Commentario del 3.05.18

IN PRIMA PAGINA
Scontro aperto tra Lega e M55, resa dei conti per i Democratici (Sole). Da Di Maio affondo su Salvini (Corriere): Evita il voto per guai finanziari". Nel Pd i big contro Renzi (Repubblica): Renzi rischia grosso (Fatto). Piano B del Colle (Messaggero): governo di tregua contro lo stallo (Stampa). Tajani alla Stampa: incarico a Tajani: incarico a Salvini. Per contare nell'Unione c'è bisogno dei politici (Stampa). Calenda al Corriere: "Un governo per le riforme. Renzi? Segreteria con Letta". Ma il Colle non vuole Salvini (Giornale).
Intanto crescita in calo all'1,4%, lavoro al top dal 2008 (Sole, Avvenire). Libero e Giornale: senza governo cresce il lavoro e la Borsa vola. Ma c'è un paese reale di crisi e suicidi (Giornale). Confindustria contro il reddito di cittadinanza: spreco di risorse (Sole). Su QN salvate il 118: pochi mezzi e medici, Nord peggio del Sud.
In primo piano il nuovo bilancio della Ue: più fondi per disoccupazione e immigrazione, meno per l'agricoltura (Sole, Italia Oggi). Giornali divisi: Repubblica parla di più fondi per aiutare l'Italia nell'emergenza profughi, il Messaggero di Italia in allarme per il taglio di fondi al Sud e all'agricoltura. Il Fatto: mentre a Roma si chiacchiera, l'Ue ci ruba 7 miliardi.
Negli Usa Trump convocato per il Russiagate: userò i miei poteri (Corriere e altri).
Su QN e Giornale Facebook per cuori solitari: ora vuole sceglierci anche la moglie.
Calcio, la Roma si ferma a un passo dal sogno. Batte 4 a 2 il Liverpool ma non basta (Messaggero). Sul Corriere il sogno infranto di Rebecca, morta su un campo da rugby.

ITALIA-ECONOMIA
Pil in frenata leggera, 1,4% in un anno (Sole), nel primo trimestre +0,3% contro lo 0,5% del 2017 ma più dello 0,2% atteso. Rallenta anche l'Europa: + 0,4% rispetto allo 0,7% dell'ultimo trimestre 2017. Nonostante il quadro di assoluta incertezza politica gli indicatori di fiducia delle famiglie rimangono su livelli elevati, mentre quelli delle imprese manifestano segnali di peggioramento sugli ordini; le prospettive resterebbero però positive.
Dall'Istat anche i dati sul lavoro: inattivi al minimo storico ma crescono solo i contratti a termine (Sole). Il tasso di occupazione sale al 58,3%, ai livelli pre crisi, grazie alla spinta egli indipendenti e in misura minore dei lavoratori a termine; calano i permanenti. Tasso di disoccupazione stabile all'11%, ma a marzo ci sono stati 19mila disoccupati in più rispetto a febbraio e 104mila inattivi in meno, al 34,3%. Gli incentivi ai contratti stabili sembrano avere un impatto assai limitato. Per i giovani il tasso di disoccupazione scende al 31,7%, il più basso dal 2011, ma resta il doppio rispetto alla media dei Paesi Ue.
Sul Messaggero il dato ("allarmante") dell'attività manifatturiera, con l'indice Marit/Adaci calato a 53,5 punti da 55,1: significa che l'attività manifatturiera sta frenando. Ma il Tesoro resta ancora alla finestra: su Iva e tagli tutto fermo fino a giugno.
Senza la spinta di export e industria la corsa diventa più difficile, l'analisi di Di Vico sul Corriere. Per il Sole l'incremento dello 0,3% del pil, seppure incoraggiante, richiede che si superi quanto prima lo stallo politico e si giunga alla formazione di un governo in grado di consolidare il risultato. Di segno opposto la lettura di Libero: senza il governo cresce il lavoro: da quando Gentiloni e compagni non possono più prendere decisioni l'economia dà segni i ripresa e questo dà fiducia ai mercati anziche deprimerli. In Europa l'esecutivo c'è e ci farà pagare più tasse. Anche la Borsa snobba lo stallo politico: gli indici di Piazza Affari ai massimi dal 2009 (Libero, Giornale e altri).

ITALIA-POLITICA
Alta tensione tra Di Maio e Salvini. "Noi vogliamo tornare al voto, la Lega no, forse ha qualche problemino con i soldi – attacca Di Maio – Ho il dubbio che ci sia un rapporto economico tra Lega e Berlusconi" (Messaggero e tutti). Ma la base spinge per un'allenza con la Lega (Messaggero). Contraria al ritorno alle urne anche una minoranza del M5S: "Meglio restare all'opposizione". Salvini minaccia querele e rilancia: "Incarico a me, poi i numeri del governo li trovo in Parlamento" (Messaggero e tutti). In realtà spera sempre in un'intesa con i 5Stelle, mentre Berlusconi è convinto che quella strada sia preclusa.
Nel Pd lo scontro è tutto interno e si consuma oggi in direzione. Renzi mitraglia contro il M5S: "Fuori dal mondo un partito con i grillini". E denuncia il piano dei big dem (Messaggero). Martina vuole la fiducia, ma la conta potrebbe far esplodere il partito. Per Repubblica ormai contro Renzi sono schierati tutti i big del partito, Gentiloni compreso. Anche Veltroni, Minniti e Sala per il reggente; la Boschi in campo per Renzi che teme il ribaltone.
Con la radicalizzazione dello scontro tra avversari e le spaccature in casa Pd, Mattarella medita un piano B: nuove consultazioni per un governo di tregua guidato da una persona terza. Il Messaggero a riguardo fa i nomi di Lattanzi (Consulta) o Pajno (Consiglio di Stato): il timore è non solo essere deboli a Bruxelles per trattare sul bilancio comunitario ma anche di non riuscire a preparare la legge di Stabilità entro l'autunno. Il Corriere parla invece di un possibile pre-incarico per traghettare il Paese almeno fino a dicembre: potrebbe andare a Giorgetti (Lega). Oppure il compito di traghettatore potrebbe essere riservato a Gentiloni. Repubblica parla invece di un nuovo incarico a Casellati o Fico per guidare un esecutivo di tutti. Se poi la soluzione non si trovasse, inevitabile il ritorno alle urne in autunno. 
Calenda al Corriere: "Serve una legislatura di riforme, per uno Stato forte che sappia proteggere, investire e implementare le decisioni, con una clausola di supremazia che tuteli l'interesse nazionale dai veti locali.. Proviamo a fare un governo istituzionale e un Parlamento che chiuda le seconda repubblica e aprano la terza in modo ordinato in tre punti: legge elettorale a doppio turno, clausola di supremazia e un po' più di federalismo. Tempo un anno e mezzo poi si vota". Segreteria "costituente" anche per il Pd, "della quale facciano parte Renzi, Gentiloni, Letta e altri ex segretari del Pd. Che ci si confronti li e poi si esca con una posizione unica".
Rosato al Messaggero: "Martina continui a fare il reggente fino all'assemblea del Pd. Il Pd deve rivendicare il suo ruolo terzo rispetto a M5S e Lega. Poi dobbiamo are una mano al lavoro del presidente Mattarella. Adesso le elezioni non servono".
Maroni a Italia Oggi: "Legislatura nata morta, una data buona per votare potrebbe essere domenica 7 ottobre con una legge elettorale votata da Lega e M5S: una legge elettorale con premio di maggioranza e doppio turno sul modello dei comuni. Di Maio e Salvini si disputerebbero i ruoli più importanti: chi vince governa, chi perde fa il capo dell'opposizione". Quanto al centrodestra, "si potrebbe pensare a una Forza Lega con Salvini premier: sarebbe un modo per tenere tutti insieme".

EUROPA
Ue, la bozza di bilancio 2021-2027 presentato dalla Commissione scontenta tutti. Più fondi per disoccupazione e immigrazione (Sole), tagli ad agricoltura e coesione (Corriere). Per la prima volta l'uso dei fondi viene condizionato al rispetto dello Stato di diritto. Il budget complessivo è di 1.279 mld, le nuove priorità dell'Unione sono sicurezza, immigrazione e ricerca; prevista una riduzione dei due capitoli storici dell'integrazione comunitaria, i fondi per l'agricoltura (in calo del 5%) e quelli per la coesione (del 7%). La distribuzione dei fondi coesione avverrà non solo in base a indicatori economici ma anche a disoccupazione,cambiamenti climatici e accoglienza dei migranti. Giornali divisi: Repubblica parla di più fondi per aiutare l'Italia nell'emergenza profughi, il Messaggero di Italia in allarme per il taglio di fondi al Sud e all'agricoltura. Il Fatto: mentre a Roma si chiacchiera, l'Ue ci ruba 7 miliardi. In rivolta anche l'Est Europa, per le penalizzazioni su migranti e sistema giudiziario: gli unici pienamente soddisfatti per ora sono in tedeschi, scrive la Stampa. Per l'Italia rebus fondi regionali: a rischio 2,4 mld. Per il Sole prima che si possano capire realmente le conseguenze per l'Italia di questa proposta di budget bisogna aspettare la pubblicazione dei regolamento che governeranno la distribuzione e la spesa delle risorse in bilancio. Tajani alla Stampa: "Serve un governo italiano autorevole per contare in Europa e fare in modo che si riducano i tagli all'agricoltura e verificare che non ci siano tagli ai fondi di coesione e alle infrastrutture". Auspicate anche procedure più veloci e trasparenti per l'utilizzo dei fondi. Sulla Stampa il paradosso dei migranti in Italia: crolla il numero degli sbarchi ma aumenta la spesa per i rifugiati. Il Mef stima un costo della gestione di 5mld, con un incremento del 15,7%.

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