Commentario del 16.12.17

IN PRIMA PAGINA
Banche e politica sempre in primo piano. Boschi, altra riunione pro Etruria (Fatto). Il banchiere Consoli racconta l'incontro a casa del ministro (Corriere). E il tramite con Vegas era Verdini (Fatto). Sulle banche il richiamo del Colle (Messaggero): bene il riordino. Ma dopo Boschi adesso la Commissione punta su Renzi (Stampa). Alla Boschi arriva il sostegno di Gentiloni: sarà candidata con il Pd (Corriere, Avvenire). Ma è allarme tra i dem, giù nei sondaggi (Repubblica). "Meglio se fa un passo indietro" (Messaggero).
L'altra notizia del giorno è l'ultima battaglia del killer di Budrio, preso dopo 8 mesi (Stampa). La fuga si chiude nel sangue in Spagna. Uccide due agenti e un allevatore, poi lo catturano (Repubblica). Caccia alla rete dei complici (Corriere). "Non lo estradiamo" (Messaggero). QN: troppi morti per una belva.
In manovra un nuovo calendario fiscale (Italia Oggi, Sole): servirà ad evitare ingorghi tributari.
Su Avvenire il rapporto Istat sul benessere equo e sostenibile: più ricchi ma più poveri di relazioni e di speranza. Sul Messaggero il primo accordo sul contratto per i 250 mila ministeriali. Su tutti la resa di Ryanair: sì al sindacato piloti (Messaggero, Giornale).
Su Repubblica l'Italia dei nidi a due velocità: persi 9 mila bimbi. Sul Giornale il ritorno in segreto in Italia della salma della regina Elena. Casa Savoia si divide (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
L'Italia fuori dal tunnel della crisi trova disuguaglianza e solitudine: su Avvenire (in apertura e a p.5) il rapporto sul Benessere equo e sostenibile presentato dall'Istat, che lega gli indicatori economici alla qualità della vita, dei servizi sociali, dell'istruzione, di territorio e ambiente. L'Italia è uscita dalla crisi, ma pochi se ne sono accorti; il reddito medio è cresciuto (+1,6%), così come l'occupazione (al 61%) ma sono aumentare le disuguaglianze. "Recuperata" anche la flessione nella speranza di vita (tornata a 82,8 anni) e la quota di laureati (26%, l'obiettivo nazionale per Europa 2020) ma aumenta anche l'incertezza sul futuro e sono decisamente negativi i segnali sulle prospettive lavorative per i laureati in Italia. Nel 2016 in 16 mila hanno lasciato il Paese e solo 5 mila sono rientrati: un trend in peggioramento. Italiani complessivamente meno soddisfatti delle relazioni sociali; cala lo spirito civico.
Su Italia Oggi, Sole e tutti il calendario fiscale che esce profondamente modificato da anche novità introdotte in manovra. Tre emendamenti approvati in commissione Bilancio riscrivono le scadenze dei 5 principali appuntamenti annuali degli italiani con il fisco per evitare ingorghi e sovrapposizioni. Nel dettaglio: la doppia scadenza del 730 precompilato viene unificata al 23 luglio, per venire incontro ai Caf. La scadenza del 770 è stata spostata dal 31 luglio al 31 ottobre. Quanto alla presentazione della dichiarazione dei redditi e dell'Irap si passa dal 30 settembre al 31 ottobre. Lo spesometro viene invece posticipato dal 16 al 30 settembre.
Altra novità in tema fiscale: i 3 milioni di lavoratori autonomi dovranno tenersi ancora per un anno gli studi di settore come strumento di accertamento.
Novità attese anche sulla web tax: per il Messaggero la tassa sarà anticipata al 2018, l'aliquota sui ricavi ridotta (dal 6 all'1%) ma estesa anche al commercio elettronico, facendo salire il gettito da 114 a 600 milioni di euro.
Sul Messaggero la trattativa sui contratti degli statali: accordo pronto per 250 mila ministeriali (e oltre ai ministeri, Agenzie fiscali, Inps e Inail). Sotto l'albero di Natale troveranno l'aumento da 85 euro lordi medi promesso dal governo l'anno scorso. Mercoledì 20 il tavolo decisivo, per chiarire gli ultimi punti controversi, a cominciare dal riequilibrio interno alle funzioni centrali. Chi guadagna di più dovrebbe rinunciare a qualche euro a favore di chi guadagna di meno. Da affrontare anche il tema dei criteri per assegnare i premi, le relazioni sindacali,  e il riequilibrio tra la legge e il contratto.

ITALIA-POLITICA
"Boschi, altra riunione pro Etruria" (Fatto in apertura e su tutti): l'ex ad di Veneto Banca Consoli conferma un incontro in casa del ministro nel marzo 2014 per affrontare il tema della crisi di Banca Etruria e della possibile fusione con Veneto Banca. "La ministra era lì ma non disse nulla", la rivelazione di Consoli in commissione. Casini al Corriere: "Veleni da campagna elettorale. Io resto concentrato sui risparmiatori". E sulla Boschi: "Un conto è l'opportunità, un conto è il conflitto di interessi e questo finora non è emerso". Orfini a Repubblica: "Un caso montato sul nulla. Nessun atto del governo ha favorito la famiglia Boschi: la banca è stata commissariata e liquidata. Semmai va capito se Bankitalia mentì". Ieri è arrivata anche la difesa di Gentiloni, una difesa d'ufficio per il Giornale": "La sottosegretaria ha chiarito, sarà ricandidata. Le auguro successo". Ma nel Pd è allarme: la difesa ad oltranza della Boschi costa altri punti, i sondaggi lo danno al 20% (Repubblica). Diverse le ipotesi sul destino della Boschi. Repubblica parla della tentazione al passo indietro,ma Renzi sarebbe contrario: "Non esiste, daremmo ragione a chi ci attacca ingiustamente". Per la Stampa la Boschi non solo sarebbe ricandidata ma direttamente in Toscana, ad Arezzo, capolista nel proporzionale. Il Corriere parla invece di exit strategy, un collegio blindato nel Trentino per evitare la toscana. Ma i malumori e dubbi del partito si moltiplicano. E ora si avvicinano altre due audizioni-spettro, quella del governatore Visco e dell'ex presidente di Unicredit Ghizzoni. Per la Stampa però, il vero bersaglio specie di Visco sarà direttamente Renzi. Sul punto Quirinale e Palazzo Chigi in allarme: si teme una delegittimazione indiretta, avendo appena confermato il governatore alla guida di Bankitalia per altri 7 anni. Per Fubini (Corriere) Visco intende tenersi fuori dalla lotta fra partiti e non vuole influenzarla in nessun modo. Ma dopo l'audizione di Vegas e di fronte alle prevedibili domande di Pd e M5S sarà difficile limitarsi a temi di sola natura bancaria.
Sulla graticola anche Di Maio, per la gaffe sulle pensioni (QN): spara su quelle d'oro ma colpisce quelle del ceto medio. "Costano 12 miliardi, vogliamo eliminarle" la promessa del leader 5 Stelle. Ma per recuperare quella cifra bisognerà tagliare anche sugli assegni di 2.500 euro mensili, in pratica sulle pensioni del ceto medio. Poi la precisazione: "Le pensioni sono quelle sopra i 5 mila euro netti. Il risparmio è su più anni". Di Maio a sorpresa salva invece il bonus Renzi: "Gli 80 euro sono uno sconto Irpef e nessuno li vuole togliere". Renzi: "Quattro anni dopo ci arrivano, ma non sono geloso".Di Maio contesta però il metodo: "Quella fu una televendita, l'atteggiamento fu sbagliatissimo". Sapelli boccia il M5S in economia: "Sono incompetenti ma soprattutto demagoghi. Portano avanti il peggiore pauperismo fascista" (QN). Sul Corriere i 10 fedelissimi di Di Maio in corsa per le elezioni e lo staff: tra loro anche l'ex Garante dell'Infanza Spadafora e Rocco Casalino.
Nel centrodestra Berlusconi lavora all'unità: verso un summit a tre con Salvini e Meloni (Giornale). Ma Salvini attacca ancora Berlusconi: "Non è candidabile, non può fare il premier" (Repubblica). Il Fatto parla di un tutti contro tutti, a partire dal caso Lazio, dove la candidatura "civica" di Pirozzi divide il centrodestra. L'unico a poter superare i veti potrebbe essere Gasparri, ma questo aprirebbe la strada a una candidatura leghista in Friuli (Fedriga). Meloni non ci sta: "La Lega ha già Maroni in Lombardia in Friuli abbiamo nomi spendibili anche noi".

EUROPA
Giustizia, Varsavia e l'Unione vicine alla rottura (Sole): la Commissione Ue potrebbe chiedere la sanzione contro la Polonia per violazione dello stato di diritto. Sotto accusa è la riforma del sistema giuduziario approvata in Parlamento negli ultimi mesi. A preoccupare Bruxelles è il controllo politico cui verrebbe sottoposta la magistratura polacca. L'attivazione della procedura prevede anche la perdita del diritto di voto in consiglio ma la decisione va presa all'unanimità.
Brexit, via libera alla seconda fase del negoziato. Dai Ventisette congratulazioni al premier May. Tusk: "E' stato fatto un passo importante per realizzare una Brexit senza intoppi e ordinata e per forgiare una partnership profonda e speciale" (Avvenire e tutti). Prossima verifica a marzo, con l'approvazione del Consiglio Europeo delle linee negoziali e il via al vero negoziato sulle future relazioni. Entro ottobre accordo sul trattato di ritiro di Londra dalla Ue, da ratificare da tutti gli Stati membri. Lo "sgancio" il 29 marzo 2019: alla mezzanotte il Regno Unito diventerà a tutti gli effetti paese terzo. Ma seguirà un periodo di transizione per completare l'accordo commerciale sui futuri rapporti tra Ue e Regno Unito. "Londra aveva dei privilegi, non otterrà mai quello che vuole" dice ad Avvenire Fabio Petito, docente di Relazioni Internazionali alla Univeristy of Sussex: "Difficilmente riuscirà a mantenere la posizione di centro finanziario d'Europa".
I deputati di Macron mesti e depressi: "In Parlamento ci sentiamo inutili" (QN, Fatto). Da professionisti guadagnavano di più. E' quanto emerge da un'inchiesta di Le Monde sul gruppo parlamentare "En Marche". Un terzo di loro si sente demoralizzato: erano professionisti abituati a migliori guadagni e a risultati concreti. Ma il lavoro nelle istituzioni è lungo e complesso, e ai parlamentari è richiesto un lavoro nell'ombra, oltre a quello di sostegno al leader. Terminata la campagna elettorale, è normale che le truppe richiedano se non siano altro che massa di manovra.

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