Commentario del 1.03.18

IN PRIMA PAGINA
Carabiniere stermina la famiglia (Giornale). In primo piano su tutti la strage di Latina: spara alla moglie e uccide le figlie (Stampa). Il Corriere: Allarmi ignorati. Tanti sapevano, lei è rimasta sola con la sua paura. Il Fatto: perché l'Arma non si è mossa?
Sempre in primo piano anche la politica. Sul Corriere la scelta di Letta: "Sostengo Gentiloni". Sulla Stampa l'allarme del premier: l'Ue teme l'intesa destra-populisti. Messina (Intesa) rassicura i mercati: "L'Italia reggerà, non è un rischio per l'euro" (Sole, Giornale). Spread a 90 con la grande coalizione (MF). Sul Messaggero intervista a Renzi: "M5S estremisti. L'unità nazionale? Con loro impossibile". Intanto Berlusconi lancia il ministero per gli anziani (Giornale) e Meloni in Ungheria impara a espellere i clandestini (Libero). Su Repubblica le regole di Mattarella per il governo se non vince nessuno: si partirà dalla maggioranza che elegge i presidenti delle Camere. Ieri la firma del patto per l'autonomia per mezzo Nord Italia (Avvenire). Libero: solo briciole di autonomia.
Firmato ieri anche il patto per la crescita (Avvenire). Nei nuovi contratti più spazio a produttività, intese aziendali e guerra al dumping (Sole, Messaggero). E il Cipe stanzia 200 milioni contro le delocalizzazioni (Sole). In cronaca ancora maltempo e disagi: nevica, non parte un treno su due (Stampa). Sul Messaggero il conto salato dell'era Mazzoncini in Fs.

ITALIA-ECONOMIA
"Il debito italiano è sostenibile, nessun rischio per la stabilità dell'euro dalle elezioni italiane": il capo di Intesa Sanpaolo Messina, con un'intervista ieri al tedesco Handelsblatt, rassicura le Borse (Giornale in prima e altri). La traversata non sarà tranquilla ma "l'Italia tiene la barra dritta". Da Messina un messaggio all'Europa e uno ai politici italiani: "Ora ridurre il debito". Boccia (Confindustria) sottoscrive: "Condividiamo le parole di Messina: i fondamentali del Paese non fanno emergere criticità nel sostegno del debito e nella stabilità dell'euro anche in un quadro politico incerto". Su MF parla Fabrizio Pagani (Mef) in missione a Londra per promuovere il Sistema Italia: "Penso ci sia fiducia nell'economia e nella classe politica italiana e un forte sentore che le riforme realizzate non verranno smantellate". E perché l'Italia riesca ad attrarre investimenti, imprese, cittadini britannici in fuga post Brexit "serve un mercato del lavoro che funzioni e col Jobs Act ci siamo riusciti". Ma il leader di Leu, Pietro Grasso, intervistato dal Sole, promette un cambio di passo: "Noi siamo per superare il Fiscal compact, introducendo la golden rule in modo da scomputare dai parametri su debito e deficit gli investimenti infrastrutturali e quelli della conoscenza". Quanto al dopo voto, Leu sarà al tavolo delle trattative con altre forze politiche solo per un governo di scopo, quello di rifare la legge elettorale e riporti alle urne: "Non siamo disponibili a un governo di larghe intese". Governo di larghe intese FI-Pd che per gli analisti abbatterebbe il "rischio Italia" sui mercati, con uno spread a 90-100 punti (MF). Per Pimco un'impennata della volatilità sarebbe possibile se l'Italia non riuscisse a formare un governo subito dopo le elezioni ma nell'arco dei 6-12 mesi l'attesa è per uno spread stabile.
Sul Sole parla anche Andrea Roventini, il professore della Scuola Superiore di Sant'Anna di Pisa indicato da Di Maio per il ministero del Tesoro in un governo a 5 Stelle. Nei rapporti con Bruxelles "l'importante è presentarsi ai tavoli con proposte credibili. Il rapporto deficit/pil deve calare principalmente attraverso la crescita e non surplus crescenti di bilancio. Ma il parametro del 3% è un feticcio: va rispettato ma in maniera flessibile. Dialogheremo con gli altri Paese per cambiare il Fiscal compact". Per Roventini "il debito va tenuto sotto controllo ma è ora di rilanciare la crescita. Si possono fare tagli mirati alla spesa secondo il piano Cottarelli e tagliando agevolazioni fiscali improduttive". E sulle pensioni dice: "Non miriamo all'abolizione tout court ma al superamento della riforma Fornero: a mio giudizio è sostenibile". Quanto alla riduzione del debito "le privatizzazioni non mi sembrano uno strumento adatto. Ricordiamoci Telecom Italia". Priorità assoluta "una riforma fiscale basata sull'equità".
In prima pagina su Sole, Messaggero e Avvenire e su tutti l'intesa Confindustria-sindacati sulle relazioni industriali. Nei nuovi contratti più spazio a produttività, intese aziendali e guerra al dumping (Sole, Messaggero). Nella riforma dei contratti spazio alla produttività (Sole) e "test di rappresentanza" (Corriere). Confermati i due livelli di contrattazione (nazionale e aziendale o territoriale). Introdotti nuovi criteri di calcolo degli aumenti salariali oltre al Trattamento economico complessivo (Tec), che comprende anche il welfare aziendale, e al Trattamento economico minimo (Tem). Nell'intesa anche un metodo per misurare i consensi raccolti dalle organizzazioni.
Sul Sole e tutti la mossa del Cipe, che avvia la creazione di un Fondo di contrasto alle delocalizzazioni industriali e stanza 200 milioni per il suo funzionamento. Privati e istituzioni potranno incrementare le risorse entrando con quote di minoranza. Previsti interventi in partecipazioni azionarie, acquisizione di rami di azienda, finanziamento di asset per sostenere investimenti e occupazione di grandi e medi complessi industriali. Un fondo ancora in costruzione, specifica il Sole, su cui la Ue non si è ancora pronunciata. Per la Verità "un'elemosina inutile". Sono soldi buttati e c'è il rischio di sanzioni Ue per aiuti di Stato: "perché le imprese restino serve tagliare le tasse e snellire la burocrazia".  

ITALIA-POLITICA
"Il piano del Quirinale per l'incarico di governo se non vince nessuno". Repubblica (in prima e p.6) analizza la road map del Colle in caso di stallo: nessuno scenario ipotetico non suffragato dal voto; nessun progetto per un governo del Presidente; gli esecutivi nascono in Parlamento; per il governo si partirà dalla maggioranza che eleggerà i presidenti delle Camere. "Mattarella saprà prendere la strada migliore. Tuttavia credo che l'Italia – dice il ministro Padoan al QN (p.13) – abbia una forza intrinseca per andare avanti e affrontare un periodo di incertezza politica. I mercati vivono questa fase con tranquillità e fiducia". "Per rassicurare l'Europa in campo anche i poteri forti" titola il Giornale (p.5), che riprende l'intervista di ieri di Messina (Intesa) alla stampa tedesca, in cui ha definito l'Italia "un Paese normale". Anche Gentiloni conferma che i conti italiani non preoccupano i partner Ue, poi rivela: "Ho percepito un allarme non sui conti ma politico: temono una alleanza tra destra moderata e antieuropeisti" (Stampa in prima e p.5). Un allarme che viene rilanciato dal premier anche in virtù dell'incontro tra la Meloni e Orbàn, durante il quale la leader di FdI ha detto di preferire Budapest a Bruxelles (Stampa). Per Sorgi, con le sue posizioni anti-Ue, FdI rompe il patto del centrodestra. Ma la Meloni assicura: "La mia posizione e quella di Berlusconi si conciliano, lui in Europa è nel Ppe proprio come Orbàn" (Corriere p.8).
Intanto, nel centrodestra, prosegue il derby Salvini-Berlusconi (Libero p.2): il leghista sfida Fi, dicendosi convinto di arrivare primo nella coalizione. "Sei chiacchierone come Renzi" è la replica di Berlusconi, che a Panorama(p.39) rilancia: "Amo l'Italia, per questo non mollo. Capisco il malcontento, ma non ci si può affidare agli incompetenti".
Centrosinistra, endorsement di Enrico Letta per Gentiloni: "Spero esca rafforzato con la coalizione che lo sostiene" (su tutti). Anche la Lorenzin spinge il Gentiloni-bis e ad Avvenire (p.8) dice: "La coalizione del governo Gentiloni è l'unica proposta per garantire stabilità e crescita. Natalità e demografia sono centrali per il Paese". Intanto, arriva l'apertura di Grasso (Leu) a un governo con Pd e Fi. La sua uscita imbarazza la sinistra (Stampa p.5), anche se al Sole (p.10) chiarisce: "Mai in un governo con Pd e Fi. Unica disponibilità è per cambiare la legge elettorale e tornare al voto". Boldrini al Corriere (p.6): "No larghe intese. E' più dignitosa l'opposizione. Se ci sarà bisogno di una nuova legge elettorale se ne occuperà il Parlamento". Pronto all'opposizione, in caso di sconfitta, anche Renzi, che al Messaggero (p.9) dice: "Chi non vota per il Pd, di fatto, aiuta solo il M5S, anzi aiuta l'ipotesi di un governo M5S-Lega. Noi non siamo disponibili a entrare in un governo con gli estremisti". Poi l'attacco a Leu: "Ogni voto dato a loro nel collegio fa vincere la destra". Replica D'Alema a Panorama (p.57): "Stupidaggini. Chi vota Leu elegge i parlamentari di Leu. Pd fa appello al voto utile per evitare Salvini, ma rischia di fare il gioco dei 5S".
M5S, oggi Di Maio presenterà tutta la squadra dei 18 ministri: annunciato il nome di Fioravanti allo sport (su tutti). La scelta su tecnici ed esterni per attrarre ogni tipo di elettorato (Messaggero p.10). Intanto, ieri, nuova polemica: nel mirino Lorenzo Fioramonti, indicato per il Mise. Il quotidiano dell'ebraismo italiano lo accusa di aver sostenuto il boicottaggio contro Israele. Fioramonti al Messaggero (p.10) spiega: "Mai sostenuto posizioni anti-israeliane". Renzi al Messaggero attacca: "La politica non è fantacalcio, nessuno di quei nomi ha chances di fare il ministro. La loro è una straordinaria arma di distrazione di massa". Anche la Boldrini al Corriere polemizza: "Quello proposto dai grillini è uno scenario da Truman Show".
"Che silenzio sulla corruzione. Nessuno tocchi l'Anac". Su Repubblica (p.15) parla Cantone, che mette in evidenza la scarsa attenzione ai temi dell'anticorruzione: "Se ne è parlato pochissimo, ma sono stati toccati temi che potrebbero incidere come il codice degli appalti e la semplificazione delle gare. Abolire l'Anac? Mi auguro di no, è un modello internazionale. Ora servono leggi su lobby e fondazioni. No agli agenti provocatori: creano più rischi che vantaggi e non è vero che sono come gli infiltrati, quelli creano un reato che non c'è, l'infiltrato si inserisce dove il reato c'è già". Poi sulle inchieste che riguardano i candidati, dice: "Le classifiche di Transparency international dicono che l'Italia migliora di sei posizioni, ma la notizia viene ignorata perchè è positiva".

EUROPA
Germania, l'industria dice no a regole e divieti (Sole). Le auto con motore diesel continueranno a circolare nel Paese ancora per un po': una stretta è in arrivo ma non è ancora chiaro se sarà il Governo o gli enti locali a introdurre le restrizioni alla circolazione o se sarà invece l'industria automobilistica a ricorrere a costosi interventi di hardware sui singoli veicoli per renderli meno inquinanti, con costi ripartiti tra produttori, consumatori e contribuenti. Sarebbero 70 le città tedesche irrispettose delle soglie europee sull'inquinamento. Ma oltre a dare risposte ai cittadini sulla salubrità dell'aria, scrive il Sole, si pone anche il problema dell'industria automobilistica, che dà lavoro a 800 mila dipendenti.
Bozza Ue: "Irlanda del Nord nell'unione doganale". May: "Inaccettabile". "L'Ue vuole smembrarci". Su Sole e Corriere la bozza di Trattato per il divorzio tra Ue e Gran Bretagna presentato ieri dal capo negoziatore Michel Barnier. La bozza riprende l'accordo preliminare di fine 2017 e affronta il tema più controverso dell'intesa, quello della frontiera tra le due Irlande. Tra le proposte di Barnier la partecipazione dell'Irlanda del Nord all'unione doganale comunitaria con controlli di dogana anglo-comunitari per i beni in arrivo nell'Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna. Durissima la reazione della May: "Nessun primo ministro britannico potrebbe accettare tale proposta". Ma la posizione di Londra resta ambigua: vuole uscire dall'unione doganale e al contempo non intende reintrodurre un confine tra le due Irlande.
Slovacchia, "la 'ndrangheta è al governo". E a Bratislava si dimettono in tre (Corriere, Stampa 10 e 11, Repubblica). Le indagini sull'assassinio del giornalista Jan Kuciak partono dal suo ultimo reportage, una truffa alla Ue tutta italiana e di chiaro stampo mafioso: dichiarare più energia prodotta per ricevere più sovvenzioni. "Gli italiani legati alla mafia hanno trovato una seconda casa in Slovacchia" scriveva Kuciak, e questo con la complicità dello staff del premier Fico. Ieri le dimissioni di due consiglieri del presidente e di un altro fedelissimo.

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