Commentario del 16.05.18

IN PRIMA PAGINA
L'Italia spaventa la Ue e Wall Street. Bufera sul contratto fra Lega e M5S (Stampa): prevedeva l'uscita dall'euro, il colpo di spugna al debito e il ritiro delle sanzioni alla Russia. "Testo superato", ma la bozza allarma i mercati (Corriere). La Ue incalza: siate seri (Avvenire). Di Maio e Salvini uniti contro l'Ue. E per il governo torna l'ipotesi della staffetta (Repubblica). Libero: non sono capaci. Maroni al Foglio: "Il voto è meglio di un patto con Di Maio".  Per il Giornale c'è un piano B: il Colle ha pronto un altro governo. Non per il Foglio: "è sparita la presidenza della Repubblica".
Da Confindustria nuovo richiamo sul programma: no a retromarce su Jobs Act e Impresa 4.0 (Sole).
Medio Oriente, in primo piano la tensione e gli scontri tra Turchia e Israele. A Gaza neonata muore soffocata dai lacrimogeni (Repubblica, Messaggero). D'Alema al Fatto: "Ormai i palestinesi fanno una vita da riserva indiana".
Sul Sole la frenata del pil in Germania. Su Repubblica l'azzardo di Malta, dove rinasce il Totonero delle vecchie mafie.
Sul Messaggero, il divorzio breve non seduce più: separazioni in calo. Su QN il sì ai social per le suore di clausura. Ma il Vaticano raccomanda: "sobrietà". Su tutti Mancini in Nazionale per 2 anni: "Un sogno fare il ct. Niente stage azzurri, in attacco Balotelli" (Messaggero). "Riporterò l'Italia sul tetto del mondo" (QN). Libero: bravo allenatore ma non troppo.

ITALIA-ECONOMIA
Il debito torna sopra 2.300 miliardi (Avvenire), la Ue avvisa Lega e M5S su bilancio e migranti: "Rispettate le regole" (Repubblica, Stampa e tutti). Triplo richiamo da Bruxelles, sulla riduzione del debito pubblico, sul rispetto dei Trattati europei e sul mantenimento della politica di accoglienza dei migranti. Affondo anche dal Financial Times, che parla di "nuovi barbari" ormai al potere a Roma. Durissima la replica di Salvini e Di Maio. "Siete abusivi, nessuno vi ha eletti". Di Maio: "Eurocrati e giornali non si permettano". Per la Stampa il triplo intervento di Dombrovskis, Katainen e Avramopoulos sono un preciso avvertimento all'Italia, prologo di un'offensiva che potrebbe scattare a breve: "la tregua è finita". Il Fatto: ieri è cominciata la guerra. Gozi al Mattino: "Non si tratta di interferenze, facciamo parte di una comunità e i partner ci ricordano obiettivi comuni. Rompere con la Ue e tornare alla sovranità nazionale ci porterebbe alla bancarotta". Sul Corriere parla Borghi (Lega): "Nell'intesa vogliamo certezze. Sul cambio dei trattati siamo d'accordo, ma vogliamo avere la certezza che i Cinque Stelle ci saranno anche quando tutti ci diranno di no". Sul Messaggero intervista a Nicola Molteni (Lega): "C'è stato un intervento a gamba tesa, sia sul bilancio che sull'immigrazione. La Ue si conferma un organo non elettivo, che non rispettala sovranità dei popoli e dei territori. La politica di Bruxelles va riscritta, soltanto così l'Italia potrà crescere. Le regole su Fiscal compact e sbarchi sono regole di un mondo che non esiste più". Su Repubblica parla il ministro dell'Economia francese Le Maire: "Qualunque sia il nuovo governo, gli impegni con l'Europa dovranno essere rispettati". Da mantenere anche gli sforzi per rinforzare il settore bancario e ridurre i divari di competitività.
"La Bce cancelli 250 miliardi di debito italiano" (Sole, Corriere e tutti): in primo piano su tutti la bozza del contratto M5S-Lega "che spaventa il Colle" (Fatto). Paragone (Lega) twitta: "Domani sui mercati si balla" (Corriere). Nella versione della mattina del 14 maggio (rivelata dall'Huffington Post e ripresa oggi da tutti i quotidiani) soluzioni-limite su cancellazione del debito, uscita ordinata dall'euro, e ritiro delle sanzioni alla Russia. Sul debito l'idea era di chiedere alla Bce di cancellare 250 mld di titoli di Stato italiani acquistati con il quantitative easing. Altra misura per ridurre il debito: la vendita agli italiani di caserme, monumenti e altri beni del patrimonio pubblico. Sull'euro si chiedevano misure per recedere dall'Unione monetaria e recuperare la propria sovranità monetaria, attraverso un percorso di uscita concordata "in caso di chiara volontà popolare in tal senso". Chiesto anche il ritiro immediato delle sanzioni alla Russia. Fa discutere anche la previsione di un "comitato di conciliazione" tra le parti in caso di conflitto sul contratto, incaricato anche di affrontare eventuali emergenze: un organismo non previsto dalla Costituzione. Alle rivelazioni dell'Huffington Post segue una nota congiunta di Cinque Stelle e Lega che parlano di bozza superata e precisano che nel programma di governo non è prevista l'uscita dall'euro. Sul Corriere le telefonate allarmate dei grandi investitori, preoccupati per le parole su euro e Bce: "Cosa sta accadendo?". I mercati finora avevano contato su un diverso atteggiamento di M5S e Lega, ma se tutto questo cambia o se gli investitori internazionali cominceranno a temere che possa cambiare saranno riluttanti a prestare denaro o a investire in Italia. Sulla Stampa i timori di Wall Street: analisti e operatori finanziari preoccupati dall'instabilità politica, l'incertezza sui conti e la volazione degli impegni europei. Si teme lo choc del "governo inaffidabile".
"Il programma di Lega e 5Stelle? Per ora siamo ai titoli ma è sbagliato pensare di aumentare il deficit e azzerare le grandi opere" dice il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia alla Stampa. "Per noi valgono tre obiettivi, lavoro, crescita e riduzione del debito pubblico. Nel contratto di governo manca l'idea di quale Paese vogliamo costruire, e non si è capito con quali risorse vogliamo realizzare i programma. Partire dalle promesse senza curarsi degli effetti sull'economia e del nodo risorse è un grande errore".
Sul Foglio parla Giulio Sapelli, "premier in pectore" per poche ore, poi silurato: "Se con il premier e i ministri hanno avuto queste difficoltà, è preoccupante pensare a come possano essere nominati i vertici in società e amministrazioni delicate"che poi, secondo Alberto Bagnai, è il vero motivo che spinge Di Maio e Salvini all'alleanza. 350 gli incarichi in scadenza da qui a 2 anni nelle società partecipate: "Il metodo perla scelta del premier non si può trasferire alle partecipate. Da una poliarchia mi aspetto la solita logica spartitoria ma dove ci sono partecipate pubbliche servono tecnici, civil servant".

ITALIA-POLITICA
Caos tra M5S-Lega, poi la svolta. Salvini: "Stiamo per chiudere"(Corriere). I capi dei due partiti annunciano novità già per oggi. Una recita, per il Giornale, e il contratto è "delirante". Anche per il Fatto i due giurano che l'intesa è alla portata ma non si fidano. Riprende quota l'ipotesi del governo politico e della staffetta tra i due leader (Corriere, Stampa, Repubblica e tutti). Il "governo del cambiamento" potrebbe partire guidato da uno dei due leader e terminare guidato dall'altro. Per Repubblica potrebbe toccare prima ai Cinque Stelle ma l'avvicendamento potrebbe non riguardare Di Maio e Salvini. Si lavora anche a un allargamento della maggioranza, sulla base del contratto sottoscritto da Lega e M5S. Di Maio: "Chi vuole il cambiamento ci dia una mano e lotti con noi". Fratelli d'Italia avverte Salvini: "Pensi bene a quello che fa, lo stanno conducendo in una trappola" dice Rampelli (Mattino). Idem Meloni:"Siamo ancora in tempo. Salvini rifletta se davvero valga la pena di lanciarsi in un'avventura come quella con i 5Stelle o chiedere con forza l'incarico per il centrodestra" (Giornale). Toti (FI) al Corriere: "La Lega deve dire che questo è un governo di traghettamento, che nasce da uno stato di necessità, che servirà un nuovo voto e una nuova legge elettorale per poi ripartire con la coalizione di centrodestra. Non si deve darel'impressione che sia nato un nuovo asse politico". "Il voto è meglio di un patto con Di Maio" dice Maroni al Foglio. "Se Salvini vuole essere il capo del centrodestra allora deve governare con i centrodestra, lasci perdere i Cinque Stelle e Di Maio". Su Repubblica parla il vicesegretario della Lega Fontana: "Senza chiarezza meglio tornare alle urne con il centrodestra unito". Giornale e Libero sparano a zero contro l'asse Di Maio-Salvini: "Avete fallito, inutile insistere". Su Repubblica e Stampa le mosse di Berlusconi: la linea riservata ma reale resta sempre quella di far saltare l'intesa tra Salvini e Di Maio, considerata un danno per il Paese. Ma ufficialmente vale la non belligeranza. L'idea è che se Salvini fallisce, accetti il governo di tregua del presidente con un'astensione, in cambio della promessa di tornare al voto nella primavera prossima. Repubblica ricorda anche gli interessi "aziendali" di Berlusconi, veri convitati di pietra al tavolo tra Lega e M5S.
Per il Giornale c'è un piano B: ora Mattarella non ha fretta, è pronto a dare tempo fino a lunedì a Lega e M5S per trovare un'intesa. In realtà vuole solo sfiancarli, per avere piena legittimazione quando proporrà il suo governo. Per la Stampa, se fallisse la trattativa tra Cinque Stelle e Lega tornerebbe l'incubo di elezioni in estate. Il governo del presidente non avrebbe infatti voti in Parlamento, ma in caso di scioglimento delle Camere si deve tornare a votare entro 70 giorni. Per evitare il voto in agosto bisogna ritardare tutta la procedura.
Oggi dovrebbe essere pronto anche il testo definitivo del contratto, in vista della consultazione delle "basi" del fine settimana: Salvini dà appuntamento ai militanti leghisti ai gazebo, Di Maio online. "Il voto on line sul contratto? Deciderà tutto Casaleggio" dice al Mattino l'ex Cinque Stelle Canestrari. "Il voto sarà orientato grazie al tipo di domanda proposta e non offrirà alcuna garanzia agli iscritti. Così si consente a un'associazione privata di interferire sul processi democratici del Paese". Su Avvenire il malumore delle due "basi". "Ci siamo piegati troppo all'alleato del Cavaliere" le critiche tra gli attivisti 5Stelle. "Indigeribile" la flat tax e su temi come immigrazione e grandi opere c'è disaccordo. Stesso giudizio anche tra i leghisti del Nord: "Improponibile e dannoso il reddito di cittadinanza", "tra Lega e Cinque Stelle due linee economico-sociali inconciliabili".
Nel centrosinistra torna Veltroni e sferza i dem: "Un errore aver accettato il Rosatellum, smontando un sistema fondato sulla governabilità. Senza maggioritario e alternanza annegheremo con un debito pubblico come il nostro nei miasmi senza passione dominati soltanto dalle brame di potere dei più" (Repubblica e altri). Il discorso, preparato per la commemorazione di Ruffilli, arriva tre giorni prima dell'assemblea del partito. Sarà Renzi ad aprirla, con i suoi che preparano la riconferma per acclamazione, scrive Repubblica. Renzi si sottrarrà ma chiederà un congresso subito, con primarie a ottobre-novembre. Dall'ex premier stop alla candidatura di Martina:non potrà fare il reggente fino alle primarie, meglio un traghettatore (Guerini?). La minoranza dem non ci sta è si prepara a un nuovo scontro. Per il Corriere tornano i venti di scissione.

ESTERI
Medio Oriente, in primo piano la tensione e gli scontri tra Turchia e Israele. Erdogan definisce lo Stato ebraico "terrorista" e il suo leader un premier "con le mani sporche di sangue". Secondo la Stampa, il presidente turco punta alla leadership islamica, approfittando del fatto che Arabia Saudita ed Egitto sono allineati su posizioni americane.
Strage a Gaza, sale a 63 il bilancio dei morti negli scontri al confine con la striscia (Stampa). Il presidente Abu Mazen ha attaccato gli Usa, definendo la loro ambasciata "un insediamento nel cuore di Gerusalemme", e ha richiamato l'inviato palestinese a Washington. Ad alzare la voce è stata la Turchia, che ha espulso l'ambasciatore israeliano, ma il premier di Gerusalemme Netanyhau ha replicato: "Erdogan è fra i principali sostenitori di Hamas". D'Alema al Fatto: "L'Europa si opponga agli Usa o dimostrerà di non esistere: la politica israeliana, con l'appoggio degli Usa, ha spazzato via ogni possibilità di uno Stato palestinese. Adesso bisogna fermare questo massacro, anche perchè l'odio che Israele e Usa attirano verso tutto l'Occidente potrà portare a nuove reclute per il terrorismo, a nuove ondate di rifugiati, saremo noi europei a pagare il prezzo di questa ferita aperta". Intanto Repubblica, Messaggero e altri quotidiani riportano la morte a Gaza di una neonata, soffocata dai lacrimogeni, ma sulla sua morte versioni opposte tra i due fronti.
Su Repubblica il vertice di oggi a Sofia. L'abbraccio tra Ue e Teheran per salvare imprese e petrolio: l'Europa unita nel difendere l'accordo per limitare il nucleare iraniano e studia le contromisure per difendersi dalle sanzioni americane. Teheran ha confermato la volontà di andare avanti nel rispetto dell'accordo se gli europei troveranno una soluzione praticabile. Due le strade possibili per tenere in piedi le relazioni economiche con l'Iran in cambio dello stop al nucleare: attivazione del Blocking Statute, che prevede che le aziende Ue notifichino alla Commissione i rischi di sanzioni americane e si rifiutino di bloccare gli affari con l'Iran per le minacce americane; per le imprese più piccole si studia invece un sistema di garanzie sovrane che garantirebbe gli affari.
Frenata del pil in Germania: in tre mesi si ferma a +0,3% (Sole). A pesare è soprattutto la debolezza dell'export, ma tra gli economisti restano le divisioni sull'interpretazione dei dati: c'è chi crede si tratti di una pausa momentanea e chi crede, invece, che sia stato raggiunto il picco del boom economico. Tuttavia, le previsioni scommettono ancora su una crescita del 2% nel 2018, ma pesano le incognite legate a una possibile guerra commerciale con gli Usa.

©riproduzione riservata



Nessun commento:

Posta un commento