intervista alla Pinotti: "Dimezziamo i soldati in Iraq e verranno ridotti pure in Afghanistan". Sulla Stampa D'Alema mette in guardia da Macron: "La Francia coltiva tentazioni egemoniche". E la Catalogna si avvia spaccata al voto. Tremila imprese si sono già trasferite (Sole).
In cronaca, il giallo sulla salma del re (Giornale). Vittorio Emanuele III ritorna in Italia: il re delle guerre sepolto a Cuneo. Emanuele Filiberto: "Il suo posto è al Pantheon" (Corriere). Il Quirinale irritato per le richieste dei Savoia (Repubblica).

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni, lavoro e web tax: sul Sole e altri la manovra al fotofinish. Tra stasera e domattina il via libera al testo definitivo, ma la legge di Bilancio continua a cambiare ancora. Tra le novità la stretta sui giochi per contrastare l'illegalità, lo stop ai maxi conguagli nelle bollette di luce e gas, la proroga di un anno delle graduatorie del concorso della "Buona Scuola", un bonus unico per la ristrutturazione dei condomini. Previsto anche un super bonus per gli interventi combinati di riqualificazione energetica e antisismici, con una detrazione dell'80-85%. Sul Corriere l'emendamento in corso di valutazione sulla Tap: i cantieri potrebbero diventare siti di interesse strategico nazionale: chi protesta e ne travalica i confini rischia l'arresto, come ne caso della Tav. Fa discutere anche l'emendamento che prevede la possibilità di cessione a Stati esteri degli immobili del demanio italiano, con la rassegnazione dei proventi al ministero che ha autorizzato la vendita del bene. Centrodestra sulle barricate: idea gravissima (Giornale). Ancora da sciogliere i nodi della semplificazione della web tax e l'inserimento in bilancio della riforma delle Agenzie fiscali. Rinviata a oggi o a domani anche la scelta sulla stretta sui contratti a tempo (Sole, Repubblica).
Sul Messaggero il via all'Ape volontaria, dopo 8 mesi di ritardo. A giorni è attesa la firma della convenzione con banche e assicurazioni, ultimo passaggio prima dell'avvio del prestito che consentirà a chi ha almeno 63 anni di lasciare il lavoro con un trattamento provvisorio da restituire a rate in 20 anni a valere sulla pensione definitiva. Gli interessati all'Ape volontaria dovranno fare domanda di certificazione del diritto: se ammessi sceglieranno banca e assicurazione per il prestito. 300 mila persone la platea potenziale del 2017, 115 mila quella del 2018. Prevista la possibilità di avere gli arretrati (fino a maggio 2017) per chi aveva maturato il diritto prima del decreto attuativo di settembre.

ITALIA-POLITICA
Centrosinistra, Pd alle prese con il caso Boschi: tra i dem spaccature sulla ricandidatura dell'ex ministro (Corriere e tutti). Il caso Boschi-Etruria si ripercuote sui sondaggi. Le rilevazioni Ipsos per il Corriere (in prima e p.3) evidenziano una nuova caduta del Pd (-15), che scende al 23,4%, crescono però le altre sigle del centrosinistra alleate dei dem (dal 2,4 al 2,8%). Stabile al 6,6% la formazione di Grasso, sostanzialmente invariati rispetto a 8 giorni fa anche i dati del centrodestra: Fi (16,7%) si conferma davanti alla Lega (14,3%), mentre FdI raggiunge quota 5%. Il M5S (28,2%) si conferma primo partito, anche se in flessione di quasi un punto. E sulle probabilità di vittoria, un italiano su tre (33,7%) crede che sarà il centrodestra a prevalere, il 23% punta sul M5S, mentre solo il 12% pensa che possa essere il centrosinistra a spuntarla. Secondo il sondaggio Swg per il Messaggero (p.7) il 73% del Paese è rassegnato allo stallo post-elettorale. Solo il 13% saluterebbe come una scelta giusta le larghe intese per superare l'impasse, il 28% la vedrebbe come una scelta amara ma necessaria, per il 23% si tratterebbe di inciucio, per il 19% una tragedia.
Intanto, il Quirinale ha pronta la road map: scioglimento delle Camere tra il 27 e il 29 dicembre, dopo le elezioni l'incarico di formare il governo non sarà affidato al primo partito ma a chi avrà più chance di mettere insieme in numeri per governare (Messaggero p.7). "Con la legge elettorale attuale non ci sarà una maggioranza di governo, nessuno compete per vincere e il governo sarà frutto delle intese che verranno dopo" dice D'Alema alla Stampa (in prima e p.4). Liberi e Uguali è disponibile al dialogo, ma a determinate condizioni: "Rilancio dell'europeismo, federalista e comunitario, difesa degli asset del Paese". E sulle immigrazioni: "Eravamo il Paese che più aveva fatto per salvare vite umane nel Mediterraneo, adesso la priorità è non farli venire, abbiamo accettato accordi che ci hanno reso complici di terribili violazioni dei diritti umani". Su Corriere e Stampa parla il ministro Orlando: "Boschi ha fatto un lavoro importante che va riconosciuto, ma bisogna mettere in campo le candidature che sono in grado di farci prendere più voti". E sulla premiership: "E' lo stesso Renzi che non si immagina più premier, se ci fossero chance non lo ostacolerei. Ma è complicato in un quadro di coalizione". Uno dei nomi circolati per la guida del prossimo esecutivo è quello di Calenda, che piacerebbe anche a Berlusconi. Il titolare del Mise all'Espresso (p.40-43): "Non devo stare in politica per forza, pensavo di poterla fare con il Pd e con Renzi. Non è stato così, il Pd è un circolo chiuso. Non mi ricandiderò, non saprei dove farlo".
Centrodestra, un sondaggio Ixè ripreso da Libero (p.9) analizza la corsa alla leadership nel centrodestra: Berlusconi sarebbe il preferito con il 26% totale, contro il 24% della Meloni e il 19% di Salvini. Da segnalare un 22% che non esprime preferenze tra i tre leader dei principali schieramenti. Tra Berlusconi e Salvini resta un clima teso, prosegue l'eterno valzer sull'incontro tra i due (Corriere p.9). Con il segretario del Carroccio che mette i paletti a Berlusconi per l'alleanza: stop ai riciclati e niente Tosi, rottura sui candidati alle Regionali (Stampa p.6). Sul Tempo (in apertura e a p.7) il sondaggio segreto sul Lazio: centrodestra ko senza Pirozzi. La sua civica è già al 20%, in coalizione arriverebbe al 40%. Diversamente la partita si ridurrebbe al derby Zingaretti-Lombardi, con la grillina un punto avanti al governatore.

ESTERI
Austria, l'ultradestra conquista il governo (Stampa). Il governo nero-blu di Vienna è realtà: con Sebastian Kurz premier, il più giovane di sempre con i suoi 31 anni, a tenere in pugno la sicurezza è la trojka di Strache, il leader della Fpö, vice premier, che ha indicato la Merkel come "la donna più pericolosa d'Europa" e coltiva relazioni privilegiate con Mosca. Agli Interni andrà lo xenofobo e islamofobo Kickl; alla Difesa una donna, Karin Kneissl, esperta di Medio Oriente e fortemente legata a Putini. Alla Difesa l'ex militare Kunasek.  Kurz controllerà i dossier europei ma i nazionalisti avranno un'enorme influenza su gran parte della politica austriaca. Sulla Stampa la preoccupazione del sottosegretario Gozi: "Italia preoccupata dalle minacce sul Brennero perché nel prossimo anno Vienna guiderà la Ue. Ma l'Austria è un Paese vicino e amico: auspichiamo che i toni della campagna elettorale non trovino eco nelle azioni di governo". Sul Corriere la "rischiosa" idea di Vienna: dare ai sud tirolesi italiani passaporto austriaco. La doppia cittadinanza è nel programma di governo. Fin qui Roma e Vienna avevano sempre escluso questa possibilità visto che in Alto Adige madrelingua tedeschi e ladini arrivano al 75% e riaprire questa questione potrebbe innescare tensioni politiche. Favorevoli i partiti italiani di lingua tedesca, a cominciare dalla Südtiroler Volkspartei. Gian Antonio Stella parla di trappola rischiosa: si rischia di far saltare una convivenza che da decenni è vista da tutto il mondo come un modello virtuoso.
Altro Paese al bivio, la Spagna (Sole). Giovedì il voto in Catalogna, con i sondaggi che danno una sostanziale parità tra unionisti e indipendentisti, con questi ultimi leggermente avanti in un Parlamento comunque molto frammentato. Unica certezza, la grande partecipazione al voto, mentre l'incertezza continua a spingere le imprese fuori dalla Catalogna: 3000 le imprese che da ottobre hanno spostato la sede legale altrove, 1000 quelle che hanno trasferito anche il domicilio fiscale. Solo il trasloco delle 62maggiori società catalane ha avuto un impatto sul pil della regione di 11,5 mld, pari al 5,4% del totale. Sul Corriere reportage di Cazzullo da una Barcellona divisa dal voto: neppure con le elezioni di giovedì si risolverà una tragedia che si è costruita con le sue stesse mani. Secondo l'ultimo sondaggio non vincerà nessuno: i separatisti dovrebbero perdere la maggioranza ma non c'è un'alleanza unionista in grado di governare.
Su Repubblica intervista alla Pinotti: "Dimezziamo i soldati in Iraq e verranno ridotti pure in Afghanistan. L'Italia in Africa rafforza l'impegno". "Per l'Europa di oggi e per quella del futuro l'Africa rappresenta una sfida fondamentale, anche per la nostra sicurezza. Per questo nel Sahel si sta costruendo una forza di cinque Paesi africani, sostenuta dall'Onu e dalla Ue, sia per proteggerci dal terrorismo sia per contrastare le reti criminali che gestiscono l'immigrazione clandestina. E' un prototipo sul campo della nascente difesa europea". E sulle spese per la Difesa: "Molti risparmi sono stati fatti negli anni scorsi ma oggi ci si è resi conto che non si possa più tagliare perché minacce e rischi che stiamo vivendo sono evidenti a tutti e perché stiamo assumendo degli impegni nella Ue e nella Nato che richiedono responsabilità. Ma non batterò i pugni sul tavolo per arrivare al 2% del pil per le spese della Difesa".
Parla di politica estera anche D'Alema, in un'intervista alla Stampa: "Necessario riaprire un negoziato serio con la Russia, attenzione a baciare la pantofola di Macron. I francesi sono francesi, coltivano una visione direi quasi coloniale. Il problema è la fragilità della classe dirigente italiana, mentre gran parte dei principali asset nazionali stanno finendo nelle mani di capitale straniero. Il problema è che non c'è reciprocità. A noi non è consentito di andare a fare shopping in casa d'altri".

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