Commentario del 31.03.18

IN PRIMA PAGINA
Israele attacca Hamas: 15 morti e 1.400 feriti (Fatto). In primo piano su tutti i giornali la guerra di Pasqua (QN): 30 mila marciano contro Israele (Stampa), strage alla marcia su Gaza (Repubblica). Israele a un passo dalla guerra (Giornale).
In Italia lo scontro è politico ed è tra i leader di M5S e Lega. Di Maio insiste: io premier. Ultimatum di Salvini: "Ora basta chiacchiere" (QN). Nessun leader, per ora, avrà l'incarico (Corriere). Ma nel M5S il 58% della base vuole l'intesa con la Lega. Per il Messaggero servirà almeno un mese per avere il governo: al primo punto il taglio dei vitalizi. Fico al Fatto: "Ora nuove regole contro i voltagabbana e le indennità". Berlusconi tenta la riabilitazione per rientrare in gioco (Giornale), nel Pd mossa anti-Renzi: "Governo col M5S ma senza Di Maio" (Stampa). Delrio al Corriere: "Tra Pd e Cinque Stelle la distanza è sostanziale". Flick alla Stampa: "Con la logica dei veti incrociati si torna al voto". Su Repubblica e Fatto l'indagine sui 48 milioni della Lega tra Svizzera e Paradisi fiscali. Ombre su Salvini.
Tra politica e finanza la svolta fra Mediaset e Sky: alleanza su pay tv e digitale (Sole e tutti). Dal calcio a Tim, effetti a catena (Repubblica). Per Alitalia in pista un socio italiano che vuol comprare la maggioranza (Messaggero).
In cronaca, gli sviluppi dell'inchiesta sull'Isis: basi a Roma con la regia a Berlino (Messaggero). Ma il capo dell'Antimafia De Raho smorza gli allarmi del governo. Il Fatto: qualcuno sta esagerando.
Sul Corriere il caso dei 500 migranti "fantasmi": mezzo milione di persone fuggite dai centri di accoglienza o messi alla porta, che vagano invisibili in Italia. Sul Fatto migranti e partenze: la Libia è la nuova colonia dell'Italia. Il Giornale contro gli immigrati: non salveranno il Paese, lo dice anche Bankitalia.

ITALIA-ECONOMIA
Riparte l'inflazione: in Italia più 0,9% (Messaggero, Sole e altri). A marzo i prezzi al consumo risalgono, trainati da alimentari, tabacchi e trasporti. Ma siamo ancora lontani dal target Bce del 2%. Più vicine Francia e Germania, al più 1,5% e questo riapre il dibattito sulle mosse della Banca centrale europea: più vicina la stretta sul programma di acquisto titoli (a fine anno) e il rialzo dei tassi di interesse (primavera 2019) (Avvenire). Per i consumatori diventa più caro il carrello della spesa e le associazioni lanciano l'allarme: per una famiglia-tipo con due figli aumenti intorno ai 352 euro annui.
Giovani e lavoro, contro la disoccupazione aumentano gli impieghi nel fine settimana e nei giorni festivi: sul Messaggero i dati Eurostat vedono i giovani italiani e greci in testa alla classifica dei lavoratori del week end. Nel 2016 il 40% degli occupati italiani tra 20 e 34 anni ha lavorato "abitualmente" il sabato e la domenica. Disponibili nel week end ma non ad allontanarsi da casa: in Italia solo il 2% di giovani è pronto a cambiare residenza pur di lavorare, contro una media Ue del 90%. Su Avvenire il "no" di Camusso e Furlan al lavoro a Pasqua nei centri commerciali. Cgil, Cisl e Uil di categoria proclama due giorni di sciopero per Pasqua e Pasquetta in tutti gli esercizi di Toscana, Emilia, Lazio, Puglia e Sicilia, con la possibilità di estendere la protesta al 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Furlan (Cisl): "Bisogna riaffidare questa materia alla contrattazione tra comuni, aziende e sindacati in modo da garantire flessibilità negli orari, maggiore retribuzione per i lavoratori e volontarietà della prestazione festiva o domenicale. Non esiste un diritto allo shopping anche a Pasqua o Natale". Camusso (Cgil): "La liberalizzazione introdotta da Monti mostra tutti i suoi limiti. E' necessario passare a un'altra stagione che regoli gli orari e la possibilità dei lavoratori della grande distribuzione di non avere quel carico addosso". Contro la deregulation del commercio anche la Confesercenti: "E' stata un disastro anche per i negozi indipendenti, che non sono stati in grado di competere con le aperture dei grandi".

ITALIA-POLITICA
Di Maio insiste: io premier. Ultimatum di Salvini: "Ora basta chiacchiere" (QN). La sfida a distanza tra i due leader continua, con Salvini che punta sul voto alle Regionali di Friuli e Molise per dare "un segnale al Quirinale" e rilancia sul programma del centrodestra quale base del nuovo governo, mentre Di Maio insiste sulla sua premiership e sul veto a Berlusconi, ma non ai voti di Forza Italia. Ma il canale diretto tra i due resiste, in vista dell'incontro di mercoledì prossimo.
Sul Fatto intervista a Roberto Fico: "La mia presidenza era nelle cose. Il M5S ha ottenuto un risultato straordinario, era giusto che ottenesse la presidenza della Camera. Io scelto come volto storico del M5S e perché da tutti  mi è stato riconosciuto il mio ruolo istituzionale come presidente della Vigilanza Rai". Ma l'accordo sulle Camere non è il prologo di quello sul governo. Quanto al Parlamento "vanno scoraggiati i cambi di casacca e tagliati i costi della politica. Io ho rinunciato all'indennità aggiuntiva da presidente. Chiederemo ai rappresentanti di ogni forza politica che rinuncino alle indennità dei ruoli. La gente deve essere riavvicinata alle istituzioni e alla politica e servono gesti concreti".
Scintille tra Salvini e Berlusconi sull'ipotesi di un ritorno alle urne, con la Lega che sta divorando gli azzurri. Salvini: elezioni meglio di un governo a tutti i costi (Stampa).
Spaccatura anche nel Pd, dove cresce la fronda a Renzi che punta all'intesa col M5S.
Per il Messaggero, in uno scenario così fluido, servirà almeno un mese per fare il governo. E se il premier incaricato non dovesse avere successo il Quirinale si attiverà per un governo di tregua, che potrebbe vedere in campo Forza Italia e Pd.
Il Corriere sposta avanti di due mesi il timing del Quirinale: ma al primo giro di consultazioni nessun leader avrà l'incarico. Da Mattarella indicazioni su un "nome terzo" solo se glielo chiederanno i partiti. "Nome terzo" che potrebbe essere quello del giurista Giovanni Maria Flick, che alla Stampa dice: "Buono il segnale sull'elezione dei presidenti della Camera, ma per il governo bisogna abbandonare la logica dei veti. Così è facile che ci determini un incidente di percorso che ti porta alle elezioni".
I renziani insistono; mai con Di Maio e la Lega. Ma da Orlando a Franceschini si allarga il fronte del dialogo (Corriere). Delrio al Corriere: "Non tifiamo per nessun governo con programmi che danneggiano l'Italia. Le distanze programmatiche tra noi e la Lega e tra noi e il M5S su molti temi sono sostanziali. Al Paese serve anche una minoranza ricca di proposte". Delrio si chiama fuori anche dalla corsa alla segreteria del Pd e frena su Gentiloni traghettatore: "Non ci serve un capo, ci serve un orizzonte. Non si può dire che destra e sinistra non esistono più".
Di segno opposto la posizione di Francesco Boccia, che in un'intervista a QN apre ai 5 Stelle: "Fare opposizione e basta senza un obiettivo è miope. Se ci sono temi che condividiamo perché mai dovremmo chiudere ai Cinque Stelle?".
Sul Corriere il sondaggio di Pagnoncelli, che vede M5S e Lega salire ancora, e il 58% degli elettori grillini favorevoli ad un accordo con Salvini; solo il 24% tifa per un accordo con il Pd. Tra i leghisti il 63% vorrebbe allearsi con il M5S, il 18% opterebbe per l'intero centrodestra con i grillini. Elettori dem spaccati: il 34% vorrebbe un accordo il M5S, solo il 5% col centrodestra; il 23% preferirebbe l'astensione, il 38% è indeciso. Complessivamente la maggioranza relativa degli italiani si attende un governo M5S-centrodestra, mentre scende il consenso per nuove elezioni o governi di scopo.
Su Repubblica e Fatto l'indagine sui 48 milioni della Lega tra Svizzera e Paradisi fiscali. Ombre su Salvini.

ESTERI
Israele a un passo dalla guerra (Giornale). La "Marcia del ritorno" dei palestinesi verso la striscia di Gaza diventa battaglia: tiratori scelti e lacrimogeni lanciati dagli israeliani fanno almeno 16 vittime tra i palestinesi e 1.400 feriti (Corriere). Israele accusa: c'erano miliziani di Hamas mischiati tra i civili. Il leader di Hamas Haniyeh: "Il diritto al ritorno in tutta la Palestina non è uno slogan. Non ci fermeremo". "Il diritto al ritorno è questione antica, Hamas ora la sfrutta ma i leader della Striscia sono deboli: non durerà a lungo" dice al Corriere lo storico Benny Moris. "Gaza è il ghetto dei palestinesi: ormai le persone sono pronte a morire al confine, non hanno più niente da perdere" dice a Repubblica lo scrittore arabo Sayed Kashua. L'analista Usa Daniel Pipes alla Stampa: "I palestinesi cercano una nuova Intifada per ottenrere concessioni dagli Usa". Nello scacchiere medio-orientale di Siria e Iran il problema di Gaza è secondario ma da qui a maggio, in concomitanza col trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, può esplodere, scrive il Corriere. Per il Messaggero il rischio escalation c'è: l'Egitto di Al Sisi decisivo per la tregua.
Mosca convoca gli ambasciatori Ue: via al gran domino delle espulsioni (Corriere). Anche due funzionari italiani fanno le valige (Fatto).

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Commentario del 30.03.18

IN PRIMA PAGINA
Una cellula Isis alle porte di Roma (Messaggero): smantellata la rete del terrorista di Berlino (Stampa, Avvenire). Repubblica: la cellula di Amri voleva colpire la metropolitana di Roma. In primo piano su tutti i giornali gli sviluppi dell'inchiesta della procura della capitale. Libero: scoprono solo ora che siamo pieni di bastardi terroristi.
Sempre in primo piano anche la politica. Tra Di Maio e Salvini presto un vertice sul governo. Berlusconi vuole rientrare in gioco: tratto io (Messaggero). Sul Corriere la richiesta del Cav ai giudici: riabilitatemi. Sul Messaggero il tifo degli elettori per un governo M5S-Lega. Ma per la Stampa i grillini hanno un piano B, l'intesa col Pd. Sul Fatto la rivolta anti-Renzi tra i dem: "Basta Aventino, vogliamo giocare". Intanto alla Camera M5S acchiappatutto: niente incarichi chiave per il Pd (Repubblica). La presidente del Senato Casellati al Corriere: "Ottimista sul futuro governo". Casaleggio: "Non temo le urne".
Su Sole e Corriere il rapporto di Intesa sui distretti industriali, dove l'Italia cresce a ritmi tedeschi. Sul Messaggero i dati Inps: in pensione non prima dei 64 anni. Su tutti i risparmi in arrivo su luce e gas. Sul Giornale i rincari in vista sulla telefonia.
Dall'estero. In Russia la vendetta di Putin: "Espulse 150 spie" (Messaggero e altri). Via 60 diplomatici Usa. Chiude il consolato di San Pietroburgo (Sole). In Egitto un plebiscito per Al-Sisi ma l'affluenza si ferma sotto il 50% (Avvenire). Il Messaggero: il trionfo di Al Sisi garanzia per l'Occidente. In Siria Macron si prepara al sostegno ai curdi (Corriere). A Londra e Bruxelles conto alla rovescia: Brexit fra 364 giorni (Sole)
In cronaca (rosa) il record di Harry e Meghan: nozze reali da 35 milioni (Corriere). 2.640 invitati al matrimonio del 19 maggio. In cronaca nera il giallo di Istanbul: trovato morto l'imprenditore italiano sparito (QN). Su tutti l'addio a Mondonico, l'eterno combattente che ha portato in alto Torino e Atalanta (Messaggero)

ITALIA-ECONOMIA
Pensioni, più del 70% sono sotto i mille euro, per le donne anche meno. Nel 2017 via dal lavoro a 63 anni e mezzo. Senza contributi una pensione su due. Su Corriere, Messaggero, Libero e tutti i dati dell'Osservatorio Inps sul sistema previdenziale italiano. Nel 2017 liquidate oltre un milione e 100 mila nuove pensioni per il settore privato, quasi la metà delle quali di natura assistenziale; 10,8 miliardi la spesa annualizzata per le nuove pensioni; 335 mila quelle erogate a dipendenti privati, per un totale di 5,44 miliardi, oltre 215 mila le pensioni erogate agli autonomi. Complessivamente le pensioni vigenti al primo gennaio 2018 erogate dall'Inps per il settore privato erano 17 milioni e 886 mila (in calo rispetto all'inizio del 2017), con un importo medio di 866,72 euro. Più alti gli assegni al nord (992 euro), in linea con la media al centro (891 euro), più bassi al sud (698 euro). Ma nel Mezzogiorno e nelle isole c'è la più alta percentuale di pensioni a invalidi civili (il 45,3% del totale). Camusso: "Serve la pensione di garanzia per i giovani. Non si può pensare al futuro con l'attuale sistema che determinerà pensioni che non permettono di vivere dignitosamente". "Sì a quota 100 ma con almeno 64 anni – dice al Messaggero l'esperto Alberto Brambilla – L'età deve restare agganciata alla speranza di vita. Ci sono aspetti della legge Fornero che vanno mantenuti; da superare è l'ingessatura del sistema. Ma non esiste un Paese come l'Italia in cui a metà dei pensionati sono parzialmente o totalmente assistiti perché non hanno versato abbastanza contributi. Folle anche l'idea di portare a 1000 euro la pensione minima".
"Senza figli il Pil non cresce, gli immigrati non bastano più": su Repubblica lo studio di Bankitalia sulle prospettive del Paese a medio-lungo termine. A partire dal 2041 l'apporto del lavoro degli immigrati per tenere in equilibro l'economia italiana non basterà più. Per risollevare il Pil, in mancanza di una ripresa delle nascite bisognerà lavorare di più e più a lungo. La soluzione immediata sarebbe tornare a fare figli ma gli studiosi sono scettici: nel 2065 l'Italia avrà 7 milioni in meno di abitanti.
Sul Corriere e tutti il bilancio record della Banca d'Italia: 3,89 mld l'utile netto dell'anno, 4,9 miliardi l'importo dell'assegno che verrà girato al Ministero del Tesoro, mentre alle banche azioniste andrà un dividendo complessivo di 218 milioni. A spingere i profitti della banca centrale sono stati la crescita degli interessi sui titoli pubblici acquistati dalla Bce col qe e il maggior reddito monetario distribuito da Francoforte; parallelamente i costi complessivi sono stati tagliati dell'1,8%. Visco: "E' il risultato più elevato mai raggiunto dall'Istituto". Libero: Bankitalia fa utili record ma noi paghiamo i crac del sistema bancario. Idem Belpietro su La Verità: Bankitalia è gonfia di miliardi, diamoli ai risparmiatori truffati.

ITALIA-POLITICA
Tra M5S e Lega intesa su vitalizi e Def, ma il governo è lontano (Messaggero p.4). Lo stallo soprattutto su premiership e Forza Italia (Corriere p.2). Di Maio: "Convergenze sui temi, io a Palazzo Chigi". La replica di Salvini: "Dice sempre io, e invece io parlo di noi e di programma". Secondo il sondaggio Swg, gli elettori di Lega e M5S sarebbero "pronti al compromesso": il 63% dei votanti leghisti e il 57% di quelli grillini favorevole. Ma è il ruolo di Berlusconi a complicare la trattativa. L'ex premier rivendica: "Per Fi tratto io". E chiede ai giudici la riabilitazione per poter correre di nuovo: se sarà accolta, cesserebbero già nel 2018 gli effetti della Severino e sarebbe candidabile (Corriere in prima e p.5). Ma i 5S preparano una mossa anti-Berlusconi: legge sul conflitto di interessi (Stampa). Camera, intesa 5S-centrodestra sulle poltrone (Fatto p.4): i grillini fanno il pieno di nomine (su tutti) e ottengono 7 poltrone su 16. Fraccaro, eletto questore anziano della Camera, al Sole assicura: "Subito taglio delle spese per deputati e vitalizi".
Di Maio lancia segnali al Pd: "Non fermate il cambiamento" (Repubblica p.6). La Stampa (p.5) svela il piano dei grillini per attirare i dem: accordo con il passo indietro di Di Maio e un programma in 5 punti. Lo rivela il braccio destro di Casaleggio, Bugani. Il Corriere intervista Davide Casaleggio, che sulle intese dice: "Mi auguro che la volontà popolare venga rispettata. Delle soluzioni di governo si sta occupando Di Maio, mio padre sarebbe stato orgoglioso per il metodo di totale trasparenza che sta portando avanti. Tornare al voto in caso di mancato accordo? Spetta a Mattarella, ma noi non abbiamo mai temuto le consultazioni popolari".
Fronda nel Pd, in molti chiedono di aprire il dialogo con il M5S. Ma Renzi dice no e conferma la linea dell'opposizione (Messaggero e tutti). I governisti dem puntano su un esecutivo istituzionale (Repubblica p.8). "Non basta dire tocca a loro – attacca Orlando al Corriere (p.4) -. Dialogo con M5S è doveroso, altra cosa sono le alleanze, che non vedo percorribili". Ma il Capogruppo dem Marcucci al Messaggero (p.7) dice: "Lega e M5S si stanno ubriacando di poltrone, per noi nessuna discussione con loro. Nessun ingresso in maggioranza, io credo in un'opposizione responsabile".
Centrodestra, la neo-presidente del Senato, Casellati al Corriere (p.3): "Siamo in una situazione quasi emergenziale, la politica deve agire con senso di responsabilità. Mettere un veto è sempre un errore" dice riferendosi allo stop del M5S a Berlusconi. Malumori tra gli azzurri: Salvini alle amministrative lancia l'Opa su Forza Italia, i leghisti fanno en plein di candidati, e da Fi dicono: "Ormai dettano la linea" (Stampa p.6). Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, al Messaggero (p.5): "Non credo in un'Opa della Lega. Adesso bisogna trattare per il governo: aperti anche al M5S, la mia paura è l'ingovernabilità. Ma i 5S non possono rifiutare il dialogo con Berlusconi, che ha preso 5 mln di voti". Anche Salvini difende Berlusconi: "Non lo mollo" (Repubblica p.11).
Caso Expo, Sala, prosciolto per la vicenda dell'appalto degli alberi quando era commissario dell'Esposizione universale (Corriere e tutti). Secondo la giudice non sussiste l'abuso d'ufficio. Sul sindaco di Milano ora incombe un solo processo, per falso materiale e ideologico (Fatto p.3).

ESTERI
In Russia la vendetta di Putin: "Espulse 150 spie" (Messaggero e altri). Via 60 diplomatici Usa. Chiude il consolato di San Pietroburgo (Sole). Per il caso Skripal – la spia russa avvelenata a Londra – arrivano le ritorsioni moscovite, speculari alle mosse di Stati Uniti e Unione Europea. . Tra i funzionari destinati ad essere allontanati anche due italiani. Ma lo scontro con Roma è durissimo, con l'ambasciatore Razov che parla di "gesto di inimicizia" e silura il governo Gentiloni: "Questa iniziativa è stata intrapresa da un Consiglio dei ministri dimissionario. Auspichiamo che il nuovo governo del Paese, espressione dell'esito delle elezioni, voglia perseguire una politica di sostegno al dialogo e alla collaborazione con la Russia".
In Egitto un plebiscito per Al-Sisi ma l'affluenza si ferma sotto il 50% (Avvenire). Il Messaggero: il trionfo di Al Sisi garanzia per l'Occidente.
In Siria Macron si prepara al sostegno ai curdi (Corriere). I curdi chiedono alla Francia di inviare truppe in Siria per contrastare l'avanzata turca nel Nord del Paese. Il presidente Macron, ricevendo all'Eliseo la delegazione curda, ha ribadito il sostegno e la solidarietà alla causa. Voci di invio di truppe speciali in loco. Una mossa che apre una crisi all'interno della Nato, dove siedono sia Francia che Turchia.
A Londra e Bruxelles conto alla rovescia: Brexit fra 364 giorni (Sole) Tra un anno il Regno Unito sarà fuori dalla Ue. Futuro dell'economia pieno di incognite.

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Commentario del 29.03.18

IN PRIMA PAGINA
Torino, un terrorista dell'Isis studiava attacchi con i camion (Stampa). Arresti e controlli anti Isis in tutta Italia (Corriere, Messaggero). Minniti a Repubblica: "Roma nel mirino della propaganda Isis". Sul Messaggero il vertice segreto tra Italia e Siria: "Strategia comune".
In primo piano anche la politica con la sfida di Salvini: "Governo ora o elezioni" (Stampa). Tra Lega e M5S lite su tutti i fronti (Repubblica). Nel M5S fronda per fermare Di Maio premier (Stampa). Nel Pd no all'incontro col M5S (Fatto). Sulle nomine altolà di Lega e M5S al governo (Sole). Ma Di Maio vuole la Cassa Depositi e Prestiti e strizza l'occhio ai democratici (La Verità, Giornale).
Intanto sale il reddito medio ma anche il gap tra Nord e Sud (Messaggero, Sole). Reddito di inclusione a 900 mila persone (Italia Oggi) ma l'Inps boccia il sussidio di cittadinanza (Messaggero). Libero contro Boeri: paga chiunque tranne che i pensionati. Su Repubblica il colloquio del Papa con Scalfari: "Il segreto della Creazione è l'energia". In cronaca, la morte di due operai al porto di Livorno per lo scoppio di una cisterna (Sole). Uno aveva soltanto 23 anni (Repubblica). Sesto incidente in 8 anni (Fatto). Sul Messaggero il caso delle molestie all'asilo Montessori: pronta la stretta sugli insegnanti. Su QN la proposta anti-bulli: lezioni di vita a scuola. Migliaia in piazza per l'ultimo grande applauso a Fabrizio Frizzi, amico di tutti (Messaggero, QN).

ITALIA-ECONOMIA
Sale il reddito medio ma anche il divario Nord-Sud. Il 45% dei contribuenti resta sotto i 15 mila euro lordi l'anno e ben 10 milioni di persone non pagano le tasse perché sotto la soglia di esenzione. Su Messaggero, Sole e altri i dati del Mef sulle dichiarazioni Irpef. Crescono contribuenti e redditi (da 20.690 euro medi del 2016 a 20.940 euro del 2017): complessivamente gli italiani hanno guadagnato 843 mld di euro, 10 in più rispetto all'anno prima. Ma resta fortissimo il divario tra Nord e Sud: i più ricchi sono i lombardi (24.750) i più poveri i calabresi (14.950). Lavoratori dipendenti e pensionati i migliori contribuenti dell'Irpef, gli autonomi i più ricchi; sorpasso dei piccoli imprenditori sui dipendenti.
Reddito di inclusione per quasi 900 mila persone: per 230 mila famiglie un sostegno di 300 euro al mese. Su Italia Oggi e Messaggero i dati di Inps e Ministero del Lavoro sul "rei" e sul "sia"; da luglio la platea dovrebbe ampliarsi ancora fino a raggiungere 780 mila nuclei familiari, per un "rei" di 297 euro al mese e un "sia" di 244 euro. Scontro a distanza tra Boeri e il M5S: "Costa troppo il sussidio di cittadinanza". L'Inps ha infatti quantificato in 35-38 mld il costo annuo del reddito di cittadinanza; per Boeri meglio finanziare il rei, che con 7 mld potrebbe raggiungere tutti i nuclei a rischio di povertà. Gentiloni: "il Paese non può permettersi una fiera delle velleità". Sulla Stampa la reazione dei grillini Toninelli e Grillo: "Basta raccontare bugie, l'Istat aveva calcolato 14,9 mld di spesa annua più 2 di investimento il primo anno per riformare i centri per l'impiego". Fioramonti alla Stampa: "La discussione sui costi lascia il tempo che trova: quello che va detto è che senza di noi non si parlerebbe di reddito di dignità e di inclusione". L'economista 5S boccia invece la flat tax: "E' costosissima e dipende da come viene fatta". Quanto alla riforma Fornero "la legge va superata: serve dare dignità alle persone, soprattutto alle categorie di lavori usuranti".
Intanto Bruxelles richiama l'Italia: "Sul Def rispetti le scadenze" (Stampa). E considerata la situazione di interregno la Commissione si aspetterebbe un documento basato su uno scenario invariato dal governo uscente. Ma per il Fatto M5S e Lega sono già in movimento sul Def. Obiettivo comune, fermare l'aumento dell'Iva da 12,5 mld, che scatterebbe a gennaio. I Cinque Stelle hanno già messo al lavoro i loro ministri in pectore Roventini, Tridico e Fioramonti: possibile un aumento di risorse per il Rei e per potenziare i centri per l'impiego, primo passo per il reddito di cittadinanza, risorse per gli investimenti al Sud. Complessivamente sarebbe un po' di deficit in più ma senza sfasciare i conti. 
Su Sole e Fatto l'avviso di M5S e Lega al governo perché non proceda alle nomine dei vertici di Cdp, Saipem, Gse e Autorità per l'Energia in scadenza. Ma per Giornale, Verità, Stampa e Messaggero i grillini avrebbero messo gli occhi su Cdp e altri enti. Da Roventini giudizio duro sui vertici della Cassa, "che non hanno contribuito come avrebbero potuto alla crescita". Il Giornale: Di Maio senza numeri adesso punta alla cassaforte Cdp.

ITALIA-POLITICA
Duello Salvini-Di Maio, e sullo sfondo l'ultima minaccia: "Si torni al voto" (Repubblica). Braccio di ferro tra i due leader sulla premiership. Salvini: "Di Maio da solo dove va? Lo voglio vedere trovare 90 voti in giro. A noi ne bastano 50". Di Maio: "Vuole fare il governo con 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri". In serata l'ultimo affondo di Salvini: "Non ci sto a tirare a campare un anno, discutere di legge elettorale sarebbe devastante. O parte un governo o si va subito al voto". Salvini dice di non vedersi ministro in un governo Di Maio: "Il centrodestra ha preso più voti, il candidato presidente del Consiglio deve essere di centrodestra". Sulla Stampa la fronda "governista" nel M5S che secondo Salvini dovrebbe mettere in difficoltà Di Maio: ci sarebbero settori grillini critici con l'idea di Di Maio di arrivare a sacrificare ministri e programmi pur di arrivare a un governo con lui premier. "Di Maio non si può impuntare così, l'elettorato non capirebbe", i rumors. E Salvini aspetta che le contraddizioni esplodano.
Con i dem lo scontro invece è sulle nomine di Camera e Senato (Repubblica). Obiettivo del M5S è  non far toccare palla al Pd dove si decide su vitalizi e taglio dei costi del Parlamento. Alla fine ai dem va una vicepresidente del Senato (la Rossomando, quota Orlando) ma nessun questore. Oggi si passa alla Camera. Le consultazioni del presidente Mattarella inizieranno il 4 aprile (Corriere).
Berlusconi e Forza Italia vogliono "a tutti i costi" far parte della prossima maggioranza di governo, qualunque sia. L'ex premier pensa a una delegazione di spicco di Forza Italia e addirittura a lui come ministro degli Esteri (Corriere, Messaggero).
Renzi fermo sulla chiusura ai Cinque Stelle: "I gruppi li controllo ancora io". E spinge Delrio verso la segreteria. Ma l'ex ministro nicchia (Repubblica, Messaggero). Richetti al Corriere: "Il Pd rischia l'estinzione, può ritrovare il suo popolo solo ripartendo dall'opposizione". Quanto al gioco del governo "sia il M5S che la Lega usano il Pd per mandarsi i messaggi. Trovo aberrante pensare che se il M5S no trova i voti della Lega noi dobbiamo metterci i nostri. La sola idea che una forza politica possa indifferentemente allearsi con noi o con Salvini è la fine della politica".
Sul Corriere il retroscena di Verderami in vista delle consultazioni del Colle: Mattarella avrebbe intenzione di fare due giri di consultazioni, evitando così di bruciare Salvini e Di Maio. Ma l'extra time concesso non risparmia a Di Maio la difficile scelta se accomodarsi al governo con i voti di Berlusconi o evitare. Di questo discutono Salvini e Di Maio nel continuo scambio di sms. Ma sullo sfondo Salvini sospetta i grillini di doppiogiochismo. Oggi l'incontro chiesto dal M5S sul programma: Salvini andrà con FI ma senza Fdi.
Intanto il M5S cambia pelle a Strasburgo: si fa strada l'idea di aderire al gruppo ispirato a "En Marche, scrive il Corriere, riprendendo l'indiscrezione ieri sul Foglio. L'eurodeputato Castaldo parla di fantapolitica ma l'ipotesi sembra plausibile. L'uomo di Macron: "Le porte sono aperte purché non facciano l'alleanza con la Lega", dice al Corriere Shain Vallée.
Sul Messaggero il nuovo Statuto del M5S, che dà tutti i poteri a Di Maio: porte aperte all'arrivo dei transfughi, recupero degli espulsi e un capo del personale per "gestire" deputati e senatori. Rivolta nei gruppi 5 Stelle. Carla Ruocco al Messaggero: "Discussioni ci sono state, ma è fisiologico. Ci sono criticità ma il regolamento è stato approvato quasi all'unanimità. Io critica sul metodo, non sul merito".

EUROPA
Parigi in marcia per Mireille, la donna ebrea uccisa da un musulmano: "La Francia non è antisemita" (Stampa e altri). Alla manifestazioni presenti i leader politici di tutti i partiti ma Marine Le Pen e il leader della sinistra Jean Luc Mélenchon, fischiati e insultati, hanno dovuto abbandonare il corteo.
Macron ricorda l'eroe Beltrame (Stampa). Il presidente ai funerali del gendarme colpito a Trèbes: "Non sono soltanto le organizzazioni terroristiche che noi combattiamo. Quello che combattiamo è anche questo islamismo sotterraneo che si fa strada sui social network, che sul nostro suolo indottrina e corrompe. Servono vigilanza e civismo da ogni cittadino".
Su Repubblica intervista al ministro tedesco Jens Spahn, possibile successore della cancelliera Merkel: "Anche in Germania i partiti estremisti stanno crescendo. E' un fenomeno che ha a che fare con l'immigrazione e l'integrazione. L'Italia è particolarmente esposta a questo problema . Perciò i "semplificatori" hanno avuto successo. In Germania abbiamo sbagliato a lasciare l'Italia e la Grecia da sole per così tanto tempo, nonostante l'allarme di Renzi e Gentiloni. Avevano ragione. Sono le nostre frontiere comuni nel Mediterraneo, dobbiamo proteggerle insieme". Per Spahn serve rafforzare Frontex e fermare i trafficanti: "Chi si mette su una barca deve sapere che quella via è chiusa".

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Commentario del 28.03.2018

IN PRIMA PAGINA
Governo: Salvini, l'avviso a Di Maio: "Ne veti né diktat" (Corriere e tutti). Sul no a Fi il primo scontro tra i due leader (Giornale). Governo lontano (Messaggero), ma un italiano su tre vuole i vincitori a Palazzo Chigi (Stampa). Di Maio litiga con Salvini, riparte da zero e tratta con tutti (Fatto). E sonda il Pd (Repubblica). Il leader della Lega al Corriere: "Io mai alleato con il Pd. Se lo cerca il M5S, auguri". Mattarella avverte: "Senza numeri niente incarico" (Stampa). Da Fi parla Tajani al Corriere: "Vicepresidente azzurro? Resto a disposizione". Sul Messaggero la Meloni replica alla proposta di Salvini: "I ministeri restino a Roma. Capitale da rafforzare, non spolpare".
Intanto, tra economie e politica, l'altolà di Moscovici a Lega e M5S: "Sui conti politiche responsabili" (Sole).
Dagli esteri, resta in primo piano la crisi russa: la guerra delle spie minaccia l'economia (Sole). Effetti anche sul Mondiale di calcio, e la Nato espelle altri 7 diplomatici (Corriere). Libero: "No alla guerra fredda, è bastata quella calda".
Terrorismo: l'imam di Foggia: "Sgozzate i cristiani" (Giornale). Il Viminale: "Jihad in Italia mai così pericolosa" (Stampa). E Minniti dice: "Il caso di Foggia senza eguali in Occidente". Allarme Frontex: "Verso l'Italia terroristi con documenti falsi" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
L'altolà di Moscovici a Lega e M5S: "Sui conti politiche responsabili" (Sole in prima e p.8 e tutti). Il commissario Ue agli Affari Economici: "Visto il livello di debito elevato, l'Italia deve condurre politiche di bilancio responsabili. La Commissione Ue non vuole entrare nel processo democratico e chiedere riforme che siano impopolari".
Def, Gentiloni getta la spugna: deciderà il prossimo governo (Repubblica p.6). Bruxelles non si opporrà allo slittamento dei tempi nel caso in cui ci fosse la prospettiva di uno sblocco dello stallo politico in tempi brevi. Il documento del governo uscente non conterrà opzioni politiche, ma ribadirà gli obiettivi di bilancio già fissati, con il deficit 2019 all'1,6% grazie all'aumento dell'Iva già previsto per legge, che tutti vogliono scongiurare (Corriere p.28). Intanto, Lega e 5 Stelle proveranno a ipotecare la politica di bilancio del nuovo esecutivo impegnandolo su obiettivi comuni, come  la spinta espansionistica all'economia, attraverso investimenti che portino più crescita: l'austerità è un nemico comune per Di Maio e Salvini. Per Pesole (Sole p.3) se si vuole chiedere flessibilità a Bruxelles -come dicono Lega e M5S – bisogna ripartire dal rispetto dell'1,6% di deficit di quest'anno e dello 0,9% dell'anno prossimo. Ma altri tre vincoli pesano nell'esame Ue: la regola del debito, il profilo di riduzione del deficit strutturale, l'avanzo primario. Intanto, sulle proposte di governo,  il consigliere economico della Lega, Siri, al Messaggero (p.2) rilancia la Flat tax al 15%: "E' irrinunciabile, si possono trovare convergenze perchè è una misura fondamentale per dare ristoro tributario, a partire dai ceti più bassi". La Lega pronta anche a sfidare il M5S sul reddito di cittadinanza, proponendo una sorta di "prestito al lavoro": assegno di avviamento da 750 euro al mese, che costerebbe 54 mld in tre anni. Saranno le banche ad aprire un credito d'imposta al disoccupato, che lo estinguerà in 30 anni attraverso lo Stato. Lepri (Stampa in prima e p.23) evidenzia come M5S e Lega siano distanti sulle ricette per abbassare le tasse, ma per altri versi - quanto al fisco - sono vicini: entrambi intendono demolire parecchi strumenti esistenti per la lotta all'evasione, infatti concordano nel dichiarare indulgenza verso quella che chiamano "evasione di necessità".

ITALIA-POLITICA
Primo scontro Salvini-Di Maio. Lite sulla premiership (Repubblica p.2). Per il leader 5S "il premier spetta al partito che ha preso più voti" (su tutti). "Mi stupisce l'atteggiamento 'o comandiamo noi o niente'" replica Salvini al Corriere. Ma è scontro anche sul ruolo di Fi. Sulla Stampa il sondaggio di Piepoli: un italiano su tre vuole un esecutivo M5S-Lega, meno quotata l'ipotesi di un governo del presidente. Di Maio preferito come premier (25%) su Gentiloni (20%) e Salvini (19%).
Salta, nel frattempo, l'accordo per le vicepresidenze delle Camere. Il M5S guarda al Pd, ma per la Lega "è solo un bluff" (Stampa p.4). Dal M5S segnali ai dem sulle nomine (Corriere p.2).
Salvini al Corriere (in prima e p.3): "Auguri ai 5S se si alleano al Pd". Poi ragiona sulla premiership: "Non faccio nomi, ma abbiamo preso 6 mln di voti con il simbolo Salvini premier. Ma il governo per me non è questione di vita o di morte: non chiederò incarichi al buio, ma solo se ci saranno i numeri e la possibilità di formare un governo che governi. Ad oggi – dice Salvini - la probabilità di tornare al voto è del 50%. Se nessuno è disposto a fare passi indietro, bisognerebbe tornare a chiedere agli italiani". Da Fi, intanto è Tajani a rivendicare un ruolo chiave del partito di Berlusconi: "Senza Fi non si va da nessun parte – avverte al Corriere (p.5) -. Non esiste l'ipotesi di un governo centrodestra-M5S con Fi ai margini, senza di noi non c'è centrodestra. E, siccome Berlusconi è Fi, non accettiamo alcuna conventio ad excludendum".
Terrorismo, l'allarme del Viminale: "La minaccia della jihad mai così forte in Italia". A dirlo alla Stampa (in prima e p.3) è il ministro Minniti, che commenta le frasi dell'imam di Foggia, che ha invitato a "sgozzare i cristiani". "L'indagine di Foggia – dice Minniti – ha portato alla luce uno scenario agghiacciante, simile a quello di Siria e Iraq. E' stata dimostrata l'importanza del patto con l'Islam italiano, chiamato a un'altra grande responsabilità. Ma resta necessario lo strumento del rimpatrio per ragioni di sicurezza nazionale. Importante l'unità delle forze politiche". E Frontex lancia l'allarme: "Verso l'Italia terroristi con documenti falsi" (Messaggero). Preoccupano per la sicurezza i flussi da Algeria e Tunisia: secondo Frontex, reduci del Califfato, mescolati tra i profughi, esibiscono un primo documento contraffatto, poi uno rilasciato da Paesi Ue. Francia e Germania pronte a chiedere la proroga dei controlli alle frontiere in deroga a Schengen.

ESTERI
Anche la Nato caccia i diplomatici russi (Corriere in prima e p.10): ora sono in tutto 151, e Mosca attacca: "Ricatti americani, presto risponderemo con adeguate contromisure". Ma il segretario generale della Nato ha assicurato che la politica del dialogo con Mosca non sarà cancellata, un segnale fortemente richiesto da Paesi come l'Italia, convinti che la chiusura dei canali diplomatici non farebbe che precipitare definitivamente i rapporti con Vladimir Putin (Repubblica p.12). Intanto, crescono i malumori in vista dei Mondiali di calcio: oltre alla Gran Bretagna, altre nazioni hanno deciso che non manderanno propri esponenti politici. In Ue possibile una consultazione a breve per prendere una decisione comune.
Sul Sole (in apertura e p.3) Bilancio Ue, Bruxelles punta su 56 miliardi di profitti Bce: nella definizione del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, oggi la Commissione discuterà in collegio sulla ricerca di nuove risorse, necessarie per tappare il buco post-Brexit. Quattro le ipotesi sul tavolo: il "signoraggio" della Bce e delle banche centrali, un'imposta sulle società su una base imponibile comune e consolidata, una parte dei proventi degli stati membri sullo scambio delle quote di emissioni inquinanti e infine una "semplificazione e adattamento" dell'Iva comunitaria. Su Repubblica (p.22) la Bce paga il conto della Brexit.
Dazi, Berlino apre a Trump ma Parigi punta i piedi (Sole p.5). Pur di disinnescare la spirale di ritorsioni, Berlino sarebbe pronta a cedere al ricatto di Trump. L'obiettivo palese è anche proteggere le proprie esportazioni di auto dalla minaccia di dazi al 25% già formulata dalla Casa Bianca, come "punizione" per l'Europa, se dovesse reagire alle tariffe su acciaio (25%) e alluminio (10%).

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Commentario del 27.03.2018

IN PRIMA PAGINA
Usa-Ue uniti con Londra contro Putin: espulsi cento diplomatici (Repubblica, Corriere). In primo piano la risposta dell'Occidente dopo il caso dell'ex spia russa avvelenata in Inghilterra. Ecco cosa rischiano le nostre aziende (Giornale).
Lega-5S, avanti piano (Repubblica). Si tratta su "reddito" e legge elettorale (Messaggero). Di Maio: "Io premier" (Repubblica). "Ministeri di peso a Salvini" (Stampa). Il leader della Lega lancia l'amo ai 5S e il Pd cerca un posto a Casini (Fatto). Christine Lagarde (Fmi) a Repubblica: "Io mi aspetto dall'Italia una prova di realtà". Calenda al Corriere: "I populisti dicano se sfonderanno il deficit".
Commercio internazionale: dazi, Bruxelles e Pechino trattano con gli Usa (Sole).
Facebook: l'Antitrust Usa indaga sul caso datagate (Sole).
Su tutti l'addio a Fabrizio Frizzi, volto umano della tv, da 40 anni nelle case degli italiani (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
"Dall'Italia mi aspetto una prova di realismo": su Repubblica (in prima e p.4) parla la numero uno del Fmi, Lagarde, che mette in guardia: "Stimiamo una crescita del 2,2% in Eurozona, ma bisogna completare il mercato unico dei capitali e l'unione bancaria. Spero che in Italia si capisca la necessità di rafforzare l'economia: è importante che l'area euro sia resa più forte e stabile, per garantire prosperità e generare posti di lavoro". Nei giorni scorsi il Fmi ha lanciato l'allarme sui conti italiani, nel mirino soprattutto la riforma Fornero, che "non va abolita" (Giornale p.4). Allarme sul sistema pensionistico che viene lanciato anche dalla Bce (Sole in prima e p.2). "Solo l'aumento dell'età pensionabile può contrastare le conseguenze della crescita" avvertono da Francoforte. Senza un'ulteriore riforma, o smontando quella attuale, il debito salirebbe di 60 punti. E Elsa Fornero al Sole (p.2) avverte: "Non toccate le riforme o la spesa andrà oltre il 20% del Pil nel 2020. Promettere oggi il ritorno alle pensioni di anzianità significa decidere a tavolino di far pagare ai giovani un debito implicito più elevato". Di segno opposto l'analisi di Libero (p.2), che segnala come la spesa pensionistica sia in discesa, ma la Ue vuole stangarci. "Nessun aumento insostenibile di spesa, come dicono Bce e Fmi – spiga a Libero l'economista Brambilla -.Il problema è che mischiamo spesa previdenziale e spesa assistenziale".
Conti pubblici, verso il Def: conterrà solo le previsioni economiche e il quadro aggiornato di finanza pubblica, senza indicazioni programmatica. Ma quelle cifre potrebbero essere leggermente migliori di quelle dello scorso autunno (Messaggero p. 5) Ma Lega e M5S vogliono scrivere il Def: Per la Stampa (p.8), Gentiloni vorrebbe un accordo di massima con Lega e M5S per indicare le grandi linee di politica economica, ma un'altra ipotesi – caldeggiata dal Parlamento – spingerebbe per congelare la decisione, in attesa del nuovo governo. Calenda al Corriere (p.7): "Per evitare la procedura per deficit eccessivo, l'Italia in autunno deve fare una manovra per il 2019 con il deficit allo 0,9% del Pil. Lega e M5S hanno promesso misure che implicano una procedura europea contro l'Italia sui conti pubblici". Cerasa polemico sul Foglio: 5S e la Lega hanno vinto le elezioni comprendendo le paure degli italiani, ma le proposte per rispondere a queste paure sono destinate a peggiorare gli stessi guai che hanno promesso di risolvere. Foglio intervista Roberto Perotti e Guido Tabellini, che si dicono "non ottimisti" sulle linee di politica economica di questa legislatura.

ITALIA-POLITICA
Verso il governo. Lega e M5S avanti piano (Repubblica), si tratta su "reddito" e legge elettorale (Messaggero p.6): il fronte comune è rappresentato dall'ostilità nei confronti dei vincoli Ue e dal sostegno a chi cerca lavoro. Convergenze anche su tasse, migranti, scuola e sul ministero del turismo. L'offerta sul premio di maggioranza è gradita a Di Maio e serve alla Lega per incassare altre aperture. Per il Sole (p.6) è lo scoglio flat tax ad ostacolare l'intesa. Ma la prima trincea di Di Maio è sulla premiership: "Io non riuncio" (Repubblica p.6). Mentre Carroccio e grillini sono più vicini sui temi, fallisce il tentativo del segretario leghista di indurre il leader del Movimento a un passo indietro su Palazzo Chigi. Secondo il Messaggero (p.4) Salvini apre, ma Di Maio rifiuta l'opzione "terzi nomi". "Io a Palazzo Chigi o non se ne fa nulla" è la linea di Di Maio, che invia però l'offerta alla Lega: "A voi i ministeri importanti" (Stampa p.4). Secondo la Stampa si studia il "metodo-Camere" per il nuovo governo: nel toto-ministri, M5S pronto a sacrificare la sua squadra nell'ottica secondo cui "nessuno è intoccabile". Trattative in corso sui dicasteri economici, ma c'è il veto grillino a ministri di Forza Italia.

ESTERI
Occidente unito contro Putin (Corriere in prima e p.2 e tutti). In risposta al caso Skripal, dalla Ue al Canada, espulsi oltre 100 diplomatici russi, due espulsi anche dall'Italia. Trump ne caccia 60 e chiude il consolato a Seattle. "Trump ha fatto la cosa giusta – dice Bremmer al Corriere -. Sostegno al Regno Unito e risposta alle minacce russe sul territorio americano. Le relazioni tra Usa e Russia non sono mai state così tese dalle fine dell'Urss". Mosca denuncia il complotto e minaccia: "Ennesima provocazione, reagiremo" (Stampa p.2). "Il tempo della pazienza è finito, Putin ha rifiutato troppe offerte – dice al Messaggero Luttwak -. Per l'Ue, senza impegno militare, le prese di posizione e le condanne resteranno lettera morta". L'Italia partecipa alle esplusione ma in modo meno convinto rispetto ai promotori dell'operazione: pressioni americane sulla scelta di Gentiloni (Corriere p.3). "Una mossa che non risolve i problemi" commenta Salvini, ma il premier dimissionario ha condiviso l'operazione con tutti i partiti (Messaggero p.2). La ritorsione rischia di pesare sul futuro governo (Stampa p.3). E il Giornale attacca: l'Italia senza governo dichiara guerra alla Russia, ma le sanzioni a Mosca puniscono le aziende italiane. Dal 2014 persi 3 mld l'anno e con le ritorsioni, lo scenario peggiorerà. Scordamaglia (Federalimentare) alla Stampa: "Le sanzioni sui prodotti freschi erano già pesanti, e hanno generato un danno notevole per l'alimentare italiano. Ora si rischia di fare un disastro. Ci sono le colpe degli Usa, ma l'Europa, invece di capire che è in corso una progressiva integrazione del mercato Ue con quello russo, avalla ulteriori restrizioni che aprono la strada a nuove sanzioni".
Spagna. La caccia degli 007 a Puigdemont dà slancio alla sua rielezione (Repubblica p.14). Il suo arresto in Germania ha avuto l'effetto di radicalizzare di nuovo la battaglia tra nazionalisti e unionisti (Repubblica p.14). La Merkel tifa per l'estradizione, ma sui reati sarà battaglia dura (Repubblica). Il docente di Diritto e procedura penale di Berlino, Heger, al Corriere (p.11): "I giudici tedeschi devono verificare che Puigdemont abbia violato il nostro codice penale. Puigdemont in verità non ha chiamato il popolo alle armi. Altra cosa è aver chiamato la gente a votare in un referendum: si può sostenere che è violenza anche quella, ma bisogna dimostrarlo. Ma va estradato perché ha usato soldi pubblici per voto illegale".

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Commentario del 26.03.18

IN PRIMA PAGINA
Il Colle: governo a giugno o voto (Fatto). Corriere intervista Berlusconi, che lancia "Salvini premier". E il segretario della Lega parla a Messaggero e Mattino: "Premier a noi, al governo anche con il M5S per ricucire l'Italia, partendo dal Sud". E Grillo benedice Salvini: "Ci fidiamo di lui" (QN). Carroccio e grillini più vicini su tasse e reddito (Stampa). Ma è duello sul premier: le pensioni il primo scoglio (Repubblica). Secondo Libero, Centrodestra e grillini mediano per formare l'esecutivo: saltano flat tax al 15% e reddito di cittadinanza. Cottarelli al Corriere: "Io ministro? Non ho pregiudiziali". Tra politica ed economia, su Libero parla il presidente di Confindustria, che dice: "Segnali di realismo da chi è stato votato per ribaltare tutto". Intanto, per la legislatura il rischio dei rincari Iva su Centro-Nord e single (Sole).
Ampio spazio su tutti all'arresto di Puigdemont arrestato in Germania, scontri a Barcellona (Corriere e tutti). In carcere il sogno di Barcellona (Stampa). Repubblica sottolinea il silenzio dell'Europa sulla Spagna.
Terrorismo: Roma, allerta per la rete Isis. E' caccia al tunisino sospetto (Messaggero).
Sport, su tutti il successo di Vettel a Melbourne: fortuna e furbizia, in Australia è festa Ferrari (Giornale).

ITALIA-ECONOMIA
Manovrina lampo e 20 mln per il 2019, ecco i primi vincoli del futuro governo (Stampa p.4): Lega e M5S hanno in comune la riforma pensionistica e il taglio delle tasse, mentre si tratta su flat tax e reddito di cittadinanza "rivista": la bussola per orientarsi nella trattativa sarà il Def. A proposito di Def, secondo il Sole (in prima e p.3) il primo nodo da sciogliere è scongiurare gli aumenti Iva a partire dal 2019: l'aumento automatico può costare 317 euro a famiglia, con un peso maggiore su coppie senza figli e singole. E in vista del Documento di Economia e Finanza, il numero uno di Confindustria, Boccia, a Libero (in prima e p.4) dice: "Occorre evitare l'aumento dell'Iva: non ripiomberemmo nella crisi ma va evitato, anche perchè il peso della tassazione è elevato. Non bisogna smontare le riforme, occorre puntare sul lavoro e ridurne il costo, a partire dai giovani, investire in infrastruttura e formazione". Poi Boccia parla della possibile intesa M5S-Lega per il governo, che potrebbe prevedere una messa da parte di reddito di cittadinanza e flat tax: "Segnali di realismo: il reddito grillino fa male al lavoro, mentre la flat tax come concetto può funzionare. Ma non bisogna toccare la Fornero se vogliamo ottenere la riduzione del deficit e quindi del debito pubblico". E, a proposito di pensioni, è emergenza spesa: l'Europa chiederà una stratta (Repubblica in prima e p.5). Secondo Commissione Ue e Fondo Momentario serve un intervento sui costi entro il 2020, ma più che abolire la riforma Fornero, come propongono M5S e Lega, o allentare le leggi attuali, l'indicazione che arriva dall'Ue è verso un Fornero-bis o tagli all'assistenza. Dalla Ragioneria di Stato e dal governo italiano hanno criticato questo scenario, ma Bruxelles tira dritto.
"L'unica maggioranza oggi in Parlamento è per far salire il deficit" sul Corriere (in prima e p.6) l'allarme di Cottarelli, che invece torna a sottolineare la necessità di far scendere il debito pubblico, con i conti del Paese che restano fragili: "L'Europa non concederà altri margini, dovremmo mettere in sicurezza i conti pubblici prima di un eventuale choc, sfruttando un periodo favorevole dell'economia. Avremmo dovuto iniziare prima – avverte -. Il tetto si ripara quando c'è il sole, farlo con la pioggia è molto più faticoso. Io ministro? Se qualcuno mi chiede di essere coinvolto voglio sapere per fare cosa, se è per fare cose che reputo sbagliate ci sono altre persone. Oggi siamo ultimi in Europa dopo la Grecia, in termini di rendimento dei titoli di Stato". E la Stampa (p.11) cita un'indagine di Community Media Rearch, che evidenzia come gli italiani, dieci anni dopo la crisi, si sentano esclusi dalla ripresa e dubbiosi sul futuro. E anche se migliora il reddito mensile delle famiglie, non c'è ottimismo sulle prospettive economiche. Per uno su due le difficoltà non finiranno prima del 2020, più pessimisti i cittadini del Sud.

ITALIA-POLITICA
Verso l'esecutivo, il Colle dà 2 mesi di tempo. Il primo giro è per Salvini: dopo il voto sui presidenti delle Camere, il Quirinale conta di verificare per prima la possibilità di un esecutivo a guida centrodestra (Fatto in prima e p.3). Intanto, tutti i quotidiani registrano i passi avanti nelle trattative tra centrodestra e M5S per cercare un accordo di governo (Corriere p.2 e tutti). C'è anche l'ok di Grillo, che ha detto: "Mi fido di Salvini" (su tutti). Si cerca un compromesso sul reddito di cittadinanza dei grillini (Stampa in prima e p.4). Libero (in prima e p.3) segnala, invece, come la strada per il governo condiviso passi per l'abbandono dei rispettivi cavalli di battaglia: la flat tax al 15% e il reddito di cittadinanza. Ma è duello sul premier (Repubblica in prima e p.2): sia la Lega che il Movimento rivendicano al guida dell'esecutivo. Sul FT (p.2) James Politi: l'abbraccio tra rivali agita il dibattito politico italiano: gli ultimi giorni hanno rilanciato una possibile intesa tra i due partiti più euroscettici e delineato quello che per lungo tempo è stato visto come lo scenario peggiore possibile per mercati,  investitori e l'Europa. Münchau (FT p.9): i fallimenti italiani possono essere una tragedia europea.
"Il premier spetta a noi - rivendica Salvini, intervistato da Messaggero e Mattino -.Ci presenteremo con una proposta di governo a Mattarella e auspicabilmente al Parlamento, per fare ciò che abbiamo promesso e che è diverso da quello che dicono a Bruxelles: su Iva e Fornero non faremo quello che ci chiedono. Siamo disposti ad ampliare e modificare il programma. Il premier? Io sono pronto, ma prima viene il programma, il nome è l'ultima cosa". Berlusconi al Corriere (p.3) dice: "L'unità del centrodestra è un valore da tutelare, ci siamo presentati con un programma condiviso che Salvini ha il diritto e dovere di attuare, provando a formare un governo. Per farlo è necessaria l'unità del centrodestra. Non credo che M5S e Lega possano governare da soli".
M5S, proseguono le polemiche della base per le aperture al centrodestra. Gli attivisti divisi sull'accordo: "Ma mai con Berlusconi e i dem" dicono (Corriere). Grillo ha confermato: "Salvini leale", scendendo in campo per rassicurare i militanti (su tutti). "Il patto con la Lega è contro natura e rischioso, l'elettorato 5S e più volatile" dice a Repubblica (p.4) De Masi. Il sociologo vicino alla Casaleggio parla anche alla Stampa (p.5): "Vedo un possibile accordo con la Lega solo sulla Fornero, mentre su flat tax e reddito di cittadinanza il discorso è più complesso".
Centrosinistra, l'appello di Martina a rimanere uniti. Mentre Renzi blinda Marcucci e Gerini capigruppo (Messaggero p.2). L'amarezza degli anti-Renzi, che tengono contatti con i 5S (Corriere p.9). Il presidente dem Orfini alla Stampa (p.9): "L'idea che il M5S sia una costola della sinistra è sbagliata. E' evidente che i loro argomenti non avrebbero potuto che sfociare a destra, il tema è capire che posizionamento dobbiamo avere noi per tornare a vincere". Dem divisi tra chi spinge per il dialogo e chi punta sull'Aventino (Repubblica p.8). Rosato a Repubblica: "Non si può trattare con chi pensa i dazi e guarda a Putin. Dall'opposizione rappresenteremo parte del Paese, anche perchè un governo di tutti non serve, visto che grillini e leghisti hanno un accordo solido".

ESTERI
In carcere il sogno di Barcellona (Stampa e tutti): finisce in Germania la fuga del latitante Puigdemont, arrestato in un autogrill su pressione della Spagna. Scontro a Barcellona con la polizia, la piazza nelle mani degli oltranzisti. Nelle manifestazioni prevale, per la prima volta, la linea dura. E in migliaia si mobilitano per il leader in esilio. Ma si spacca il fronte catalano: anche tra gli autonomisti sono in molti a chiedere al leader di farsi da parte (Messaggero p.9). Oggi Puigdemont comparirà davanti al giudice. Berlino asseconda le richieste di Madrid sull'arresto del leader separatista per rafforzare la rete degli alleati in Europa (Stampa p.2): i popolari di Rajoy restano gli interlocutori privilegiati della Merkel. Ma a Berlino l'estradizione è un caso politico (Corriere p.10).

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Commentario del 25.03.18

IN PRIMA PAGINA
Tiene l'accordo M5S-Centrodestra. Casellati al Senato, Fico alla Camera (Sole, Corriere). In primo piano su tutti l'avvio di legislatura con l'elezione dei presidenti di Camera e Senato: la strana coppia, per il Corriere. La giurista sempre fedele al Cavaliere (Stampa), il ribelle del Sud (Messaggero). Berlusconi incasellato (Libero), Salvini ha imposto la sua linea (La Verità). Sul Messaggero lo sfogo di Romani: "Nemmeno il minimo sindacale". Sul Giornale la ribellione di Brunetta: "Lascio il posto". Ma ora lo scoglio è Palazzo Chigi (Stampa). Di Maio: "Per l'esecutivo aperti a tutti" (Corriere). Martina: "Hanno perso l'innocenza" (Corriere). Gentiloni si congeda con un tweet. Il Colle: ora le proposte dei partiti (Messaggero).
In Francia il ritorno del terrorismo. "Prendi me al suo posto". Morto il poliziotto eroe colpito dal boia dell'Isis (QN). La vedova: "Mi avrebbe detto: ho fatto solo il mio lavoro" (Fatto)
Negli Usa addio alle armi (Stampa). Gli studenti a mani alzate. In marcia contro le armi (Corriere). "Traditi da Trump, cambieremo tutto" (Repubblica). Paul contro le armi ricorda l'omicidio dell'amico Lennon (Fatto).
In cronaca, il dramma dei nigeriani respinti al confine dai gendarmi francesi: "Mia moglie è morta. Resto in Italia per nostro figlio" (Stampa). Sull'Espresso in esclusiva le ultime su Matteo Messina Denaro: il boss ricercato da 25 anni vive tra Sicilia e Toscana e viaggia spesso all'estero.

ITALIA-ECONOMIA
Gentiloni si dimette ma resta per gli affari correnti (Sole): tra questi la stesura del Def, per la quale Bruxelles ha dato tempo fino a fine aprile. Se il nuovo governo arriverà a breve varerà esso stesso il Documento di programmazione economica; diversamente saranno Gentiloni e Padoan a presentarlo, a legislazione vigente e con un'unica notazione politica, l'invito a disinnescare gli aumenti Iva che senza interventi scatterebbero dal 2019.
Sul governo che verrà pesa già la manovrina, scrive Repubblica: Cottarelli prevede che l'Europa possa chiedere una correzione da 3,5 mld in primavera. E per il 2019 si profila un intervento che può sfiorare i 20 miliardi. Sangalli (Confcommercio) a Repubblica: "La riduzione delle tasse è il nostro obiettivo principale: che sia la riduzione del cuneo o quella dell'Irpef l'importante è che si inizi subito. E magari a semplificarle, con una "local tax" che raggruppi tutti i tributi locali e che sia deducibile per le imprese. Questo dando per scontata la sterilizzazione dell'aumento dell'Iva". Sul Corriere il richiamo di Cottarelli alla riduzione del debito prima ce arrivi una nuova crisi. Due gli interventi considerati necessari: congelare la spesa per i prossimi tre anni e agire sull'aumento del pil con la riforma della burocrazia e la lotta alla corruzione. Interventi che "Lega e M5S non dovrebbero avere difficoltà ad attuare".
Sul Sole le altre misure in bilico tra vecchio e nuovo governo: la web tax, la ratifica del Ceta, la riforma del diritto fallimentare, i correttivi al Codice degli appalti, le deleghe di attuazione del Jobs Act, il superamento dei super ticket sanitari: ma Lega e centrodestra hanno su (quasi) tutto posizioni diverse dal governo uscente.
Sulla Verità gli aumenti a rischio dei nuovi contratti per gli statali: sicuri solo quelli per le forze dell'ordine e i ministeriali (700 mila addetti in tutto), mentre per il comparto scuola e sanità manca ancora il parere vincolante della Corte dei Conti.Capone (Ugl): "Il documento va a rilento perché ci sono dubbi sulle coperture".

ITALIA-POLITICA
Tiene l'accordo M5S-Centrodestra, si sblocca l'impasse delle Camere: Casellati al Senato, Fico a Montecitorio (Sole e tutti). Adesso avanti tutta sul governo insieme (Repubblica). Secondo il Messaggero sulla strada verso Palazzo Chigi, l'ostacolo principale è la premiership: l'ipotesi di un "nome terzo" se l'accordo si rivelasse impossibile. L'altra criticità riguarda il ruolo di Fi (Giornale): visto l'accordo di ieri, gli azzurri potrebbero non essere apertamente ostili. Ma il M5S mette i paletti a Fi, e dice no al governo breve, sperando di tenere fuori gli azzurri (Stampa). Salvini però frena, e parla di "accordo sul programma" e "niente liste di proscrizione".
Ieri le dimissioni di Gentiloni: resterà in carica per gli "affari correnti" (su tutti). "Ora tocca ai partiti" avverte il Colle. Dal 3 aprile le consultazioni, le condizioni del Quirinale: intese forti, programmi in linea con le emergenze, nomi di alto profilo (Corriere p.3).
Di Maio al Corriere: "Quella della guida delle Camere è una partita slegata da quella del governo, ma da oggi chi vuole lavorare per i cittadini sa che c'è un forza seria che dialoga sulle priorità dei cittadini. I temi sono: taglio delle tasse, superamento della Fornero, welfare per le famiglie, lotta alla disoccupazione giovanile. Salvini? Sa mantenere la parola, ma dialogo aperto a tutti". QN  intervista Fraccaro che, dopo il passo indietro che ha spianato la strada a Fico, dice: "E' iniziata la terza Repubblica: vogliamo assumerci la responsabilità di dare un governo, disposti al dialogo, ma le priorità sono: lavoro, immigrazione, tasse e sicurezza". 
Centrodestra, dopo 24 ore di spaccatura, vince il Salvini regista (Sole). Ma il segretario del Carroccio rassicura Berlusconi: si riparte dal centrodestra (Messaggero). "Siamo stati la colla che ha riunito il centrodestra sul buonsenso – ha detto Salvini dopo le votazioni -. E un centrodestra saldo è un buon punto di partenza anche per Mattarella" (Corriere). Fi si spacca sulla rinuncia a Romani in favore di Casellati, ma Berlusconi dice: "Accordo per il bene del Paese. Ciò non prefigura la collaborazione per l'esecutivo" (Giornale). "Silvio stavolta non ha fatto il leader - si sfoga Romani (Messaggero e tutti) -. Fi ormai è un partito a sovranità limitata". Ma Schifani al Mattino spiega: "Ci sono malumori, ma Fi non abdicherà mai alla propria identità". Meloni al Corriere: "Quello di Salvini è stato un gesto rischioso, ma era un messaggio a Berlusconi. Ora continueremo a rivendicare l'incarico di governo a noi, per Salvini. Colmeremo i voti mancanti con un appello trasversale su precisi punti di programma".
Centrosinistra, sul Corriere parla il reggente dem, Martina: "Con l'accordo sulle Camere cadono gli antichi simboli: l'antiberlusconismo del M5S e la rappresentazione che Fi dava dei grillini. Noi siamo minoranza parlamentare, la sfida è preparare l'alternativa di centrosinistra". Renzi esulta per il Pd immobile. Ma Zanda avverte: "Rischiamo la liquidazione" (Repubblica). L'ex segretario rivendica la strategia dell'Aventino. Violante alla Stampa: "A Renzi serve una quarantena. Ora il partito non deve chiudere a Di Maio".

EUROPA
Rete jihadista tra Spagna e Francia dietro al "lupo solitario" del market: sulla Stampa le indagini su Radouane Lakdim, l'attentatore francese che ha fatto 4 vittime. Si indaga su una piccola rete con base fra i sud della Francia e il nord della Spagna. Sospetti sui legami con la cellula che l'anno scorso ha agito a Barcellona. Su Repubblica e tutti il gesto eroico del gendarme ferito a morte dopo essersi offerto al posto di una donna presa in ostaggio. Prima di morire il sacerdote lo ha unito in matrimonio alla sua compagna, già sposata civilmente nel 2016. La madre: "Arnaud è sempre stato così, lui voleva dare tutto per la Patria. Oggi mi direbbe: mamma, ho fatto soltanto il mio lavoro". Macron: "Ha salvato delle vite, onorato i suoi colleghi e il Paese".
"Arrestate Puidgemont": e il leader catalano torna in Belgio da Helsinky. Sulla Stampa e altri la caccia all'ex presidente catalano, con la riattivazione del mandato di cattura europeo spiccato dalla magistratura spagnola. Ieri il precipitoso ritorno di Puidgemont a Waterloo da Helsiny, dove si trovava per delle conferenze, per sfuggire al mandato di arresto. Sul Corriere il conto salato del separatismo: sognare l'addio da Madrid è costato almeno un miliardo di pil alla regione, 133 euro a persona. Solo il turismo, con l'emorragia degli arrivi, ha perso 320 milioni; in fuga anche 3000 imprese. Poi i costi del referendum illegale (25 milioni) e delle forze di polizia per garantire l'ordine pubblico (87 milioni).
Cannoniere ed elicotteri: così Londra difenderà i suoi pescatori dalla Ue. Sulla Stampa (p.8) il piano inglese per proteggere le acque territoriali varato dal ministro della Difesa Gavin Williamson: una cannoniera, la Hms Forth, destinata a vigilare sulle quotidiane invasioni dei pescatori francesi, spagnoli, olandesi e tedeschi che ora scorrazzano impunemente, quando la Brexit sarà attiva.
Dazi e guerra commerciale fanno tremare Wall Street (Stampa): "Borse in caduta e deflussi dai fondi" (Sole). Ai mercati il prelievo del 25% sull'acciaio e del 10% non piacciono, e non piace nemmeno la prospettiva di una guerra commerciale contro la Cina. La Cina si dice pronta a "difendere i suoi interessi" ma a contempo media sperando nella stabilità delle economie e delle relazioni commerciali.  Sul Sole i rapporti Usa-Ue: c'è un mese di tempo per rendere definitiva l'esenzione Ue dai dazi Usa ed evitare la guerra commerciale. Washington chiede in cambio più facile accesso al mercato europeo in una serie di settori, tema già affrontato nel Ttip, poi naufragato. Ad unire Usa e Ue è però il comune interesse a difendersi dallo sviluppo economico e tecnologico della Cina. Sull'Espresso quanto ci costano i dazi di Washington: se la Ue non otterrà l'esenzione l'Italia potrebbe essere fra le nazioni più colpite. Federacciai parla di 653 milioni di dollari di materiale attualmente esportato negli Usa a cui gli imprenditori italiani dovrebbero dire addio e della necessità di trovare nuovi compratori per 505 mila tonnellate di acciaio e di alluminio. L'industria siderurgica italiana dovrebbe rinunciare a circa un decimo del volume d'affari.

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Commentario del 24.03.18

IN PRIMA PAGINA
Salvini strappa, intesa con Di Maio (Corriere, Stampa): al Senato la Lega vota Bernini, esplode il centrodestra (Sole, Repubblica). Il Fatto: Salvini uccide un B. morto. E il Cavaliere si aggrappa al Pd (Mattino). Pivetti: la nuova Lega vuole prendersi tutto, anche Palazzo Chigi (Mattino).
Sul Sole il "saldo" dei conti pubblici: senza sconti Ue manovra da almeno 30 miliardi (Sole). Su Avvenire l'allarme delle imprese: "La ripresa ora rallenta". Il banchiere Messina: "Zero chance che l'Italia esca dall'euro" (Sole).
In Francia torna l'incubo Isis: tre morti, ferito gendarme eroe. "Liberate Salah" (Sole, Stampa). Il Fatto: il solito jihadista noto a Servizi e polizia. Libero: il solito bastardo islamico.
Alta tensione tra Ue e Russia: l'Europa pronta a espellere i diplomatici russi (Corriere). Ue in manovra anche con gli Usa: sui dazi servono esenzioni permanenti (Sole).
Sul Messaggero e QN il caso della navicella impazzita cinese verso la terra: "Quaranta minuti per mettersi al riparo". In cronaca. Torino, respinta alla frontiera francese migrante muore di parto (Corriere). Sport, l'Italia tiene poi l'Argentina la stende: 2-0 a Manchester (Stampa). La nuova Italia è peggio della vecchia (Tempo). Stanotte il rito dell'ora legale: le lancette avanti che regalano un'ora di luce in più (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Consumi e Iva, crescita a rischio: sul Corriere e tutti l'allarme di Confcommercio dal Forum di Cernobbio. Rivisto al ribasso il pil (all'1,2%), timori per l'aumento dell'Iva da 12,4 mld previsto a partire dal 2019. Sangalli: "Nel 2017 c'è stata un'accelerazione di molti indicatori economici ma questa spinta sembra essersi affievolita. Segnali di rallentamento della ripresa. Serve una governabilità adeguata alle sfide che abbiamo di fronte. Servono risposte tempestive e solide all'insegna della responsabilità". Allarme anche su inefficienze e incuria - "Costano 180 miliardi i gap strutturali che pesano sull'Italia" (Messaggero) – e sul divario Nord-Sud (Sole). Il governatore lombardo Fontana: "Basta con l'assistenzialismo. Dio scampi e liberi il Sud dal reddito di cittadinanza. Non credo ai piani Marshall. Perché il Sud inverta la rotta serve uno choc E questo non può che essere l'auotnomia delle Regioni del Sud con una maggiore assunzione di responsabilità delle amministrazioni" (Corriere).
Il Sole ricorda il "conto" dell'Italia: 12,4 miliardi per evitare l'aumento dell'Iva, 3,5 mld "correttivi" alla manovra per mantenere il deficit all'1.9% del pil,  evitare l'aumento dell'Iva, 2 mld per gli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici, 5 miliardi di spese indifferibili, 12 mld per il deficit 2018 portano a 30 miliardi l'importo della "ipoteca" che pesa sul bilancio e con cui il nuovo governo dovrà fare i conti.
Da Gentiloni rassicurazioni sui mercati: "Non vedo allarmi sull'Italia per quanto riguarda la stabilità dei mercati". Ieri spread a 126. Prossimo test mercoledì con l'asta del Tesoro su 7,5 mld  di Btp. Anche Messina (Intesa Sanpaolo), da a Oxford, rassicura: "Zero possibilità che Roma esca dall'euro" (Corriere e altri). "Sorprende che all'estero si prendano in considerazione simili scenari, perché l'Italia è un Paese forte, i cui fondamentali sono paragonabili a quelli della Germania e sono migliori della Francia". Nessuna preoccupazione per il quadro politico "come non sono preoccupati i mercati" grazie anche a "un presidente buono e saggio come Mattarella che agisce come un buon padre di famiglia". Alla fine, quale che sia il governo, "chiunque dovrà ridurre il debito pubblico e far crescere l'occupazione".

ITALIA-POLITICA
Senato, Salvini "strappa" su Romani e fa votare Bernini, destra nel caos. Berlusconi: ci tradisce coi grillini (Repubblica), centrodestra finito (Messaggero). E il cavaliere cerca il Pd: sventiamo l'asse della Lega con il M5S (Messaggero).
Avvio delle Camere ad alta tensione: Salvini, facendo votare la Bernini invece di Romani, sfida Berlusconi e apre a Di Maio. Berlusconi bolla il voto alla Bernini come "atto di ostilità" che "rompe l'unità del centrodestra e smaschera il progetto per un governo Lega-M5S". Riconfermato il voto su Romani di Forza Italia, anche la Bernini a un passo indietro e rifiuta l'investitura. Ma Di Maio rende pubblica la disponibilità del M5S di votare la Bernini o un'altra figura di Forza Italia "purché non impresentabili e o condannati". E Salvini si dice pronto ad appoggiare un candidato dei 5 Stelle alla presidenza della Camera. Santanché (Fdi): "Matteo ha mostrato chi comanda". A vuoto la telefonata "chiarificatrice" di Salvini a Berlusconi: "Vi ho servito il Senato su un piatto d'argento e ho sparigliato, altrimenti alla Camera si creava l'asse grillini-Pd" (Messaggero). A vuoto anche il tentativo di mediazione della Meloni. Oggi si ricomincia col voto per la presidenza della Camera: la partita è tutta interna al M5S tra Fico e Fraccaro.
Per Repubblica ora il governo Di Maio-Lega è più vicino: i due leader avevano concordato tutto. Anche per il Corriere le vere larghe intese che stanno prendendo forma sono quelle tra Matteo&Luigi, per tagliare definitivamente fuori Berlusconi, fare una nuova legge elettorale maggioritaria e andare presto al voto inaugurando un nuovo bipolarismo, quello tra Di Maio e Salvini. Tra gli elettori di Lega e M5S cresce la voglia di governo insieme: nel sondaggio Swg per il Messaggero i sì oscillano tra il 58 e il 59%. Complessivamente il 38% degli italiani considera l'alleanza giusta o auspicabile, il 49% sbagliata o impossibile.
Per il Messaggero Berlusconi continua a guardare al Pd per cercare di mettere su un governo in grado di stabilizzare la legislatura, convinto che Salvini punti al voto per conquistare il centrodestra. Lo stallo preoccupa il Quirinale: la spaccatura interno alla coalizione del centrodestra rischia di complicare ancora di più il lavoro del presidente. Ma Renzi e il Pd sono ormai due partiti divisi e indecisi a tutto, scrive il Fatto.
L'altro schiaffo di ieri è quello di Napolitano e Renzi (Fatto e tutti). Il presidente emerito apre la seduta inaugurale del Senato riconoscendo la vittoria di "formazioni politiche di radicale contestazione e rottura con il passato" e attaccando il Pd: "Ha molto poco convinto l'autoesaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e partiti di maggioranza". Troppe "disuguaglianze, ingiustizie, arretramenti di vasti ceti". Praticamente un processo al renzismo. Zanda e Bonino apprezzano. Renzi: "Non cercatemi più, starò zitto per due anni". Belpietro contro Re Giorgio: il suo discorso, l'ultimo sfregio al Paese (La Verità).

ESTERI
Ue in manovra anche con gli Usa: sui dazi servono esenzioni permanenti (Sole). Per ora la sospensione dei dazi su acciaio e alluminio è prevista solo fino al 1° maggio. Juncker: "Abbiamo solo 5 settimane di negoziato davanti a noi", una tempistica che rischia di essere non realistica. Gentiloni: "Consideriamo un errore la decisione". Per il Messaggero l'obiettivo Usa è Berlino. Già nel maggio scorso Trump era stato esplicito: "Abbiamo un deficit commerciale enorme con la Germania, che paga meno d quanto dovrebbe le spese militari alla Nato"; nel mirino di Washington  c'è il modello export-oriented proprio di Berlino ma anche dell'Italia.
Pechino reagisce con cautela: il governo prepara contromisure su 3 miliardi di import dagli Usa. Per il Giornale la minaccia va oltre l'import e investe i bond Usa: l'idea della Cina – che è il primo detentore di Treasury -  è di non comprare più i titoli di Stato americani.
Per la Stampa la Cina prepara la rappresaglia: a rischio anche la commessa da 300 aerei della Boeing: "Non vogliamo la guerra commerciale, ma non ci tireremo indietro". Da Pechino invitano Trump a fermarsi "prima del precipizio". Il timore è che tra Pechino e Washington possa innescarsi una spirale pericolosa.
Caso Skriapal, Ue al fianco di Londra contro la Russia (Sole). May convince i capi di governo europei. "Altamente probabile", per i Ventotto, il coinvolgimento russo nell'avvelenamento dell'ex agente segreto russo, perciò "solidarietà senza riserve al Regno Unito". "Via i diplomatici russi da Paesi Ue" (Corriere). Deciso il richiamo a Bruxelles per consultazioni dell'ambasciatore europeo a Mosca Ederer, mentre analoghe misure potrebbero ripetersi a livello nazionale. Il Consiglio Europeo è orientato a lasciare agli Stati membri la decisione se espellere o meno i diplomatici di Mosca. Macron: "Consideriamo questo attacco una sfida seria alla nostra sovranità europea". E si è riservato "misure coordinate" con la Germania. Sul Corriere la prudenza di Gentiloni: "Nessuna escalation che chiuda i necessari spazi di dialogo con Mosca". L'orientamento filo russo di M5S e Lega pesano sulle mosse del governo uscente e sono guardate con favore da Mosca. L'ambasciatore russo a Roma Razov: "Attendiamo fiduciosi l'insediamento del nuovo governo".

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Commentario del 23.03.18

IN PRIMA PAGINA
Trattative per le presidenze delle Camere nel caos (Corriere), il duello M5S-Fi blocca le Camere (Messaggero). Voto al buio. I grillini: "Non si tratta con Berlusconi" (Stampa). Ma Berlusconi chiede il "riconoscimento" in vista del governo (Messaggero). Fatto parla di baraonda: "Berlusconi fisso su Romani, il Pd sul mercato, solo M5S dice no". Mentre Salvini rilancia: "Vado io a Palazzo Chigi" (Repubblica).
Ampio spazio alla battaglia sul commercio internazionale. Dazi, Trump contro la Cina, guerra da 60 mln. L'europa per adesso è salva (Repubblica). Ue salva ma la guerra dei dazi manda le borse al tappeto (MF, Sole). Per Libero è giusto tassare chi importa merci fatte in Cina.
Italia-Austria: tra Vienna e Roma primo match sul doppio passaporto (Stampa). Mentre in Spagna, Catalogna senza presidente, fallito il terzo tentativo (Sole).
Spazio sui quotidiani alle novità su Telecom: Vivendi azzera il cda (Stampa, Sole, MF). Mossa per ostacolare il fondo Elliott (Repubblica).
Sicurezza, pistole elettriche per i crimini in strada: polizia e carabiniere come le guardie Usa (Messaggero).
Aerei e boati, psicosi in Lombardia (Giornale). Paura al Nord per due boati, erano Jet in volo (Corriere).

ITALIA-ECONOMIA
"Non saremo un Paese alla sbando": Gentiloni, prima del Consiglio Europeo, incontra Macron e Merkel e rassicura gli alleati (Stampa p.5). Prima di entrare nella sala del Consiglio, il premier ha avuto un faccia a faccia anche con Juncker, che ha detto: "Altri decisori troveranno una soluzione a quella che non è ancora una crisi". La Stampa segnala l'ottimismo nelle parole di Juncker, anche quel "non ancora" lascia presagire che il timore che la situazione scivoli di mano c'è. Del resto, un recente rapporto economico dell'Ecofin aveva parlato del "rischio contagio", un tema sollevato anche all'ultimo Ecofin, in cui si è rimarcato come l'Italia, per il suo alto debito, resti un sorvegliato speciale. E sulla Stampa (p.6) l'analisi di Alan Friedman mette in evidenza come il vero rischio per l'economia italiana sia un governo M5S-Lega: se tentassero di applicare reddito di cittadinanza (17mld di costo l'anno) e  flat tax (che creerebbe un buco di 40-50 mln l'anno nei conti) aumenterebbe il deficit, quindi il debito pubblico e i mercati inizierebbero a preoccuparsi, con lo spread alle stelle e gli speculatori al lavoro. Poi c'è il tema della Fornero, cancellarla creerebbe altri 200 mld di buco per i prossimi 10 anni.
Lavoro. Posto fisso in rimonta: +70mila a gennaio (Sole p.13. Messaggero e altri). Secondo i dati Inps, dopo 7 mesi torna positivo il saldo tra assunzioni e cessazioni di lavoro stabili: è l'effetto dei nuovi sgravi. Complessivamente nel mese, il settore privato a registrato 655mila contratti (+22,1%) e ne ha chiuso 454mila. In crescita anche i rapporti a termine, a chiamata e stagionali. Scarso invece, l'appeal dei voucher riformati. Cala invece la Cig, mentre cigo, cigs e deroga mostrano un incremento. Sul Sole l'intervento di Carlo Ferro (Assolombarda), secondo il quale per il futuro governo "è necessaria una visione per far crescere l'occupazione e restituire opportunità ai giovani: urgenti misure strutturali per aumentare l'attrattività del 'fare impresa' in Italia" tenendo conto del contributo che Confindustria ha saputo dare alla recente ripresa economica attraverso gli strumenti messi in campo (Jobs Act e Industria 4.0 su tutti).

ITALIA-POLITICA
Niente intese, dopo la lite Fi-M5S oggi al voto per i presidenti delle Camere al buio (su tutti). Da Forza Italia spingono per il ticket Romani-Giorgetti alla guida di Palazzo Madama e Montecitorio, ma la Lega rassicura il Movimento: una Camera vada ai 5S (Corriere p.2). Salvini a Repubblica (p.3): "Dobbiamo cercare candidature condivise, anche il Pd deve essere coinvolto. Serve lo sforzo di tutti, il problema non è Berlusconi ma quelli di Fi che gli stanno intorno". Ma Berlusconi tiene il punto sul nome di Romani per il Senato, nonostante il veto del Movimento. Pd pronto a rientrare in gioco se si riparte daccapo (Repubblica p.2). Anche se i dem potrebbero optare per la scheda bianca al Senato per bloccare la corsa del M5S (Stampa p.4) "Non si può restare a guardare – avverte Orlando a Repubblica (p.6) -. Abbiamo il dovere di cercare un patto sulle presidenze". Per il Fatto (in prima e p.2-3) Berlusconi batte i pugni con la Lega e chiede lo scalpo dei grillini, che a loro - volta tra rincorse e paure - lanciano l'amo ai Dem. Secondo la Stampa (p.2) è proprio Grillo a rassicurare la base, scongiurando un accordo con Berlusconi. Il piano B dei grillini è il sostegno a Zanda. Per Repubblica (p.4) i grillini si dicono "pronti a votare" un dem per lanciare l'ultimatum alla Lega. Intanto, Fico in bilico per la Camera, al suo posto si fa il nome di Fraccaro (Messaggero).
Partita delle presidenze legata a quella del futuro governo. "Io punto alla presidenza del Consiglio": non si nasconde Salvini nell'intervista a Repubblica. "Il centrodestra dirà questo nelle consultazioni – assicura – e, rispettando le prerogative di Mattarella, me lo aspetto. Lavoreremo per portare i numeri che servono. Ma non con il Pd, i nostri programmi sono divergenti. Io parto dalla coalizione di centrodestra". Ma Bossi al Corriere spinge la Lega a sinistra: "Andare con i 5S è un salto nel vuoto. La ricetta dei grillini ci riporta alla cassa del Mezzogiorno, ma bisogna intervenire perchè siamo seduti su tre bombe: sistema pensionistico, giovani e sanità. Io tratterei con il Pd, che conosciamo e ci aiuterebbe a portare a casa l'autonomia. Incontrerò Berlusconi e gli dirò che bisogna guardare ai dem". Ma Fedriga, candidato per la Lega in Friuli, alla Stampa dice: "Non faremo un governo a ogni costo. Presenteremo un programma e vedremo chi lo appoggerà: abolizione della Fornero, diminuzione delle tasse, aumento della sicurezza, inversione di rotta sull'immigrazione clandestina. Chi ci sta è il benvenuto". Orlando (Pd) a Repubblica ammette: "Sono abbastanza convinto che si andrà verso un accordo Lega-M5S, ma certo non faccio il tifo".

ESTERI
Nuovi dazi contro la Cina, l'Europa per ora è esentata (Sole e tutti): stretta da 60 miliardi sulle merci cinesi, il 10% del totale, nelle intenzioni di Trump c'è la protezione di settori all'avanguardia. Si Salva l'Europa (Sole p.2): sospesi i dazi per l'acciaio e l'alluminio europeo, sospiro di sollievo a Bruxelles: "Bisogna evitare il protezionismo a livello mondiale". Secondo Cerretelli (Sole) la tregua con la Ue può far partire il negoziato. Ma la guerra commerciale spaventa i mercati: in forte calo Wall Street e i listini europei, il Ftse Mib cede l'1,85%. Intanto, si attende la contromossa cinese (Corriere p.12): "Combatteremo per difendere i nostri legittimi interessi" spiega una nota dell'ambasciata a Washington. Secondo l'analisi di Sarcina, la guerra commerciale tra i due Stati mette a rischio un terzo delle merci del globo, per cui i contraccolpi sull'economia mondiale sono imprevedibili. "È un errore che costerà caro, ora l'economia Usa rischia una brusca frenata - dice Montanino (Confindustria) al Giornale -. Il tema della concorrenza sleale andava affrontato in sede diplomatica, così si rischiano ritorsioni. Si rischia un aumento dei tassi a danno delle aziende, inoltre Pechino potrebbe iniziare a preferire il debito europeo a quello Usa".
Sul Sole (p.6) Borse, una taglia sulle truffe social: non solo democrazia ed elezioni, le autorità americane stanno puntando i riflettori sui rischi per i mercati finanziari.
La Catalogna resta senza presidente: gli indipendentisti si spaccano su Turull (Stampa p.15 e altro). L'astensione dell'ultra sinistra fa naufragare il piano di Barcellona. E l'ex portavoce del governo rischia l'arresto. "La secessione dimenticata" titola il Sole (p.10), che segnala il possibile ricorso a nuove urne nel caso in cui la situazione non si dovesse sbloccare.
Vienna-Roma, primo match sul doppio passaporto (Stampa in prima e p.15): oggi l'incontro in Austria. Ci sarà la Volkspartei stretta tra il no italiano e le tentazioni estremiste. Ci sono tre partite politiche legate al doppio passaporto che Vienna vorrebbe concedere ai sudtirolesi e ai ladini dell'Alto Adige: quella sui rapporti di forza tra il Partito popolare e la destra targata Fpo in Austria; la seconda sui rapporti diplomatici con Roma, ed è certo la più delicata; la terza è un anticipo di campagna elettorale a Bolzano, dove in autunno si voterà per la nuova giunta provinciale.

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Commentario del 22.03.2018

IN PRIMA PAGINA
Politica, Berlusconi a Di Maio: trattiamo (Stampa e Corriere). Ma è gelo sull'accordo destra-M5S: elettori grillini contro Berlusconi (Repubblica). Vertice con i leader: no del Pd, dubbi del M5S, che non vuole Berlusconi (Corriere e Messaggero). Camere, i nuovi nomi dopo i veti (Messaggero): Fico alla Camera, ma il M5S al Senato frena su Romani (Avvenire). Fatto polemico: Berlusconi non riesce a trovare uno di Fi incensurato. E intanto, nel Pd, Zanda mette i paletti: "No a due capigruppo renziani" (Corriere).
Ampio spazio ancora al caso Facebook, Zuckerberg cede: "Colpa mia" (Corriere e tutti). Ammissione tardiva (Messaggero). Allarme social network: così insidiano le Borse (Sole). Quella mano di Analytica sull'Italia (Repubblica). La grande svolta dell'Europa sulla web tax (Corriere). L'Ue rilancia: subito al 3% (Sole).
Dagli esteri, Powell (Fed) parte col rialzo dei tassi. E ammette: crescono i rischi di guerra commerciale con Pechino (MF). La Fed rialza i tassi e rivede le stime del Pil Usa (Sole).
In Europa. Germania: si insedia il quarto esecutivo Merkel (Sole). Francia-Libia: Soldi da Gheddafi, ecco le prove. Sarkozy torchiato e indagato (Giornale).
Vaticano, dopo il caso della lettera "tagliata", lascia il Monsignore (Messaggero).Viganò, portavoce del Papa si dimette: censurò le critiche di Ratzinger a Bergoglio (Giornale). "Ho sbagliato" ammette Viganò (Repubblica).
Spazio anche alle vicende del Milan. Yonghong Li cerca una via d'uscita (MF). Li in crisi: inchiesta sulla vendita (Messaggero). Il cinese se ne va, adesso il Milan lo vuole un russo (Libero).

ITALIA-ECONOMIA
L'economia parte bene: il Pil continua a salire (Sole p.13). L'Italia è "poco esposta" ai nuovi dazi americani sulle importazioni di acciaio e alluminio che entrano in vigore domani. Nel 2017 le vendite oltreoceano sono state 760 mln. Ma nel caso di escalation tra Usa ed Ue – che "al momento improbabile" - il conto per il nostro export potrebbe essere molto salato: a rischio  40 mld. L'allerta è contenuta nelle stime del Centro studi Confindustria, che al momento confermano l'accelerazione della crescita globale che si consolida e si diffonde nei vari Paesi, compresa l'Italia che nel primo trimestre 2018 "parte bene", acquisendo un aumento della produzione industriale dello 0,3%.
Conti pubblici, nel Def prima apertura alla sterilizzazione delle clausole Iva (Sole p.11): tutti i partiti concordano sulla necessità di bloccare gli aumenti di Iva e accise anche nel 2019. In caso di stallo prolungato nella formazione del nuovo governo, si profila la possibilità di un "Def light" stilato dal governo uscente, con il solo quadro programmatico: verrebbe varato a metà aprile con "l'invito" a bloccare gli aumenti Iva, con il nuovo esecutivo che dovrebbe poi presentare la versione estesa del documento.

ITALIA-POLITICA
Trattative per le presidenze delle Camere. Accordo tra destra e M5S: Camera ai grillini, Senato a Fi (su tutti). La Lega lascia Palazzo Madama all'alleato e in cambio candida Fedriga per la guida del Friuli. Fico in pole per Montecitorio, Romani per il Senato, ma su di lui c'è il vetro del M5S, che dice: "No indagati". La replica di Fi: "Allora non possono chiederci di votare Fico". Per il Messaggero, i nuovi nomi dopo i veti sono quelli di Bernini (Fi) per il Senato e di Fraccaro (M5S) per la Camera. La partita delle presidenze delle Camere si intreccia con quella di governo. Salvini prova a stanare Di Maio e, per evitare di diventare socio di minoranza di un esecutivo grillino, si rivolge al leader 5S: "Siediti al tavolo con Berlusconi" (Stampa p.3). Anche Berlusconi invita Di Maio all'incontro (su tutti). Ma il patto M5S-destra traballa (Repubblica in prima e p.2-3): elettori grillini in rivolta si appellano a Di Battista: "Fermali tu". E una sorta di veto all'accordo con il M5S arriva anche dalla base leghista: "Mai con i grillini, no all'assistenzialismo" (Repubblica p.4). Per Verderami (Corriere p.3) Di Maio teme la trappola di Berlusconi, la cui mossa apre ancora di più il gioco delle presidenze e lascia sullo sfondo l'ipotesi di un governo di minoranza. Intanto, la road map istituzionale prevede le dimissioni di Gentiloni subito dopo le presidenze (Messaggero p.5): Gentiloni potrebbe lasciare già nel weekend, nel caso la partita delle Camere fosse chiusa in fretta. Ma, nonostante le dimissioni, i poteri dell'esecutivo restano pieni.
Centrodestra, sul Corriere (p.2) parla Maurizio Gasparri: "E' ovvio che una presidenza debba andare al M5S. Ma un'alleanza di governo centrodestra-5S è altamente improbabile. Per l'esecutivo ci vorranno settimane, se si votasse a scrutinio segreto ci sarebbe una maggioranza in cinque minuti perchè nessuno vuole andare a casa. Ma ci sono possibilità che un governo che parta dal centrodestra trovi i consensi".
Pd, nonostante l'appello del centrodestra a prendere parte alle trattative per le Camere, i dem si tirano fuori (su tutti). Nel Pd, intanto, nasce il correntone anti-Renzi: no all'apertura al centrodestra, però niente Aventino (Messaggero). E si apre la partita dei capigruppo dem. "No a due figure renziane - mette in chiaro Zanda al Corriere (in prima e p.7) -. Governo con il M5S? Mi pare evidente che non possiamo governare insieme, ci separano differenze di fondo su visione internazionale, idea di partito, rapporto con l'Ue e bilancio dello Stato". Ma per Libero (p.5) i dem sarebbero tentati dalla possibilità di sostenere Di Maio, nella speranza che vada a sbattere. Sul Foglio (p.4) parla Sandro Gozi: "Per il rilancio del Pd occorre essere radicalmente alternativi alle  proposte irrealizzabili di lepenisti e grillini. Per questo credo che il Pd debba assolutamente stare all'opposizione e non capisco perché dovrebbe permettere la nascita di un governo per attuare cose irrealizzabili e sbagliate per l'Italia".

ESTERI
Su tutti i quotidiani, scandalo Facebook, il mea culpa di Zuckerberg: "Colpa mia, protetti o non vi meritiamo", il fondatore del social ammette le responsabilità, ma spiega: "Il furto di dati è precedente al 2014, misure importanti a tutela della privacy sono già state prese". Ira di utenti ed azionisti, pronti ad una class action. Sul Corriere (p.9) parla Martinez, l'accusatore: "La missione era una sola, il massimo profitto. Non credo che la profilazione possa modificare un risultato elettorale, ma può forzare il tuo orientamento". In apertura sul Sole (p.2-3) allarme social network, così insidiano le Borse. Pierre Moscovici, intervistato da Repubblica (p.13) "Sui big data abusi inaccettabili, consiglio a Zuckerberg di venire a Strasburgo a riferire. Nell'Unione la protezione dei dati personali è un diritto fondamentale". Su Repubblica (p.11) la mappa, il lavoro sull'Italia e l'identikit simile a FdI e Lega: per Cambridge Analytica, il nostro paese era da tempo un mercato su cui puntare: a società Scl spiega di aver già operato in Italia per un partito che parrebbe essere Fratelli d'Italia, ma gli interessati smentiscono: "Non sappiamo di cosa state parlando".
E, intanto, l'Ue accelera sulla web tax. Moscovici a Repubblica (p.13): "Adesso una tassa sui giganti del web". Presentato il progetto, spiega: "Non è una ritorsione per i dazi Usa, le guerre commerciali, come tutte le guerre, producono vittime". Tassa al 3% del fatturato, la proposta della Commissione prevede un'aliquota, applicata nei paesi europei a livello nazionale. Ma è scontro con 5 Stati: Olada, Irlanda, Lussemburgo, Cipro e Malta contrari, Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna sono pronte ad andare avanti da sole (Messaggero). "L'accordo sulla web tax va trovato il prima possibile" (Stampa, p.19) scrivono in un appello i ministri dell'Economia di questi Paesi. Sul Corriere (p.26) intervento di Calenda e Mucchetti: con la web tax la Ue può segnare una svolta fondamentale nel cambiamento delle politiche fiscali e della concorrenza nel Vecchio Continente.
Germania, si insedia il quarto esecutivo Merkel (Sole in prima e p.10): la Cancelliera ha rilanciato il tema della coesione sociale nel discorso programmatico al Bundestang. "La Merkel si accalora su Turchia e Russia, e difende l'Islam" titola Repubblica (p.15), che sottolinea la strigliata inviata a Putin ed Erdogan sulla Siria. "L'Islam è parte della Germania" ha detto la Merkel, che ha puntato su Europa e integrazione come priorità del suo esecutivo (Stampa p.13).
Soldi da Gheddafi, Sarkozy verso il processo (Stampa p.14). L'ex presidente francese sotto interrogatorio per 25 ore: i giudici non gli credono, ora è indagato (Messaggero p.13). Per ora torna in libertà e assicura: "Mai preso un centesimo da Gheddafi". Ma Moftah Missouri, ambasciatore, responsabile del dossier Francia al Giornale (p.12) dice: "Sarkozy annunciò l'intenzione di candidarsi per l'Eliseo e Gheddafi disse di essere pronto ad aiutarlo. Ho visto la bozza della lettera d'accordo per finanziare la campagna elettorale di Sarkozy sulla scrivania di Gheddafi. Era dicembre 2006. La cifra era 50 mln di euro, poi Gheddafi decise di versare 20 mln di dollari".

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