Commentario del04.05.2018

IN PRIMA PAGINA
Politica: Tempo scaduto (QN). Partiti senza proposte, governo del Presidente più vicino (Messaggero). Mattarella sfida i partiti (Stampa): pronto il governo di tregua (Repubblica). Ultimatum ai partiti: accordo entro lunedì o prenderà una sua iniziativa (Corriere). Lunedì consultazioni lampo. Spunta l'ipotesi di una personalità super partes (Corriere), il Giornale dice no a Pajno premier. Pd, la direzione chiude ai 5S (Avvenire), per Martina & Co una resa ai piedi di Renzi. Mattarella furioso (Fatto). "Priorità al Sud, sfida in Europa" dice Tajani al Messaggero. Libero attacca la "politica cabaret": con gli onorevoli precari, con le Camere chiuse e l'assegno a fine mese (Messaggero). Intanto, Gentoloni è sempre lì: ancora nomine tra Tesoro e Polizia (Fatto).
Intanto, l'Ue bacchettata l'Italia: "Stallo della politica, crescita a rischio" (Messaggero). E arriva l'affondo: zero sforzi sul deficit (Sole). Italia in coda per la crescita in Europa insieme agli inglesi (Corriere e altri). Quadro Istat dell'Italia al 2065: Paese spopolato e vecchio, soprattutto al Sud (Avvenire).
Dagli esteri, in primo piano l'avvio del faccia a faccia tra Usa e Cina su dazi e commercio internazionale (Sole). Dagli Usa la confessione di Trump: "Pagai il silenzio della pornostar" (Messaggero e altri).
Sul Corriere un dossier su sprechi e corruzione: lo stesso menù in due ospedali costa 7 o 18 euro.

ITALIA-ECONOMIA
Allarme Ue sull'Italia: risolvete presto l'incertezza politica o lo spread tornerà a colpirvi (Stampa). Nelle previsioni economiche di primavera, nel capitolo dedicato all'Italia, l'Ue evidenzia come i rischi in prospettiva per il futuro economico siano sbilanciati verso il ribasso : l'Italia si conferma il fanalino di coda dell'Unione insieme a quella del Regno Unito (Corriere e tutti). Secondo le stime della Commissione Ue, Pil e conti italiani a rischio a causa dello stallo politico: nel 2019 la crescita si fermerà all'1,2% (Messaggero p.5). E Moscovici avverte: "La correzione del deficit strutturale di quest'anno è pari a zero". E chiede all'Italia di dare un segnale di rispetto delle regole del patto di Stabilità, visto avrebbe dovuto assicurare una correzione strutturale dei conti dello 0,3%: per rimettersi in riga, bisognerebbe recuperare 5,3 mln nella manovrina 2018, anche se, secondo i calcoli del Tesoro, la correzione dovrebbe essere di poco più di 3 mld e mezzo (su tutti). Ma Bruxelles per ora non chiede interventi, ed è pronta a concedere tempo, anche in considerazione dell'assenza di un governo (Messaggero). Oltre all'Europa, anche le imprese suonano la sveglia: "La crisi politica mina la crescita" (QN p.4). Con il presidente di Confindustria Boccia che avverte: "Speriamo si faccia qualcosa prima di tornare al voto" (su tutti).
"Un'Italia più spopolata e vecchi": su QN (p.2) e Avvenire (in apertura) lo studio Istat sulla popolazione italiana, che evidenzia come nel 2065 ci sarà una riduzione di 6,5 mln di abitanti, per effetto della scarsa natalità, anche se aumenterà l'aspettativa media di vita. "Per una svolta sulla natalità all'Italia serviranno decenni" dice l'esperta di demografia della Cattolica, Rivellini, ad Avvenire. A preoccupare è soprattutto la situazione del Mezzogiorno d'Italia, che andrà incontro ad un vero e proprio spopolamento: secondo le stime, soltanto 3 su 10 vivranno al Sud tra 50 anni. E sul Meridione si concentra Tajani, il presidente dell'Europarlamento al Messaggero guarda alla distribuzione dei fondi del bilancio europeo 2012-2027 che rischia di penalizzare il Sud: "Quella presentata è una proposta di bilancio che prevede tagli del 5% per la politica agricola e del 7% dei fondi di coesione, bisogna fare in modo che ciò non incida sul Mezzogiorno. Il nuovo governo, che dobbiamo darci al più presto, deve lavorare per la coesuione, portando le zone disagiate al livello di quelle trainanti". Secondo il sociologo della Luiss, La Spina, ad Avvenire "servono buone politiche pubbliche per far rinascere il Meridione".

ITALIA-POLITICA
Ultimatum di Mattarella ai partiti: lunedì consultazioni lampo, senza accordo tra i partiti ipotesi esecutivo affidato a un esperto super partes (Stampa e tutti). Messaggero, Corriere e tutti i quotidiani parlano di governo di tregua per blindare la manovra: sul tappeto un profilo di premier tecnico-istituzionale o più economico. Se avrà l'appoggio del Parlamento avanti fino al 2019, altrimenti urne in autunno (Repubblica). L'identikit del nuovo premier: un economista che guarda all'Europa, per la Stampa tra i favoriti c'è Tabellini.
"Da Quirinale mai arrivata la richiesta di un governo di tregua – dice Di Maio al Fatto -. Ricordo che esecutivi tecnici hanno solo tagliato i diritti social". Poi dice: "Rivendico con orgoglio il no a Berlusconi, la più grande bugia è che con la Lega sia saltato tutto perchè io volevo fare il premier a tutti i costi. Salvini ha sempre proposto un accordo con tutto il centrodestra, ma con Berlusconi nel governo non avremmo mai portato a casa nulla per i cittadini. E' chiaro che Salvini, Berlusconi e Renzi si sono sentiti per perdere tempo e impedirci di governare, volevano solo arrivare alle Regionali in Friuli". Di Maio torna a ribadire l'intenzione di andare alle urne al più presto, anche a giugno. E a chi propone un governo per fare una nuova legge elettorale, dice: "Ma quale governo a tempo? Se iniziano non lo mollano. E perderemmo anni a discutere delle modifiche alle regole elettorali". La linea del Movimento è per il "No" a un esecutivo del Presidente, anche se proponesse Fico premier (Stampa). Ora i 5S vanno verso l'opposizione, ma gli eletti insorgono (Messaggero).
Salvini sul Colle con l'offerta finale: lunedì proporrà a Mattarella di affidagli l'incarico per cercare i voti in Aula (Corriere e tutti). "Non mi importa di bruciarmi" dice il segretario della Lega, che nel fine settimana vedrà Meloni e Berlusconi. "Non accetto Mister X imposti dall'Europa" è la linea del leader del Carroccio, ma restano i dubbi del Colle su tentativi al buio (Stampa). Berlusconi punta sul numero due della Lega Giorgetti per trovare i voti "responsabili" in Parlamento (Giornale).
Pd, ieri la direzione: dalla guerriglia al compromesso sul no al M5S e fiducia a tempo a Martina (Corriere). Passa all'unanimità la relazione del reggente, che prevede lo stop a qualsiasi accordo sia con il M5S che con la Lega (Messaggero e tutti). Renzi esulta per aver "scongiurato l'inciucio": ora via libera all'esecutivo del Presidente (Messaggero). Il capogruppo Marcucci alla Stampa: "Risultato apprezzabile, abbiamo ribadito la linea della nostra base che dice no a un governo con Di Maio o Salvini. Ora siamo disponibili ad ascoltare le indicazioni di Mattarella, non credo alle urne anticipate senza cambiare la legge elettorale". Renzi dà il via libera a un governo del Presidente, ma è pronto ad usare la carta Gentiloni in caso di ritorno alle urne (Corriere p.3).
Sondaggio di Piepoli sulla Stampa: in caso di ritorno alle urne, il centrodestra sfiorerebbe il 40%, arrivando molto vicino alla maggioranza. Mentre il M5S resterebbe intorno al 32%.

ESTERI
Pechino, riparte il dialogo con gli Usa: una delegazione guidata dal segretario di Stato al tesoro Steve Mnuchin da ieri è nella capitale per una due giorni di incontri sui temi dell'economia e del commercio internazionale (Sole p.5). L'obiettivo è un compromesso non solo su dazi e deficit commerciale, ma anche su proprietà intellettuale e investimenti. Sui dazi, è Katainen, vicepresidente della Commissione Europea, a ribadire la linea Ue: "L'unica condizione per noi accettabili è quella di un'esenzione permanente dai dazi americani, non possiamo trattare sotto sotto la minaccia di Washington o di chiunque altro".
Giuliani contraddice Trump: "Sapeva dei soldi alla pornostar" (Stampa p.9). Usa, Trump ammette: "Pagai per il silenzio della pornostar" (Messaggero p.10 e tutti). Con tre tweet la confessione del presidente, che ora è accusato di aver mentito.

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