Commentario del 25.05.2018

Primo Piano Rassegna Stampa
Venerdì 25 maggio 2018

IN PRIMA PAGINA
Ministri, sale la tensione su Savona (Corriere). M5S e Lega lo blindano. Il Colle: niente diktat (Sole). Salvini prepara il piano B: "Così salta tutto" (Messaggero). Battaglia anche sul ministro della Giustizia (Repubblica). Giornale: "Quanto dura Conte". Libero sul nuovo premier: "Sconosciuto di successo". Sondaggio QN: base leghista alla finestra, solo 1 su 3 si fida di Conte.
Tra politica ed economia, Padoan intervistato dal Sole: "Altra flessibilità dalla Ue? Possibile ma dipende per fare cosa" (Sole). Intanto, Conte spaventa subito le banche (MF). Le banche italiane fanno i conti della flat tax (Sole).
Esteri: Trump a Sorpresa: "Kim offende gli Usa, non andrò al vertice" (Stampa). Alt al summit Usa-Corea, l'annuncio di Trump spiazza Seul e le Borse (Sole). C'è lo zampino cinese (Giornale). Il presidente americano parla di "aperta ostilità", ma la Corea rilancia il dialogo (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Salvini parla e lo spread s'impenna (Repubblica p.10). La Bce teme il rischio contagio: "La Ue chiede una manovrina? Noi faremo il contrario" dice il leader della Lega e tanto basta a riportare il differenziale con i titoli tedeschi a  195 punti base. "Occhio al debito, l'Italia rischia grosso" è l'allarme della Bce (Giornale, p.12), preoccupata dai piani di spesa del nascente governo.
Il ministro uscente dell'Economia Padoan al Sole (in prima e p.2), non si pronuncia esplicitamente sul nome del suo successore, ma spiega: "Anche dalla scelta del nuovo ministro arriverà un segnale, perchè dietro il nome ci sono delle idee". Poi, in merito ad alcune delle proposte del contratto di governo M5S-Lega, Padoan dice: "La pace fiscale si raggiunge con gli incentivi all'adempimento spontaneo e non con i condoni, e i tagli fiscali concentrati sui redditi dei ricchi vanno nella direzione opposta rispetto alla crescita inclusiva che deve essere l'obiettivo del Paese. Piuttosto – aggiunge – sarebbe utile potenziare il reddito d'inclusione, mentre il reddito di cittadinanza rischia di portare a sbattere". Il ministro uscente parla di "segnali preoccupanti" negli ultimi giorni per quanto riguarda i differenziali coni i titoli spagnoli e portoghesi. Poi avverte: "Quello che preoccupa è l'aumento di deficit e debito. Le trattative tra il nuovo governo e l'Ue per la flessibilità? Spazi ci sono, ma le chance di successo dipendono dagli obiettivi: un conto è chiederla per continuare le riforme, un altro è pretenderla per avviare promesse elettorali insostenibili e smontare riforme già fatte". Minenna alla Stampa (p.7): "Stavolta il governo avrà l'attenzione dell'Europa, soprattutto dei tedeschi che sembrano voler sfruttare il mutamento politico in Italia per bruciare le proposte francesi di condivisione dei rischi in Ue. Bisognerebbe portare a casa l'Unione bancaria e puntare sulla condivisione dei rischi; attenzione non dei debiti, è cosa ben diversa". Guntram Wolff, direttore tedesco del centro di studi europei Bruegel, alla Stampa (p.9): "Gli italiani si aspettano il miglioramento delle loro condizioni di vita, ma il punto è: chi paga per quel costosissimo piano? Visto che chiedere fondi al contribuente europeo o alla Bce non sono strade percorribili, restano due ipotesi. La prima è un durissimo piano di revisione della spesa pubblica. Ma Lega e 5S avranno la forza politica di imporlo? Oppure l'aumento del deficit pubblico. Ciò significa che i primi a pagare un prezzo saranno i cittadini italiani e le loro banche".
Sulle mosse dell'esecutivo, la Furlan al Sole spinge per un "confronto serio con il governo sulle scelte strategiche, i nodi irrisolti del Mezzogiorno, la politica dei trasporti, e le grandi opere per mettere al centro il lavoro". Poi la leader della Cisl si occupa di riforma fiscale e flat tax: "Senza correttivi alla flat tax con due sole aliquote si rischia di perdere la progressività e c'è il rischio che alla fine i ricchi pagheranno di meno, senza alcun vantaggio per il lavoro dipendente e i pensionati". Al nuovo governo si rivolge anche Carlo Sangalli (Confcommercio) che dalle colonne del Sole (p.5) chiede di "andare avanti con le riforme senza cancellare quello che si è fatto di buono. Poi proseguire nel taglio della spesa pubblica improduttiva e del percorso di riduzione del rapporto debito-Pil, in modo da essere legittimati a contrattare maggiore flessibilità in Ue".
Sul Fatto (in prima e p.6) l'analisi del Centro Studi di Bologna sul contratto di governo Lega-M5S. Lo studio evidenzia la collocazione del documento al centro dello spazio politico, più vicino alle posizioni del partito di Di Maio che non a quelle, più estreme della Lega.

ITALIA-POLITICA
Scoglio Savona per il governo (Corriere p.2 e tutti). Lega 5 M5S lo blindano, ma il Quirinale avverte: "Diktat inammissibili". E in extremis arriva l'avvertimento: "Palazzo Chigi dimostri autonomia". "Io europeista, vediamoci" dice Savona all'indirizzo di Mattarella, pronto ad evitare fughe in avanti per convincere il Colle (Messaggero p.4). Ma per il Corriere (p.2) l'ideologo no euro rifiuta compromessi e avverte: "Non cambio le idee per una poltrona". Il presidente emerito della Corte Costituzionale, De Siervo, a Repubblica (p.2): "L'uscita dall'euro sarebbe incostituzionale, dunque il Presidente dovrebbe opporsi alla nomina di chi si ripromette questo. Unità nazionale, stabilità economica e finanziaria e stabilità dei rapporti internazionali sono i principi che il Capo dello Stato deve garantire". "Se il Colle blocca Savona finisce tutto" avverte Salvini (su tutti), il leader leghista ora teme l'asse tra Conte e il Quirinale (Stampa p.3). Libero (p.2) spiega perchè la Germania ha paura di Savona all'Economia: ha il piano anti-Merkel, ha criticato la moneta unica, vuole la riforma della Bce e il rispetto dei vincoli sul surplus sforati dalla Germania. Non solo l'Economia, scogli anche su Esteri e Trasporti (Messaggero p.3): Massolo ed Enzo Moavero in discesa per la Farnesina, dove si fa il nome di Salzano. Per la Infrastrutture Bonomi o Coltorti. Nessun ostacolo del Quirinale invece sugli incarichi ai leader dei partiti nei dicasteri (Corriere p.3).
Ieri il debutto del premier incaricato, tutto il giorno a Montecitorio. "Il popolo nel Palazzo" dice Conte, che riceve i truffati delle banche (Messaggero p.5). "Rimborseremo i risparmiatori truffati" annuncia prima dell'incontro di oggi con il governatore di Bankitalia Visco. Per la Stampa (p.6) si tratta della prima mossa anti-establishment. Secondo il Giornale (p.8) nei primi mesi del prof a Palazzo Chigi niente flat tax e sussidi, solo misure a costo zero. Intanto, il governo nascente recupera 4 voti in Senato: transfughi grillini e italiani all'estero sono i primi soccorritori del nuovo esecutivo. E anche alla Camera si fanno avanti sei supporters (Repubblica p.7 e tutti).

ESTERI
In primo piano la lettera con cui Trump annulla l'incontro con il coreano Kim Jong-un: nessun incontro il 12 giugno a Singapore (su tutti). Ma il presidente americano vuole mantenere aperto il dialogo con il dittatore nordcoreano. Nella notte arriva un segnale simile da Pyongyang: "Siamo ancora aperti al dialogo con gli Stati Uniti". A Washington, però, si è consumato un aspro scontro all'interno dell'amministrazione.
Sul Sole (p.8) Auto, Washington fa il primo passo verso i dazi: "L'import minaccia la sicurezza nazionale" tuona Trump, il commissario Ue Katainen risponde: "Difficile capire cosa significhi e cosa ci sia dietro", reazioni anche dall'Est, con il ministro giapponese Seko che si dice preoccupato per i possibili "traumi sui mercati globali". Sul Giornale (p.24) Trump fa sbandare le auto in Borsa: Fca perde l'1,84%, Daimler il 2,7% e Volkswagen il 2,5%. Dura reazione da Pechino: "Una mossa che sconvolge l'ordine del commercio mondiale".
Reazioni europee alle prime parole del premier incaricato italiano: dopo giorni di preoccupazioni e richiami espressi da governi e dalla Commissione europea, i ministri delle Finanze di Berlino e Parigi, Olaf Scholz e Bruno Le Maire, hanno manifestato apprezzamento a Bruxelles per i segnali di rispetto dei principi Ue annunciati da Conte (Corriere p.11). Il presidente dell'Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno, ha confermato che la sua istituzione "è pronta a lavorare con il nuovo ministro finanziario italiano" sugli importanti dossier in trattativa nella zona euro. "È un buon segnale che il futuro presidente del Consiglio italiano abbia parlato da europeista, che abbia detto che vuole con il suo governo attenersi alle regole europee", ha dichiarato Scholz. "Abbiamo tutti notato positivamente le prime dichiarazioni del presidente del Consiglio italiano che si è impegnato giustamente a rispettare le regole europee — ha affermato Le Maire —. È un segnale positivo e vogliamo lavorare in modo costruttivo con l'Italia e giudicare dai fatti".

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