Commentario del 31.05.18

Primo Piano Rassegna Stampa
Giovedì 31 maggio 2019

IN PRIMA PAGINA
Si torna a lavorare a un governo politico (Sole): tra Di Maio e Salvini ultima trattativa (Corriere). Un altro ruolo per Savona (Repubblica). Colle e M5S fanno sponda per convincere Salvini a non votare (Foglio). Libero: Manicomio Italia. Tregua sui mercati (Sole): Piazza Affari rimbalza, lo spread frena, paracadute americano su Bot e Btp (Messaggero). Ma Moody's mette sotto osservazione 12 banche (Italia Oggi). Sul Corriere intervista a Varoufakis: "Savona? Non mi somiglia, io volevo la Grecia nell'euro, la Lega vuole uscirne". Su Repubblica parla Veltroni: "Gentiloni ricostruisca il Pd, gli italiani ingannati dai populisti". Sul Foglio l'intervento della Meloni: serve il presidenzialismo.
Dall'estero. Russia, giornalista ucciso, anzi vivo. Beffa a Mosca (Avvenire e altri). Sul Corriere il mistero del jet caduto a Kabul nel 2005: non fu un incidente. Sul Sole la crisi del Brasile, fra scioperi e lo spauracchio della dittatura (Corriere). Usa e Ue lontani su acciaio e alluminio: domani scatteranno i dazi (Sole)
In cronaca. Napoli, De Magistris al Colle: il Comune rischia il crac (Mattino). Roma, la cabina dell'ascensore non c'è, precipita per 6 piani e muore (Messaggero, QN). Sport. Golden Gala, l'Olimpico spinge il giovane Tortu, a caccia del record di Mennea sui 100 (Messaggero). Londra nega il visto alla velocista azzurra libica Najla: "Lei è un'atleta? Non è sicuro" (Corriere). Calcio, per la prima volta la Ligue 1 francese vale più della serie A italiana (Sole)

ITALIA-ECONOMIA
Un giorno di tregua sui mercati, ma il Btp soffre in asta (Sole, p.1-3): dopo due giornate di tensione arriva il rimbalzo a Piazza Affari, +2,09% e rendimenti dei titoli di Stato crollati dopo i picchi raggiunti venerdì scorso; in questo contesto, ieri era in programma l'asta più importante dei titoli a lunga scadenza, il collocamento è andato in porto ma con rendimenti in netto rialzo rispetto all'anologa asta di aprile. Intanto, Moody's ha annunciato di aver messo sotto osservazione 12 banche italiane, 6 utility, Eni, Rai e Poste per un possibile declassamento del rating. Fubini sul Corriere (p.9): Aste Btp, il caos sui mercati ci è già costato 144 milioni: questo è il costo dei piani di spesa senza coperture e dell'aver messo in discussione l'intenzione di onorare il debito pubblico, tanto è l'aggravio in termini di interessi sui titoli di Stato emessi martedì. Sul Giornale (p.10) Ecco chi specula su di noi: in una lista aggiornata a martedì e diffusa ieri dalla Consob ci sono i nomi di tutti i fondi che hanno shortato, da Viking Global a Bridgewater, che ha puntato down anche su big come Eni ed Enel; a margine, l'opinione degli analisti. Ubs ci boccia. "Evitate titoli di Stato ed azioni, il trend ribassista potrebbe estendersi all'azionario". Sul Sole (p.3) Cdp intensifica gli acquisti sui bond per arginare lo spread: da circa una settimana la Cassa ha intensificato la sua azione sui titoli di Stato e si sta muovendo in coordinamento con il Mef nella funzione istituzionale di supporto al finanziamento del debito pubblico. Sul Messaggero (p.8) parla Angelo Drusiani: "Ma adesso è il momento di acquistare, l'industria va e i fondamentali sono buoni: comprensibile la tensione dei risparmiatori ma bisogna mantenere i nervi saldi. Sui titoli di Stato la Bce ha giocato un ruolo di primo piano". Sul Sole (p.4) La Bce non ferma lo shopping di Btp: Francoforte tiene sotto stretta osservazione lo spread ma "il programma di acquisti viene condotto come al solito, non c'è nessun cambiamento", fa sapere un portavoce. Sul Fatto (p.5) Emergenza spread, ecco quanto ha comprato la Bce: i grillini accusano Draghi di aver ridotto gli acquisti a sostegno dell'Italia, ma i numeri li smentiscono. Sulla Stampa (p.11) Lo scudo degli Usa sull'Italia: la rassicurazione arriva direttamente dalla Casa Bianca, "Non vediamo le potenziali nuove elezioni come una richiesta di mettere in discussione la permanenza dell'Italia nell'Unione Europea". A margine, intervista ad Andrea Tomat (Lotto): "Una tragedia abbandonare l'euro, ma l'Europa è da ripensare": secondo l'imprenditore, si rischierebbero troppe incognite con l'ucita dalla moneta unica: "La verità è che altri hanno giocato la partita in Europa meglio di noi, non solo la Germania ma anche la Spagna". Su Repubblica (p.10) parla Lars Feld: "L'Italia fuori dalla moneta unica? Per voi significherebbe la bancarotta. L'Eurozona sopravviverebbe anche senza l'Italia, per voi significherebbe un crollo dell'economia ed un'alta disoccupazione".  Sul Foglio (p.3) c'è altro sotto la gonna di Lady Spread: si tratta di mancate fusioni, Ipo rinviate e l'Unione bancaria che va avanti senza il governo di Roma.

ITALIA-POLITICA
Lega e M5S riaprono le trattative, ultima chance per fare il governo (Stampa e tutti). In serata, a  fare la mossa che riapre uno spiraglio per una soluzione politica alla crisi è Di Maio: "Un altro nome per il Tesoro, ma Savona resta in squadra. Ora dipende dalla Lega". Salvini: "Valutiamo, la porta non è chiusa. Stiamo ragionando su una squadra forte per un progetto forte" (Messaggero e tutti). Un passaggio, scrive il Foglio, che segna la tregua tra grillini e Colle, che fanno sponda per convincere Salvini a non tornare a votare. Sul Messaggero le condizioni di Savona: farò un passo indietro solo se lo chiede la Lega. Cottarelli resta in attesa: il Colle vuole una risposta rapida o manderà in campo lui (Repubblica). Sul Corriere, nell'analisi di Breda, i ripensamenti di Mattarella, condivisi su Cottarelli, dopo il martedì nero in Borsa: meglio tornare sul governo politico. A chiamare Di Maio per riaprire la via a un governo Lega-M5S sarebbe stato lo stesso Mattarella,  a patto di non ricevere una lista-fotocopia del governo Conte. Il riferimento era alla casella del Tesoro. Ieri il faccia a faccia con il leader grillino, civile e sereno, ma comunque interlocutorio, non potendosi impegnare anche per il leader della Lega, in giro per comizi. Intanto Cottarelli tiene pronta la squadra, ma in Parlamento non lo voterà praticamente nessuno. Renzi conferma l'astensione del Pd e avverte: "Se Cottarelli non prende la fiducia le Camere devono essere immediatamente sciolte, altrimenti c'è davvero il rischio impeachment" (Corriere, Messaggero). La giornata numero 87 della crisi resta in bilico tra le due opzioni del governo neutrale del presidente o di quello politico formato da Lega e Cinque Stelle. Governo politico dove, per il Corriere, Savona potrebbe essere spostato agli Esteri, Salvini all'Interno, Di Maio al Lavoro e allo Sviluppo Economico. Per l'Economia voci (smentite) di coinvolgimento di Pierluigi Ciocca, vicedirettore della Banca d'Italia ai tempi di Ciampi. Ora la palla è nelle mani di Salvini: per la Stampa la discussione nella Lega è aperta e il leader del Carroccio sarebbe pronto ad accettare. "Ma deve essere chiaro che è stato Luigi a piegarsi". Anche il Corriere parla di Salvini pronto a rilanciare: "Farò una proposta più forte perché nasca un governo, aperto anche a Giorgia Meloni". Fdi ci starebbe. Il Giornale a riguardo parla di fuga in avanti della Meloni: "Siamo pronto a dare una mano".
L'incognita è Salvini: è già in campagna elettorale, scrive il Corriere, e ora il bersaglio è Mattarella, e se non si trovasse un accordo, Salvini punterebbe a elezioni a metà settembre, non escludendo la corsa in solitaria. Repubblica avanza invece l'ipotesi di un patto Lega-Meloni, una lista sovranista in caso di elezioni a breve, che superi i 5 Stelle relegando ai margini Berlusconi. Ma il Giornale parla di telefonata i chiarimento tra Berlusconi e Salvini, con le rassicurazioni del leghista: "Agisco nel centrodestra". I due d'accordo sul voto solo dopo l'estate.  Il Corriere registra i primi dubbi nel Carroccio sul "Capitano". Repubblica rimarca invece le giravolte di Di Maio, "statista improvvisato", a sua volta nel mirino dei parlamentari 5 Stelle. Anche su Corriere e Messaggero il "processo" a Di Maio scattato tra i Cinque Stelle: "Ti sei fatto fregare da Salvini, se si vota ci asfaltano".
In subbuglio anche la sinistra, dopo l'intervista di Calenda ieri al Corriere per lanciare il Fronte repubblicano, un nuovo soggetto europeista con a capo Gentiloni. Leu si sfila, scettico anche il Pd. Prodi favorevole. (Giornale). Su Repubblica parla Veltroni: "Il momento è drammatico, il popolo è ingannato da Lega e Cinque Stelle: un delirio di colpi di scena ha indebolito l'Italia, la democrazia e le tasche dei cittadini. La sinistra, immobile come una statua di sale, ha grandi spazi. La guidi Gentiloni per ricostruire l'identità di un partito che oggi litiga su tutto e rimetta insieme una coalizione vera". 

ESTERI
Acciaio e alluminio, Usa e Ue lontani. I dazi entreranno in vigore domani (Sole). Lo scontro frontale va in scena all'Ocse (Stampa). All'appello lanciato dal presidente francese Macron per un rafforzamento del multilateralismo, l'amministrazione Trump reagisce bloccando il comunicato finale che conteneva una condanna del protezionismo. L'Europa, attraverso i ministri francese e tedesco Le Maire e Altmaier, si dice germa e determinata a reagire ai dazi Usa su alluminio e acciaio: pronte le contromisure, ovvero tariffe doganali su prodotti simbolo come i jeans Levi's, le Harley Davidson, il burro di arachidi e il Bourbon. Da Bruxelles fanno notare che in ogni caso la palla è in mano a Washington. Intanto gli americani attaccano la Ue sulla normativa sulla privacy: "Una barriera che penalizza le aziende statunitensi".
Intanto al G7 che comincerà stasera in Canada rischio "sedia vuota" per la crisi politica italiana (Sole): Padoan pronto a partire per Whislter, ma anche a fare un passo indietro se nel frattempo fosse nominato il successore.
Anche la Spagna sull'orlo della paralisi: oggi il via al dibattito parlamentare per la sfiducia a Rajoy, domani il voto. In caso di nuove elezioni Paese senza maggioranza (Giornale).
In Ungheria stretta di Orbàan sull'immigrazione: carcere a chi aiuta i clandestini (Giornale). In Parlamento in discussione il nuovo pacchetto di leggi ribattezzato "anti-Soros", il finanziere-filantropo pro-accoglienza.
In Russia morte e resurrezione di un reporter critico col Cremlino (Sole e tutti): Arkadij Babchenko ricompare in conferenza stampa. Insieme ai servizi ucraini aveva architettato un finto omicidio per incastrare gli autori di un complotto contro di lui. Arrestato un ucraino, reclutato dai servizi segreti russi per ucciderlo. Una portavoce del ministero degli Esteri russo parla di "propaganda". Il Fatto: se è vero, per Putin è la beffa del secolo. 


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Commentario del 30.05.2018

Primo Piano Rassegna Stampa
Mercoledì 30 maggio 2018

IN PRIMA PAGINA
Spread a 300 e Borsa a -2,6%. Allarme rosso (Giornale e tutti). Lo spread vola perchè non si sa chi comanda (Libero). Si riapre la partita del governo (Messaggero). Cottarelli fugge dal retro. Torna Conte? (Fatto). Mercati in trincea, torna l'ipotesi Lega-M5S (Sole). Trattative riaperte con il Quirinale (Stampa). Ora il premier è lo spread (MF). Allarme debito, riparte la trattativa (Corriere). Mattarella nel caos, ultima follia: votare a luglio (Giornale). Calenda al Corriere: "Creiamo il Fronte repubblicano". Tajani al Corriere: "No al voto estivo, sarebbe falsato". L'idea di Salvini: prendersi tutto il centrodestra (Giornale). Polemica per le frasi di Oettinger (Ue): "I mercati vi insegneranno a votare bene" (su tutti). Per il Messaggero è "l'anti-italiano".
Visco: "In Italia è vera ripresa e non va dilapidata" (MF). "L'Italia può farcela – ha detto ancora Visco -, ma insieme all'Europa" (Corriere). L'aumento dell'Iva adesso non è più un tabù (Sole).
Libia: pronto l'accordo sul voto in dicembre (Sole).
Terrore in Belgio: tre persone uccise da killer islamista (Giornale e tutti).

ITALIA-ECONOMIA
Mercati in trincea per il caos politico: Borsa giù del 2,6% e spread che sfiora quota 320, per poi ripiegare a 291 (Sole tutti), il rendimento dei BTp a 10 anni arriva al 3,4%, il massimo dal 2013. "Ora il premier è lo spread" (MF): il rendimento di BTp e spread evidenziano un'impennata più violenta rispetto ai contratti derivati, segno che buona parte delle vendite è imputabile a scommesse ribassiste. Sul Corriere i timori per le aste del Tesoro: ormai l'incendio è divampato in tutta Europa, segno che i timori per un'uscita dell'Italia dall'euro stanno facendo breccia tra gli investitori di tutto il mondo. Per Libero (p.11) i mercati sono bollenti perché non si sa chi comanda: i fondamentali dell'economia sono buoni e le banche in salute: se lo spread corre e la Borsa crolla è colpa degli errori dei partiti e del Quirinale.  Fubini (Corriere p.26) "Ora un impegno solenne sull'euro e il debito": la spiegazione della turbolenza è tutta politica, è stata mandata in pezzi la garanzia che teneva insieme il sistema, ora l'Italia deve prendere impegni solenni: l'euro sarà irrevocabilmente la nostra moneta e il debito sarà ridotto. Sul Fatto (p.4) si parla di rischio Grecia: ora l'Italia preoccupa come nel 2011 con Berlusconi. "Titoli di Stato o titoli di coda" scrive Porro sul Giornale (p.1): oggi andranno in asta i titoli decennali e il loro costo potrebbe avvicinarsi al 3%, le banche continueranno ad acquistarne più del dovuto riempiendosi di merce che potrebbe essere avariata. I mercati non amano l'idea di un governo giallo-verde ma ancor di più non amano l'incertezza più totale. "Borsa giù, soffre anche Wall Street".  Il grande malato rischia di scatenare un'epidemia globale (Stampa): l'Italia ha spinto l'Europa sull'orlo di una crisi finanziaria , il caos potrebbe portare Draghi a tenere aperto il rubinetto della liquidità, aumentando il rischio inflazione e esasperando i toni con la Germania.
Ieri, intanto, le considerazioni finali di Bankitalia, riprese anche dal Financial Times in apertura: "Il governatore della Banca d'Italia ammonisce: la crisi dello spread sta facendo svanire la fiducia degli investitori". Visco in trincea: "Il nostro destino è in Europa" (Messaggero). "Dai mercati reazioni emotive, non giustificate" dice il Governatore della Banca d'Italia riguardo l'andamento dei mercati (Sole), poi invita a ridurre il debito. Per MF e Corriere Visco si schiera con Mattarella: "L'economia italiana si sta rafforzano, prosegue il recupero dell'occupazione sono state eliminate fonti di rischio sistemico nel settore bancario". Il governatore invita alla cautela le forze politiche sugli annunciati interventi riguardo la legge Fornero e reddito di cittadinanza. Polemico il Fatto: "Visco si intruppa col Colle e detta il programma".
Intanto, l'aumento dell'Iva non è più un tabù: sul Sole l'analisi sulle considerazioni di Bankitalia, le cui preoccupazioni sul piano fiscale, più dell'Iva, si concentrano sulle ipotesi di interventi che allarghino il disavanzo, con il rischio di produrre una fiammata breve sulla crescita ma danni permanenti sulle prospettive. Il sistema fiscale italiano può essere aggiustato "senza pregiudizi nei confronti dell'aumento delle imposte meno distorsive" ha detto Visco.

ITALIA-POLITICA
Governo, Cottarelli in stand-by (su tutti): non ha i voti e s'è perso pure i ministri (Fatto). Si riaprono i giochi tra M5S e Lega (Messaggero e tutti): il premier incaricato non scioglie la riserva, oggi atteso un nuovo incontro con il capo dello Stato. Intanto, dal M5S Di Maio annuncia: "Pronti a rivedere le posizioni". E FdI si dice pronta ad entrare in maggioranza con grillini e leghisti. Verderami (Corriere) segnala le tre possibili opzioni: governo tecnico per formalizzare un ritorno al voto non più tardi di settembre-ottobre; esecutivo guidato da Salvini o Giorgetti a trazione centrodestra, che dovrebbe cercare di non essere battuto alle Camere; infine il ritorno dell'asse Lega-M5S, a cui si aggiungerebbe FdI. Quest'ultima è la soluzione più accreditata, anche se resta il problema del ministro dell'Economia. E i 5S propongono Moavero Milaesi per affiancare Savona e tranquillizzare l'Europa (Stampa). Mattarella pronto a dialogare con Lega e M5S: serve un esecutivo vero (Messaggero). Secondo Repubblica per la Lega sarebbe Giorgetti a mediare e dialogare con il Colle, ma Salvini frena sulla ripartenza immediata con il governo giallo-verde: starebbe valutando come far nascere l'esecutivo Cottarelli. Per il Fatto c'è un'altra opzione che Carroccio e grillini starebbero valutando: governare senza governo, realizzando in Parlamento il programma, attraverso le commissioni. Ma Fraccaro (M5S) al Messaggero: "Bisogna risolvere una crisi insostenibile e far partire l'esecutivo del cambiamento. Altrimenti si torni alle urne".
La pressione del voto a luglio scatena una giornata di follia (Giornale). Si vota, anzi no: colpo di teatro e salta l'ipotesi del voto a luglio (Avvenire). Per alcune ore è stato il rischio del voto in piena estate ad agitare le acque, ora l'opzione appare più lontana (Stampa). Secondo le previsioni, votare a luglio porterebbe l'astensione su del 10%. Secondo i sondaggisti nessuno ci guadagna (Messaggero). "Si rischierebbe un voto falsato" avverte Tajani al Corriere.
Su tutti i quotidiani la bufera su Oettinger, commissario europeo al Bilancio, che ieri ha detto: "Dai mercati monito agli italiani su come votare". "Il solito crucco" attacca Libero (p.10). Pd, Lega e M5S chiedono le sue dimissioni, in serata arrivano le scuse. E Juncker dice: "Parole sconsiderate". E Bruxelles prova a frenare le polemiche: "Rispettare l'Italia" (Giornale).

ESTERI
Belgio, torna l'incubo del terrorismo: un 36enne ha ucciso due poliziotte e un passante a Liegi al grido di "Allah Akbar" (su tutti). Era uscito di prigione lunedì grazie ad un permesso.
Patto di Macron sul voto in Libia (Corriere p.13). A Parigi la conferenza sulla Libia con un "possibile passo avanti" verso la riconciliazione del Paese. I quattro principali protagonisti della crisi politica libica, per la prima volta presenti a Parigi assieme al negoziatore dell'Onu Ghassan Salam e ai rappresentanti dei Paesi interessati, si sono trovati d'accordo nel tenere elezioni nazionali il prossimo 10 dicembre. Ma l'intesa è stata approvata solo a voce, in modo informale, senza alcuna firma, per un duplice motivo: alcuni rappresentanti hanno chiesto di condividere l'accordo con i propri rappresentanti sul suolo libico, inoltre alcune delle istituzioni presenti non si riconoscono reciprocamente. La Stampa (p.14) parla di "mosse di Macron per il petrolio in Libia". Roberto Aliboni, dell'Istituto per gli Affari Internazionali di Roma, al Fatto (p.23): "L'obiettivo di Macron è rafforzare ulteriormente il suo alleato Haftar, blindarlo. Proverà a ridimensionare i vari attori che in Libia imbastiscono le loro relazioni nel quadro del piano dell'Onu".
Sulla Stampa (p.13) reportage dalla Romania, dove si sogna la moneta unica: "L'euro è uno scudo, fuori si sta peggio". Entrata nell'Ue nel 2007, Bucarest vorrebbe anche aderire a Schengen. Ma per l'eurozona dovrà aspettare il 2024.

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Commentario del 29.05.2018

IN PRIMA PAGINA
Governo, Cottarelli al via (Corriere). Democrazia sospesa, Lega e M5S preparano un contro-esecutivo (Giornale). Si rischia il voto in agosto (Repubblica). Cottarelli nasce morto e la Merkel ci minaccia (Fatto). M5S e Lega, parte l'assalto al Colle (Stampa). Pronti alla piazza, con il leghista Giorgetti che al Corriere dice: "Il contratto non è morto, governeremo dal Parlamento". E a Repubblica rilancia: "L'alternativa non ero io. Credo nell'euro". Savona su MF: "Il capo dello Stato mi ha fatto un grave torto". Conte a Repubblica: "Incontrai Savona, in un'ora e mezza mi ha convito". Sondaggi: la crisi fa bene alla Lega, che sale al 27%, M5S al 29% (Messaggero).
Italia-Economia: senza governo aumento Iva vicino (Sole).
Mercati: Rischio Italia su Borsa e BTp (Sole). Cambia il premier, non lo spread (MF). Spread che vola a 233, scende in campo la Bce (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Lo spettro del voto affonda euro e Borse, giù le banche: in 24 ore bruciati 12 mld (Stampa p.12 e tutti). "Prepariamoci a tre mesi di fuoco" avverte Libero (p.4). Rischio Italia su Borsa e BTp (Sole in prima e p.3 e tutti): l'escalation no-euro spinge lo spread a 235 punti. Piazza Affari perde il 2% e azzera il guadagno da inizio anno. Il caro spread pesa il doppio sulle banche. Intanto si registra il balzo dei tassi, il mercato ha iniziato a prezzare un rischio valutario nei titoli governativi italiani. Il rendimento del decennale italiano è arrivato al 2.69%, vicino ai livelli del novembre 2013. Visco (Bankitalia) preoccupato scende in campo su debito pubblico, Europa e banche (Messaggero p.12). Italia appesa a rating e spread (MF p.4): in caso di un altro declassamento da parte delle agenzie, i titoli di Stato non potranno più essere accettati come collaterale dei finanziamenti Bce. La Stampa (p.12) evidenzia come i colossi angolosassoni Bridgewater, Aqr e altri guadagnino con il crollo di Piazza Affari: hanno scommesso al ribasso contro le azioni della finanza: Mediolanum, Azimut, Banco Bpm e Ubi. Secondo la Consob sono stati colpiti anche i titoli industriali Telecom, Mediaset, Eni, Enel, Prysmian e Salini. E MF (p.6) evidenzia come i grandi fondi vendono le banche: seduta di forti ribassi con l'indice del settore che ha chiuso in calo del 4,1%. Pesano i titoli di Stato in bilancio: 182 mld per i primi sei istituti, anche se l'esposizione si è ridotta.

ITALIA-POLITICA
Governo, incarico a Cottarelli, ma non ha i numeri: elezioni dopo l'estate (Messaggero p.2). L'economista al lavoro per formare un esecutivo snello. Pronti 12 ministri per 4 mesi (Stampa p.2): oggi la lista, domani si giura. Fi non darà la fiducia, anche il Pd verso il "no" o l'astensione: in arrivo un record di "no" alla fiducia. E il Sole (p.5) avverte: senza fiducia più vicino l'aumento Iva, per evitarlo serve un accordo tra i partiti e una procedura ad hoc. Per la squadra di governo, ipotesi Tronca all'Interno e Belloni agli Esteri (Messaggero). L'Economia potrebbe andare allo stesso Cottarelli, per la squadra di governo di fanno i nomi anche di Cantone e Moavero (Corriere p.6). Ma torna l'ipotesi di elezioni in agosto, che comporterebbero il rischio dell'esercizio provvisorio (Repubblica p.4). L'agenda corta dell'esecutivo Cottarelli: stop all'Iva, tagli e nomine (Messaggero p.3). In un decreto estivo potrebbero essere anticipate le misure urgenti, come il blocco delle aliquote dell'imposta anche solo per 3-6 mesi.
Intanto, Lega e M5S mobilitano la piazza (su tutti) e parte l'assedio a Mattarella, nei partiti è rebus sulla data delle elezioni (Sole p.4). Di Maio chiama gli italiani a manifestare contro il Colle nella festa del 2 giugno (su tutti), il primo giugno manifestazione a favore di Mattarella del Pd: clima da guerra (fredda) civile (Messaggero). L'ira dei sindaci leghisti, che rimuovono le foto del presidente e restituiscono le tessere elettorali (Stampa p.5 e tutti).  Il Colle, deluso da Di Maio: "Da lui la fiera delle bugie" (Stampa p.3). E liquida l'impeachment: un boomerang (Messaggero p.4).
Di fronte a quanto successo e allo scontro con il Colle, il garante del M5S, Beppe Grillo, scrive sul Fatto (in prima e p.5): "Stiamo calmi, è solo la Politica e finalmente si torna a parlarne". Intanto, Di Maio sceglie l'alleanza con la Lega. E ordina: "Non parlate male di Salvini" (Stampa p.6). Prosegue l'asse giallo-verde, mentre arriva la frenata sull'impeachment (Messaggero p.6). In caso di patto M5S-Lega nei collegi uninominali sarebbe "cappotto", e secondo l'Istituto Cattaneo avrebbero il 15% dei seggi in più (Corriere p.10). "Con la Lega difenderemo l'Italia" dice Massimo Bugani al Fatto (p.5). Toninelli al Sole (p.4): "Al voto con la Lega? Prematuro parlarne, avevamo fatto un lavoro serio per dare un governo al Paese, ma pensato di uscire dall'euro".
Salvini tentato dall'intesa con il M5S, prepara il divorzio a destra e propone condizioni capestro per Berlusconi (Stampa p.6). Il contratto di governo con il grillini resta valido, così come il nome di Savona per l'Economia. Anche se per il Messaggero (p.7) si va avanti anche con il fronte moderato per tenere agganciata Fi. Il numero due della Lega, Giorgetti al Corriere (p.8): "Governeremo dal Parlamento". E a Repubblica (p.10) prosegue: "Non credo il Colle abbia fatto mai il mio nome per l'Economia. Savona rappresentava il dna di questo governo, ma la strategia non era di uscire dall'euro". Repubblica (p.3) attacca la Lega e parla di "grande inganno" di Salvini, che ha spinto per il fallimento pilotato che copriva il piano No euro. Intanto, Savona a MF (p.3) si difende: "Sono stato messo sotto accusa per qualcosa che non ho detto. Da parte del capo dello Stato ho subito un grave torto". A Repubblica (p.11) è Giuseppe Conte a parlare: "Ho avuto un colloquio con Savona, da cui sono uscito rassicurato: era funzionale al nostro progetto politico, ma di uscita dall'euro non si era mai parlato".
Sondaggi, in caso di ritorno alle urne, le rilevazioni Swg per il Messsaggero (p.11) vedono l'ascesa al 27% della Lega, mentre il M5S sarebbe al 29%. Pd in lieve crescita, mentre Fi crollerebbe all'8%. Il sondaggio su Cottarelli premier vede il gradimento solo del 40% degli italiani, mentre il 60% non è d'accordo con la scelta di Mattarella su Savona. Per Mannheimer (Giornale p.6) 6 italiani su 10 criticano l'operato del Colle.

ESTERI
Reazioni internazionali alla situazione italiana. Le cancellerie europee con Mattarella. La Merkel: "Nell'Unione ci sono dei principi" (Stampa p.11). Solidarietà al capo dello Stato anche da Macron. Mentre la Le Pen attacca: "Una rapina ai danni del popolo italiano". Steve Bannon a Repubblica: "Ai poteri forti è bastato agitare lo spauracchio dello spread per annullare la volontà popolare di quei due terzi di italiani che avevano scelto forze anti-establishment. Cancellando così 84 giorni di lavoro e le scelte fatte da due leader di campi opposti che hanno avuto il coraggio di trovare un compromesso lavorando sulle loro differenze. Le forze straniere hanno preferito un tecnocrate temendo un altro tipo di "spread", la diffusione dell'idea che sul modello italiano anche altri capissero di potercela fare senza di loro". "Non c'è stata alcuna interferenza di Bruxelles nel processo politico in corso in Italia" dice la commissaria Ue alla Concorrenza, Vestager alla Stampa
Libia, oggi il piano di Macron: a Parigi la Conferenza sulla Libia. L'obiettivo del presidente è ambizioso: ricucire lo strappo tra le diverse anime del Paese nord africano e spianare la strada verso le elezioni (Sole in prima e p.7). Rispetto alle altre volte, la Conferenza sulla Libia oggi a Parigi, ha dalla sua parte punti di forza. Perché parteciperanno non solo i maggiori rappresentanti delle diverse fazioni libiche, ma anche i Paesi stranieri che da tempo stanno esercitando la maggiore influenza sull'ex regno di Gheddafi. L'Italia arriva debole al vertice (Messaggero p.15): all'incontro andrà la nostra ambasciatrice.
Spagna, Rajoy in trincea: venerdì la sfiducia (Messaggero p.17). In aula la mozione presentata dai socialisti: ma per far cadere il premier serve anche il voto di indipendentisti baschi e catalani. Il leader del Psoe Sanchez ha già incassato l'appoggio "senza condizioni" di Podemos per diventare primo ministro.

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Commentario del 28.05.2018

IN PRIMA PAGINA
Salta il governo, corsa verso il voto (Corriere). Re Sergio fa saltare tutto (Fatto). Mattarella sfascia tutto (Libero) Si torna a votare (Giornale). No di Mattarella,la crisi più grave (Messaggero). Salta il governo Salvini-Di Maio, il Quirinale sceglie Cottarelli (Repubblica) C'è Cottarelli, furiaLega-M5S contro Mattarella (Stampa). Crisi choc (QN). Ipotesi delle urne in 9 settembre "Noi in piazza? Tutti lo chiedono" (Corriere). Economia, l'Iva della discordia, bloccare gli aumenti? Perché sì, perché no (L'Economia). Bankitalia, le sfide di Visco: presidiare la stabilità, tutelare il risparmio (L'Economia). Spread e listini:ci guardano (e si preoccupano) (L'Economia). Scampato pericolo o caos? La Borsa cerca il rimbalzo (Giornale). Banche, debito, bond e riforme, Europa divisa all'ultima battaglia (Affari&Finanza). Sport, giro chiuso per buche, Roma perde la festa gli atleti: troppi rischi (Messaggero). Il Giro d'Italia finisce in buca l'asfalto di Roma rovina la festa (QN). Troppe buche nelle strade di Roma, il Giro d'Italia costretto a fermarsi (Libero).

POLITICA
Salta il governo Salvini-Di Maio, ora è corsa verso il voto (Corriere e tutti). Mattarella sfascia tutto, scrive Libero: il presidente si piega agli ordini dell'Europa "No a Savona all'Economia, non posso subire imposizioni di ministri anti-euro: i mercati contano più delle elezioni" (Fatto, Libero e tutti). Conte lascia, rivolta Lega-M5S: il capo dello Stato pronto a varare un esecutivo suo, oggi potrebbe essere il giorno di Cottarelli al quale verrà dato l'incarico di formare il governo (Giornale, Libero, Stampa e tutti). Di Maio, considerato dal Giornale "il vero sconfitto", agita le piazze di Fiumicino e Torino e chiede a gran voce l'impeachment: "Matteo ci ha usato per tornare al voto" (Stampa). Anche FdI accusa Mattarella e la Meloni twetta: "Non esiste alcuna norma della Costituzione che consente al presidente il rifiuto alla nomina di un ministro solo perchè non ne condivide le idee politiche: alto tradimento". Ora è scontro istituzionale (Messaggero, Giornale e tutti). Il capo del Carroccio: "Non possiamo far scegliere i nostri ministri alla Merkel" dice Salvini. "Al voto coi grillini? Possibile" (Repubblica). Berlusconi, preoccupato, difende Mattarella: "Impeachment, da irresponsabili chiederlo" dice, spiegando che "Forza Italia, ove necessario sarà pronta al voto" (Giornale). Il Pd si schiera compatto col Colle: "Minacciare Mattarella è indegno: pronti a mobilitarci per la democrazia" (Stampa).
Le reazioni. Martina (Pd): "Lega e M5S stanno usando minacce e parole inaudite". L'ex premier Gentiloni: "Nervi saldi e solidarietà a Mattarella, ora salviamo il nostro grande Paese". Salvini: "Sono ancora incazz... di impeachment non parlo, ma dopo settimane di lavoro ci hanno detto no". Meloni (Fdi): "Mattarella troppo influenzato da interessi stranieri: chiediamo messa in stato d'accusa". Berlusconi (Fi): "Irresponsabile chi parla di impeachment, primo dovere tutelare il risparmio degli italiani". Di Maio (M5S): "Se torniamo al voto e vinciamo, non ci fanno fare il governo" (Stampa).
Tra le interviste, in primo piano quella di Salvini sul Corriere: "Il voto è uin referendum, non so se tornerà il vecchio centrodestra". Il leader leghista: "Subito la data o andiamo a Roma. Avevo già un'agenda precisa per il Viminale: sbarchi, rimpatri, riordino della polizia locale. Cottarelli? E' una presa in giro nella presa in giro. Cosa voteremo? Chi vuole l'Italia libera e chi la vuole schiava".
Il leghista Fontana, vicepresidente della Camera, afferma: "Il popolo non si riconosce nelle istituzioni: non accetteremo ingerenze esterne, né interne. No a soluzioni tecniche che tradiscono il voto dei cittadini, ora la divisione è tra Paese reale ed elite, che si è venduto a loro" (Messaggero). Sibilia, deputato M5S: "Alle urne, alleati naturali della Lega – dice – Mattarella? Ci sembrava impossibile che potesse stoppare un ministri per motivi ideologici, una cosa che non rientra nelle prerogative del Quirinale". Luca De Siervo, ex presiente della Consulta, alla Stampa: "Rispettati i poteri del Capo dello Stato: la reazione di Lega e M5S è un'intimidazione".
Attesa per la reazione dei mercati: stamattina le Borse come reagiranno? Basterà l'incarico al "tecnico" per evitare attacchi? (Fatto e altri).

ECONOMIA
Sul Corriere (p.15) Spread e Borse, la grande paura dei mercati: dopo che hanno risposto no all'ipotesi di governo Salvini-Di Maio, con una rapida impennata di spread e ribassi in Piazza Affari, è difficile prevedere la reazione dei mercati ora che l'ipotesi è saltata: gli investitori potrebbero festeggiare per lo scampato pericolo oppure uscire dall'Italia, in attesa di tempi migliori. "Scampato pericolo",oggi Piazza Affari può tentare il rimbalzo (Giornale, p.9): dopo lo stop a Lega e 5 Stelle, gli operatori sono più fiduciosi, una fonte spiega: "Probabile che il mercato accolga positivamente il fallimento, con un calo dello spread e rialzi in Borsa. Se il centrodestra riuscirà a compattarsi è probabile che il rialzo sia consistente". Sul Messaggero (p.9) Mercati in tensione con l'incubo del 2011: torna l'incertezza, ansia per al riapertura della Borsa, anche se rispetto a 7 anni fa l'economia italiana è più stabile, così come il contesto internazionale, con l'ombrello Bce a protezione dei titoli italiani. Sulla Stampa (p.11) intervista a Mark Zandi, capo economista di Moody's: "Un po' di nervosismo sui mercati finanziari, ma bloccati i populisti", secondo Zandi la primissima reazione dei mercati potrebbe essere negativa, viso l'aumentare dell'incertezza, "ma potrebbero rapidamente decidere che si tratta di un fattore positivo. Sarà una situazione caotica, saliranno volatilità e rendimenti dei bond". Secondo Zandi, le politiche economiche previste dal contratto di governo avrebbero indebolitole prospettive di crescita". Sul QN (p.6) Incubo spread sull'apertura dei mercati, faro delle agenzie di rating e dell'Europa sul debito, oltre 550 miliardi da rifinanziare. Sul Messaggero (p.8) Pressing sul debito, 134 miliardi di Btp da collocare per fine anno: il 30 maggio il primo vero banco di prova, con 4 la vendita di 4 miliardi di titoli a medio e lungo termine. Sul Corriere (p.15) Fubini paragona il punto di vista tedesco sulla situazione italiana "alla strategia usata contro la Grecia": report, vignette e accuse, così Berlino elabora la linea dura sull'Italia; le vignette apparse in questi giorni sulla stampa tedesca ricordano la Venere di Milo con il dito medio e sembrano preparare l'opinione pubblica a un clima di scontro, la Germania rigida con gli altri è un grande ostacolo per gli europeisti degli altri Paesi.
Indagini finanziarie sulle valute virtuali: la strada è in salita (Sole pag.23) – La circolare 1/2018 della GdF accende il faro sulle criptovalute: è possibile infatti cedere merce in evasione d'imposta a terzi ricevendone pagamento in valuta virtuale, che può successivamente essere convertita in moneta legale. Non essendo però gli operatori digitali degli intermediari finanziati, emerge una criticità riguardo l'articolo 32 del Dpr 600 che non disciplina gli accertamenti bancari, ma solo la raccolta dati da parte del Fisco.
Patent box ancora in cerca di risposte (Sole pag.1, 5) – Secondo il sondaggio del Sole 24 Ore, l'agevolazione fiscale del Patent Box ha riscosso poco successo tra le aziende italiane: non tanto per  il valore dello sconto, quasi pari all'aspettativa, quanto per la complessità dei calcoli e del contradditorio con l'Agenzia delle Entrate, fattori che hanno determinato poche procedure concluse e molte imprese in attesa di conoscere l'entità dell'agevolazione.

EUROPA
Sul Messaggero il vertice organizzato da Macron martedì all'Eliseo con Haftar, Serraj e i principali dirigenti del Paese per tentare la pace in Libia a un anno dall'incontro della Celle-Saint-Cloud: Italia tagliata fuori. La bozza d'intesa prevede riunificazione ed elezioni fra una anno. Incerto l'esito della riunione, le milizie di Misurata non partecipano: già partite le iscrizioni alle liste elettorali. L'insofferenza della Farnesina per la nuova iniziativa solitaria francese, ma dall'Eliseo precisano: "Nessuna esclusione" (Repubblica).
Su Repubblica, l'intervista all'ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Perrone: "Ma senza una Costituzione impossibile andare al voto". Secondo l'esperto di Nord Africa "per l'Italia la stabilità del Paese è interesse vitale e strategico. Ogni minuto di disordine in Libia si ripercuote in tempo reale sulla nostra sicurezza".
Sbarchi, tregua finita: in 3 giorni 2mila arrivi sulle coste italiane (Messaggero). Dopo il forte calo dei primi mesi del 2018, ripresi i flussi dall'Africa verso il nostro Paese: ieri in 300 sono arrivati a Catania e in 700 ad Augusta, mentre oggi a Palermo sono attesi altri 600 migranti salvati nel canale di Sicilia dalla nave militare spagnola Numancia. Spari in un centro di detenzione libico: uccisi 15 migranti che tentavano la fuga.

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Commentario del 27.05.2018

IN PRIMA PAGINA
Governo in bilico (Avvenire), pronta la lista dei ministri, mercati con il fiato sospeso (Sole). Pressing su Savona, ma c'è il rischio voto (Corriere). Scontro finale sul suo nome, si riaffaccia l'ipotesi del voto (Repubblica). Di Maio, la mossa: un vice di Savona garante dell'Ue (Fatto). L'economista: "Rassicurazioni? Sono pronto" (Messaggero). Mattarella non mollerà sul prof, pronto il governo del presidente (Giornale). Appello di Libero a Salvini: "Non mollare".
Eterno match Roma-Berlino in salsa populista (Stampa). Riparte la rissa Italia-Germania, sulle urne pesa il fattore Merkel (Giornale). L'Italia replica alle accuse tedesche. E Macron chiama il premier: "Vediamoci" (Messaggero). L'instabilità spaventa i mercati americani: "Vendiamo i vostri bond" (Stampa). Carlo Messina (Intesa) al Messaggero: "Ora non perdere la fiducia di chi sottoscrive il debito".
Esteri, a sorpresa nuovo incontro tra le due Coree (Sole). Intanto, caos in Libia. Mattino intervista l'ambasciatore italiano a Tripoli, Perrone: "Libia in rivolta, rischiamo altri sbarchi".
Francia, marea popolare anti-Macron: "Piace solo all'estero" (Stampa).
In Irlanda: spallata delle donne, l'aborto non è più un tabù. E ora si riapre la partita Ulster (Repubblica e altri).
Calcio: papere e magie, ma è sempre Real Madrid (Stampa e tutti). I blancos vincono la terza Champions di fila. Un Real invincibile, Ronaldo annuncia l'addio (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Borsa e spread, si teme l'effetto Moody's (Messaggero p.9): il timore di un nuovo declassamento del rating sul debito italiano rischia di dare un nuovo colpo alla fiducia e ai risparmi, mentre la Borsa ha bruciato 50 mld di capitalizzazione nelle ultime nove sedute. L'ombrello europeo sul downgrade (Sole p.2): nonostante l'allarme, il declassamento dell'Italia a "junk" è ancora lontano, Moscovici mostra ottimismo: "Nessuno psicodramma tra Roma e Bruxelles, l'Italia è e deve restare cuore della zona euro". Investitori in allerta, ma per i mercati il dado non è (ancora) tratto.  A margine, intervista a Kraemer, ex responsabile rating sovrani di S&P: "Le agenzia valutano economia e capacità di governo. La situazione italiana non ha precedenti, con due partiti populisti in cerca di equilibrio e un premier indicato come mero esecutore, come fosse un ad. Italia fuori dall'euro? Non avrebbe più un rating, sarebbe già in default". Sulla Stampa (p.6) l'instabilità politica spaventa anche New York: "Stiamo vendendo le vostre azioni e i bond", la rivista Foreign Affairs ha dedicato all'Italia un saggio in cui si legge che "i populisti italiani sono andati oltre il vincolo esterno perché credono che gli obblighi internazionali siano irrilevanti". Su Repubblica (p.8) Banche giù, bond e Borsa fermi: è arrivato il conto spread: il "termometro della paura" riporta ad un clima di incertezza e molte aziende prossime a quotarsi hanno fatto marcia indietro. I mercati non si fidano del futuro dell'Italia, rischio mutui più cari (Giornale p.7): secondo gli analisti, le banche sotto pressione possono ritoccare i tassi sui finanziamenti. Sul Corriere (Fubini, p.6) gli analisti tornano a lanciare l'allarme: "Potreste non avere più accesso alla Bce": l'ex Fmi Olivier Blanchard ammonisce: "Una crisi del debito italiano sarebbe orrenda perché non c'è nessuno strumento di stabilizzazione dell'area euro in grado di salvare l'Italia e perché la Bce userebbe tutti gli strumenti per evitare il contagio e salvare l'euro, sprofondando il Paese in una profonda recessione". Sul Corriere (p.7) parla Carlo Messina: "Attenzione a non perdere la fiducia di chi sottoscrive il debito italiano", il ceo di Intesa spiega che "dei 2.300 miliardi di debito pubblico, 580 sono in mano ad investitori internazionali, società e persone che hanno investito nel nostro Paese, per cui dobbiamo approfittare del circolo virtuoso di fiducia. Non può esserci crescita con aumento del debito pubblico, ma solo un indebolimento della nostra economia a scapito delle categorie più deboli".

ITALIA-POLITICA
Governo, lista dei ministri pronta: resta lo scontro con il Colle (Sole e tutti). Savona tra i ministri indicati da Salvini, il premier incaricato forse oggi al Quirinale. Repubblica parla di sfida M5S-Lega al Colle, con Salvini che avverte: "Savona ministro o si torna alle urne". Ma Di Maio teme il voto e tratta: il leader grillino prova invano a spostarlo di ministero o sostituirlo con Giorgietti. Per il Fatto l'ultima speranza passa dalla mossa di Di Maio, che propone un "vice" di peso all'Economia per frenare Savona. Si punterebbe su un nome filo-Ue e gradito al Colle. Tra i nomi sollevati dal Fatto ci sono l'ex Bankitalia Ciocca, Stefano Micossi, che dirige l'associazione delle Spa, e Marcello Messori, ex presidente di Ferrovie. Per il Messaggero servirebbe un segnale forte di Savona per convincere Mattarella. E il prof annuncia: "Garanzie? Sono prono". Per il Messaggero  Savona sarebbe disposto a spiegare le sue posizioni sull'Europa se lo chiedesse il Colle. L'economista al bivio tra chiarimento al Colle o ritiro (Giornale). Il presidente emerito della Consulta, Mirabelli ad Avvenire: "Savona valuti il passo indietro".
Al Quirinale nessun cambio di rotta sul nodo Tesoro, la crisi politica precipita verso lo scontro istituzionale. E rispunta l'ipotesi di un governo neutrale: si fa strada lo scenario di un esecutivo del Presidente che porti il Paese a elezioni a settembre (Stampa).
Intanto, sulla squadra di governo, si riapre il nodo Esteri: Giansanti o Massolo per la Farnesina. Mentre sui Servizi segreti delega al premier (Messaggero). Intanto, la Lega ottiene le Infrastrutture per Candiani, Giorgetti vice alla Presidenza.
Reazioni internazionali alla situazione politica italiana. Tensione Roma-Berlino dopo che lo Spiegel ha dato degli "scrocconi" agli italiani, suscitando la dura reazione dell'ambasciatore italiano Benassi: "E' stato offeso un intero popolo" (Messaggero e altri). In caso di ritorno alle urne, Salvini pronto a far pesare il fattore-Germania in campagna elettorale (Giornale), leader della Lega accusato dalla Spiegel di legami con gli estremisti tedeschi di Pegida (Stampa). Libero durissimo con Mattarella: "Sul Colle abita il Don Abbondio della Merkel, appoggiando le proteste tedesche, rischia di trascinare il Quirinale nella contesa politica: sarebbe una grave responsabilità". Intanto, Marine Le Pen alla Stampa spiega: "Dall'Italia mi aspetto che partecipi a quella battuta d'arresto che i popoli vogliono dare a questa Ue carceraria". Ieri il presidente francese Macron ha chiamato Conte per fargli gli auguri per la formazione del governo (Messaggero e tutti). Macron alleato e Ue morbida, per il Fatto il vero ostacolo dei gialloverdi è Trump, visto che la Casa Biancha ha bisogno dell'Italia, ma vuole capire se il nuovo esecutivo sia autonomo da Putin.

ESTERI
Tripoli prigioniera del caos, e Macron – che ha organizzato un vertice di pace martedì a Parigi – vuole rubarci la Libia: il suo piano è approfittare dello scontro tra le tribù e dell'incertezza politica italiana (Giornale p.13). "Libia, milizie in rivolta: è allarme nuovi sbarchi". Sul Mattino (p.12) parla l'ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Perrone, che ha avuto un lungo colloquio con Serraj: "Nessuno scontro, si è trattato di azioni dimostrative. Ma non è un caso che le partenze dei migranti siano riprese proprio in concomitanza di questo scenario di tensione".
Valanga di sì, l'Irlanda legalizza l'aborto (Corriere e tutti): favorevole il 66% dei votanti, cambia la Costituzione. Il risultato viene salutato come un "successo delle donne". Avvenire (p.5) polemico: "L'Irlanda non è più un'isola per la vita. Crollano le tutele del nascituro".
Disgelo nella penisola coreana, a sorpresa i leader del Sud e del Nord sono tornati a incontrarsi al confine. Da Moon e Kim nuova chance alla pace (Sole p.8): l'obiettivo è riportare in agenda il summit Pyuonyang-Washington. Sul vertice è tornato possibilista anche Trump: ora una squadra della Casa Bianca è in partenza per Singapore.

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Commentario del 26.05.2018

IN PRIMA PAGINA
Nuovo governo, alta tensione (Sole). Mattarella in trincea, lo scontro su Savona fa slittare il governo (Stampa). Stop a Savona, Salvini insorge (Messaggero e altri). "Qui salta tutto" titola il Giornale. Mentre Libero scrive: "O Savona o morte". L'economista: "Potrei rinunciare" (Corriere).
Intanto, Visco a Conte: rigore o si rischia (Repubblica).
Mercati in agitazione: spread Btp sale a quota 215. Moody's: rischio downgrade (Sole). Lo stallo ci è già costato 20 mld (Giornale).
Irlanda, voto storico, il sì all'aborto verso il trionfo (Repubblica).
In Spagna Rajoy nell'angolo, si va verso il voto (Messaggero).
Giro d'Italia, fuga di 83 km in solitaria di Froome. In rosa a Bardonecchia (su tutti).
Weinstein in manette (su tutti), dieci milioni per restare libero (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Spread Btp a quota 2015, Moody's: rischio downgrade (Sole e tutti). Il differenziale tocca i massimi dal 2014, poi scende, cala Piazza Affari, -1,54%, a picco i titoli bancari. Sul Corriere (p.8) conti pubblici, Italia a rischio declassamento: l'agenzia Moody's tiene sotto osservazione il Paese per un possibile taglio del rating, causato dallo stallo sulle riforme e dal rischio di indebolimento del bilancio. L'agenzia di rating, inoltre, parla di "misure previste dal contratto di governo troppo costose e senza coperture chiare" (Repubblica, p.2). "Controlleremo che la Bce stia acquistando titoli italiani come gli altri" annuncia il leghista Borghi (Stampa, p.7). Sul Corriere (p.9) Fubini: da quando si è fatta concreta la prospettiva di un governo Lega-5Stelle, azioni obbligazioni e bond bancari hanno polverizzato circa 200 miliardi di risparmi, quasi il doppio delle risorse che il contratto di governo si propone di distribuire in 5 anni. Ma il rischio è che nel Paese si apra un cratere legato al nome di Savona: gli investitori fuggono dall'Italia perché non si fidano di un ministro che fino a pochi giorni fa propugnava l'idea di non rimborsare il debito o di farlo con una nuova moneta svalutata. Sulla Stampa (p.6) Credito e Btp, la classifica della paura che fa temere un contagio sui mercati: tra operatori e gestori circola una sorta di "classifica della paura" che indica le banche più esposte al rischio-Italia, la prima della classifica è Iccrea.
Conte nella tenaglia, vertice in Bankitalia. Il premier incaricato ha incontrato il governatore Visco, che gli ha chiesto stabilità e attenzione allo spread e al risparmio (Messaggero p.5 e tutti). Secondo Libero (p.4) Conte va a caccia di appoggi, è andato alla Banca d'Italia per proteggersi le spalle ed evitare un attacco frontale di Visco durante la relazione annuale. "Attenti al bilancio, il mercato è molto sensibile" è stato l'avvertimento del governatore di Bankitalia (Repubblica p.3), che ha messo sul tavolo l'urgenza di mandare segnali chiari ai mercati per fermare l'escalation (Sole p.4). "Sette giorni di caos trattative ci sono costati 20 mld" scrive il Giornale (p.7).

ITALIA-POLITICA
Scontro su Savona, governo a rischio (Corriere e tutti). Ieri il premier incaricato ha incontrato Mattarella per un "colloquio informale" durante il quale Conte ha riportato al Colle la fermezza della Lega, a cui si accoda il M5S, sul nome dell'economista. "Sono arrabbiato" ha scritto Salvini su Facebook, riferendosi all'ostilità di Mattarella. Il leader leghista evoca il voto: il Quirinale vuole imporre la sua linea, non quella dei cittadini (Corriere p.3). "O Savona o morte". E' Libero a esplicitare il nodo della questione: se il professore non sarà ministro, salterà il governo. Ma Mattarella non cede e respinge il "diktat": un altro nome o niente via libera (Stampa p.3). Il Quirinale fa muro, in gioco c'è l'istituzione (Messaggero p.3). E Conte si pianta sul traguardo, il suo governo è già in crisi (Giornale p.2). L'economista al centro della polemica prova a smorzare: "Io sono pronto anche a farmi da parte" (Corriere p.5). Breda (Corriere p.2-3) si chiede a chi potrebbe giovare una prova di forza come questa, che rischia di spaccare la comunità nazionale. Il calcolo costi-benefici di un fallimento di questo tentativo di dare un governo al Paese imporrebbe – scrive Breda – al Colle di chiudere la legislatura e tornare al voto a ottobre, anche perchè un esecutivo che nascesse in questo clima lacerante rischierebbe di essere un esperimento politico assai breve. Il dem Francesco Boccia alla Stampa (p.4): "La critica a Savona in maniera preventiva è scorretta. Ha posizioni anti-tedesche molto avanzate, ma spero abbandoni il piano B di uscire dall'euro e aiuti a scrivere meglio il piano A: sfidare la Germania a realizzare più Europa e non meno Europa". Sulla stessa linea anche Fassina (Leu) che a Repubblica (p.5) spiega: "Savona è una persona autorevole e competente per forzare le regole europee, in particolare gli obiettivi del fiscal compact, irrealistici e pericolosi per uguaglianza e giustizia sociale". Al Mattino (p.4) parla Antonio Maria Rinaldi, amico di Savona: "Il professore non vuole uscire dalla moneta unica ma riformare l'Ue". Intanto, si fa sempre più pressante la carica degli economisti euroscettici che chiedono di rivedere subito i Trattati europei: da Bagnai a Brancaccio fino a Zingales (Stampa p.5).
Reazioni internazionali. "Mano tesa a Conte": svolta nella linea francese nei confronti del nascente governo italiano. Il presidente Macron si è sfilato dal coro critico delle cancellerie europee e ha aperto al premier italiano in pectore per collaborare su migranti e sicurezza (Repubblica p.9). In Germania stampa compatta contro il governo Lega-M5S: questa Italia è un pericolo, le prospettive di Roma descritte con toni catastrofici e vengono segnalate le analogie tra Roma e Atene (Sole p.2).

ESTERI
Spagna, Rajoy resta solo dopo lo scandalo fondi. Si rischia il ritorno alle urne (Messaggero p.12 e tutti). Il premier è stato "ripudiato" da Ciudadanons e ora non ha più la maggioranza, ma prova a resistere, perchè "il voto anticipato farebbe male al Paese". Tangenti e crisi di governo, la Spagna peggio dell'Italia (Libero p.12): è un caso di mazzette da 120 mln a travolgere il partito di Rajoy: ora Ciudadanos, che i sondaggi danno già in testa, e Psoe chiedono nuove elezioni subito.
Ue-Russia, il presidente francese Macron al Forum economico si Sanpietroburgo si rivolge a Putin: "La Russia è inseparabile dall'Europa" (Stampa p.13).
Irlanda, i dati degli exit poll: il 68% è favorevole all'aborto (Corriere p.13 e tutti). Una valanga di voti ha seppellito una delle più restrittive legislazioni sull'aborto esistenti in Europa. Due terzi degli irlandesi hanno detto sì al referendum che chiedeva di abolire un bando costituzionale che durava da 35 anni. Secondo le prime proiezioni, il 68 per cento degli elettori si è pronunciato a favore dell'abrogazione dell'Ottavo emendamento, che di fatto equiparava la vita del feto a quella della donna e rendeva impossibile quasi sempre l'interruzione di gravidanza.
Usa-Corea del Nord: il pugno duro di Trump piega Kim il pazzo (Libero p.13). A Pyongyang regna la miseria e il regime cerca la pace con Donald, che sul vertice con il dittatore coreano ci starebbe ripensando e sarebbe pronto a partecipare al summit (Giornale p.13).

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Commentario del 25.05.2018

Primo Piano Rassegna Stampa
Venerdì 25 maggio 2018

IN PRIMA PAGINA
Ministri, sale la tensione su Savona (Corriere). M5S e Lega lo blindano. Il Colle: niente diktat (Sole). Salvini prepara il piano B: "Così salta tutto" (Messaggero). Battaglia anche sul ministro della Giustizia (Repubblica). Giornale: "Quanto dura Conte". Libero sul nuovo premier: "Sconosciuto di successo". Sondaggio QN: base leghista alla finestra, solo 1 su 3 si fida di Conte.
Tra politica ed economia, Padoan intervistato dal Sole: "Altra flessibilità dalla Ue? Possibile ma dipende per fare cosa" (Sole). Intanto, Conte spaventa subito le banche (MF). Le banche italiane fanno i conti della flat tax (Sole).
Esteri: Trump a Sorpresa: "Kim offende gli Usa, non andrò al vertice" (Stampa). Alt al summit Usa-Corea, l'annuncio di Trump spiazza Seul e le Borse (Sole). C'è lo zampino cinese (Giornale). Il presidente americano parla di "aperta ostilità", ma la Corea rilancia il dialogo (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Salvini parla e lo spread s'impenna (Repubblica p.10). La Bce teme il rischio contagio: "La Ue chiede una manovrina? Noi faremo il contrario" dice il leader della Lega e tanto basta a riportare il differenziale con i titoli tedeschi a  195 punti base. "Occhio al debito, l'Italia rischia grosso" è l'allarme della Bce (Giornale, p.12), preoccupata dai piani di spesa del nascente governo.
Il ministro uscente dell'Economia Padoan al Sole (in prima e p.2), non si pronuncia esplicitamente sul nome del suo successore, ma spiega: "Anche dalla scelta del nuovo ministro arriverà un segnale, perchè dietro il nome ci sono delle idee". Poi, in merito ad alcune delle proposte del contratto di governo M5S-Lega, Padoan dice: "La pace fiscale si raggiunge con gli incentivi all'adempimento spontaneo e non con i condoni, e i tagli fiscali concentrati sui redditi dei ricchi vanno nella direzione opposta rispetto alla crescita inclusiva che deve essere l'obiettivo del Paese. Piuttosto – aggiunge – sarebbe utile potenziare il reddito d'inclusione, mentre il reddito di cittadinanza rischia di portare a sbattere". Il ministro uscente parla di "segnali preoccupanti" negli ultimi giorni per quanto riguarda i differenziali coni i titoli spagnoli e portoghesi. Poi avverte: "Quello che preoccupa è l'aumento di deficit e debito. Le trattative tra il nuovo governo e l'Ue per la flessibilità? Spazi ci sono, ma le chance di successo dipendono dagli obiettivi: un conto è chiederla per continuare le riforme, un altro è pretenderla per avviare promesse elettorali insostenibili e smontare riforme già fatte". Minenna alla Stampa (p.7): "Stavolta il governo avrà l'attenzione dell'Europa, soprattutto dei tedeschi che sembrano voler sfruttare il mutamento politico in Italia per bruciare le proposte francesi di condivisione dei rischi in Ue. Bisognerebbe portare a casa l'Unione bancaria e puntare sulla condivisione dei rischi; attenzione non dei debiti, è cosa ben diversa". Guntram Wolff, direttore tedesco del centro di studi europei Bruegel, alla Stampa (p.9): "Gli italiani si aspettano il miglioramento delle loro condizioni di vita, ma il punto è: chi paga per quel costosissimo piano? Visto che chiedere fondi al contribuente europeo o alla Bce non sono strade percorribili, restano due ipotesi. La prima è un durissimo piano di revisione della spesa pubblica. Ma Lega e 5S avranno la forza politica di imporlo? Oppure l'aumento del deficit pubblico. Ciò significa che i primi a pagare un prezzo saranno i cittadini italiani e le loro banche".
Sulle mosse dell'esecutivo, la Furlan al Sole spinge per un "confronto serio con il governo sulle scelte strategiche, i nodi irrisolti del Mezzogiorno, la politica dei trasporti, e le grandi opere per mettere al centro il lavoro". Poi la leader della Cisl si occupa di riforma fiscale e flat tax: "Senza correttivi alla flat tax con due sole aliquote si rischia di perdere la progressività e c'è il rischio che alla fine i ricchi pagheranno di meno, senza alcun vantaggio per il lavoro dipendente e i pensionati". Al nuovo governo si rivolge anche Carlo Sangalli (Confcommercio) che dalle colonne del Sole (p.5) chiede di "andare avanti con le riforme senza cancellare quello che si è fatto di buono. Poi proseguire nel taglio della spesa pubblica improduttiva e del percorso di riduzione del rapporto debito-Pil, in modo da essere legittimati a contrattare maggiore flessibilità in Ue".
Sul Fatto (in prima e p.6) l'analisi del Centro Studi di Bologna sul contratto di governo Lega-M5S. Lo studio evidenzia la collocazione del documento al centro dello spazio politico, più vicino alle posizioni del partito di Di Maio che non a quelle, più estreme della Lega.

ITALIA-POLITICA
Scoglio Savona per il governo (Corriere p.2 e tutti). Lega 5 M5S lo blindano, ma il Quirinale avverte: "Diktat inammissibili". E in extremis arriva l'avvertimento: "Palazzo Chigi dimostri autonomia". "Io europeista, vediamoci" dice Savona all'indirizzo di Mattarella, pronto ad evitare fughe in avanti per convincere il Colle (Messaggero p.4). Ma per il Corriere (p.2) l'ideologo no euro rifiuta compromessi e avverte: "Non cambio le idee per una poltrona". Il presidente emerito della Corte Costituzionale, De Siervo, a Repubblica (p.2): "L'uscita dall'euro sarebbe incostituzionale, dunque il Presidente dovrebbe opporsi alla nomina di chi si ripromette questo. Unità nazionale, stabilità economica e finanziaria e stabilità dei rapporti internazionali sono i principi che il Capo dello Stato deve garantire". "Se il Colle blocca Savona finisce tutto" avverte Salvini (su tutti), il leader leghista ora teme l'asse tra Conte e il Quirinale (Stampa p.3). Libero (p.2) spiega perchè la Germania ha paura di Savona all'Economia: ha il piano anti-Merkel, ha criticato la moneta unica, vuole la riforma della Bce e il rispetto dei vincoli sul surplus sforati dalla Germania. Non solo l'Economia, scogli anche su Esteri e Trasporti (Messaggero p.3): Massolo ed Enzo Moavero in discesa per la Farnesina, dove si fa il nome di Salzano. Per la Infrastrutture Bonomi o Coltorti. Nessun ostacolo del Quirinale invece sugli incarichi ai leader dei partiti nei dicasteri (Corriere p.3).
Ieri il debutto del premier incaricato, tutto il giorno a Montecitorio. "Il popolo nel Palazzo" dice Conte, che riceve i truffati delle banche (Messaggero p.5). "Rimborseremo i risparmiatori truffati" annuncia prima dell'incontro di oggi con il governatore di Bankitalia Visco. Per la Stampa (p.6) si tratta della prima mossa anti-establishment. Secondo il Giornale (p.8) nei primi mesi del prof a Palazzo Chigi niente flat tax e sussidi, solo misure a costo zero. Intanto, il governo nascente recupera 4 voti in Senato: transfughi grillini e italiani all'estero sono i primi soccorritori del nuovo esecutivo. E anche alla Camera si fanno avanti sei supporters (Repubblica p.7 e tutti).

ESTERI
In primo piano la lettera con cui Trump annulla l'incontro con il coreano Kim Jong-un: nessun incontro il 12 giugno a Singapore (su tutti). Ma il presidente americano vuole mantenere aperto il dialogo con il dittatore nordcoreano. Nella notte arriva un segnale simile da Pyongyang: "Siamo ancora aperti al dialogo con gli Stati Uniti". A Washington, però, si è consumato un aspro scontro all'interno dell'amministrazione.
Sul Sole (p.8) Auto, Washington fa il primo passo verso i dazi: "L'import minaccia la sicurezza nazionale" tuona Trump, il commissario Ue Katainen risponde: "Difficile capire cosa significhi e cosa ci sia dietro", reazioni anche dall'Est, con il ministro giapponese Seko che si dice preoccupato per i possibili "traumi sui mercati globali". Sul Giornale (p.24) Trump fa sbandare le auto in Borsa: Fca perde l'1,84%, Daimler il 2,7% e Volkswagen il 2,5%. Dura reazione da Pechino: "Una mossa che sconvolge l'ordine del commercio mondiale".
Reazioni europee alle prime parole del premier incaricato italiano: dopo giorni di preoccupazioni e richiami espressi da governi e dalla Commissione europea, i ministri delle Finanze di Berlino e Parigi, Olaf Scholz e Bruno Le Maire, hanno manifestato apprezzamento a Bruxelles per i segnali di rispetto dei principi Ue annunciati da Conte (Corriere p.11). Il presidente dell'Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno, ha confermato che la sua istituzione "è pronta a lavorare con il nuovo ministro finanziario italiano" sugli importanti dossier in trattativa nella zona euro. "È un buon segnale che il futuro presidente del Consiglio italiano abbia parlato da europeista, che abbia detto che vuole con il suo governo attenersi alle regole europee", ha dichiarato Scholz. "Abbiamo tutti notato positivamente le prime dichiarazioni del presidente del Consiglio italiano che si è impegnato giustamente a rispettare le regole europee — ha affermato Le Maire —. È un segnale positivo e vogliamo lavorare in modo costruttivo con l'Italia e giudicare dai fatti".

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Commentario del 24.05.18

IN PRIMA PAGINA
Conte premier incaricato "Consapevole dell'Italia collocata nell'Europa" (Sole, Corriere e tutti) Incarico a Conte, spread verso 200 (MF) Da 25 anni a questa parte nessun governo è mai riuscito a bloccare la crescita del debito pubblico e delle tasse (Italia Oggi) Incarico a Conte, i paletti del Colle (Corriere) L'equilibrista (Fatto) Mattarella si arrende silenzio di Berlusconi: alleanza a rischio (Giornale) Mattarella sceglie la mela guasta, Conte premierino (Libero) Incarico a Conte, il Colle vigila (Messaggero) Conte "Sono l'avvocato del popolo" (Stampa) Conte premier: "Sì all?Europa" la Lega sfida il Colle su Savona (Repubblica)
"Economia forte, politica forte" (Sole) Ira di Confidnustria: "All'opposizione" (Giornale) Confindustria stronca il contratto di governo l'ira di Lega e 5 stelle. Deficit, pensioni e giustizia i fronti aperti con l'Europa (Sole) Più l'Europa ci ayttacca, più gli anti-Ue godono (Libero). Dai Mondiali 70 milioni di spot a Mediaset (MF)
Btp ancora sotto pressione, lo spread si avvicina a quota 200 (Sole e altri)., Trattativa Stato-Mafia, la sentenza: Mori non aiutò Cosa Nostra (Giornale).
E' morto Phillip Roth, l'indagatore tenace del nostro quotidiano (Sole e tutti) Lo scrittore che ha scavato nel buio dei nostri cuori (Corriere). Calcio, Napoli ad Ancelotti, De Laurentiis 2.0: ha licenziato Sarri con un tweet (Messaggero).

ECONOMIA
La Ue: Italia ok sul debito, ma servono 10mld (Messaggero, Fatto e altri). La Commissione conferma la linea della prudenza in attesa del governo, tuttavia, Moscovici al di là della diplomazia, affida dei "compiti a casa" all'Italia, tra cui quello di "agire nel 2018 e nel 2019" per assicurare l'anno prossimo un aggiustamento strutturale del deficit pari allo 0,6% del Pil. Il Tesoro soddisfatto: "Nessuna richiesta di manovrina". Il monito di Juncker: "Tutelare i diritti degli africani sul territorio italiano". Intanto lo spred vola verso quota 200 punti, poi frena e chiude a 189 punti: l'incarico a Conte non allenta le tensioni. La Borsa cede l'1,3%.
Da Bruxelles, il vicepresidente della Commissione, il lettone Valdis Dombrovskis, intervistato dal Corriere (p. 10), dice: "Non siamo euroburocratici, ma le regole vanno rispettate. L'Italia? Riduca il deficit. Una manovra durante l'anno? Non posso dirlo adesso, ne parleremo con il nuovo governo, una volta che sarà al lavoro: noi Commissione facciamo al massimo proposte di raccomandazione, tocca ai governi prendere le decisioni" dice.
Reddito, pensioni, Ilva e Tav: le perplessità di Confindustria (Corriere p. 11, Sole e tutti). Dall'assemblea degli industriali, riunita a Roma, il presidente Boccia manda un messaggio al nascituro governo: "Europa irrinunciabile, bisogna cambiare ma senza distruggere" dice, avvertendo la politica sul fatto che "mancano le coperture per il Contratto: stop agli orizzonti corti da campagna elettorale e avanti sulle infrastrutture". E aggiunge: "Ci vuole prudenza, sulle scelte fiscali no a soluzioni volte solo a captare consensi di centralità assoluta a creare occupazione". In platea assente Salvini, presente (quasi al completo) il "vecchio governo", compreso l'ex premier Gentiloni ringraziato da Boccia "per la capacità di dialogo del suo governo sui temi dell'industria italiana". Sul fronte Sicindustria, Boccia dice: "La regola è valutare i fatti una volta che le indagini siana concluse: l'auspicio è che ciò avvenga quanto prima".
Economia sommersa a 549mld e più di metà viene da lavoro nero (Corriere p. 31). Lo studio Eurispes rivela che il 54,5% dell'economia non osservata è rappresentato dal lavoro sommerso, il 28,4% dall'evasione fiscale da parte di aziende e imprese, il 16,9% dalla cosiddetta economia informale. Per il lavoro nero, ogni anno sono 300 i miliardi di euro generati da attività e occupazioni non regolarizzate con almeno 6 milioni di "doppiolavoristi", oltre a 600mila immigrati regolari che lavorano in nero. "In Italia – spiega Alberto Baldazzi, autore dello studio – il problema è che gli anni della crisi hanno squilibrato il quadro della distribuzione della ricchezza e quindi ampliato il rischio poverta, più che in altri Paesi".
La nuova privacy parte zoppa (Italia Oggi prima e p. 27). Da domani sarà in vigore la riforma, ma il decreto legislativo attuativo del regolamento europepo non arriverà in tempo costringendo le imprese al fai-da-te. Per le piccole imprese "troppi oneri" (QN p. 21).

POLITICA
Incarico a Conte, i paletti del Colle. Designato il premier: ieri alle 17,30 è entrato al Quirinale per uscire quasi due ore dopo: "Sarò l'avvocato difensore del popolo, consapevole della necessità di confermare la collocazione europea dell'Italia" ha detto (Corriere, Messaggero e tutti). Sulla querelle curriculum, Conte dice: "Nemmeno un cenno, abbiamo parlato di cose molto più serie". Lasciato il Quirinale, in taxi alla Camera dei deputati e poi al Senato. Mattarella: "Deve preoccuparsi della stabilità del Paese". Ora va presentata la lista dei ministri: all'Economia il nodo Savona, ma il leghista Giorgetti, che si chiama fuori (Messaggero) non ha dubbi: "Sarà lui". Sui ministeri-chiave, Mattarella non rinuncerà a dire la sua: Economia. Esteri, Difesa e Interno (Messaggero e tutti). Il giuramento solenne di Conte è previsto per sabato, il suo esordio esterno, invece, al G7 in programma in Canada i prossimi 7 e 8 giugno (Repubblica e altri).
Le reazioni: per Grillo "abbiamo portato di fronte al Presidente un uomo che escludo che ci farà sfigurare nel mondo" (Corriere). Salvini parla di "bella giornata, finalmente si può partire, Conte è uno serio e idee chiare". Poi l'elogio a Di Maio: "E' affidabile" (Messaggero e altri). I due fanno asse comune per avere Savona in squadra: la Lega vuole misure shock nei primi 100 giorni (Repubblica). Nel retroscena della Repubblica, l'incontro segreto di Conte con lo staff della comunicazione del M5S, prima del colloquio con Mattarella, per gestire il caso-curriculum.
Berlusconi irritato: ma non saremo noi a rompere con Matteo (Corriere e altri). I rapporti tra azzurri e Lega sono ormai ai ferri corti e Fi si chiede: "Come ha potuto accettare un premier tecnico?".
Toto-ministri, paginata del Messaggero e del Giornale sul "borsino" della possibile squadra di governo. Salgono le quotazioni di Salvini all'Interno e di Di Maio per Mise e Lavoro, Giulia Grillo per la Salute, Coltorti alle Infrastrutture. Nei Cinquestelle scontro su Massolo: per Di Maio c'è la massima disponibilità, la Lega non è contraria, ma il problema è la galassia grillina e le resistenze dei fanni della "linea Di Battista". L'alternativa, però, suona ancora più indigereibile e risponde al nome di Enzo Moavero Milanesi (Repubblica).
Renzi in fuga dal Pd: il nuovo partito lo farà con Forza Italia (Fatto). L'ex premier e i suoi sono pronti a lanciare una formazione moderata contro "il fronte populista": l'annuncio alla prossima Leopolda, nonostante le smentite dello staff renziano al retroscena di Minziolini sul Giornale. Da mesi è iniziata la ricerca del logo, ma i primi sondaggi non sono buoni e fanno registrare un 3%.

ESTERI
Macron fa lo spaccone sulla Libia e approfitta del vuoto italiano (Repubblica p. 11 e altri). L'Eliseo convoca una conferenza a Parigi e accelera per le elezioni a Tripoli per il 29 maggio. Dalla Farnesina reazioni stizzite: "E' come se Macron avesse voluto cogliere questo momento di assenza politica dell'Italia sui dossier libici" dicono, aggiungendo che "per lui sarà una bella photo opportunity, a noi creerà molto dispiacere, ma il vero problema è che sarà soltanto un'illusione di progresso diplomatico". Critiche anche dal vice-premier Ahmed Maitig: "Misurata è la città che ha combattuto Gheddafi e l'Isis e non c'è traccia di noi nel vostro invito" dice a Macron.
Dazi, Europa vaso di coccio tra Usa e Cina (Corriere p. 33): il taglio del 10% delle importazioni europee di alluminio e gli annunciati dazi sulle auto sono il segnale del fatto che le trattative tra Malmstrom e Wibur Ross stanno andando di male in peggio, tanto che ci si inizia a chiedere il perché di tanta inflessibilità con l'Ue, di fronte anche alle concessioni fatte a Pechino.
Il voto sul'aborto divide l'Irlanda (Stampa prima e p. 13 e altri). Domani lo storico referendum sull'interruzione di gravidanza in uno dei Paesi con le leggi più restrittive d'Europa: per i sondaggi, avanti chi vuole la liberalizzazione, ma pesano gli indecisi. Scontro tra aree rurali e grandi città.
Dagli Usa, l'onda rosa dei democratici che sfiderà Trump e i repubblicani (Repubblica p. 13). Una nuova generazione di donne pronte ad affacciarsi sulla scena politica americana nei grandi Stati dopo la bruciante sconfitta elettorale del 2016 di Hillary Clinton. In evidenza Stacey Abrams che ha vinto le primarie in Georgia e si candida a diventare la prima governatrice afro-americana negli Usa.

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Commentario del 22.05.18

IN PRIMA PAGINA
Lega e M5S indicano il nome di Conte (Sole e tutti). La richiesta del professore: "Mi serve autonomia" (Corriere). E avverte: "Non sarò solo un esecutore" (Messaggero). "E' Conte ma non si sa quanto conta" segnala la Verità. "Premier non eletto: Conte come Monti, tornano i tecnici" attacca il Giornale. L'avviso del Colle: serve una pausa. Mattarella, preoccupato per conti e mercati, chiede cautela (Messaggero). E chiama Fico e Casellati (su tutti). Stampa parla di "frenata" di Mattarella su Conte e sul ministro anti-euro. Gelo su Savona all'Economia (Repubblica). La Russa al Mattino: "L'appoggio di FdI? Molto difficile". La delusione di Berlusconi sul nome di Conte: "E' un signor nessuno" (Giornale). Delrio a Repubblica: "Bisogna fermarli, faranno male al Paese".
Intanto mercati in tensione: lo spread vola a 187 punti, tassi del BTp decennale al 2,4%. Fitch vede un rischio Italia (Sole). Ma Piazza Affari tiene (Messaggero). Incubo spread e rating, il giallo-verde spaventa (Giornale). Scontro di Salvini con l'Europa (Corriere).
Governo rosso o niente: per Libero il programma è troppo sbilanciato a sinistra. Italia-Oggi: il blocco delle grandi opere pubbliche sarebbe un boomerang contro l'Italia. Il ministro uscente De Vincenti al Mattino: "Lasciamo un tesoretto per il Sud". Sul Sole l'avvertimento di Boccia (Confindustria): "Occupazione e giovani restano priorità per il Paese".
Esteri, in primo piano l'annuncio di Pompeo: "Dagli Usa contro l'Iran sanzioni senza precedenti" (Sole). L'Italia rischia oltre 30 mld di danni (Stampa e altri).
Venezuela, Maduro confermato alla presidenza (Sole). Usa e Ue: voto farsa (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
In grande evidenza sui quotidiani, la reazione dei mercati alla fase politica: "Allarme di Fitch, spread a quota 188"(Sole p.5): la prospettiva del nuovo governo, secondo l'agenzia, mette a rischio la tenuta dei conti pubblici, lo dimostrano lo spread cresciuto di 50 punti base in una settimana e il rendimento del Btp biennale, a 2,4%. Mercati spaventati anche dalla prospettiva di uno scontro con Bruxelles. "La stabilità dell'eurozona è a rischio se l'Italia non rispetta gli impegni su debito, deficit e risanamento" ha detto il francese Le Maire, "State giocando col fuoco, l'Italia è pesantemente indebitata" tuona Manfred Weber. "Pensi alla Germania" gli risponde Salvini (Corriere e tutti) "Già ci sparano addosso" gli fa eco Di Maio (Repubblica, p.4). "Schiaffo di Fitch, ora la paura fa 190" scrive il Giornale (p.9), mentre per Messaggero (p.7) si parla "Con M5s e Lega aumenta il rischio per il Paese". Ora i mercati temono i costi del programma (Fatto, p.7): incerti gli impatti delle misure e coperture ancora da indicare. Fubini sul Corriere (p.9): La Bce e lo scoglio dei rating sul cammino del governo, i costi di nuove bocciature: la nota di Fitch, che sottolinea l'incoerenza tra il progetto di governo e la riduzione del debito, fa perdere 200 punti in pochi minuti alla Borsa ed è indice di come la politica sottovaluti l'influenza delle agenzie di rating, visto che proprio su questi giudizi la Bce basa le sue decisioni su temi come l'acquisto di titoli.
Nella Commissione Ue si tratta in extremis per ammorbidire la pagella sui conti pubblici italiani (Stampa p.5). Domani le indicazioni, con una novità importante sul tema pensioni: in vista della riforma , la Commissione Ue avverte Roma: "Tagliate le pensioni d'oro non coperte dai contributi" (Repubblica p.6). L'indicazione della Commissione, che apparentemente strizza l'occhio ai gialloverdi, in realtà suona come un avvertimento alla loro voglia di mettere mano alla Fornero. Per Bruxelles già con la piena applicazione della riforma 2011 il nostro sistema previdenziale è al limite della sostenibilità. Dunque la spesa per le pensioni andrebbe vagliata, non aumentata modificando.
Intanto, sul programma di governo, Fatto (p.9) torna sullo stop ai lavori per la Tav, segnalando come il blocco sia possibile. E senza pagare: non c'è traccia nei contratti dei lavori della penale da 2 mld, fermando i lavori se ne risparmierebbero 8,6. Delrio a Repubblica (p.8): "Bloccando la Tav isoleranno il nostro Paese dal traffico di merci europeo e i nostri porti perderanno un'occasione". Secondo Italia Oggi (in prima e p.6) il blocco delle grandi opere pubbliche sarebbe un boomerang contro l'Italia. Libero (in prima e p.2) all'attacco del contratto di governo: "Programma rosso, è il governo dello statalismo e l'economia è a rischio". Da Confindustria le richieste al nuovo esecutivo: "Lavoro e giovani priorità del Paese" (Sole p.6). L'economista dell''Asvis, Enrico Giovannini, a Repubblica (p.21): "Il contratto contiene molte parti legate ai goal di sostenibilità: dal reddito di cittadinanza al miglioramento dell'istruzione, ma propone questi temi in ordine alfabetico, sembra mancare la visione integrata dei problemi". Proseguono le polemiche sulla mancanza di misure per il Sud. Il ministro De Vincenti al Mattino (p.7): "Il silenzio assordante sugli investimenti e, viceversa, la grancassa sul reddito di cittadinanza stanno a significare che si intende compensare l'assenza di una politica di sviluppo per il Sud con la vecchia politica dell'assistenzialismo".
L'economista Tridico al Mattino (p.6) spiega: "È vero: sul contratto per il Sud c'è poco. Ma ad una rilettura più attenta, si può cogliere nel patto di governo l'intenzione di attuare politiche volte a colmare i divari territoriali. Se così dovesse essere, mi auguro che la questione meridionale possa avere l'attenzione che merita. Vorrei dare fiducia a questo governo che parte, anche perchè la vaghezza del contratto potrebbe essere un vantaggio per il Sud".

ITALIA-POLITICA
Lega e M5S indicano Conte premier (Sole p.3 e tutti). Di Maio assicura: "Sarà un governo politico". Dubbi di Mattarella, che avvisa i due leader: "Guida lui, fedeltà alla Ue" (Repubblica p.2). Il Colle prende tempo su Conte, oggi Mattarella incontra Fico e Casellati (Corriere e tutti). "Non digerisce – scrive Libero (p.5) - . il premier maggiordomo". Incarico non prima di domani. Il rinvio del Quirinale preoccupa la Lega e tra i 5S tornano dubbi e paure (Messaggero p.2). "Sì all'incarico, ma non sia un burattinaio" avverte Mattarella (Fatto p.2), che ribadisce: "Il premier non è una figura simbolica" (su tutti). Le preoccupazioni del Colle legate agli effetti sui mercati. "Conte come Monti, premier non eletto. Tornano i tecnici" titola polemicamente il Giornale (p.2). Pronto a una "nuova avventura", dice Conte, che ha chiesto garanzie e autonomia (Corriere p.3). "Sono un mediatore nato" rivendica il giurista (Repubblica p.3), che poi assicura: "Non sarò un esecutore" (Messaggero). Libero (p.3) all'attacco: "Vogliono rifilarci un altro premier di sinistra" (Libero p.3).
Si ragiona sulla squadra di governo. Resta lo scontro sul ministro dell'Economia: braccio di ferro sull'eurocritico Savona (Messaggero p.4 e tutti). L'altra carta è Giorgetti, numero due leghista (Stampa p.3). Di Maio e Salvini saranno vice-premier.
Intanto, Salvini vede Meloni per un estremo tentativo di far entrare FdI nell'esecutivo, ma le non ci sta e dice: "E' tardi" (Messaggero p.2). Servono i voti di FdI, in cambio potrebbe andare a Crosetto alla Difesa (Stampa p.3). Ma la Meloni è pronta a votare no (Corriere p.8). E La Russa al Mattino (in prima e p.2) conferma: "FdI nel governo? La vedo difficile". Mentre la Meloni torna a ribadire che avrebbe preferito un incarico al centrodestra, Berlusconi si rivolge al Quirinale: "Doveva credere nel centrodestra" (Stampa p.6). Il leader di Fi è deluso e sul nome indicato da Salvini e Di Maio per Palazzo Chigi avverte: "E' un signor nessuno" (Libero p.10)
Reazioni internazionali sul nuovo governo italiano. Esulta per Salvini la Le Pen: la leader del FN festeggia l'ingresso al governo dell'alleato leghista, ora ai populisti francesi puntano a rafforzare i sovranisti europei. "Con lui al potere – ha detto la leader del Fn – sogniamo il ritorno delle nazioni" (Stampa p.7). "Aspettiamo finchè la formazione del nuovo governo non sarà conclusa. Italia e Germania sono strettamente intrecciati, sono certo che il prossimo governo sarà fermamente convinto del valore dell'Europa – dice invece il viceministro degli Esteri tedesco, Roth a Repubblica (p.4) -. Sono preoccupato per l'avanzata di populisti e nazionalisti, ma la prosecuzione dell'integrazione europea è nell'interesse di tutti".

ESTERI
Eurozona, il viceministro degli Esteri tedesco Roth a Repubblica (p.4): "Con la Francia al consiglio europeo di giugno vogliamo fare una proposta per una integrazione maggiore tra i Paesi dell'Eurozona. Sarebbe magnifico se potessimo approfondire la nostra collaborazione con l'Italia, nell'ambito di questa discussione sulle riforme europee. La risposta all'aumento delle pulsioni nazionalistiche e populiste è il rafforzamento dell'Europa, al suo interno e nei rapporti con il mondo".
Eurosfida dei Balcani: entro fine giugno si decide la partita dell'integrazione in Ue di Serbia, Montenegro, Albania e Macedonia (Repubblica p.12). Le istituzioni Ue e la Germania premono per l'integrazione, su cui l'Italia è stata finora favorevole, ma resta da capire come si muoverà il nuovo governo italiano.
Usa-Iran, l'affondo del Segretario di Stato americano Pompeo: "L'Iran riceverà le sanzioni più dure della storia se non cambia politica" (Sole e tutti). Gli Usa chiedono il ritiro da Siria e Iraq e la fine dei finanziamenti ad Hamas e Hezbollah. La replica di Rohani, presidente iraniano: "Gli americani non sono i padroni del mondo" (Stampa p.8). Il ministro degli Esteri iraniano Zarif esorta le imprese Ue a mantenere gli investimenti, ma sul nucleare critica l'Ue: "L'impegno sull'accordo è insufficiente". Dalla nuova stretta Usa contro Teheran un possibile danno da 30 mld per l'Italia (Stampa p.11): dalle ferrovie all'energia, molte imprese avevano già firmato in segreto protocolli d'intesa, ignorando i moniti americani. Boccia (Confindustria) parla di "situazione difficile e delicata", sottolineando come "il nostro Paese rischia di farsi molto male".

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Commentario del 21.05.18

IN PRIMA PAGINA
Lega-5S, ecco il governo Conte, sull'Economia è ancora scontro (Repubblica e altri). "Un Conte da Mattarella" titola il Giornale. Duello sui ministri con il Colle (Messaggero). Ultimo scontro sul Tesoro (Stampa). Di Maio (Lavoro) e Salvini (Interno) ministri, dubbi al Colle su Savona (Fatto). Libero: il governo parte ma non arriva
Tav, Parigi avverte: rispettate gli impegni o euro a rischio (Messaggero). Il leghista Siri al Corriere: "L'Alta velocità è un impegno".
Esteri-Argentina: un paracadute del Fmi per sfuggire alla crisi (A&F).
Tregua Usa-Cina, Trump sospende i nuovi dazi (Corriere).Trump piega pure la Cina: minacciare dazi ha pagato (Libero).
Calcio, la Lazio perde la testa, rimonta dell'Inter nel finale (2-3). Nerazzurri in Champions nella prossima stagione (Messaggero e altri).
Su tutti, il dramma sull'A14 a Francavilla al mare: un uomo getta la figlia dal ponte, poi si butta anche lui.

ITALIA-ECONOMIA
Dopo le parole di Di Maio sulla Tav, dalla Francia arriva l'attacco: "Roma rispetti i patti su Tav, deficit e banche, o l'eurozona è a rischio" (Corriere p.6 e tutti). "A pagare sarebbero i risparmiatori" avverte Le Maire, ministro francese, a cui replica Salvini: "Faremo il contrario dei governi precedenti" (Stampa p.5). L'Eliseo, intanto, tira dritto sulla Tav: stanziati i fondi 2018 (Stampa p.7). A segnalare i rischi di un possibile stop alla Tav è il dg di Telt, Mario Virano, che al Messaggero (p.6) dice: "Il blocco frenerà l'export e ridurrà la credibilità italiana in Europa". E il vicepresidente dell'Auvergne-Rhone-Alpes, Blanc al Corriere (p.6) avverte: "Lo stop dei lavori vi costerebbe più che finirli". A rassicurare sul rispetto degli impegni italiani è il senatore leghista e consigliere economico di Salvini, Armando Siri, che al Corriere (p.7) spiega: "C'è un impegno con la Francia sull'Alta velocità. Dovremo incontrarci presto con gli amici europei per evitare di commentare notizie che spesso sono solo indiscrezioni".
Intanto, restano le polemiche sull'assenza di un piano strategico per il Mezzogiorno nell'accordo di governo. Sabino Cassese al Messaggero (p.7): "Così il Sud soccombe, tradito dal taglia e cuci. Nell'intesa Lega-5S c'è solo una frase sgrammaticata, il divario con il Nord del Paese non è affrontato". Giovani grandi assenti nel contratto: focus del Mattino (p.7) che mette in evidenza come nel contratto di governo non siano previste misure per la disoccupazione under 30, agenda digitale e innovazione.
Conti pubblici, Brambilla su L'Economia (p.4-5) evidenzia come la situazione italiana sotto i profili di finanza pubblica, mercato del lavoro e produttività non sia delle migliori. Già nel 2018 il governo dovrà mettere mano a una legge di bilancio non inferiore ai 20 mld. Oggi tutte le imposte sui redditi, l'Irap e un po' di Iva e accise, servono per finanziare le prestazioni sociali e le integrazioni  non coperte dai versamenti. Già da questi dati si evince la difficoltà italiana a sostenere l'attuale welfare state, nonostante ciò le promesse elettorali dei partiti spingono su nuove concessioni. Se si vuole mantenere – scrive Brambilla – un welfare che possa mantenere in futuro coesione sociale, bisogna investire le poche risorse in ricerca, sviluppo e sostegno all'occupazione, eliminando la poco efficiente decontribuzione a favore del super ammortamento del costo del lavoro.
Altro tema caldo in termini di conti pubblici è quello legato alle pensioni. Messaggero (p.7) evidenzia come i costi per la riforma prevista da Lega e M5S, che introduce "quota 100" per lasciare il lavoro, rischierebbero di essere superiori al previsto. E la spesa risale al 2020. Marro (L'Economia p.5) si occupa del "buco" della previdenza: per pareggiare entrate ed uscite, i lavoratori pubblici dovrebbero versare all'Inps il 60% dello stipendio, i privati il 36%. Allarme pensioni lanciato anche dal Giornale (p.9), che parla di "bomba a orologeria". Secondo il Def, nel 2040 la spesa pensionistica sarà al 18,4% del Pil, azzerare la Fornero creerebbe uno squilibrio.

ITALIA-POLITICA
Intesa Lega-5S, Giusppe Conte premier: oggi l'ultimo pressing del Colle (Repubblica in prima e p.2). Tutti i quotidiani fanno il ritratto dl probabile premier, giurista anti-burocrazia, con un passato a sinistra. Oggi Di Maio e Salvini al Quirinale per proporre Conte, che non entusiasma Mattarella (Giornale p.3). Se il capo dello Stato dovesse insistere su un politico, ci saranno solo i nomi di Fraccaro o Toninelli. Di Maio spera ancora di fare il premier, anche se Salvini assicura: "E' convinto del passo indietro" (Messaggero p.2). Si lavora alla squadra di governo: la Stampa (p.2) prospetta un ruolo di super-ministro per Di Maio, a cui andrebbero sia Lavoro che Sviluppo, ma per il Messaggero (p.4) l'accorpamento è complicato perchè i due dicasteri hanno missioni molto diversificate. A Salvini gli Interni. In totale, sarebbero 7 i dicasteri per i grillini, mentre 11 andrebbero alla Lega (Stampa). Economia e Difesa gli scogli finali: e dopo l'intesa ci sono altre 350 nomine in attesa, comprese Cdp, Rai, Eni, Poste e Enel (Repubblica p.3). Ma la vera battaglia è sul Tesoro: i leghisti puntano sull'economista Savona (su tutti), ma i grillini resistono, e resta anche il braccio di ferro su Infrastrutture e Difesa (Messaggero p.3). "Il governo parte ma non arriva": secondo Libero (in prima e p.3) ci sarebbe un piano segreto tra Carroccio e grillini, che punterebbero a fare il pieno di consensi e poltrone, per poi riportare l'Italia al voto nel 2019 dando la colpa all'Europa.
Sui nomi dei ministri trincea di Mattarella: ne discuterà soltanto con il premier (Stampa p.5).No a un pacchetto chiuso, fanno sapere dal Quirinale, che sarebbe indirizzato all'ok a Conte premier, anche se il Colle avrebbe preferito una soluzione di maggior peso (Messaggero p.5, Corriere p.5). "Il contratto è un patto di potere, ma il Colle non è un notaio - avverte Zagrebelsky a Repubblica (p.5) -. Si sta configurando un governo a composizione predeterminata e il capo dello Stato rischia di trovarsi con le spalle al muro".

ESTERI
Ancora in primo piano la guerra dei dazi e l'apertura degli Usa a Pechino (Messaggero p. 11, Corriere prima e p. 10 e altri). La tregua è ufficiale, i due Paesi hanno diramato un comunicato congiunto nel quale spiegano i passaggi salienti dell'accordo: Pechino si impegna "ad aumentare in modo significativo gli acquisti di prodotti alimentari ed energetici dagli Usa" riducendo il deficit di 200mld, gli Stati Uniti dal canto loro sospendono tutti i dazi e le contromisure finora annunciate in attesa di una verifica formale dell'accordo. Un'intesa che lascia ben sperare anche per superare le frizioni Usa-Ue.
Intanto l'Europa si incontra a Vienna con la Russia per allargare il patto nucleare (Corriere p. 12 e altri). La mission è convincere l'Iran ad impegnarsi in un supplemento di negoziato che allarghi lo spettro dell'intesa, includendo regole e limiti allo sviluppo di tecnologia missilistica da parte di Teheran, oltre al suo ruolo nella regione, dalla Siria al Libano.
Niente visto, Londra "congela" Abramovich (Corriere p. 12). Al magnate russo, proprietario del Chelsea fresco vincitore della Fa Cup, non vengono rinnovati i documenti ed è costretto a tornare a Mosca. Dietro il ritardo nelle procedure, una possibile sanzione politica contro Putin per il caso Skripal.
Germania, la marcia per cancellare il debito: Berlino corre da sola (A&F p.10). Per l'economista Minenna, i continui successi inanellati dal governo Merkel porteranno ad un nuovo standard di rapporto debito/Pil da incubo per l'Eurozona, ben al di sotto del canonico 60%, chiudendo ogni mediazione con la Francia, altro segnale poco rassicurante sul futuro "europeista" della Germania.
Argentina, Macri e il paracadute Fmi: Buenos Aires sfugge alla nuova crisi (A&F p.12). La Banca Centrale colloca un'emissione di buoni del Tesoro a costo di pesanti garanzie pubbliche: ma il peso ha perso il 34% da gennaio e l'inflazione è al 20%.
In evidenza sul Fatto (p. 5) il comizio elettorale di Erdogan ai turchi residenti a Sarajevo – circa 20mila - a poco più di un mese dalle elezioni turche: "Le Ue non vi vuole, io sì" dice rivolgendosi ai bosniaci promettendo di non lasciare quel territorio solo "sulla strada dell'integrazione" dopo la richiesta di adesione alla Ue. I sostenitori lo esaltano: "Il nostro salvatore, pronti a morire per lui".

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