Commentario del 27.05.2018

IN PRIMA PAGINA
Governo in bilico (Avvenire), pronta la lista dei ministri, mercati con il fiato sospeso (Sole). Pressing su Savona, ma c'è il rischio voto (Corriere). Scontro finale sul suo nome, si riaffaccia l'ipotesi del voto (Repubblica). Di Maio, la mossa: un vice di Savona garante dell'Ue (Fatto). L'economista: "Rassicurazioni? Sono pronto" (Messaggero). Mattarella non mollerà sul prof, pronto il governo del presidente (Giornale). Appello di Libero a Salvini: "Non mollare".
Eterno match Roma-Berlino in salsa populista (Stampa). Riparte la rissa Italia-Germania, sulle urne pesa il fattore Merkel (Giornale). L'Italia replica alle accuse tedesche. E Macron chiama il premier: "Vediamoci" (Messaggero). L'instabilità spaventa i mercati americani: "Vendiamo i vostri bond" (Stampa). Carlo Messina (Intesa) al Messaggero: "Ora non perdere la fiducia di chi sottoscrive il debito".
Esteri, a sorpresa nuovo incontro tra le due Coree (Sole). Intanto, caos in Libia. Mattino intervista l'ambasciatore italiano a Tripoli, Perrone: "Libia in rivolta, rischiamo altri sbarchi".
Francia, marea popolare anti-Macron: "Piace solo all'estero" (Stampa).
In Irlanda: spallata delle donne, l'aborto non è più un tabù. E ora si riapre la partita Ulster (Repubblica e altri).
Calcio: papere e magie, ma è sempre Real Madrid (Stampa e tutti). I blancos vincono la terza Champions di fila. Un Real invincibile, Ronaldo annuncia l'addio (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
Borsa e spread, si teme l'effetto Moody's (Messaggero p.9): il timore di un nuovo declassamento del rating sul debito italiano rischia di dare un nuovo colpo alla fiducia e ai risparmi, mentre la Borsa ha bruciato 50 mld di capitalizzazione nelle ultime nove sedute. L'ombrello europeo sul downgrade (Sole p.2): nonostante l'allarme, il declassamento dell'Italia a "junk" è ancora lontano, Moscovici mostra ottimismo: "Nessuno psicodramma tra Roma e Bruxelles, l'Italia è e deve restare cuore della zona euro". Investitori in allerta, ma per i mercati il dado non è (ancora) tratto.  A margine, intervista a Kraemer, ex responsabile rating sovrani di S&P: "Le agenzia valutano economia e capacità di governo. La situazione italiana non ha precedenti, con due partiti populisti in cerca di equilibrio e un premier indicato come mero esecutore, come fosse un ad. Italia fuori dall'euro? Non avrebbe più un rating, sarebbe già in default". Sulla Stampa (p.6) l'instabilità politica spaventa anche New York: "Stiamo vendendo le vostre azioni e i bond", la rivista Foreign Affairs ha dedicato all'Italia un saggio in cui si legge che "i populisti italiani sono andati oltre il vincolo esterno perché credono che gli obblighi internazionali siano irrilevanti". Su Repubblica (p.8) Banche giù, bond e Borsa fermi: è arrivato il conto spread: il "termometro della paura" riporta ad un clima di incertezza e molte aziende prossime a quotarsi hanno fatto marcia indietro. I mercati non si fidano del futuro dell'Italia, rischio mutui più cari (Giornale p.7): secondo gli analisti, le banche sotto pressione possono ritoccare i tassi sui finanziamenti. Sul Corriere (Fubini, p.6) gli analisti tornano a lanciare l'allarme: "Potreste non avere più accesso alla Bce": l'ex Fmi Olivier Blanchard ammonisce: "Una crisi del debito italiano sarebbe orrenda perché non c'è nessuno strumento di stabilizzazione dell'area euro in grado di salvare l'Italia e perché la Bce userebbe tutti gli strumenti per evitare il contagio e salvare l'euro, sprofondando il Paese in una profonda recessione". Sul Corriere (p.7) parla Carlo Messina: "Attenzione a non perdere la fiducia di chi sottoscrive il debito italiano", il ceo di Intesa spiega che "dei 2.300 miliardi di debito pubblico, 580 sono in mano ad investitori internazionali, società e persone che hanno investito nel nostro Paese, per cui dobbiamo approfittare del circolo virtuoso di fiducia. Non può esserci crescita con aumento del debito pubblico, ma solo un indebolimento della nostra economia a scapito delle categorie più deboli".

ITALIA-POLITICA
Governo, lista dei ministri pronta: resta lo scontro con il Colle (Sole e tutti). Savona tra i ministri indicati da Salvini, il premier incaricato forse oggi al Quirinale. Repubblica parla di sfida M5S-Lega al Colle, con Salvini che avverte: "Savona ministro o si torna alle urne". Ma Di Maio teme il voto e tratta: il leader grillino prova invano a spostarlo di ministero o sostituirlo con Giorgietti. Per il Fatto l'ultima speranza passa dalla mossa di Di Maio, che propone un "vice" di peso all'Economia per frenare Savona. Si punterebbe su un nome filo-Ue e gradito al Colle. Tra i nomi sollevati dal Fatto ci sono l'ex Bankitalia Ciocca, Stefano Micossi, che dirige l'associazione delle Spa, e Marcello Messori, ex presidente di Ferrovie. Per il Messaggero servirebbe un segnale forte di Savona per convincere Mattarella. E il prof annuncia: "Garanzie? Sono prono". Per il Messaggero  Savona sarebbe disposto a spiegare le sue posizioni sull'Europa se lo chiedesse il Colle. L'economista al bivio tra chiarimento al Colle o ritiro (Giornale). Il presidente emerito della Consulta, Mirabelli ad Avvenire: "Savona valuti il passo indietro".
Al Quirinale nessun cambio di rotta sul nodo Tesoro, la crisi politica precipita verso lo scontro istituzionale. E rispunta l'ipotesi di un governo neutrale: si fa strada lo scenario di un esecutivo del Presidente che porti il Paese a elezioni a settembre (Stampa).
Intanto, sulla squadra di governo, si riapre il nodo Esteri: Giansanti o Massolo per la Farnesina. Mentre sui Servizi segreti delega al premier (Messaggero). Intanto, la Lega ottiene le Infrastrutture per Candiani, Giorgetti vice alla Presidenza.
Reazioni internazionali alla situazione politica italiana. Tensione Roma-Berlino dopo che lo Spiegel ha dato degli "scrocconi" agli italiani, suscitando la dura reazione dell'ambasciatore italiano Benassi: "E' stato offeso un intero popolo" (Messaggero e altri). In caso di ritorno alle urne, Salvini pronto a far pesare il fattore-Germania in campagna elettorale (Giornale), leader della Lega accusato dalla Spiegel di legami con gli estremisti tedeschi di Pegida (Stampa). Libero durissimo con Mattarella: "Sul Colle abita il Don Abbondio della Merkel, appoggiando le proteste tedesche, rischia di trascinare il Quirinale nella contesa politica: sarebbe una grave responsabilità". Intanto, Marine Le Pen alla Stampa spiega: "Dall'Italia mi aspetto che partecipi a quella battuta d'arresto che i popoli vogliono dare a questa Ue carceraria". Ieri il presidente francese Macron ha chiamato Conte per fargli gli auguri per la formazione del governo (Messaggero e tutti). Macron alleato e Ue morbida, per il Fatto il vero ostacolo dei gialloverdi è Trump, visto che la Casa Biancha ha bisogno dell'Italia, ma vuole capire se il nuovo esecutivo sia autonomo da Putin.

ESTERI
Tripoli prigioniera del caos, e Macron – che ha organizzato un vertice di pace martedì a Parigi – vuole rubarci la Libia: il suo piano è approfittare dello scontro tra le tribù e dell'incertezza politica italiana (Giornale p.13). "Libia, milizie in rivolta: è allarme nuovi sbarchi". Sul Mattino (p.12) parla l'ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Perrone, che ha avuto un lungo colloquio con Serraj: "Nessuno scontro, si è trattato di azioni dimostrative. Ma non è un caso che le partenze dei migranti siano riprese proprio in concomitanza di questo scenario di tensione".
Valanga di sì, l'Irlanda legalizza l'aborto (Corriere e tutti): favorevole il 66% dei votanti, cambia la Costituzione. Il risultato viene salutato come un "successo delle donne". Avvenire (p.5) polemico: "L'Irlanda non è più un'isola per la vita. Crollano le tutele del nascituro".
Disgelo nella penisola coreana, a sorpresa i leader del Sud e del Nord sono tornati a incontrarsi al confine. Da Moon e Kim nuova chance alla pace (Sole p.8): l'obiettivo è riportare in agenda il summit Pyuonyang-Washington. Sul vertice è tornato possibilista anche Trump: ora una squadra della Casa Bianca è in partenza per Singapore.

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento