Commentario del 12.05.18

IN PRIMA PAGINA
Berlusconi si può candidare: sul Corriere in esclusiva il sì del giudice alla riabilitazione del Cavaliere. Ieri l'affondo su Di Maio e Salvini: "Attenti a quei due" (QN), mettono la patrimoniale. Poi la smentita, ma il Giornale attacca la ricetta gialloverde – "Meno tasse? No, più manette" – e Libero attacca Di Maio: ignora la geografia ma vuole gli Esteri. Intanto M5S e Lega sono di nuovo ai ferri corti. Sospetti su Di Maio: "Vuole fare il premier" (Stampa, Repubblica). La sfida è sul garante: non si trova un premier terzo (Messaggero). Fallito l'approccio di Di Maio con la Meloni (Tempo). Intanto i sondaggi segnalano centrodestra in crescita (Giornale) e i consensi a Di Maio in calo (Corriere, Messaggero). Guai anche per Renzi: i genitori imputati a Firenze per false fatture (Fatto e altri).
Tra politica e economia il caso Ilva: Arcelor stringe i tempi (Sole), su tagli e chiusura primo strappo Lega-M5S (Messaggero). Bentivogli (Fim Cisl): un errore gettare la spugna.
Dall'estero. Alta tensione in Iran, tra proteste anti Usa e ritorno al nucleare (Avvenire, Messaggero). Europa in campo. La Francia e la Ue a Trump: "Niente sanzioni, non siamo vassalli". Sul Sole come evitare le sanzioni alle imprese.
In cronaca, a Firenze "licenziati" i due carabinieri dello stupro (Corriere, QN). A Trento sassi e insulti dagli anarchici. Il Giornale: giù le mani dai nostri alpini. Calcio, via libera russo, Mancini si prende la Nazionale (Repubblica)

ITALIA-ECONOMIA
"I mercati penalizzano i Paesi vulnerabili" (Stampa): da Draghi, ieri a Firenze alla convention sullo Stato dell'Unione, avvertimento al prossimo governo. "I mercati possono penalizzare i Paesi percepiti come vulnerabili, più di quanto necessario a rimettere i conti pubblici in ordine". Dal governatore della Bce richiamo anche sulle riforme: "Restano una priorità, perché danno una spinta a una crescita solida e reale". Draghi si dice convinto del favore dei cittadini europei sull'euro. A Firenze parla anche Gentiloni, nell'ultima trasferta da premier: "Italia, attenta alle illusioni" (Repubblica). "Le risposte sovraniste non sono solo sbagliate ma illusorie. Guai a portare l'Italia fuori strada" (Corriere). Sulla stessa lunghezza d'onda Tajani, che ha ribadito la mancanza di senso di un'uscita dall'Europa o dall'euro. Ma dal M5S filtrano rassicurazioni: nessuna forzatura sul deficit che partirà dal livello dell'1,5% per il 2019 (Messaggero). Sul Corriere il focus sui conti: il debito pubblico tiene ma il sentiero del deficit è ancora molto stretto.
Diversi quotidiani tornano sull'ipotesi flat tax. Per Repubblica è una riforma che premia i ricchi e beffa il ceto medio. Con l'aliquota al 15% sul reddito familiare fino a 80 mila euro lordi e il 20% sopra gli 80 mila, nessun vantaggio per chi ha un reddito fino a 30 mila euro. E comporta una perdita di gettito per l'erario di 46 mld di euro difficili da coprire. I calcoli sono dell'economista Massimo Baldini dell'Università di Modena. Per il Sole invece la flat tax premia i redditi tra i 40-60 mila euro, con costi intorno a 50 miliardi. Siri a Repubblica: "Per i più poveri ci sarà un salvagente. I soldi? Li troviamo con un condono". Per l'esponente leghista "la flat tax sarà una rivoluzione fiscale da 50 miliardi: partirà nel 2019 e avrà l'effetto di una cascata d'acqua su una pianta inaridita". Siri nega effetti negativi sul ceto medio e promette sanzioni più gravi per chi evade, fino al carcere o al ritiro di patente e passaporto. Quanto alle coperture "nel primo anno 35 mld arriveranno dalla "pace fiscale" e 15 miliardi dalle cancellazione di agevolazioni e sconti. E poi da spending review e dismissioni di asset immobiliari". La Stampa stima in 83-123 miliardi il costo complessivo della manovra grillo-leghista: le coperture arriveranno da un maxi condono fiscale e dal taglio delle tax expenditures. La manovra 2019 potrebbe superare la soglia dei 30 miliardi, per questo non viene esclusa la possibilità di ritoccare il deficit all'insù. Per il Sole nel contratto di governo M5S-Lega potrebbe esserci anche un "taglia-leggi, per semplificare procedure amministrative e controllare meglio alcuni capitoli di spesa. Nessun riferimento invece ai dossier Alitalia e Ilva.

ITALIA-POLITICA
Berlusconi riabilitato dal Tribunale di sorveglianza di Milano: cancellati gli effetti della legge Severino, il leader di Forza Italia potrà di nuovo correre alle elezioni. Il provvedimento è già esecutivo, scrive il Corriere. L'ex premier centra così l'obiettivo di potersi candidare personalmente in caso di nuove elezioni. Ieri a tenere banco il suo affondo contro Di Maio e Salvini, poi parzialmente smentito: "Speriamo che questi due non vadano avanti perché mettono la patrimoniale" (Corriere, QN e tutti).
Intanto tra M5S e Lega trattativa di nuovo in salita, su premier e ministri: un nome terzo non si trova, Di Maio rivendica per sé la premiership – "Io premier, o si va troppo a destra" - Casaleggio conferma che sul contratto di governo ci sarà un voto on line tra gli iscritti e che sarà determinante, e questo non piace alla Lega. Scartata l'idea di una staffetta tra i due leader, si riparla di Di Maio premier marcato da Giorgetti, con Salvini al Viminale (Giornale). I tempi si allungano, Mattarella pronto a concedere altro tempo ma con un preciso richiamo alla prassi: prima il nome del premier poi la lista dei ministri. Oggi nuovo incontro tra Salvini e Di Maio al Pirellone a Milano: 48 ore per chiudere l'accordo (Sole, Stampa). Critico il Messaggero: sbagliato preferire Milano alla Capitale.
Da Di Maio ieri abboccamento anche con la Meloni, ma Fdi resta alla finestra. "Ci volevano al governo ma solo a patto che il premier fosse Di Maio o un 5 Stelle, perché sono troppo di destra – dice la Meloni – A  Luigi gli ho detto: te voglio bene, ma io con te premier che mi dici che sono troppo di destra?". Diversa la versione dei 5Stelle: "Mai offerto governo a Fdi, abbiamo parlato di appoggio esterno. Ma lei voleva il ministero della Difesa". Pronta all'opposizione al governo grillo-leghista anche Forza Italia. Bernini: "Ci preoccupa lo sforamento dei conti pubblici e la deriva giustizialista. Salvini resta un alleato ma sulla sua attività di governo risponderà davanti al Paese". Più possibilista Toti, che al Corriere dice: "Non c'è alcun preconcetto: Forza Italia valuterà lunedì se dare o meno la fiducia al nuovo governo. Lo faremo in base a programmi e nomi". Tajani a QN: "Forza Italia non sostiene questo governo, da Berlusconi nessun lasciapassare. Noi siamo fuori, siamo all'opposizione, poi vedremo se ci sono provvedimenti che vanno nell'interesse dell'Italia. L'unità del centrodestra però deve rimanere".
Il governo giallo-verde divide tormenta anche la sinistra. Spiazzati quelli che volevano un governo Pd-M5S. De Masi: "Il governo che sta per nascere è più a destra di Scelba" (Corriere). "L'intesa Lega-M5S è rischiosa – dice Floris al Fatto – Se il governo si farà vedremo scontrarsi con la complessità del Paese chi ha vinto le elezioni semplificando. I loro programmi hanno costi difficilmente sostenibili e non sono tutti condivisibili". Sulla Stampa parla Delrio: "Il governo delle destre è un pericolo per il Paese. Nei loro conciliaboli sul contratto lavoro e imprese non esistono. Sono populisti e tendenzialmente influenzati alla destra nazionalista, sovranista e antieuropeista. Saremo radicali, non pensino di trovare un'opposizione moderata".
Su Corriere il sondaggio di Pagnoncelli che dà in ascesa la popolarità di Salvini (dal 38 al 46%) e di Di Maio (dal 32 al 37%) ma che di fronte alle trattative di queste settimane vede premiare Salvini (con lui il 92% della Lega) e punire Di Maio (giudizio positivo solo dal 37%). Nel sondaggio Swg del Messaggero il 49% degli italiani ritiene giusto e auspicabile il governo Lega-M5S (36% i contrari), un'intesa che vede favorevoli anche le rispettive basi (più la lega che i grillini). Ma Di Maio perde appeal nella base, mentre Salvini la guadagna.

ESTERI
Alta tensione in Iran: nelle strade si bruciano bandiere americane e il governo prepara il ritorno all'uranio arricchito, in caso di fine dell'accordo sul Nucleare (Avvenire, Messaggero e altri). L'Europa in campo: martedì la Mogherini vedrà il ministro degli Esteri iraniano Zarif, e poi riunirà i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Gran Bretagna per ribadire la linea europea di difesa dell'accordo del 2015. Dalla Francia affondo del ministro Le Maire: "Non siamo obbedienti vassalli degli Usa". Parigi pronta a introdurre misure per neutralizzare le sanzioni annunciate da Trump verso tutte quelle imprese che continuino a fare affari con l'Iran. Sul Sole come evitare le sanzioni alle imprese italiane: tra le soluzioni c'è il ricorso a un fondo di garanzia sostenuto dallo Stato che assicuri una linea di credito aperta a chi dovesse cadere nella trappola delle "sanzioni secondarie" applicate dagli Usa.
Alta tensione anche a Gerusalemme, in vista del trasferimento dell'ambasciata americana a Gerusalemme: Israele rischia una settimana di sangue (Messaggero).


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