Commentario del 31.05.18

Primo Piano Rassegna Stampa
Giovedì 31 maggio 2019

IN PRIMA PAGINA
Si torna a lavorare a un governo politico (Sole): tra Di Maio e Salvini ultima trattativa (Corriere). Un altro ruolo per Savona (Repubblica). Colle e M5S fanno sponda per convincere Salvini a non votare (Foglio). Libero: Manicomio Italia. Tregua sui mercati (Sole): Piazza Affari rimbalza, lo spread frena, paracadute americano su Bot e Btp (Messaggero). Ma Moody's mette sotto osservazione 12 banche (Italia Oggi). Sul Corriere intervista a Varoufakis: "Savona? Non mi somiglia, io volevo la Grecia nell'euro, la Lega vuole uscirne". Su Repubblica parla Veltroni: "Gentiloni ricostruisca il Pd, gli italiani ingannati dai populisti". Sul Foglio l'intervento della Meloni: serve il presidenzialismo.
Dall'estero. Russia, giornalista ucciso, anzi vivo. Beffa a Mosca (Avvenire e altri). Sul Corriere il mistero del jet caduto a Kabul nel 2005: non fu un incidente. Sul Sole la crisi del Brasile, fra scioperi e lo spauracchio della dittatura (Corriere). Usa e Ue lontani su acciaio e alluminio: domani scatteranno i dazi (Sole)
In cronaca. Napoli, De Magistris al Colle: il Comune rischia il crac (Mattino). Roma, la cabina dell'ascensore non c'è, precipita per 6 piani e muore (Messaggero, QN). Sport. Golden Gala, l'Olimpico spinge il giovane Tortu, a caccia del record di Mennea sui 100 (Messaggero). Londra nega il visto alla velocista azzurra libica Najla: "Lei è un'atleta? Non è sicuro" (Corriere). Calcio, per la prima volta la Ligue 1 francese vale più della serie A italiana (Sole)

ITALIA-ECONOMIA
Un giorno di tregua sui mercati, ma il Btp soffre in asta (Sole, p.1-3): dopo due giornate di tensione arriva il rimbalzo a Piazza Affari, +2,09% e rendimenti dei titoli di Stato crollati dopo i picchi raggiunti venerdì scorso; in questo contesto, ieri era in programma l'asta più importante dei titoli a lunga scadenza, il collocamento è andato in porto ma con rendimenti in netto rialzo rispetto all'anologa asta di aprile. Intanto, Moody's ha annunciato di aver messo sotto osservazione 12 banche italiane, 6 utility, Eni, Rai e Poste per un possibile declassamento del rating. Fubini sul Corriere (p.9): Aste Btp, il caos sui mercati ci è già costato 144 milioni: questo è il costo dei piani di spesa senza coperture e dell'aver messo in discussione l'intenzione di onorare il debito pubblico, tanto è l'aggravio in termini di interessi sui titoli di Stato emessi martedì. Sul Giornale (p.10) Ecco chi specula su di noi: in una lista aggiornata a martedì e diffusa ieri dalla Consob ci sono i nomi di tutti i fondi che hanno shortato, da Viking Global a Bridgewater, che ha puntato down anche su big come Eni ed Enel; a margine, l'opinione degli analisti. Ubs ci boccia. "Evitate titoli di Stato ed azioni, il trend ribassista potrebbe estendersi all'azionario". Sul Sole (p.3) Cdp intensifica gli acquisti sui bond per arginare lo spread: da circa una settimana la Cassa ha intensificato la sua azione sui titoli di Stato e si sta muovendo in coordinamento con il Mef nella funzione istituzionale di supporto al finanziamento del debito pubblico. Sul Messaggero (p.8) parla Angelo Drusiani: "Ma adesso è il momento di acquistare, l'industria va e i fondamentali sono buoni: comprensibile la tensione dei risparmiatori ma bisogna mantenere i nervi saldi. Sui titoli di Stato la Bce ha giocato un ruolo di primo piano". Sul Sole (p.4) La Bce non ferma lo shopping di Btp: Francoforte tiene sotto stretta osservazione lo spread ma "il programma di acquisti viene condotto come al solito, non c'è nessun cambiamento", fa sapere un portavoce. Sul Fatto (p.5) Emergenza spread, ecco quanto ha comprato la Bce: i grillini accusano Draghi di aver ridotto gli acquisti a sostegno dell'Italia, ma i numeri li smentiscono. Sulla Stampa (p.11) Lo scudo degli Usa sull'Italia: la rassicurazione arriva direttamente dalla Casa Bianca, "Non vediamo le potenziali nuove elezioni come una richiesta di mettere in discussione la permanenza dell'Italia nell'Unione Europea". A margine, intervista ad Andrea Tomat (Lotto): "Una tragedia abbandonare l'euro, ma l'Europa è da ripensare": secondo l'imprenditore, si rischierebbero troppe incognite con l'ucita dalla moneta unica: "La verità è che altri hanno giocato la partita in Europa meglio di noi, non solo la Germania ma anche la Spagna". Su Repubblica (p.10) parla Lars Feld: "L'Italia fuori dalla moneta unica? Per voi significherebbe la bancarotta. L'Eurozona sopravviverebbe anche senza l'Italia, per voi significherebbe un crollo dell'economia ed un'alta disoccupazione".  Sul Foglio (p.3) c'è altro sotto la gonna di Lady Spread: si tratta di mancate fusioni, Ipo rinviate e l'Unione bancaria che va avanti senza il governo di Roma.

ITALIA-POLITICA
Lega e M5S riaprono le trattative, ultima chance per fare il governo (Stampa e tutti). In serata, a  fare la mossa che riapre uno spiraglio per una soluzione politica alla crisi è Di Maio: "Un altro nome per il Tesoro, ma Savona resta in squadra. Ora dipende dalla Lega". Salvini: "Valutiamo, la porta non è chiusa. Stiamo ragionando su una squadra forte per un progetto forte" (Messaggero e tutti). Un passaggio, scrive il Foglio, che segna la tregua tra grillini e Colle, che fanno sponda per convincere Salvini a non tornare a votare. Sul Messaggero le condizioni di Savona: farò un passo indietro solo se lo chiede la Lega. Cottarelli resta in attesa: il Colle vuole una risposta rapida o manderà in campo lui (Repubblica). Sul Corriere, nell'analisi di Breda, i ripensamenti di Mattarella, condivisi su Cottarelli, dopo il martedì nero in Borsa: meglio tornare sul governo politico. A chiamare Di Maio per riaprire la via a un governo Lega-M5S sarebbe stato lo stesso Mattarella,  a patto di non ricevere una lista-fotocopia del governo Conte. Il riferimento era alla casella del Tesoro. Ieri il faccia a faccia con il leader grillino, civile e sereno, ma comunque interlocutorio, non potendosi impegnare anche per il leader della Lega, in giro per comizi. Intanto Cottarelli tiene pronta la squadra, ma in Parlamento non lo voterà praticamente nessuno. Renzi conferma l'astensione del Pd e avverte: "Se Cottarelli non prende la fiducia le Camere devono essere immediatamente sciolte, altrimenti c'è davvero il rischio impeachment" (Corriere, Messaggero). La giornata numero 87 della crisi resta in bilico tra le due opzioni del governo neutrale del presidente o di quello politico formato da Lega e Cinque Stelle. Governo politico dove, per il Corriere, Savona potrebbe essere spostato agli Esteri, Salvini all'Interno, Di Maio al Lavoro e allo Sviluppo Economico. Per l'Economia voci (smentite) di coinvolgimento di Pierluigi Ciocca, vicedirettore della Banca d'Italia ai tempi di Ciampi. Ora la palla è nelle mani di Salvini: per la Stampa la discussione nella Lega è aperta e il leader del Carroccio sarebbe pronto ad accettare. "Ma deve essere chiaro che è stato Luigi a piegarsi". Anche il Corriere parla di Salvini pronto a rilanciare: "Farò una proposta più forte perché nasca un governo, aperto anche a Giorgia Meloni". Fdi ci starebbe. Il Giornale a riguardo parla di fuga in avanti della Meloni: "Siamo pronto a dare una mano".
L'incognita è Salvini: è già in campagna elettorale, scrive il Corriere, e ora il bersaglio è Mattarella, e se non si trovasse un accordo, Salvini punterebbe a elezioni a metà settembre, non escludendo la corsa in solitaria. Repubblica avanza invece l'ipotesi di un patto Lega-Meloni, una lista sovranista in caso di elezioni a breve, che superi i 5 Stelle relegando ai margini Berlusconi. Ma il Giornale parla di telefonata i chiarimento tra Berlusconi e Salvini, con le rassicurazioni del leghista: "Agisco nel centrodestra". I due d'accordo sul voto solo dopo l'estate.  Il Corriere registra i primi dubbi nel Carroccio sul "Capitano". Repubblica rimarca invece le giravolte di Di Maio, "statista improvvisato", a sua volta nel mirino dei parlamentari 5 Stelle. Anche su Corriere e Messaggero il "processo" a Di Maio scattato tra i Cinque Stelle: "Ti sei fatto fregare da Salvini, se si vota ci asfaltano".
In subbuglio anche la sinistra, dopo l'intervista di Calenda ieri al Corriere per lanciare il Fronte repubblicano, un nuovo soggetto europeista con a capo Gentiloni. Leu si sfila, scettico anche il Pd. Prodi favorevole. (Giornale). Su Repubblica parla Veltroni: "Il momento è drammatico, il popolo è ingannato da Lega e Cinque Stelle: un delirio di colpi di scena ha indebolito l'Italia, la democrazia e le tasche dei cittadini. La sinistra, immobile come una statua di sale, ha grandi spazi. La guidi Gentiloni per ricostruire l'identità di un partito che oggi litiga su tutto e rimetta insieme una coalizione vera". 

ESTERI
Acciaio e alluminio, Usa e Ue lontani. I dazi entreranno in vigore domani (Sole). Lo scontro frontale va in scena all'Ocse (Stampa). All'appello lanciato dal presidente francese Macron per un rafforzamento del multilateralismo, l'amministrazione Trump reagisce bloccando il comunicato finale che conteneva una condanna del protezionismo. L'Europa, attraverso i ministri francese e tedesco Le Maire e Altmaier, si dice germa e determinata a reagire ai dazi Usa su alluminio e acciaio: pronte le contromisure, ovvero tariffe doganali su prodotti simbolo come i jeans Levi's, le Harley Davidson, il burro di arachidi e il Bourbon. Da Bruxelles fanno notare che in ogni caso la palla è in mano a Washington. Intanto gli americani attaccano la Ue sulla normativa sulla privacy: "Una barriera che penalizza le aziende statunitensi".
Intanto al G7 che comincerà stasera in Canada rischio "sedia vuota" per la crisi politica italiana (Sole): Padoan pronto a partire per Whislter, ma anche a fare un passo indietro se nel frattempo fosse nominato il successore.
Anche la Spagna sull'orlo della paralisi: oggi il via al dibattito parlamentare per la sfiducia a Rajoy, domani il voto. In caso di nuove elezioni Paese senza maggioranza (Giornale).
In Ungheria stretta di Orbàan sull'immigrazione: carcere a chi aiuta i clandestini (Giornale). In Parlamento in discussione il nuovo pacchetto di leggi ribattezzato "anti-Soros", il finanziere-filantropo pro-accoglienza.
In Russia morte e resurrezione di un reporter critico col Cremlino (Sole e tutti): Arkadij Babchenko ricompare in conferenza stampa. Insieme ai servizi ucraini aveva architettato un finto omicidio per incastrare gli autori di un complotto contro di lui. Arrestato un ucraino, reclutato dai servizi segreti russi per ucciderlo. Una portavoce del ministero degli Esteri russo parla di "propaganda". Il Fatto: se è vero, per Putin è la beffa del secolo. 


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